LUNEDI’ 10 DICEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE

FUORI IL LAVORO NERO DALLE UNIVERSITA’!

Manifestazione Nazionale

Lunedì 10 Dicembre 2007

Sit-In

ORE 11

Ministero dell’Università

Piazzale J.F. Kennedy, 20

Roma

(clicca-per-leggere-una-analisi-della-situazione.doc).

Clicca per leggere il comunicato della FLC/CGIL sulla manifestazione

Il perdurante misconoscimento da parte del Governo e della Accademia Italiana constringe i ricercatori precari dell’Università a mobilitarsi per frenare le pericolose politiche che si stanno decidendo in queste ore alla Camera dei Deputati dove si discute la Finanziaria e dove componenti della maggioranza vogliono “eliminare” i ricercatori e le università come potenziali soggetti di politiche di razionalizzazione e welfare del lavoro precario

Molti deputati del centro-sinistra e della sinistra (Ghizzoni, Tocci, Vannucci, Aurisicchio, Sasso, Tessitore, Volpini, ecc…) di fatto impediscono con emendamenti presentati in commissione bilancio, su pressione della CRUI, qualsiasi intervento che favorisca in Finanziaria 2008 politiche di razionalizzazione dei contratti flessibili della ricerca universitaria.

Le istituzioni universitarie sono le uniche pubbliche amministrazioni in cui, con il placet dei ministri che negli ultimi 10 anni hanno retto il Ministero della Università e della Ricerca, vigono contratti sotto-pagati e illegittimi.

Contratti che di fatto favoriscono il proliferare del lavoro nero nelle Università italiane (professori a contratto che lavorano “un anno accademico” e sono pagati – dopo lunghe attese – per il corrispettivo equivalente a circa 1000 euro netti in tutto, svolgendo “in nero” attività di tutoraggio ed esami degli studenti! Gli assegnisti di ricerca non hanno tutele e alla scadenza del contratto sono abbandonati alla loro sorte, idem per i CoCoCo a progetto!).

La Conferenza dei Rettori (CRUI) con mozione del 21 Novembre 2007 ha negato la stessa esistenza del problema (clicca e leggi la delirante mozione)!

23 Responses to LUNEDI’ 10 DICEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE

  1. Assegnista ha detto:

    Da “Il foglietto” di Usi-Rdb:

    La straordinaria eco suscitata dalle conciliazioni a seguito delle quali dieci lavoratori dell’Ingv hanno ottenuto, con l’assistenza di Usi/RdB, la commutazione giuridica dell’assegno di ricerca in rapporto di lavoro a termine, con il conseguente inserimento nelle liste degli stabilizzandi, ha fatto sì che il sindacato di base organizzasse, d’urgenza, un’assemblea nazionale sullo specifico argomento. L’appuntamento è fissato a Roma per sabato 15 dicembre, con inizio alle ore 10, presso la sede nazionale di Usi/RdB in Vicolo del Buon Consiglio n. 31 (a due passi dal Colosseo). Interessati all’evento non sono solo gli assegnisti ma anche coloro che, pur operando all’interno di enti pubblici di ricerca ritengono sussistere condizioni e requisiti che contraddistinguono un rapporto di lavoro subordinato da un assegno o da una collaborazione.

    Tali condizioni sono state illustrate dal Foglietto n. 32 del 18 settembre scorso che ha dato il via alla importante operazione conclusasi positivamente il 20 novembre scorso dinanzi alla Direzione provinciale del lavoro di Roma. Finalità dell’assemblea è quella di illustrare dettagliatamente la problematica che fino a poche settimane fa certamente non toglieva il sonno alle potenti organizzazioni sindacali che solo all’esito dell’accordo tra Ingv e lavoratori si sono bruscamente svegliate, con una reazione peraltro del tutto fuori luogo, accusando l’ente di discriminazione, di violazione di leggi e preannunciando azioni giudiziarie. Ma questo aspetto non scalfisce minimamente l’iniziativa avviata solitariamente da Usi/RdB, la cui unica finalità è quella di mettere in condizioni tutti i lavoratori interessati di conoscere i loro diritti e, quindi, di potersi tutelare – con l’assistenza che riterranno liberamente più idonea e efficace – nelle sedi opportune, per il riconoscimento dello status di lavoratori subordinati, con effetto retroattivo che, come già evidenziato, ha permesso agli assegnisti dell’Ingv di entrare, a pieno titolo, nel processo di stabilizzazione. A tale iniziativa, nei prossimi giorni il sindacato ne abbinerà un’altra con un sit-in a Piazza di Montecitorio, in occasione dell’esame della finanziaria, affinché possa essere recepita la richiesta di inserire nel processo di stabilizzazione tutti i lavoratori atipici della ricerca.

  2. ingvstizie ha detto:

    Fatto sta che ora questi dieci assegnisti saranno stabilizzati alla faccia di tutti gli altri (assegnisti e tempi determinati esclusi….) chi li ha “convocati” questi dieci? Chi li ha segnalati? Perchè il direttore dell’ente riconosce LORO e non gli altri?

    risposte please

  3. sandro ha detto:

    IL MINISTERO E’ A PIAZZALE KENNEDY E NON ROOSVELT

    FLC Cgil – CISL Università – UIL PA-UR

    Facendo seguito al comunicato unitario del 3 dicembre c.a.
    è indetto un sit in di protesta che si terrà dalle
    ore 11 alle 14 di lunedì 10 dicembre,
    davanti all’ingresso del Ministero dell’Università e della Ricerca,
    Piazzale J.F. Kennedy, 20 Roma EUR –

    In tale occasione, una delegazione delle Segreteria Nazionali FLC CGIL, CISL Università, UILPA Università e Ricerca chiederanno d’essere ricevuti dal Ministro F. Mussi al fine d’esprimere il dissenso circa le determinazioni espresse sul destino del precariato delle Università.

  4. michele P ha detto:

    Interessante l’articolo, ma chi è che ha messo in piedi quel sindacato? C’è qualcuno che ha notizie?

    Speriamo lunedì di essere in tanti, speriamo di essere in tanti anche dopo!!! Comunque vada, questo è solo l’inizio

  5. Leo ha detto:

    IMPORTANTE

    Si occuperà degli emendamenti che ci riguardano l’On. Manuela GHIZZONI capogruppo alla camera del PD commissione cultura.

    L’onorevole Ghizzoni è un ricercatore (STORIA MEDIEVALE) dell’Università di Bologna sede di Rimini

    ha un sito internet http://www.manuelaghizzoni.it

    e una mail istituzionale

    ghizzoni_m@camera.it

    uno email universitaria

    manuela.ghizzoni@unibo.it

    Pare sia lei a sistemare gli emendamenti che ci riguardano io LE invierei delle mail

    Le invierei anche la lettera di Rita con le firme

    Mail che spieghino le nostre ragioni di protesta!!!!

    Forza ragazzi!!!!!!

  6. A.A. ha detto:

    Gentile onorevole Manuela Ghizzoni,

    apprendo dal blog dei ricercatori precari (ricercatoriprecari.wordpress.org) che Lei si occuperà degli emendamenti relativi alle procedure di stabilizzazione nella pubblica amministrazione; nello specifico, per gli enti di ricerca e le Università. Lei conosce bene queste realtà e mi permetto di inviarle alcune osservazioni sui recenti eventi dal punto di vista (minoritario nella rappresentazione mediatica e istituzionale) dei ricercatori precari.
    In questi giorni un documento della CRUI ha paventato una oscura ope legis a favore di “fantomatici” lavoratori precari (in relazione ad alcuni articoli della Finanziaria che prevedevano la stabilizzazione dei lavoratori dell’amministrazione pubblica) che – a dire dei Magnifici – non esisterebbero. Spero non in conseguenza di questo intervento sono stati presentati diversi emendamenti (tra tutti quello a firma degli onorevoli Aurisicchio e Sasso (146.78) che escludono Università ed Enti di Ricerca dalle procedure di stabilizzazione. Secondo la CRUI nelle Università ci sono solo lavoratori a progetto non impegnati in attività “ordinarie”. Vorrei segnalarLe che circa un terzo dell’attività didattica dei nostri Atenei è offerta grazie al contributo di docenti a contratto e – se non bastassero i dati elaborati dall’ufficio statistiche del MUR – c’è un documento del 2005 del CNVSU (Criteri e requisiti per la valutazione e il monitoraggio dei programmi triennali delle università ex L.43/2005) che osserva come “L’analisi della composizione dei gruppi universitari, i cui prodotti sono stati recentemente valutati dal CIVR, coinvolti in programmi finanziati dal MIUR ha evidenziato la presenza di numerosi ricercatori, non collegati da rapporti permanenti con gli atenei (assegnisti, borsisti, dottorandi): allo stato attuale queste risorse umane disponibili per la ricerca sfuggirebbero ad una eventuale considerazione….”
    Mi pare questa, allora, la ragione progressivo del degrado della didattica e della ricerca universitaria, semplicemente queste attività non rientrano tra le attività “ordinarie” di questi enti. E se un paio di settimane addietro membro della CRUI è diventata anche l’Istituto Universitario Koré di Enna (5 facoltà, 25 persone tra docenti ordinari, associati e ricercatori) è facile intendere l’ipocrisia che si nasconde dietro queste affermazioni. Ipocrisia aggravata dalla concomitante richiesta dei Rettori di poter essere svincolati (la chiamano autonomia) dalla norma che della finanziara che vieterebbe loro di stipulare contratti con fondi ordinari (ripeto, ordinari non straordinari).
    Ipocrisia che, è bene ribadirlo sempre, si nasconde dietro la bella parola del merito – quel merito che da queste persone è sistematicamente disatteso. Mi pare significativo che nessuno di questi magnifici signori, dico nessuno, si ponga mai il problema del merito quando si tratta di farci lavorare giorno dopo giorno sottopagati e senza diritti. Corsi gestiti per anni da fantasmi precari che offrono formazione di alto livello (magari di eccellenza) per 2000 euro lordi l’anno. La questione del merito emerge sempre, e sistematicamente, quando ci rivolgiamo agli Atenei, ai governi, ai nostri colleghi “strutturati” per venire riconosciuti come lavoratori, mai quando si tratta di far coprire con un misero contrattino un insegnamento lasciato, magari, nei fatti vacante dall’anziano professore fuori ruolo di turno.
    E’ evidente che le Università si comportano da amministrazioni pubbliche quando stipulano i contratti (nel privato le norme sono molto più restrittive) e quando invocano più soldi, ma si permettono di spendere allegramente il 109% dei loro bilanci (tanto poi mamma stato li ripiana) e di operare in spregio dei vincoli propri delle amministrazioni pubbliche in tutti gli altri casi. Perché, si sa, sono autonome.
    Ecco chi critica la proposta in finanziaria di allargare le stabilizzazioni anche ai ricercatori precari dell’università e degli enti. Ed è con la stessa ipocrisia che essi oppongono a questa proposta un esigenza di merito che la stabilizzazione non riconoscerebbe.
    Noi chiediamo da tempo di avviare processo di stabilizzazione che, diversamente da quanto fatto nella finanziaria scorsa, non coinvolga alcune specifiche figure contrattuali – magari gli assegnisti di ricerca piuttosto che i docenti a contratto o i ricercatori triennali. Noi chiediamo invece di stabilizzare i curricula costruiti nel corso degli anni da persone che oggi, a diverso titolo ma con la stessa funzione didattica/ricerca, reggono l’Università e gli Enti di ricerca e che permettono allo stesso Mussi di difendere la qualità della ricerca pubblica italiana.
    Noi chiediamo di stabilizzare lavoratori che il merito lo hanno mostrato nell’impegno quotidiano in condizioni assolutamente non confrontabili a quelle dei loro colleghi strutturati. Lavoratori che – è bene ricordarlo – di procedure valutative per accedere ad assegni di ricerca o insegnamenti a contratto ne hanno fatte e vinte molte nella loro lunga carriera. Talvolta anche molte di più dei loro colleghi strutturati, la gran parte dei quali beneficiari (loro si) della famigerata ope legis del 1980. Per noi la stabilizzazione è né più né meno che la richiesta di riconoscimento del lavoro fino ad oggi svolto, e siamo convinti che proprio una procedura che permetta di concorrere alle stabilizzazioni sulla base dei curricula scientifici e didattici – indipendentemente dalle forme dei nostri contratti (come lei sa assolutamente arbitrarie e incoerenti) – potrà permettere di recuperare veramente la dimensione del merito.
    Mi si potrebbe obiettare che le procedure valutative per assegni di ricerca o docenze a contratto sono “fittizie”, come pure sono fittizi i corsi che si tengono, i progetti di ricerca che si mandano avanti o magari le migliaia di pubblicazioni di altissimo valore da noi prodotte. Bene, se così fosse si facciano i nomi e si giudichino le Facoltà e i Dipartimenti che hanno permesso tali illegalità e non solo quelli che ne avrebbero eventualmente “beneficiato”. E si cominci a svelare, senza ipocrisie e falsi pudori, la logica co-optativa (quando non familistica) dell’accademia italiana. Poi, però, mi si spieghi pure perché i concorsi ordinari garantirebbero oggi, ancor più che una procedura di stabilizzazione che in fin dei conti configura dei requisiti minimi nazionali e trasparenti, il maggiore riconoscimento del merito.
    Ultima questione, il ministro Mussi in questi giorni esalterà l’avvio del processo di “reclutamento straordinario”. In prima istanza viene da chiedersi perché con tanto ritardo e perché proprio ora. Il Ministro parlerà di 7000 nuovi ricercatori nel prossimo biennio. In realtà i ricercatori saranno la metà perché i “posti” messi a co-finanziamento dalle Università sono già presenti in programmazione e quindi rappresentano dei concorsi che si sarebbero prima o poi svolti. In seconda istanza non sappiamo nulla (e nessuno svolgerà alcuna opera di controllo sull’ “autonomia” degli Atenei) sulle attribuzioni negli Atenei dei concorsi e sulla loro trasparenza e qualità. Molto probabilmente, a breve 500 nuovi “fortunati” (perché è questo il numero per il 2007) potranno festeggiare l’ennesimo insulto al merito e al paese.
    Non voglio tediarla oltre. Le chiedo, però, di fare tutto quello che è nella sua possibilità per far sì che le nostre aspirazioni non siano ancora una volta frustrate. Troppo spesso nei corridoi delle Università e degli Enti di Ricerca si sente oggi rimpiangere la Moratti perché almeno, in quegli anni, nessuno si sarebbe mai sognato di dire che il precariato non esiste. Mi spiace dirlo, ma questo governo – ad oggi – non ha per noi fatto nulla. E per chi, come me, vive con 10000 euro lordi l’anno un anno rappresenta un eternità. E chi come me non ama l’astensionismo, di queste scelte porterà memoria.

  7. alberto ha detto:

    La Ghizzoni è cofirmataria con Tocci, Volpini, Tessitore etc di uno degli “emendamenti che ci terminano”…forse i toni delle lettere che intendiamo mandarle ne devono tenere conto!

  8. A.A. ha detto:

    tanto non le leggono (figuriamoci), i lettori – semmai – saranno altri….

    e poi vuoi mettere la sottile ironia (Tessitore è un ex Rettore..
    spero non troppo sottile,

  9. alberto ha detto:

    Ma se non le leggono, perchè hai scritto un papiro? 😉
    capisco l’incazzatura, che ovviamente condivido…
    intendevo dire che più che come a madonne votive, bisognerà rivolgersi a lei o ai suoi portaborse come a dei nemici!

  10. A.A. ha detto:

    si su questo concordo

    ma il “papiello” 😉 l’ho girato in alcune liste, a colleghi vari e qualche giornale che non ama toni troppo duri

    io per me mi sarei lasciato andare a peggio, c’è veramente da essere incazzati.
    Ci sono alcuni emendamenti semplicemente indegni, non solo quelli sulle stabilizzazioni ma anche quelli sulle chiamate dei dirigenti della PA, sui ricercatori fuori-ruolo – pensa te chi c*o siede in parlamento!!!

    E quale priorità è la ricerca per questi signori!!! C’è veramente da dire meglio la Moratti. Ci mandava a morte, ma in modo chiaro e senza prenderci in giro… chissà, forse all’epoca non capimmo niente (aahhhhhhh che mi fanno dire

  11. A.A. ha detto:

    senti chi parla

  12. stonedresearcher ha detto:

    Dolcetto o scherzetto?

    Avete letto le tabelle di distribuzione dei 20000000 di euri per i posti da ricercatori con la 210/1998?

    sono linkate nel blog.

    L’Orientale non ha neanche un posto ah!ah!ah! 😉

  13. leo ha detto:

    Chi fa un paio di striscioni?

    I Ricercatori Precari non Sono Bamboccioni

    Fuori il Lavoro Nero dalle Università

    Manuela, manuela faccela vedè faccela toccà

    Forza Napoli!!!!

  14. leo ha detto:

    Il prossimo anno però sfiliamo anche al Gay Pride che è più divertente.

  15. rubinho ha detto:

    purtroppo all’Orientale ci sono 4 posti….. puah!!! 😉

  16. qualche slogan x gli striscioni:

    1) “aboliamo i concorsi”
    2) “autonomia economica degli atenei subito”
    3) “W i modelli europei x l’università e ricerca”
    4) “aumentare tantissimo le tasse universitarie x chi è ricco: i figli di berlusconi nn possono pagare come me”
    5) “basta coi localismi delle carriere… vietato abbracciare x la vita lo stesso ateneo”

  17. Fabio ha detto:

    Questa scelta della Ghizzoni non è una buona cosa. Una parlamentare poco conosciuta, la cui rielezione con l’attuale legge elettorale dipenderà non dagli elettori, ma dalla posizione nella quale il partito la collocherà nella lista. Per di piu’ pure ricercatrice universitaria, percio’ soggetta, per la carriera futura, all’opinione delle baronie accademiche.
    Temo sia la scelta ideale per chi si aspetta che lei faccia il lavoro sporco, evitando a parlamentari piu’ in vista di esporsi troppo.

  18. quelo ha detto:

    La seconda che hai detto!

    La verità è dentro di noi ma però è ……sbajata!

  19. altro fabio ha detto:

    L’ipotesi di Fabio è plausibile. Io però nel comportamento della Ghizzoni avevo visto anche dell’altro. In primo luogo una qustione legata semplicemente al tornaconto personale: la stabilizzazione dei precari assorbirebbe una grande quantità di risorse economiche, presumibilmente a discapito degli avanzamenti di carriera di chi è già strutturato (come la Ghizzoni). E’ sempre la solita storia: il sistema è così malato che chi ne fa parte ha tutto l’interesse a non fare entrare elementi nuovi, che peraltro potrebbero anche essere di “disturbo” (perchè più preparati e competitivi).
    Un’altra considerazione che mi è venuta in mente, leggendo le qualifiche di questi “onorevoli” che stanno cercando alacremente di bloccare la stabilizzazione, è che è tutta gente che: o non conosce bene il problema (perchè estraneo all’ambito universitario… o magari fa solo finta di non conoscerlo…), o fa parte di quegli accademici che non hanno vissuto sulla propria pelle la precarietà, come i gli “onorevoli” professori universitari (che ceratmente hai loro tempi non hanno dovuto penare per accedere al sistema universitario, e magari qualcuno di loro fa anche parte dell’allegra combriccola dei “sanati” del 1980), o come la Ghizzoni stessa (che da quanto ho letto è diventata ricercatrice dopo 2 anni di assegno di ricerca… le farei fare quattro chiacchiere con chi è assegnista da 10 anni…)

  20. Colombo da Priverno ha detto:

    Scusate non riesco a trovare da nessuna parte la famigerata tabella con la ripartizione dei posti, mentre leggo che qualcuno di voi l’ha trovata. Potere segnalare l’indirizzo?

    Per il resto, vi dico: se potete, cercate di affiancare all’assegno di ricerca una libera professione (quantomeno per i settori dove ciò è possibile: medicina, giurisprudenza, ingegneria, architettura, geologia, etc.). Mettere la propria vita ed il proprio futuro personale, ed affettivo (senza soldi non si mette su casa) nelle mani delle istituzioni è attualmente un ingrato suicidio.

    Per quelli che – ratione materiae (ad es., fisico teorico) – non possono farlo, l’ora è triste. Ho amici che hanno scelto la ricerca privata oltre confine.

    “Non è che il sistema universitario marcisce perchè non assumono ricercatori; è che non assumono ricercatori perchè è marcio”. Così direbbe il personaggio da cui ho preso in prestito il nome….

  21. leo ha detto:

    Sono nella notizia sul parere del consiglio di stato appena sotto a questa insieme al decreto e ai criteri di ripartizione.

  22. http://www.galileonet.it/blog/article/338/davanti-al-distributore-del-caffe

    – Ciao.
    – Ciao.
    – Hai visto la finanziaria?
    – No, perchè?
    – Questa legge sulla stabilizzazione dei ricercatori affosserà la ricerca, creerà un tappo, non assumeranno più nessuno per vent’anni, e poi la meritocrazia va a farsi benedire.
    – Quindi tu non l’hai presentata, la domanda per la stabilizzazione?
    – Che c’entra, certo che l’ho presentata. Dicevo in generale.
    – Ah.
    – Vabbe’, allora ciao. E grazie per il caffè.
    – Prego, ciao.

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