This entry was posted on mercoledì, 15 ottobre 2008 at 2:28 PM and is filed under Notizie, Università. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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15 Responses to Domani assemblea alla Sapienza con il nuovo rettore Frati
La Finanziaria porta sempre novità; quest’anno non si presenta più come le passate edizioni in cui venivano accatastate norme di ogni genere, ma come un articolato molto più asciutto. Del resto, la vera Finanziaria 2009 è proprio la Legge 133 già approvata. A guardar bene però, si trova sempre una sorpresa; leggendo le tabelle si scoprono, nell’aridità dei numeri, realtà rivelatrici che non solo confermano il nostro giudizio di opposizione alla manovra, ma aggiungono ulteriori preoccupazioni. Nella tabella C, per quanto riguarda il Fondo di Finanziamento Ordinario (pag. 144), si legge la previsione per il triennio 2009-2011: ad un leggero incremento per il 2009 (circa 73 milioni in più del 2008) corrisponde nel 2010 un taglio di 731 milioni rispetto al 2009, che diventano 863 nel 2011. Ricordiamo che il taglio a regime previsto dalla Legge 133 era di 453 milioni, e francamente era già insostenibile. Tra i primi di agosto (approvazione della Legge 133) e il 30 settembre i tagli sono raddoppiati, nel più completo silenzio, e mentre si sparge ottimismo a piene mani.
Sommando l’inflazione attesa con la riduzione in valori assoluti del Fondo, si disegna uno scenario in cui il finanziamento fondamentale dell’Università si riduce di circa un terzo. Vengono inoltre tagliati i fondi per la programmazione triennale (-28,5 mil. nel 2010), nonché quelli per il diritto allo studio (-43,5 mil. nel 2010, tanto su quel versante stiamo più che bene tra gli ultimi in Europa).
I dati si commentano da sé. Una ragione in più per sostenere con forza la mobilitazione e le iniziative di lotta che la categoria, i docenti, i tecnici ed amministrativi, gli studenti, i precari stanno mettendo in campo, e che deve sfociare rapidamente in una manifestazione nazionale capace di parlare all’opinione pubblica, per dire che l’attacco all’Università non riguarda gli universitari ma l’intera comunità nazionale, cui si vuole togliere la più importante risorsa per crescere e progettare il futuro.
ricopio sotto mail inviata da Altero Matteoli ai precari pisani:
Viste le proteste dilaganti
di questi ultimi giorni e il clima di allarmismo
e di concreta
preoccupazione che aleggia tra gli studenti universitari,
vorrei
soffermarmi su alcuni punti della legge 133 oggetto di dibattito.
Punto primo : Il fantomatico taglio di 456 milioni di euro dal FFO
(Fondo di
Finanziamento Ordinario) è in realtà sensibilmente inferiore,
perchè si
tratta infatti di 63.5 milioni di euro che sono
giustificabili con
l’adozione del blocco del turn over, secondo il
quale ogni cinque dipendenti
dell’università che vanno in pensione, ne
sarà assunto uno. Dato che nel
nostro paese ci sono 75 atenei, secondo
una rapido calcolo , ciascuno di
essi subirà un taglio di circa 847.000
euro ( 63.500.000E / 75 atenei ). A
Pisa sono previsti 300
pensionamenti che, in virtù del turn over, porteranno
a 60 assunzioni (
ogni 5 pensionamenti ci sarà un’assunzione ), con una
differenza di 240
dipendenti in meno. Calcolando, in media per ciascun
lavoratore, uno
stipendio di circa 2000E, ogni anno l’università
risparmierebbe
5.760.000 euro. Se da questa cifra vengono detratti gli
847.000 euro di
tagli, all’ateneo toscano resterebbero comunque circa
4.900.000 euro da
destinare al recupero dei debiti, ad offrire maggiori e
migliori
servizi agli studenti e ai dipendenti…
Punto secondo : Il blocco del
turn over è stato pensato per arginare quella
politica di assunzione
selvaggia che ha costi esorbitanti per il cittadino e
che ha
caratterizzato tutta la pubblica amministrazione, comprese
l’Università, negli ultimi anni. La legge prevede che quando cinque
dipendenti dell’ateneo ANDRANNO IN PENSIONE ( e non saranno quindi nè
licenziati, nè allontanati con la forza dall’università, nè destinati
allo
svolgimento di altre mansioni ), ne venga assunto uno, in modo da
poter
contenere i costi di mantenimento dell’apparato universitario. E
ciò
significa razionalizzazione, perchè in un ufficio dove bastano due
segretarie, non ha molto senso averne quattro ; e se all’ingresso di
una
facoltà c’è una stanza che può a malapena ospitare un custode,
perchè averne
due o tre ? In questo avvicendamento, i servizi
essenziali rimarranno
garantiti e nessun insegnamento verrà soppresso,
nè alcun ufficio sarà
chiuso. Quindi la nostra cultura non è in
svendita, nè in pericolo, nè
all’asta.
Punto terzo : Per ciò che
attiene le Fondazioni, ai sensi della legge 133 i
Senati Accademici
avranno LA FACOLTA’ e non l’obbligo di deliberare la
trasformazione
dell’Università in Fondazione. Pertanto, nessuno desidera
tramutare
improvvisamente le nostre università in centri dati in mano a
privati
che speculeranno sulle nostre giovani menti e possenti braccia,
oberandoci di rette altissime che in pochi potranno permettersi. No!
Nessuno
intende vendere l’università, ma lasciare LIBERA SCELTA ad ogni
senato
accademico di optare per la soluzione migliore. Infatti, se in
una zona ci
sono dei privati che intendono contribuire alla
trasformazione
dell’università in fondazione, e i componenti
dell’organo centrale di
ateneo, considerano conveniente l’offerta ( per
gli studenti che magari
potranno godere di servizi migliori, per
l’università che conoscerà un
notevole sostegno economico, per le
strutture che verranno ampliate offrendo
nuovi posti di lavoro … ),
possono, a MAGGIORANZA ASSOLUTA deliberare per
il passaggio
dell’università in fondazione. In quest’ultima ipotesi, gli
Atenei
potranno usufruire dei finanziamenti privati ed avere la garanzia di
costruire un concreto ponte nel mercato del lavoro che spesso, cari
colleghi
studenti, ci vediamo negato perchè, una volta conquistato
l’agognato pezzo
di carta siamo costretti a fare la fila tra un ufficio
e l’altro in cerca di
un impiego. Senza che l’università ci abbia
fornito alcun contatto . Grazie
per l’attenzione e per aver letto
motivazioni che si discostano da quelle
che probabilmente avrete
ascoltato negli ultimi giorni. A voi la valutazione
del tutto, libera,
incondizionata, ragionata con la vostra fresca e lucida
mente. E, vi
chiedo cortesemente, di fare circolare questa e-mail, in modo
che ‘ il
dibattito ‘ sia aperto su più ‘fronti’
p.s. PENSATE CON LA VOSTRA
TESTA E INFORMATEVI PRIMA DI PRENDERE POSIZIONI
DI PARTE E DI FARSI
USARE DA CHI VUOLE DIFENDERE SOLO I PROPRI INTERESSI!!!
non ho avuto il tempo ne la voglia di andare a verificare le informazioni presentate da FLC e quelle di Matteoli. Cmq è evidente che qui qualcuno mente sapendo di mentolo
DISCLAIMER:IRONIA
E’ quel fascista di Matteoli che mente, ovvio. Tra l’altro indagato per corruzione i merito ad abusi edilizi all’Elba. E’ una vergogna.
Sono quei comunisti della FLC che mentono, certamente. Al solito quando c’e’ la sinistra tutti allineati e coperti, poi quando sono all’opposizione sempre con le bandiere rosse in piazza.
IRONIA: OFF
Sono quei coglioni che manifestano da un mese, o giu’ di li’, urlando “No ai tagli, piu’ soldi alla ricerca” reggendo lo strascico ai rettori e, contemporaneamente, la barricata agli studenti. La cosa piu’ sbagliata, per i ric precari, e’ cercare alleati fra i propri nemici: se ne diventa complici e vittime.
Il caro gaglioffo ha un bel dire sul tagliare le segretarie: perche’ non fa l’esempio coi ricercatori? Allora il blocco e’ per far calare gli amministrativi nelle Univ? Bene, che si applichi solo a loro. Certo, e’ impopolare dire che si tolgono i docenti, fa molto piu’ figo dire che si recupera efficienza tagliando segretarie e bidelli… Ci metta anche il bidello di su ma’, ministro.
ovvio che matteoli mente e bara parlando di soli portinai. tra l’altro, mi par di ricordare che i risparmi ottenuti dagli atenei grazie ai pensionamenti saranno risucchiati dal ministero dell’economia, dunque anche su questo matteoli mente.
e il p.s. della mail testimonia chiaramente la considerazione che ha per le nostre testoline.
ho inoltrato le due mail, fingendo di metterle sullo stesso piano, ma chiarisco che per me è evidente la differenza.
cmq – a quanto ne so – quella di matteoli è la prima risposta del blocco governativo alle proteste. penosa, piena di semplificazioni e falsità, ma testimonia che iniziano a sentire il bisogno di fare i conti col problema.
“Basta contratti per i precari. Lo stop ai precari arriva poco dopo le undici. E’ l’articolo 37 bis del ddl sul Lavoro collegato alla Finanziaria che cancella la misura approvata dal governo Prodi sulla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Significa che dal 1° luglio 2009, data in cui scadono i contratti dei precari che sono stati prorogati al 30 giugno 2009, i lavoratori co.co.co e a tempo determinato non avranno rinnovato il loro rapporto di lavoro. Il ministero della Funzione Pubblica deciderà se e quanti concorsi avviare per assumere chi ha già lavorato nel settore pubblico.
Concorsi per residenti. Sarà molto difficile, quasi impossibile, in futuro che un giovane residente a Messina possa vincere un concorso per un posto a Milano. E’ l’ennesimo emendamento-sorpresa comparso a corredo dell’articolo 37 ed è un’idea della Lega. Stabilisce che d’ora in poi ci sarà una corsia preferenziale, una vera e propria precedenza, nei concorsi pubblici per i residenti della regione dove si svolge il concorso. Una norma su cui pesa in modo palese un vizio di incostituzionalità. La Lega aveva avuto anche un’altra idea: non si doveva tener conto del titolo di studio nella formazione delle graduatorie dei concorsi. Via libera agli asini, o quasi. L’aula l’ha bocciata”.
P.S.: ..è inutile andarci in gruppo. Il rappresentante dei firmatari dev’essere uno. E, purtroppo per noi, non potrà essere che un r.p., possibilmente con i capelli in ordine, nonostante non faccia quello di mesterie
La risposta alla ignorante posizione di MATTEOLI è:
VAFFANC…
La risposta all’emendamento della Lega è:
POVERA ITALIA.
C’è qualcuno che ha votato questo Governo? Non c’è bisogno che esca allo scoperto. BASTA CHE NON LO FACCIA MAI PIU’. MAI PIU’ UNA CAZZATA DEL GENERE. E speriamo che questi cinque anni trascorrano in fretta.
E' nata PrecarioPedia. Una guida all'Università della precarietà.
Il Wiki promosso della Rete Nazionale Ricercatori Precari, contribuisci per realizzare una guida a norme e regole dell'università:
ricercatoriprecari.wetpaint.com
dal sito flc cgil
La Finanziaria porta sempre novità; quest’anno non si presenta più come le passate edizioni in cui venivano accatastate norme di ogni genere, ma come un articolato molto più asciutto. Del resto, la vera Finanziaria 2009 è proprio la Legge 133 già approvata. A guardar bene però, si trova sempre una sorpresa; leggendo le tabelle si scoprono, nell’aridità dei numeri, realtà rivelatrici che non solo confermano il nostro giudizio di opposizione alla manovra, ma aggiungono ulteriori preoccupazioni. Nella tabella C, per quanto riguarda il Fondo di Finanziamento Ordinario (pag. 144), si legge la previsione per il triennio 2009-2011: ad un leggero incremento per il 2009 (circa 73 milioni in più del 2008) corrisponde nel 2010 un taglio di 731 milioni rispetto al 2009, che diventano 863 nel 2011. Ricordiamo che il taglio a regime previsto dalla Legge 133 era di 453 milioni, e francamente era già insostenibile. Tra i primi di agosto (approvazione della Legge 133) e il 30 settembre i tagli sono raddoppiati, nel più completo silenzio, e mentre si sparge ottimismo a piene mani.
Sommando l’inflazione attesa con la riduzione in valori assoluti del Fondo, si disegna uno scenario in cui il finanziamento fondamentale dell’Università si riduce di circa un terzo. Vengono inoltre tagliati i fondi per la programmazione triennale (-28,5 mil. nel 2010), nonché quelli per il diritto allo studio (-43,5 mil. nel 2010, tanto su quel versante stiamo più che bene tra gli ultimi in Europa).
I dati si commentano da sé. Una ragione in più per sostenere con forza la mobilitazione e le iniziative di lotta che la categoria, i docenti, i tecnici ed amministrativi, gli studenti, i precari stanno mettendo in campo, e che deve sfociare rapidamente in una manifestazione nazionale capace di parlare all’opinione pubblica, per dire che l’attacco all’Università non riguarda gli universitari ma l’intera comunità nazionale, cui si vuole togliere la più importante risorsa per crescere e progettare il futuro.
ricopio sotto mail inviata da Altero Matteoli ai precari pisani:
Viste le proteste dilaganti
di questi ultimi giorni e il clima di allarmismo
e di concreta
preoccupazione che aleggia tra gli studenti universitari,
vorrei
soffermarmi su alcuni punti della legge 133 oggetto di dibattito.
Punto primo : Il fantomatico taglio di 456 milioni di euro dal FFO
(Fondo di
Finanziamento Ordinario) è in realtà sensibilmente inferiore,
perchè si
tratta infatti di 63.5 milioni di euro che sono
giustificabili con
l’adozione del blocco del turn over, secondo il
quale ogni cinque dipendenti
dell’università che vanno in pensione, ne
sarà assunto uno. Dato che nel
nostro paese ci sono 75 atenei, secondo
una rapido calcolo , ciascuno di
essi subirà un taglio di circa 847.000
euro ( 63.500.000E / 75 atenei ). A
Pisa sono previsti 300
pensionamenti che, in virtù del turn over, porteranno
a 60 assunzioni (
ogni 5 pensionamenti ci sarà un’assunzione ), con una
differenza di 240
dipendenti in meno. Calcolando, in media per ciascun
lavoratore, uno
stipendio di circa 2000E, ogni anno l’università
risparmierebbe
5.760.000 euro. Se da questa cifra vengono detratti gli
847.000 euro di
tagli, all’ateneo toscano resterebbero comunque circa
4.900.000 euro da
destinare al recupero dei debiti, ad offrire maggiori e
migliori
servizi agli studenti e ai dipendenti…
Punto secondo : Il blocco del
turn over è stato pensato per arginare quella
politica di assunzione
selvaggia che ha costi esorbitanti per il cittadino e
che ha
caratterizzato tutta la pubblica amministrazione, comprese
l’Università, negli ultimi anni. La legge prevede che quando cinque
dipendenti dell’ateneo ANDRANNO IN PENSIONE ( e non saranno quindi nè
licenziati, nè allontanati con la forza dall’università, nè destinati
allo
svolgimento di altre mansioni ), ne venga assunto uno, in modo da
poter
contenere i costi di mantenimento dell’apparato universitario. E
ciò
significa razionalizzazione, perchè in un ufficio dove bastano due
segretarie, non ha molto senso averne quattro ; e se all’ingresso di
una
facoltà c’è una stanza che può a malapena ospitare un custode,
perchè averne
due o tre ? In questo avvicendamento, i servizi
essenziali rimarranno
garantiti e nessun insegnamento verrà soppresso,
nè alcun ufficio sarà
chiuso. Quindi la nostra cultura non è in
svendita, nè in pericolo, nè
all’asta.
Punto terzo : Per ciò che
attiene le Fondazioni, ai sensi della legge 133 i
Senati Accademici
avranno LA FACOLTA’ e non l’obbligo di deliberare la
trasformazione
dell’Università in Fondazione. Pertanto, nessuno desidera
tramutare
improvvisamente le nostre università in centri dati in mano a
privati
che speculeranno sulle nostre giovani menti e possenti braccia,
oberandoci di rette altissime che in pochi potranno permettersi. No!
Nessuno
intende vendere l’università, ma lasciare LIBERA SCELTA ad ogni
senato
accademico di optare per la soluzione migliore. Infatti, se in
una zona ci
sono dei privati che intendono contribuire alla
trasformazione
dell’università in fondazione, e i componenti
dell’organo centrale di
ateneo, considerano conveniente l’offerta ( per
gli studenti che magari
potranno godere di servizi migliori, per
l’università che conoscerà un
notevole sostegno economico, per le
strutture che verranno ampliate offrendo
nuovi posti di lavoro … ),
possono, a MAGGIORANZA ASSOLUTA deliberare per
il passaggio
dell’università in fondazione. In quest’ultima ipotesi, gli
Atenei
potranno usufruire dei finanziamenti privati ed avere la garanzia di
costruire un concreto ponte nel mercato del lavoro che spesso, cari
colleghi
studenti, ci vediamo negato perchè, una volta conquistato
l’agognato pezzo
di carta siamo costretti a fare la fila tra un ufficio
e l’altro in cerca di
un impiego. Senza che l’università ci abbia
fornito alcun contatto . Grazie
per l’attenzione e per aver letto
motivazioni che si discostano da quelle
che probabilmente avrete
ascoltato negli ultimi giorni. A voi la valutazione
del tutto, libera,
incondizionata, ragionata con la vostra fresca e lucida
mente. E, vi
chiedo cortesemente, di fare circolare questa e-mail, in modo
che ‘ il
dibattito ‘ sia aperto su più ‘fronti’
p.s. PENSATE CON LA VOSTRA
TESTA E INFORMATEVI PRIMA DI PRENDERE POSIZIONI
DI PARTE E DI FARSI
USARE DA CHI VUOLE DIFENDERE SOLO I PROPRI INTERESSI!!!
—
A.
Matteoli
non ho avuto il tempo ne la voglia di andare a verificare le informazioni presentate da FLC e quelle di Matteoli. Cmq è evidente che qui qualcuno mente sapendo di mentolo
matteoli
DISCLAIMER:IRONIA
E’ quel fascista di Matteoli che mente, ovvio. Tra l’altro indagato per corruzione i merito ad abusi edilizi all’Elba. E’ una vergogna.
Sono quei comunisti della FLC che mentono, certamente. Al solito quando c’e’ la sinistra tutti allineati e coperti, poi quando sono all’opposizione sempre con le bandiere rosse in piazza.
IRONIA: OFF
Sono quei coglioni che manifestano da un mese, o giu’ di li’, urlando “No ai tagli, piu’ soldi alla ricerca” reggendo lo strascico ai rettori e, contemporaneamente, la barricata agli studenti. La cosa piu’ sbagliata, per i ric precari, e’ cercare alleati fra i propri nemici: se ne diventa complici e vittime.
Il caro gaglioffo ha un bel dire sul tagliare le segretarie: perche’ non fa l’esempio coi ricercatori? Allora il blocco e’ per far calare gli amministrativi nelle Univ? Bene, che si applichi solo a loro. Certo, e’ impopolare dire che si tolgono i docenti, fa molto piu’ figo dire che si recupera efficienza tagliando segretarie e bidelli… Ci metta anche il bidello di su ma’, ministro.
ovvio che matteoli mente e bara parlando di soli portinai. tra l’altro, mi par di ricordare che i risparmi ottenuti dagli atenei grazie ai pensionamenti saranno risucchiati dal ministero dell’economia, dunque anche su questo matteoli mente.
e il p.s. della mail testimonia chiaramente la considerazione che ha per le nostre testoline.
ho inoltrato le due mail, fingendo di metterle sullo stesso piano, ma chiarisco che per me è evidente la differenza.
cmq – a quanto ne so – quella di matteoli è la prima risposta del blocco governativo alle proteste. penosa, piena di semplificazioni e falsità, ma testimonia che iniziano a sentire il bisogno di fare i conti col problema.
ma è affidabile questa notizia?
http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article20811.html
orizzonte scuola è affidabile
cmq rimando anche a la Repubblica
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/economia/pubblica-amministrazione-1/camera-approva-ddl-lavoro/camera-approva-ddl-lavoro.html
“Basta contratti per i precari. Lo stop ai precari arriva poco dopo le undici. E’ l’articolo 37 bis del ddl sul Lavoro collegato alla Finanziaria che cancella la misura approvata dal governo Prodi sulla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Significa che dal 1° luglio 2009, data in cui scadono i contratti dei precari che sono stati prorogati al 30 giugno 2009, i lavoratori co.co.co e a tempo determinato non avranno rinnovato il loro rapporto di lavoro. Il ministero della Funzione Pubblica deciderà se e quanti concorsi avviare per assumere chi ha già lavorato nel settore pubblico.
Concorsi per residenti. Sarà molto difficile, quasi impossibile, in futuro che un giovane residente a Messina possa vincere un concorso per un posto a Milano. E’ l’ennesimo emendamento-sorpresa comparso a corredo dell’articolo 37 ed è un’idea della Lega. Stabilisce che d’ora in poi ci sarà una corsia preferenziale, una vera e propria precedenza, nei concorsi pubblici per i residenti della regione dove si svolge il concorso. Una norma su cui pesa in modo palese un vizio di incostituzionalità. La Lega aveva avuto anche un’altra idea: non si doveva tener conto del titolo di studio nella formazione delle graduatorie dei concorsi. Via libera agli asini, o quasi. L’aula l’ha bocciata”.
…..
che altro dire?!
..che altro dire?
Michele datti una mossa con Ballarò!
P.S.: ..è inutile andarci in gruppo. Il rappresentante dei firmatari dev’essere uno. E, purtroppo per noi, non potrà essere che un r.p., possibilmente con i capelli in ordine, nonostante non faccia quello di mesterie
Che rabbia! che desolazione! che vergogna!
è il notro un Paese indegno!
caro bombadillo,
vuoi dire che discrimini i calvi?
di fronte a certe notizie… come si può dialogare…
Che gente di mer*a in questo governo… invece che favorire la mobilità la vietano.
W i mutui subprime…. negli stati uniti avremmo tutti una casa e un lavoro… (che seppur precario, là non lo è per definizione…)
Maledetto Tremonti e il suo fottu*o mercatismo…
e c’era gente che – non molti mesi fa – diceva che nessuno avrebbe potuto far peggio del buon mussi.
La risposta alla ignorante posizione di MATTEOLI è:
VAFFANC…
La risposta all’emendamento della Lega è:
POVERA ITALIA.
C’è qualcuno che ha votato questo Governo? Non c’è bisogno che esca allo scoperto. BASTA CHE NON LO FACCIA MAI PIU’. MAI PIU’ UNA CAZZATA DEL GENERE. E speriamo che questi cinque anni trascorrano in fretta.
Ai romani:
è poi venuto il rettore?
quanti erano i Frati all’assemblea?