“Il futuro dei bambini non fa rima con gelmini” cantano le agguerrite maestre e i genitori dei bambini delle elementari.
Contro il provvedimento del-la maestr@ unic@, contro i tagli dei finanziamenti e dei piani formativi.
Che dire del futuro dei precari universitari? E del futuro dell’istruzione superiore ed universitaria in toto? E del futuro della gestione (“governance”) degli atenei? E del futuro della ricerca? (Di quella pubblica, che quella privata non c’è mai stata).
Chi canta contro? Chi protesta? Chi si mobilita? Il decreto legge 112 è cosa fatta. Le molte minacce accademiche di Luglio contro i rovvedimenti governativi al momento risultano congelate (salvo possibili eccezioni…). Alcune mobilitazioni timidamente prendono piede (firenze, torino, ??).
E a Roma?
Per ora tutto tace. Per rompere il silenzio, per organizzarsi, per smascherare una volta ancora lo svilimento intellettuale (ed economico) dell’università, per rivendicare il ruolo fondamentale dei tantissimi precari ed i loro diritti, per chiedere al mondo accademico che tanto ha protestato – a cose fatte – contro la Gelmini di tener fede agli impegni presi rivolgiamo a tutti i precari dell’università e della ricerca e a chiunque abbia la voglia e la forza di mobilitarsi contro il DL 112 e gli interventi deleteri di questo e dei precedenti governi l’invito a partecipare ad un incontro
GIOVEDI` 18, alle ORE 17
in AULA 5 dell’edificio Fermi del Dipartimento di Fisica della Sapienza
Luca
Blocco dei concorsi per ordinario ed associato finche’ ciascuna Universita’ non sia rientrata in un sano rapporto 10:20:70 (o qualcosa del genere)!
Un vecchio amico ora professore associato mi ha detto che quando fu approvata la riforma dell’università nel 1982 l’idea era di avere il 30% di ricercatori, il 30% di associati ed il 30% di ordinari.
Ma finalmente! Era ora che qualcuno si svegliasse tra i precari dell’università, e soprattutto a Roma!!!
Questo decreto ci ha letteralmente spacciato!
Dobbiamo muoverci e farci sentire, cooordiniamoci anche con i docenti della scuola, e soprattutto anche con gli studenti (che mi sembrano stranamente amorfi in questo caso…)
Letteralmente disarmante che alle solite inutili parole e mozioni dal tono sprezzante contro questo attacco frontale al mondo universitario e della pubblica amministrazione tutta si sia passati al solito torpore post estivo. Speriamo di svegliarci presto…
Per:
“rompere il silenzio, per organizzarsi, per smascherare una volta ancora lo svilimento intellettuale (ed economico) dell’università, per rivendicare il ruolo fondamentale dei tantissimi precari ed i loro diritti, per chiedere al mondo accademico che tanto ha protestato”
ci vuole un destino comune un idea civile che leghi insieme tutte le voci presenti…
questo destino comune non c’è, o se c’è (posto fisso) è impresentabile… quindi è chiaro che tutto tace…
Si va in piazza per chiedere civiltà, riforme e sviluppo… non per chiedere mantenimento di vecchi privilegi.
Finalmente si va, ora vediamo di andarci davvero, anche se sarà dura partire da Napoli per sentire chiacchiere ( in senso assolutamente buono ), ma quelle dovremmo iniziare a farle anche altrove, in fondo è il primo passo.
Stanotte ho sognato, saranno le audaci foto gelminiane che sapete che effetti mi fanno, che a Napoli bisognava organizzarsi, poi ho pensato ai ricercatori che conosco. Non avranno questo coraggio, loro di pensare di protestare quando anche precari, uno stipendio ce l’hanno.
Penso che la lotta tocchi sempre a chi subisce, non a chi è tranquillo.
Comunque grazie del passo concreto, cercherò di esserci.
rdp
Caro rivoluzioneitalia,
tanto per capirsi forte e chiaro,
a che richiesta di mantenimento di privilegi ti riferisci?
I privilegi di chi?
e per quel che riguarda i diritti dei lavoratori….ivendicare diritti e` cosa cosi` terribile per te?
E in sintesi, alla fine…
si va in piazza per chiedere riforme e sviluppo o si resta a scrivere sui blog?
Grazie per l’incoraggiamento ! 🙂
se sei a Roma magari passa. al massimo perdi tempo.
Come avrebbe detto Pasolini
IO SO: so quello che r.i. intende, nel suo stile ruvido, per mantenimento dei privilegi. So quello che Colombo auspica quando chiede sanzioni. So (forse) anche quello che intenderebbe fare rdp se ci decidessimo, una buona volta, a prendere l’iniziativa. Lo so perche’ comincia ad essere un po’ di tempo che frequento questo spazio. E lo so perche’ sono, o sono stato, un ricercatore precario italiano. E prima di quello uno studente di dottorato, e prima ancora uno studente e basta. So che i concorsi sono un teatro dispendioso e comodo. So che la responsabilita’ ultima ricade sulle Istituzioni e non sugli individui, quindi ricade su nessuno. So c’e’ c’e’ chi ci soffre, e chi ci marcia.
Noi tutti lo sappiamo, lo viviamo: ma non lo diciamo. Non lo urliamo nelle orecchie di chi e’ veramente responsabile del disastro, non ci mettiamo di traverso, non agiamo. Mi piacerebbe che tutti quelli che possono andassero a Roma (perche’ alla fine e’ li’ che si deve andare per fare le rivoluzioni in Italia, o no?) e da li’ si decidesse una volta per tutte che se hanno deciso di farci fuori beh, non servira’ un decreto: dovranno passeggiare sulle nostre carcasse. Non servono piu’ le petizioni, i cortei. L’unico modo per rendersi visibili e’ danneggiare (lo so, c’e’ il penale…) l’istituzione. Incrociare le braccia, intralciare il pubblico servizio che ancora e’ l’Universita’. Nella posizione in cui mi trovo (sto all’estero e ci resto), posso anche beccarmi la denuncia. Organizzate qualcosa di eclatante: mi prendo le ferie e, eventualmente, le maganellate.
@luca
I posti da strutturato in italia sono posizioni di privilegio.
A quale riforme e a quale sviluppo ti riferisci?
“Posto fisso per tutti” non è una riforma e non porta a nessuno sviluppo…
Vuoi vedere che privilegiati siamo noi con 1000 euro al mese? vuoi vedere che privilegiati siamo noi che lavoriamo 12 mesi pagati e 12 mesi come volontari in attesa di qualche contrattino? vuoi vedere come tra poco qualcuno dirà che i ricercatori precari sono la vera “casta” in Italia? Perchè la strategia è sempre quella: distruggere attraverso i mass-media una certa categoria, farla apparire per quella che non è, per poi poter dire che tagliare in quel settore è giustificato e giustificabile: la Pubblica Amministrazione? tutti fannulloni e più nel dettaglio: La Giustizia? tutta da rifare, l’Università?un branco di privilegiati che lavorano pochissimo.
Compratevi pure tutte le televisioni ed i giornali che volete, perchè le nostre menti quelle no non ve le potete comprare vivono di vita propria e riescono a vedere la realtà per quella che è: chi si compra la sedicesima casa e chi brucia vivo sul posto di lavoro senza nessuna garanzia neanche quella di tornare a casa finito il turno.
Dire che in Italia i lavoratori sono privilegiati significa compiere un’orrenda mistificazione della realtà.
1. propongo la radiazione di sedicente rivoluzioneitalia da questo blog per eccesso di neo-liberismo.
2. non mi pare sia stata commentata la nomina del nuovo segretario tecnico della ministra Gelimini in materia universitaria, il prof. Schiesaro, italinista con esperienze internazionali opioninista del Sole 24 Ore e già impegnato in incarichi ministeriali da qualche anno. Lo stralcio dell’intervista che riporto qui in basso non lascia ben sperare, già mette le mani avanti prima di inziare a lavorare. Schiesaro – bravo a indicare le linee di riforma quando scrive sui giornali – non si sbilancia, anzi già ammette la sua impotenza.
Questo è un momento difficile per la scuola e l’Università in particolare. Come lo affronterà?
«In realtà l’Università e la Ricerca vivono da tempo un momento difficile adesso ci sono scelte importanti da fare ed alcune priorità da analizzare. Anche se credo che non si riusciranno realizzare tutti quegli interventi di cui avrebbe bisogno l’Università».
Questa notizia data da Untenured della nome di Alessandro Schiesaro la trovo davvero una buona notizia.
Alessandro Schiesaro è sempre stato molto critico nei confronti dell’attuale reclutamento dei ricercatori e anzi, mi viene da chiedermi se la Gelmini lo sappia, addirittura è stato dal primo momento un sostenitore del regolamento di Mussi-Modica.
Insomma, in teoria dovrebbe essere un tecnico che dovrebbe perorare la causa di un cambiamento delle attuali regole. Il punto è il QUANDO. C’è ormai un’altra corsa contro il tempo, cioè il rischio molto concreto che anche i rimanenti, ultimi 2000 concorsi vadano con vecchie regole, e magari vengano varate delle nuove regole quando non ci saranno più concorsi per effetto del blocco delle assunzioni.
Schiesaro è anche a conoscenza della nostra petizione, dato che gli scrissi quando essa terminò nel tentativo di farla divulgare attraverso la stampa dato che lui scrive per il Sole 24 ore…. non mi rispose (gli avevo comunque chiesto molto, in pratica di scrivere un articolo sulla petizione), comunque almeno così l’ho informato sulla nostra iniziativa.
Speriamo bene. I politici fascisti, talvolta, hanno ottimi tecnici che fan quello che è utile non quel che vuole l’ottuso padrone (penso a Mussolini e – nonostante lui – all ‘ottimo codice penale Rocco del 1930)
l’ottimo codice penale era razzista. vatti a leggere la prolusione dello stesso Rocco
..ciao Mino, sono convinto anche io della stessa cosa: ovverosia che le nuove regole ariverannno puntuali, quando non ci saranno più risorse per assumere.
..non hai letto la e-mail che ti ho inviato?..o hai proprio cambiato indirizzo?
In ogni caso, migrante si è gentilmente proposto per mettere su tecnicamente un sito per far nascere l’associaizone on-line, solo che ci vuole qualcuno che non abbia già un suo dominio, e che non sia proprio imbranato come me, per fare l’amministratore.
Io ho subito pensato a te: lo so, lo so, stai certamente pensando: che fortuna!
Fammi sapere, che poi, per le piccole spese, chiaramente dividiamo.
P.S.: allerta ironia in una singola affemazione.
Luca, se decidete di organizzare una manifestazione magari sarebbe bello avere più di due giorni di preavviso. Altrimenti così rischia di partecipare solo chi lavora a Roma.
Cambiando argomento, non capisco sinceramente tutte queste storie contro il maestro unico alle elementari. Io avevo il maestro unico, mio fratello – che ha 11 anni meno di me – pure. E’ vero che poi sono diventato ricercatore, ma a parte questo sono cresciuto senza particolari problemi. Parafrasando quello che diceva France nel post precedente, la scuola serve ad educare gli studenti, non a creare posti di lavoro per gli insegnanti. Siamo sicuri che il maestro unico danneggi gli alunni? O stiamo facendo solo gli interessi dei maestri delle elementari?
x Lilly: 12 mesi di lavoro non retribuito?!?! Io dopo un mese sarei espatriato o avrei cambiato lavoro.
parole parole parole….parole parole parole….
Ma ci sono ancora 2000 posti in giro? Verrà quindi fatta una II tornata 2008?
La prima volta in questo sito, aiutatemi a recuperare!
Grazie
Per Alessandro:
i 2000 posti dovrebbero essere quelli del 2009.
Ma, per adesso, non mi risulta che siano stati ancora assegnati, ai diversi atenei, neppure i 1.000 del 2008.
Il punto, però, è che, sia per quelli del 2008, che per quelli del 2009, si tratterà delle vecchie regole. La morale? O il posto è stato bandito proprio per te – ed alora tanti auguri -, oppure non puoi vincere…ma questo lo sai, dato che sei un r.p.
Anzi, un r.p. particolarmente becero, e di basso profilo, dato che ti preoccupi del tuo posticino, invece che dei massimi sistemi e delle rivoluzioni.
P.S. allarme ironia
@lilly
il tuo ultimo post è troppo qualunquista…
Immaginati di dire le cose che dici ad un assemblea sindacale… magari allo stabilimento mirafiori…
Immaginati te, che spieghi agli operai che i tuoi diritti sono unguali ai loro… che il tuo posto fisso da ordinario (non soggetto a nessuna forma di controllo, ne di mercato del lavoro) con un salario di 6000-7000 euro/mensili + prestigio sociale + studio privato + … è analogo al posto fisso di un operaio della fiat (salario 1200/mensili euro quasi a vita in catena di montaggio)…
Posticino posticiò. Chissà come ti assumeranno questa volta in un sistema di reclutamento che ha assegnato sempre in maniera discutibile. Allora che vengano questo 1000 e poi 2000 e lasciamo che continuino così, almeno 3000 persone saranno contente e felici.
Il mio criceto quando gira nella sua ruota ha più prospettiva.
Per Carlo,
scusami, ma stiamo atenti a sparare a zero su latre actegorie. Non credo che il dissenso sul maestro unico sia semplicemente un pèroblema di posti di alvoro, altrimenti non sarebebros cesi in piazza anche famiglie e genitori…
Oggi le competenze sono molto più specifiche e la maestra di 30 anni fa che insegnava dalla religione alla matematica all’inglese non ha più senso. Anzi, io proporrei addirittura una laurea diversificata, mi sembra già assurdo che una stessa maestra possa decidere anno per anno di insegnare in ambito letterario o scientifico..
Il progetto è che con un corso di 150 ore il/la maestro/a poss ainsegnarwe pure inglese… mia figlia in V elementare già distingue la pronuncia inglese da quella americana, vi figtrate se le entra in classe una persona che ha rispolverato il suo ingles escolastico con un corsetto di 150 ore?
Insomma, non spargiamo m… su cose che non consociamo direttamente, non facciamo come la gelmini che riforma la scuola in base ai suoi ricordi di quando era scolaretta…
Saluti
HO BISOGNO DI CONTATTARE LUCA O CHI HA ORGANIZZATO L’ASSEMBLEA DI OGGI
Come faccio?
Scusa nikita, ma è che proprio non capisco. Non voglio sparare a zero ma solo comprendere. E non è facile visto che negli articoli di giornale non si entra mai nel merito dei problemi, e le persone con cui parlo mi rispondono semplicemente che è una riforma “fascista” senza dare alcuna motivazione/spiegazione.
Secondo me se un maestro che si occupa di una sola classe, piuttosto che di tre o quattro, riesce a stabilire un rapporto personale con gli alunni di ben altro livello (che – ricordiamocelo – sono bambini, non studenti universitari).
Tu dici: “Oggi le competenze sono molto più specifiche…”
Vuoi dire che oggi alle elementari si studia ermeneutica e fisica dei semiconduttori? Non sarà che si insegnano le stesse cose di 30 anni fa, e semplicemente le maestrine (o i maestri) sono meno preparate di allora?
Esattamente quale è il programma – per fare un esempio – di 1a/2a elementare? Io ricordo che ci insegnavano a leggere, a scrivere, a fare le addizioni e le sottrazioni, … Niente a cui un maestro unico non possa provvedere.
L’esempio dell’inglese è estremamente ingenuo. Anche quando c’era il maestro unico, inglese, religione ed educazione fisica erano affidati a persone con competenze specifiche. Non ho mai sentito di un maestro unico che insegnasse anche inglese. E’ questo che prevede la nuova riforma? Se sì, allora posso capire le critiche di mamme e insegnanti.
In ogni caso, l’idea di fondo è che un maestro delle elementari non dovrebbe essere esperto in un campo specifico dello scibile, bensì di didattica rivolta ai bambini. Il liceo delle scienze della formazione (ex magistrale) dovrebbe esistere proprio per questo.
Per Insorgere.
Tu, da storico, ti leggi solo la “Prolusione” (così dici tu: ma fai riferimento a quella famosa sassarese del 1910 di Arturo Rocco, poi effettivo ispiratore insieme a Vincenzo Manzini del codice penale, o forse alla Relazione a S.M. il Re del Ministro Guardasigilli Alfredo Rocco, fratello del primo, che stava in premessa alla prima edizione del nuovo codice?); io invece, da giurista, mi leggo anche il codice, e – a parte alcune concessioni normative alla politica del tempo (ade s. il Titolo X “Dei delitti contro la integrità e la sanità della stirpe”, e un certo modo di intendere e classificare i delitti contro il patrimonio, l’economia e la fede pubblica, ma qui spenderemmo pagine) – ti dico che il prof. Arturo Rocco e gli altri compilatori riuscrono, di fatto, a costruire un codice penale di struttura LIBERALE, cioè fondato sui principi di stretta legalità e di materialità, e non un codice penale autoritario o totalitario (se vuoi un esempio vediti quelli sovietici), forme di stato che col principio di loegalità fanno a cazzotti. Tant’è (e questo dovrebbe dirti qualcosa) che il codice Rocco – per quanto oggi sia ormai datato sotto diversi profili – ha retto all’impatto con la carta costituzionale e coi principi di colpevolezza e offensività successivamente introdotti, che hanno messo in crisi solo alcuni aspetti, determinandone, per lo più, una modificazione in via interpretativa. Questo è stato possibile perchè era un codice liberale, non fascista.
Scusa la breve esposizione, ma non puoi dire a un penalista “vai a leggerti la prolusione di Rocco”, perchè lo ha già fatto dieci volte…
Si diceva un tempo “sutor ne ultra crepidam”.
(P.S. guarda che non me la son presa davvero…ma un po di primadonnismo da giurista devi concedermelo…)
Fai clic per accedere a Circolare0049285.pdf
Per Carlo,
No. Non credo assolutamente che l’insegnamento alle elementari di oggi sia los tesso di 30 anni fa. Assolutamente. Io ho una formazione umanistica, ok, e quindi probabilmente di mastematica non capisco un cavolo, ma tu hai visto come fanno matematica oggi alle elementari? Cose che io mi sognavo. E per le materie letterarie, che conosco un po’ meglio, i programmi non hanno paragone. Non sono studenti universitari, ma sono bambini più svegli, iperstimolati, curiosi, profondamnete diversi da come eravamo noi, che a quattro anni usano i computer come io ho imparato a usare a 20.
Poi, dal punto di vista emotivo, e alla necessità del rapporto unico, i bambini di oggi non hanno alcun bisogno del riferimento della figura unica (anche perché spesso hanno due mamme, due papà, fratellini da vari e diversificate coppie genitoriali). sono abituati a relazionarsi con un mondo più ampio, Inoltre un giudizio collegiale è molto più equo ed equilibrato del giudizio di una sola persona. I bambini sono tanti e diversi e un metodo e un carattere può non e ssere congeniale a uttti, quindi ben venga che possano rapportarsi con più perosne.
Leggere e scrivere e far di conto è esattamente la scuola che desidera la Gelmini, per praparare veline e calciatori a guardare la televisione e il grande fratello.
Ora, tengo a precisare che io non ho alcun interesse personale in questo discorso, non insegno alle elementari, ma ho solo vissuto l’esperienza di due figli che hanno fatto le elementari (e che fortunatamente ormai ne sono fuori!) e ho potuto apprezzare tutto il vantaggio dell’equipe di insegnanti.
Se il problema fosse solo il tempo pieno (messaggio che è stato fatto passare dalla propaganda governativa), cosa gliene importerebeb ai genitori di scendere in piazza contro il maestro unico? se l’importante è che ti tengano i figli a scuola per otto ore, cosa importa se c’è un solo maestro o tre?
Evidentemente c’è in gioco altro.
ps
ancora per Carlo
Si, la riforma prevede che una qualsiasi insegnante possa insegnare inglese con un corso di aggiornamento di 150 ore vai a vedere su tuttoscuola il progetto gelmini-tremonti-brunetta
Per avere risposte dalla Gelmini in campo universitario (sarebbe ora!), occorrerebbe non rompere le scatole sulla scuola. Facciamole mettere a posto la scuola (come lei dice) e quando avrà finito si occuperà di università. Facciamo in modo che questo accada subito! Incalziamola sull’università!
COMUNICATO COORDINAMENTO RICERCATORI DI ROMA1
L’Assemblea del Coordinamento dei Ricercatori dell’Universita’ “La Sapienza” di
Roma, riunitasi il giorno 17 settembre 2008, in seguito alla richiesta da parte
del mondo universitario di modificare i contenuti del Decreto Legge 112/08,
esplicitata attraverso numerose mozioni che hanno coinvolto Senati Accademici,
Facolta’ e Dipartimenti della maggior parte degli atenei italiani, ha
constatato che il Governo, nonostante le gia’ difficili condizioni in cui versa
il Sistema Universitario Nazionale, ha deciso di convertire in legge il
provvedimento (Legge 133/08) lasciandolo sostanzialmente invariato.
Pertanto rimane
– la possibilita’ di trasformare le Universita’ in fondazioni di diritto
privato, come unico percorso di incerta valenza giuridico-amministrativa e non
sperimentato a livello internazionale, per il superamento dell’attuale stato di
dissesto finanziario degli Atenei, che rischia di avviare processi affrettati,
con il pericolo concreto di condizionamenti sulla ricerca e il rischio di
scomparsa della ricerca di base;
– la limitazione del turn over al 10% (a salire fino al 50% nel 2012), che
ridurra’ fortemente le possibilita’ di reclutamento e gli avanzamenti di
carriera, impedendo alle universita’ di ringiovanire nella misura possibile e
necessaria la classe docente, a fronte del gran numero di
pensionamenti previsto nei prossimi tre anni;
– il taglio di 500 milioni di euro in tre anni al FFO, che costringera’ molti
atenei ad aumentare le tasse universitarie per far quadrare i bilanci;
– il taglio al FFO in favore dei cosiddetti Centri di Eccellenza e in
particolare in favore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, rivelatisi come
l’ennesimo tentativo di spostare risorse dal sistema delle Universita’
pubbliche verso progetti di diretto controllo governativo.
L’Assemblea del Coordinamento dei Ricercatori ritiene che il mantenimento di
queste misure aggravera’ ulteriormente il gia’ difficile stato dell’Universita’
italiana e pertanto
INVITA
i docenti, il personale tecnico-amministrativo, i precari e gli studenti della
Sapienza a dimostrare con i fatti il profondo dissenso nei confronti di questo
provvedimento mediante forme di protesta, anche in coerenza con la mozione
deliberata dall’Assemblea Generale della Sapienza lo scorso 21 luglio 2008.
PROPONE A TUTTI I DOCENTI
– il ritiro della disponibilita’ a ricoprire incarichi didattici non
obbligatori per legge in questo anno accademico in accordo con i documenti del
Coordinamento Nazionale dei Ricercatori Universitari (CNRU) del 1 luglio 2008 e
del Comitato Nazionale Universitario (CNU) del 2 luglio 2008;
– l’astensione a tempo indeterminato dalla partecipazione agli organi
collegiali (Consigli di Dipartimento, Consigli di Area didattica, Consigli di
Facolta’);
– la lettura di questo comunicato da parte dei presidenti all’inizio delle
sedute dei vari organi collegiali (alla prima data utile).
SI IMPEGNA
ad informare gli studenti, nella prima settimana di lezioni, sulle ragioni
della protesta e sulle conseguenze che l’applicazione della Legge 133/08
produrra’ sul Sistema Universitario.
Il Coordinamento Ricercatori dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma
una raccomandazione: Ad ogni incontro che si terrà, vorrei venisse detto che la cosa migliore è (come nel resto del mondo, paesi in via di sviluppo inclusi) la “chiamata diretta”, ogni università faccia come c..vuole, assuma chi vuole, licenzi chi vuole, ed intanto chi si mette in gioco, gioca, rischia e vive!
ma ci sia una liberalizzazione! basta con i concorsi.
poi, basta con i sindacati (mandiamololi a fan…….), bloccano sempre tutto (attualità).
“il ritiro della disponibilita’ a ricoprire incarichi didattici non
obbligatori per legge in questo anno accademico in accordo con i documenti del
Coordinamento Nazionale dei Ricercatori Universitari (CNRU) del 1 luglio 2008 e
del Comitato Nazionale Universitario (CNU) del 2 luglio 2008”
Non violare la legge ma non collaborare. Bello, e molto Gandhiano. Perchè l’università Italiana fin troppo si regge sulla buona volontà (anche se quella dei ricercatori ad assumenre insegnamenti è retribuita, almeno…)
E anche il fatto che si decida di avviare un’informazione capillare è positivo.
Oddio, non è che sia una dichiarazione di gerra atomica. Però…
comunicato delirante, manifestazione stupida, ideologica, bolscevica, sessantottina!
Occorre lavorare, non astenersi!
mino, su schiesaro neo-segretario tecnico di Gelmini:
anch’io in passato apprezzai alcune sue posizioni, ma ora mi pare in una posizione di debolezza..
non credo – vorrei esser smentito – che attueranno mai la riforma dei concorsi da ricercatore. Terranno bloccati i concorsi di fatto fino al 2013, quando il ruolo sarà abolito, e nel frattempo quelli straordinari serviranno a sistemare quelli tra noi con le protezioni accademiche più solide.
Il punto è capire cosa succederà sul lungo periodo.. ma come diceva Keynes: sul lungo periodo saremo tutti morti..
Quali sono gli incarichi didattici non obbligatori per legge? E soprattutto, quanti sono? E poi, ma lo sanno o no che se non coinvolgono anche i precari saranno proprio loro quelli che ci metteranno una pezza?
per antonio
scusami, ma come fai a dire “facciamole mettere a posto la scuola”???
la scuola la sta prendendo a randellate!!! Vuoi stare zitto???? Ma che mentalità è questa? ma che programma c’è dietro se non l’interesse del ricercatorino sfigato ad avere finalmente il suo posticino fisso, senza neanche concorso, ma per chiamata diretta!! ma si può alzare un po’ la testa e guardare in alto, porco caneeee?
Ma qual è il problema? L’istruzione e la ricerca o i corporativismi del cavolo?
Vuoi venderle la scuola per avere il tuo tornaconto da universitario?
ma cosa credi che farà di buono all’università?
Qui o si fa un’azione congiunta di tutto il mondo dell’istruzione della ricerca o questi ci si pappano in un sol boccone!!!!!
Io non ci sto a vendere la scuola
Per Antonio.
Perchè i neoliberisti accusano sempre i non-neoliberisti di essere “ideologici”? naturalmente veterocomonisti)?
Il liberismo non è anch’esso un’ideologia, una mera opinione, tra le tante, su come debba andare il mondo?
O è diventata un “dato fattuale” mentre solo le altre sono ideologie?
Se vogliamo parlare dei problemi, per favore…
Invito Antonio (e chi altro abbia in mente di accodarsi) ad atenersi da interventi ideologici.
“ASTENERSI”
Per Nikita:
la chiamata diretta funziona in tutti i paesi del mondo, nel settore pubblico e privato.
nel mondo:
in questo modo si assume subito, velocemente, sulla base del curriculum, dei progetti che si vogliono attuare, e nella ricerca, sulla base di pubblicazioni fatte, di quelle che si intendono fare, si fa svolgere un seminario, una lezione e si sceglie il migliore.
in italia:
concorso che esce ogni morte di Papa, 1) prova scritta (che non serve a niente), 2) seconda prova scritta (inutile), orale (con domande che sono le stesse dei quado eri studente). Questo anche se il concorso fosse regolare.
Queste mie vedute sono condivise da autoreovoli editorialisti e giuristi (es. Pietro Ichino parlamentare del PD, ed editorialista del Corsera) che vedono nel sistema anglossone mondiale (ma non italiano) sopra descritto l’unica soluzione.
per la scuola: alle elementari si isegnino le cose elementari con un maestro solo, tranne che per l’inglese, che ovviamente, si poò apprendere meglio da piccoli.
non contrapponiamoci tra destra/sinistra, copiamo il sistema che funziona, fosse anche inglese o cubano!
Non credi, Nikita?
per Colombo:
non sono un neo liberista. ma semplicemente credo che se il sitema universitario italiano non funziona da 50 anni (Mussi compreso), occorra ammetterlo.
Tutti i tentativi sono da contemplare, anche la privatizzazione, se necessario.
Io sono per l’istruzione (universitò compresa), ma se il pubblico non riusciamo a farlo funzionare, allora molto meglio privatizzare che morire!
o preferiresti morire?
volevo dire che sono per l’istruzione pubblica, ma se il sistema non funziona, privatizzare è meglio di niente, lo capirebbe anche un bimbo di 2 anni.
x Nikita: rispondo per punti. Premetto che anch’io non ho interessi personali in gioco. E’ solo per amore di discussione.
1. Forse apparteniamo a generazioni differenti, ma io ero piuttosto curioso quando stavo alle elementari. Il computer ho imparato a usarlo in seconda media, ma per programmare in Basic, non per scambiare messaggi via Twitter, cosa che comunque dubito facciano i bambini di 4 anni (nota nerd nostalgica: a quei tempi programmavo su un Commodore 64 – Rivoluzione Italia, forse tu se hai la mia eta’ sai che cosa voglio dire). Per capire di che parlo, prendi un qualsiasi adolescente di oggi che consideri “sveglio”, e chiedigli cosa sa di computer a parte mandare email, usare social network e fare acquisti su eBay. Oppure, da umanista, prendi uno studente delle medie di oggi e chiedigli quale e’ l’ultima cosa che ha letto per sua scelta (10 a 1 che risponde Harry Potter).
2. Dici: “E per le materie letterarie, che conosco un po’ meglio, i programmi non hanno paragone.”
Potresti fare un esempio. E’ difficile discutere rimanendo cosi’ sul vago.
3. Dici: “Leggere e scrivere e far di conto è esattamente la scuola che desidera la Gelmini”
Leggere, scrivere e far di conto e’ importante, visto che l’Italia conta 3 milioni di analfabeti, e sono sicuro che un buon 90% degli italiani adulti ha difficolta’ con le divisioni (senza contare gli adolescenti che si esprimono con amenita’ del tipo “m c gioko kualsiasi kosa ke nn c kagheremo ttti e due…ciao tvtrb”). Alle elementari dovrebbero insegnare le basi. Per approfondire ci sono le medie, il liceo, l’universita’, il dottorato, etc. E per coltivare altri interessi (arte, musica, sport) ci sono le attivita’ extrascolastiche. A parte questo, dubito che calciatori e veline sappiano far di conto.
4. “I bambini di oggi hanno due mamme e due papa’ ” e “sono abituati a relazionarsi con un mondo piu’ ampio”
La maggior parte dei bimbi ha ancora un solo padre ed una sola madre, credo. A parte questo, credo che se i bambini, invece che relazionarsi con tanti estranei, crescessero con una figura di riferimento – che li segue in ogni aspetto della loro istruzione – forse diventerebbero adulti migliori. E vero, ci sono i genitori. Ma un genitore in genera ha un lavoro e non puo’ interessarsi nei dettagli di tutto quello che studiano a scuola.
Con il maestro unico si instaurerebbe un rapporto di conoscenza e di fiducia reciproca. Cosa impossibile se un maestro deve occuparsi di 3 o 4 classi (secondo me a mala pena ricordano i nomi dei bambini).
5. Dici: “Evidentemente c’e’ in gioco altro”.
Puo’ essere. Ma io vorrei sapere cosa. Non mi bastano accuse vaghe di “fascismo” o di voler “distruggere il sistema educativo”. Intanto il titolo su gran parte dei giornali e’ “con il maestro unico, 60.000 cattedre in meno”; questo sembra confermare la mia tesi, visto che si parla solo di posti di lavoro e mai di educazione.
Poi, non per fare il D’Alema della situazione, ma se guardi sul sito eurydice la lista dei paesi in cui hanno il maestro unico e’ lunga: Francia, Germania, Olanda (France, confermi?), Austria, Belgio, etc.
x Nikita: la risposta era al tuo commento delle 10:08 am . Non ho aggiornato la pagina prima di postare, e nel frattempo sono comparsi decine di commenti che non ho ancora letto. Chiedo venia.
Per Antonio.
Infatti a quasi quarant’anni ci arrivo anche io…
A parte gli scherzi, anche io sono aperto ad un modello concorrenziale, purchè ben costruito onde evitare che diventi de-responsabilizzazione e nepotismo, e non ho preclusioni ideologiche che mi spingano a favore del sistema concorsuale. Anzi condivido molto di quello che hai detto.
Volevo però sottolineare l’assurdità di accusare di “ideologia” (come se poi fosse un delitto) solo l’opzione, diciamo, “socialista”. Come se quella “liberista”, solo perchè adesso appare vincente (ma i fallimenti USA cominciano a insegnare qualcosa) non fosse anch’essa un’ideologia, ma fosse diventata di colpo un presupposto fattuale incontestabile.
Per Carlo,
ok allora siamo d’accordo.
l'”idologia” è un termine che utlizzo spontaneamente quando sento sempre dire “no” (anche nel caso alitalia). Questa è l’ideologia del “no”.
Io (che non voto a sinistra) ero quasi ‘accordo con la riforma Mussi perchè perlomeno avremmo sperimentato qualcosa di diverso, avremmo gettato il sasso nello stagno.
Forse è arrivato il momento di dire si, forse anche alle stronzate, perchè non sappiamo come sarà.
Quante scoperte nel campo scientifico sono venute per caso e non erano l’obiettivo principale di quell’esperimento? lo so anche io che non sono del ramo scientifico.
Chiamata diretta? Apoteosi della raccomandazione. E smettiamola con l’ipocrisia dei controlli dopo, non ci credete nemmeno voi.
Volete l’abolizione dei concorsi non perchè non sono meritocratici (cosa corretta) ma perchè non volete concorrenti. Privatizzando e abolendo i concorsi entrerebbero i migliori? ma per cortesia…
valutazione titoli+ concorsi in lingua inglese con commisione internazionale. E vinca veramente il più meritevole e non il più raccomandato.
per Lilly:
la chiamata diretta funziona con un recruiter che di soito è il capo di un dipartimento che per avere più fondi dallo Stato deve dimistrare sulla sua pelle di ave preso il migliore sulla base dei curricula. la logica è: mi serve un tipo che abbia le caratterstiche a, b, c. , perchè con queste carateristiche posso lavorare bene su determinati settori. Faccio il colloquio e se ha i coglioni lo prendo. Se non trovo nessuno non assumo nessuno.
se sotto la sua direzione. il dipartimento non funziona, rimane professore ma non + capo del dipartimento.
Sono convinto che sai l’inglese, prova allora a chiedere a colleghi ricrcatori esteri come vengono assunti, guarda le loro application forms sui siti web delle loro università, discutiamone e copiamoli!
Come impauriscono i concorsi pubblici specie se fatti come dovrebbero essere fatti…..
per lilly: sono d’accordo con la valutazione dei titoli e anche con la commissione internazionale, ma basta che non ci siano i temi, la prova scritta ed orale, perchè non servno a stabilire se uno è idoneo alla ricerca.
Per Carlo
si, sicuramente siamo di generazioni diverse…!
Tanto più io dovrei essere affezionata alla figura del maestro unico, visto che da quello provengo, che insegnava ANCHE religione (inglese no, perché ancora non si insegnava alle elementari del paleozoico, quando le ho fatte io!)
Invece no. Sono assolutamente per l’equipe di maestri.
Chi se ne frega se all’estero hanno il maestro unico. Gli studi dicono che le nostre scuole elementari sono eccellenti, perché dobbiamo essere esterofili solo quando si tratta di andare al peggio?
ma che dici che se i amestri hano più classi non si ricordano i nomi degli alunni, allora alle medie e superiori i docenti non sono in grado di stabilire un rapporto affettivo-emotivo con gli alunni?
Aneddoto autobiografico: Sono andata al liceo che ho frequentato io, da cui sono uscita un milione di anni fa, per iscrivere mio figlio; c’era ancora il mio professore di greco che appena mi ha visto mi ha chiamato per nome, non lo vedevo dal giorno degli orali di maturità… o mi conservo benissimo, o si ricorda i nomi degli alunni…!Quanto alle attività extrascolastiche: guarda che musica, arte e sport si facevano anche col maestro unico… solo che le faceva un maestro che aveva una infarinatura da tuttologo… e poi secondo me musica e arte (tanto per uscire dal leggere e scrivere e far di conto) sono discipline formative di tutto rispetto, degne di essere insegnate a scuola, non solo per hobby!!! Inoltre ci sono famiglie che non hannoo tempo o mezzi per far praticare ai loro figli gli hobbies.., Insomma, sulle elementari si è sempre molto superficiali e semplicisti, perché è una scuola di cui si sottovaluta l’importanza formativa. Con delle elementari fatte male all’universitàe al dottorato fors enon ci si arriva…
per antonio… perfettamente d’accordo su
“la chiamata diretta funziona con un recruiter che di soito è il capo di un dipartimento che per avere più fondi dallo Stato deve dimistrare sulla sua pelle di ave preso il migliore sulla base dei curricula. la logica è: mi serve un tipo che abbia le caratterstiche a, b, c. , perchè con queste carateristiche posso lavorare bene su determinati settori. Faccio il colloquio e se ha i coglioni lo prendo. Se non trovo nessuno non assumo nessuno.
se sotto la sua direzione. il dipartimento non funziona, rimane professore ma non + capo del dipartimento”.
La responsabilita’ deve essere in TUTTI I SENSI non solo quello etico per i vari feudatari.
io in un istituto di ricerca estero sono stato preso cosi’. Ti posso assicurare che forse ho meno “titoli” ovvero pubblicazioni di altri “segretari” a cui uscira’ un bel concorso con traccia…. “riassumi i tuoi articoli scritti”..
Sarei d’accordo anche a concorsi trasparenti.. Mi vieni cmq un dubbio ogni volta sul background delle persone che scrivono sul blog .. e mi spigo meglio.
In campo scientifico piu’ vai “avanti” (avanti tra virgolette perche’ a volte significa solo che sei piu’ tempo in un posto) e piu’ per forza di cose IN ITALIA vai a scrivere articoli sempre nello stesso campo e nella stessa nicchia. Significa che quando escono i concorsi sono gia’ in LOTTI. ovvero se esce per la branca x con sottospecializzazione y, con 4 pubblicazioni sulla rivista z ok…
questo a volte, diventa anche comprensibile ma stravolge il concetto di “miglior” candidato.. questi sarebbero i problemi di cui affrontare..
E’ da un tot che poi non si parla piu’ di SEPARAZIONE TRA DIDATTICA E RICERCA.
Fare didattica significa mazzo al cubo, ma anche in campo scientifico pubblicazioni poche.
Questo titolo si valuta ??? se ho mandato avanti dei corsi mentre qualcuno se ne stava imboscato in un lab (e viceversa) come la mettiamo.
Purtoppo mi ritrovo sempre di piu’ a pensare che in modo molto pragmatico a volte basterebbe solo applicare RESPONSABILITA’ DIRETTA a chi assume. in fin dei conti se guardate nel mondo “extra” feudalesimo funziona cosi’.
My two cents
Che ne dite se posto il documento nel blog degli archeologi e utilizzare il database dell’associazione in modo da mandarlo a migliaia di persone, che possa funzionare da tam tam?
Segnalarlo farlo girare, spedirlo al mondo.
fatemi sapere.
Prfettamente d’accordo con Migrante, non sono solo, non siamo soli! (capito, care Lilly e Nikita?)
la responsabilità deve essere di tutti, ma prima dei nostri parlamentaril, che non parlando un cazzo di inglese, non girano, non comparano e gli sembra che il concorso pubblico sia ancora utile (ad eccezione di Pietro Ichino del PD, parlametare giornlista, che è un grande e che ha capito che occorre eliminarlo).
la mancanza di responsbilità è in tutta la P. Amministrazione Italiana!
prendiamo l’Inghilterra:
Si consideri il bando di questa PA inglese
http://www.gls.gov.uk/about/departments/moj.htm
e la brochure si trova su:
Fai clic per accedere a gls_brochure.pdf
Nessuna prova scritta, nessuna prova orale, soltanto colloquio.
@lilly che dice
“Chiamata diretta? Apoteosi della raccomandazione. ”
Mi spieghi allora perchè in europa enegli stati uniti non ci sono raccomandati nelle posizioni accademiche?
finalmente un post che dà serenità…. hai colto dei punti importantissimi…
grazie migrante…
Non c’è spinta più grande dell’interesse per l’uomo. Lo diceva già Cicerone nel De officiis. E’ inutile cercare di inseguire il concetto del concorso giusto, e del settore pubblico che funziona bene. Sappiamo tutti che quello che funziona, nove volte su dieci, funziona perché ha una logica di tipo privatistico. E non perché è più giusto, ma semplicemente perché risponde meglio alle caratteristiche della principale ruota dell’ingranaggio: l’uomo. Tutto il resto è utopia.
Allora ben venga la trasformazione degli atenei. Ben venga anche la chiusura di tante piccole sedi. L’Italia non si può permettere 93 atenei e chissà quante sedi decentrate. Il sistema è al collasso. E il miraggio dei posti pubblici per tutti è roba degli anni settanta e non funziona più. Sembra che l’università sia lenta a capire concetti come questi.
In quest’ottica la chiamata diretta è il sistema che promette di funzionare meglio (non ho detto quello perfetto, si badi bene!).
Lilly dice:
“Volete l’abolizione dei concorsi non perché non sono meritocratici (cosa corretta) ma perchè non volete concorrenti. Privatizzando e abolendo i concorsi entrerebbero i migliori? ma per cortesia…”
Non è vero che non vogliamo concorrenti, vogliamo poter essere anche noi i concorrenti. Se ritengo di essere migliore (più preparato, più versatile, più sveglio, quello che vuoi…) di molti altri miei colleghi, è ovvio che preferisca un sistema di reclutamento nel quale posso dimostrare questa mia superiorità.
Quindi se uniamo un sistema in cui l’università ha bisogno dei migliori per vivere e i migliori hanno una concreta speranza di dimostrarsi tali, allora uniamo le esigenze di domanda e offerta e il sistema ha qualche possibilità di funzionare meglio. Altrimenti no.
Voi volete solo eliminare la concorrenza, neanche più il bando di concorso pubblico, colloqui privati ai quali potranno partecipare solo i ben informati in cui si può fare quello che si vuole e scegliere chi si vuole.
E mi venite a parlare di merito e trasparenza? Ma per favore….andate a prendere in giro qualcun’altra.
“scegliere chi si vuole” il punto è proprio questo. Rispetto ad ora quale sarebbe la novità? Il bando e tutta la buracrazia ridicola dei concorsi universitari sono solo stracci che la geronotocrazia universitaria ci getta sulla faccia pensando di poter convincere qualche ingenuo che si tratta di strumenti a tutela del merito. Ma per favore!
Lilly è un fatto che con questo sistema si è creato un moloch che tutto premia fuorché il merito. Prova a spiegare ad un tuo collega inglese o americano come funziona qui da noi e guarda che faccia fa.
K
Premesso e ribadito che in questo spazio della scuola non me ne puo’ frega’ de meno, in Olanda ci sono enormi differenze. I bimbi vanno a scuola a 4 anni e la primaria dura fino a 12, quindi si fa un esame di stato uguale per tutti e in base al punteggio si va al liceo, al tecnico o al professionale (si avete capito bene, a 12 anni). Intorno ai 17-18 ci si diploma e poi c’e’ un casino che non sono riuscito ancora a capire… Le scuole elementari sono pubbliche o private, e le private sono moltissime, specie nelle citta’. Lo stato sovvenziona tutte indistintamente, a patto che dimostrino un certo standard di efficienza: ogni x anni c’e’ una “revisione”, e il ministero dell’istruzione aggiorna tutti gli anni il ranking delle scuole (su un sito web accessibile a tutti). La “liberalizzazione” dell’insegnamento nacque dall’esigenza di dare voce alle varie confessioni religiose (cattolici, calvinisti, luterani): nel tempo ha permesso il fiuorire di moltissime scuole montessoriane, steineriane, jenaplan etc…
I costi di tale sistema per chi ne usufruisce sono irrisori: 40 euro di tassa fissa annuale (ovunque), piu’ un contributo variabile diretto per gite, materiali didattici etc che va da 0 a 200-300 euro l’anno. I libri sono gratis. Ogni scuola si dota del numero di insegnanti funzionali al metodo di insegnamento impartito. Quindi non c’e’ ne’ il maestro unico, ne’ l’equipe. Dipende. Funziona? Mettiamola cosi’: gli obiettivi base della scuola primaria sono
a) l’apprendimento della lingua (orribile lingua) olandese
b) l’apprendimento della basi matematiche
c) l’apprendimento dell’educazione civica.
Con questi requisiti minimi si accede alla scuola secondaria (non esitono le medie). A seconda delle ulteriori capacita’ del bimbo sara’ consigliato un tipo o un altro di scuola secondaria. In Olanda il tasso di disoccupazione era al 3.2% l’anno scorso. La spesa in sitruzione (obbligatoria fio a 17 anni) e’ il 5.3% del budget statale (in Italia il 4,5). Ah, senza contare che ci sono moltissimi piu’ immigrati che da noi (il 20% della pop totale, e se si guarda ai bambini siamo quasi al 50%).
Ora basta perche’, ribadisco, siamo qui per parlare di ricerca. Senno’ sai di quante altre stronzate di questo Governo vorrei parlare?…
..in effetti, lilly, c’è del vero in quello che dici.
Per questo nella petizione – nonostante l’opposizione di r.i. – non abbiamo proposto la chiamata diretta subito, ma solo dopo che i controlli ex post saranno istituiti, saranno a regime, e avranno dato OTTIMA prova di sè.
Nel frattempo, abbiamo proposto un concorso pubblico davvero meritocratico.
Insomma, è bello avere un motore potente – chiamata diretta -, ma, se prima non si sono costruiti i freni adeguati – controlli ex post -, e non si è testata la loro effettiva adeguatezza, si corre il serio rischio – specie in Italia – di andare a sbatte contro un muro a 300 Km orari: che male! E’ altrettanto evidente, poi, che se i freni non si riescono a costruire – perchè, metti, siamo un paese incorregibile – allora è meglio lasciar perdere il motore potente. Ma almeno è nostro dovere – o, meglio, sarebbe dovere dei nostri politici – provarci.
Per r.i.: docenti universitari che prendono 6/7 mila euro: ma in che Paese?..mica in Italia, dove gli ordinari trentennali non arrivano ai 5 mila?
Per Colombo: caro, ma allora sei proprio un penalista, non lo avevo colto: figata!
E chi sei?
“Nelle tabelle di retribuzioni per i professori ordinari nel 2008 si scopre che un docente appena assunto percepisce 4.373 euro lordi al mese. A fine carriera, dopo 28 anni, arrivano ad essere 8221,39 euro. Rapido calcolo matematico: 283,49 euro l’ora.”
da:
http://www.clandestinoweb.com/index.php?option=com_content&task=view&id=11294
solo uno di innumerevoli articoli a riguardo….
cmq un commento sul talk di lilly al mirafiori sarebbe + indicato…
@Lilly
sei mai stata per un periodo in una università europea o statunitense?
Vabbe’, allora beccatevi anche lo sproloquio anticoncorsista. Lill, facciamo un discorso serio
a) secondo te un concorso con commissari esteri quanto costa? I concorsi di oggi, al prezzo vigente, costano qualche decina di migliaia di euro L’UNO. Vabbene che se ne fanno pochi, ma hai presente quante risorse (che scaresggiano) consumano? Il tutto poi per non raggiungere affatto lo scopo che si prefiggono: la mitica meritocrazia. Ora te chiama la gente daglu USA, dal Giappone, dall’Australia… Con quali soldi? (piu’ soldi alla ricerca: ora pro nobis)
b) valutazione titoli: con che criteri? Gli stessi per tutti? Impossibile. Diversificati fra giuslavoristi, italianisti, chimici della materia, biologi molecolari, protistologi, bla bla bla? Solo a stabilire i criteri ci volgiono secoli. Allora liberta’ di valutazione ai commissari. Gli stessi del concorso? E poi, dove me li peschi due esperti non italiani di discipline giuridiche italiane, per esempio? Di che livello?
c) Guai a voi anime prave! Volete la chiamata diretta perche’ cosi’ passate dal via senza andare in prigione. Guarda, cara, che se siamo qui a perdere tempo fra un esperimento (o una monografia) e l’altro e’ proprio perche’ il caro vecchietto cui facciamo da badanti accademiche o il babbino a noi un posticino non lo garantiscono.
Scendendo sul personale, io me ne sono andato a prescindere da tutto questo, perche’ con qualche altro anno di sfrantecamento di c……i avrei avuto il mio concorso truccato ad hoc, per vassallaggio e parentela, pensa te. Ma lo schifo del sistema in toto ce l’ho talmente profondamente radicato, e inoltre il modo di fare ricerca nel mio campo in Italia e’ talmente arcaico, che me ne sono fregato e ho levato le tende.
R.I. quello a cui ti riferisci è lo stipendio lordo. Mentre Bombadillo parla dello stipendio al netto delle tasse.
Secondo la tabella retribuzioni del 2005 un prof. di 1a fascia ordinario a T.P. prende netti 2575,53 euro appena assunto (4030,80 lordi) e 4860,27 euro all’apice della carriera (8306,79 lordi).
Il rapido calcolo prevede che uno lavori solo 29 ore al mese. Nell’articolo che linki si stimano 82 ore al mese (e già i conti non tornano). Poi naturalmente non si tiene conto del tempo per preparare le lezioni, supervisionare le tesi, e per fare ricerca.
Poi qui si parla di ricercatori, ovvero 1000 – 2000 euro al mese per 50 ore settimanali, che vuol dire 5 – 9 euro l’ora. Questo non tenendo conto di tutte le volte che tocca lavorare durante i weekend.
France, completamente d’accordo su tutta la linea.
Caro Bombadillo,
non saprei se sia il caso di dirlo qui, chi sono, visto che tutti tengono l’anonimato.
Potremmo però levarcelo tutti insieme, l’anonimato, così siamo anche più orgogliosi di noi e capiamo che non dobbiamo avere timori a parlare dei temi che ci accomunano (l’appello è generale). .
Nel mentre non saprei se sia giusto (non “opportuno”, ma proprio “giusto”) scrivere qui un nome ed un cognome: come dire, in costume mi metto volentieri in spiaggia insieme a tutti, non in strada mentre gli altri hanno il cappotto (è la relatività del concetto di senso del pudore…).
..caro, mica intendevo di scriverlo qui, ma di inviarmi una e-mail!
Solo se vuoi, però..
…trattavasi di una innocente curiosità per un collega stretto, anzi strettissimo, dato che non solo siamo della stessa area, ma nche dello stesso settore: magari ho letto qualcosa che hai scritto!
Non so se avevi colto che anche un altro frequentatore del blog – ovverosia Carbonaro, che però, da un po di tempo, non interviene più – è un penalista.
Tre penalisti? Tre indizi fanno una prova! La presenza di ben tre penalisti in questo sito di “disperati” significa che il nostro è il settore più “amaro” – dalle mie parti si dice così – di tutti…andiamo bene!
P.S.: scrivo nuovamente per te le mia e-mail, che è vito@plantamura.it
P.P.S.: che ci vuoi fare, sono proprio senza pudore!
Perfetto!
di Carbonaro non sapevo; se i clienti mi lasciano in pace (con l’altro emisfero del cervello faccio l’avvocato) più tardi ti scrivo.
è giunta notizia – non so se già è stata commentata (ma qui sembra si preferisca chiacchierare amabilmente sul futuro della scuola elementare) – che è stata rifinanziata con nuovo bando la L sul riento dei cervelli.
Ci tocca scappare all’estero quanto prima e poi far ritorno se dio vuole. Sembra sia l’unico mondo per mettere un piede in questa dannata università italiana.
chissà cosa ne pensa il consulente del Ministro (il Prof. Schiesaro), il quale definì la legge sul rientro dei cervelli “grottesca”.
a quanto mi risulta Schiesaro è stato nella commissione valutatrice del rientro dei cervelli.. quindi è stato un attore centrale in questa politica sin dall’inizio.
qualcuno conosce esperienze simili in altri paesi?
Si a Fantasilandia.
Untenured, mino: il programma per il rientro dei cervelli è una bufala. Se non ricordo male, se ne è già ampiamente discusso in questo blog (post del 18 Novembre 2007).
Conosco dei ricercatori (una in particolare) il cui cervello è emigrato da tempo, ma il corpo è rimasto in facoltà, e vaga sconsolatamente vuoto d’idee, e per di più ormai appesantito dalla vetustà incipiente.
C’è il modo di far rientare velocemente il cervello, o, in alternativa, far emigrare anche il corpo?
@carlo
verissimo quello che dici… gli stipendi al netto sono diversi…
Ma alla riunione sindacale con gli operai Fiat di Mirafiori pensi interessino certi distinguo?
a colombo su rocco:
alludevo alla relazione del ministro….
personalmente, ed esiste una lunga serie di storici che si concentra su questo e altri aspetti consimili, non mi pare che i riferimenti alla salutedella stirpe siano così estemporanei e secondari come tu fai intendere.
poi non ho detto che sia totalitario (anche se bisogna intenderci sull’uso del termine, ed emilio genitile ti direbbe che il fascismo fu il primo dei totalitarismi). ho detto semplicemente che era razzista. il che non è un insulto, è una mera constatazione.
era razzista come era razzista la cultura italiana del tempo, dalla demografia, alla medicina sociale, all’antropologia ecc.
detto questo, è vero che è sopravvissuto a lungo il codice rocco, ma non sono sicuro che fosse solo perché era liberale (come tu dici). La questione è più complessa e in ogni caso siamo decisamente off topic
@Untenured:
sei molto simpatico! “discutere amabilmente”, si, della scuola elementare, dell’istruzione e della cultura, che non è ristretta ai miopi confini dei vostri interessi corporativisti, particolatristi e postocentrici…
comunque, non so di dove sei, ma a Roma si organizza un’assemblea di tutti i comparti dell’istruzione, dalla scuola d’infanzia (pensa, ancora più in basso delle elementari…!) all’università, per esprimere la disapprovazione verso il progetto scellerato di distruzione dell’istruzione pubblica… tanto alle cose serie ci pensate voi!Viva la libertà di pensiero di parola e di discussione!
Cari amici,
da pochissimo, all’indirizzo http://www.apri.altervista.org/forum, trovate il sito dell’istituenda associazione on-line dei precari della ricerca.
Apri – associazione dei precari della ricerca italiani – per aprire al merito l’Università e la ricerca.
L’iniziativa può andar bene o può “morire nella culla”: dipende solo da noi.
Chi veramente è stanco di essere solo un dibattente, e vuole diventare un “combattente”, può provare a dar vita a questa nuova realtà, per mezzo della quale le inizative potranno essere decise e organizzate con facilissime riunioni on-line.
Ovviamente, per il sito, non dovete ringraziare me, ma Migrante…
Ma soprattuto spero che vorrete dare un contributo.
Tutti sono invitati a dire la loro proposta, m,a per essere socio, bisogna lasciare i propri reali estremi: nome, cognome, qualifica, materia e sede.
Se riusciamo a trovare dieci soci partiamo, altrimenti vuol dire che siamo più forti a chiacchiere che a fatti.
propongo la legge sulla levitazione dei cervelli, magari funziona
rdp
Scusa Antonio, ma mi spieghi come intendi introdurre l’abolizione dei concorsi.
Questa non è una polemica e la mia posizione è possibilista, ma non si può pensare di abolire i concorsi tout court senza rifondare l’intero sistema. Altrimenti si elimina il reato (niente più concorsi, niente più trucchi), ma non si orienta il sistema verso la scelta del migliore. La chiave del meccanismo anglosassone non è tanto l’assenza del concorso, ma la responsabilizzazione del selezionatore: assumi persone non valide -> il tuo gruppo diventa improduttivo -> tu sei licenziato. Come pensi di creare queste condizioni in Italia? Bisognerebbe: 1) rendere licenziabili gli ordinari (o quanto meno poterli retrocedere a ricercatori); 2) creare un meccanismo di valutazione-comparazione dei risultati dei gruppi di ricerca che non finisca per scadere in logiche mafiose.
Non si tratta solo di fare una riformina per il reclutamento, ma di introdurre trasformazioni radicali mica da poco.
A proposito della responsabilizzazione degli ordinari direi che si potrebbe legare al conseguimento di obiettivi e alla validità delle scelte fatte l’erogazione dei fondi di ricerca e d’innovazione. Ovviamente a catena questo deve riguardare l’intero dipartimento dell’ordinario, mobilitando quindi anche l’interesse del direttore del dipartimento. E ovviamente tutto si accompagna ad un blocco delle capacità di assumere ulteriori ricercatori ecc.. per un certo periodo.
Per limitare i danni fatti dall’ordinario si potrebbe usare la conferma del ricercatore dopo tot anni in modo da potersi liberare dell’eventuale nuovo fardello acquisito.
Rispondo a Luca:
l’art 97 della Costituzione Italiana al comma 3 parla di “concorso pubblico”, ma non ne determina il contenuto.
Si potrebbe lavorare, pertanto, (a livello parlamentare o amministrativo)
su quelle leggi ordinarie o su regolamenti o bandi di concorso che dispongono la prova scritta e quella orale, eliminando queste ultime e disponendo diversamente.
In tal modo, non ci sarebbe bisogno di alcun intevento di revisione costuituzionale.
In tutto il mondo, infatti, per poter lavorare, non si fanno più i temi, le tracce, le varie prove scritte ed orali, perchè semplicemente non sono idonee a capire se quel candidato è valido per quel posto in quella Pubblica Amministrazione.
In tutto il mondo si fanno esami per conseguire un titolo di studio ( a tutti i livelli), e poi con i titoli si forma il curriculum e si valuta solo il curriculum.
Al massimo, se si tratta di ricerca o didattica, si può far svolgere al candidato un seminario.
Prova a chiedere a qualche collega estero, o a qualcuno che è stato all’estero.
Scambiamoci le idee! è l’unico modo per crescere!
La Costituzione non è un problema, poiché l’articolo 97, terzo comma, recita che:
“Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.”
La mia domanda è un altra: senza responsabilizzazione del docente, cosa cambia? L’unico risultato sarebbe poter assumere amanti e cugini ancora più facilmente.
@Trabucco: responsabilizzare attraverso la non erogazione dei fondi di ricerca mi sembra un disincentivo un pò debole; molti potrebbero pensare che garantire un posto fisso vale bene la perdita dei fondi. Nel modello anglosassone il disincentivo è la perdita del posto.
Inoltre il direttore di dipartimento può essere un valutatore serio solo se la carica diviene non elettiva, altrimenti nessuno giudicherà mai severamente i colleghi che devono riellegerlo.
Per Luca,
All’esteo funziona così:
la prima responsabilizzazione è del recruiter, che all’estero esiste, e che di solito coincide con il capo del dipartimento, che dovendo svolgere determinati lavori, ha per forza bisogno di gente competente che possa fargli prendere più fondi dallo Stato.
Lui fa i colloqui e valuta.
Il ricercatore alle prime armi avrà un contratto di 3 anni, con la possibilità molto concreta di essere confermato. Se in quei 3 anni, si impegna molto, lavora duro e produce pubblicazioni pesanti, linee di ricerca innovative, coordinamento con altre istituzioni, insomma dà un contributo importante così da poter far entrare quel dipartimento al centro del dibattito e della ricerca nazionale ed internazionale, viene confermato.
Il tutto avviene in tempi rapidissimi, che qui in Italia ce li sogniamo
La responsabilizzazione del docente, invece, può essere solo di reputazione: “se metto dentro un imbecille, non avrò pià credibilità”.
In Italia:
Attualmente, non solo ai concorsi vincono iraccomandati, ma il tutto avviene con una lentezza muostrosa, e questa lentezza e macchinosità arrestano la ricerca.
Non dimenticare poi che ai concorsi vengno mandati i candidati-canaglia per ostacolare la vittoria del designato protetto.
Ci sono i candidati-canaglia, ma anche i commissari canaglia che riecsono a fars eleggere per contrastare il presidente di commissione che è quello che “ha chiamato” il concorso per il suo pupillo.
Hai capito quanti giochi di potere si nascondo sotto lo stupido “concorso pubblico”, quanta perdita di tempo e danaro?
Bene. Ma perché in Italia il docente che attualmente recluta, tramite concorso, ricercatori raccomandati dovrebbe di punto in bianco mettersi a reclutare, tramite chiamata diretta, ricercatori meritevoli?
Per la ragione più semplice del mondo: perché altrimenti gli verranno levati i fondi e la possibilità di fare ulteriori assunzioni che non convengono al dipartimento. Il punto è tutto lì. Nessuno dice che non debba tentare di fare i suoi interessi, sarebbe ridicolo e utopistico. Dico solo che bisogna fare in modo che l’interesse pubblico coincida con il suo interesse e viceversa.
Perfetta l’interpretzione di Mario.
attualmente il concorso non conviene neanche al professore che vuole reclutare, perchè ha tanti nemicitra i suoi colleghi che vogliono sistemare il proprio pupillo.
I docenti dovrebbero capire che se fossero responsabili, potrebbero avere tutti i collaboratori che vogliono.
Non dimentichiamo, infine, che la finalità del c. pubblico è quella di “selezionare” il migliore sul territorio nazionale, il che non ha senso, perchè tutti noi abbiamo iniziato con dei professori che ci insegnavano la ricerca e ci correggevano e che sanno valtaurci (avendo condiviso molti lavori) molto meglio di una commissione per l’attuale concorso.
In altre parole, non c’è coincidenza tra lo spirito del concorso ed il risultato che il concorso tende a realizzare. Non credete?
Continuo a non capire. Il concorso truccato è già di fatto una chiamata diretta, eppure si chiamano i raccomandati anziché i migliori. Già ora chi non ha una buona produzione scientifica ha difficoltà a farsi assegnare fondi, eppure si chiamano i raccomandati e non i migliori. Non vedo perché i comportamenti dovrebbero cambiare.
Ripeto: l’abolizione dei concorsi può essere efficace se e solo se contestualmente si stabilisce che chi coordina un gruppo di ricerca improduttivo perde il posto.
per lucas:
va benissimo la frase: “l’abolizione dei concorsi può essere efficace se e solo se contestualmente si stabilisce che chi coordina un gruppo di ricerca improduttivo perde il posto”.
Il punto è che nessuno perde il posto nella Pubblica Amministrazione.
E sai perchè?
Perchè, facendo il concorso pubblico viene creata una commisione che poi si scioglie e non è responsabile di chi assume.
Non si licenzia perchè non si ha interessea licenziare e questo perchè nessuno ha responsabilItà sui risultati.
In altre parole:
1)non c’è entusiasmo nel reclutare, perchè non c’è il reclutatore.
2) la commissione non si prende resposabilità, perchè deve solo giudicare 2 scritti ed un orale.
3) la commissione si scioglie e non risponde se chi ha vinto è uno psicopatico, ed al lavoro butta il pc dalla finestra, picchia il direttore del dipartimento e ricatta la studentesse belle.
il concorso pubblico, come dice Pietro Ichino, illustre giuslavorista ed editorialista del Corsera e parlamentare PD, andava bene per il 1800, anche prima dell’Unità d’Italia, perchè gli istruiti erano pochissimi, ma non oggi.
ps: il concorso pubblico c’è soltanto in Italia, negli altri posti del mondo per curriculum e colloquio.
Ok. Queste conclusione, sulle quali ci troviamo perfettamente d’accordo, riportano a cio’ che ho scritto nel primo post:
“Bisognerebbe: 1) rendere licenziabili gli ordinari (o quanto meno poterli retrocedere a ricercatori); 2) creare un meccanismo di valutazione-comparazione dei risultati dei gruppi di ricerca che non finisca per scadere in logiche mafiose.
Non si tratta solo di fare una riformina per il reclutamento, ma di introdurre trasformazioni radicali mica da poco.”
In altre parole bisogna essere consapevoli che l’abolizione dei concorsi all’università, per essere efficace, deve necessariamente essere accompagnata da una maxiriforma dell’intero sistema del pubblico impiego. Non si tratta solo di cambiare un regolamento.
va benissimo, ma ciò deve essere il vero contenuto delle manifestazioni che si stanno organizzando!
Io non voglio convegni o riunioni con lo slogan “abbasso la Gelmini”,
Io voglio riunoni, convegni e manifestaizoni ove si dica “noi vogliamo 1….2……3……perchè in tutto il mondo è così.”
Maraming mga iba’t ibang mga pampasigla para sa sekswal na pagpapabuti na mabibili ngunit mahalagang maunawaan kung alin ang pinakamahusay para sa iyo. Mahalaga rin na maiwasan ang pagpili ng unisex na solusyon at ang pumili ng isang angkop para sa iyong kasarian. http://titangel-in-philippines.com/ Minsan Pangalawa. Na kung pinindot mo naman. Wala namang Supplier. Kung Meron man.HIrap ka namang KOntakin dahil sa Features ng Website . kung ano ano ang hahanapin. May ilan namang BUY AND SELL WEBSITE. katulad ng OLX. LAZADA o MYBENTA.