Eccellentissimo Ministro….. veniamo noi a dirvi con questa mia

Durate le ultime settimane il blog ha visto una discussione accesa su possibili meccanismi concorsuali per il reclutamento dei ricercatori universitari che garantissero merito e trasparenza nella valutazione.

Lo spunto è stato una dichiarazione del neo-Ministro Gelmini che intende svincolare i fondi 2008 e 2009 per il reclutamento straordinario dei ricercatori universitari (circa 3000 concorsi) dall’approvazione di nuove regole concorsuali (così come stabilito dalla finanziaria 2007). Il numero dei concorsi è certamente esiguo, quasi ridicolo a fronte delle necessità del funzionamento ordinario degli Atenei e del numero di qualificatissimi ricercatori precari che già oggi mandano avanti la malandata baracca dell’Università italiana. Tuttavia i concorsi aggiuntivi costituiscono una piccola boccata d’ossigeno ed è per noi importante che venga riaffermato il principio del “reclutamento straordinario”: ad attestare e confermare uan condizione di emergenza cui dare risposte efficaci e straordinarie. Risposte che ci aspettiamo dal nuovo Ministro.

Tuttavia, se lo sblocco dei fondi ci pare una scelta opportuna, ci è parso opportuno anche segnalare il rischio che l’utilizzo delle norme vigenti per lo svolgimento di questi concorsi finisca per garantire un più veloce accesso a candidati “già destinati” a vincere un concorso. Insomma, possiamo gioire che ci siano più partite da giocare solo se le regole sono veramente uguali per tutti.

Ed ecco che dai partecipanti al blog, in maniera autonoma e orizzontale, è nata l’idea di una proposta di riforma da sottoporre al neo-Ministro per cambiare le regole del gioco. Sappiamo bene che di proposte se ne sarebbero potute fare molte, diverse e forse altrettanto efficaci. Ma questa è la proposta emersa dal confronto, questa è la proposta articolata dai partecipanti al blog. Una vera e propria esperienza di democrazia on-line. La proposta si divide in due parti, la prima indica alcune semplici modifiche alle regole concorsuali che possono essere adottate nel quadro vigente. La seconda parte individua alcuni principi a partire dai quali promuovere una più complessiva riforma dei meccanismi di reclutamento/valutazione.

La lettera è pubblicata in forma di petizione che intendiamo inviare al Ministro, al suo sottosegretario, ai presidenti delle commissioni parlamentari. Vi invitiamo a firmare la lettera linkando: Online petition – Richiesta di modifica delle regole dei concorsi a ricercatore

E’ importante raccogliere quante più firme possibili e informare, sensibilizzare tutti quelli che hanno a cuore lo stato dell’Università italiana e pensano che sia necessario favorire meccanismi di reclutamento trasparenti e meritocratici. A seguire il testo della lettera

 

Ecc.mo Ministro Mariastella Gelmini,

abbiamo appreso in questi giorni, dagli organi di stampa, che ha intenzione di emanare un decreto per finanziare la seconda tranche del reclutamento straordinario – di 1000 ricercatori nel 2009, e di 2000 nel 2010 – avviato dal precedente Governo. Nell’esprimerLe il nostro apprezzamento per la scelta di non interrompere la politica di reclutamento straordinario – indispensabile, data la situazione di emergenza e di ritardo rispetto al generale contesto europeo in cui versa l’Università italiana – non possiamo, tuttavia, nasconderLe la nostra preoccupazione per il fatto che tali assunzioni avverranno con le “vecchie regole”, che ad oggi non hanno offerto sufficienti garanzie nello scongiurare favoritismi e logiche di scambio.

Le attuali norme per il reclutamento dei ricercatori fanno sì che a vincere il concorso sia, nella stragrande maggioranza dei casi, il candidato “prescelto” dal membro interno di commissione, con il benestare degli altri due componenti della commissione stessa. Questi ultimi scelti, per altro, mediante elezioni tanto dispendiose dal punto di vista del tempo e delle energie che i docenti vi investono, quanto pilotabili. In questo modo, candidati che si distinguono per la significatività della produzione scientifica possono vedersi superare dal candidato “preferito” dal membro interno, anche qualora lo stesso non possa vantare un curriculum altrettanto brillante. Risulta inoltre evidente che le attuali regole non solo precludono totalmente l’auspicabile arrivo di ricercatori dall’estero, ma favoriscono la fuga di cervelli italiani in altri Paesi.

Con la presente, dunque, Le chiediamo di voler modificare al più presto le attuali regole in senso più meritocratico. E a tale fine siamo convinti che sarebbero sufficienti anche poche e semplici modifiche all’attuale legge, realizzabili in tempi molto brevi. Nello specifico, ci permettiamo di indicarLe alcune possibili modifiche:

1) i due membri esterni della commissione andrebbero individuati mediante sorteggio e non tramite elezione, e dovrebbero essere dei pari-grado del membro interno;

2) abolizione delle prove scritte ed orali , che sono proprio quelle che, nella prassi applicativa, si sono prestate alle strumentalizzazioni più evidenti;

3) selezione solo su basi oggettive, secondo un modello di discrezionalità fortemente vincolata, per titoli e pubblicazioni.
Ad esempio: prima valutazione solo sulle pubblicazione certificate (50 punti sui 100 complessivi); seconda valutazione – alla quale accedono solo i candidati che, alla prima, hanno ottenuto almeno 35 punti – sui titoli (40 punti su 100, di cui 15 per il titolo di dottore di ricerca); terza valutazione – alla quale accedono solo i candidati che hanno ottenuto almeno 28 punti alla seconda valutazione – consistente in un libero seminario, per il quale rimarrebbero da assegnare gli ultimi 10 punti su 100. La prova seminariale, in definitiva, svolgerebbe principalmente il compito di “valvola di sicurezza”, onde evitare che siano assunti ricercatori dotati di capacità di esposizione orale inadeguate;

4) introduzione di una graduatoria finale , incredibilmente assente nelle attuali procedure.

Si tratta di modifiche di buon senso, fattibili, e che renderebbero più trasparenti e celeri i concorsi, allineandoli a quelli delle altre democrazie occidentali.

Il nostro ruolo, tuttavia, ci impone di offrirLe anche una prospettiva di riforma più ampia, e, per così dire, a lungo periodo, tesa soprattutto ad una effettiva verifica costante, dopo l’assunzione in ruolo:

A) conferma dopo alcuni anni, secondo quanto previsto dalla legge – o, in deroga, dai regolamenti di Ateneo, in modo flessibile, con riferimento ad eventuali lunghi periodi pregressi di precariato – ad opera di una commissione anche interna, ma integrata almeno da un membro esterno;

B) ulteriore verifica a cadenza periodica, per l’intera carriera, sia del profilo didattico, che di quello scientifico;

C) istituzione di un organo disciplinare centrale di alto profilo – addirittura, sul modello del CSM – che sanzioni, fino all’interruzione del rapporto, la carenza di produttività; organo cui potrebbero essere segnalati, altresì, i casi clamorosi di mancato avanzamento in carriera;

D) in caso di mancata conferma (punto A) o di sanzioni disciplinari gravi e/o reiterate (punti B e C), si prevederanno conseguenze come: 1) trasposizione a carico dell’ateneo degli interi oneri stipendiali per il ricercatore assunto; 2) preclusione o limitazione di nuovi bandi; 3) riduzione dei finanziamenti ordinari.

A regime, quando tale sistema di valutazione ex-post sarà uscito dalla sua fase sperimentale ed avrà cominciato a dare dei risultati, si potrà anche pensare ad un superamento del “concorso pubblico” ed a una sostituzione di questo con un sistema di scelta responsabile da parte dei singoli Dipartimenti sulla base di un bando di chiamata con modalità allineate agli standard internazionali (“call for applications”).

Come avrà potuto apprezzare, sia nel caso delle proposte di immediata fattibilità, che in quello delle ipotesi per il lungo periodo, non si tratta di istanze collegate all’interesse di una parte, ma volte alla persecuzione del bene comune, e del rilancio, anche a livello di immagine nazionale ed internazionale, dell’Università italiana. E, per questo, speriamo di cuore che vorrà accoglierle – senza l’improduttivo temporeggiare che ha caratterizzato il precedente Governo -, soprattutto con riferimento alla prima parte, che risulta, infatti, immediatamente attuabile, per altro, a costo zero.

 

226 Responses to Eccellentissimo Ministro….. veniamo noi a dirvi con questa mia

  1. steppen wolf ha detto:

    Ciao a tutti,

    ho lasciato un paio di segnalazioni riguardo la petizione ad alcuni blogger italiani ad alto traffico (tutti i lettori di questo blog dovrebbero fare lo stesso). Speriamo che qualcuno ripubblichi il link per la petizione! Purtroppo io non ho molti lettori italiani, percio’ per me pubblicare il link sarebbe praticamente inutile…

    In bocca al lupo a tutti!

  2. mino ha detto:

    cari amici,
    la raccolta sta procedendo bene, anche se il numero di firme si è ormai stabilizzato e credo non potrà aumentare di molto ancora se non vi sarà un maggiore sforzo da parte di tutti nel pubblicizzare l’iniziativa.
    finora, ciascuno di noi ha mandato il link della petizione ai suoi “contatti”, ai suoi amici o colleghi di dipartimento. chiaramente però la stragrande maggioranza dei ricercatori precari non è a conoscenza dell’iniziativa.
    mi chiedevo quindi se, dopo aver sparato tutte le nostre cartucce in e-mail “mirate”, non sarebbe il caso di iniziare a “sparare nel mucchio”, cioè mandare una e-mail, in cui ci si presenti come uno dei firmatari della proposta e la si spieghi sommariamente, a tutti i dottorandi, gli assegnisti, i post-doc. ecc. di un dato dipartimento di una data università, in particolare di una università poco presente o del tutto assente nella lista delle firme. la stessa cosa la si potrebbe fare con i centri di ricerca, per esempio con i singoli istituti del CNR. è un po’ seccante, ma con il copia e incolla tutto si velocizza.
    io ho cominciato tra ieri sera e oggi con la sissa , e conto di farmi entro domani anche tutta l’università della basilicata. ovviamente però c’è bisogno che ognuno si faccia carico di altrettanto lavoro, nell’interesse del successo dell’iniziativa.

    inoltre mi chiedevo anche se non fosse il caso di mandare il link della proposta a qualche sindacato, tipi andu o cipur, non per chiedere il loro appoggio ma semplicemente per chiedere di far circolare il link nelle loro mailing-list.

    infine, volevo dirvi anche che ieri ho mandato il link dell’iniziativa all’AIR (associazione italiana per la ricerca), il cui segretario poi mi ha contattato ieri sera e mi è sembrato molto gentile e disponibile, mi ha detto che si studierà bene il testo e che mi farà sapere se potrà essere d’aiuto nella diffusione/publicizzazione della proposta.

    buona giornata

  3. arioprecario ha detto:

    quello che scrivi è vero. Anche se aspetterei qualche giorno, la petizione gira ancora da troppo poco. Si deve proseguire lo sforzo attraverso tutti i nostri contatti e anche attraverso mailing list di ateneo.

    Suggerirei anche di inviare il testo, accompagnato da una breve nota, a tutte le agenzie di stampa e ad eventuali contatti giornalistici che abbiamo.

  4. mino ha detto:

    ok, quindi chi ha questi contatti giornalistici mi raccomando che li usi.
    io intanto ho postato il link anche su alcuni newsgroups

  5. Bombadillo ha detto:

    Cari Ario e Mino, io aspetterei a contattare i giornali. Prima raccogliamo le firme, e magari anche le due sigle (ADI e R.N.R.P.: la lingua batte dove il dente duole), poi inviamo il tutti ai vari destinatari,e quindi pubblicizziamo la petizione come già sottoposta, e, quindi, in attesa di risposta.
    Ma la mia è solo una idea…
    Io penso che dobbiamo aspettare almeno altri dieci giorni, prima di togliere la petizione ed inviarla, ma anche questa e solo una idea, o forse un sogno: che ne dite di quota mille?

  6. arioprecario ha detto:

    caro bombadillo, non è per incrinare sogni. Ma la lettera di Rita, i cui temi erano molto meno controversi di quelli di questa petizione, ha raggiunto dopo tre settimane quota 780 adesioni. Non credo riusciremo a fare molto più di tanto…

    Concordo comunque sulla necessità di aspettare un poco prima di inviarla alla gelmini. Ad ogni modo 200 adesioni praticamente senza una adeguata circolazione è un buon risultato. Penso faremo molto meglio

  7. mino ha detto:

    credo che il traguardo dei 1000 può essere realizzabile solo se ciascuno di noi possa compiere in questi giorni tutti gli sforzi per diffondere la notizia non solo verso i propri colleghi di lavoro, ma anche verso colleghi di altri dipartimenti o università, anche persone che non si concoscono.
    io ci sto provando, faccio quello che posso. ieri ho inviato diverse e-mail e una decina di destinatari ha effettivamente firmato. mi aspetto che altri leggeranno la mia e-mail tra oggi e domani e quindi ci sarà qualche altra decina di firme.
    ma c’è bisogno dell’impegno di tutti. ho fatto un conto: solitamente circa il 10-20% delle persone a cui mando il link firmano. ciò vuol dire che basterebbe che noi tutti facessimo sapere la notizia ad altri 5000 colleghi precari, la quota simbolica di mille sottoscrizioni non sarebbe una chimera. Però occorre il massimo impegno veramente di tutti.
    se qualcuno ha rapporti con alcuni sindacati o altre associazioni, sarebbe davvero opportuno che chiedesse loro di mandare il link tramite la loro mailing-list. io già l’ho fatto con l’associazione italiana per la ricerca e la fondazione rosselli.

    riguardo alla deadline della petizione, credo che possa essere ragionevole terminare tra una decina di giorni, non appena si vedrà che il numero di firme si starà stabilizzato e non aumenterà più. a tal proposito, vorrei avvisare che dal 28 giugno al 6 luglio sarò all’estero per motivi di lavoro, quindi sarebbe meglio finire tutto per quella data, anche se comunque se si va oltre posso dare la mia username e password a qualche altro volenteroso per il download delle firme.

    buon lavoro a tutti.

  8. per quanto giusto nobile e importante questo nostro spunto sia, rimane e rimarrà inefficace.

    La natura di questa nostra proposta è troppo rivolta a noi stessi… noi ric. prec.

    impossibile cattutrare l’attenzione dell’opinione pubblica… riuscire a creare partecipazione…. e quindi democrazia. Provocatoriamente e paradossalmente siamo un pò troppo corporativi… e non creiamo nessuna discontinuità, ne con il passato nee con il presente.

    Dobbiamo assolutamente semplificare la comunicazione, spersonalizzarla e renderla fruibile trasversalmente a tutti. Tutti vuol dire studenti, operai, famiglie e via dicendo…

    Come? Semplice… partendo dalle condizioni illiberali in cui versano i nostri atenei, divulgando l’importanza della scienza per il bene comune del paese, richiamando i modelli di europa e stati uniti…

  9. RITA ha detto:

    Sono assolutamente d’accordo. Gli studenti soprattutto devono essere i nostri più importanti alleati.
    E le proteste, le proteste di piazza!!

  10. pluton ha detto:

    Perchè ai dottorati 15 punti ed agli ASSEGNISTI di ricerca ZERO punti?

    Non sono d’accordo e non firmo

  11. cara RITA…
    Per ora l’unico modo in cui gli studenti sono stati “usati” è attraverso il solito
    no all’aumento delle tasse seguito da un + soldi alla ricerca (di per se un paradosso).

    Dovremmo proporre un forte aumento delle tasse… progressivo col reddito…
    cosi da evitare che i figli dei vari berluscones in giro per l’italia paghino come i figli delle famiglie normali…. con quei soldi poi risorse umane per gli atenei e diritto allo studio…

    Non venite a dirmi non torna perchè il numero dei ricchi blah blah…
    è una questione di simboli…. e di comunicazione…

  12. e di sogni da dare… e non di interessi privati di una classe corporativa….

  13. Bombadillo ha detto:

    Caro mino, vedi che c’è un certo Pierfrancesco Rescio che ha firmato 2 volte: la qualifica e la sede coincidono. Potresti controllare, non so, mandargli una e-mail per chiedergli spiegazioni, oppure togliere direttamente una delle due firme?

    Cara Rita, io sono d’accordo con te per la protesta in piazza (per me: meglio se virtuale), solo che, prima di protestare in questo modo, dobbiamo fare le nostre richieste (e lo stiamo facedno), che devono essere neglette. Altrimente che facciamo: protestiamo “a prescindere”, come direbbe Totò? ..che ne sai, magari il Ministro veramente inzia un processo di cambiamento; magari no (e mi rendo conto che una ipotesi mooolto più probabile), ma non dobbiamo avere pregiudizi!

    Caro pluton, da assegnista di ricerca, ti assicuro che è ovvio che tale qualifica sarà considerata tra i titoli. A livello esemplificativo, però, si è voluto indicare solo il punteggio del titolo di dottore di ricerca, per dare un segnale coerente con il contesto internazionale, di giusta considerazione del titolo in questione.
    D’altronde, gli assegni possono essere perfino annuali, e quindi deve esserci una valutazione caso per caso (nel senso: per quanto tempo tizio è stato assegnista, 1 anno, 2 anni, 3, 4…), mentre per prendere il titolo di dottore di ricerca non ci vogliono meno di 3 anni e mezzo, e quindi può esserci una pre-valutazione standard che, dopo molte discussioni e mediazioni, si è ridotta, appunto, a 15 su 40.
    Spero che questa mia risposta possa essere utile almeno a farti prendere nuovamente in considerazione la questione.

  14. Bombadillo ha detto:

    ..mi spiego meglio. Non vorrei che l’evidente strategia del dividi et impera, messa in atto dal sistema, colga davvero i suoi frutti, a nostro discapito.
    Siamo divisi (noi ric.prec.) forse addirittura in una decina di figure (o sotto-figure) diverse, ma non dobbiamo farci guerra fra noi, o farci portatori solo degli interessi della figura di cui facciamo parte, altrimenti abbiamo perso in partenza: appunto dividi et impera.
    Mi ricordo che, proprio su questo blog, non è mancato un ricercatore a t.d. che ebbe l’infelice idea di sostenere che gli unici a poter “vantare” il “titolo” di ricercatore precario sarebbero, appunto, i ricercatori a tempo determinato (che, per altro, sono pochissimi). Ecco, secondo me, quelo è proprio il tipo di atteggiamento che dovremmo evitare..niente personalismi!

  15. mino ha detto:

    Dunque, per le eventuali firme doppie, alla fine della petizione il sistema automaticamente le individuerà. In ogni caso, ho provveduto a cancellare la seconda firma di Pierfrancesco Rescio dal momento che anche l’e-mail coincideva (non l’IP).

    Volevo anche dirvi che mi ha risposto il segretario dell’Associazione Italiana per la Ricerca dicendo che porterà la nostra proposta in segreteria nazionale per valutare i possibili aiuti che possono dare nella publicizzazione.

    Come vedete ciò che suggerivo ieri di fare, e cioè di mandare a tappeto informazioni sulla petizione a colleghi precari anche di diverse univeristà sta funzionando a mervaglia. Ieri avrò spedito il link anche a 300/400 persone, in pratica tutto il personale non strutturato della sissa e quello dei primi due dipartimenti elencati nel sito del politecnico di torino, che infatti stanno rispondendo alla grande. Stamattina ho scoperto una banca dati di ricercatori italiani all’estero e sto mandando il link anche a loro (per il momento mi sono fatto solo la lettera A e B).
    Per favore, però, aiutatemi. Sceglietevi un diparimento di una qualsiasi università italiana o un istituto di ricerca (magari rappresentato poco nelle firme), e mandate il link a tutti gli assegnisti, dottorandi, ecc. Solo così la notizia di questa iniziativa si potrà realmente diffondere in modo capillare.
    Sarebbe sufficiente, che ciascuno di noi firmatati convincesse anche solo altre 4 persone (magari non informate delle petizione) a firmare, che la quota 1000 sarebbe addirittura superata.

  16. arioprecario ha detto:

    volevo dire che ho inviato la richiesta alla mailing list della RNRP di “sponsorizzazione” dell’iniziativa. La cosa sta suscitando dibattiti accesi. In particolare, quello che rende tutto più complicato è il modello “esemplificativo” al punto 3. vedremo, vi tengo aggiornati

  17. alex ha detto:

    Capisco che posso non andare bene a tutti, ma bisogna considerare che nessuna esemplificazione andrà mai bene a tutti come nessuna proosta di modifica del concorso sarà da tutti considerata la migliore e non tanto perchè lede gli interessi personali, ma perchè ognuno vorrebbbe dare più enfasi magari ad una cosa o ad una altra. Una persona mi ha detto che non gli piaceva, ma l’ho convinta a firmare dicendogli che è un esempio, che non è il punto fondamentale delal questione (quell’esempio) e che se era l’unica cosa che la turbava vuol dire che era d’accordo su tutti le altre idee forse era meglio firmare che non farlo, anche perchè l’idea della lettera e far sentire la propria voce e che non ce ne stiamo fregando (il fatto che poi questa voce venga considerata è un’altra questione)

  18. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Alla fine la cosa più semplice sarebbe stato rimuovere il modello “esemplificativo” al punto 3. Era ovvio che più si entra nel dettaglio, più le opinioni si dividono. I dettagli avremmo dovuto lasciarli al ministro.

  19. Bombadillo ha detto:

    ..sì, carlo, solo che poi è proprio con i dettagli, ovverosia con le applicazioni, che ti fregano, e, per di più, possono pure dirti di averti accontentato…
    D’altronde, è quello che ho detto sin da subito ad Ario: è ovvio che è molto più facile unire sui principi, che non sulle applicazioni, o, se preferite, su proposte un po’ più concrete/operative; ma, a un certo punto, bisogna avere il coraggio anche di fare proposte concrete e dettagliate, e questo nonostante le stesse non possono non dividere, proprio perchè entrano in ballo gli interessi di ognuno, o anche solo in gusti, o le preferenze, come scrive alex.
    Per me la raccolta sta procedendo bene, ed io ho convinto più di 4 persone…. Procediamo così!

  20. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Se la Gelmini deciderà di adottare quella ripartizione dei punti, allora mi cospargerò il capo di cenere in segno di penitenza e ti darò ragione. Intanto, io ho mandato email ad un centinaio di persone, ma solo 6 hanno firmato (essenzialmente quelle a cui ho parlato a voce, spiegando che è importante firmare anche se non condividono tutti gli aspetti della proposta…). La raccolta nonostante tutto sta procedendo bene, anche se credo che poteva andare molto meglio. Ma ormai è fatta, quindi cerchiamo di sfruttare al massimo questa raccolta firme.

    Tra l’altro Colombo sembra sparito. Dopo tutta la fatica per mediare fra i sostenitori della prima e della seconda fase, spero che almeno la petizione l’abbia firmata. Colombo, se ci sei batti un colpo!

    Infine, mi rivolgo a Pluton: dove hai letto che gli assegni di ricerca valgono 0 punti? Possibile che non siamo riusciti a trasmettere neanche le idee fondamentali della proposta?!

  21. mino ha detto:

    sì, immagino che molte delle vostre critiche siano rivolte a me, ed al mio decisionismo…. forse ho sbagliato e, come al solito, mi sono fatto prendere dalla smania di non disperdere il patrimonio di idee accumulato in tante discussioni e che ormai si stava progressivamente dissipando negli infiniti distinguo.
    sono pronto a fare autocritica, francamente pensavo che il fatto stesso che ci fosse scritto “ad esempio” e l’averlo poi formattato in modo particolare (cioè scritto in modo più piccolo) facesse capire che era solo un esempio, secondo me comunque necessario per far capire cosa significa “modello di discrezionalità fortemente vincolata” (che altrimenti sarebbe apparsa come una frase vuota). Sono altresì convinto che se non ci fosse stato l’esempio, ci sarebbe stato rimproverato che così i commissari d’esame a seconda di chi dovevano far vincere avrebbero valutato ora di più i titoli ora di più le pubblicazioni o addirittura usato il seminario per fregare i candidati migliori. credo che onestamente un esempio andava dato, altrimenti la proposta non sarebbe stata completa. Sono altrettanto convinto però che senza esempio ci sarebbero state più firme, ed è di questo che devo fare autocritica.

    Ma vi è anche un altro aspetto. Io stesso mi sono meravigliato che in molti miei colleghi che mi aspettavo firmassero, poi non hanno firmato. E la ragione poi l’ho capita. Questo sistema rimescolerebbe le cose e farebbe sì che un dottorando/assegnista che sta facendo la sua brava coda (me compreso) e col sistema attuale ha la sicurezza che prima o poi entrerà nell’università (magari lavorando gratis, ecc. ecc.), ora dovrebbe vedersi competere il suo posto aspettato da tanti anni in coda da altri competitor di altre università… insomma, voglio dire, il sistema universitario che si è instaurata è un sistema “perverso”, e certe volte anche molti di noi vi si sono adeguati pienamente, o sono stati costretti ad adeguarvisi.
    Il fatto che buona parte delle firme proviene da ricercatori italiani all’estero, e che quindi sono fuori questo meccanismo, dovrebbe far riflettere.

  22. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Mino, la mia non era una critica, né a te, né a nessun altro. Al massimo – spero di non far indignare nessuno con questo mio commento -, ma una piccola critica la farei a chi si lamenta di piccoli dettagli, invece di guardare la proposta da una prospettiva più ampia.

    Quella di pubblicare la petizione e non aspettare oltre è stata un’ottima idea, visto la piega che stava prendendo la discussione.

    La storia delle code mi lascia perplesso. Come si fa ad accettare di essere precari fino a 40-50 anni?! Io non ce la farei, mi sentirei in gabbia. Oltre al fatto che accettare di far parte di un meccanismo del genere minerebbe la mia autostima (e con il lavoraccio che facciamo, duro e mal pagato, secondo me l’autostima è una delle poche cose che ci rimane).

    PS: anch’io pensavo che scrivere “ad esempio” fosse sufficiente. A quanto pare c’è stato un difetto di comunicazione.

  23. Paolo (con la maiuscola) ha detto:

    Leggendo gli ultimi interventi mi si è rafforzata una sensazione non molto gradevole: non vorrei che si pensasse che introducendo un taglio maggiormente meritocratico (che io preferisco chiamare semplicemente “trasparente”) e rompere il sistema “perverso” attuale, questo porti magicamente a strutturarsi a un’età più bassa o a evitare le “code”. Chi in questi anni è stato in coda, anche passando i 40 anni, ha intanto accumulato monografie, articoli, partecipazioni a convegni, assegni di ricerca, post doc etc. Questo blocco di “meritevoli” in un sistema come quello che si sta proponendo alla Gelmini avrebbe quasi la certezza di giocarsela nei prossimi concorsi, tagliando fuori chi non ha 4-5 monografie e almeno una ventina di articoli (parlo di facoltà umanistiche). Scrivere 4 monografie occupa almeno 10 anni di ricerca; se ci aggiungi il dottorato (che mi auguro nella stragrande maggioranza dei casi porti a una monografia pubblicata in tempi brevi) e attività didattiche (incarichi a contratto, seminari etc.), ai 40 anni ci arrivi tranquillamente (io almeno, facendo tutto questo, ci sono arrivato).
    Dico questo solo perchè si sia davvero consapevoli che, se si vuole giocare sul terreno della competizione vera, bisogna avere uno scudo (magari spaziale) di tutto rispetto (e, mi pare di capire, tutti si è d’accordo che questi strumenti siano i titoli scientifici). Questo per non scoprirsi domani a 40 anni a lamentarsi dei bei tempi della “coda”: di ricercatori bravi, con tanti titoli, in giro per il mondo ce ne sono tanti. Come dire: consenso informato.

  24. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Quoto Paolo:
    ” Questo blocco di “meritevoli” in un sistema come quello che si sta proponendo alla Gelmini avrebbe quasi la certezza di giocarsela nei prossimi concorsi ”

    Io su questo sono d’accordo, ma dovresti spiegarlo ai “meritevoli” che non vogliono firmare la petizione.

    ” Chi in questi anni è stato in coda, anche passando i 40 anni, ha intanto accumulato monografie, … ”

    E’ ovvio che per accumulare titoli serve tempo. Viceversa, fare la coda non vuol dire automaticamente accumulare titoli o pubblicazioni (parliamo di pubblicazioni su riviste serie, naturalmente).

    ” se si vuole giocare sul terreno della competizione vera, bisogna avere uno scudo (magari spaziale) di tutto rispetto ”

    Se si vuole giocare sul terreno della competizione vera, bisogna accettare il fatto di poter perdere. Se invece preferiamo il posto sicuro, allora teniamoci pure il sistema delle code.

  25. Untenured academic ha detto:

    chi è in coda ma non vede sbloccarsi la coda stessa e non scorge all’orizzonte l’uscita dal tunnel della precarietà ha comunque interesse affinché ci sia un concorso più aperto.

    Sempre che costui abbia un CV solido, of course. L’età non conta, né il numero di pubblicazioni, né la divisione settori umanistici/settori scientifici.

    Ad esempio. Caso A: puoi avere 3 anni di esperienza post-doc (ad es. 32 anni di età) e 6 pubblicazioni ragguardevoli che mettono in luce il tuo talento oppure 40 anni (11 anni di esperienza) e 30 pubblicazioni ma di scarso livello. In tal caso passerà il più giovane.

    Caso B: puoi avere 3 anni di esperienza post-doc (ad es. 32 anni di età) e 6 pubblicazioni poco significative che mettono in luce la tua scarsa predisposizione alla ricerca oppure 40 anni (11 anni di esperienza) e 30 pubblicazioni di ottimo livello che mettono in luce la tua dedizione alla ricerca. In tal caso passerà il più anziano.

    Come si vede, fatta eccezione per chi ha già il posto in tasca, tutti i meritevoli sono interessati a firmare, non solo quelli che sono all’estero.

  26. Bombadillo ha detto:

    Cari, per me risulta evidente che una proposta esemplificativa bisognava pur farla, perchè, sulla prima fase – che poi è quella di più stretta attualità – non ci si poteva limitare alla parte destruens – cosa non bisogna fare: ovverosia scritto e orale -; ma era doveroso occuparsi pure di quella costruens, a meno di non voler firmare una “cambiale in bianco” al Ministro: che, poi, ovviamente farà di testa sua, ma almeno non potrà dire di aver fatto di testa nostra.
    Piuttosto, secondo me, il nostro sbaglio è stato quello di non coinvolgere nella fase genetica anche l’ADI, che forse non vorrà accettare perchè, ormai, si tratta di un testo “bloccato” (così, almeno, mi è parso di capire, nella telefonata che ho appena concluso con il loro Segretario). Ma la speranza è l’ulitma a morire!

    Comunque sia, è inutile piangere sul latte versato, e il decisionismo di mino ha almeno evitato che l’iniziativa naufragasse prima di salpare (il che non mi pare poco).

    INOLTRE UNA PROPOSTA PIACE A TUTTI SOLO SE RAPPRESENTA UNA NON -PROPOSTA.

    Le proposte che dividono, invece, sono quelle più autentiche, perchè uniscono sul serio coloro che le accolgono. Altrimenti, si fa la fine della vecchia Unione, in cui, a parte l’unità di facciata, i vari componenti la pensavano in modo diverso su tutto.

    Una piccola parte di “timore”, poi, in qualcuno che non firma (non in tutti beninteso, perchè la proposta può anche non piacere punto e basta) può anche esserci. Un segnale, in tal senso, è dato dala presenza degli anonimi. E poi la concorrenza vera la vogliono solo quelli che pensano – a ragione o, come me, a torto – di poter emergere in una situazione veramente concorrenziale, e non è detto che tutti la pensino così…

    Quindi, andiamo avanti con la “campagna” di adesioni individuali, ma aspettiamo sempre buone nuove dal livello associativo. Ribadisco: la speranza è l’ultima a morire.

  27. Untenured academic ha detto:

    la scelta dell’Adi di non firmare è settaria. Non firmano perché non vogliono sostenere un’iniziativa altrui.

  28. Radical Researcher ha detto:

    la RNRP e la FLC non sostengono l’iniziativa perché è troppo ‘meritocratica’.. l’ADI perché non la sostiene perché non l’ha promossa..

    compagni scigliamo queste associazioni fantasma! uniamo le moltitudini di ricercatori e docenti precari al di fuori di queste organizzazioni ormai decrepite!

    hic et nunc

  29. mino ha detto:

    e’ vero bombadillo… qualcuno ha timore. c’è un collega di un mio amico che non vuole firmare per paura che il suo professore lo veda … io gli ho detto di rendersi anonimo se proprio non se la sente.

  30. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Si, io poi vorrei sapere chi ha legittimato l’ADI a parlare in nome dei dottoranti italiani? Io sono stato dottorando, e non ricordo di aver delegato l’ADI a parlare in mio nome.

    E ancora, la RNRP a nome di chi parla? Gli RP sanno della sua esistenza? I sindacati parlano in nome dei propri iscritti. Io non ricordo di essermi iscritto alla RNRP. E’ vero, non è un sindacato. Ma allora cosa è?

  31. arioprecario ha detto:

    Scusate ma dove sta scritto che la RNRP e la FLC non sostengono l’iniziativa perché troppo meritocratica?! radical researcher non parlare di cose che non sai. La RNRP la sta discutendo. Alla FLC nessuno l’ha proposta e neppure credo sappiano che esiste….

  32. Bombadillo ha detto:

    ..sono associazioni prive di carattere sindacale che parlano a nome dei loro iscritti.

    Il punto, però, è che i ricercatori precari e quindi i dottorandi/dottori di ricerca (che poi sono solo una specie di ricercatori precari) italiani siamo noi tutti.

    Qui tutti dovrebbero capire che la petizione non è nostra, ovverosia, ad es., mia, di carlo, di mino, di rivoluzione, di colombo (a proposito che fine hai fatto?), di u.a., di france, etc., e dunque di quelli che, in questa fase, sono stati i frequentarori più assidui del blog, ma è anche la loro.

    Sotto questo speciale punto di vista, la cosa che più mi è dispiaciuta, mentre parlavo con il Segretario ADI (che in questo mi è parso approcciarsi un po diversamente dal Presidente), è che continuava a parlare della “vostra petizione”, come se si trattasse di qualcosa di estaneo, per così dire, di “proprietà” di qualcun’altro.

    La logica proprietaria, invece, in questo caso è del tutto fuori luogo.

    La petizione è di tutti coloro i quali vorranno firmarla e, soprattuto, di quei ricercatori precari (e dunque anche dottori/dottarandi di ricerca) che vorranno farlo.

    Siccome, tuttavia – che mi risutli -, esistono solo due associazioni di categoria sarebbe bello se entrambe aderissero.
    D’altronde, prima della decisione di mino tutti sapevano e, volendo, avrebbero potuto partecipare all’ampia discussione, anche se non espressamente invitati a farlo: ciò non tolgie, beninteso, che avremmo fatto bene ad invitare i vertici ADI alla discussione, come abbiamo fatto con la R.N.R.P.
    In ogni caso la R.N.R.P. ha il merito oggettivo di averci consentito, a partire dal – più volte da me richiesto – “Concorso dei sogni”, di arrivare fino a questo punto, per cui dobbiamo essere grati ad Ario, che ha sempre risposto alle nostre richieste di aiuto. E speriamo anche che la R.N.R.P. voglia concludere in bellezza con una adesione formale.
    Mentre l’ADI non ha fatto nulla finora.
    Veramente non volete dare (NON A NOI, MA A VOI STESSI, IN QUANTO, SIA CHE VE NE RENDIATE CONTO, O MENO, QUESTA E’ ANCHE LA VOSTRA BATTAGLIA) alcun contributo??

    Fate come ritenete. Intanto abbiamo superato i trecento, e quindi per le Termopili siamo a posto. Dobbiamo solo continuare a combattere facendo firmare più persone possibili, io sto seguendo questa strada.
    In alto i cuori…e buona notte a tutti!

  33. carbonaro ha detto:

    mino e ario e voi tutti!!

    siete dei grandi! avete fatto benissimo!

    quando gli organismi di rappresentanza non funzionano è il popolo/la rete che deve far sentire la sua voce!

  34. l’ADI è veramante una creatura simbolo…

    loro si rtengono (cioè si definiscono):
    un Associazione di Categoria con un Consiglio di Amministrazione (CDA) riconosciuti dalla CRUI.

    Si…. insomma una sorta di sindacato gestito come una società per azioni che fa affari con gente, che a titolo personale utilizza un potere indiscusso a scopi clientelari.

    vedere per credere:
    http://www.dottorato.it/index.php?option=com_content&task=view&id=12&Itemid=37

  35. Bombadillo ha detto:

    ..ba, rivoluzione, io non ho letto niente di scandaloso nella pagina che si è aperta cliccando sul link del tuo post, anzi…mi sembrano molto attivi…e questo è un bene. Tu, in particolare, a cosa ti riferivi?
    Piuttosto, bisogna vedere se vi è una reale corrispondenza tra quanto è scritto e il loro modo di agire.
    Mi spiego meglio: io leggo, tra le finalità, quella di contribuire concretamente al dibattito per la riforma dell’Università e delle ricerca. E allora mi aspetto che contribuiscano.
    Altrimenti, dovreberre mettere una agigunta: “contribuire alla riforma dell’Università..solo ed esclusivamente qualora la stessa ADI possa rivendicare la paternità della relativa proposta di riforma, o, comunque, sia potuta intervenire nella sua fase genetica, con l’esclusione della possibilità di aderire, come associazione, a proposte avanzate autonomamente da altri dottori di ricerca, anche se condivisibili, e, in concreto, condivise .”.
    Ma davvero davvero?
    Amici dell’ADI non vi fate questo torto.

    ..forza carbonaro, andiamo avanti con la nostra campagna!
    ..Colombo, se ci sei, batti un colpo!
    ..la capra, sei sopravvissuto?.. facce sapè!

    Ma soprattutto FABIO DE NARDIS perchè, tu che siedi nell’olimpo degli srutturati, non firmi e fai firmare la petizione? Dicevi che il tuo interessamento non era solo elettoralistico, ora dimostralo!

  36. Radical Researcher ha detto:

    l’ADI si comporta come la Fgci ai bei tempi andati.. spegnere il fuoco dell’autorganizzazione, questo pare essere il suo imperativo..

    ADI, coraggio, abbandona l’agire burocratico delle piccole organizzazioni autoreferenziali!

    quanto alla RNRP è bloccata in una situazione grottesca di immobilismo. Mentre Roma brucia…

    last but not least la FLC. Ario, visto che ne prendi le difese, spiegami una cosa: a me pare che se la FLC non è venuta a conoscenza di questa iniziativa è perché non è dentro il mondo dei ricercatori precari, quindi non ci rappresenta, è un corpo estraneo per noi; perché la difendi, ma che ha fatto la FLC per sostenre la causa della ricerca e dei ricercatori? A me pare difenda solo i suoi iscritti, gli strutturati.

  37. arioprecario ha detto:

    su questione FLC. E’ verissimo. Non ne è venuta a sapere perché “non è dentro” il mondo dei ricercatori precari. Assolutamente vero. Cosa ha fatto? Io direi poco, non direi nulla – del resto è l’unico sindacato che da qualche anno a questa parte qualche battaglia l’ha avviata (soprattutto negli enti di ricerca, però. Molto meno nell’università). La gran parte del lavoro che hanno fatto è sulla costruzione di un percorso basato sul TD, sono più attivi a Torino (vedi uno dei post precedenti) e Messina. Dialogano bene con i precari a Napoli e Pisa anche se poco si muove. Altrove, invece, ci sono problemi. Tipo Firenze, Siena.

    Ma lì ci sono problemi enormi “di rappresentatività”. Ci sono parti interne alla FLC che chiedono rinnovamento e una seria apertura al mondo del lavoro con tutte le sue facce. Purtroppo nella sua gran parte la CGIL – paradossalmente la base degli iscritti e dei “quadri” – resiste al cambiamento e favorisce piuttosto se stessa. Gli strutturati. Questo è il motivo di discrepanze enormi nell’azione a livello locale. E tutto sommato, direi che ancora manca – per l’università – una piattaforma politico-sindacale definita. Di qui gli enormi limiti e le fesserie che spesso combinano!!!

    Sull’ADI. Ha una natura essenzialmente corporativa. Difende i dottorandi di ricerca che non intende in alcun modo considerare precari e che neppure vuole intendere necessariamente come un momento di formazione alla ricerca scientifica. Per loro il dottorato è il terzo livello della formazione universitaria. Dovrebbe essere privilegiato nell’accesso alla carriera universitaria e nella ricerca, nell’accesso nella PA e nell’accesso nell’impresa. Per i dottorandi pieni diritti, strutture e borse adeguate. Cosa succede prima, intorno e dopo non è affare loro. Ma anche lì ci sono forti distinguo interni (e comunque l’ADI è una filiazione dei DS, ora PD…

    Sulla RNRP. Hai ragione. Mi chiedo a questo punto se esista ancora…. Io sono sconfortato. Mi sa che dobbiamo cominciare ex novo….

  38. carbonaro ha detto:

    mi pare evidente che la RNRP esiste

    SIAMO NOI!

    quest’associazione è (lo dice la parola stessa) una RETE, dunque non ha un vertice nè un organigramma burocratico, è fatta dal contributo di tutti quanti hanno a cuore le sorti della nostra martoriata università italiana, senza bisogno di particolari affiliazioni o di vetuste tessere.

  39. arioprecario ha detto:

    ottima idea!!! perché i partecipanti al Blog non si iscrivono alla mailing-list della RNRP, rivivificano il dibattito e dicono la loro sulle scelte della Rete?

    sarebbe un modo eccezionale per dare vita alla Rete. Come a dire: Il blog non ci basta più… vogliamo DECIDERE!!!! La rete è di chi la fa

  40. Radical Researcher ha detto:

    la lista [dibattito] è uno strumento vecchio, ormai inservibile.

  41. arioprecario ha detto:

    hai suggerimenti alternativi? io non vorrei perdere la sigla “RNRP” che tutto sommato ha una sua storia e ancora oggi un suo rilievo.

  42. Radical Researcher ha detto:

    le sigle non sono importanti. Le migliori e più vitali organizzazioni – anche reticolari e leggere – sono quelle capaci di sciogliersi a un certo punto della loro vita.

    Esempi?

    il Partito d’Azione nel 1947
    Lotta continua nel 1976

    e la RNRP nel 2008?

    Facciamo un congresso (dal vivo, telematico etc.) di scioglimento della RNRP. E’ urgente, per il suo e per il nostro bene.

  43. Untenured academic ha detto:

    sono d’accordo con Radical Researcher

    Partito d’Azione (1942-1947)
    Lotta continua (1969-1976)
    RNRP (2003-2008)

    facciamo presto!

  44. Untenured academic ha detto:

    ono d’accordo con Radical Researcher

    Partito d’Azione (1942-1947)
    Lotta continua (1969-1976)
    RNRP (2003-duemila otto)

    facciamo presto!

  45. e cmq mentre se pur con buoni propositi, siamo qui forse un pò a cincischiare

    la gelmini parla all’opinione pubblica:
    http://www.corriere.it/politica/08_giugno_10/gelmini_insegnati_scuola_9c8b555a-36d1-11dd-97b9-00144f02aabc.shtml
    la parola università o ricerca non esiste. Noi non esistiamo.

    Questo va capito… capiamolo celermente. Basta di “corporeggiare” allegramente tra di noi, bisogna parlare anche alle pance del paese.

    Invece di chiudereci a parlare di quanti punti vale un Phd rispetto alla pubblicazione, sarebbe meglio aprirsi e comunicare col paese. Metà degli italiani non sà nemmeno cosa sia un PHd….

    La gelmini fa paragoni con l’europa, parla di ocse… ri rivolge agli insegnanti….
    Noi università, noi ricerca siamo cosi disperati che non possiamo nemmeno usarlo il paragone europa, perchè vogliamo fondamentalmente rimanere diversi, non la accettiamo come modello per l’università. A noi ci piace il concorso…. sigh!!! Cosi facendo nessuno si rivolgerà a noi….

    Europeizziamoci e divulghiamo… altrimenti è morte.

    dai ragazzzi forza, moviamo queste coscienze… cambiamo.

  46. @Radical Researcher e @Untenured academic

    Metteteci qualche faccina su certe battute…
    altrimenti sembra che non lo siano!

  47. Bombadillo ha detto:

    Bravissimo carbonaro, hai colto nel segno!

    La gelmini vuole aumentare gli stipendi degli insegnanti solo perchè sua sorella maggiore, alla quale è molto legata, è appunto insegnate: e gli starà spaccando quello che non ha (per una questione di genere) al fine di ottenere qualcosa (altrimenti, poi, a scuola sua che figura ci fa).

    Possibile che sia questo la politica? Sì, è questo.
    Certo, la cosa si può dire anche diversamente, e cioè che il Ministro è particolarmene sensibile alle giuste rivendizazioni degli insegnanti, anche perchè ha vicino a se un esempio vivente di come questa categoria sia bistrattata dallo Stato italiano.
    La sostanza, però , non cambia.

    Per ario: per me va bene iscrivermi a qualsiasi cosa. Come si fa?

    Per Rivoluzione: vedi che l’abbiamo scritto che il punto di arrivo è la cooptazione responsabile, altro che ci piace il concorso: a me fa schifo!

    Per tutti: a me la sigla R.N.R.P. piace molto, perchè buttarla a mare; e poi, per sostituirla con cosa?

    Ma perchè gli adernti alla R.N.R.P. non partecipano al blog?

    Per me – se stabiliamo data e ora – fare la riunione sul blog sarebbe una figata.
    Non abbandoneri nenache il nikname, però farei una lista consultabile da chiunque, dove far risultate, in corrispondenza al nikname, il vero nome, la qualifica, la materia, e la sede.

    Che ne pensi Ario?

  48. France ha detto:

    Qualcuno invoca gli assenti…
    De Nardis, a quanto ne so (ha un blog) era in Sudamerica. Spero non abbia chiesto asilo politico a Chavez (leggendo quel che si legge dell’Italia da qui potrei anche non dargli torto…): sarebbe simpatico che ci dicesse cosa ne pensa, visto che la sbrodolata del Manifesto parlava quasi solamente di “abolire il numero chiuso”, cosa che a me me ne puo’ fregare come della neve dell’anno scorso.
    Colombo ha (ri)lanciato la cooptazione con valutazione ex post ad opera di organismi terzi ma ferrei, tipo il Santo Uffizio, ma non s’e’ capito se firma o no la petizione.
    Io ho firmato (se vi sforzate un po’ mi trovate fra i primi), ben sapendo che la proposta potra’ essere facilmente stravolta dalle burocrazie ministeriali, dal metterne in pratica solo una parte (via scritti e orali) senza stabilire RIGOROSI criteri della valutazione pubblicazioni/titoli/seminario (come invece noi proponiamo)…. E anche che autonomia, abolizione dei concorsi, una valanga di soldi e controlli inquisitorii sono la meta (europea,lontanissima, irrealizzabile etc…). Le sigle fanno figo, ma se la questione deve essere “non ci avete consultati, ERGO non vi appoggiamo”, per me possono continuare a guardasi la punta delle scarpe per i prossimi vent’anni. L’unica che meriterebbe di esserci e’ la RNRP perche’ e’ grazie a questo spazio e chi lo gestisce che la proposta e’ nata. Ma in fondo, non siamo noi la RNRP, come qualcuno faceva notare?

  49. Untenured academic ha detto:

    chiediamo di firmare anche a docenti e ricercatori “illustri” italiani che lavorano in Italia o fuori. Io ho scritto a Giorgio Parisi. Chiederei l’adesione anche degli scienziati dell’Accademia dei Lincei che recentmente hanno fatto circolare il documento sullo stato della ricerca in Italia.

    Fai clic per accedere a Documento_Commissione_Lincei_stato_Ricerca.pdf

  50. Untenured academic ha detto:

    il prof. Giorgio Parisi ha aderito all’iniziativa. Contattiamo scienziati e studiosi illustri anche delle discipline umanistiche.

  51. Questo documento (come mille altri simili) fa ridere…. tutte chiacchiere… nessuno prende una posizione…. questi si “indignano”…. ma dietro poi ci “mangnano”…

    ci sono anche degli errori… il peer review ci sarebbe già per l’attribuzione dei fondi… che poi non funziona nulla è un altro paio di maniche…

    ma poi questa gente “illustre” ma anche corporativa e conservatrice con che coraggio cita il sistema angloamericano… non si vergognano? Certo che no!!! loro si indignano…

    questi illustri sanno benissimo che il sistema angloamericano li spazzerebbe via in un secondo…

    sono lì con l’indignazione a difendere rendite di posizione….

  52. Untenured academic ha detto:

    hai ragione, rivoluzioneitalia, non abbiamo inserito nel documento che si devono alzare le tasse di iscrizione a 10mila euro come a Stanford (e alla Bocconi o alla Luiss, illustri università). Allora sì che cambierebbero le cose.

  53. pdp ha detto:

    La petizione e’ in rete da una settimana, e ci sono, ad ora, 425 firme. Non mi pare tanto male…

  54. cattivo.maestro ha detto:

    Vi segnalo un allarmante documento dell’Accamedia dei Lincei sulla pericolosa situazione della ricerca in Italia.
    L’ho letto qui: http://occhichesannoguardare.myblog.it/archive/2008/06/10/la-ricerca-in-italia-ormai-a-rischio-di-collasso.html

  55. Bombadillo ha detto:

    Cari, stavo pensando: per dare ancora maggiore evidenza alla nostra iniziativa, che già sta andando alla grande, potremmo contattare i giornali. Non, però, con delle lettere di protesta (quelle le faremo dopo, se quando non ci avranno ascoltato), ma con delle lettere di proposta, in cui segnaliamo il sito per aderire alla petizione.
    Che ne dite? Quasi quasi domani faccio un tentativo…

    Per Ario: aspetto ancora una tua risposta….

  56. caro untenured academic

    quando oltre ad essere untenured sarai anche unacademic perchè non c’è più un euro… sarà troppo tardi…

    cmq ogni tanto prova a rispondere nel merito… se ci credi a quello che dici o citi.

  57. @untenured
    Ti voglio aiutare: prendiamo un pezzettino da questo bel documento proprio sul reclutamento (tema caldo del blog).

    i LINCEI dicono:
    “Reclutamento
    Gli attuali meccanismi concorsuali inducono le sedi universitarie a promuovere, per motivi di bilancio, una carriera interna dei docenti scoraggiando il reclutamento dei migliori qualora provenienti dall’esterno. Tale tendenza deve essere capovolta, attivando un processo virtuoso in
    base al quale le università trovino convenienza nel reclutamento delle persone più qualificate scientificamente. In questa direzione, un meccanismo ampiamente utilizzato nelle università angloamericane è l’assegnazione da parte dell’ente finanziatore di un bonus (overhead), proporzionale all’entità del finanziamento stesso, all’istituzione che ospita il ricercatore finanziato. Inoltre, qualsiasi finanziamento pubblico, incluso il Fondo di Finanziamento Ordinario dovrà essere strettamente ancorato alla valutazione dei progetti e dei prodotti delle università assegnatarie. E’ comunque superfluo ribadire che un discorso a lunga scadenza deve prevedere il superamento del sistema concorsuale nel reclutamento dei docenti.”

    Commentiamolo:
    “[…] attivando un processo virtuoso […]” fantastico… “un processo” l’indeterminazione massima…. (di chi non gliene sbatte nulla fondamentalmente….)

    “[…] In questa direzione, un meccanismo […]” e qui si continua…. con la vaghezza… già si parla di “direzione” (e quindi si tende… dove? bho a infinito… )…. da qui vai con un’altra indeterminazione “un meccanismo”… ma non una riforma strutturale… bensì un piccolo meccanismo…. che è quello di pagare ancora di più università non competitive. Nessuno a spiegato ai LINCEI che forse i finanziatori angloamericani pagano le università perchè le ritengono utili…? mah…

    Ma la conclusione è che “[…] un discorso a lunga scadenza deve prevedere il superamento del sistema concorsuale […]”… la superindeterminazione finale…. in un domani moooolto lontano allora forse è bene prevedere un ipotetico superamento conscorsuale.

    Ma dai ridicoli… “lunga scadenza”, “prevedere”, “superamento” ovvero il niente di niente….

    Insomma capziosi all’inverosimile.

  58. France ha detto:

    @ rivoluzioneitalia
    Scusa ma vorrei sapere: la petizione l’hai firmata?

  59. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Rivoluzione, provo a risponderti io entrando nel merito.

    Dieci mesi di Mafinrisk alla Bocconi costano 15.500 euro, cf. http://www.unibocconi.it/doc_mime_view.php?doc_id=31993&doc_seg_id=1

    Ora, secondo te quanti premi Nobel per l’economia hanno seguito il Mafinrisk? (ti do un aiuto: l’unico Nobel italiano per l’economia, Franco Modigliani, e’ espatriato a 19 anni ed ha studiato e lavorato in USA)

    Ma la Bocconi e’ pur sempre una Universita’ prestigiosa. Urgono dunque altri esempi. Eccone due.

    Sei mesi di master alla Luiss costano 3.000 euro, cf. http://www.luiss.it/ammissione/prova_specialistiche/settembre/gm/frequenza.html

    Sei mesi di master alla Lumsa costa 3.800 euro, cf. http://www.masterin.it/post-laurea/lumsa4-master-in-diritto-e-tecnica-degli-appalti-pubblici.htm

    Secondo te valgono anche solo la meta’ di quello che costano?

    Per finire, sai quanto costa Cepu. Se fosse vera l’equazione “piu’ tasse = maggiore qualita’ “, Cepu dovrebbe essere un polo culturale di primissimo ordine.

  60. Bombadillo ha detto:

    Cari, io con oggi ho finito, e ora non posso che aspettare.
    Infatti, ho utilizzato tutti i miei contatti, e posso solo sperare che la gente alla quale ho comunicato l’iniziativa, non solo, e non tanto, firmi, ma anche, e soprattutto, a sua volta si impegni a far firmare più persone possibili.
    Per altro, come annunciato, ho anche inviato una lettera (di proposta, e non di protesta) ad un quotidiano, invitando i lettori a firmare la petizione.
    Vi farò sapere se sarà pubblicata.

    Aspetto sempre lumi da Ario, su come iscrivermi alla mailing-list della R.N.R.P., e su quale sarà il futuro della R.N.R.P. stessa…

    A meno che non vi sia prima una frenata nelle adesioni (e speriamo proprio di no), potremmo mettere quota mille come tetto: anche il tempo infatti è un fattore importante, e non possiamo tenere la petizione on-line indefinitivamente. Voi che pensate?

  61. Untenured academic ha detto:

    un famoso professore della Bocconi ha risposto alla richiesta di aderire alla petizione rifiutando di firmare perché è per l’abolizione del ruolo di ricercatore.

    Rivoluzioneitalia, tu sei dalla sua parte, vero?

  62. arioprecario ha detto:

    caro bombadillo, su come iscriversi alla mailing list:

    inviare una email vuota (senza oggetto né testo) a:
    dibattito-subscribe@ricercatoriprecari.org

    NB. Riceverai un email di conferma, basta rispondere al messaggio e sarai iscritt*.

    Quanto all’altra tua proposta. Non credo sia appropriato per un blog mettere l’indicazione dei nomi oltre i nick. Il nick permette di esprimerti con molta più libertà dicendo anche cose dure che se fossi immediatamente riconoscibile non diresti. Comunque, se si vuole fare perché no?!

    Ora vi lascio, per qualche giorno sono ad un convegno. Spero resti qualcun altro a moderare. Altrimenti moderatevi da soli. 😉

    Avrei voluto inserire un altro post su questioni più generali, se riesco a farlo da fuori vi darò altri spunti di discussione. Comunque la lettera sta andando bene. Non saranno numeri eccezionali ma sono numeri. Abbastanza per contattare il Ministro che, la settimana prossima, dovrà riferire alla Camera sull’Università. Così come ha fatto per la scuola.

    Su questo aspetto, una riflessione. Il ministro ha detto che i docenti sono troppi e sono pagati poco. Sul secondo aspetto ha ragione, ma se i docenti sono troppi (e vanno tagliati) perché un quarto del corpo docente nella scuola è precario? Oggi nelle classi ci sono 30 studenti per docente. Quanti ce ne dovranno essere in ogni classe, 40?! Ma si credono che le scuole sono tutte quelle dei piccoli centri emiliani o trentini? Ma ci sono mai stati in una scuola di periferia…. io sono allibito. Se questo è l’orientamento del ministero….

    A presto
    ario

  63. Bombadillo ha detto:

    ..grazie.
    Comunque, si potrebbe pure fare che chi vuole solo partecipare al blog può rimanere anonimo; mentre, chi vuole essere un membro effettivo della R.N.R.P., deve dare a tutti la possibilità di sapere chi è, che qualifica riveste, e così via.
    In questo modo, si potrebbero fare riunioni on-line della rete, ed anche votazioni, in tempo reale, senza il bisogno di impiegare tempo ed energie per incontrarsi fisicamente: per altro, mediando con i vari impegni, per trovare la data che va bene a tutti (praticamente, una missione impossibile).
    La rete, inoltre, sarebbe così la prima associazione completamente trasparente, in cui non ci sono due livelli di comunicazione, uno interno ed uno esterno. E tutti possono dare un contributo di idee, anche se non sono soci. Mentre ai soci (che però, capite bene, non possono essere delgi anonimi) si da pure il diritto di voto.
    Secondo me sarebbe una cosa simpatica…pensaci quando torni dal convegno.
    Ovviamente, che ci pensino anche tutti quanti gli altri…

  64. @france: tappandomi il naso… cmq nessuno nuovo utente interviene nel blog… forse in fondo ci va bene quello che passa il convento

    @Untenured
    Se mi dici qulacosa in + ti posso anche rispondere….
    chi è sto professore? Giavazzi? cmq non è che siamo qui a fare il tifo…. “tu per chi stai?”
    spiega…. contestualizza.

  65. Untenured academic ha detto:

    intendo dire: sei per l’abolizione del ruolo di ricercatore e la sostituzione con posizioni a tempo determinato triennali o simili?

  66. io sono per abolizione dei concorsi, del valore legale dei titoli di studio, e per l’autonomia economica degli atenei….. il resto sono dettagli

    cmq se ti piacciono i dettagli io sono per l’introduzione di una ulteriore nuova figura… il lecturer che ha compiti didattici rispetto a chi invece fa ricerca.

    Se invece ti riferisci al posto fisso (tenure)… li decide l’autonomia dell’ateneo.
    Se l’autonomia decide di dare una tenure a che ne sò…. al figlio di Mastella… per me non ci sono problemi. Sono autonomi di fare tutte le ca%%ate che vogliono con i loro fininziamenti. Chiaramente finiti i finanziamenti finita la tenure… non ci sono prestiti ponte di nessun genere.

  67. Chiaramente finiti i finanziamenti finita la tenure (e probabilmente finito anche l’intero ateneo se continuano a fare certe scelte )… non ci sono prestiti ponte di nessun genere.

  68. Radical Researcher ha detto:

    ario, la FLC sbaverebbe per avere tutte queste adesioni a una sua petizione.

    Il punto è che questa petizione ottiene così tanti consensi perché, forse per la prima volta, contiene una proposta “meritocratica” da parte dei ricercatori precari, e non assistenzialistica-corporativa come quella propinataci dai sindacati ufficiali nei mesi scorsi.

  69. mino ha detto:

    Questa è una notizia molto interessante, perchè vuol dire che la volontà di cambiare il sistema del reclutamento c’è. Bisognerà vedere, certo, cosa proporranno. Comunque occorre prendere la palla al balzo e quindi accelerare con i tempi in modo da presentare il prima possibile la proposta. Io direi, a questo punto, di inviarla anche e soprattutto al Sen. Valditara in qualità di responsabile università di A.N.
    Inoltre sarebbe davvero auspicabile una pubblicizzazione sui giornali… penso non solo ovviamente quotidiani importanti a tiratura nazionale, ma giornali gratuiti come Leggo o City o altri, anche un trafiletto.

  70. mino ha detto:

    Che ne dite di concludere la petizione entro sabato-domenica? in modo da poter spedire la proposta con le firme già agli inizi della prossima settimana…

  71. ugo ha detto:

    calcolando che stanno pervenendo quasi 150 firme al giorno (niente male! al di sopra di ogni aspettativa) venerdì sera saremo arrivati a circa 800, se continuiamo con la propaganda a tappeto. Dovrebbe esser specificato che sono state raccolte in meno di 10 giorni.

    Io provo a contattare un mio caro amico che lavora all’Espresso.

  72. Untenured academic ha detto:

    mino, tu sei matematico, se te la senti chiedi a matematici illustri di firmare la petizione: che ne so, Odifreddi…

  73. Bombadillo ha detto:

    Cari, mi accorgo solo ora che non abbiamo discusso insieme un particolare, in realtà della massima importanza, che io, però, avevo dato per scontato.

    Le riforme della prima parte, a differenza di quella della seconda fase, devono essere effettuate per decreto, in caso contrario siamo fritti. Altro che disegno di legge. Il tempo di fare la riforma, e saranno finiti i fondi per il reclutamento straordinario, dati, nel frattempo, con le “vecchie regole”.

    Viceversa, nella letterina di accompagnamento alla petizione, secondo me dobbiamo specificare che
    CHIEDIAMO CHE LE MODIFICHE DELLE REGOLE PER IL RECLUTAMENTO DEI RICERCATORI SIANO OPERATE MEDIANTE DECRETO LEGGE!

    Il motivo di urgenza? E’ molto semplice: proprio la necessità di procedere subito a bandire i concorsi del reclutamenteo straordinario, che è legato a nuove regole.
    D’altronde, vi assicuro che se uno il decreto lo vuole fare lo fa. E in Italia si sono viste, al proposito, motivazioni assai più fragili.

    Vai con l’Espresso Ugo!

    Mino: io, per togliere la petizione, aspetterei il TRAGUARDO SIMBOLICO DELLE MILLE FIRME: sempre se lo raggiungiamo, cioè, mi pare un sogno. E’ chiaro però che se la petzione inizia a rallentare di molto la sua crescita,possiamo toglierla. Inoltre, in ogni caso, ci dobbiamo fissare un limite massimo.
    Sabato 21, che è pure il solstizio d’estate?

  74. cattivo.maestro ha detto:

    secondo me dovremmo distinguere fra prima parte (da realizzare con decreto-legge) e seconda parte (necessita di un disegno di legge), Sarebbe impossibile preparare un decreto-legge in tempi rapidi. Per diversi motivi. Il Ministro si è appena insediato. Non è facile mettere rapidamente d’accordo le parti che compongono la maggioranza. Mancano i tempi tecnici per far lavorare adeguatamente gli uffici legislativi, in modo da produrre un testo ineccepibile.
    Se richiediamo tutto subito, rischiamo di non ottenere niente.

  75. Bombadillo ha detto:

    ..certo, cattivo.maestro, è proprio quello che sostenevo anch’io, la prima fase con decreto legge, e la seconda con disegno di legge. L’importante è chiederlo, però: ancora una volta non perchè sia sicuro che il Minisro ci accontenterà, ma almeno perchè, se non lo farà, poi non potrà dire di averlo fatto. Insomma, se proprio non possiamo evitare il danno, evitiamo almeno la beffa di nuove regole per il reclutamento dei ricercatori operative tra due anni, quando, per così dire, “il grano sarà stato tuttto mangiato”.

    Buona notte a tutti, con il nostro concorso dei sogni, e con il sogno, finalmente, del nostro concorso.

  76. carbonaro ha detto:

    ragazzi forza che la petizione sta andando sempre meglio! 120 firme nella giornata di ieri!
    per implementarla al massimo dobbiamo però DIVIDERCI I COMPITI
    Ognuno di noi dovrebbe scegliere una facoltà (non necessariamente la sua o una della sua università) e andare a tappeto su tutti i contatti che i dipartimenti mettono on-line, tra dottorandi e quant’altro, anche non conosciuti (suggerisco di puntare soprattutto alle fasce più basse dell’organigramma universitario, gli associati già hanno tendenze più conservatrici, sentendosi ormai baroni “in pectore”)

    IO CARBONARO MI PRENDO TUTTI I DIPARTIMENTI DI LETTERE E FILOSOFIA DI MESSINA

    Ho preparato una mail-tipo per far conoscere l’iniziativa e convincere ad aderire quelli che (e sono ancora la maggior parte) non ne sanno nulla: chi vuole naturalmente la può modificare o personalizzare.

    MAIL DA INVIARE A TAPPETO

    “A tutti i ricercatori precari (assegnisti, borsisti, dottorandi, ecc.) e strutturati che hanno a cuore le sorti della nostra martoriata Università italiana!
    Fonti interne al Governo hanno annunciato che entro luglio sarà presentato il ddl per la riforma dei concorsi universitari.
    Aiutateci, se volete, a far sentire per una volta la voce della nostra categoria (che rappresenta ormai la metà della forza-lavoro dell’Università) portando a buon fine, con SOTTOSCRIZIONI ON-LINE e PASSAPAROLA, questa raccolta di firme per chiedere al Ministro di modificare le regole del concorso di ricercatore in senso più meritocratico.

    http://www.gopetition.com/online/19725.html
    (il link per sottoscrivere la petizione dovrebbe comparire automaticamente nella mail, altrimenti è sufficiente copiare e incollare nella barra degli indirizzi: sul sito si può sottoscrivere facilmente la petizione indicando nome cognome e istituto di afferenza)

    In una settimana siamo già arrivati a quota 550 adesioni, ma è chiaro che la maggior parte dei ricercatori precari (e strutturati, essendo aperta l’iniziativa anche al personale docente, per favorire una maggiore rappresentatività del mondo universitario) ancora non ne sono a conoscenza. L’idea sarebbe quella di far girare la petizione per un altro paio di settimane (dunque se la cosa vi interessa, POTETE GIRARLA AD AMICI E CONOSCENTI); poi dobbiamo fare presto a spedirla agli organi competenti, visto che il Ministro pare abbia intenzione di far partire tra poco la seconda tranche del reclutamento straordinario avviato dal precedente Governo.

    Le attuali regole (come si spiega nella petizione, ma penso che tutti voi già lo sappiate) si sono dimostrate, ad oggi, poco adatte alla valorizzazione del merito, non offrendo sufficienti garanzie nello scongiurare favoritismi e logiche di scambio e favorendo la fuga di cervelli italiani in altri Paesi.

    Il testo della petizione è il risultato di faticosi compromessi raggiunti all’interno della R.N.R.P. (rete nazionale ricercatori precari), il cui sito, se vi interessa seguire l’iniziativa e/o parteciparvi, è https://ricercatoriprecari.wordpress.com/

    La petizione, naturalmente, vale più per i principi che afferma (per intenderci, le cose scritte in neretto, ad es. il sorteggio dei commissari, che devono essere tutti e 3 di pari-grado accademico), che non per le regole di dettaglio per la fissazione del punteggio (proposte solo a titolo esemplificativo). Ha un valore simbolico e serve per far sentire anche noi la voce di una categoria che rappresenta circa la metà della forza-lavoro dell’Università e non può essere sempre calpestata.
    Naturalmente, non ci illudiamo che bastino le modifiche normative a risolvere i cronici ritardi culturali dell’Università italiana, perchè sappiamo che le norme (soprattutto in Italia) possono sempre essere aggirate; ma in ogni caso non possiamo rassegnarci (in nome di atavici gattopardismi) all’idea di non poter influire, in nessun modo, sulla realtà che ci circonda.
    Cominciamo a diffondere la giusta cultura!

  77. in coda di moderazione ha detto:

    ragazzi forza che la petizione sta andando sempre meglio! 120 firme nella giornata di ieri!
    per implementarla al massimo dobbiamo però DIVIDERCI I COMPITI
    Ognuno di noi dovrebbe scegliere una facoltà (non necessariamente la sua o una della sua università) e andare a tappeto su tutti i contatti che i dipartimenti mettono on-line, anche dei dottorandi (suggerisco di puntare soprattutto alle fasce più basse dell’organigramma universitario, gli associati già hanno tendenze più conservatrici, sentendosi ormai baroni “in pectore”)
    IO CARBONARO MI PRENDO TUTTI I DIPARTIMENTI DI LETTERE E FILOSOFIA DI MESSINA

    Ho preparato una mail-tipo per far conoscere l’iniziativa e convincere ad aderire chi (e sono ancora la maggior parte) non ne sa nulla: chi vuole naturalmente la può modificare o personalizzare.

    MAIL DA INVIARE A TAPPETO

    “A tutti i ricercatori precari (assegnisti, borsisti, dottorandi, ecc.) e strutturati che hanno a cuore le sorti della nostra martoriata Università italiana!
    Fonti interne al Governo hanno annunciato che entro luglio sarà presentato il ddl per la riforma dei concorsi universitari.
    Aiutateci, se volete, a far sentire per una volta la voce della nostra categoria (che rappresenta ormai la metà circa della forza-lavoro dell’Università) portando a buon fine, con SOTTOSCRIZIONI ON-LINE e PASSAPAROLA, questa raccolta di firme per chiedere al Ministro di modificare le regole del concorso di ricercatore in senso più meritocratico.

    http://www.gopetition.com/online/19725.html
    (il link per sottoscrivere la petizione dovrebbe comparire automaticamente nella mail, altrimenti è sufficiente copiare e incollare nella barra degli indirizzi: sul sito si può sottoscrivere facilmente la petizione indicando nome cognome e istituto di afferenza)

    In una settimana siamo già arrivati a quota 500 adesioni, ma è chiaro che la maggior parte dei ricercatori precari (e strutturati, essendo aperta l’iniziativa anche al personale docente, per favorire una maggiore rappresentatività del mondo universitario) ancora non ne sono a conoscenza. L’idea sarebbe quella di far girare la petizione per altre due settimane (dunque se la cosa vi interessa, POTETE GIRARLA AD AMICI E CONOSCENTI); poi dobbiamo fare presto a spedirla agli organi competenti, visto che il Ministro pare abbia intenzione di far partire tra poco la seconda tranche del reclutamento straordinario avviato dal precedente Governo.

    Le attuali regole (come si spiega nella petizione, ma penso che tutti voi già lo sappiate) si sono dimostrate, ad oggi, poco adatte alla valorizzazione del merito, non offrendo sufficienti garanzie nello scongiurare favoritismi e logiche di scambio e favorendo la fuga di cervelli italiani in altri Paesi.

    Il testo della petizione è il risultato di faticosi compromessi raggiunti all’interno della R.N.R.P. (rete nazionale ricercatori precari), il cui sito, se vi interessa seguire l’iniziativa e/o parteciparvi, è https://ricercatoriprecari.wordpress.com/

    La petizione, naturalmente, vale più per i principi che afferma (per intenderci, le cose scritte in neretto, ad es. il sorteggio dei commissari, che devono essere tutti e 3 di pari-grado accademico), che non per le regole di dettaglio per la fissazione del punteggio (proposte solo a titolo esemplificativo). Ha un valore simbolico e serve per far sentire anche noi la voce di una categoria che rappresenta circa la metà della forza-lavoro dell’Università e non può essere sempre calpestata.
    Naturalmente, non ci illudiamo che bastino le modifiche normative a risolvere i cronici ritardi culturali dell’Università italiana, perchè sappiamo che le norme (soprattutto in Italia) possono sempre essere aggirate; ma in ogni caso non possiamo rassegnarci (in nome di atavici gattopardismi) all’idea di non poter influire, in nessun modo, sulla realtà che ci circonda.
    Cominciamo a diffondere la giusta cultura!

  78. riaku ha detto:

    bella questa iniziativa

  79. moderated ha detto:

    ragazzi forza che la petizione sta andando sempre meglio! 120 firme nella giornata di ieri!
    per implementarla al massimo dobbiamo però DIVIDERCI I COMPITI
    Ognuno di noi dovrebbe scegliere una facoltà (non necessariamente la sua o una della sua università) e andare a tappeto su tutti i contatti che i dipartimenti mettono on-line, anche dei dottorandi (suggerisco di puntare soprattutto alle fasce più basse dell’organigramma universitario, gli associati già hanno tendenze più conservatrici, sentendosi ormai baroni “in pectore”)
    IO MI PRENDO TUTTI I DIPARTIMENTI DI LETTERE E FILOSOFIA DI MESSINA

  80. moderated ha detto:

    Ho preparato una mail-tipo per far conoscere l’iniziativa e convincere ad aderire chi (e sono ancora la maggior parte) non ne sa nulla: chi vuole naturalmente la può modificare o personalizzare.

    MAIL DA INVIARE A TAPPETO

    “A tutti i ricercatori precari (assegnisti, borsisti, dottorandi, ecc.) e strutturati che hanno a cuore le sorti della nostra martoriata Università italiana!
    Fonti interne al Governo hanno annunciato che entro luglio sarà presentato il ddl per la riforma dei concorsi universitari.
    Aiutateci, se volete, a far sentire per una volta la voce della nostra categoria (che rappresenta ormai la metà circa della forza-lavoro dell’Università) portando a buon fine, con SOTTOSCRIZIONI ON-LINE e PASSAPAROLA, questa raccolta di firme per chiedere al Ministro di modificare le regole del concorso di ricercatore in senso più meritocratico.

    http://www.gopetition.com/online/19725.html
    (il link per sottoscrivere la petizione dovrebbe comparire automaticamente nella mail, altrimenti è sufficiente copiare e incollare nella barra degli indirizzi: sul sito si può sottoscrivere facilmente la petizione indicando nome cognome e istituto di afferenza)

    In una settimana siamo già arrivati a quota 500 adesioni, ma è chiaro che la maggior parte dei ricercatori precari (e strutturati, essendo aperta l’iniziativa anche al personale docente, per favorire una maggiore rappresentatività del mondo universitario) ancora non ne sono a conoscenza. L’idea sarebbe quella di far girare la petizione per altre due settimane (dunque se la cosa vi interessa, POTETE GIRARLA AD AMICI E CONOSCENTI); poi dobbiamo fare presto a spedirla agli organi competenti, visto che il Ministro pare abbia intenzione di far partire tra poco la seconda tranche del reclutamento straordinario avviato dal precedente Governo.

    Le attuali regole (come si spiega nella petizione, ma penso che tutti voi già lo sappiate) si sono dimostrate, ad oggi, poco adatte alla valorizzazione del merito, non offrendo sufficienti garanzie nello scongiurare favoritismi e logiche di scambio e favorendo la fuga di cervelli italiani in altri Paesi.

    Il testo della petizione è il risultato di faticosi compromessi raggiunti all’interno della R.N.R.P. (rete nazionale ricercatori precari), il cui sito, se vi interessa seguire l’iniziativa e/o parteciparvi, è https://ricercatoriprecari.wordpress.com/

    La petizione, naturalmente, vale più per i principi che afferma (per intenderci, le cose scritte in neretto, ad es. il sorteggio dei commissari, che devono essere tutti e 3 di pari-grado accademico), che non per le regole di dettaglio per la fissazione del punteggio (proposte solo a titolo esemplificativo). Ha un valore simbolico e serve per far sentire anche noi la voce di una categoria che rappresenta circa la metà della forza-lavoro dell’Università e non può essere sempre calpestata.
    Naturalmente, non ci illudiamo che bastino le modifiche normative a risolvere i cronici ritardi culturali dell’Università italiana, perchè sappiamo che le norme (soprattutto in Italia) possono sempre essere aggirate; ma in ogni caso non possiamo rassegnarci (in nome di atavici gattopardismi) all’idea di non poter influire, in nessun modo, sulla realtà che ci circonda.
    Cominciamo a diffondere la giusta cultura!

  81. moderated ha detto:

    Ho preparato una mail-tipo per far conoscere l’iniziativa e convincere ad aderire chi (e sono ancora la maggior parte) non ne sa nulla: chi vuole naturalmente la può modificare o personalizzare.

    MAIL DA INVIARE A TAPPETO

    “A tutti i ricercatori precari (assegnisti, borsisti, dottorandi, ecc.) e strutturati che hanno a cuore le sorti della nostra martoriata Università italiana!
    Fonti interne al Governo hanno annunciato che entro luglio sarà presentato il ddl per la riforma dei concorsi universitari.
    Aiutateci, se volete, a far sentire per una volta la voce della nostra categoria (che rappresenta ormai la metà circa della forza-lavoro dell’Università) portando a buon fine, con SOTTOSCRIZIONI ON-LINE e PASSAPAROLA, questa raccolta di firme per chiedere al Ministro di modificare le regole del concorso di ricercatore in senso più meritocratico.

    http://www.gopetition.com/online/19725.html

    (il link per sottoscrivere la petizione dovrebbe comparire automaticamente nella mail,
    altrimenti è sufficiente copiare e incollare nella barra degli indirizzi: sul sito si può sottoscrivere facilmente la petizione indicando nome cognome e istituto di afferenza)

    In una settimana siamo già arrivati a quota 500 adesioni, ma è chiaro che la maggior parte dei ricercatori precari (e strutturati, essendo aperta l’iniziativa anche al personale docente, per favorire una maggiore rappresentatività del mondo universitario) ancora non ne sono a conoscenza. L’idea sarebbe quella di far girare la petizione per altre due settimane (dunque se la cosa vi interessa, POTETE GIRARLA AD AMICI E CONOSCENTI); poi dobbiamo fare presto a spedirla agli organi competenti, visto che il Ministro pare abbia intenzione di far partire tra poco la seconda tranche del reclutamento straordinario avviato dal precedente Governo.

    Le attuali regole (come si spiega nella petizione, ma penso che tutti voi già lo sappiate) si sono dimostrate, ad oggi, poco adatte alla valorizzazione del merito, non offrendo sufficienti garanzie nello scongiurare favoritismi e logiche di scambio e favorendo la fuga di cervelli italiani in altri Paesi.

    Il testo della petizione è il risultato di faticosi compromessi raggiunti all’interno della R.N.R.P. (rete nazionale ricercatori precari), il cui sito, se vi interessa seguire l’iniziativa e/o parteciparvi, è ricercatoriprecari.wordpress.com

    La petizione, naturalmente, vale più per i principi che afferma (per intenderci, le cose scritte in neretto, ad es. il sorteggio dei commissari, che devono essere tutti e 3 di pari-grado accademico), che non per le regole di dettaglio per la fissazione del punteggio (proposte solo a titolo esemplificativo). Ha un valore simbolico e serve per far sentire anche noi la voce di una categoria che rappresenta circa la metà della forza-lavoro dell’Università e non può essere sempre calpestata.
    Naturalmente, non ci illudiamo che bastino le modifiche normative a risolvere i cronici ritardi culturali dell’Università italiana, perchè sappiamo che le norme (soprattutto in Italia) possono sempre essere aggirate; ma in ogni caso non possiamo rassegnarci (in nome di atavici gattopardismi) all’idea di non poter influire, in nessun modo, sulla realtà che ci circonda.
    Cominciamo a diffondere la giusta cultura!

  82. carbonaro ha detto:

    mi sembra importante che chi ci tiene allì’iniziativa e vuole dedicare del tempo alla sua riuscita dichiari la facoltà alla quale sta facendo pubblicità, così evitiamo sovrapposizioni

    io mi occupo di MEDICINA, UNIVERSITA’ DI VERONA

    Chi non se la sente di firmare a proprio nome la richiesta di adesione (ma non penso ci siano problemi, tanto più se uno manda le mail in una facoltà diversa dalla sua) penso possa utilizzare il nome del blog o fare comunque in qualche modo riferimento alla RNRP

  83. Bombadillo ha detto:

    ..ragazzi, io non ho seguito una logica di Facoltà, ma mi sono mosso trasversalmente, in diverse università d’Italia, seguendo qualche mio contatto. Non saprei più che fare..
    Ma i risultati del nostro comune lavoro mi sembrano davvero buoni!

  84. Bombadillo ha detto:

    ..ho appena controllato: 653! Ora inizio a crederci davvero alla quota mille!

  85. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Ragazzi, comunque esistono le mailing list. Ad esempio quella dei ricercatori di scienze della scuola normale è: “ricercatori.scienze AT sns.it”

    Oppure ci sono “students AT sissa.it” e “students-council AT sissa.it” per i dottorandi SISSA. Per i ricercatori di Napoli c’è “ateneo.ricercatori AT mlserver.unina.it”

    Infine “precat AT googlegroups.com” dovrebbero essere i ricercatori precari di Roma.

    Se qualcuno volesse mandargli una email, io penso di averne mandate già a sufficienza. Non vorrei passare per spammer professionista.

    PS: l’AT deve essere sostituito dalla chiocciola (senza spazi). L’ho messo perché altrimenti il commento mi finiva nello spam.

  86. mino ha detto:

    volevo avvisare che la sissa me la sono fatta io la settimana scorsa …. peccato che non sapessi della mailing-list, perchè ho mandato una e-mail a ciascun dottorando/postdoc…

  87. Bombadillo ha detto:

    ..io, tra le altre cose, avevo mandato la petizione ad una mailing list di miei colleghi penalisti. Comunque, procedo subito pure con Roma (perchè sono precari come me). Ma per i ricercatori di napoli, forse, dovrebbe pensarci qualche ricercatore, o almeno qualcuno di Napoli…Qualche volontario?

  88. ricercatore ha detto:

    dal Cun

    ———————————-
    Gentili professoresse e professori ,
    una breve, ma urgente, nota informativa riguardo concorsi e prin, sulla base delle
    informazioni raccolte ieri al Consiglio Universitario Nazionale.
    1. concorsi di prima e seconda fascia: al prossimo Consiglio dei Ministri (domani) dovrebbe essere approvata la proroga a fine 2008 della possibilità di bandire concorsi per professori Ordinari e Associati, con la restrizione ad una sola idoneità. Ciò a differenza di quanto è in vigore per i concorsi banditi al 30 giugno, per i quali vale la doppia idoneità. Al di là del giudizio “politico” sulla riesumazione di passate modalità concorsuali, potrebbe essere utile, per le sedi che ne avessero l’intenzione, accelerare le pratiche burocratiche ed arrivare ad una approvazione di eventuali bandi da parte dei rispettivi Senati accademici entro la fine mese in modo tale da poter offrire una doppia opportunità;
    2. reclutamento straordinario ricercatori: dovrebbe essere prorogata anche alla tornata 2008 la possibilità di bandire questi concorsi con le vecchie modalità, cioè senza dover attendere l’emanazione del nuovo regolamento previsto dalla legislazione specifica;
    3. PRIN: la commissione ha completato i lavori e le graduatorie, ma non è ancora in grado di diffondere i risultati in quanto non è dato sapere quale sia l’ammontare dei fondi disponibili e il range ipotizzato varia tra i 98 milioni (previsti in finanziaria 2007, cioè meno dello scorso anno) e i 150 milioni (promessi dal precedente Ministro). Su questa incertezza abbiamo – come CUN – votato una mozione di protesta.

  89. cattivo.maestro ha detto:

    grazie per la notizia.
    Avevo anticipato sul mio blog la notizia della proroga dei concorsi di prima e seconda fascia fino al 31 novembre 2008.
    Dopo la tua segnalazione, in effetti, ho poi trovato (e pubblicato il link) al documento del CUN relativo al finanziamento dei PRIN 2007: http://occhichesannoguardare.myblog.it/archive/2008/06/13/conclusa-la-valutazione-dei-prin-2007.html

  90. Bombadillo ha detto:

    Bravo mino, hai fatto bene a mandare la lettera ai firmatari.
    Oggi, casualmente, mi è venuto in mente un altro amico – si chiama Lello, e quindi dovevevo chiamarlo per gli auguri – che, se condividerà, spero potrà firmare e, soprattutto, far firmare (sta a chimica a Bari).
    Nenanche oggi, però, è apparsa la lettera che avevo inviato alla Gazzetta. Secondo me quello che ci manca è proprio l’aiuto della stampa. Altra idea, mentre scrivevo, adesso chiamo un mio amico che lavora al giornale (anche loro avranno una rubrica di lettere, penso).
    Forza ragazzi, se non ci diamo da fare la petizione smetterà di crescere!

  91. Coenagrion ha detto:

    ho segnalato l’iniziativa nel mio istituto.
    saluti

    PS. tenete sempre a mente che tra quanti scrivono sul blog e quanti lo frequentano, anche raramente, puo’ esserci una grande sproporzione numerica (1:X)

  92. Untenured academic ha detto:

    ma la lista [dibattito] è fuori uso? ho provato a girare la email informativa sullo stato della petizione ma è stata respinta..

    colleghi, compagni, amici, ancora uno sforzo, diffondiamo la petizione!

  93. mino ha detto:

    Sì Bombadillo, ho pensato che poteva essere utile… peccato che oltre 200 e-mail mi sono tornate indietro (molti server hanno dei filtri tali da confedere per spam anche e-mail normali). Proverò in queste ore a ritentare.

    Comunque, in pochi lo hanno osservato, ma la notizia di “ricercatore” è molto grave per noi. Se nel consiglio dei ministri di domani verrà emanato il decreto per fare andare il reclutamento straordinario 2008 con le vecchie regole, praticamente decadrà la ragione originaria della petizione. Mi pento di non averla messa on-line prima, a questo punto.
    Credo che dovremmo prendere in considerazione l’opportunità di concludere ancora prima la petizione, perchè aspettare troppo potrebbe significare far sì che il ministro o chi per lei potrebbero risponderci “peccato, siete arrivati troppo tardi, il decreto lo abbiamo già emanato”.

    Concordo pienamente sulla questione della stampa. Avevo chiesto al segretario dell’AIR di aiutarci in questo senso, lui è stato disponibile ma mi ha detto che doveva chiedere alla segretetia nazionale.
    Perchè non provi a mandare il tuo articolo su qualche altro giornale? oppure a ridurlo e a mandarlo a qualche giornale gratuito come City, Leggo, ecc. che comunque sono molto letti?

  94. Bombadillo ha detto:

    ..mino, non ho commentato, ma sai gli accidenti che ho mandato…!
    Ho pensato proprio come te: se avessimo cincischiato un po’ meno, e agito prima, sarebbe stato meglio. Secondo me lo sbaglio, non me ne voglia Ario, è stato il post intermedio – quello, cioè, tra il concorso dei Sogni, e questo -, perchè ha riaperto una discussione che, in realtà, era già conclusa (è ovvio, però, che a posteriori siamo tutti più bravi). Insomma, nonostante le critiche che abbiamo mosso a M&M, siamo stati anche noi, nel nostro piccolo, un po’ mussiani.
    In ogni caso, toglierla oggi non avrebbe senso, perchè non ce la facciamo per il prossimo CdM (i giochi saranno già fatti). Aspettiamo e speriamo, se mai, quanto accadrà potrà comportare la necessità di una modifica della letterina di accompagnamento, poi vediamo…
    Ho appena mandato una lettera anche a il Giornale. Speriamo. Voglio segnalare, però, che non sono riuscito a contattare i precari di Roma (precat): ho provato in vari modi ma mi torna indietro la mail, con il messggio di fallita notifica, ba…

  95. carbonaro ha detto:

    @bombadillo: sono anch’io un penalista, sono alle prese col mio concorso (già perso prima di sedermi alle prove scritte), pare ci siano addirittura dei titoli falsificati in alcune domande.
    Me le immaginavo tutte, ma questa no!

    paradossale: commettere reati di falso (violazioni della legge penale) nel concorso per diventare ricercatori in diritto penale!

    Quanto alla petizione, io mi sto facendo in quattro: ho notato che a firmare, alla fine, sono soprattutto quelli ai quali, oltre alla mail, lo dico anche a voce

    suggerisco a tutti di non dimenticare di parlare della cosa anche a voce!

  96. mino ha detto:

    Caro Bombadillo, ti consiglio anche ti provare a inviare il tuo articolo – o anche una semplice segnalazione – anche a quei quotidiani che si sono maggiormente occupati della questione “concorsi” e della storia infinita del regolamento Mussi, cioè Il Messaggero, IlSole24Ore e Italia Oggi. Non si sa mai.

  97. Bombadillo ha detto:

    Ma guarda, che bello, un collega: in bocca al lupo!
    Sei molto coraggioso, certamente più di me. In che fase è il concorso?
    A proposito di coraggio, che fine ha fatto la capra, non sarà stato scuoiato dai Commissari?

    P.S.: per carbonaro, ma il tuo maestro è siciliano?

  98. carbonaro ha detto:

    Notizia incredibile in un concorso di diritto penale all’Università di Torino:

    Stento a credere ai miei occhi

    Nomina della commissione
    con decreto n. 7840 del 12/11/2007 ,
    pubblicato sulla G.U. 92 del 20/11/2007

    Annullamento approvazione atti e riconvocazione della commissione
    con decreto n. 3132 del 19/05/2008

    Chissà cosa cavolo è successo! Una cosa è certa: questo cavolo di sistema del reclutamento dei ricercatori va rivoltato come un calzino, e ci vuole lo sforzo di tutti!

    @bombadillo: se vuoi contattami pure a questa mail
    petitor2008@alice.it
    a ‘sto punto ci conosciamo così cerchiamo di unire meglio le nostre forze

  99. Bombadillo ha detto:

    Cari amici, mentre scrivo, siamo arrivati a quota -172, nel senso che mancano solo, appunto, 172 firme, ad un traguardo che, all’inizio, nessuno avrebbe ritenuto relamente raggiungibile: la QUOTA MILLE!
    Chiedo, quindi, un piccolo ulteriore sforzo a me, e a tutti voi (a proposito, ma che fine avete fatto, mi pare di scrivere in un bolg fantasma).

    Per Ario: sei tornato? ..vedi che ho fatto come scrivevi tu e mi è arrivata una mail dove mi si chiedeva la conferma di voler essere iscritto alla lista, mediante l’invio di una ulteriore mail vuota, ad un indirizzo assai complicato. Sono due volte che ci provo, ma la mail mi torna indietro per mancata notifica.
    Mi chiedo: non è un sistema un po complicato?.. e soprattutto, gli altri amici della lista in questione hanno firmato?

  100. cattivo.maestro ha detto:

    Cari amici e colleghi, nell’ultimo Consiglio dei Ministri, non è stato presentato alcun provvedimento riguardante l’Università. La sensazione è che il Ministro voglia prioritariamente occuparsi della scuola! Tant’è che ha distaccato una parte del Ministero a Milano, per occuparsi più da vicino proprio dei problemi della scuola. Mi sembra che la politica ormai non si interessi granchè alla crisi dell’Università e della ricerca. Sto cercando di riflettere sul perchè di questo abbandono. Vorrei sapere come la pensate. Per questo ho lanciato un sondaggio sul mio blog:
    http://occhichesannoguardare.myblog.it/
    Mi sembra che sia importante per noi capire quali siano le ragioni di questo disinteresse della politica.

  101. Bombadillo ha detto:

    ..OTTIMA NOTIZIA! La circostanza che non abbiano deciso nulla sull’Università è, in realtà, a noi assai favorevole, perchè ci da qualche giorno in più di tempo.
    Mentre, non bisogna meravigliarsi dell’attenzione speciale riservata alla scuola. Lo ribadisco: la sorella maggiore del Ministro, alla quale è molto legata, insegna a scuola.
    E’ capacissimo che sia questo il motivo per cui la Gelmini ha chiesto quel Ministero, invece di un altro. D’altronde, non mi pare che abbia alcuna specifica competenza in materia.

  102. cattivo.maestro ha detto:

    scusa Bombardillo, ma non è una buona notizia, perchè l’unica cosa che potevano decidere era lo sblocco dei finanziamenti per il reclutamento dei ricercatori universitari… Se non decidono in fretta, i fondi – appena inzia l’iter della prossima legge finanziaria e vale a dire fra qualche settimana – tornano al Ministero dell’Economia…

  103. France ha detto:

    @cattivo maestro
    Delle 4 opzioni che proponi, nessuna mi soddisfa completamente. LA migliore e’ la 3, ma la rovescerei: “perche’ (quella che chiamiamo) la politica e’ infilrtrata a tutti i livelli dai poteri forti dell’universita’, che non hanno nessun interesse a rivoluzionare un’istituzione della quale essi sono i padroni incontrastati”. Franza o Spagna, per intendersi…

  104. mino ha detto:

    anche secondo me è una buona notizia. per varare il decreto c’è tempo fino a dicembre, l’anno scorso Mussi, dopo la prima bocciatura del consiglio di stato, lo emanò a metà novembre.

    vi segnalo un articolo on-line sulla petizione

    http://www.corriereromano.it/news/3655/tuttenews/I-Ricercatori-scrivono-al-Ministro-Gelmini-utilizzando-i-new-media.html

    scritto, qualche giorno fa, credo da qualche firmatario armato di buona volontà.

    Bombadillo, nulla riguardo al tuo articolo? perchè non provi a mandarlo alla redazione di diregiovani? si tratta di un giornale on-line che ha seguito la vicenda del regolamento mussi, tant’è che fu il primo giornale a dare la notizia della prima bocciatura della corte dei conti.

    invito tutti coloro che si sono firmati come anonymous a dare il loro consenso a che i loro nomi possano essere usati quantomeno sulla lettera da spedire al Ministero e agli altri esponenti del Governo, altrimenti è come se non abbiano firmato (purtroppo sarebbe come avere 30 firme in meno).

  105. Untenured academic ha detto:

    vorrei segnalare questo interessante blog

    http://howtheuniversityworks.com/wordpress/

    dimostra come ormai il precariato universitario stia diventando una questione globale (anche se in Italia esiste da almeno 40anni…)

  106. mino ha detto:

    mi riferivo al decreto mediante il quale Mussi ha “salvato” i 20 milioni di euro della prima tranche del reclutamento straordinario i quali erano agganciati al nuovo regolamento; poichè il regolamento era stato bloccato dal consiglio di stato, al ministero aspettarono finchè poterono e a metà novembre emanarono un decreto legge che, dato che il nuovo regolamento non era ancora pronto, consentiva di utlizzare quei fondi con le vecchie regole. Si tratta dello stesso decreto che dovrebbe emanare in questi giorni il nuovo ministro (hanno addirittura già il testo, quindi) e che è stato il motivo scatenante la petizione.

  107. cattivo.maestro ha detto:

    @ mino,
    non ricominceremo a parlare di un regolamento per il reclutamento perseguendo nell’errore di Mussi. Occorre un decreto-legge per sbloccare subito i fondi per il reclutamento, con concorsi da svolgere con le vecchie regole, ed una legge organica, poi, sulla riforma dei concorsi.

  108. mino ha detto:

    no, non voglio un nuovo regolamento. ho solo risposto alla tua domanda.

  109. carbonaro ha detto:

    Ragazzi non perdiamo di vista il fatto che l’importante è inviare la lettera al Ministro:
    non spetta a noi (anche se ovviamente ognuno ha le sue idee, alcune certamente meritevoli di considerazione) indicare poi quale sia lo strumento giuridico più appropriato per l’attuazione pratica dei principi/criteri in essa contenuti (sennò ci dividiamo ancora e ricadiamo di nuovo nel vizio delle discussioni sterili-perditempo)
    Ricordiamoci che la lettera è stata firmata così da più di 800 persone, e ora non può certo essere modificata.
    Tra un po’ (concentrati gli ultimi sforzi sulla pubblicità) dovremo piuttosto discutere

    1) quando dichiarare terminata la raccolta (penso si debba seguire l’andamento giorno per giorno e vedere se si comincia a procedere troppo lentamente, tipo 1 firma al giorno)

    2) quale sia la modalità di consegna preferibile (io eviterei l’invio di una mail, che porterebbe a un’eccessiva virtualizzazione di tutta la procedura): non ho mai presentato petizioni e non so se tecnicamente ci sono regole giuridiche da rispettare (posso studiarmi la faccenda): la cosa migliore sarebbe ovviamente una consegna diretta al Ministro o a chi per lui (senza dimenticare i vari Valditara, ecc.): dobbiamo studiare la logistica dell’operazione. Idee? Romani in ascolto? Referenti politici?

  110. Untenured academic ha detto:

    la petizione continua a raccogliere sul centinaio di adesioni al giorno nei giorni non festivi.. quindi va a gonfie vele.

    molte persone che contatto esprimono fastidio e disaccordo per la proposta del CSM.. ma era proprio necessario inserirla ora? A me sembra una roba populistica e impraticabile.. ma forse proprio per questo (per il suo populismo) attraente agli occhi di chi oggi è al governo..

    comunque bisogna individuare una strategia per contrastare il Brunettismo/Corrierismo (da Corriere della Sera) dilagante anche tra i ricercatori precari.

  111. mino ha detto:

    Sono decisamente d’accordo con Carbonaro. Dobbiamo iniziare a discutere subito come organizzarci ora. A mio avviso non si dovrebbe andare oltre venerdì prossimo con la fine della petizione, perchè per tirare troppo la corda poi si rischierebbe la beffa che davvero questo decreto del ministro venga varato.
    Bisogna inoltre preparare una lettera di accompagnamento.
    Riguardo la modalità di consegna… l’ideale sarebbe una consegna diretta al Ministro, ma non so se questo sarà fattibile e francamente ne dubito. Al massimo si potrebbe tentare una consegna al capogabinetto del Ministro…
    Essendo di Bari preferire fare a meno di affrontare un viaggio simile, e quindi per questa modalità invito chi risiede a Roma o nelle vicinanze a dare la propria disponibilità.
    Non ho problemi a spedire la petizione+le firme in forma cartacea a qualche politico, come i presidenti delle commissioni cultura e il sottosegretario (al Ministro e al Sen. Valditara, come già detto in precedenza, preferirei di no in quanto ho già scritto loro un mese fa e quindi non vorrei sembrare seccante).
    Inoltre volevo ricordare che dal 28 giugno al 6 luglio sarò in Polonia, dove non credo che potrò disporre di una postazione internet, quindi se si arriverà fino a quel periodo (ed io spero proprio di NO, a meno di voler cullarci dietro al numero di firme senza pensare all’obiettivo), dovrebbe farsi avanti qualche volontario a cui cedere il compito di gestire on-line la petizione.

  112. Bombadillo ha detto:

    Caro mino,
    trovo veramente INCOMPRENSIBILE che le mie “lettere al direttore” indirizzate alla Gazzetta ed al Giornale non abbiano avuto riscontro (e dire che per quest’ultimo ho interessato pure un mio amico, che fa il giornalista proprio al Gioranle).
    Ho seguito, quindi, il tuo consiglio, ed ho appena inviato un brevissimo articolo a diregiovani. Vedremo…

    Comunque, mi pare che il traguardo delle mille firme sia a portata di mano. Tu insisti sugli anonnimi, mi raccomando!

    Per quanto riguarda le modalità operative, io penso che per il 20 possiamo togliere la petizione (anche se non abbiamo raccolto le 1000 firme, ma spero di sì), ed il 21 possiamo spedirla per posta – NON DOBBIAMO PERDERE ALTRO TEMPO – a tutti i destinatari individuati: Ministro, Berlusca, Pizza, Valditara e …come si chiama l’altro?
    Dunque, dovrai stampare 5 copie della petizione, o fare una stampa e quattro fotocopie (tanto con il fascicolatore…).

    La consegna a mani, invece, non credo abbia senso: non ci saranno originali firmati, infatti, saranno solo stampe/fotocopie.

    Nella necessaria (almeno secondo me) letterina di accompagnamento bisognerebbe spiegare BREVISSIMAMENTE come è nata l’iniziativa, mettere in chiaro che non si vogliono stabilizzazioni, che non vi sono richieste “sindacali; ma che si vuole solo dare spazio al merito, a costo zero.

    Ovviamente, nulla ci vieta di suggerire che per la prima parte sia fatta con decreto legge, vista la necessità e l’urgenza (giusto carbonaro?). D’altronde, mi pare che i fautori della seconda parte (che pure è assai importante) si siano dileguati: Colombo dove sei?
    Ovviamente, la letterina dev’essere unica, indirizzata al Ministro e, p.c., agli altri destinatari (insomma bisognerà fotocopiare anche quella).
    Se siete tutti d’accordo – e non ci sono altri candidati – a quest’ultima incombenza potrei pensarci io, tanto, mino, abito ad uno sputo da dove lavori tu, ed il 20 mattina possiamo vederci al bar di via Omodeo, cosi mi consegni una stampa della petizione, ed io penso al resto.
    Se, invece, c’è un altro volontario, per me va bene lo stesso.

    Buona notte a tutti quelli che si stanno impegnando, agli altri… buona notte uguale: crescendo sto diventando proprio un mollaccione!

  113. Untenured academic ha detto:

    non avendo partecipato alla stesura del testo della petizione non sapevo che Colombo fosse l’ispiratore della seconda parte, quella “populistico-giustizialista”. Conferma la mia idea sul pensiero sostanzialmente reazionario del suddetto, al di là del suo sedicente riformismo.

  114. mino ha detto:

    caro bombadillo, per me va bene. credo tu ti riferisca al bar di fronte all’hotel ambasciatori.

    eventualmente, nel caso si voglia utilizzare in maniera piena la giornata di venerdì per le ultime firme, si potrebbe anche fare che sabato mattina (che non sono a bari) ti potrei inviare il file pdf della copia cartacea da spedire e lo stesso dovressti fare tu con me riguardo alla lettera di accompagnamento (a proposito, specifica che questa iniziativa è nata in maniera del tutto spontanea e “disorganizzata”, e si è scelto lo strumento della petizone on-line data la difficoltà logistica nell’andare a prendere le varie firme in varie parti d’Italia e anche all’estero).

    Sia nella prima opzione (per metterci d’accordo sull’ora, ecc.) che nella seconda, puoi scrivermi al mio indirizzo e-mail.

    I nominativi degli altri politici, che ti servono per la lettera di accompagnamento, sono:

    On. Valentina Aprea – Presidente della Commissione Cultura della Camera
    Sen. Guido Possa – Presidente della Commissione Cultura del Senato

  115. mino ha detto:

    Nel frattempo 8 “anonimi” mi hanno autorizzato a inserire i loro nominativi nella lettera cartacea da inviare al Governo. Spero si aggiungano anche tutti gli altri, altrimenti la loro firma sarà stata inutile.

  116. ugo ha detto:

    a mio avviso, per conoscenza dovrebbero essere informati anche esponenti dell’opposizione. Ad esempio Giuseppe Tognon, responsabile PD Univ e Ric, con cui ci furono contatti prima delle elezioni.

  117. France ha detto:

    Ecco finalmente venire allo scoperto la ministra. Scusate il link a un giornale tremendamente sovversivo ma anche allineato col potere e con la sua opposizione.
    http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/scuola_e_universita/servizi/gelmini/audizione-camera/audizione-camera.html
    La ministra dice in sostanza che l’ANVUR non serve a nulla, che la valutazione deve basarsi su “l’efficacia e l’efficienza dei programmi di innovazione e di ricerca, la qualità della didattica, lo svolgimento dei corsi in lingua inglese, la capacità di intercettare finanziamenti privati ed europei, il tasso di occupazione dei laureati coerente con il titolo di studio conseguito.”.
    Ah.
    E io che mi credevo che l’ANVUR valutasse anche in base a questo…
    Per i nostri (ma a questo punto mi viene da dire vostri perche’ non ho piu’ tanta voglia di tornare in Italia) fulgidi destini accademici: “Novità in vista per il reclutamento di docenti e ricercatori universitari. Presto, infatti, ci sarà un doppio filtro per le assunzioni: il reclutamento passerà prima attraverso una verifica nazionale, per garantire il controllo della comunità scientifica sulla qualità dei candidati, poi le università sceglieranno chi è più adatto, all’interno di una lista nazionale di idonei. Nella lista potranno essere inclusi anche studiosi che lavorano all’estero, italiani o stranieri.” Doppio concorso, e vai cosi’! Bello come si continua a deresponsabilizzare: un bel concorsone nazionale che decreta qualche migliaio di idonei (geni e capre, all together), e poi mano libera ai baronetti di basso lignaggio per pescare chi gli conviene di piu’! Se poi e’ un cretino, beh, che colpa ne abbiamo, aveva l’idoneita’ nazionale!
    Berlusconi, Gelmini, Pizza, Valditara, Tognon, Possa… Andiamo bene….

  118. Bombadillo ha detto:

    .. bene ugo, hai ragione, aggiungiamo Tognon. Mi dai l’indirizzo? Oppure mi dici cos’è, onorevole, senatore, così, in questo modo, la petizione la mando alla camera di appartenenza.

    Per France: non ci scoraggiamo!

    A questo punto, nella lettera di accompagnamento, si potrebbe inserire una frase del tipo:
    “senza inutili doppi passaggi, in sede nazionale e locale, che, se possono apparire opportuni per il reclutamento di professori associati ed ordinari, certamente risultano sproporzionati ed eccessivi, invece, per il primo gradino della scala universitaria: come insegna, del resto, la fallimentare esperienza del “tentativo di regolamento” del precedente Ministro.”

    D’altronde, io sono davvero convinto che la cosa fondamentale è l’ingresso. Quando potranno diventare ricercatori solo i meritevoli, diventerà davvero molto difficile “fregarli” per gli avanzamenti di carriera.

    Nel frattempo, la cosa fondamentale è che possiamo partire con il vero e proprio conto alla rovescia – 98!!

  119. oronzo ha detto:

    Il modello prospettato dal Ministro è simile a quello francese: ragionevole, ma bisognoso di una burocrazia estremamente efficiente. Ovviamente, nessun meccanismo concorsuale è in grado di eliminare le combine, che peraltro sono prassi diffusa anche in Francia.

  120. mino ha detto:

    Anch’io penso che la proposta del ministro potrebbe anche essere un passo in avanti, ma per saperlo bisognerà aspettare di conoscere le modalità di questi concorsi: ci saranno le prove scritte e orali che ci sono ora? ci sarà assoluta discrezionalità lasciata alla commissione di valutare ora i titoli ora le prove scritte a seconda della convenienza? da chi sarà formata la commissione, ancora con l’elezione? per questo le richieste della petizione sono ancora validissime, a mio avviso. Ma aspetterei ad esprimere una netta contrarietà ancor prima di conoscere i dettagli della proposta. D’altra parte “la fallimentare esperienza del ‘tentativo di regolamento’ del precedente Ministro” non è stata determinata dal “doppio passaggio”, ma dalle pretese assurde del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti, oltrechè da una certa superficialità a livello di Ministero; voglio dire, in linea teorica, anche il doppio passaggio può garantire il merito più dell’attuale sistema, tutto sta a vedere con quali modalità esso viene attuato. Quindi io non mostrei una contrarietà preconcetta su questo punto.

  121. Untenured academic ha detto:

    al di là delle modalitò di composizione della commissione nazionale, la riforma delle regole concorsuali sarà oggetto di un DDL, che necessita di almeno 2 anni e riguarda il reclutamento ordinario.

    La nostra proposta riguarda invece il reclutamento straordinario e per questo necessita di un provvedimento straordinario come il decreto-legge.

    Non metterei in opposizione le due cose con la parte politica.

  122. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Penso che non dovrebbe essere difficile raggiungere quota 1000 prima di venerdi’. In ogni caso non insisterei troppo su tale soglia. Chiudere questa settimana mi sembra un’ottima idea.

    x France, su con la vita! Intanto fino a qualche giorno fa sembrava che si fossero dimenticati di Univ. e Ricerca. Ora che si sono ricordati di noi, serve solo una lettera pacata che gli schiarisca le idee sulla politica da adottare. 😉

    Comunque non credo si parli di concorsi (nel senso di esami scritto e/o orale). Bisogna vedere cosa e’ esattamente questa “verifica” nazionale di cui parla la Gelmini.

  123. France ha detto:

    Non preoccupatevi, non mi suicido. Gli svariati metri cubi di fumo contenuti nelle dichiarazioni della ministra a mon avis non annunciano nulla di buono. Idoneita’ nazionale significa concorsone, non fatevi fuorviare dall’aria di ragionevolezza che spira in questo forum (blog? come lo definiamo?). E doppia idoneita’ significa doppio concorso, con le solite fregnacce di prove e controprove utili solo ad aggiustare il risultato.
    La petizione va bene cosi’ com’e’, ci sono quasi mille firmatari in una settimana, roba da far prendere una sincope a marco pannella e mario segni. Mettere per iscritto come la pensiamo e’ l’ultima risorsa che abbiamo. Finche’ un giorno non manderanno l’Esercito a presidiare i dipartimenti….

  124. Bombadillo ha detto:

    ..caro mino, ovviamente la mia affermazione, in cui si mettono in relazione il fallimento di Mussi, ed il doppio passaggio, è strumentale. E’ strumentale, cioè, a far accettare quanto da noi proposto in sede di petizione; mentre è chiaro che, in realtà, se non fosse per il becero conservatorismo che si annida in certi luoghi di potere italiano, il tentativo sarebbe andato in porto.
    Più in generale, anche a me non dispiace, per principio, il doppio passaggio; come, del resto, non mi dispiaceva la riforma Moratti, nella parte in cui prevedeva le nuove regole per il reclutamento di asss. e ord.
    E’ altrettanto verò, però, che rispetto al reclutamento dei ricercatori il doppio passaggio può sembrare la “montagna che partorisce il topolino”, e questo – a prescidere dal mio approccio strumentale – è stato davvero uno dei profili problematici del tentativo di M&M, evidenziato dall’allora opposizione (Valditara): ovverosia l’eccessiva macchinosità rispetto al compito che si doveva svolgere.

    In più, i concorsi per ricercatore sono ad esaurimento. Mica possiamo aspettare due anni per un concorso del tutto nuovo. E su questo siamo tutti d’accordo.

    L’opposizione c’è, dunque, almeno con riferimento al concorso da ricercatore, e dobbiamo vedere di comporla: quindi, l’unica cosa che ci rimane da dire, almeno secondo me , in soldoni è “fai pure il doppio passaggio per prof. ass. e ord, che può anche essere una buona cosa, ma per i ricercatori fai quello che ti proponiamo noi, perché è più veloce, comodo e pratico.” Solo che mica possiamo scrivere proprio così…

    A meno, cioè, che non si voglia proporre quello che sostiene – almeno così mi pare di aver capito – U.A.
    Ovverosia che la nostra proposta dovrebbe valere solo per il reclutamento straordinario, mentre quello ordinario dovrebbe proseguire con le vecchie regole, in attesa del nuovo concorso a doppio passaggio.
    Solo che nella petizione si chiede la riforma del reclutamento dei ricercatori tout court; e non regole nuove solo per il reclutamento straordinario. Quindi, forse, finiremmo così per tradire il senso della petizione; o no? E comunque, quella di avere due discipline per il reclutamento dello stesso ruolo mi pare una cosa giuridicamente impossibile, o quantomeno, altamente improbabile, per violazione dell’art.3 Cost.

    Fatemi sapere…

  125. mino ha detto:

    io credo che untenured academic volesse dire che il ddl del governo più o meno entrà in vigore, se tutto va bene, tra due anni, e quindi la nostra proposta (nella sua prima fase) dovrebbe essere la modalità di concorso in questi due anni (sia ordinario che straordinario); per tale motivo è importante insistere sul fatto che gli emendamenti da noi proposti siano approvati per decreto legge.

    il ddl del governo, in sostanza, dovrebbe andare a confrontarsi con la nostra “fase 2” e quindi le due cose (proposta di immediata fattibilità della petizione e ddl del governo) non escludersi a vicenda.

  126. France ha detto:

    Poi uno vede che Repubblica-PD-ADI pubblica questa cazzata
    http://roma.repubblica.it/multimedia/home/2392239
    con tanto di 20 (dico VENTI) foto dei 14 presenti, e si sconforta ancora di piu’….

  127. mino ha detto:

    Già, invece per noi nemmeno un trafiletto.
    Proprio oggi è su tutti i giornali, nazionali e locali, oltre che su moltissimi siti, la notizia della “petizione sottoscritta da 1200 scienziati contro il nucleare”, e iniziata a Marzo. Mi chiedo davvero perchè nessuno parli di questa petizione, che ha totalizzato quasi lo stesso numero di firme ma in due settimane e non in 3 mesi.

  128. Dio mio che cesso di paese siamo…

    ma poi anche qui nel blog comincio a sentire opinioni troppo compiaciute….

    quella sorta di doppio giro creerà un clientelismo totale… farà diventare i gli attuali baroni in veri e propri mandarini… in più ci saranno le fondazioni bancarie che faranno pressioni per inserire i propri:
    http://rivoluzioneitalia.blogspot.com/2008/06/dalema-gelmini-fondazioni-bancarie-e.html

    Cosi l’università somiglia sempre di più alla RAI. Dirigismo assoluto.

  129. mino ha detto:

    Vi trasmetto le parole testuali del Ministro sulla questione reclutamento oggi in comissione:

    “Quanto alle nuove regole di reclutamento pre professori e ricercatori- spiega Gelmini- pensiamo a procedure snelle, credibili, che assicurino meritocrazia e autonomia dei singoli atenei. Ne discutero’ a breve con in Cun (Consiglio universitario
    nazionale) e con gli organismi interessati. Occorre una verifica nazionale
    di idoneita’ riconosciuta da parte della comunita’ scientifica nel suo
    complesso. All’interno di una liste di idonei le universita’ sceglieranno
    autonomamente colui che ritengono lo studioso piu’ capace nell a produzione
    scientifica, piu’ adattato a richiamare finanziamenti dalle imprese e
    iscrizioni da parte degli studenti”. Nella lista di idonei potranno essere
    compresi, grazie a un sistema di riconoscimento dei titoli internazionali,
    “anche gli studiosi che lavorano all’estero, italiani o stranieri

  130. Bombadillo ha detto:

    Per mino: mi sono accorto solo ora che non hai ricevuto la mia mail; ma è operativo l’indirizzo che ho trovato su internet (quello del dipartimento, per intenderci)?

    Per tutti:…forse avevo capito male, aspettiamo U.A. per l’interpretazione autentica.

    Ma anche il secondo senso mi pare problematico. In pratica, cosa dovremmo dire al Ministro: nel frattempo che fai il d.d.l. che contiente (anche) la più ampia riforma del reclutamento dei ricercatori, con l’introduzione del doppio passaggio, fai una mini riforma urgente del medesimo reclutamento? Secondo me è fragile: nessuno fa una riforma per modificarla subito dopo. Due riforme per un concorso ad esaurimento?

    Secondo me, ormai, abbiamo fatto la petizione per il concorso da ricercatore ad un solo passaggio, e dobbiamo difendere questa scelta. E quindi la composizione possibile è quella che indicavo all’inizio: bene il doppio passaggio per prof. e ord.; meglio, invece, un concorso più pratico, veloce e snello (ovvero quello proposto da noi), per il primo gradino della scala gerarchica.

    D’altronde, la velocità di un concorso non è indifferente.
    Se Tizio – che è associato e vuole diventare ordinario – e Caio – che è ricercatore e vuole diventare associato – possono permettersi di attendere due anni per l’espletamento di un concorso (perchè vi assicuro che i tempi per il doppio passaggio saranno questi), Mevio – che è dottore di ricerca o già assegnista di ricerca (insomma, dalla ricerca, al momento, non prende un euro) e vuole diventare ricercatore – non può permetterselo: e preferice molto di più un concorso che possa essere espletato in tempi più brevi. Anche perchè mica in quei due anni si può allontanare dall’Università, pure se non viene pagato, perchè altrimenti pensa di bruciarsi le possibilità di carriera. Secondo me i concorsi d’ingresso devono essere il più brevi possibile.
    Chiaramente, però, se non vi convince la mia impostazione, facciamo come dite voi.

    Per France: che sia questo il nostro vero problema, per cui non abbiamo avuto visibilità; ovverosia che, diversamente dall’ADI, non abbiamo un referente politico?

  131. ugo ha detto:

    la petizione sembra aver un pò rallentato, anche se continua ad andare bene.. forza l’ultimo sforzo!

  132. Untenured academic ha detto:

    io sono dell’opinione di Bombadillo: la nostra priorità è rendere meritocratico il reclutamento straordinario (perché ce lo siamo conquistati con la lotta!), ma le regole varranno anche per i concorsi ordinari da ricercatore, quando il decreto-legge sarà convertito in legge.

    D’altro canto i concorsi da ricercatore in Italia sono sempre stati locali e credo la ministra si riferisse ai concorsi di I e II fascia.

  133. carbonaro ha detto:

    bombad devi puntare nella lettera di accompagnamento sul fatto che se le nostre modifiche sul reclutamento straordinario dei ricercatori non vengono fatte rapidamente (cioè anticipata rispetto ai tempi di elaborazione di un progetto globale sul reclutamento), l’unioversità rischia di perdere molti tra i più meritevoli che non possono aspettare perchè

  134. Untenured academic ha detto:

    per capire di più lo strumento del decreto-legge:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Decreto_legge

  135. carbonaro ha detto:

    bombad devi puntare nella lettera di accompagnamento sul fatto che se le nostre modifiche sul reclutamento straordinario dei ricercatori non vengono fatte rapidamente (cioè anticipatamente rispetto ai tempi di elaborazione di un progetto globale sul reclutamento), l’università rischia di perdere molti tra i più meritevoli che non possono aspettare un paio d’anni perchè NON SANNO PIU’ SOME FARE A CAMPARE!

    in parole povere: per noi meglio un uovo oggi che una gallina domani!

    e ricordatevi che non ha senso criticare o approvare l’impostazione di una legge così “a naso” senza averla vista in toto, PERCHE’ IL DIAVOLO SI NASCONDE SEMPRE NELLA DISPOSIZIONE DELLE VIRGOLE, DEI SOTTOCOMMI, DEGLI INCISI

  136. Untenured academic ha detto:

    sul decreto-legge è utile:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Decreto_legge

  137. mino ha detto:

    bombadillo …. da molto tempo sto avendo problemi con la mia casella di posta elettronica. prova a rispedire la tua e-mail, sempre al mio indirizzo di dipartimento, e se ti viene rifiutata mandala all’indirizzo indicato nel sito dove ci sono le firme con qualifica e affiliazioni e che ho destinato per gli”anonimi” nella speranza che diano l’autorizzazione ad usare la loro firma (finora solo una decina lo hanno fatto).

    per il resto, forse hai ragione è un po’ debole far passare l’idea di una riforma cui ne segue dopo due anni un’altra… in ogni caso per me l’importante sono i punti indicati in neretto nella proposta, in particolare la valutazione trasparente per soli titoli, il resto – doppio passaggio, unico passaggio, ecc. – non mi interessa più di tanto. Pertanto è importante che questi punti centrali possano essere messi in evidenza, oltre al fatto che l’Università italiana è in una situazione di emergenza e non possiamo permetterci di aspettare altri anni per avere regole più meritocratiche.

  138. cattivo.maestro ha detto:

    ha ragione carbonaro. La proposta anticipata dal Ministro non è ancora giudicabile. Io infatti sul mio blog ho solo informato, non commentato. Occorre discutere su cosa fare nell’immediato. Qui siamo con l’acqua alla gola. Siamo alla disperazione. Pensiamo all’uovo oggi (cioè a sbloccare i fondi per i concorsi da ricercatore subito), poi avremo tempo (e forze) per pensare a come ottenere anche la gallna domani…

  139. mino ha detto:

    bombadillo …. non mi è ancora arrivata la tua e-mail…

  140. @cattivo.maestro

    L’università e + in generale l’Italia si trovano in certe condizioni perchè abbiamo sempre pensato all’uovo oggi…

    …è anche probabile che l’uovo auspicato sia già marcio…

  141. Bombadillo ha detto:

    ..mi spiace r.i., non sono d’accordo. Il Paese si trova in questa condizione perchè abbiamo sofferto un’anomalia democratica. Prima non era possibile un’alternanza, e quindi la classe dirigente si cullava, per mancanza di concorrenza; e dopo è scattata una logica del “tanto peggio tanto meglio” che è servita solo a distruggere il Paese, con un continuo clima da campagna elettorale. Per non parlare del nostro “Parlamentarismo alla Polacca”, dovuto al fatto che qualsiasi altra forma più decisionista faceva ricordare il ventennio.
    Io – a prescindere da chi abbia vinto le lezioni – sono fiducioso che, date le modifiche complessive del sistema, si possa davvero iniziare a fare qualche piccolo passo in avanti (ovverosia l’uovo oggi), che è proprio quello che fin qui è mancato (per tacere della gallina di domani, che chiaramente tu vorresti subito, e ti capisco).
    In ogni caso…
    CONCENTRIAMOCI SU QUELLO CHE STIAMO FACENDO NOI!

    A TUTTI GLI ANONIMI: chiederò espressamente al Ministro di non divulgare/pubblicare la lista dei firmatari, o comunque, se vorrà farlo, di rispettare la riservatezza di voi anonimi. Forza: uno scatto di orgoglio!

    P.S.: mino ho appena provato a contattarti all’altro indirizzo.

  142. Lilly ha detto:

    Il doppio concorso servirebbe solo a dare quel potere alla politica che oggi nelle Università essa non detiene, il mega concorso a Roma, cosi’ come avviene per branche diverse dalla ricerca al momento, servirà solo a far spostare migliaia di persone nella capitale e a far passare pochissimi sponsorizzati (non capisco perchè si pensa che sia meritocratica un’idoneità nazionale piuttosto che una locale, possono esserlo entrambe o non esserlo nessuna delle due).
    Aspettando che venga chiarita la modalità della doppia idoneità a me risulta chiara una cosa sola: meno fondi pubblici più fondi privati; mi risulta che sarebbe già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto fiscale col quale VENGONO TOLTI AL FONDO ORDINARIO PER LE UNIVERSITA’ 48 MILIONI DI EURO. Sul fondo stanziato per il reclutamento straordinario non si hanno notizie, ma senza un apposito decreto è chiaro che andrà perduto.

  143. Marco Cirelli ha detto:

    Cari tutti, volevo farvi i complimenti e ringraziarvi per l’iniziativa della petizione (che ho firmato).

    Volevo anche portare alla vostra attenzione (se non ne siete gia’ a conoscenza) un’iniziativa simile che avevo intrapreso nell’ottobre 2007 insieme ad altri 10 firmatari (e Francesco Zamponi in particolare). Trovate tutti i dettagli su questa pagina web:
    http://www.marcocirelli.net/lettera_ministero.html

    In poche parole, sull’onda del successo di noi emigrati italiani nei concorsi da ricercatore francesi in fisica e matematica del 2007, avevamo indirizzato all’allora ministro Mussi una lettera dai toni molto simili ai vostri, con alcune brevi analisi e proposte concrete per migliorare le procedure concorsuali. Avevamo avuto un certo ascolto e qualche risposta dal ministero (ma non dal Ministro) e avevamo potuto dare qualche parere sul regolamento che era allora in gestazione. Quel regolamento, come sapete, e’ stato poi promulgato ma anche successivamente bloccato. E poi c’e’ stata la crisi di governo.

    A breve pensiamo di reindirizzare i nostri commenti alla nuova Ministra, magari supportadoli con una breve analisi dei dati che nel frattempo avremo finito di raccogliere con il questonario di cui si trova il link sulla nostra pagina.

    Mi pare che si possa dire che, per quanto le nostre situazioni di partenza siano diverse, abbiamo non pochi punti condivisi da promuovere.

    Buona fortuna, e teneteci al corrente delle vostre iniziative.
    Marco Cirelli

  144. Bombadillo ha detto:

    Ciao Lilly, bentornata. Hai firmato?
    E benvenuto a Marco. Grazie di aver firmato. Ma c’è bisogno ancora di un piccolo sforzo comune.
    Chiedo a tutti, quindi, di diffondere il seguente messaggio A COLORO CHE HANNO CONTATTATO IN PRECEDENZA, che poi abbiano firmato o meno:
    “Cari amici,
    la petizione on line (www.gopetition.com/online/19725.html) per dare finalmente spazio al merito nell’Università italiana sarà sottoscrivibile fino a venerdì prossimo, e dunque solo per altri tre giorni; dopo di che sarà sottoposta al relativo Ministro.
    Ancora tre giorni, quindi, per poter dare un contributo ulteriore: diffondendo la petizione, per chi ha già firmato; ma soprattutto per poter dire “ho partecipato anch’io”, per quelli che ancora non hanno trovato il tempo, la volontà e, spesso, il coraggio, di schierarsi a vantaggio del bene comune.”

  145. @lilly
    sono d’accordo. Ma la soluzione non è quella delle virgole e dei commi o di tutte le strampalate idee per pesare titoli e articoli…

    Il punto è che non esiste una via di mezzo tra modello dirigista e modello anglosassone… al massimo esiste un rapporto aureo.

    quindi ci vuole la maturità di fare una scelta… i ricercatori precari non la hanno… soprattutto quelli che li “rappresentano” in questo blog….

    Ho fatto un minipoll per per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno vista l’ora….
    dite la vostra http://rivoluzioneitalia.blogspot.com/

  146. mino ha detto:

    caro marco,
    conosco molto bene il documento, molto condivisibile, che tu e gli altri tuoi colleghi inviaste l’anno scorso al ministro ed al sottosegretario dell’allora governo. esso ebbe anche una certa eco su diversi giornali, quello che senza dubbio finora è mancato a questa iniziativa.
    è stato proprio perchè conoscevo quel documento e sapevo che gli obiettivi di quella iniziativa coincidevano con quelli della petizione, che mi sono permesso di inviare a qualcuno degli autori di quella lettera il link della petizione. sono contento che molti di voi abbiano firmato, come del resto moltissimi altri ricercatori italiani all’estero (è impressionante numero delle loro firme, considerati gli scarsissimi mezzi di publcizzazione, nonchè i tempi molto ridotti).
    credo davvero che il tuo appello ad unire le forze per raggiungere questi obiettivi comuni vada accolto senza indugi.

  147. mino ha detto:

    Vi segnalo un interessante articolo apparso stamattina su “Il Giornale”. Si tratta dell’articolo n. 8 nella rassegna stampa Miur (http://rstampa.miur.it/rassegna_mur/rassegna.asp).

    In questo articolo è scritto che ” il Ministro Gelmini è pronta ad invitare al Ministero giovani docenti e ricercatori a partecipare ad un concorso di idee ed ad aiutarla a rendere realtà le idee migliori”…. insomma senbra quasi che si stia riferendo a noi …. peccato, davvero peccato, che di questa petizione non ne parli nessuno.

  148. mino ha detto:

    inoltre in un articolo successivo, sul “Ilsole24ore”, viene anche detto che “il Ministro ha annunciato misure urgenti per sbloccare i 40 ml di euro del reclutamento straordinario”.

  149. Bombadillo ha detto:

    ..bene mino: forza ragazzi un’ultimo sforzo!..sarebbe una beffa fermarsi ora ad un passo dal nostro traguardo simbolico.
    Per r.i.: perchè non sei più esplicito?..cosa pensi che non vada qui sul bolg? Facci sapere..

  150. carbonaro ha detto:

    Mino ma se quello che hai scritto è vero forse si potrebbe organizzare una delegazione (che si presenta col peso di circa mille firme, magari già spedite prima) per andare dal Ministro (se ci invita ed è così interessata…è vero che sembra quasi riferirsi a noi)

    comunque hanno segnalato la petizione (dopo una sola mia richiesta) alcuni blog per le battaglie universitarie (forse già li conoscete, quello di Padoin a padova, di Giovanni Grasso “il senso della misura” a Siena, della Patanè “ateneo palermitano”, di Gastaldi “Osservatorio…”)

  151. mino ha detto:

    per me si potrebbe pure fare, solo che non so se ci sono i tempi tecnici e soprattutto la struttura organizzativa per organizzare un incontro diretto in tempi brevi (cioè prima che sia varato il decreto, che a quanto ho capito è questioni di pochi giorni). qui purtroppo si sente tutta la mancanza dell’appoggio di ADI e RNRP.

  152. carbonaro ha detto:

    intendevo dire: intanto ovviamente le firme le mandiamo, nella lettera di accompagnamento scriviamo che se il Ministro ci invita (come ha dichiarato), siamo pronti ad andare e offrire il nostro contributo come delegazione rappresentativa della petizione (chi va ovviamente è vincolato al preciso mandato fissato dalla petizione stessa)

  153. Bombadillo ha detto:

    ..giusto carbonaro, nella letterina possiamo scrivere che siamo disponibili, in qualsiasi momento, a chiarire personalmente – allo stesso Ministro, o ad un suo delegato – il senso, le motivazioni e le finalità, della nostra proposta comune, cristallizzata nella petizione.
    Poi se ci chiama ci chiama…

  154. France ha detto:

    Domanda da un milione di dollari: quanti degli “elaboratori” e dei “firmatari” sono o sono stati iscritti ad una associazione di ricercatori precari? Io lo ero, prima di emiigrare, ed a’ grazie a loro che sono venuto a conoscenza della RNRP e del blog. ME lo chiedo perche’ l’idea della RNRP non e’ malvagia in se’, ma manca di immediatezza, flessibilita’… Siamo un mucchio di gente, con un documento elaborato online abbiamo tirato su mille firme in due settimane, ed e’ forse la proposta piu’ ragionevole che abbia sentito da 5 anni. Perche’, da ora in poi, non cerchiamo di rendere piu’ solida l’organizzazione? Perche’ non fare di questo spazio il centro organizzativo della Rete, per ideare e promuovere nuove azioni (tipo paralizzare, sputtanare, sbeffeggiare….)? Se vogliamo, non siamo un po’ i Beppe Grillo (aaah, l’Anticristo!) della situazione?

  155. France ha detto:

    Se andate dall Gelmini, Colombo ci deve venire in tenuta sadomaso!

  156. Lilly ha detto:

    No, ho già spiegato il motivo, non amo ripetermi e comunque a proposito di un tuo intervento precedente chiamo lo scambio di opinioni differenti che tu definisci cincischiare….democrazia e siccome amo libertà e democrazia immensamente auguro alla vostra petizione buona fortuna sperando,però, sinceramente che venga presa in considerazione con l’eccezione dello schema esemplificativo di concorso che voi proponete e che ho già detto di non condividere. Passando ad altro vi segnalo su libero.it un’anticipazione della legge finanziaria nella quale si parla di Università pubbliche trasformate in fondazioni di diritto privato, voi che cosa ne pensate?

  157. Untenured academic ha detto:

    ciò che più preoccupa delle parole della Gelmini è il suo disprezzo per la valutazione dell’attività scientifica e per le istituzioni preposte a questo difficile compito. La liquidazione, anzi l’aborto volontaio, dell’ANVUR metterà una pietra tombale sulla speranza che l’università – un giorno o l’altro – cambi per davvero. Solo dando centralità alla qualità delle pubblicazioni – misurabile attraverso la valutazione – si può sperare che si introduca una carriera meritocratica nell’università italiana.

    D’altro canto da alcuni interventi dei ‘duri’ di questa lista già avevamo avuto sentore di questa regressione in atto: il giustizialismo punitivo di Colombo e le sue sanzioni disciplinari (quante firme e consensi ha fatto perdere alla petizione!); l’iper-liberismo da far west di Rivoluzione Italia che sogna le tasse universitarie a 10mila euro.

    Le regole concorsuali possono essere importanti ma senza una sistematica valutazione dell’attività scientifica dei dipartimenti sono vane e illusorie.

  158. Bombadillo ha detto:

    Cara Lilly, lo sai che in democrazia non si può rimettere in discussione, e, dunque, rivotare, su qualcosa su cui si è già votato? Leggiti anche solo un regolamento di un consiglio comunale (puoi pure trovarlo on-line) e te ne renderai conto. Il nostro sbaglio, quindi, è stato quello di cincischiare, ovverosia, appunto di rimettere in discussione qualcosa su cui si era già discusso e “votato” (il che è contro le regole della democrazia): se, poi, in quella prima fase, tu non hai partecipato, che vuoi da me? Non è che ogni volta che si aggiunge uno nuovo, si può rimettere tutto in discussione!

    Per France: io sono veramente d’accordo con te. Non dovremmo sprecare questa esperienza, in ogni caso, davvero positiva. Ma la r.n.r.p. è attulamente uno strumento difficile. Voglio dire: non sono neppure riuscito a iscrivermi alla loro mailing-list.

    Secondo me, dobbiamo trovare un modo più “istituzionale” di utilizzare il blog, che si è dimostrato un grande strumento!

  159. @lilly untenured e bombadillo

    Ci vuole un salto culturale per il paese…. noi ric. prec. dovremmo essere i primi a capirlo…

    Gelmini e Mussicon rispettivamente concorso nazionale o anvur… sono la stessa cosa… soluzioni inefficaci utili solo a rimarcare le loro diversità ideologiche….
    nel mercato globale (della conoscenza), sono soluzioni analoghe, identiche, uguali… e come tali producono solo immobilismo.

    Noi qui in questo blog ci stiamo muovendo in pratica nella medesima direzione… Ci sono sicuramente motivi culturali…. ci hanno insegnato che i soldi sono in generale cattivi e inutili… cosa falsa… che dobbiamo superare. GRossa fetta degli utenti di questo blog è contro la liberalizzazione delle università (ho fatto un poll sul mio blog… votate cosi lo quantifichiamo)

    Anche perchè altrimenti subiremo la globalizzazione…
    Il fatto che la Gelmini parli di conversione degli istituti di ricerca in fondazioni (bancarie) e che D’Alema le approvi sono sintomi evidenti di forzare vecchie ideologie, inapplicabili su nuovi modelli di mercato globale. Ci credete voi che le banche a braccetto con lo stato possano perseguire interessi pubblici? Mah… non sarebbe meglio la semplice legge del mercato?
    Meglio la ricerca controllata dalle banche/stato o liberalizzata e gestira da individui?

    http://www.nonprofitonline.it/openrss?did=4681094
    qui ci sono anche i video:
    http://rivoluzioneitalia.blogspot.com/2008/06/dalema-gelmini-fondazioni-bancarie-e.html

  160. @lilly untenured e bombadillo

    Ci vuole un salto culturale per il paese…. noi ric. prec. dovremmo essere i primi a capirlo…

    Gelmini e Mussicon rispettivamente concorso nazionale o anvur… sono la stessa cosa… soluzioni inefficaci utili solo a rimarcare le loro diversità ideologiche….
    nel mercato globale (della conoscenza), sono soluzioni analoghe, identiche, uguali… e come tali producono solo immobilismo.

    Noi qui in questo blog ci stiamo muovendo in pratica nella medesima direzione… Ci sono sicuramente motivi culturali…. ci hanno insegnato che i soldi sono in generale cattivi e inutili… cosa falsa… che dobbiamo superare. GRossa fetta degli utenti di questo blog è contro la liberalizzazione delle università (ho fatto un poll sul mio blog… votate cosi lo quantifichiamo)

    Anche perchè altrimenti subiremo la globalizzazione…
    Il fatto che la Gelmini parli di conversione degli istituti di ricerca in fondazioni (bancarie) e che D’Alema le approvi http://www.nonprofitonline.it/openrss?did=4681094 sono sintomi evidenti di forzare vecchie ideologie, inapplicabili su nuovi modelli di mercato globale. Ci credete voi che le banche a braccetto con lo stato possano perseguire interessi pubblici? Mah… non sarebbe meglio la semplice legge del mercato?
    Meglio la ricerca controllata dalle banche/stato o liberalizzata e gestira da individui?

  161. France ha detto:

    R.I (tutti ormai ti chiamano cosi’), credo che la soluzione migliore per uno che la pensa come te (tutto e subito, prendere o lasciare), sia l’emigrazione. Non prenderla male, te lo dice un emigrato che la pensava piu’ o meno come te. Da come hai impostato il tuo sondaggio mi risulta tuttavia chiaro che la distinzione manichea alla base della tua visione e’, per tenermi basso, sempliciona.
    “Che modello volete:
    a)dirigista
    b)anglosassone”
    Dirigista, ma che vuol dire? Diretto dal Soviet supremo? Da Sua Santita’? Dal Sua Eccellenza la Ministra? Da Mediobanca?
    Anglosassone: USA, UK, Canada, Australia? E Germania, Giappone, Svizzera, Olanda Spagna Belgio dove si incasellano?
    Di buoni modelli da copiare ce ne sono tanti, tra quelli “competitivi”. Non mi vorrei sbagliare, ma in Cina (si, tra i comunisti che non mangiano i bambini ma li cuociono per farne concime) non ci sono concorsi…. per dire….

  162. carlo (con la minuscola) ha detto:

    France, hai dimenticato la Francia. Tra l’altro, è il paese che assume più ricercatori italiani in assoluto. Segno che forse si tratta del modello giusto per noi.

    In ogni caso, un modello che funziona altrove non è detto che funzioni in Italia. Di questo mi pare se ne fosse già discusso.

    Più che concentrarci su quello che vogliamo, dovremmo concentrarci su quello che possiamo avere. Per questo non mi piaceva la dicitura “concorso dei sogni”. Bisogna essere più realisti e meno sognatori.

  163. @France
    Guarda…. eviterei discussioni personali… servono a poco….
    Può apparire come una sciocchezza… ti posso dire che se dovessi rinascere non sceglierei l’italia.

    sul semplicismo ti sbagli…. la politica e le riforme si fanno con un linguaggio semplice, asciutto… fruibile a tutti… sparare dettagli è inutile…

    le foto dei ricercatori lavavetro ne sono la prova …
    anche se sembra una stupidata… comunicano + di mille petizioni burocraticose… fatte per il solito gruppo chiuso…
    (è indiscutibile che i ric. prec. siano senza diritti… ma essere efficaci è un altra cosa).

    chiaro che “Dirigista” sia volutamente provocatorio….
    scegli te l’accezione giusta…
    suggerimenti per due termini più equlibrati sono ben accetti!
    (nel mentre supera la provocazione e vota 😉 )

    Volendo semplificare la classificazione per capire le tendenze…
    Diciamo che tranne italia e francia il resto del mondo va verso il modello anglosassone….

  164. Colombo da Priverno ha detto:

    Fa piacere che anche quando manchi le persone care si ricordano di te…

    Rieccomi, richiamato in vita non tanto – come qualche maligno direbbe – dalla prospettiva apertami da France di recarmi dalla ministra Gelmini in tenuta sadomaso (wow), quanto dall’esigenza di rispondere a intemperanze concettuali di Untenured academic che attribuiscono ad una mia pseudo “linea dura” effetti disastrosi.

    Quale linea dura?

    Io trovo che il concorso che Stella Gelmini ha proposto ieri in Commissione per linee generali sia proprio l’assetto che l’irresponsabilità d’alcune posizioni (filtrate nella bozza finale della lettera assai più della mia, purtroppo) hanno determinato. Posizioni da apprendisti stregoni del diritto che volevano da un lato abbattere i controlli in ingresso, e dall’altro non metterne subito successivi, o metterne diplomaticamente “in prospettiva” (che è lo stesso), come cosa da non fare subito; come se non fosse vitale la contestualità dell’abbassare la difesa a est per erigerla a ovest, invece di rimanere del tutto sguarniti di garanzie giuridiche.

    Se l’avv. Gelmini avesse letto la lettera finale (non so, forse l’ha fatto), penserebbe a buon diritto – a buon diritto, ripeto – di avervi soddisfatto del tutto: abbattimento di ostacoli e snellimento dell’ingresso (idoneità nazionale rilasciata da studiosi ficherrimi e bla bla bla, creando una lista da cui si sceglie poi chi si vuole) , e nessun controllo ex post.

    Il maestro serio sceglierà il migliore ed il più serio, o magari, tra studiosi altrettanto seri, il suo valido collaboratore da tempo nelle ricerche (e va benissimo).

    Ma il magliaro potrà scegliere la nipotina dell’amico, senza gravi conseguenze. Senza dover dire nemmeno perchè.

    Contenti, apprendisti stregoni del diritto? Io cercavo di farvi capire che o “ex ante-ex post” era un tandem, o era il nulla. Nella lettera finale questo binomio si è rotto, ad opera di qualcuno che manco sapeva il significato giuridico della costruzione che stava venendo fuori, nè sapeva prevedere i suoi effetti.

    Se la Gelmini – che è una giurista e capisce da giurista quel che le si scrive – avesse letto (e magari l’ha fatto) la lettera finale, non potrebbe che pensare in coscienza, da avvocato amministrativista qual è, di aver fatto qualcosa di molto, molto vicino a quel che le avete chiesto.

    Con lei non ve la potete proprio prendere.

    Ma c’è sempre un colpo di genio finale, dire che è colpa di Colombo.

  165. Lilly ha detto:

    Io non ho bisogno di leggere proprio niente e non pretendo che nessuno metta in discussione nulla. Ho semplicemente e onestamente detto, dato che tu me lo hai chiesto, che non ho firmato perchè non d’accordo con l’intero documento e non sono la sola in Italia!

  166. Colombo da Priverno ha detto:

    No Lilly, come hai potuto vedere non sei la sola. E pensare che io sono uno di quelli che ha contribuito, fino a un certo punto, a crearlo…(ma il bambino non è venuto bene).

    Piuttosto Lilly, lo dico per te, attenta a non stare nella mia stessa posizione a lungo, che consuetamente piovono frecce.

  167. Bombadillo ha detto:

    ..finalmente è tornato Colombo!

    Caro, da appresndista stregone del diritto, posso dirti che la responsabilità del progetto della Gelmini è tutta la sua, ed io non sento di condividerla neppure in parte; nè, essendo più prudente di te (o forse, per meglio dire, proprio perchè sono un giurista PER MESTIERE – mi pagano – ABITUATO A PROPORRE L’INTRODUZIONE DI NORME: NEL SENSO PROPRIO DI SCRIVERLE), mi sento di esprimere un giudizio senza aver letto prima le norme (sono loro che valgono, infatti, non le dichiarazioni).
    Per quanto attiene, poi, alla nostra (anche tua, cioè) petizione, ti ricordo che sono previsti una serie di controlli (li hai previsti tu, ora non ti piacciono più?), che per quanto affermato da noi, non solo non dovrebbero essere attuati dopo l’introduzione della cooptazione, ma neanche contemporaneamente. Infatti, dovrebbero essere attuai PRIMA dell’introduzione di un sistema per cooptazione.
    Il senso, cioè, detto a chiari lettere in petizione, è che solo quando i controlli ex post saranno a regime, si potrà pensare alla coptazione.
    Insomma, prima procuriamoci i paracadute, e poi facciamo decollare l’aereo, proprio per evitare i disastri dei soliti irresponsabili.
    Se la Gelimni, invece, vuole fare il contrario, noi cosa possiamo farci?

    ..a meno che…No, non ci credo… Non vorrai forse sostenere che è proprio la prima fase da noi delineata – quella del nuovo concorso, cioè – a costituire un abbattimento dei controlli all’ingresso?!

    Colombo, ma dai: è esattamente il contrario. Finalmente, cioè, abbiamo proposto un controllo serio ed effettivo all’ingresso, per far entrare davvero i più meritevoli; o pensi che il controllo all’ingresso si faccia con lo scritto e con l’orale? ..andiamo bene!

  168. France ha detto:

    @R.I. Votare cosa? A me il modello canadese e UK piace,quello australiano e USA no. Non mi piace quello Francese, insomma quello tedesco, abbastanza quello Olandese. Quello italiano mi fa vomitare, quello spagnolo da orendo si avvia a diventare migliore del nostro in un battibaleno. Se la scelta e’ “tette o culo”, non e’ una scelta.
    Quanto allo scendere sul personale (che, lo ammetto, e’ un po’ un mio vizio), sono serio: per coloro (me incluso) che pensano che la situazione italiana vada rivoluzionata, l’unca soluzione che vedo e’ l’emigrazione. Qui nessuno rivoluziona nulla, e noi nel frattempo ci facciamo un fegato cosi’ e diventiamo vecchi e inutili….
    @Colombo: ammazza come te la sei presa…

  169. @france

    Votare il Poll….
    Non mi diventerai mica un’amante del microdistinguo cavilloide…

    cmq senza far arrabbiare le femministe militanti presenti del blog….
    “tette o culo” è una scelta… ora se proprio vuoi te la potrei anche dire….
    oppure ci faccio un Poll per avere una validazione statistica… 🙂

    lascia stare il fegato… o perlomeno fattene una passione civile… evita di personalizzarla…
    distaccandosi dal personale è impossibile giustificare le scelte all’italiana…
    è questa è già una rivoluzione.

    @colombo
    Hai già ritrattato? Come mai il bambino non sarebbe venuto bene?

  170. France ha detto:

    Ok, ho espresso il secondo voto di due. Contento? Ora pero’ te mi spieghi come “tette o culo” siano una scelta se poi sono quelle di Giuliano Ferrara, per dire…

  171. Si!
    ahahah non l’avevo visto in logica negativa.
    l’avevo capita con “preferisci una donna con…?”

  172. France ha detto:

    E vedi che qualche dettaglio in piu’, a volte, aiuta….

  173. Colombo da Priverno ha detto:

    Bombadillo, non te la prendere, non era un attacco personale a te….Più che altro rispondevo a Untenured (niente di pesonale nemmeno per lui, ovviamente) .

    E poi pensavo che fossi uno studente, non uno studioso, del diritto pubblico, l’hai detto tu (salvo che lo intendessi in inglese…). Uno studente pagato per costruire le norme! Ora capisco tante cose sullo stato di dissesto della nostra Italia…

    A parte gli scherzi, essendo chiaro a tutti che sono anch’io un “giurista di professione” (trovo però più pudico sorvolare su quanto mi pagano, che non è indice della mia capacità, se non in un’ottica brambilliana…), vorrei dirti che non hai proprio capito cosa intendevo dire (ooops…in termini eleganti, non sono stato chiaro io).

    Riepiloghiamo:

    1) la mia proposta era l’abbattimento dei controlli all’accesso in un’ottica liberale, seguita da forti controlli sui risultati.

    2) ho ceduto – per mediare – sull’introduzione di qualche controllo (per me tautologico, se si è capito) all’accesso, pur di mantenere i controlli ex post.

    3) nell’ulteriore elaborazione, è venuto fuori che i controlli all’accesso (comunque deboli, anche nella versione finale di B. Cappelletti Montano) all’inizio bastavano, e che quelli ex post erano “in prospettiva”.

    Ecco come la mia proposta si è snaturata. Perciò, Rivoluzione, non è che sto diseredando il bambino, è che proprio, alla fine, non ha il mio DNA…

    Perciò, un po’ provocatoriamente, ho detto che quel che la Gelmini ha proposto è quel che gli è stato, alla fine, chiesto: cassaforte aperta e allarme disinserito; o, se preferite, mangiare pasterelle a volontà senza ingrassare. Se preferite ancora, carrot senza stick. Un disastro.

    Naturalmente non volevo offendere nessuno : sono sicuro, ad esempio, che tu stesso, Bombadillo, da solo, avresti costruito un sistema coerente; diverso dal mio, ma comunque coerente. Il punto è che, insieme, è venuto fuori un pastrocchio suicida.

    Non penso però, in realtà, che il danno l’abbiamo fatto davvero noi in termini etiologici: la Gelmini aveva già l’idea di procedere verso quel tipo di riforma, ovviamente. Penso solo che abbiamo mancato l’occasione di offrire una proposta più incisiva.

  174. Laura ha detto:

    Carissimi,
    ho letto la petizione e sono abbastanza d’accordo. Tuttavia, avendo due figli ed essendomi dovuta obbligatoriamente assentare dal lavoro in totale per 10 mesi (5 mesi a figlio, senza contare i mesi del rientro, con allattamento al seno eccetera), ritengo che sarebbe anche giusto riconoscere questo extra-impegno alle donne che, pur facendo ricerca, si fermano temporaneamente per la maternita’. Credo che in Francia, nei concorsi, cio’ sia in parte riconosciuto. Altrimenti, inevitabilmente, succedera’ che noi donne ricercatrici e madri, a parita’ di eta’, capacita’, impegno e tutto il resto, saremo comunque considerate meno produttive di uomini probabilmente altrettanto genitori… O, in alternativa, per essere competitive, dovremo non fare figli.
    Un caro saluto,
    Laura

  175. Bombadillo ha detto:

    Caro Colombo, è vero, io studioso non mi sono mai definito. E quando, in tal modo, mi hai definito tu, ho replicato che era più giusto definirmi uno studente. Utilizzo, infatti, l’espressione studente, e non quella studioso, perchè mi pare meno pomposa, e più adeguata al mio status; anche se mi rendo conto che una certa pomposità nello stile è l’unica cosa in cui alcuni riescono davvero bene.
    Se tu, per mestiere – è un mestiere, infatti, indipendentemetne dalle nostre valutazione sull’adeguatezza, o meno, del nostro stipendio – fai ricerca in ambito giuridico, a meno che, come credo e spero, non ti limiti a lavori minori, tipo stringati commenti a sentenza, avanzerai pure, nei tuoi articoli, delle prospettive di riforma? Non proponi delle norme alla fine dei tuoi lavori? Non è questo per cui ci pagano, e pagano inostri colleghi nelle altre parti del mondo (e quindi non è una questione italiana)? Proporre soluzioni normative più avanzate? Mica per trovare la cura per il cancro, o per mandare missili sulla luna, o per scrivere parole parole in libertà, senza costrutto, o peggio ancora per “scaldare la sedia”.

    Per il resto hai ragione: io proprio non ti capisco.
    Tu scrivi che il nostro controllo all’accesso è debole.
    Ma debole rispetto a cosa? ..a Maciste? Perchè invece, rispetto a quello che c’è attualmente, è molto, ma molto, più forte!
    Mi dici come si può migliorare questa selezione all’ingresso che, secondo me, è già stata delineata, invece, nel migliore dei modi?
    Ho capito, cioè, che tu proprio non la volevi la selezione all’ingresso, perchè quando funzionerà quella ex post non ce ne sarà più bisogno, ma questo non ti autorizza a scrivere che noi abbiamo tolto i controlli all’ingresso (nel tuo primo intervento); o (correggendo il tiro nel tuo secondo intervento) che abbiamo messo controlli deboli. In questo modo, infatti – con chiunque tu volessi prendertela (u.a) – ti rendi fortemetne irrispettoso del lavoro fatto gratuitamente dagli altri per il bene comune. E questa non è una bella cosa.
    Obiettivamente, infatti, abbiamo proposto dei controlli all’ingresso molto migliori degli attuali, se poi tu hai una proposta ancora migliore scrivila (anzi, facevi meglio a scriverla prima). Altrimenti confondi il metodo (io, Colombo, sono contrario ai controlli all’ingresso, perchè tanto se funzionano ben quelli ex post la gente si controlla da sola); con il merito (io, Colombo, sono ancor più contrario a questi particolari controlli all’ingresso, perchè sono inesistenti, anzi, sono deboli)

    Ma a parte tutte ste ….. che ho scritto, e di cui mi scuso con gli amici firmatari, ma sono pure stanco e nervoso, e, con tutto quello che ho da fare, mi sto facendo un …… così per sta petizione, rimane una domanda fondamentale:

    HAI FIRMATO LA PETIZIONE?

  176. La petizione è sopra quota 1000….
    mandiamola alla Gelmini.

    @colombo
    hai ritrattato…
    cmq la tua stessa concezione di meritocrazia punitiva nella proposta è un pò disuctibile…
    guardati sul mio blog cosa dice un tipo che ha scritto un libro sulla meritocrazia….
    dice che la concezione punitiva di meritocrazia va evitata…. cosa che io ti avevo fatto notare già da tempi non sospetti… 😉

  177. Colombo da Priverno ha detto:

    Caro Bombadillo, con me non v’è certo bisogno di scusarti perchè noi giuristi siamo fatti così, ed apprezzo il tuo puntiglio nel ribattere. Quanto agli altri, ci sopporteranno…anche se penseranno, come i non-giuristi in genere pensano, che spacchiamo il capello in quattro.

    Ovviamente ti rassicuro, non faccio solo note a sentenza (cosa di per sè da non disprezzare, comunque, perchè la prima attività, e la prima capacità tecnica dell’interprete deve misurarsi de iure condito, la prolusione sassarese di Rocco sul tecnicismo giuridico non mi scandalizza; altre più recenti fantasie tecnocratiche mi scandalizzano) ma nei lavori di più ampio respiro affronto anche i profili de iure condendo e non trascuro la comparazione, così come i profili d’integrazione europea.

    Ecco, dopo aver fatto la ruota e dato il pedigree, e dimostrato … che non sono un buzzurro (quello volevi?), ti dico anche che non volevo offendere quelli che hanno lavorato alla lettera finale, almeno non più di quanto volessi offendere me stesso per non essere riuscito a trasmettere l’impronta che mi sembrava giusta.

    Dire che volevo offenede chi ha lavorato è retorica un po’ svampita, amico mio…soprattuto quando l’accusa è rivolta ad uno di quelli stessi che hanno lavorato…

    Dire che dovevo fare proposte è ancor più assurdo (e lo attribuisco al tuo nervosismo), perchè son di quelli che ha scritto di più (oltre a te e ad altri) quando si trattava di elaborare il testo.

    Venendo alla domanda finale. Sono andato all’indirizzo per firmare la petizione 1000 volte. L’ho letta, riletta, ho cliccato per firmare. L’ho letta, riletta. L’ho ritenuta troppo distante dalla mia idea, alla fine, e (amicus Plato sed magis amica veritas), alla fine, obbedendo alla mia coscienza,

    NON LA HO FIRMATA.

    E dunque?

  178. Cmq
    Quelle 1000 firme oltre all’importanza tecnica della proposta… ne hanno una a mio avviso ancora più importante… ovvero la forza del dialogo attraverso il media internet… e secondo me è solo l’inizio… potremmo fare mooolto di più…
    Molto di piùad esempio di quei baracconi dell’ADI… vincolati come sono a vecchi manierismi baronali

  179. Untenured academic ha detto:

    curioso: c’è chi contribuisce all’elaborazione di una petizione e poi non la firma.. Colombo, un’altra domanda: con le tue proposte sulle sanzioni disciplinari hai voluto suicidare la petizione?

    mi sembra un contributo molto costruttivo alla causa.

  180. lucia ha detto:

    hai ragione untenured.. in tempi non sospetti ho denunciato l’opportunismo di Colombo, un vero nemico del popolo!

    lui si meriterebbe le sanzioni disciplinari..

  181. mino ha detto:

    Quello che mi lascia più esterefatto è che l’inizio e quindi la conclusione della petizione è stato ritardato di almeno due settimane proprio a causa delle continue infinite discussioni di prevedere una seconda fase con valutazioni ex-post, come d’altrnde è stato messo nella petizione (ricopiando parola per parola quanto predisposto da Colombo).

    Io sono d’accordissim con i controlli ex-post, ma bisogna capire che ci vuole del tempo perchè essi possano funzionare… non proporre una “prima” fase, volta a sanare le grandissime lacune della attuale legge, avrebbe avuto come conseguenza che il reclutamento straodinario di questo e dell’anno prossimo (e anche l’ordinario) sarebbero andati con le care e vecchie regole.

  182. carbonaro ha detto:

    penso sia meglio evitare le polemiche intestine e inutili tanto ormai ci sono già mille firme e dal punto di vista democratico le firme valgono molto di più del parere (per quanto autorevole) dei frequentatori del blog

  183. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Secondo me la proposta va bene così, con selezione iniziale basata sui titoli e controlli periodici della produttività. Alla fine, non tutti i compromessi vengono per nuocere.

    Il risultato in termini di firme è oltre le più rosee aspettative. Possiamo ritenerci soddisfatti. Ora speriamo che il ministro la legga.

  184. Bombadillo ha detto:

    …e dunque? ..e dunque, non firmando, ti sei qualificato da solo.

    In più, questa volta sei tu che non mi hai capito (eppure ero stato abbastanza esplicito): ti avevo chiesto proposte sulla prima fase, visto che come l’abbiamo fatta noi, per te, è inesistente o debole; e non sulla seconda, che è parola per parola quella che hai fatto tu. Nè volevo un pedigree, ma solo capire perchè di stupiva il fatto che io avessi scritto che per mestiere sono chiamato a proporre innovazioni normative.
    Inoltre, il mio riferimento al lavoro, era anche e sopratutto a al lavoro svolto DOPO che la petizione è stata messa on-line, e che è ancora in corso. Le mie scuse, infatti, erano rivolte solo agli amici firmatari, e quindi non a te. Perchè, caro Colombo, quando si arriva alla prova dei fatti, o si è con, o si è – beninteso: legittimamente – contro, non esistono le mezze misure.

    Comuque, ha ragione carbonaro, ormai le polemiche sono inutili. Il successo è travolgente, non tanto per la quantità, ma anche è soprattutto per la qualità, delle firme: hanno firmato praticamente tutte le categorie di r.p.; ricercatori, associati, e ordinari – compreso qualche nome eccellente -;inoltre hanno firmato persone da Università straniere tra le più prestigiose del mondo. Niente male per un – com’era? – “pastrocchio suicida”.
    Appena la petizione arriverà alle mille firme, scremate dagli anonimi che non hanno dato l’autorizzazione neppure per la sottoposizione della petizione, si parte. Senza attendere un minuto di più.

    Ribadisco, inoltre, che ha ragione U.A.: il blog ha funzionato alla grande, tranne che per pochi guastatori professionisti, e quindi sarebbe un peccato perdere questa esperienza, mentre bisognerebbe potenziarla e affinarla. Aspettiamo il ritorno di Ario.

    P.S.: cara Laura, giusta o sbagliata che sia la tua proposta, ormai non è inseribile nel testo della petizione, perchè non rispetterebbe quelli che hanno già firmato, e che potrebbero non essere d’accordo con quanto tu proponi. Peccato che tu non abbia potuto partecipare sin dall’inizio, ma mi piace pensare che , per la prossima iniziativa, sarai conivolta sin dalla fase genetica.

  185. Bombadillo ha detto:

    Cari,
    leggo solo ora – stamane la cosa mi era sfuggita – che sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, nella pagine delle lettere, è finalmente apparsa la mia lettera al direttore Patruno, ma sotto forma di articolo. E’ la prima volta che la stampa si occupa espressamente di noi, e mi pare un ottimo segnale di come il consenso raccolto stia iniziando a dare i primi frutti.
    Bravo Lino Patruno, e grazie!

  186. @colombo
    non c’è bisogno cmq di scomodare la coscienza per quella firmetta…

    dì pure cosa secondo te manca….

    PS: secondo me sei in una fase trans….eri un nostalgico conservatore… ora stai diventando un iperliberista…. hahaha
    a proposito vota nel mio blog… ho fatto un poll proprio adatto a te…

  187. mino ha detto:

    Molto bene Bombadillo.
    L’articolo è scaricabile da internet direttamente sul sito del Miur (al link “Rassegna stampa”) ed è l’articolo n. 75. E’ molto probabile che sia stato letto anche in molte altre parti d’Italia.

  188. Colombo da Priverno ha detto:

    – Rivoluzione, si, è probabile che io abbia avuto un’ubriacatuta (semi)liberista di troppo..d’altronde non ero abituato.

    – Bombadillo, devo darti ragione, rileggendomi, nell’esser stato poco chiaro nei fumi dell’incazzo per la situazione. E anche ingeneroso sia nei confronti del testo che è venuto fuori dal confronto sul blog, sia dell’iniziativa in generale.

    Vorrei perciò tornare serenamente sui concetti.

    Quanto alla fase 2, è vero che è stata fatta con le mie parole, ma è anche vero che il suo esser stata indicata in prospettiva, e non come esigenza contestuale, le toglie tutto il valore. La snatura. Di seguito sarà più chiaro perchè (spero).

    Quanto alla fase 1, vuoi sapere perchè è debole secondo me, nonostante i tuoi sforzi a vincolare la discrezionalità della commissione. Il concetto può riassumersi nell’affermazione che qualunque vincolo alla discrezionalità è debole, a mio avviso, se lasciato solo senza la fase 2. Sotto 2 profili:
    1) Ho compreso che conosci bene l’accademia; sai allora che le interrelazioni tra scuole son tali che il sorteggio non è una garanzia di terzietà. I professori “di scuola” sanno bene cosa devono fare in commissione (mi hai capito, vero?), e più una scuola è numerosa più può superare, direttamente o indirettamente, il problema sorteggi, riuscendo ad avere un rappresentante in commissione, o, in caso contrario, rappresentando uno schieramento comunque tanto esteso da “conisgliare” la commissione a non fare pazzie (prima o poi un concorso devono bandirlo tutti). E anche tra scuole esistono equilibri, per cui non so se un bolognese farebbe un dispetto a un milanese.
    2) Ma un siciliano forse si. E qui veniamo al secondo punto: se la cappa protettiva della scuola fa vincere tendenzialmente il candidato di scuola, l’ipotesi dello scontro tra scuole fa vincere il migliore o fa fare solo un dispetto, magari eliminando il migliore proprio perchè di scuola opposta? Terza ipotesi: il cane sciolto, il duro e puro anti-scuola ed anti-accademia, cosa farà? Il sorteggio non mette al riparo da scelte ideologiche lato sensu. In bene o in male. Nella mia vita accademica non sono mai stato oggetto di grazie e favori ingiustificati, ma di “dispetti” ingiustificati sì, e mi chiedo che razza di commissione sarebbe quella in cui vengano sorteggiate, per mia disgrazia, alcune persone.
    Tu a questo punto direst: ma la discrezionalità di questi commissari è vincolata. Ma da cosa, dai punti? quanto valgono le tue pubblicazioni, da 1 a 50? dimmi? Vale di più la comparazione o l’interdisciplinarietà? Vale di più un richiamo superficiale, ma fighetto, all’AE – WGM, e alle ipotesi di tatige reue nell’OStGB, o un’analisi approfondita – ma magari prevalentemente fondata sull’analisi attenta dell’applicazione giurisprudenziale? Quanto valuti una voce nel Digesto delle discipline penalistiche o nel Codice penale commentato IPSOA di D. e M. ? E una collaborazione ad un trattato a più mani? E una monografia, in sè, da 1 a 50, quanto vale? Forse che non è ENORME – anzi TOTALE – la discrezionalità, quanto prima? Facciamo un esempio. Tizio e Caio. Stesso numero e livello di pubblicazioni. Tizio presenta una monografia molto teorica (quasi sociologica) incentrata sulla mediazione penale, Caio sulle false comunicazioni sociali, molto incentrata sulla soluzione di problemi esegetici rilevanti nell’applicazione forense. Vengono sorteggiati tre teorici puri, che possono passare ore a dissertare se il napoletano Latagliata fosse “finalista o iperfinalista” (questa è vera, giuro). CAIO E’ MORTO. O viceversa, a parti invertite (un bel sorteggio di tre avv.prof. contrari all’autoerotismo), E’ MORTO TIZIO.

    Forse, con questa casistica ipotetica, son riuscito a rendere un po’ il senso di quanto sia assurda la tua sicurezza di aver contenuto gli argini della discrezionalità? Il punto è che le soluzioni sono FORTI o DEBOLI in quanto riescono a realizzare obbiettivi di GIUSTIZIA; non in quanto riescono a realizzare obbiettivi di UGUAGLIANZA. Le carriere dei giovani studioso sono tante, tanto diverse nei grossi centri e in provincia, tanti i temi, tante le storie e le provenienze. I criteri (apparentemente) vincolati, da Te fortemente propalati, invece, o sono travalicabili o sono fonte possibile d’ingiustizia radicale, o entrambe le cose. Ecco la DEBOLEZZA del tuo criterio ex ante, di QUALUNQUE criterio ex ante.

    L’illusione della trincea “contro” i barbari: di questo, a mio avviso, sei (illustre) vittima. E quante ne riscontriamo, di queste illusioni, anche nella nostra materia.

  189. mino ha detto:

    caro colombo,
    è chiaro che la proposta presentata non è il “concorso perfetto”, ma solo un miglioramento della legge attuale, magari non così incisivo come qualcuno avrebbe voluto ma fattibile in tempi brevi per poter essere subito operativo … e il discriminante per decidere se firmare o no dovrebbe poprio questo: preferisci che i concorsi dei prossimi due anni si svolgano con le vecchie regole o con i miglioramenti che abbiamo, insieme, prospettato? insistere sui controlli ex-post da subito, purtroppo, rendeva la proposta inutilizzabile per il reclutamento straordinario… bisogna essere realisti.
    mi chiedo sempre perchè in italia quando si salgono 5 gradini c’è sempre chi dice “se ne potevano salire 10”, per poi far sì che si rimanga a terra.
    rispetto la tua scelta, ma almeno potevi palesarla subito così potevamo partire assai prima con la petizione e magari eliminare il riferimento al CSM, voluto da te, che a più di un firmatario non è piaciuto (pur avendo comunque votato il testo perchè, appunto, non è che se si è d’accordo al 100% con una proposta allora bisogna firmarla).

  190. pdp ha detto:

    Caro Colombo,
    se posso dire la mia, il regolamento per le valutazioni comparative per ricercatori e’ concepito in modo tale che -nella sostanza- e’ come se non ci fosse il concorso, giacche’ dovendo solo dare dei giudizi, basta che la commissione affermi che chi deve vincere e’ piu’ bravo di tutti gli altri per un qualsivoglia motivo, indipendentemente dal numero di pubblicazioni e titoli, e dallo svolgimento delle prove dei candidati, Posso dire che cosi’ accade nel mio settore, ormai per la totalita’ dei concorsi. Invece -parlo sempre solo per il mio settore scientifico disciplinare- con le vecchie regole, e quindi con una banda per i punteggi assegnati a ciascun articolo/libro, titoli e prove, c’erano alcuni concorsi truccati, ma la maggior parte dei concorsi erano puliti, e la prassi era di vincere in una Universita’ diversa da quella in cui ci si era laureati e/o dottorati. Certo, come osservava Beniamino, per vincere era necessario saper fare gli scritti, e questo richiedeva una certa preparazione sulgli argomenti di base del settore, ma in generale non era una cosa impossibile.
    Riassumendo, sono d’accrodo che la valutazione ex post sia necessaria e forse anche sufficiente, ma certamente la valutazione comparativa cosi’ com’e’ adesso e’ forse la cosa peggiore che ci possa essere, poiche’, oltre ad essere inutile per colui/colei il/la quale non deve vincere, gli/le fa pure spendere un sacco di soldi in viaggi/alberghi, per tacere dello stress degli scritti e dell’orale.

  191. France ha detto:

    Colombo e Bombadillo.
    Li’ per li’, a leggere i vostri messaggi (oltre allo sconforto causato dalla lunghezza, ma vabbe’, a volte anche io mi sono dilungato), mi sento un alieno. Sara’ perche’ tra il vostro campo e il mio c’e’ un abisso culturale, sara’ perche’ la mesmerizzazione transustanziale delle pere spadone che praticate giornalmente non saprei come affrontarla, insomma mi incarnate il vero problema che rimane irrisolvibile quando si parla di introdurre regole per selezionare il merito. Voi siete mele e io sono arance: i criteri per giudicare un giurista sono inapplicabili alla selezione dei biologi, e viceversa. La proposta “fase 1” e’ ovviamente molto piu’ straight forward per gli scientifici che non per gli umanisti. I controlli expost fanno giustizia in entrambi i casi, e metterli nella fase 2 e’ stato contingente, non premeditato.
    E comunque, tanto tempo fa, dissi che sara’ facile per gli smaliziati burocrati al serivzio della MAFIA togliere scritti e orali, e bona li’: non ci sara’ nemmeno bisogno della manfrina, e il paraculato di turno avra’ il suo bel 90/100 alla faccia del superman che becca 89/100. Poi uno e’ assunto, e non ce lo leva nemmeno l’Uragano Katrina.
    Quanto alla permanenza delle scuole, io credo che rispondano mutatis mutandis alle leggi della gentica di popolazioni (MESSAGGIO IMPORTANTE: IRONIA IN ARRIVO, NON SONO DECISAMENTE UN GENETISTA).
    Il pool genetico (l’insieme dei geni che tutti gli individui della popolazione “giuristi” condividono) rimane invariato nel tempo, e la tendenza egoista dei geni (scuola messinese, scuola milanese, ma anche gommunisti, facisti, apocalittici, integrati….) tendera’ a mantenere invariate le loro rappresentanze. A meno di
    a) mutazione: uno che era messinese diventa milanese, o qualcosa di nuovo.
    b) selezione naturale: Berlusconi instaura un dittatura e stermina i gommunisti
    c) migrazione: i facisti iberici immigrano in Italia, e spostano la percentuale in su oppure: ci siamo rotti le palle e andiamo tutti a Barcellona
    d) deriva genetica (questo e’ il piu’ bello, mi ha smpre affascinato): per Caso, molti (tutti) gli individui con un determinato tratto non trasmettono il tratto genetico alla progenie (tipo: il sorteggio delle commissioni premia 100 volte di fila una scuola che e’ rappresentata 20…per caso, si intende, magari qui potrebbe starci anche la variabile MAFIA, ma vebbe’).
    Quindi, giratela come vi pare, ogni sistama selettivo obbedira’ a queste leggi, con scarti e aggiustamenti che varieranno a seconda del sistam stesso.
    Come dite? “e il merito dov’e’?”, “la giustizia?”
    Aho, questo e’ il mondo che ci e’ dato di vivere. Senno’ mettetevi in fila, ci sono tante di quelle religioni che danno “risposte alternative”…..

  192. Pazzesco….
    gli ultimi post sono di un iperburocratico unico…. vi rendete conto che poi certe cose vanno anche scritte? Poi ci lamentatiamo se la corte dei conti boccia il tutto…

    Vedendo voi…. Non oso nemmeno pensare a cosa sia potuto arrivare uno come Mussi….

    E’ come se il reparto tecnico della Fiat infilasse nel progetto della nuova punto una discussione sugli atomi di cui sono composte le viti che tengono i fanali delle frecce posteriori!!!!

    E’ IMPOSSIBILE MODELLARE CENTRALMENTE DINAMICHE COSI COMPLESSE NELL’ASSEGNAZIONE DEL MERITO.

    E’ questo il principale motivo per cui i modelli decentralizzati, che promuovono la responsabilizzazione dei singoli atenei, sono l’unica scelta ragionevole.

  193. Colombo da Priverno ha detto:

    France, sei come al solito arguto ed ironico, ma non sottovalutare la diatriba tra me e Bombadillo: le regole sono quelle che fanno vivere tranquilli voi che vi illudete che vivere senza di loro in fondo sarebbe lo stesso…

    Non considerare nemmeno eccessivo o ridicolo l’accaloramento con cui ci scortichiamo: è l’alto valore che attribuiamo alle norme che ci fa parlare, e la consapevolezza che regole diverse significa società diversa (anche se non saprei bene, io stesso, quale è l’uovo e quale la gallina…)

    Inoltre, non accettiamo nè io nè Bombadillo (mi permetto di parlare anche per lui, sotto questo profilo) l’idea che in fondo qualunque regola si adotti è lo stesso perchè l’uomo è marcio. No. Le regole hanno (anche) una funzione pedagogica. Una società marcia le cambia, ma possono a loro volta cambiare una società migliorandola.

    La cosa estremamente condivisibile che dici, e che io ho già detto sopra, è che il sistema “a discrezionalità vincolata” (velut “fase 1”) è anch’esso una illusione: da un lato è aggirabile quanto gli altri, dall’altro può creare livellamenti che non sono giustizia, ad es. tra materie – come giustamente sottolinei, ma è anche un mio vecchio cavallo di battaglia – diversissime e che non possono avere analoghi modelli di valutazione.

    Per quello che anche a me – come a te, vedo – era venuto in mente che il criterio di giustizia, il redde rationem di tutta la questione, di tutte le aspettative non soddisfatte dal “vallo di Adriano” ex ante e dai suoi aggiramenti, stesse nel giudizio ex post e nelle sue conseguenze.

    Non tollero, poi, giudizi morali (ma qui non mi rivolgo a te, che non ne hai certo espresso). M’è parso, ad es., che si possa sospettare che chi non vuole la fase 1 è perchè è il protetto dai baroni. Potrei dire che chi rifiuta la fase 2 ha la riserva mentale di godersi lo stipendio senza lavorare…

  194. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Caro Colombo, il problema è che noi abbiamo accettato la “fase 2”, mentre tu non accetti ancora la “fase 1”. E ancora non hai addotto motivi plausibili per tale rifiuto. Considera che qui siamo fra persone ragionevoli, eppure nessuno sembra capire le tue motivazioni.

    Comunque, polemiche a parte – ripeto che a me la lettera va bene così com’è – sarebbe stato più corretto da parte tua non partecipare alla stesura, se poi non avevi comunque intenzione di firmare.

  195. Colombo da Priverno ha detto:

    carlo, ovvio che avevo intenzione di firmare, ma dal mio punto di vista è venuto un monsrtum di contraddizioni interne.

    Lo stesso fatto che tu ammetti la compatibilità della fase 1 e fase 2 come sono venute fuori alla fine mi fa capire che evidentemente non sono davvero riuscito a spiegarmi, nonostante la indiscussa ragionevolezza di tutti noi, che siamo il meglio che c’è in giro…

    L’ho letta 1000 volte prima di decidere, e ci ho sofferto sopra. Non è ancora detto che non la firmi, se non altro per la bellezza dell’esperimento telematico-comunitario che abbiamo fatto, e che non voglio certo rinnegare.

    Ma credetemi, per i miei parametri giuridici è un po dura firmarlo, lo dico con sincerità.

  196. Colombo da Priverno ha detto:

    monstrum…

  197. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Beh, la nostra ultima conversazione – prima di iniziare a lavorare alla lettera – mi pare fosse stata di questo tipo (semplificando un pò):

    carlo: “spiegami cosa hai contro la fase 1.”
    Colombo: “non dico che sia dannosa, dico che è superflua.”
    carlo: “un controllo in più, seppure superfluo, male non può fare.”
    Colombo: “ok, mettiamo insieme ‘ste due fasi.”

    Se non ricordo male, hai anche difeso l’idea delle due fasi dicendo a Rivoluzioneitalia che non siamo pronti per andare direttamente in “fase 2”.

    Ma può essere che mi sia immaginato tutto.

    Rimane il fatto che mi sembra strano che un giurista scriva una legge (o parte di essa), e poi non la voti. Il tuo conflitto interiore potevi renderlo palese sul blog, prima la petizione fosse on-line.

  198. Madò….
    Si impara molto frequentando questo blog….
    Caro France l’ho sempre detto che in italia ci vuole una classe dirigente di formazione scientifica…. Comincio a capire che forse è l’unico motivo di tutti gli acciacchi italiani.

  199. France ha detto:

    @Colombo: Tranquillo, so benissimo che le regole servono a mantnere la societa’ in piedi. Infatti mi sono cercato una societa’ che sta meglio in piedi di quella che ho lasciato… Trasformare l”italia in una paese europeo e’ impresa che non fa per me, purtroppo, dato che per i prossimi 48 anni (ammesso che bastino) saro’ occupato a cercare di vivere come meglio potro’.
    Come dice rivoluzioneitalia, sappiamo tutti che
    “E’ IMPOSSIBILE MODELLARE CENTRALMENTE DINAMICHE COSI COMPLESSE NELL’ASSEGNAZIONE DEL MERITO.
    E’ questo il principale motivo per cui i modelli decentralizzati, che promuovono la responsabilizzazione dei singoli atenei, sono l’unica scelta ragionevole.”
    D’altra parte, 40 milioni di euro torneranno fra poco nelle tasche di Tvemonti che, se va bene, li usera’ per fare uno sconto sulla benzina ai tassisti e ai camionisti, mentre 3000 di voi avranno, se va bene, un rinnovo di 6 mesi del loro cococo. A meno che la ministra Gelmini non sia cosi’ furba da scrivere un cavolo di regolamento e tenersi i soldi. Ora sappiamo bene che il regolamento sara’ la solita fregnaccia che ha tenuto fuori tutti i frequentatori di questo blog, e tirato dentro i figli di, i sacchi di patate, la carta da parati… Sempre che non ci facciamo avanti e diciamo che sarebbe il caso, per lo meno, di usare questi soldi per prendere 3000 meritevoli. E questo e’ quanto, per ora.
    Per il mondo che verra’, non verra’, e lo sappiamo. Ma, di nuovo, se abbiamo fatto la fatica di lasciare l’impronta della nostra mano sulla parete della caverna, lasciamocela tutta, e allora diciamo che se non vogliamo tutti tornare a raschiare la terra con una zappa di legno…fase2.
    E mo’ basta perche’ siamo noiosi e rivoluzioneitalia lo sento da qui che russa….

  200. Ce ne vorrebbero migliaia di France qui in Italia….

    La cosa triste è che se ne sono tutti andati…. 😦

  201. viaaaaaaaaaaaaaaaa…………………

  202. Bombadillo ha detto:

    …è incredibile, sto blog è pieno di penalisti: è una specie di infezione virale.
    Insomma – e in sintesi, che se no gli scienziati ce menano – Colombo la tua opposizione alla fase 1 è, come dicevo io, di metodo e non di merito. Tu non hai alcuna proposta alternativa per la 1. Ma davvero credi che sarebbe proprio uguale a ora? Io non ci credo (non penso, cioè, che neppure tu lo credi). Non sarà perfetta la fase 1, ma eviterà molti mali. Per la fase due, poi, perchè funzioni davvero, c’è bisogno prima che qualcuno si scotti (prima far vedere che i controlli funzionano), e poi si potrà dare la possibilità di cooptare.
    Dai, firma. Non è per una firma in più, che ormai non ne abbiamo proprio bisogno. E per riportare pace e serenità nel blog. Altrimenti devi capire che – a torto o a ragione – molti si sentiranno traditi da te.

    Per r.i.: a me non pare tette o culo, mi pare tette o culattone; che razza di scelta è?

  203. arioprecario ha detto:

    Salutissimi. Torno dopo la lunga assenza e noto che la petizione è andata benissimo. Oltre 1000 firme. Purtroppo il quadro – come leggerete dal post – non è roseo.

    Mi aggiornate?

  204. @bombadillo

    dipende chi è tette e chi culattone!!!

    dirigista = ???
    anglosassone = ???

  205. Colombo da Priverno ha detto:

    Caro Bombadillo,

    ho riflettuto molto sul tuo ultimo appello alla firma (son fatto così, non riesco a prender le cose alla leggera, quanto al diritto).

    E ho riflettuto molto anche sul senso di tradimento, di ingiusto abbandono, che vien fuori anche dalle rispettabili osservazioni di carlo.

    Lavorare insieme vuol dire sempre accettare il risultato, anche se zoppicante?
    Non lo so.

    Penso a cose come la “legge ex Cirielli” sulla quale tu, io, e gli altri penalisti studiamo, ridiamo, piangiamo e ci scandalizziamo a giorni alterni…e non mi ci vedo in una situazione del tipo “proposta ex Colombo” (è ironia, non presunzione).

    Percio ho deciso:

    1) DI FIRMARE, quantomeno per la questione del “mostrare i muscoli tutti insieme”, che io stesso ho auspicato tante volte;

    2) di non rinunciare, però, a dire cosa non va, racchiudendo il concetto, per le riflessioni Tue, di carlo, e di quegli altri che hanno ancora voglia di rifletterci, in una domanda:

    “COME PUOI IN FASE 2 RIMPROVERARE L’ATENEO D’UNA SCELTA AUTONOMA QUANDO LA SCELTA IN FASE 1 NON E’ RESA AUTONOMA DALLA PRESENZA D’UNA COMMISSIONE ESTERNA SORTEGGIATA?”

    Cioè: mi va bene tutto, la discrezionalità vincolata è OK (o meglio secondo me è accettabile in quanto tendenzialmente irrilevante, come avevo scritto a carlo). Ciò su cui non concordo, la vera assurdità per me, è l’ESTRAZIONE A SORTE DEI COMMISSARI perchè, da un lato, distrugge il concetto stesso di SCELTA (sanzionabile ex post) dell’Ateneo, rendendo poco comprensibile, quasi ingiusta, una parte della funzione della Fase 2; dall’altro si rende, come ho scritto ieri, fonte d’ulteriori, incontrollate ingiustizie.

    Riattribuendo la nomina alla Facoltà (anche con 1 membro esterno autorevole , va bene) tutto torna al suo posto. Anche mantenendo la discrezionalità vincolata.

  206. Bombadillo ha detto:

    ..me, vabbè, non fare l’ingenuo, tette è anglosassone, e dirigista è culattone.
    Voglio dire: dirigista è un termine spregiativo.
    Forse avresti fatto meglio a scrivere:
    modello concorsuale o cooptazione responabile?
    ed io avrei risposto cooptazione responsabile.
    Se uno dei due termini della scelta è contraddistinto da una accezione negativa, la scelta diviene in una qualche misura obbligata. E’ quella che dalle mie parti si chiama domanda nociva, e non è ammissibile neppure in controesame.
    Comunque, io voto modello anglosassone.

  207. France ha detto:

    @France, Bombadillo, R.I.: Mammamia, ora arrivano le femministe gli omosessuali e ci fanno neri…
    @Colombo: sempre ragionandao del sesso degli angeli.
    UN MOMENTO! La sanzione expost secondo te dovrebbe riguardare l’Ateneo? E che sanzione dovrebbe mai essere? Obbligo di pubblicazione di lettera di scuse del rettore sul sito web? Arresto e deportazione del senato accademico? Sciglimento per infiltrazione mafiosa del consiglio d’amministrazione? Una valutazione expost cattiva ed efficace deve riguardare i Dipartimenti e i “cooptatori” del cretino/paraculato/figlio di di turno! Ecco perche’ fase 1 e fase2 sono distinte:
    Fase 1) spendiamo i soldi che ci sono senno’ ce li fregano i camionisti, ma almeno vediamo di usarli bene
    Fase2) cambiamo le regole d’ingaggio per i soldi che verranno e facciamo un mazzo cosi’ a chi sgarra

  208. Colombo da Priverno ha detto:

    No, niente Dachau per i senati accademici.

    Solo:

    1) Riduzione dei finanziamenti pubblici (dovrebbe crearsi una graduatoria degli atenei in cui si siale e si scende);
    2) limitazione di nuovi bandi (se scegli il cretino rischi di non vedere più posti per un po);

    Ciò non esclude le sanzioni penali, naturalmente. Ma credimi, non si governa col diritto penale.

  209. France ha detto:

    Siamo troppo diversi, non riesco a dirlo altrimenti. Le sanzioni che prevedi sono acqua fresca, per un ateneo. La responsabilizzazione deve colpire individui, non istituzioni. E deve comportare un danno reale, ovvero la perdita dei finanziamenti, la perdita della carica amministrativa, la perdita del posto di lavoro (nell’ordine). Altrimenti si rimane al sistamicchio italiano, con qualche fronzolo in piu’.

  210. Colombo da Priverno ha detto:

    Mah…

    come ho più volte scritto, io prevedevo due modelli concorrenti di sanzioni ex post, una che colpiva i singoli l’altra l’ateneo.

    Ora, non pretendo di essere così importante da esser letto, ma…

  211. lacapra ha detto:

    france, la responsabilizzazione non deve colpire individui ma istituzioni. Il problema è che l’istituzione non può essere l’Ateneo ma il dipartimento!!! Così facendo si costituisce una piccola comunità che può autogovernarsi e che deve essere valutata… colpire il singolo non serve, spesso i limiti dei singoli sono anche il frutto di disfunzioni più complessive.

    Il problema in Italia è l’assurda distinzione tra Poli, Facoltà e dipartimenti. Ai primi l’amministrazione e il governo, alle seconde la didattica e ai terzi la ricerca. E magari parliamo delle stesse persone!!! Questo è folle.

    Allora, centralità dei dipartimenti. E valutazione dei dipartimenti con ricadute sui fondi!!! Se poi in un dipartimento c’è qualcuno che non lavora, il dipartimento deve avere tutti gli strumenti per liberarsene. Poi possiamo discutere sui meccanismi per farlo, sulle tutele e altro. Ma il principio mi pare dovrebbe essere questo

  212. Colombo da Priverno ha detto:

    Bravo la capra.

    La nuova frontiera del diritto punitivo è proprio questa: la responsabilità para-penale degli Enti (che non possono più, così, limitarsi a sacrificare il singolo responsabile colpito dalla pena classica e continuare a delinquere, come struttura, come se niente fosse).

    Universitas delinquere potest!!!

    che ne dici Bombadillo di questo slogan un po’ azzardato?

  213. France ha detto:

    Se colpire i dipartimenti significa (come ho imparato qui) tagliare i fondi in prima istanza, rimuovere il direttore in seconda, e sciogliere il dipartimento in ultima (e mandare a casa tutti i suoi facenti parte), sono d’accordissimo.

  214. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Se la chiamata è diretta, la responsabilizzazione dovrebbe colpire chi effettua la chiamata, che sia un individuo, un gruppo di ricerca, una commissione, o un consiglio d’istituto. Un gruppo chiede fondi; se non produce risultati i fondi non vengono rinnovati.

    Non ha senso colpire economicamente l’intero dipartimento per l’errore di singoli individui. Individui oltretutto facili da individuare: chi non produce, e le persone che lo hanno chiamato.

    Mettiamo che io lavoro bene, ma sono l’ultima ruota del carro e non ho poteri circa l’assunzione di nuovo personale. Che colpa ne ho se qualcuno assume degli incapaci?

  215. France ha detto:

    La fine del dipartimento e’ l’extrema ratio. Ma se (in un sistema competitivo, aperto e bla bla bla…) il dipartimento dove lavori comncia a perdere colpi, e sei valido, te ne vai prima che affondi…

  216. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Così si rischia di creare dipartimenti che vivono del lavoro di pochi individui volenterosi.

    Anche il fatto di lasciare la nave prima che affondi: uno prima o poi vorrebbe sistemarsi da qualche parte. La mobilità va bene, ma non se deve essere una condanna a vita. Soprattutto, non mi pare giusto essere costretto a cambiare Università (e quindi cambiare citta’) perché c’è qualcuno che non fa il suo dovere. Che venga punito lui, non tutti quanti.

    Poi ci sono altre considerazioni. Chiudere un dipartimento, mettiamo quello di chimica, che vuol dire? Che in quella determinata città non si studierà mai più chimica? Ha senso una cosa del genere?

    Mettiamo che a Modena c’è un biologo incompetente. Che facciamo, puniamo tutti i biologi modenesi? Chiudiamo il dipartimento in modo che a Modena non si studi più biologia? Non è più semplice prendere l’incompetente in questione e licenziarlo?

  217. @carlo (con la minuscola) che Dice:
    Mettiamo che io lavoro bene, ma sono l’ultima ruota del carro e non ho poteri circa l’assunzione di nuovo personale. Che colpa ne ho se qualcuno assume degli incapaci?

    Se vi fosse concorrenza, autonomia economica e assunzione diretta… tu saresti o passeresti ad essere sicuramente LA PRIMA ruota del carro… magari prorio a decidere chi assumere.

  218. @carlo (con la minuscola) che Dice:
    Poi ci sono altre considerazioni. Chiudere un dipartimento, mettiamo quello di chimica, che vuol dire? Che in quella determinata città non si studierà mai più chimica? Ha senso una cosa del genere?

    Certo che ha senso…. direi che è fondamentale…
    tu paragoni un dip. di chimica con la macelleria dietro l’angolo….

    Bisogna muovere il C**O….
    si può passare un intera vita in un area di max 100 Km^2….?
    NO… La mente poi ne risente…

  219. lacapra ha detto:

    per quanto mi riguarda la vedo così: il dipartimento, collegialmente e secondo una precisa divisione dei ruoli, chiama chi vuole. Quindi paga, come dipartimento.

    Ovvio che il primo responsabile è il direttore di dipartimento…. secondo quel percorso che ci ha segnalato France è che in linea di massima vale in tutte le realtà anglo-sassoni e in parte di quelle continentali. Se poi il dipartimento è anche responsabile per la didattica potrà meglio valutare le necessità anche di persone competenti nell’insegnamento.

    Ovviamente la valutazione dovrebbe riguardare parametri che includano tanto la didattica quanto la ricerca… Insomma, io il modello lo trovo nel RAE britannico con qualche adattamento inevitabile al contesto italiano. Mi pare un modello abbastanza “dirigista” da adattarsi all’italia, ma liberale a sufficienza per non attivare meccanismi “statalisti” e senza – con ciò – essere liberista stile USA.

    In breve, a mio parere si tratta di riformare la governance dell’università a partire dai dipartimenti. La ricaduta sul singolo deve essere una decisione del dipartimento. Peraltro, l’autonomia economica resterebbe perché nulla vieta al singolo di acquisire finanziamenti per i propri progetti di ricerca. E questo, associato ad una maggiore libertà di assunzione, crea un meccanismo virtuoso.

    Quello che – forse – non mi accomuna a rivoluzioneitalia è che io sono convinto della necessità di un finanziamento statale che permetta il funzionamento ordinario delle strutture. E non credo nella concorrenza tra gli atenei. Io voglio meccanismi che favoriscano la collaborazione tra gli atenei e i gruppi di ricerca. Lo stesso vale per la didattica.

  220. France ha detto:

    Carlo, sei giurista anche tu? Perche’, di nuovo, mi sento un alieno… Togliere finanziamenti “strutturali” al dipartimento (step1) rende la vita piu’ difficile a tutti, meno che a quelli che i finanziamenti (europei, da fondazioni, dalla nonna miliardaria) ce li hanno (e ce li hanno perche’ sono bravi, evidentemente). Questo lo puo’ fare il controllore (tipo:l’Anvur). A far fuori le mele marce dovrebbe pensarci il direttore (e la gente del dipartimento stesso). Se non lo fa, allora il controllore procede allo step 2: fare fuori il direttore. E se ancora la performance del dipartimento cala e cala senza speranza… Adieu. Il dipartimento fa Ricerca, e tutto il discorso di cui sopra si applica alla ricerca. Per la didattica ci sono le facolta’, che attingono ai dipartimenti per sopperire alla didattica. Se la didattica fa schifo, si inteviene sulle facolta’. E via discorrendo…
    Mi sento alieno perche’ per noi scientifici i finanziamenti contano in maniera rilevantissima. Io costo al mio bellissimo dipartimento sia come stipendio (47000 euro l’anno) che come “materiali” (piu’ o meno 200.000 euro l’anno). Se faccio l’idiota, e il prossimo anno per causa mia non pubblichiamo, quindi non vinciamo un progetto europeo, il mio capomi manda a spigare (E FA BENE). Se il gruppo di ricerca del mio capo non produce piu’, il direttore di dipartimento manda a spigare tutto il gruppo. E se il dipartimento “cala”, l’ente controllore agisce come sopra.
    Se pero’ per fare ricerca bastano due strutturati da 1800 euro al mese, dieci dottorandi da 850, 5 computer e una biblioteca, quanto tempo passa prima che il sistema vada in apnea (e in Italia sappiamo trattenere il fiato MOOOOLTO a lungo!)?

  221. carlo (con la minuscola) ha detto:

    Io ora cambio nazione al ritmo di una volta ogni 1 o 2 anni, e per ora che sono “giovane” (under 35) mi sta bene così. Ma direi che superati i 50 vorrei anche fermarmi da qualche parte. Mica posso fare il nomade per tutta la vita.

    Poi comunque si viaggia molto per conferenze (almeno in ambiente scientifico), o per andare a trovare collaboratori che vivono ai quattro angoli del globo, o si può essere professori visitatori in università diverse da quella dove lavori, anche per lunghi periodi (6 mesi o più)…

    Tu dici che ha senso chiudere un dipartimento: e il personale amministrativo, merita di perdere il lavoro perché la qualità della ricerca è scarsa? Che colpa ne hanno la segretaria o il portinaio se ci sono ricercatori incompetenti. Mi sembra abbastanza surreale come discorso.

  222. carlo (con la minuscola) ha detto:

    La precedente risposta chiaramente era per rivoluzioneitalia.

    @ France: ok, ora è più chiaro. E no, non sono giurista.

  223. France ha detto:

    Oh, almeno uno!
    Qui gli amministrativi li riciclano in altri dipartimenti, cosi’ come anche i ricercatori che si muovono fra i diversi dipartimenti (anche senza che il dipartimento venga chiuso).
    Ovviamente il sistema italiano deve essere molto piu’ aperto (e molto piu’ finanziato!) di quello che e’ oggi. E infatti lo so che stiamo a discutere del piu’ e del meno, nel mentre che mi si eluisce la megaprep…

  224. @lacapra
    hehe… ottima la punzecchiatura su:

    “Insomma, io il modello lo trovo nel RAE britannico con qualche adattamento inevitabile al contesto italiano. Mi pare un modello abbastanza “dirigista” da adattarsi all’italia” [lacapra]

    Togli cmq pure il forse su:
    “Quello che – forse – non mi accomuna a rivoluzioneitalia”

    RIVOLUZIONE ITALIA E’ (ovvero tifa) PER L’UNIVERSITA’ PUBBLICA
    questa è una classica misconception da italiani….
    Negli USA molte delle università sono pubbliche…
    Costano addirittura meno che in italia…
    Se fai l’università dove nasci (federalismo) paghi pochissimo…
    Se vuoi fare il figo ad Harvard e non te lo meriti, PAGHI…
    Con quei soldi magicamente adotti un piccolo genio privo di mezzi economici che poi ti farà il “C**O” nel mondo del lavoro.
    (SLOGAN: università unico processo per cui il povero si può riscattare verso il ricco)

    @France… ottima la descrizione… non si potrebbe dire meglio

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