“Cara Mariastella”

img_31316_lrgQuesto periodo Nora è davvero irrefrenabile. Di seguito una lettera aperta che ha appena terminato di scrivere indirizzata alla nostra attuale preferita ministra dell’Università. Siamo in piena organizzazione della manifestazione e dell’assemblea di venerdì quindi non ho un momento per inviarlo a giornali e giornalisti o farlo circolare sul blog, siti e mailing list.

Volete darle (e darci) una mano?

Cara Mariastella,

mi permetto di darti del tu visto che siamo quasi coetanee ed entrambe precarie. Apprezzo il tuo tentativo di aprire alla discussione l’ennesima riforma che viene dal mondo politico. Spero che i provvedimenti evidenziati non celino solo il tentativo di dividere il dissenso sulla Legge 133. Se il tuo è un tentativo di affrontare uno dei problemi principali dell’Universita’ italiana, ossia le “baronie” e l’inefficienza, alcune novita’ proposte, pur andando nella giusta direzione, sono del tutto insufficienti e non toccano la radice di questi problemi.

Il potere delle gerarchie accademiche si fonda almeno su cinque architravi:

  1. Un diffuso precariato, fondato sul continuo ricatto e il lavoro non retribuito
  2. Il grave sottofinanziamento del sistema dell’alta formazione e dalla ricerca.
  3. La mancanza di autentica trasparenza collegato ad un deficit di rappresentanza e partecipazione nella gestione degli atenei che, ad esempio, premia passaggi di ruolo alle nuove assunzioni.
  4. La forte centralizzazione verticistica delle strutture accademiche.
  5. Le riforme precedenti, in primis il 3+2, del sistema che hanno spinto gli Atenei a far proliferare sedi e corsi alla ricerca di finanziamenti, iscritti/e o, peggio, di “appoggi politico-territoriali”.

Qualsiasi modifica normativa che non intacchi queste condizioni strutturali sara’ inutile. Su alcuni di questi ambiti il decreto come presentato, introducendo misure che indichiamo da anni come il vincolo sul reclutamento e l’introduzione del sorteggio delle commissioni giudicatrici, sono condivisibili. In ogni caso, molti altri provvedimenti che hai proposto (e approvato con la legge 133) vanno in direzione contraria.

Diminuiscono il finanziamento invece di aumentarlo. Aumentano il potere di Rettori e CdA invece di aumentare partecipazione e rappresentanza. Rallentano il reclutamento (turn-over) invece di garantire percorsi certi di ingresso dei giovani e dei precari. Confermano l’esaurimento della figura del Ricercatore universitario invece di, ad esempio, prevedere un’unica forma contrattuale, per l’attività docente e di ricerca a tempo determinato, o combattere ogni forma di collaborazione non contrattualizzata o priva dei diritti minimi.

Noi “ricercatori precari” abbiamo numerose idee e proposte per cambiare quell’Universita’ che facciamo (soprav)vivere ogni giorno, ma se fino ad ora la tua maggioranza, come i Ministri Moratti e Mussi, pare non voglia nemmeno ascoltarle.
E’ per questo che l’Onda continuera’ a travolgerti.

Buona fortuna

Nora Precisa
Portavoce della Rete Nazionale Ricercatori Precari

Allegati

216 Responses to “Cara Mariastella”

  1. cara nora

    Vuoi fare una sorpresa a Mariastella?
    Quali sono le numerose idee per cambiare l’università?
    Ce ne puoi anticipare due o tre?

  2. trovate erano sotto… non si vedono bene

  3. Sembrano quelle del PD.
    SEcondo me sono troppo vaghe.
    Non c’è scritto nemmeno una volta la parola europa.

  4. Muzio Scevola ha detto:

    Comunicato stampa

    L’istituenda APRI, ovverosia l’Associazione dei Precari della Ricerca Italiani che, attraverso un’opera di orientamento culturale, si pone il fine di aprire al merito ed alla responsabilità l’Università italiana, ringrazia vivissimamente il Ministro Gelmini, per le importanti e significative riforme contenute nel d.l. n.180/08, nel quale sono state integralmente accolte le puntuali richieste avanzate, al Ministro stesso, da parte, appunto, dei precari della ricerca, attraverso una Petizione di grande successo, inviata, per conoscenza, anche al Presidente del Consiglio.
    Dispiace davvero molto, tuttavia, che in corso di Consiglio di Ministri lo schema originario del decreto legge sia stato modificato in un suo punto qualificante, ovverosia quello del sorteggio dei commissari esterni. Noi precari della ricerca, infatti, avevamo ipotizzato un sistema di sorteggio puro. E tale nostra ipotesi, era stata accolta – come quella fondamentale dell’eliminazione delle prove manipolabili per eccellenza (ovverosia gli scritti e l’orale) -, nello schema di decreto legge.
    Purtroppo, però, vi è stato chi ha “remato contro” questa coraggiosa riforma, di radicale apertura al merito, ed è riuscito a far introdurre un meccanismo bizantino, in cui il sorteggio avviene all’interno, comunque, di una rosa di eletti. Questo è inaccettabile, perché se l’intento era quello di eliminare gli scambi, con questo sistema in cui gli eletti sono in numero maggiore, gli scambi, invece di diminuire, aumenteranno; così come la generale confusione. L’APRI, quindi, chiede a tutti i parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, di unirsi per emendare il d.l. in questione, in sede di sua conversione, ripristinando il sorteggio puro. Non è più il tempo delle mezze riforme. La situazione è così critica che solo con una riforma senza tentennamenti si potrà ottenere un risultato veramente positivo.
    L’APRI, infine, prendendo favorevolmente atto di quanto compiuto dal Ministro in questa occasione, sottolinea, però, che la strada delle riforme necessarie per allineare nuovamente il nostro sistema con quello dei Paesi europei più avanzati, come auspicato nel suo Manifesto (www.aprit.org), è ancora molto lunga. Proprio per questo, l’APRI invita tutti i precari della ricerca a continuare, senza alcun pregiudizio ideologico, sulla strada, che fin qui si è dimostrata la più feconda, della collaborazione attiva con tutti i soggetti istituzionali che si mostrano sensibili al valore del merito e della ricerca.

  5. Muzio Scevola ha detto:

    Com’è che voi preparate la manifestazione e l’Apri RINGRAZIA VIVISSIMAMENTE?
    Mi sono perso qualcosa?
    Che cos’è l’Apri?

  6. paolo ha detto:

    Il Rettore della Statale di Milano ha detto che i tagli all’università sono serviti per coprire il buco che l’eliminazione dell’Ici alle famiglie abbienti ha prodotto. Quindi desumo che da una parte vengono aiutati i nostri genitori e dall’altra si riduce il nostro futuro. Rivogliamo l’Ici per tutti.

  7. bartlindon ha detto:

    L’Universita’ e’ autonoma: gli atenei devono assicurare educazione di qualità, ricerca di alto livello, gestione efficiente delle risorse, contributo efficace allo sviluppo economico e tecnologico del Paese. Ecco alcune delle azioni prioritarie.
    1) Per l’offerta formativa: – ridurre gli insegnamenti e i corsi di studio, proliferati senza alcuna motivazione scientifica; – combattere la dispersione degli studenti; – incentivare in particolare i corsi di laurea specialistica con insegnamenti in lingua straniera, anche in partenariato con istituzioni estere; – avviare le procedure di accreditamento dei corsi e delle sedi sulla base della qualità e della sostenibilità.
    2) Per il merito e alla valutazione: – predisporre un modello di valutazione delle strutture di ricerca, che prenda in considerazione l’attività scientifica di ogni dipartimento nel suo insieme e consenta un’allocazione delle risorse su base qualitativa; – attribuire ai risultati di tale valutazione un peso significativo nell’attribuzione delle risorse e nell’allocazione delle borse di dottorato e di nuovi posti da ricercatore;
    3) per il reclutamento e lo stato giuridico dei docenti: – dare priorità ad un meccanismo di reclutamento dei giovani ricercatori ispirato ai principi della “Carta europea dei ricercatori”, e basato sulla valutazione del merito; – incentivare l’internazionalizzazione del corpo docente. 4) Per i dottorati di ricerca: – riorganizzarli attraverso il rafforzamento di scuole dottorali dotate di elevati livelli di qualità e produttività scientifica; – predisporre modalità di ammissione in linea con la prassi internazionale; – facilitare lo sviluppo di progetti di ricerca di altissima qualità, selezionati secondo i più avanzati standard internazionali.

    Che ne pensate di queste proposte?

  8. bartlindon ha detto:

    Beh, non sono mie. Le trovate q questo link.
    Naturalmente le parole sono una cosa, i fatti altro.

  9. bartlindon ha detto:

    In particolare apprezzo MOLTO i seguenti punti, che inoltre potrebbero essere facilmente attuabili:
    – distinguere tra reclutamento e promozione dei professori associati ed ordinari,
    – incentivare gli atenei che assumono giovani ricercatori che hanno conseguito il dottorato in altri atenei.

    e un po’ meno attuabile:
    – predisporre un modello di valutazione delle strutture di ricerca,e in base a i risultati di tale valutazione attribuire un peso significativo nell’attribuzione delle risorse e nell’allocazione delle borse di dottorato e di nuovi posti da ricercatore;
    – collegare l’attivazione dei corsi di dottorato a precisi requisiti (qualità e dimensioni delle attrezzature di ricerca, qualità della ricerca prodotta);
    – richiedere agli atenei di adottare entro sei mesi un codice etico che individui tra l’altro i casi di incompatibilità e di conflitto di interesse;

    Saluti

  10. bartlindon ha detto:

    @Muzio
    Ma come avete scritto questo comunicato… necessita di una revisione:
    termini scatologici:
    ovverosia…
    dispiace davvero molto, tuttavia…
    “remato contro”

    e’ involuto, non si comprende l’obiettivo; inadeguato come comunicato stampa.
    Sembra scritto dopo un’indigestione di peperonata.
    Mah.

  11. rdp ha detto:

    E’ un pò che non intervengo, ma misà che il caos nel frattempo è aumentato. sarà duro qualsiasi miglioramento se non c’è chiarezza nel chidere. Comunque siamo divisi, e il potente di turno impera; abbiam perduto la capacità di sintesi e di lottare per un bene che riteniamo comune.Tra le diverse proposte ci vorrebbe sintesi e un fronte comune, ci riusciremo mai?
    rdp

  12. carlo (lowercase) ha detto:

    Inizio con una nota generale per poi passare a discutere degli “architravi” nella lettera RNRP. Nota generale: non capisco se questi comunicati, RNRP e APRI, sono ad uso interno o vogliamo davvero mandarli al ministro. Entrambi, se intesi come veri comunicati stampa, mi sembrano inadeguati.

    Della lettera RNRP, innanzitutto se vogliamo convincere la ministra e non semplicemente sfotterla, come sembra dal tono della lettera, evitiamo di darle del tu. Poi alcuni passaggi sono inutilmente provocatori e potrebbero essere smussati. Ad esempio quoto: “pur andando nella giusta direzione, sono del tutto insufficienti e non toccano la radice”. Non basterebbe dire: “pur andando nella giusta direzione, non toccano la radice del problema”? Oppure dire “sono insufficienti”? L’espressione “DEL TUTTO insufficienti” mi sembra un pò forte, anche se forse esprime meglio il pensiero di RNRP. Lo scopo dovrebbe essere di arrivare a un compromesso. Minacce del tipo “continua così e l’onda continuerà a travolgerti” otterranno soltanto l’effetto contrario.

    Della lettera APRI condivido in parte i contenuti, ma non la forma e lo spirito di lecchinaggio, che obiettivamente è eccessivo. Su questo, devo dar ragione a La Lupa e Bartlindon.

    Infine, una questione di metodo. La lettera APRI se è scritta a titolo personale da Bombadillo, dovrebbe portare la sua firma; se è espressione del pensiero dell’associazione, dovrebbe essere discussa con gli iscritti.

    Nella lettera RNRP l’autore è il “Portavoce della RNRP”; ma RNRP non esiste, o sbaglio? Si è formata questa associazione RNRP, oppure no? E se la risposta è no, Nora Precisa a nome di chi parla? A titolo personale? A nome di tutti i ric. prec.? E chi l’ha investita di tale autorità?

    Ragazzi, se vogliamo davvero inviare una lettera al ministro a nome dei ricercatori precari, come minimo il contenuto andrebbe discusso e andrebbe organizzata una raccolta firme.

  13. carlo (lowercase) ha detto:

    Veniamo ai cinque punti del post.

    Sui primi due. Il reclutamento tramite raccomandazioni in Italia è presente ovunque nelle pubbliche amministrazioni (e non solo in quelle pubbliche). Nora dice che all’università è colpa del precariato. E i raccomandati alle poste? Anche lì è colpa dei pochi finanziamenti alla ricerca?

    No. La colpa è del fatto che nessuno, nella pubblica amministrazione, si sente responsabile delle sue azioni. La colpa è del fatto che in Italia licenziare gli incapaci è considerato un taboo.

    La ricerca è sottofinanziata, questo è un problema. Ma un problema di ordine completamente differente.

    Punto n. 3: questo non lo capisco proprio. Che centra la mancanza di rappresentanza nella gestione degli atenei (degli studenti? dei precari?) con il fatto che vengano preferiti passaggi di ruolo alle nuove assunzioni? Vogliamo far decidere a precari e studenti chi deve essere assunto?!

  14. France ha detto:

    Il comunicato di Bombadillo E’ firmato da Bombadillo (il maledetto Mac mi fa casino col copia e incolla, sono impedito, abbiate pazienza). Io e Mino abbiamo detto a Bombadillo cosa ne pensavamo. OVVIAMENTE 10 persone scrivono 10 cose differenti, e 10 associazioni idem. Lecchinaggio? Mah, non mi sembra grondare saliva piu’ di quanto non grondino saliva certe altre bocche alla vista di certi altri politici…
    O, poi magari Bombadillo si e’ innamorato della Stellina, io sono sempre dalla parte dell’Amore, come San France.
    vi passo un link
    http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/paese-sbloccare/finti-concorsi/finti-concorsi.html
    Al solito: concorsi truccati, un caso umano, Veronesi e Maiani che piangono, una valanga di cifre inutili, e nessuna soluzione.
    @R.I.: non siamo politici, dobbiamo solo creare opinione. Allora vedi favorevolmente lezioni in piazza fino al conseguiomento degli obiettivi che ti proponi? O che altro? Quali sono le azioni CONCRETE da intraprendere?

  15. Bombadillo ha detto:

    ..ripeto anche qui, visto che è stato postato il comunicato.
    L’assemblea costitutiva dell’APRI si terrà sabato prossimo, e dunque, da quel momento in poi, avremo modo di votare, sui documenti, sulle linee di azione, etc.

    Nel frattempo, siccome stiamo vivendo una fase convulsa, e non è il caso di rimanere indietro, i singoli soci, nel rispetto delle linee tracciate nello Statuto e nel Manifesto, possono agire individualmente (A FIRMA PROPRIA) a nome dell’APRI, secondo una modello temporaneo di amministrazione disgiunta.

    Io ho fatto così, per cui il comunicato è firmato da me. Non pretendo che sia il migliore possibile, ed è ovvio che oguno di noi, anche ogni singolo socio APRI, lo avrebbe scritto diversamente. ALLORA DATEVI DA FARE e agite anche voi, così aumentiamo al visibilità dell’APRI.

    Una ultima annotazione sul punto: l’APRI ringrazia vivissimamente perchè è “figlia” della Petizione, e la Petizione, nella sua prima parte, è stata integralmente accolta. E, se andiamo con la memoria a prima dell’estate, potremo facilmente ricordare che nesuno di noi ci credeva minimamente ad un risultato anche lontamente simile.
    Mi pare conseguente, invece, che la R.N.R.P. sia molto più critica, dato che la Petzione non la ha voluta/potuta firmare (intendo come sigla).

    Per r.i., se ne hai voglia, puoi vedere la mia risposta nella discussione precedente.
    Insomma, nella sintesi, io credo che far passare quell bravi, non solo produca il bene individuale di quelli bravi che passano, come dici tu, ma anche quello comune.

    Pe bartlindon: umm, peperonata!

  16. ertansin@hotmail.it ha detto:

    Cara Nora,
    mi dispiace ma le tue proposte sono sbagliate, sono troppe e sono vaghe. Rispecchiano un po’ il basso livello di molte delle discussioni politiche che si fanno in questo post.

    Ne basta una di proposta:

    – dare i finanziamenti alle università e agli enti di ricerca al 100% in base al merito (100% significa anche gli stipendi dei docenti strutturati).

    Con questa, unica, riforma (copiata dal sistema anglosassone) si risolverebbe il problema della ricerca in Italia (badate bene: anche senza aumentare i fondi (!). Se Tremonti lo capisse…)

  17. Bombadillo ha detto:

    ..sulla questione del lecchinaggio è forse il caso di intervenire.

    L’ultimo anno di liceo, quando sono andato ad iscrivermi, ho scoperto di non poterlo fare, almeno nella mia scuola, perchè la prof. di matematica – forse la più imprtante in un liceo scientifico – aveva detto al Preside che io ero lesivo della sua autorità nei confronti degli altri compagni, e che se stato io in classe, lei non riusciva ad insegnare, e si sarebbe licenziata.

    Nella mia storia personale, mi sono sempre fatto nemici, ed alcuni ordinari del mio ragruppamento sostengono che io sono bravo, intuitivo, ho senso giuridico (una volta un ordinario disse, testualmente, “ne ha più di me”), ma non devo diventare ricercatore perchè non ho rispetto della gerarchia accademica.

    Insomma, è una vita che sconto il fatto di essere indipendente, e di avere il coraggio delle mie idee contro tutti, specie contro quelli più potenti di me, e che su di me hanno potere diretto. Ed ora voi tirate fuori al storia del lecchinaggio?
    Io almeno ho avuto il coraggio di firmarmi a nome mio.
    Come ho fatto prima del’estate, qaundo non si trattava mica di ringraziare, ma di sputtanare il sistema.
    Chi di voi coraggiosi (teorici) ha fatto altrettanto?
    E non crediate che io non sapessi che sarebbe avvenuto quello che, puntualmente, è avvenuto, ovverosia che un collega “vicino” del mio prof. lo ha chiamato per criticare il solito Plantamura.

    QUANDO, INVECE, VENGO ACCONTENTATO IN TUTTO E PER TUTTO IO RINGRAZIO VIVISSIMAMETNE, CHE VOLETE FARCI?
    Quel ringraziamento – ma proprio non lo capite? – rafforza noi, perchè così tutti si rendono conto che le idee di partenza erano le nostre.

    Poi, se voi siete più bravi, datevi da fare.

  18. carlo (lowercase) ha detto:

    Rispondo a Bombadillo.

    Per me le lettere RNRP e APRI non dicono cose fondamentalmente diverse, ma in una leggo un velato sfottio e nell’altra una leggera (leggera!) adulazione. Mi sembrano cose superflue (sebbene lo sfottio sia controproducente, mentre l’adulazione può andare a nostro vantaggio).

    Se dovessi fare delle modifiche alla lettera APRI, cercherei semplicemente di “abbassare” un pò i toni. Si tratta più che altro di sfumature. (ma, ovviamente, se la lettera è a titolo personale puoi scrivere ciò che vuoi)

    Ad esempio, “ringraziamo sinceramente” invece di “vivissimamente”, oppure invece che ringraziare (non siamo certi che il merito sia della petizione), comunichiamo semplicemente il nostro apprezzamento per il suo operato.

    Invece di dire che “sono state integralmente accolte le puntuali richieste avanzate dalla Petizione”, direi che: la nostra soddisfazione deriva anche dal fatto che le riforme introdotte dal ministro sono esattamente quelle in cui noi speravamo e per le quali abbiamo organizzato una raccolta firme. In questo modo lasciamo un margine di dubbio sul fatto che il ministro si sia ispirato alla petizione, anche per un fatto di diplomazia: sarebbe scortese insinuare che il ministro è carente di idee, o che senza i suggerimenti dei ric. prec. non avrebbe scritto quel decreto legge (chissà, magari è veramente solo una coincidenza che i punti rispecchino quelli della petizione).

    Sulla questione della firma, proprio perché i soci Apri ci mettono la faccia, mi preoccupavo che si potessero diffondere comunicati ufficiali a nome dei soci senza che questi ne fossero al corrente (anche perché La Lupa ha postato la lettera, ma non ha postato la firma).

    Su questo punto, la tua risposta e quella di France mi bastano. Dunque, questione chiusa.

  19. Carlo (con la maiuscola) ha detto:

    @carlo (con la minuscola)
    è chiaro che Bombadillo può scrivere quello che gli pare, come gli pare… ma, nell’intersse di Apri, farebbe bene ad ascoltare questi tuoi suggerimenti che mi paiono molto sensati…

    Quanto a Nora, che dire… a lei non interessano le buone maniere: me la immagino bella e selvaggia come Betty di “Betty blue” (il capolavoro di Jean-Jacques Beineix).

    dall’Università di Bogotà

  20. aresa ha detto:

    … so che è stupido
    ma, per favore, evitate il linguaggio stupido di giornalisti e di politici.
    Togliete i vari “issimamente”
    “vivissimamente” è un abominio linguistico al pari di “assolutissimamente”, “brevissimamente” ed altri aborti linguistici che vanno bene per quelle capre che calpestano il nostro idioma.

    (idioma sarà lei)

    Grazie a Bombadillo per l’integrità.

  21. Nicola ha detto:

    Sono perfettamente in sintonia con Carlo….ognuno è libero di scrivere ed inviare a chicchessia quel che vuole. Diversa cosa è “agire individualmente (anche se a firma propria) a nome di una costituenda associazione, secondo una modello temporaneo di amministrazione disgiunta”. Bah! A mio modestissimo avviso non si fa il bene dell’associzione che in questa maniera rischia di non nascere sotto i migliori auspici. Fra le altre cose il comunicato prende di fatto delle posizioni che potrebbero non essere condivise da tutti coloro eventualmente interessati ad aderire all’associazione.
    Mi sembre una mossa che anzichè unire…rischia di dividere. I comunicati sono una cosa seria e vanno ponderati e condivisi….

  22. France ha detto:

    OK, ora che siete piu’ tranquilli si puo’ fare cosi’: tutti gli associati all’APRI dicano la propria sul forum APRI riguardo al Comunicato-Bombadillo. E’ una buona base di partenza: stasera alle 18.00 chiuiamo la discussione e diventa il comunicato APRI, il primo atto ufficiale dell’Associazione.
    Mo’ basta, parliamo di cose serie: ma i dati OCSE vanno coll’aglio o con la cipolla?

  23. Bogotà ha detto:

    In questi giorni si è aperta una sorta di campagna elettorale per l’lezione del primo Presidente della costituenda Apri… Io “quoto” [un anglismo che mi pare abbia assunto in italiano il significato di “approvo in tutto, condivido assolutamente, sottoscrivo… propongo con convinta determinazione”] Nicola non presidente ma ministro!

    Quanto alla questione delle rose alla Gelmini, la sola cosa divertente di tutta questa storia è che fra poco se ne dovrà andare a casa anche lei (la ministro precaria), ma non a furor di popolo: non servirà la piazza (chiedendo le sue dimissioni), infatti, basteranno i provvedimenti del suo collega Tremonti.
    Carlo

  24. carlo (lowercase) ha detto:

    x Bogotà: “quoto” significa “cito”. Non vuol dire “approvo”. Questo è il significato che gli do io (importato da LaTeX e/o dai tag html).

  25. Bogotà ha detto:

    @carlo (lowercase),
    in italiano QUOTARE a che vedere con QUOTA “somma” e non con l’ingl. QUOTE “virgolette”; quest’ultimo solo recentemente è entrato in uso in italiano, soprattutto nel linguaggio dei blog, ma non è stato ancora recepito dai principali dizionari dell’uso.
    Ora l’anglismo QUOTARE accanto al valore originario di “citare”, per un normale processo linguistico agevolato dal fatto di non essere per il momento sotto il controllo normativo del Dizionario, ha assunto un significato autonomo, appunto “approvo in tutto, condivido assolutamente, sottoscrivo… propongo con convinta determinazione”, proprio come ho sostenuto nel mio commento precedente.

    Invece, due miei commenti, rispettivamente uno serio e uno faceto, per Birillo e Bombadillo, sono qui:

    Il decreto sui concorsi è uscito in Gazzetta Ufficiale …segue qualche commento

  26. Bombadillo ha detto:

    ..carlo magari è davvero una coincidenza, ma mi parevea che a noi convenisse, strumentalmente, intenderla come se non fosse tale.

    Comunque, pure su questo posso benissimo avere torto…

    Sul resto hai ragione tu, in geneale, infatti, sia se devo lodare, che se devo criticare, i miei toni sono sempre un po’ alti. E’ una questione caratteriale, non sono proprio un tipo pacato.

    Non a caso, il “mio” prof. mi dice spesso che io, nell’ambiente universitario, sono “come un elefante in un negozio di porcellane”.

    Sulla proposta di France, che a me va bene – però vi devo avvetire che ieri ho provveduto ad inviarlo alla Gazzetta, perchè l’ex diretoe mi aveva pubblicato la critica ai vecchi concorsi -, vorrei un chiarimento in più.
    Poi il comunicato come esce, impersonalmente, con la sigla? ..che brutto.
    A questo punto, se non piace l’amministrazione disgiunta, aspettiamo sabato, che avremo il nostro Presidente?

  27. carlo (lowercase) ha detto:

    x Bogotà: grazie della lezione di italiano. Il guaio ad essere troppo internazionali è che si mescolano lingue differenti. 😉 Comunque in inglese “quote” vuol dire anche quotare, nel senso di dare un prezzo a qualcosa.

    Per quanto riguarda i blog, quelli italiani che supportano la risposta al singolo commento in genere riportano le opzioni ” Rispondi | Quota “. Il significato di quota in questo caso è cita. Non ho mai visto usare “quoto” nel senso di “approvo” o “sottoscrivo” (ma io non frequento la “blogsfera”, fatta eccezione per il blog RNRP).

  28. Untenured ha detto:

    vorrei riprendere una discussione interessante (in tanto chiacchiericcio scanzonato tra il serio e il faceto.. comunicati APRI in primis) sulla possibilità che un ricercatore “corsaro” in un concorso possa difficilmente integrarsi nel gruppo locale di ricerca e quindi avere un percorso individualista.

    Effettivamente esiste questo rischio, e il concorso col metodo del sorteggio lo pone.

    Tuttavia esiste anche un’altra faccia della medaglia: in Italia (a mia conoscenza) esiste pochissima circolazione dei ricercatori, per il localismo concorsuale e perché la cooptazione avviene ancora in modo nepotistico (il maestro promuove l’allievo). Non succede così in altri paesi: in Inghilterra miei colleghi tra dottorato post-doc e lectureship hanno cambiato diverse sedi da un capo all’altro del paese.

    Credo quindi che gli accademici italiani facciano bene ad abituarsi all’idea di lavorare anche con ricercatori che non hanno allevato in prima persona. Potranno fare cose diverse ma in fondo i nostri SSD sono così piccoli che le affinità si trovano. Io ho un mio profilo di ricerca ben delimitato ma sono affascinato anche da altri campi del sapere nella mia disciplina e sarei interessato a lavorare con altri gruppi che stimo in Italia.

    Se non ci riesce il “sistema” (perché bloccato e autoreferenziale) a innescare questa mobilità potranno forse riuscirci i singoli ricercatori, creando un pò di movimento in questa paludata università italiana.

    Poi c’è anche un altro aspetto: per molti di noi, ricercatori post-doc di qualche anzianità ormai (io sono al sesto anno post-doc ormai), nel sonnolento contesto italiano di ricerca, contano spesso più le relazioni “a distanza” con coleghi italiani e non con cui si condividono interessi di ricerca e riferimenti scientifico-intellettuali che quelle ravvicinate che spesso sono solo strumentali al perseguimento della propria carriera. Non è il mio caso, ma so che per molti colleghi della mia generazione è così: io lo definisco “opportunismo progressista”, sto contemporaneamente posizionato in molte sedi e cerco da un lato di tutelare la mia carriera dall’altro di perseguire con successo i miei interessi di ricerca e di scrivere scrivere.. publish or perish!

  29. Birillo ha detto:

    @Bogotà

    Sono d’accordo con quello che tu hai scritto nel commento riportato.
    Purtroppo capita, troppo spesso, di perdersi dietro ai tecnicismi e di dimenticare quali sono i nuclei dei problemi.
    Ad esempio nessun giornalista ha mai posto, a mia conoscenza, a Berlusconi o Tremonti (a MS è inutile) la domanda di come si conciliassero questi tagli con il documento di Lisbona da loro firmato.

    Penso, e come me la pensano molti che verranno a Roma venerdì dalla mia facoltà/università, che questi siano i punti per cui lottare e non certo per un sorteggio con rosa o con gladiolo.

    Marco

  30. carlo (lowercase) ha detto:

    x Untenured: pensa che in alcuni bandi di postdoc in Francia (ad es. della Foundation Sciences Mathématiques di Parigi) c’è una clausula che vieta di assumere persone che si sono dottorate o hanno già lavorato nel luogo dove viene bandito il posto. Per alcune borse dell’UE (ad esempio per i Marie Curie Actions) non devi essere cittadino del paese dove fai domanda. Norme del genere in Italia scatenerebbe il finimondo.

  31. Altri due o tre post con i ringraziamenti alla Gelmini e l’APRI si gioca quel minimo di reputazione acquisita.

  32. Birillo ha detto:

    @carlo (lowercase)

    Anche in inghilterra vi sono, normalmente, regole simili. E comunque è normalmente sconsigliato il fare laurea/Dottorato/post-doc nella stessa università.
    Comunque, se si vuole, anche in italia ci si può muovere. Forse dipende dai settori di ricerca. Io ad esempio mi sono laureato in una università, dottorato in una seconda, e adesso sono in una terza che avevo lasciato per un’esperienza all’estero di 2 anni.
    E, nel mio campo non sono l’unico, anzi direi che siamo un bel’po ad aver girato per l’italia.

    Marco

  33. @france

    APRI potrebbe fare sorta di mini incontro negli atenei okkupati spiegando ad esempio cosa accade nelle università internazionali e raccontando ad esempio l’eperienza della discussione in questo blog.

    Questo è molto facile da fare gli studenti “fanno parlare” ai laboratori d’okkupazione veramente tutti…

  34. Michele ha detto:

    Una lettera di ringraziamento a Mary Star, magari firmata a nome dell’associazione? Ma vi siete bevuti il cervello?

    Va bene, abbiamo ottenuto l’abolizione delle prove ed uno pseudo sorteggio, ma non vi rendete conto dell’uso strumentale che ne faranno? La Stellina si presenterà alle conferenze stampa sventolando la letterina e gridando felice “I ricercatori precari sono con me”, i tagli e tutte le altre ombre passeranno in secondo piano.

    Ci hanno minacciato di prenderci a bastonate, ed ora siamo tutti contenti perché ci prendono solo a calci in c**o.

  35. Michele ha detto:

    Not in my name

  36. Birillo ha detto:

    @Michele

    Mai mi sono riconosciuto nelle parole di un altro come nelle Tue.
    Ottima Sintesi

  37. Birillo ha detto:

    @Michele

    Anche se non penso, ma non sono nel campo della giurisprudenza, che il d.l. cancelli le prove scritte ed orali. Ma sento che ci sono anche pareri opposti

  38. Bogotà ha detto:

    è divertente osservare come si formino e disputino tra di essi i vari gruppi in questo blog.

    I politici: Pisakan, Sankara & rnrpisti vari.; a parte, Untenured (da ultimo orientato verso i “pragmatici”).

    I pragmatici: France e gli apristi Mino, Bombadillo, Carbonaro, carlo (lowercase), insorgere, milton, ecc.; credo con l’appoggio esterno di rivoluzione.italia e Untenured (ma in opposizione tra loro).

    I critici: Nicola, Cattivo maestro, Lilly, Michele, Birillo, Paolo (?), Carlo/Bogotà, ecc.

    Tra i nuovi arrivi più significativi ricordo due presenze femminili, La lupa e Precaria (tra i critici?), e una maschile I2 (tra i pragmatici?).

  39. France ha detto:

    @R.I. Benissimo. Se andassi a fare una cosa del genere ne avrei di cose da dire. Ma alla fine il mio messaggio quale sarebbe? All’estero e’ meglio che in Italia. E quale risultato otterrei, per quegli studenti? Che andranno a casa e racconteranno alla societa’ civile che all’estero e’meglio. Potrei anche spiegare loro cosa si dovrebbe fare per cambiare le cose in Italia ma… un momento, questo sarebbe fare politica, o no? Insomma tu vuoi che noi facciamo gli informatori sceintifici dei mali d’Italia e proponiamo le soluzioni agli studenti, per ottenere cosa? Solidarieta’? Che cambino le cose loro fra 10 o venti anni?
    @tutti quelli che…not in my name: lo so, fanno schifo, non li toccherei nemmeno con una canna da pesca. Ma
    1) Se credete che col PD si possa dialogare meglio, tanti auguri
    2) Se aspettate che se ne vadano ed arrivi uno meglio, ari-auguri.
    Lo ripeto, sono dei cretini senza idee, ma con un fine: trovare i soldi per le cazzate.
    Se ci opponiamo e basta, aspettiamo sulla riva del fiume chissa’ per quanto.
    Se gli infiliamo in …gola le nostre idee, forse otteniamo qualcosa di qui a 4 anni.

  40. France ha detto:

    Ah ah, bella disamina, Bogota’. Pero’ i critici mi sembrano piu’ eterogenei nelle posizioni…

  41. Michele ha detto:

    A France,

    lasciamo fuori il PD, lasciamo fuori la politica del tutto. Volete scrivere un letterina a Mary Star, benissimo, ve la scrivo io:

    Eccellentissimo ministro,

    vogliamo molto di più!!!

    Distinti Saluti

  42. Michele ha detto:

    Forse sono stato troppo sintetico, riproviamo

    C’è bisogno di ben altro

    Va meglio?

  43. France ha detto:

    Perche’ non:
    “Piu’ Carfagna per tutti?”
    Suona bene , no?

  44. Birillo ha detto:

    @France

    Secondo me se si prendono i già pochi soldi lasceranno solo rovine.
    A questo punto che ti frega dei concorsi? Ricercatore TD, TI, assegnista od ordinario sarebbero praticamente impotenti. Almeno per le facoltà scientifiche. Che lo si fa il ricercatore se poi non può fare la ricerca? Se non può comprare libri o riviste? Se non ci sono soldi per computer o per gli apparati sperimentali? Non è un taglietto con il rasoio. E un taglio da ghigliottina!
    Non possiamo essere così cechi da dire: va beh ma io entro e la pagnotta la porto a casa. E che entro a fare? Il nulla perchè non ho il becco di un quatrino per fare ricerca?
    Io non voglio aspettare sulla riva. Voglio combatterli. Ed è per questo che vengo a Roma.
    A me non fraga un emerito cXxxx se il ministro è di Forza Italia o del PD. Se è la Gelmini o la Binetti. Vorrei un ministro che sa di cosa parli, che abbia le palle (almeno metaforicamente parlando) di opporsi ad un taglio così drastico. Con cui si possa discutere anche se ha delle idee diverse dalle mie/nostre.

    E non usciamocene con il solito tran-tran che non ci sono i Soldi e che dobbiamo fare economia! Il totale dei tagli all’università è pari allo stanziamento dell’Expo di Milano!
    Ma lo dobbiamno pagare noi? E i soldi per Roma e Catania non sono usciti?
    E il taglio dell’ICI?

    Non sei tu/voi che gli hai/avete infilato in gola le vostre idee.
    Sono loro che lo hanno fatto!
    Si ciucciano il tutto e poi vi danno il contentino. Volete il sorteggio. eccolo! Tanto non cambia niente e il nostro obiettivo 1,500 miliardi di euro in 5 anni dati agli amici degli amici è ottenuto.

    Marco

  45. Birillo ha detto:

    @France

    La posizione dei critici penso si possa riassumere in:

    primo: Giù le mani dalla boras!!

    due: Discutiamo

  46. mino ha detto:

    Credo che a molti sia sfuggita la “strumentalità” del comunicato di Bombadillo, usata con l’unico fine di darci visibilità e aumentare le nostre ad oggi scarse possibilità di ottenere un incontro con il Ministro e/o con i suoi tecnici. Vi ricordo che ottenere un incontro sarebbe importantissimo, proprio per chiarire tutti i vari punti oscuri del decreto e per avanzare tutte quelle richieste tecniche di chiarimento o di miglioramento che ovviamente non possono trovare spazio in un comunicato stampa (T.D. vs T.I., sorteggio puro, graduatoria a scorrimento, criteri di valutazione dei titoli, ecc. ecc. e, aggiungerei io, richiesta di abolire la norma che permette alla Facoltà di prevedere un numero massimo di pubblicazioni, usata abusivamente per tagliare le gambe a qualche candidato scomodo).
    Inoltre, da buon avvocato, Bombadillo ha inserito incidentalmente, ma sempre strumentalmente, la questione dell’abolizione delle prove scritte e orali, a scanso di equivoci.

    Attenzione, sto dicendo queste cose io che sono sceso in piazza più volte in queste settimane contro il Governo, tra l’altro l’unico precario del mio Dipartimento (se non fosse stato per gli studenti…). Insomma, non mi si può proprio accusare di appartenere alla “maggioranza silenziosa”…

    Francamente trovo poi eccessivi questi attacchi… bisogna ricordarsi che Bombadillo è stato uno dei maggiori artefici dell’esperienza positiva della petizione – tra l’altro è lui che materialmente l’ha spedita a sue spese al Ministro, al Presidente del Consiglio, al Sottosegretario, e ai Presidenti delle due Commissioni. Per non parlare di tutto il lavoro sotterraneo che si è fatto finora, a cui nel mio piccolo cerco di contribuire anch’io (persino ad Agosto ero in contatto con questo o quel parlamentare per convincerli del buon senso della nostra petizione).
    Va bene le critiche di chi non è proprio d’accordo con la petizione, ma da quelli che l’hanno firmata…

  47. Michele ha detto:

    Siamo passati da un blocco al 20% sulle teste, ad uno al 30% sulla spesa, ma con il blocco totale per le università non virtuose. Quante saranno? “ Le università statali che, alla data del 31 dicembre di ciascun anno, hanno superato il limite di cui all’articolo 51”, il decreto dice ciascun anno, visti il taglio dell’FFO, rischiano di esserlo presto tutte.

    C’è la questione dei contratti TD, la tenure track mi piace, ma qui non si capisce cosa segua.

    Ci sono da stabilire i criteri internazionalmente riconosciuti: ma questi non esistono, all’estero c’è la chiamata diretta, e la selezione la fanno i dipartimenti, con una sorta di peer review.

    Scusa Bogotà, ma ho l’impressione che le mie critiche siano piuttosto pragmatiche.

  48. Michele ha detto:

    “…darci visibilità …”. Bravi, mentre tutti protestano e scioperano noi elogiamo pubblicamente Stellina, proprio la visibilità cui aspiro. Egregio Ministro la ringrazio per avere fatto una riforma solo moderatamente deludente.

    “ottenere un incontro sarebbe importantissimo …” la tua candida ingenuità è commovente. Il governo non dialoga con i sindacati, non dialoga neanche con il parlamento. Perdio Tremonti non dialoga neanche con se stesso, e dovrebbero venire a parlare con noi.

    Nessun attacco personale a Bombadillo, ma voglio sottolineare che io non intendo prestarmi ad essere usato della Gelmini per auto elogiarsi.

  49. Bogotà ha detto:

    @Untenured
    nel mio settore – che per tanti motivi non fa testo – il fatto che si continui la pratica tradizionale della trasmissione diretta dal maestro all’allievo, a mio avviso, non ha prodotto particolari storture (sul versante pratico, intendo).
    I maestri più o meno responsabilmente scelgono i loro allievi da mandare avanti, li sottopongono a un lungo e difficile apprendistato e poi, quando questi sono giudicati maturi (di solito ben oltre il dottorato), gli aiutano ad entrare in ruolo.
    Molti, so bene, si indigneranno, diranno che è inammissibile un simile comportamento con i soldi pubblici, ecc. ecc. ed hanno ragione. Mi limito solo a dire che questo sistema in alcuni casi può anche funzionare bene (sempre sul versante pratico, voglio dire), senza produrre necessariamente quella malauniversità che tutti biasimiamo.

    Sulla questione del policentrismo della ricerca, direi che non c’è un modello migliore in astratto: l’optimum questa volta sta veramente nel mezzo. L’ideale sarebbe avere un Centro di riferimento (il maestro, se ancora si va d’accordo!) e poi in giro per i vari centri, in cerca di gloria e d’avventura. E d’altronde già esistono le convenzioni (che andrebbero senz’altro implementate).

    @Michele,
    se è per questo, anche i pragmatici a loro modo criticano; e critici e pragmatici inevitabilmente fanno politica, ecc. (il mio era un esercizio di “metaprecarietà” e i nomi semplici etichette di comodo).

  50. Michele ha detto:

    @ Birillo la mia posizione è: c’è bisogno della terapia intensiva e voi ci date l’aspirina;

    @ Bogotà è evidente che le intersezioni degli insiemi sono non vuote. La mia non voleva essere una critica alla tua classificazione scherzosa;

    @ Bombadillo e Mino, non volevo assolutamente attaccare nessuno e se ho dato questa impressione mi scuso. Voglio sottolineare che a giocare con il fuoco ci si brucia, pesate attentamente le vostre azioni ed attenti a non prestarvi a strumentalizzazioni. La Gelmini ha 6 canali TV a sua disposizione.

  51. lassie ha detto:

    intanto venerdì la CISL ha revocato lo sciopero.
    ci sarà solo la CGIL. che tristezza…

  52. Bombadillo ha detto:

    Se Tizio, dirigente della ditta A, tesse le lodi del dirigente Caio, davanti ad acluni dipendenti, dicendo: ma lo sai che sei proprio in gamba, se bravissimo, abbiamo bosogno, qui alla ditta A, di gente come te, lo devo assolutamente dire al più presto all’amministratore Mevio che sei davvero bravo (o davvero molto bravo, se preferite).
    Qualcuno potrà dire ma Tizio sta facedno il lecchino con Caio?
    No, perchè il messaggio che arriva ai dipendenti è: Tizio è più importante di Caio, perchè è più vicino all’amministratore Mevio.
    Quindi Tizio, lodando in modo sperticato Caio, in realtà afferma la propria posizione.

    Analogamente, se Tizio loda Caio, in modo sperticato, non per una cosa che ha fatto sua sponte, ma perchè ha fatto esattamente quello che Tizio gli aveva detto di fare.
    Se pur nella lode strumentale, il mesaggio che Tizio sta mandando a chi ascolta è:
    sono io il suggeritore della azioni di Caio, che è un bravo ragazzo, e va lodato fin tanto che opera in accordo con me.

    Io la vedo così. Per cui, la persona più attenta, è quella che ha scritto (forse untenered?): non è che la Gelmini si offende?

    Tuttavia, io non penso che Caio se la possa menare – almeno pubblicamente -, a limite, se ha personalita risponde,
    nel primo caso: grazie, devo dire però che anche tu sei bravissimo, guarda ne ho parlato proprio ieri con l’amministratore Mevio, chiedendogli di fare maggiore affidamente su di te.
    nel secondo caso: grazie, ma mi avevi parlato anche tu di questa vicenda?..non me lo ricordavo… scusami, ma sai sono così occupato che, evidentemetne, non ti ascoltato con attenzione, comunque tutto a posto, no?… non ti ho dispiaciuto in qualche modo, vero? ..meglio così.

  53. precaria ha detto:

    Penso che la cosa piu’ importante da chiedere e’ quella di eliminare i tagli. Cosi’ come e’ scritto questo decreto legge non usciranno piu’ concorsi. Alcune universita’ rischiano di non avere piu’ soldi per pagare il personale strutturato, imaginatevi se potranno mai pensare a creare nuovi posti di lavoro. Il problema dell’Italia e’ che negli ultimi 15 anni circa ci sono stati dei tagli assurdi all’universita’. Non sono piu’ usciti posti e si e’ creato la ressa di tanta gente che aspetta da anni di vincere un posto, magari con titoli da associato, costretti a fare quelli da ricercatore. Se ci fosse un meccanismo per cui ogni anno, a scadenza fissa escono x posti per tutte le facolta’ (i numeri non li so adesso), e madassimo in pensione tanti professori settantenni, ci sarebbe un meccanismo dinamico di ricambio. Se ci fosse una scadenza fissa annuale di concorsi, non ci importerebbe di piu’ se una percentuale x di questi posti va a i raccomandati perche’ quando ci sono tanti posti c’e’ posto per tutti. L’idea di questo governo, ma anche quello precedente nonostante le belle parole e’ quella di non aprire piu’ posti. E non mi dite che usciranno nuovi posti per via del turnover perche’ il prossimo anno ci sara’ la riforma dello stato giuridico dei ricercatori per cui diventeranno professori di terza fascia. A quel punto dovranno insegnare piu’ ore (ora e’ a discrezione) e andranno (quelli gia’ esistenti) a sostituire il ricambio. Poi se vogliamo entrare nei dettagli, mi permetto di dirvi che una cosa che proprio non sopporto nei concorsi e’ il limite di pubblicazioni, una vera porcata, oppure il limite fissato a 15 domande annuali per ric. e a 5 per concorsi misti. Tutte queste cose per scoraggiare a fare domanda a tutti meno il candidato vincitore. Io la vedo molto nera anche perche’ questi qui del governo le idee le hanno molto chiare e stanno andando in quella direzione.

  54. CAVE CANEM ha detto:

    MA VERAMENTE PENSATE CHE LA GELMINI HA FATTO QUELLO CHE E’ USCITO DA QUESTO SITO?

  55. France ha detto:

    Birillo, ti scuso perche’ forse frequenti da poco e non mi conosci (non conosci le incredibili cazzate che scrivo da un anno a questa parte, per essere corretti). Un anno fa era la stessa musica, con musicisti diversi, e un regolamento che poteva cambiare le cose, ma aveva tanti punti deboli. Allora non c’era una organizzazione come quella che oggi fa casino in ogni citta’ italiana, che facesse pressione e obbligasse quei due nella turris eburnea a cambiare quello che non andava. Oggi si,e quei bischeri che si sono smazzati prima dell’estate a mettere giu’ la petizione e spedirla a mari e monti hanno pensato di fare tesoro di quel piccolo ma significativo movimento e creare una associazione, nella completa impossibilita’ di smuovere quelle gia’ esistenti a fare qualcosa che non fosse solo manifestare. (Ora lo so che Sankara e Pisacane mi mangeranno, ma la RNRP non funziona! Senno’ non avremmo fatto l’APRI, paradossalmente grazie a RNRP!). L’associazione puo’ ora dire la propria e fare pressione adeguatamente perche’ le idee che essa rappresenta sono largamente condivise dai precari, specie quelli che hanno buttato un occhio al di la’ dei patrii confini. Peccato che ora al Governo c’e’ una manica di incapaci, e bisogna frsi crescere un pelo lungo un metro sullo stomaco per mettersi a un tavolo e discutere, ma porco cane this is the world we live in, these are hands we are given… Ma a voi vi avanza il tempo? O avete paura dell’uomo abbronzato?
    Quanto al fare 3000 ricercatori senza poi dare loro i mezzi per fare ricerca, hai ragionissima, e lo dicevo da mo’. Ma la valutazione, la chiamata diretta, il 3% di Lisbona sono cose che sono scritte nel manifesto dell’APRI, e che se Stellina vuole fare un ddl, li’ andranno fatte inserire. Ora ci sono 3000 posti stanziati da Mussi che devono essere assegnati. Lo facciamo con le vecchie regole? Oppure non li facciamo proprio? Perche’ il dl va fatto e presto, senno’ zio Giulio si riprende i soldini…
    Vorrei poi sorridere un po’ pensando a tutti quelli che oggi scoprono che il concorso “equo” fa vincere gli outsiders, che si ritrovano isolati. Beh, fanciulli mettetevi d’accordo: o siete per i concorsi, e allora non potete voler altro che vinca il migliore, e allora vai col pubblicitario nel dipartimento di Dnate, oppure siete per la loro abolizione e allora… cooptazione respomsabile. Se invece vi va bene la manfrina del concorso farsa che alla fine si sa chi vince, andate a fare in culo (scusate il francesismo)

  56. Bogotà ha detto:

    @France,
    riflettici, non è affatto un bene che il pubblicitarista vada nel dipartimento di filologia dantesca… (l’esempio era mio); ed il mio timore è che i criteri di valutazione (pseudo)oggettivi finiranno col creare queste storture.
    Non conosco abbastanza bene gli altri settori, ma in alcuni, forse in tanti, ci sono argomenti alla moda, per i quali non occorre un grandissimo impegno. E su questi argomenti leggeri si sforna tanta robaccia che va nei curricula dei candidati ai concorsi.
    Allora succederà per es. che il povero fesso che si è rimboccato le maniche spulciandosi i materiali d’archivio del fondo di Bogotà, per anni ed anni, verrà surclassato dal fighetto di turno, studioso in erba dell’argomento a la page, con IF altissimi, ranking, ISI e tutte quegli indici strani che vi appassionano tanto e che personalmente ignoro totalmente.
    Un giorno mi sono preso la briga di spulciarmi una di queste classifiche delle riviste scientifiche e con amarezza ho constatato che le poche presenti del mio settore erano tutte del settore C, l’ultimo. Stiamo parlando di riviste storiche, alle quali io mi ero accostato con venerazione. Dove hanno scritto e scrivono i nostri più autorevoli maestri, che noi tutti giudichiamo il gota della nostra disciplina (e che quando mi è stato detto che accettavano un mio saggio, ho fatto i salti di gioia…).
    E sapete perché? Per il semplice fatto che si scrive in italiano! Ma scherziamo?

    Allora mi è tornata in mente la canzone di Jannacci, “Se me lo dicevi prima…” che “quoto” come prossimo tormentone del blog:

    AH, SE ME LO DICEVI PRIMA…

    Ma, se è questa l’università che vogliamo, ditelo che io mi ritiro in una biblioteca monastica, magari a Bogotà!

  57. carlo (lowercase) ha detto:

    Off topic.

    x Michele. Qualche post fa parlavi di El Nas***. Hai letto questo post?
    http://golem.ph.utexas.edu/category/2008/11/the_case_of_m_s_el_naschie.html

    Sono senza parole.

  58. antonio ha detto:

    FANCULO LA MANIFESTAZIONE!
    abbiamo già ottenuto tanto con l’eliminazione dei temi (da tantissimi richiesta) e l’abbiamo ottenuta in pochissimo tempo (3/4 mesi), con Mussi erano passati 2 anni invano.

    la persona saggia sa anche valutare bene le cose ed accontentarsi.
    Aspettiamo e vediamo.

  59. ciccio2 ha detto:

    antonio ti darei un bacio sulla fronte…
    figurati se vado a un amanifestazione indetta dalla sola CGIL, a questo punto
    aspettiamo i decreti e vediamo…quello ottenuto credo sia il massimo possibile, in questo momento. Avremo più concorsi da ricercatori della Moratti e di Mussi messi insieme…
    Chi scende in piazza per chiedere il RITIRO della 133 vive letteralmente sulla Luna, non ha idea di cosa voglia dire fare lotta sindacale…
    nessun governo degno di questo nome ritirerebbe una legge in vigore dietro pressioni di piazza…

  60. La Lupa ha detto:

    Ho passato la giornata a procacciarmi la mia bistecchina quotidiana (sempre troppo piccola) e quindi non ho novità particolari.

    Soltanto, leggo sulla Stampa (edizione cartacea, p. 12) una virgolettato che fa riferimento a un’altra versione – un’altra ancora – del decreto.
    Si parla del concorso per ricercatore: “[…] La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale”.
    E’ sparito quell'”esclusivamente” della prima versione pubblicata sul Sole 24 ore e non si fa alcun riferimento all’assenza di prove scritte. Non si aggiunge altro.
    Si precisa però che il testo è apparso sulla GU soltanto stamattina, con data di ieri.

    Qualcuno ha visto direttmante la GU? E’ successo ancora qualcos’altro tra la versione “definitiva” che abbiamo noi e la pubblicazione?
    Se così fosse saremmo molto oltre il limite dell’indecenza, ma forse è meglio prepararsi in vista di tutti i passaggi della conversione in legge.
    Siete in grado di dare un’informazione certa?

  61. La Lupa ha detto:

    Un’altra domanda a cui non so rispondere.
    Da nessuna parte nel decreto si fa cenno all’eliminazione della doppia idoneità nei concorsi per associato, che pure era stata molto strombazzata.
    Bisogna dedurre che non è stata eliminata? Non è stata eliminata per quelli già banditi e anche per quelli che saranno banditi entro il 30 novembre? O addirittura per quelli che saranno banditi nel 2009, periodo a cui fa riferimento il decreto?

  62. carbonaro ha detto:

    secondo me l’errore che fanno in molti è quello di fare di tutta l’erba del governo un fascio e di non distinguere le responsabilità dell’attuale situazione

    i tagli sono terribili ma derivano da un’impostazione complessiva della manovra finanziaria le cui responsabilità sono da attribuire a Tremonti e Berlusconi, o meglio a quei milioni di italiani che li hanno votati.
    sulle questioni finanziarie la Gelmini è evidentemente l’ultima ruota del carro del governo e non ce la si può prendere con lei, come gli studenti non possono prendersela con me se l’impostazione didattica della mia facoltà fa schifo
    non dico di non prendersela con nessuno per i tagli, ma prendiamocela con chi li ha decisi non col parafulmine Gelmini
    solo una cosa ha fatto finora la gelmini per l’università (non entro nel merito della scuola), questo cazzo di decreto, e secondo me a meno di non essere del tutto ottenebrati dall’ideologia o dalla lagnusìa (licenza dialettale sicula: lamentosità tipivamente italica) non si può dire che abbia fatto male
    casomai è ancora poco per dare un giudizio, aspettiamo i futuri provvedimenti più specifici (decreti attuativi) e quelli più ampi (disegni di legge in itinere) ma mi sembra difficile negare che IL PRIMO PASSO SIA NELLA GIUSTA DIREZIONE (vi assicuro che lo dice uno che è di sinistra)
    mi piacerebbe che chi si sta stracciando le vesti entrasse nel merito del decreto sui concorsi e mi spiegasse cos’è che non lo convince, altrimenti la discussione non serve a nulla

  63. antonio ha detto:

    grazie ciccio 2,

    chi va alla manifestazione è soltanto un fanatico e vuole solo fare casino!
    Per ora sappiamo che verranno valutati solo i titoli (speriamo non cambino idea!), che costituiscono la “storia” del candidato e di noi tutti, che abbiamo fatto spesso mezzanotte per correggere le nostre pubblicazioni o per correggere tesi di laurea (io ho svariati contratti di insegnamento in giro per l’Italia e ho circa 10 tesisti miei!), cose che fino ad adesso venivano vanificate dal tema e dalle prove scritte in genere.

  64. ciccio2 ha detto:

    la questione delle prove scritte è fondamentale…solo con la mera valutazione di titoli e pubblicazioni questa mini-riforma ha senso

  65. @bogotà

    non capisco bene cosa tu voglia intendere per moda (o trend).

    – Riuscire a seguire un trend di ricerca che “va di moda” vuol dire essere molto competitivi. Devi competere globalmente con un sacco di persone ultra preparate e con tante risorse.

    – Se intendi invece io non guardo le mode e continuo a fare la mia personalissima “ricerca pura” cosi da essere anche un pò anticonformista…. bhè sei discutibile… soprattutto se lo fai solo con i soldi pubblici.

  66. La Lupa ha detto:

    In generale, chiarisco e ribadisco la mia posizione di pieno pragmatismo.
    La riforma (o aggiustamento o modifica o chiamatela come volete) che è in atto è un’occasione. Non importa se a dettarla è un’esigenza di mero risanamento economico e se non corrisponde a un progetto strutturato. E’ comunque meglio dell’immobilismo e dell’appecoronamento totale con prospettiva al peggioramento delle nostre posizioni che abbiamo conosciuto negli ultimi dieci anni.
    La partita è aperta e va giocata. Con grande realismo, prendendo atto della situazione e del materiale umano che abbiamo a disposizione. Come tutte le partite, può finire malissimo ma possiamo – e dobbiamo – dare il nostro apporto. Per noi stessi e per la nostra dignità di persone e di intellettuali, prima di tutto.
    Non è teoria: ci sono punti e aspetti sui quali abbiamo la possibilità di incidere.
    La situazione è talmente degradata che la necessità di un cambiamento si impone. I giornali e l’opinione pubblica la sollecitano, anche se nessuno ne ha un’idea chiara.
    La ministra è orientata verso un cambiamento nel senso della trasparenza e dell’efficienza. Su questo posso avvicinarmi in qualche modo a @bombadillo, nonostante gli anni luce che ci separano dal punto di vista dell’approccio alle situazioni, della visione della vita e della società, della latitudine culturale.
    La ministra non conosce questo mondo e ha bisogno di noi.
    Senza abbandonarci a facili entusiasmi, possiamo agire fornendole un supporto tecnico e un riscontro esperienziale. Soprattutto in vista dei passaggi dell’approvazione dei prossimi decreti, dei regolamenti e della conversione in legge.
    E dobbiamo esercitare un ruolo di controllo sui singoli passaggi.
    Dall’altra parte – spero sia così per tutti qui – stanno i potentati baronali, quelli che in questi anni ci hanno fregato posti di lavoro, soldi, tempo, occasioni, fegato. E che potrebbero continuare.
    A rappresentarli sono i sindacati della Triplice, quelli in cui nessuno di noi potrebbe nemmeno essere mai eletto, quelli che tutelano i privilegi di chi è dentro e tutti gli altri si arrangiano. Quelli che vanno ai tavoli delle trattative.
    L’altra forza in campo è la piazza, che ha uno sviluppo suo e che, a quanto pare, le forze della conservazione sono in grado di usare a loro favore, come leva di pressione.
    L’altro elemento è la volontà del governo di tagliare.
    Le forze in campo sono ancora in movimento, ad oggi non c’è un esito certo, ci sono degli spazi ancora aperti.
    La ministra è in balia di tutto questo. Noi anche. Quindi tanto vale uscirne bene, dando un apporto costruttivo.

  67. Bombadillo ha detto:

    ..uno dei parametri della valutazione delle pubblicazioni è l’afferenza al settore scientifico-disciplinare di riferimento.

    Io sono veramente dispiaciuto da questo panico incontrollato del pubblicitario che diventa ricercatore di filologia.

    Ma insomma, siamo pratici!

    Io non andrò neppure a provare i concorsi in procedura penale, che veramente è affine al diritto penale, perchè tanto so bene che verrei fatto a pezzi. E voi state a preoccuparvi di queste fantasticherie.

    Allo stesso modo, non saprei chi ha creato questo panico, per cui scritto ed orale ancora sussistono, ma adesso potremmo pure finirla.
    Diciamo che dobbiamo avere un minimo di fiducia nelle reciproche compentenze, e, se i giuristi di questo sito concordano sull’interpretazione opposta, diamola per buona (caspita, noi giuristi non concordiamo mai su niente..).

    Questi mi sembrano falsi problemi creati ad arte da qualcuno interessato, e noi precari sbagliamo, se pur in buona fede, a fargli da cassa di risonanza.

    Per il resto, ovviamente, sono d’accordo con antonio e ciccio2, l’attuale protesta non la capisco più, mi pare più sulla politica generale (ed anche, in particolare, di tagli) di questo governo, o sulla scuola, che non sull’Università.

    Una posizione (strumentalmente) ottimistica come la mia capisco che possa pure non essere condivisa, me una di portesta è davvero inspiegabile, quanto meno bisgonerebbe satre alla finestra, r vedere se questa continua così, oppure cambia strada.

    Perchè adesso, è vero, è solo all’inizio – come ho scritto pure sul comunicato -, ma è all’inizio della strada giusta.

  68. mino ha detto:

    @ La Lupa
    Sulle idoneità … non sono state abolite, anche perchè i concorsi, per volontà del Consiglio dei Ministri, non sono stati bloccati (sono state bloccate solo le elezioni delle commissioni), quindi tutto ciò che è scritto sul bando, tranne le commissioni, rimane valido, idoneità comprese. Quindi: concorsi di I e II fascia banditi fino al 30 giugno –> 2 idoneità (grazie alla furbata trasversale del parlamento in sede di conversione del decreto milleproroghe a gennaio); concorsi banditi dal 1 Luglio al 30 Novembre –> 1 idoneità. Dal 30 Novembre non si possono più bandire concorsi da associato o ordinario, almeno fino a quando non saranno emanati i decreti attuativi della Legge Moratti.
    Sulla questione delle prove scritte… anch’io sono un po’ preoccupato. A mio avviso, leggendo il Decreto, la volontà del legislatore è chiara: il concorso deve essere per soli titoli, altrimenti non aveva senso scrivere quel comma 7 in quella maniera (se avessero voluto mantenere le prove scritte e orali, avrebbero scritto: “nelle valutazioni comparative dei concorsi a ricercatori, la valutazione dei titoli e pubblicazioni si deve basare su criteri internazionali di cui al D.M. ecc. ecc.”). Tuttavia il testo si presta a interpretazioni e temo che qualche parlamentare modifichi il comma in modo da far rientrare dalla finestra le prove scritte e orali. Pertanto invito tutti, me per primo, ad attivare tutti i contatti, a mandare e-mail ben scritte (a nome di chi si vuole, dell’apri, dei firmatari della petizione, di se stesso) a deputati e senatori – specie quelli che siedono in commissione cultura – mettendoli in guardia da questo pericolo e facendo loro capire che una tale eventualità vanificherebbe tutto. Mi raccomando.

  69. La Lupa ha detto:

    Nel concreto:
    – vigilare sui passaggi delle singole e varie approvazioni dando più visibilità possibile a ogni passo (perciò grazie a chi mette a disposizione questi sitii, ma diamoci da fare anche con le nostre mailing list e nelle università);
    – fornire alla ministra indicazioni precise (dati, informazioni, riscontri) per arrivare a testi normativi utili;
    – tenere contatti con le varie forze in campo per arrivare a un obiettivo comune;
    – evitare le divisioni di tipo ideologico.

  70. cattivo.maestro ha detto:

    una voce fuori dal coro:
    a) i concorsi da associato e ordinario sono bloccati! A breve inizieranno a fiocarre i ricorsi…
    b) i concorsi da ricercatore sono bloccati: 1) non è possibile fare una valutazione esclusivamente dei titoli senza prevedere anche una prova in presenza (discussione dei titoli, seminario, ecc.); 2) il regolamento avente natura non regolamentare, invece, HA natura regolamentare, per cui sarà soggetto a impugnazione; 3) il decreto non sarà emanato prima della conversione in legge del decreto; 4) il decreto deve indicare criteri per più di cento settori. O il Ministro ha mille consulenti (se ci sono non li può retribuire, chi li nomina, perchè loro, sarannpo oggettivi, mah…) o il decreto non sarà adottato nei termini previsti; 5) se sarà adottato in appena 30 giorni non potrà essere un decreto completo e valido.
    I CONCORSI SONO BLOCCATI!

  71. La Lupa ha detto:

    Che poi a svolgere questo ruolo sia la Rete, l’Associazione Per il Ringraziamento Italiano o ciascuno di noi nel suo ruolo di rappresentanza nelle singole università è da decidere.
    Personalemte ritengo che se si arrivasse a una rappresentanza unica (ma trasparente al suo interno) su alcuni punti chiave sarebbe una bellissima cosa. Ed è per questo che dedico del tempo a questi scambi di idee.
    Se poi non sarà possibile, il mio apporto lo darò in un’altra veste (cosa che sto già facendo).

    Scusate la lungaggine.

  72. cattivo.maestro ha detto:

    …che succede se il grande barone scrive le pubblicazioni a nome del figlio? Vogliamo vederlo in faccia ‘sto figlio per capire se è capace di intendere e di volere?

  73. Bogotà ha detto:

    no caro rivoluzione,
    per argomenti alla moda – in campo umanistico – intendo quei mille rivoli che si alimentano dalla cultura cosiddetta “pop”.

  74. Bogotà ha detto:

    @ Bombadillo che Dice: “..uno dei parametri della valutazione delle pubblicazioni è l’afferenza al settore scientifico-disciplinare di riferimento. Io sono veramente dispiaciuto da questo panico incontrollato del pubblicitario che diventa ricercatore di filologia. Ma insomma, siamo pratici! Io non andrò neppure a provare i concorsi in procedura penale, che veramente è affine al diritto penale, perchè tanto so bene che verrei fatto a pezzi. E voi state a preoccuparvi di queste fantasticherie. […] Questi mi sembrano falsi problemi creati ad arte da qualcuno interessato, e noi precari sbagliamo, se pur in buona fede, a fargli da cassa di risonanza.”

    La questione del “pubblicitista” (neologismo per “studioso della pubblicità”) che può concorrere con lo studioso dell’età di Dante, l’ho tirata fuori io per evidenziare il fatto che una valutazione (pseudo)oggettiva dei curricula potrebbe produrre storture.
    Preciso che l’es. che ho fatto non è virtuale: all’interno di uno medesimo SSD potrebbero esserci ricercatori di argomenti così squilibrati. E il pericolo è che paradossalmente i vari indici di valutazione potrebbero favorire i meno meritevoli!
    Ovviamente, riguarderà pochi di noi, ma il problema comunque sussiste.

  75. antonio ha detto:

    @la lupa,
    è vero, la possibilità che qualche parlamentare riesca a far mettere le prove scritte in sede di conversione c’è.
    però, a quel punto si ritornerebbe alla situazione di prima, che tutti voglio cambiare.

  76. La Lupa ha detto:

    Il problema sussiste, ma è anche un’opportunità. Non vedo che cosa ci sarebbe di male a concorrere per un settore affine. Oggi sarebbe una manovra pericolosa, ma in prospettiva questi scambi potrebbero essere la premessa per un superamento dei SSD chiusi e blindati, che sono uno dei limiti più evidenti dell’università italiana.
    Questo dando per scontata la buona fede. Che però è cosa rara.

  77. paolo ha detto:

    Bravo cattivo Maestro, questa è un’osservazione da sottoporre alla Gelmini.

  78. La Lupa ha detto:

    Che tutti volgiano cambiare mi sembra un po’ utopistico.
    Non dimentichiamo che di baroni in parlamento ce ne sono parecchi. Per questo dobbiamo vigilare e chiamare in causa direttamente ciascuno i parlamentari del proprio collegio.
    Chi li ha mandati a Roma? Chi gli paga lo stipendio? Cerchiamo di ricordarglielo, anche su questi punti.

  79. cattivo.maestro ha detto:

    caro paolo,
    qui però non ci sentono.
    Sono cose che vado dicendo da cinque mesi…

  80. paolo ha detto:

    E’ estremamente pericoloso che la valutazione sia per soli titoli e pubblicazioni (metti che siano stati scritti dal marito); occorre anche un colloquio o un seminario.

  81. @bogotà
    quei rivoli esistono solo in italia dove le università NON sono soggette al mercato del lavoro. Assenza totale di valutazione.

    Con i soldi pubblici nel nostro caso, è molto facile fare lo stravagante “pop”.

  82. La Lupa ha detto:

    Senti Paolo, che uno per trombare deva anche scrivere un libro per un’altra è possibile.
    Ma i titoli includono le esperienze di ricerca, le docenze, la partecipazione a convegni e seminari internazionali. Le pubblicazioni, di solito, sono collegate con queste attività del tutto pubbliche. O no? Sarà mica solo il mio il settore dove ti controllano anche l’ultima nota!

  83. cattivo.maestro ha detto:

    La Lupa,
    da me docenze anche l’usciere può fare significative esperienze a partecipazione a convegni e seminari. In questo caso poi non c’è da controllare le note…

  84. cattivo.maestro ha detto:

    La Lupa
    scrivi
    che dobbiamo chiamare “direttamente ciascuno i parlamentari del proprio collegio.
    Chi li ha mandati a Roma?”

    I collegi non esistono più, la rappresentanza diretta neanche, le preferenze men che meno. Roba di altra epoca.
    Non si può fare. Questi se ne fregano di noi…

  85. La Lupa ha detto:

    Quella del disfattismo è la via più facile. Se tanto si blocca tutto, che stai qui a fare?

  86. paolo ha detto:

    Ai concorsi per ricercatore spesso i candidati hanno pochi titoli (ricerche, periodi all’estero, docenze) e quindi si finirà per basare la valutazione solo sulle pubblicazioni. C’è un famosissimo caso a proposito di scritture per altri.

  87. Bogotà ha detto:

    @La lupa,
    il mio commento non riguarda la possibilità di concorrere in SSD affini; bensì il fatto che una valutazione molto rigida – peraltro basata su criteri inediti per il sistema italiano – rischierebbe di produrre storture p.es. sopravvalutando i titoli di un candidato mediocre che però si ritrova pubblicazioni su riviste con un buon IF, ecc.

    Se io mi sono fatto il culo per anni a curare l’edizione critica dell’anonimo napoletano del Trecento, teoricamente rischierei di essere battuto da chi ha pubblicato tanta robetta (per es. studi sulla pubblicità televisiva), in minor tempo, su riviste con buon IF, ecc.

    Sarebbe una beffa! Ora è chiaro?

  88. La Lupa ha detto:

    Ma non è vero. Vengono in passerella ai nostri convegni alle nostre iniziative. I voti gli servono, anche se ciclicamente. Chiamiamoli in causa e monitoriamo quello che fanno, soprattutto quelli delle commissioni che ci interessano, alla camera e al senato.

  89. cattivo.maestro ha detto:

    La Lupa,
    tutto sono tranne che disfattista. Ho solo corretto una tua osservazione perchè non si vota più come tu suggerivi e perchè non esiste più quel legame tra elettori ed eletti che ti invitavi a sollecitare!
    Ho detto che è tutto bloccato! E’ un dato di fatto! Oggi i concorsi sono tutti bloccati!
    E’ disfattismo? NO!
    Io protesto e sciopero contro il fatto che il decreto-legge ha di fatto bloccato tutti i concorsi universitari!
    Denuncio, protesto e cerco di trovare soluzioni!

  90. La Lupa ha detto:

    Chiaro.
    Per questo dovremmo lavorare sui criteri, per individuare un sistema unico, ma modulabile a seconda delle differenze e specificità di ciascun settore.

  91. Bogotà ha detto:

    La lupa, cattivo.maestro, non litigate: vi ho messo nel medesimo raggruppamento…
    guarda qui: https://ricercatoriprecari.wordpress.com/2008/11/11/cara-mariastella/#comment-8666

  92. paolo ha detto:

    Cattivo Maestro ti risultano desideri di ricorsi per le nuive modalità di formazione delle commissioni?

  93. France ha detto:

    Bello, ora i miei commenti spariscono (e non c’era nemmeno un link)…

  94. 5annidiassegni..avuoto ha detto:

    Sono d’accordo con cattivo.maestro e paolo. Questa pseudo riformicchia, se non risulterà in un blocco totale per i soliti ricorsi, forse sconvolgerà le carte per una tornata o due. Se non sarà accompagnata a brevissimo termine da una modifica strutturale delle università che comporti: chiamata diretta responsabile, valutazione seria ex-post e penalizzazioni serie in termini di stipendio e risorse per chi è incapace, alla lunga produrrà più danni che altro.

    Se il meccanismo per cui si vince è una sola pubblicazione in più, vedrete che si aprirà presto un florido mercato di “ghost-writers”. Se il candidato personalmente non deve dimostrare mai nulla, questo sfavorirà ancora di più quelle poche situazioni pseudo-sane che ancora sopravvivono nell’università italiana

    Se il meccanismo verrà strutturato attraverso valutazioni asettiche, tipo “publish or perish”, appariranno presto siti pieni di articoli pieni di ca**ate che si citano fra loro. E cosi’ via…

    Infine posso dire che la mia esperienza internazionale nel mio SSD mi dice che i gruppi di lavoro che funzionano non sono fatti da unioni di geni isolati, ma da persone di vari livelli e varie capacità che soprattutto riescono a collaborare in maniera armonica, l’unione fa la forza e in questo soprattutto gli americani hanno moltissimo da insegnarci.

    In conclusione, diciamo che la scossa che verrà data è comunque un segnale positivo, ma io personalmente tutto questo ottimismo non riesco a condividerlo. I punti cruciali non sono stati neanche sfiorati (e a scanso di equivoci chiarisco subito che secondi me il punto cruciale non è nella abolizione dei tagli dell’FFO)

    @antonio

    dire ho dei tesisti miei è quanto meno avventato. Ricordo che poco tempo fa la magistratura ha chiarito che la proprietà intellettuale di ciò che è contenuto nelle tesi è del tesista e non del relatore. Non facciamo l’errore che altri hanno fatto con molti di noi, non riconoscendo l’apporto delle persone con cui “collaborano”. Sono sicuro di aver frainteso la frase e di stare esagerando, quindi spero non ti offenderai, ma espressa in una riga di un post suonava male….

  95. France ha detto:

    Ok, ora va.
    Se ha ragione cattivo.maestro, e i concorsi sono di fatto bloccati, e’ inutile continuare a parlare di scritti si, scritti no. Ma e’ importante, a prescindere, e La Lupa ha ragione, scendere in campo uniti da domani per tenere il fiato sul collo a Stellina e compagnia affinche’ facciano quello che noi vogliamo. La Petizione qui l’hanno firmata in tanti: l”APRI, che e’ figlia sua, potrebbe essere la veste ufficiale che non abbiamo. Io sono solo quello che ha comprato il dominio web, Bombadillo, Mino (e non ricordo chi altro) sono i promotori della Petizione. Iniziamo sabato ad eleggere un rappresentante-presidente-portavoce che parli a nome dell’associazione, sulla base delle discussioni che facciamo anche qui, se volete, ma che possa andare a rompere i coglioni in tutte le sedi istituzionali e mediatiche a chi vuole far finta che tutto cambi e tutto, invece, resti uguale…

  96. @bogotà
    Non credo esistano riviste di pubblicità televisiva che hanno grandi impact factor.

  97. La Lupa ha detto:

    Perchè UN rappresentante? Il lavoro è improbo. Uno da solo non può farcela, neanche se lo fa a tempo pieno. Che cos’è questa mania di volere mandare UNO dalla ministra. A fare che? Te e pasticcini?
    Un’associazione, se è trasparente, funziona in un altro modo.
    A questo punto mi chiedo se a qualcuno di voi è mai capitato in passato di rappresentare qualcun altro o di gestire meccanismi di rappresentanza.

  98. La Lupa ha detto:

    Da parte mia ho “prenotato” un’audizione alla camera, in commissione. Ma non so ancora se ci andrò personalmente, se da sola o con altri. Non basta un nome su un sito per avere un livello di rappresentanza istituzionale e per partecipare a incontri di carattere istituzionale. Se Apri o chi per lei a gennaio sarà strutturata e avrà le carte i nregola nulla vieta che a questa audizione venfga una sua rappresentanza.

  99. mino ha detto:

    Credo che France si riferisse alla nomina d UN presidente … ma evidentemente se accettano di incontrarci deve andarci una delegazione, non foss’altro che se uno si dimentica di dire delle cose ce n’è un altro che le ricorda.

  100. Bogotà ha detto:

    @France
    approfitto di questo tuo ultimo commento per sollevare un argomento che finora non è ancora emerso,

    Non conosco esattamente la situazione fuori da questo blog, ma è certo che esistono moltissime altre realtà più o meno simili alla nostra sparse per il web e fuori (in mailing list ad es. arrivano in continuazione messaggi e resoconti di molti gruppi di precari).

    Scusatemi se dico un’ovvietà, ma credo che si debba chiarire una volta per tutte che il Presidente dell’APRI chiunque sarà nominato dovra rappresentare quegli X precari iscritti nell’associazione e non tutti i precari della ricerca italiani.
    Lo dico perché in tutti i vostri commenti c’è un po’ di confusione su questo punto. Siamo tutti d’accordo?

  101. La Lupa ha detto:

    E perchè non un’altra petizione da mandare a tappeto? Visto che l’altra ha funzionato?

  102. mino ha detto:

    Mi sembra ovvio che il presidente di una data associazione rappresenti gli iscritti a quella associazione.
    Altrettanto ovvio che una associazione di precari non rappresenta tutti i precari: per esempio, una buona parte di precari è a favore, più o meno eplicitamente, delle vecchie regole, perchè si sente protetta dalle “code”…

  103. La Lupa ha detto:

    @bogotà

    Finalmente!
    Quando una delle mille associazioni si presenta le viene chiesto statuto., registrazione e elenco soci. E’ già buono se non chiedono che all’interno ci siano rappresentanze universitarie istituzionali.

  104. cattivo.maestro ha detto:

    @ Paolo
    molti candidati che hanno fatto domanda stanno studuando se fare ricorso.
    Quelli che non hanno fatto domanda pretendono che si riaprano i termini dei bandi!

    Ho sentito ragioni di diritto da tutt’e due le parti. Stanno valutando la convenienza. Gli Atenei potrebbero alla fine annullare i bandi.

    Sono d’accordo con France
    lottiamo facciamoci sentire.

    Ma l’ottimismo di molti per me è incomprensibile.
    La situazione è nera, dopo questo decreto-legge più di prima.

  105. La Lupa ha detto:

    Tutto sommato la forma della petizione è molto più semplice e ha un impatto numerico maggiore.
    Se il contenuto è chiaro e condivisibile, nulla vieta che i primi a firmarla siano i parlamentari. Non dimentichiamo che in sede di conversione in legge la ministra cercherà un consenso molto ampio, proprio per non finire per essere il “parafulmine” della situazione (per usare un’immagine vostra d ipiù sopra).

  106. Bogotà ha detto:

    @rivoluzione
    ovviamente, esistono anche degli studi seri sulla pubblicità, non è questo il punto (ma volevo precisarlo); ma accanto a questi è facile che si moltiplichino articoli mediocri, per i quali sarà relativamente facile trovare una rivista plurilingue (quindi con IF maggiore). Per chi studia il medioevo italiano, il massimo è pubblicare su una rivista storica italiana (che essendo in lingua italiana avrà un IF minore).

  107. mino ha detto:

    Cara “La Lupa”, tieni presente che l’altra volta ci impiegammo un mese solo per metterci d’accordo e per scrivere la petizione. E altri 15 giorni per raccogliere le 1000 firme. E comunque l’altra volta incontrammo diverse difficoltà nel dopo-petizione proprio perchè non vi era una associazione alle spalle. Non so… ma non credo che ci siano i tempi, anche perchè prima postiamo le nostre proposte migliorative al ministro e ai suoi tecnici e meglio è. Secondo me si può ancora agire sotto il mandato dei 1000 e passa dell’altra petizione.

  108. Bogotà ha detto:

    Grazie mino, era ovvio ma andava esplicitato…
    Non ho ben capito invece il riferimento alle “code”, ma cerchiamo di tener fermo il rispetto reciproco, pur nelle diverse posizioni.

  109. La Lupa ha detto:

    Mino
    i tempi ci sono, se cominciamo subito. In fondo le chiacchierate di questi giorni sono servite a sgrossare le posizioni. Poi la precedente petizione è un riferimento. Mi sembra che proprio nessuno l’abbia messa in discussione. Partiamo 8o ripartiamo) da lì.

  110. La Lupa ha detto:

    Attenzione: il “mandato” dei firmatari non è una delega in bianco e non è una delega di rappresentnaza sindacale. E’ l’adesione a un testo.
    Se questa forma funziona – e ne sono convinta – perchè volere per forza arrivare a una strutturazione, problematicissima?. Sapete benissimo che anche nelle università i precari non sono nemmeno nei consigli di facoltà o se ci sono sono nella categoria dei docenti a contratto, che non li rappresenta tutti.

  111. La Lupa ha detto:

    Se il problema è il tempo necessario per condividere il testo (o i testi per più step successivi), si può organizzare una griglia per punti e un forum per ciascun punto. Ogni forum ha un suo “amministratore” che a scadenze precise fa una sintesi e la risottopone agli altri. Fino alla condivisione.

  112. @bogotà

    bene… già meglio… ma…
    Affinchè una nazione possa potersi finanziare studi sulla propria storia e sulla propria cultura deve essere economicamente a posto.

    Ovvero deve riuscire a stra-finaziare quelle ricerche che le possano dare ricchezza e benessere. Ovvero quelle ricerche che hanno una certa domanda nel mercato del lavoro della conoscenza…. e sappiamo tutti che queste sono perlopiù di area scientifica.

    Ma non ti devi spaventare!!!

    E’ questa la chiave della collettività… affinche tu possa continuare a fare i tuoi importantissimi studi locali devi finanziare la ricerca globale ed essere in quest’ultima molto competitivo. Quella ricchezza collettiva cosi ottenuta sarà usata per coltivarsi internamente.

    La cultura ha un costo… se un paese non se la può permettere… vuol dire che non stà lavorando bene.

    So benissimo che questo concetto è culturalmente indigeribile da un “vero” italiano…

  113. Bogotà ha detto:

    @rivoluzione
    già, ma io ho superato l’esame della patente europea sposando la Strategia di Lisbona…
    a parte gli scherzi, sono perfettamente d’accordo con te (e credo che su questo punto lo siano anche gli altri).
    Ma l’esempio che facevo era strumentale alla mia riserva sui criteri “oggettivi” di valutazione…

  114. La Lupa ha detto:

    Non voglio scoraggiare nessuno, ma, realisticamente, quanti soci pensate che possa arrivare ad avere l’APRI? Le associazioni sono già tante, c’è già la rete e ci sono i diversi gruppi dei singoli atenei, + le rappresentanze istituzionali delle singole facoltà e università.
    Se la strada è quella di presentare un’associazione e di accreditare il suo presidente come delegato in incontri istituzionali, il suo peso si misurerà sui numeri.
    Poi, scusate, chi mai si fa rappresentare – politicamente e anche legalmente – da una persona che non ha mai visto e che non conosce, da un nick?
    Il ricorso a una nuova petizione può invece permettere di raccogliere consensi dappertutto. L’adesione è su un testo, su un input preciso.

  115. La Lupa ha detto:

    Ragazzi, ho sonno.
    Fateci una pensatina, ci rileggiamo domani.

  116. carbonaro ha detto:

    l’apri si identificherà sempre con la petizione dei Mille, le camicie rosse che riunirono il fronte della ricerca italiana, consegnando le province rivoluzionarie dei blog, pacificate, nelle mani del sovrano (obbedisco al decreto)

  117. Untenured ha detto:

    se l’APRI sottoponesse un programma al governo e all’opinione pubblica come quello proposto dai colleghi neuroscienziati di TO credo che in molti sarebbero disposti a sostenere l’associazione, indipendentemente dal fatto se il suo presidente è solo un nick name o una firma reale, un uomo o una donna invisibili o riconoscibili, se è eletto democraticamente o nominato ad acclamazione dal popolo della rete.

    ————-
    Linee guida per il miglioramento della qualità della ricerca scientifica
    e per il reclutamento dei nuovi ricercatori.

    L’università Italiana, propone essenzialmente didattica e punta poco
    sulla ricerca. Nella sezione di Fisiologia del Dipartimento di
    Neuroscienze di Torino, oltre che sulla passione, sentiamo l’esigenza di
    puntare sulla qualità della ricerca. Per ottenere quest’obiettivo
    riteniamo importante investire su giovani di valore, offrendo loro
    autonomia finanziaria e lavorativa. Solo in questo modo essi avranno la
    possibilità di sviluppare le loro idee nel nostro paese e porteranno
    arricchimento ed innovazione all’interno del mondo accademico e nella
    società.

    In un momento in cui tutta la scuola italiana è scesa in piazza, dalle
    scuole primarie all’Università, noi ricercatori precari abbiamo deciso
    di fare un’analisi, fin dove abbiamo potuto, del mondo lavorativo in cui
    tentiamo di fare ricerca. Ci teniamo a sottolineare che le nostre
    analisi sono relative al mondo della ricerca scientifica che bene
    conosciamo, perché ricercatori precari da moltissimi anni. Le nostre
    diverse esperienze ci hanno portato a conoscere anche i sistemi
    universitari di diversi paesi stranieri del nord Europa e degli Stati
    Uniti. La nostra analisi ci ha trovato concordi sul fatto che per
    aumentare la qualità della ricerca scientifica, in modo da avvicinarci a
    quelli che sono gli standard internazionali, alcune cose devono
    cambiare. Dunque, uniti e speranzosi, chiediamo più ricerca, più
    autonomia, più qualità, ben consapevoli che questi obiettivi sono
    raggiungibili solo apportando profonde e concrete riforme al sistema e
    accettando la scommessa di finanziare in maniera adeguata il
    rinnovamento da tutti auspicato.

    * PUNTARE SULL’AUTONOMIA E SULLA RICERCA SCIENTIFICA

    L’art.2 del D.L del 10 novembre 2008, n. 180 ancora una volta punta
    sulla qualita’ dell’offerta formativa; sulla qualita’ e l’efficienza
    delle sedi didattiche e, solo in parte, sulla qualita’ della ricerca
    scientifica.

    Per aumentare la qualità della ricerca scientifica, riteniamo importante
    garantire l’autonomia ai singoli dipartimenti, sia dal punto di vista
    della gestione economica, sia per quanto riguarda la gestione del
    personale. Occorre dunque incentivare i dipartimenti stessi al
    raggiungimento della qualità, assumendo sempre più cervelli di valore
    per poter crescere e diventare competitivi.

    Chiediamo perciò che periodicamente sia valutata la produzione
    scientifica dell’intero dipartimento e che essa vada a ricadere sui
    finanziamenti futuri dati ai singoli ricercatori e al dipartimento
    stesso, che sarà incentivato a reclutare ricercatori brillanti.

    * PUNTARE SULLA QUALITA’ NEL RECLUTAMENTO

    Considerando l’ art. 1 del D.L. del 10 novembre 2008 n. 180 riguardante
    la procedura comparativa per il reclutamento dei ricercatori,
    concordiamo che essa avvenga sulla base del curriculum scientifico, ma
    chiediamo anche che il candidato venga valutato sulla presentazione,
    sotto forma di seminario, dei propri lavori scientifici e della linea di
    ricerca che intende sviluppare in piena autonomia ed indipendenza.

    Chiediamo che il neo-ricercatore sia assunto con un contratto a tempo
    determinato, della durata di 5 anni, durante i quali il ricercatore
    potrà utilizzare le apparecchiature appartenenti al proprio ente di
    ricerca, riceverà un finanziamento di base che gli permetterà di pagare
    un dottorando/borsista e di portare avanti le proprie ricerche in
    autonomia dimostrando il proprio valore scientifico.

    Chiediamo che dopo i 5 anni sia valutata l’aggiornamento del curriculum
    scientifico del neo-ricercatore dal momento dell’ assunzione, secondo
    criteri di valutazione europei, tenendo presente quanto il ricercatore
    neo assunto ha saputo sviluppare la propria identità scientifica in
    termini di pubblicazioni e nuove collaborazioni. Chiediamo che la
    commissione, attenendosi ai suddetti criteri, in caso di valutazione
    positiva, confermi il candidato come ricercatore a tempo indeterminato
    mentre, in caso di valutazione negativa, non stipuli nuovamente un
    contratto di ricerca con il candidato.

    Ricercatori Precari del Dip. Neuroscienze – Sezione di Fisiologia
    (UNITO)

  118. @bogotà
    sarai pure d’accordo ma bisogna anche collegare il pensiero all’azione.

  119. carlo (lowercase) ha detto:

    Una domanda per La Lupa: sai dirmi quali e quante sono le associazioni di ricercatori precari? Il problema quando si è lavorato alla vecchia petizione è che di associazioni di ric. prec. proprio non se ne sono viste. Ci sono numerosi blog, c’è l’ADI, ci sono individui che parlano ciascuno a proprio nome, ci sono gruppi sparsi nei dipartimenti che organizzano mobilitazioni (appoggiandosi di volta in volta a studenti, precari non ricercatori, etc.).

    Correggimi se sbaglio. Io mi ricordo di aver chiesto più volte se ci fossero organizzazioni ufficiali di ricercatori precari, se RNRP fosse in qualche senso “ufficiale” o se avesse intenzione di diventare associazione. Ma tutt’oggi mi pare che di alternative all’APRI non ce ne siano. Non è che uno si sveglia la mattina e decide di formare una associazione, ma non possiamo neanche organizzare una raccolta firme ogni volta che vogliamo protestare per qualcosa (o pensate che la prossima petizione risolva tutti i problemi dei ricercatori precari?).

    Per quanto riguarda la domanda “chi mai si fa rappresentare – politicamente e anche legalmente – da una persona che non ha mai visto e che non conosce, da un nick?”

    Il punto è proprio formare un luogo (virtuale) dove si interviene con il proprio nome. Quindi con dei controlli al momento dell’iscrizione della veridicità dei dati inseriti. D’altronde, essendo i ricercatori sparsi per il mondo (o siamo io e France gli unici due espatriati?), incontrarsi nel mondo reale è difficile. Non credo ci siano altre alternative.

    Non mi sembra neanche un gran problema. Gli iscritti ad un sindacato si fanno rappresentare da persone che probabilmente non hanno mai visto di persona (pensi che tutti i tesserati CGIL conoscano Epifani di persona?).

  120. antonio ha detto:

    @5annidi assegni:

    “Ho dei tesisiti” significa che circa 10 studenti hanno chiesto la tesi a me, nel mio insegnamento (a contratto), fino ad adesso se ne sono laureati 2. Sono stato in seduta di LAUREA 2 volte. Credimi, mi cagavo sotto dalla paura, sai all’inizio da relatore un pò di paura ti viene, poi sono riuscito a fare prendere 4 punti su 7 ad entrambi.
    Mi sto facendo un culo grosso quanto una casa per seguirli tutti.
    Poi questa estate è uscita la mia prima MONOGRAFIA (una faticaccia, ma una grandissima soddisfazione!)
    Non ho nessun collaboratore, per un contratto di insegnamento prendo 2000 euro l’anno.
    Svolgo con impegno e passione queste attività (pubblicazioni, libri, tesi ecc…), ed è ora che qualcuno le valuti!!!!!!!

  121. carlo (lowercase) ha detto:

    x Untenured: scusa, ma cosa chiedono i neuroscienziati di TO?

    Valutazione periodica della ricerca scientifica, incentivare i dipartimenti ad assumere i migliori (dunque, autonomia economica e nelle assunzioni e responsabilizzazione), integrazione della valutazione per titoli con un colloquio/seminario.

    A parte l’autonomia economica (non ricordo se se ne parlava nella petizione), il resto non mi sembra differente da quello che chiediamo noi.

    (La parte sulle apparecchiature chiaramente non è generalizzabile a tutti i settori. La richiesta di borse di almeno 5 anni con la possibilità di assumere un dottorando sono pura fantasia, non esiste in nessuna parte del mondo.)

  122. Untenured ha detto:

    la discussione sull’APRI si sta spostando dai CONTENUTI delle proposte a noiose questioni procedurali sul presidente, la rappresentatività…

    l’APRI dev’essere concepita come un’associazione.. sovversiva.. e non-rappresentativa, al di fuori di logiche convenzionali di rappresentanza e mediazione politica, altrimenti nasce già morta.

  123. carlo (lowercase) ha detto:

    @ Untenured.

    La questione procedurale è: i) si vota, ii) chi ha più voti vince. Fine della procedura.

    Sui contenuti, sono mesi che parliamo di contenuti (a parte qualche divagazione). Ed essenzialmente sono espressi nella petizione. Non mi pare ci sia ancora molto da dire.

    Se tu hai altri contenuti che vuoi sottoporre alla attenzione della comunità, siamo qui ad ascoltare.

  124. Bombadillo ha detto:

    Cari amici,
    quando, con un gruppo di amici, agivo nella mia città con una associazione meridionalista (SUD), in Statuto ci eravamo dati la regola dell’amministrazione disgiunta (o, se preferistie, disgiuntiva) di ogni singolo socio.

    Dunque, quando ho scritto lo Statuto dell’APRI, la mia prima tentazione è stata quella di riproporre tale modello (mica me lo sono inventato: è il modello normale previsto nel codice civile – salvo che non sia diversamente stabilito – per le società di persone), che ha il grande vantaggio di favorire l’azione rispetto alla discussione: e dunque rimane ancora il mio preferito. A noi dell’associazione , SUD, del resto, in tanti anni non ha mai creato alcun problema. Non ci siamo mai pentiti della nostra scelta.

    Dopo, però, ho pensato che allora era diverso, perchè noi eravamo un gruppo di amici, che si conoscevano di persona, e dunque eravamo più coesi.
    Quindi ho previsto un solo Presidente/rappresentante. E credo di aver fatto bene, perchè il primo tentativo di amministrazione disgiunta dell’APRI, che avevo pensato fosse possibile almeno nella fase istituenda, ha scatenato un vespaio senza fine.
    Ora, invece, mi pare di capire che ci si lamenti del rappresentante unico…il che, però, mi pare contraddittorio.

    Chi, poi, come la Lupa, è qui da poco, non conosce tutte le battaglie che ho dovuto fare per spiegare, a chi insisteva reiteratamente in senso contrario (per rispetto della privacy, sic!) che non si può fare un’associazione solo con i nik, per altro con le finalità di rifoma dell’APRI. Proprio non si può: participare ad una tale associaizone sarebbe un delitto previsto e punito da un apposito reato associativo puro.

    L’APRI, quindi, ha (o comuque avrà) una lista dei soci pubblica, in cui ad ogni nome, cognome,qualifica, Università, etc., corrisponderà anche un nik: e questa è una cosa affatto diversa.

    Non c’è bisogno, inoltre, di alcuna altra petizione, perchè abbiamo il Manifesto, scritto da France, sulla falsariga della Petizione: chi lo condivide si associa, chi non lo condivide non si associa.

    A tal proposito, faccio solo notare, a r.i., e a tuti gli altri amici del “modello europeo”, che tutto quello in cui credono loro – o almeno le linee essenziali, chiamata diretta, etc. – fa parte del Manifesto, come faceva parte delle Petizione, e, per così dire, come fa parte dello stesso dna dell’APRI. Ognuno, da questo fatto, ne tragga le conseguenze che ritiene.

    …è evidente poi che il futuro Presidente (io propongo France, non è una novita, perchè: è bravo; è di una materia scientifica; non fa la professione; e, cosa di non poco momento, lavora all’estero), se MAI invitato al Ministero, o da un’altra parte, potrà decidere di andarci con una piccola (ripeto: PICCOLA!) delegazione.

    Per quanto attiene, infine, agli aspetti quantitativi, e ovvio che più siamo meglio è.

    Tuttavia, una associazione che si pone un fine di orientamento culturale non misura proprio il suo valore sul numero degli iscritti (mica è un sindacato), ma sulla qualità, anche tecnica, delle sue proposte.
    Questa, del resto, è stata pure la logica della petizione: proposte che dividono, non fa niente che poi non le votano tutti, perchè tanto, se si ricerca la proposta che unisce tutti, lima di qua, lima di la, si arriva al mitico “più Carfagna per tutti” (che, pe altro, mi pare di essere stato io a lanciare).

    Per cattivo maestro: caro, le questioni che sollevi sono simpatiche, me ora non ce la faccio a ribattere, perchè casco dal sonno. Se può interessarti la mia opionione, ci aggiorniamo a domani.

    Buonanotte.

  125. cattivo maestro ha detto:

    Caro Bombadillo,
    ti ringrazio per aver riconosciuto che le mie argomentazioni sono “simpatiche”, in realtà sono anche suffragate dalla giurisprudenza.
    Ci tengo molto ovviamente a sentire il tuo parere. Anch’io sto crollando dal sonno.
    A domani.

  126. carlotta ha detto:

    Ragazzi è da giorni che vi leggo… scusatemi ma vi trovo realmente patetici… disquisite tutto il giorno dei medesimi problemi… forse se invece di perdere tempo all’interno di blog vari dedicaste le vostre giornate alla RICERCA… forse oggi non sareste ancora dei precari… non siete che un’orda di straccioni fannulloni che assedia la già mal messa università italiana… e spero che come nel famoso dipinto Cacciata dei diavoli da Arezzo… arrivi qualcuno a scacciarvi via perchè di voi davvero non se ne può più. Non sperate di cambiare le regole, non tutti i baroni che tanto disprezzato hanno messo in cattedra gente scema, la moglie o l’amante di turno… spesso la loro scelta è stata oculata ed è caduta sul loro studente o sulla loro studentessa migliore, che c’è di male?? voi invece vi vedo pieni di livore e di invidia… e dire che state lottando per un misero posto da 1000 euro al mese… è ridicolo! se proprio siete cosi precari e ci tenete al tozzo di pane perchè non andate a trovare un lavoro piu proficuo?? Non abbiamo bisogno di voi nell’università italiana… siete solo i rimasugli, gli emarginati… e mi dispiace che proprio un governo di centro destra sta permettendo a quest’orda di straccioni, mendicanti, commedianti, giocolieri, ballerine e nani della ricerca di assediarci. vergogna vergogna vergogna…

  127. carlotta ha detto:

    Post scriptum:
    sarebbe molto interessante e terapeutico per voi vedere un video (credo circoli anche su youtube) di un rettore di un’università del sud (precisamente della Sicilia) che esce fuori e dice all’orda di straccioni “NON ABBIAMO PIU POSTI ANDATEVENE” , è quello che ogni rettore saggio dovrebbe fare, eliminazione immediata di tutti questi contrattisti, collaboratori, portaborse etc.etc. che ci assediano. BASTA!!!! SIAMO STUFI DI VOI!!!! ANDATEVENE!! L’università è per pochi, non tutti hanno lo spessore per sedersi in cattedra, non bastano le vostre pubblicazioni, ci vuole ben altro, ci vuole quel carisma che voi non avete avuto (ecco perchè non siete mai stati notati da nessun “barone”) e spero tanto che dopo quest’ultima infornata di ricercatori non si bandiscano piu posti da ricercatore per decenni… dimodocché eviteremo eventuali contaminazioni. ripeto: desistete! siete solo dei poveretti.

  128. Nicola ha detto:

    Prima di seguire i “saggi” consigli di Carlotta…andandomene, mi permetto un’ulteriore intervento.
    Purtroppo, penso anch’io che il DL della Ministra sia solo un triste specchietto per le allodole.
    Di fatto, il risultato è quello di aver bloccato tutti i concorsi. Quanto al regolamento è matematicamente impossibile venga emanato prima della conversione del decreto visto che prima deve pure passare dalla Corte dei Conti…non ci sono i tempi tecnici perché tutto ciò avvenga nei 30 gg previsti né tantomeno nei 60 gg di vita del decreto. Non per fare la Cassandra, ma ammesso e non concesso che alla fine il decreto venga convertito tale e quale, con quali denari pensate sia possibile fare i concorsi?
    Tanto per darvi un esempio concreto di quel che affermo, vi racconto quel che si diceva oggi nel CdF di un’ università semi-virtuosa – la mia – (84% rapporto FFO/spese) – per di più con una ricchissima convenzione con una fondazione bancaria:
    – Conti alla mano dal 2010 ci saranno problemi di bilancio per pagare gli stipendi.
    – Unici concorsi eventualmente possibili saranno quelli cofinanziati ex Mussi (II trance)
    – Forse qualche possibilità di bandire concorsi da ricercatore nelle facoltà finanziate dalla convenzione con la fondazione bancaria di cui sopra
    – Nessuna speranza di concorsi per I e II fascia

  129. @untenured
    Finalmente… siamo d’accordo su qualcosa…
    non è poco

  130. @carlotta

    Mitica…
    Ci puoi spiegare come tu invece risolveresti gli affannosi problemi dell’università e della ricerca?
    Qui siamo a corto di idee…

  131. Bogotà ha detto:

    Sul fronte interno, le ultime, drammatiche testimonianze di Cattivo maestro e di Nicola ci dicono che la situazione è ben peggiore di quanto non fosse stato detto finora.

    Sul fronte esterno, nella (facile) profezia avevamo detto che presto rettori e studenti, sindacato e opposizione ci avrebbero scaricato. Dopo il tradimento della Crui e del PD dei giorni scorsi, puntuale è arrivato quello del sindacato (per ora la cisl). I precari restano sospesi, a galla, sospinti dall’Onda, ma per quanto ancora?

    Una piccola nota positiva. Pare che il successo del blog di Nora travalichi i suoi confini naturali. Più o meno giovani strutturati/-e alla ricerca di emozioni forti si affacciano sempre più spesso in questo spazio (denunciando con le loro parole la pochezza “morale e spirituale” – parole di mio nonno – di una certa università malata).

  132. France ha detto:

    Ma com’e’ bello collegarsi la mattina e leggersi i vostri incubi notturni (R.I., ma te non dormi mai? Guarda che poi a lavorare 23 ore la giorno si finisce nani pelati e megalomani…).
    Sai Cavlotta, hai pvopvio vagione: di questi quattvo stvaccioni pvopvio non se ne puo’ piu’. Ha fatto bene il papy a dive:”Ma andate via che qui dobbiamo lavovave pev il bene delle Nazione e il Pvogvesso”.
    Sapete, questo e’ l’ultimo pezzo di Italia al quale ancora sono attaccato, perche’ anni fa ero nelle stesse peste, e sapevo che non era giusto, che non poteva essere cosi’ ovunque. Oggi che ho visto un po’ di mondo e ho capito come dovrebbe essere, e cosa e’ sbagliato li’, mi piacerebbe, non tanto per me perche’ non tornero’, ma per il fatto che sono italiano, lo sono le mie bimbe, i miei nipotini, che anche li’la ricerca fosse supportata, l”universita’ creasse soddisfazione in chi studia e progresso nella societa’ e nell’economia, che chi ci lavora potesse avere i mezzi e le prospettive. Se foste napoletani a New York, non vorreste forse che la Campania non affoghi nella spazzatura?

  133. Untenured ha detto:

    ..una canzone per Carlotta

    ——————–
    Che roba contessa all’industria di Aldo
    Han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti
    Volevano avere i salari aumentati
    Gridavano pensi di essere sfruttati
    E quando è arrivata la polizia
    Quei quattro straccioni han gridato più forte
    Di sangue han sporcato i cortili e le porte
    Chissà quanto tempo ci vorrà per pulire.

    Compagni dai campi e dalle officine
    Prendete la falce e impugnate il martello
    Scendete giù in piazza e picchiate con quello
    Scendete giù in piazza e affossate il sistema
    Voi gente per bene che pace cercate
    La pace per far quello che voi volete
    Ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
    Vogliamo vedervi finir sottoterra
    Ma se questo è il prezzo l’abbiamo pagato
    Nessuno più al mondo deve essere sfruttato.

    Sapesse contessa che cosa mi ha detto
    Un caro parente dell’occupazione
    Che quella gentaglia rinchiusa lì dentro
    Di libero amore facea professione.
    Del resto mia cara di che si stupisce
    Anche l’operaio vuole il figlio dottore
    E pensi che ambiente ne può venir fuori
    Non c’è più morale contessa…

    Se il vento fischiava ora fischia più forte
    Le idee di rivolta non sono mai morte
    Se c’è chi lo afferma non statelo a sentire
    E’ uno che vuole soltanto tradire.
    Se c’è chi lo afferma sputategli addosso
    La bandiera rossa ha gettato in un fosso
    Voi gente per bene che pace cercate
    La pace per far quello che voi volete
    Ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
    Vogliamo vedervi finir sottoterra
    Ma se questo è il prezzo l’abbiamo pagato
    Nessuno più al mondo deve essere sfruttato

  134. Muzio Scevola ha detto:

    Mi sembra un delirio.
    Uno parla di un’associazione rivoluzionaria e poi mandate un comunicato che ringrazia Mary Star per tutto quello che ha fatto.
    Un altro paragona la CGIL alla non mai nata APRI. Ma siamo matti? Uno si iscrive alla CGIL per la storia del sindacato, per i suoi numeri, pr quello che ha costruito nella storia di questo paese e dei suoi lavoratori. Anche nella vostra, cari.
    Altro che avallare un gruppetto di pischelli anonimi che non sa quello che vuole e pretende di essere ricevuto da un ministro a nome di un’intera categoria. A che fare? A chiedere una raccomandazione per un concorsino del cazzo?
    Uno ha come retroterra esistenziale le ramanzine del preside del liceo e il gruppetto di amici del sud piagnone. Poi arriva la raccomandata di turno che ha pure il coraggio di esibire la sua spocchia e di dire che in università non servono le pubblicazioni. E che serve allora?

    Ma andate a lavorare!

  135. pla ha detto:

    Mi sembra che nessuno si soffermi sul fatto che vincitori di concorso da ricercatore nelle università ‘cattive’ non potranno prendere servizio a seguito di questo decreto? e’ un altra ingiustizia sui diritti delle persone, e non mi sembra che si stia facendo molto rumore. Non è certo colpa loro se hanno vinto un concorso in queste università. Persone che hanno vinto dopo anni di tentativi un concorso si trovano con il blocco. Poi si vedrà, tra qualche anno forse si cambia…

  136. Ice ha detto:

    @untenured

    Grande!

    Per quanto riguardo la Sig.ra Carlotta, direi comunque che sia o uno scherzo di pessimo gusto o una provocazione, nel secondo caso direi provocata magari dal livore per un concorsino da associato taglaito su misura per lei che il nuovo decreto le ha fatto saltare. Direi che la cosa migliore da fare sia comunque ignorarLa.

    Saluti

  137. Michele ha detto:

    La Carlotta ha ragione,

    basta con questi precari che rompono con la storia delle pubblicazioni, e pretendono che anche gli associati e gli ordinari scrivano articoli e facciano ricerca. Quello che conta è il carisma (sic)! Ecco il criterio internazionalmente riconosciuto che cercavamo! Grazie Carlotta, il tuo deve essere almeno 10 kDe (kilo Dux equivalent)

    Il paese ha bisogno di pochi professori a cui nessuno rompa le palle, gli altri vadano a fare i bovari …

  138. France ha detto:

    Se allora il criterio e’ il carisma, voglio Rocco Siffredi Ministro.

  139. fabio ha detto:

    Nel caso non fosse già stato segnalato, qui trovate il documento con le linee guida del Governo per l’Università, presentate ieri dal ministro alla CRUI.
    Credo il documento meriti di essere discusso, e considerato (insieme al DL) come base di riferimento per qualsiasi presa di posizione o formulazione di una dichiarazione ufficiale congiunta.

    http://www.bda.unict.it/Pagina/It/Notizie_1/Comunicazioni_dal_Rettore_2/0/2008/11/12/2312_.aspx

  140. carbonaro ha detto:

    per chi ancora avesse dubbi sul decreto e sulle redimorte prove scritte ecco quella che si chiama in gergo “interpretazione autentica”

    dalle linee guida del Ministero

    dare priorità ad un nuovo meccanismo di reclutamento dei giovani ricercatori ispirato ai principi della Carta europea dei ricercatori e basato sulla valutazione del merito. La modifica già proposta in via transitoria dal Governo assicura da subito un maggior coinvolgimento della comunità scientifica nazionale ed elimina, allineandosi alla prassi internazionale, le prove d’esame;

  141. France ha detto:

    O, allora scritti e orali bye bye, tie’!
    Faccio anche notare come nell parte relativa alla valutazione si parli di allocare le risorse su base qualitativa “dipartimento per dipartimento”. Hai visto mai che hanno capito che valutare ateneo contro ateneo non serve a nulla?
    E inoltre, nell parte relativa al reclutamento, valutare i singoli invece che dare scatti automatici, e ridurre i SSD.
    OK, sono solo chiacchiere di un manipolo di manigoldi, nani e ballerine. Pero’ se lo comparo coi 10 punti di Modica e col manifesto dell’APRI, ci somigli di piu’ questo. Simo forse diventati tutti fascisti?

  142. carbonaro ha detto:

    concordo però che rimane il rischio che qualche furbone di parlamentare possa reinserire le prove con un emendamento in sede di conversione del decreto:

    vigiliamo tutti perchè questo non accada nei prossimi 60 gg

  143. Bogotà ha detto:

    Ottimo eliminare le prove (ci mancherebbe!), ma la selezione dei criteri di valutazione va fatta con scrupolo. Benissimo d’ora in poi misurare IF, ranking e compagnia bella; ma, si intenda bene, d’ora in poi. Il cambio delle regole non può avere valore retroattivo.

    Quanto ai giusti rilievi di “pla”, vorrei che tutti (a partire dagli habitué di questo blog) ci facessimo un esame di coscienza: questa storia è vergognosa e nessuno neanche qui – forse con la sola eccezione di Lilly – ha speso mezza parola per commentare l’assurdità del blocco delle assunzioni (LIMITATAMENTE ai ricercatori) nelle università dai conti fuori regola.

    Quanto allo sproloquio della “carlotta”, la didascalia che propongo è: “Ricercatrici sull’orlo d’una crisi di nervi”.

  144. Bogotà ha detto:

    Ottimo eliminare le prove (ci mancherebbe!), ma la selezione dei criteri di valutazione va fatta con scrupolo. Benissimo d’ora in poi misurare IF, ranking e compagnia bella; ma, si intenda bene, d’ora in poi. Il cambio delle regole non può avere valore retroattivo.

    Quanto ai giusti rilievi di “pla”, vorrei che tutti (a partire dagli habitué di questo blog) ci facessimo un esame di coscienza: questa storia è vergognosa e nessuno neanche qui – forse con la sola eccezione di Lilly – ha speso mezza parola per commentare l’assurdità del blocco delle assunzioni (LIMITATAMENTE ai ricercatori) nelle università dai conti fuori regola.

    Quanto allo sproloquio della “carlotta”, la didascalia che propongo è: “Ricercatrici sull’orlo d’una crisi di nervi”.

  145. fabio ha detto:

    Mi sembrano degni di nota anche dei propositi che fanno intravedere una propensione verso qualche forma di (seppur timida) valutazione ex-post

    C3 – Attribuire da subito ai risultati della valutazione della ricerca un peso significativo nell’attribuzione delle risorse e nell’allocazione delle borse
    di dottorato e di nuovi posti da ricercatore

    D9 – Rivedere il meccanismo degli automatismi stipendiali, …, sostituendolo gradualmente con valutazioni periodiche dell’attività svolta

    Inoltre sul valore legale del titolo di studio…

    Il Governo ritiene indispensabile affrontare il tema del valore legale del titolo di
    studio. Si tratta infatti di un istituto le cui ragion d’essere, oggi, sembrano ad alcuni
    superate da una realtà in cui conta soprattutto poter fornire agli studenti, alle
    famiglie, ai datori di lavoro, dati certi sulla qualità dei corsi e delle strutture. La
    prospettiva, l’accreditamento, deve quindi farsi carico di garantire il valore
    sostanziale dei titoli rilasciati dagli atenei, superando una concezione formalistica
    che è anche causa non ultima di alcune degenerazioni del sistema.

  146. Bombadillo ha detto:

    ..bravo Carbonaro! E spero che, con questo, i seminatori di panico siano messi a posto.
    Anche se, ovviamente, la fase della conversione, come tu giustamente ricordi, è un’arma a doppio taglio, e dobbiamo fare la massima attenzione.

    Per quanto riguarda Muzio:
    i soci apri, lo ribadisco per i lenti di comprendonio, non sono anonimi e, purtroppo per loro, nella maggioranza dei casi non sono affatto pischelli.
    Inoltre, sanno esattamente quello che vogliono (basta che ti vai a vedre Petizione e Manifesto e potrai rendertene conto), tanto che in parte lo hanno già ottenuto.
    L’APRI non è un sindacato, ci mancherebbe altro. E la CGIL non ha ottenuto niente, e, secondo me, neppure sta chiededo le cose giuste.

    In fine, io ho delle storie del mio passato che posso raccontare, con fierezza, di indipendenza culturale e di opposizione a chi vuole fare il “caporale” di turno.
    Tu cosa puoi raccontare?
    Tra l’altro, se tutto il mio problema fosse stato la raccomandazione (e chi ce la dovrebbe fare, il Ministro? ma dove vivi, su marte?), mi sarebbe bastato fare scelte diverse, più comodoe, e meno coraggiose, proprio come avesti fatto tu (stanne pur certo) se ti fossi trovato al mio posto: la gente, infatti, generalmente è brava solo a parole, a partire dai comunisti come de Nardis.
    Anceh questo fa parte del mio modo di essere e della mia storia personale di cui vado fiero. E adesso, che vuoi?

  147. Marco ha detto:

    Il DL è stato assegnato per la conversione in legge a una delle due camere? Sì / No / Quando?

  148. Bombadillo ha detto:

    ..caro io sono assegnista di ricerca a Foggia, e scrivo di diritto penale a Bari, ma non ho mai trovato alcuna difficoltà.
    I libri e le riviste che ci sono da una parte, ci sono dall’altra.
    Quando mi serve qualcosa di specifico, se mi piace molto, la compro, oppure c’è il prestito interbibliotecario.
    In più, noi penalisti “foggesi” in stanza non abbiamo alcuna attrezzatura informatica, ma questo non impedisce a nessuno del vasto gruppo di fare ricerca: ..a meno che tu, con quella espressione, non ti riferisca al computer, ma quello ognuno lo ha a casa propria (io però lavoro quasi eslcusivamente a studio). Le banche dati poi, almeno a Bari, sono accessibili al Seminario Giuridico perfino agli studenti che devono fare la tesi.
    Nessuno, neanche i colleghi di Foggia – almeno per quanto mi risulta – scivono nella nostra stanza, anche perchè abbiamo solo 3 computers e scrivanie, e quindi già due ricercatori “stanno in piedi”, figurati noi precari.
    Scriviamo tutti insieme allegramente nella nostra stanza solo quando si tratta di collaborare a qualche scritto del nostro Prof., che in questi ultimi anni ha iniziato a “sfornare” manuali, e noi gli facciamo compagnia mentre li scrive.
    Praticamente, se mai io dovessi vincere un concorso ti assicuro che dovunque dovessi vincerlo sarei ugualmente produttivo. E lo stesso credo che si possa pacificamente affermare per gli altri colleghi giuristi.

    Quasi dimenticavo: nessuno ha mai affermato che l’APRI vuole essere rivoluzionaria (quello è r.i., che infatti non è socio), l’APRI vuole essere RIFORMISTA, che mi pare cosa affatto diversa, e loderà tutte le riforme, DA QUALSIASI PARTE PROVENGANO SENZA PREGIUDIZI IDEOLOGICI, che andranno nel senso dell’apertura al merito ed alla responsabilità auspicato nello Statuto e puntualizzato nel Manifesto.

    Uffa, neanche sta volta ho risposto a cattivo maestro, che pure lo meritava proprio.

  149. mino ha detto:

    Il relatore sarà il Sen. Valditara. L’ho letto ieri su un giornale.

  150. blomkvist ha detto:

    Si, ieri Valditara ha gia riferito alla 7ª Commissione permanente

    nel primo link che ho messo, se si clicca sulla tab “in sede referente” si puo’ leggere il resoconto sommario n. 45 del 12/11/2008 del suo intervento

  151. Bombadillo ha detto:

    ahi, ahi, Valditara, è proprio vero: se si farà come pensi tu, ovverosia con l’elezione dei commissari, non ci sarà proprio nulla di palingenetico.

    La situazione è gravissima, la concessione della rosa di eletti, che ANNULLA la portata rinnovatrice (o palingenetica, se sietie più colti) della riforma, era stata neutralizzata dalla contro-mossa dei tecnici del ministero, con la previsione delle mega-rose in cui basta votare se stessi per rientrare (insomma come era previsto nello schema originario di d.l., secondo il modello da noi porposto del sorteggio puro).

    Questa voglia di elezioni, invece, ci penalizza al massimo grado, perchè se è vero che il concorso perfetto non esiste, è altrettanto vero che il concorso decente – che è il nostro obiettivo nel breve periodo – ha bisogno contemporaneamente di tutte le cose da noi richieste, se ne eliminiano anche solo una, si ritorna al passato.

    QUESTA DOVREBBE ESSERE, DUNQUE, NEL BREVE PERIODO, LA BATTAGLIA DI TUTTI I PRECARI:
    A MORTE LA ROSA!

    La mega-rosa è un gran casino, ha ragione Valditara, ma la conclusione non dev’essere troniamo alla rosetta, e quindi, in definittiva alla elezione dei commissari.
    L’unica soluzione è: A MORTE LA ROSA!

    Poi ha ragione Cattivo Maestro: è vero fioccheranno i ricorsi, ma almeno non dovranno essere, come al solito, quelli più bravi ed indipendenti, ma quelli meno bravi che stavano in fila buoni buoni, a ricorrere. E’ non è poco.
    Tieni presente, inoltre, che diversi magistrati – io ne conosco alcuni – giovani e molto bravi avrebbero voluto fare la carriera universitaria e non hanno potuto – forse gli mancava il “carisma”, come qui ha sostenuto qualcuno – e, secondo me, gli “girano” pure a loro per la realtà dei concorsi universitari.
    Io non credo che la magistratura arriverà a penalizzare il concorrente esterno per far vincere, mediante ricorso, quello interno (ovviamente la seconda possibilità non riguarda il concorso da ricercatore, il che mi ricorda che dobbiamo insistere sulla questione della graduatoria).

    Amici, Precari, Compatrioti, io non sono venuto a lodare la versione originaria del decreto, ma a seppellirla…

    P.S. so bene di non averti risporto in modo esaustivo, ma questa notizia la trovo pessima.

  152. carlotta ha detto:

    Non intendo assolutamente rispondere alle provocazioni, il mio non era affatto uno scherzo… inoltre ci tengo a sottolineare il fatto che non sono tra quelli il cui “posto tagliato su misura” salterà , diciamo che tutto ciò che sta succedendo non mi tocca per fortuna, essendo molto al di sopra di tutta questa situazione. E’ vero la mia era una provocazione bell’e buona… peccato che nessuno l’abbia colta. Relativamente al carisma mi riferivo al fatto che tante persone abili nella ricerca sono una catastrofe dal punto di vista della didattica. Inoltre concordo pienamente con il Ministro ed estendo una delle sue affermazioni anche al mondo dell’università: scuola e università non possono divenire degli ammortizzatori sociali, insomma basta, smettetela di considerare l’università come un ufficio di collocamento… All’università deve stare chi ha davvero talento, e non è detto che chi ha tante pubblicazioni in riviste quotate abbia davvero talento. Relativamente ad una proposta… ne ho una che riguarda la riforma dei concorsi a ricercatore… che nella mia ottica non sarebbero più concorsi, ma non credo sia il caso di esprimerla in questa sede.

    cordiali saluti

  153. Bogotà ha detto:

    @bombadillo,
    sappiamo bene come la ricerca italiana sia ridotta male, ma nel tuo resoconto – lo dico senza offesa – hai descritto un quadrtetto che ricorda più la redazione di una gazzetta di periferia che lo studio di un gruppo di ricerca.

    Da noi non è così. Per lavorare abbiamo bisogno di attrezzature (lettori di microfilm, lampade di Wood, scanner, programmi software vari, ecc. oltre che ovviamente stampanti e computer), e soprattutto di materiali bibliografici (foto riproduzioni, repertori, studi, testi, riviste) in continuo aggiornamento, che ci possiamo permettere solo grazie ai fondi provenienti dai finanziamenti ai progetti di ricerca.
    Credimi, non esagero affatto se dico che senza un’ottima biblioteca perfettamente rifornita e continuamente aggiornata non si va da nessuna parte (p.es. sarebbe certamente impossibile fare ricerca a Foggia). Una biblioteca così non la formi in quattro e quattr’otto e certamente non la mantieni con il tuo piccolo fondo da ricercatore.

  154. Bombadillo ha detto:

    Cara Carlotta,
    il dato oggettivo è che tu, nel tuo primo post, hai affermato che noi non siamo strutturati perchè siamo fannulloni e non facciamo abbastanza ricerca; nel secondo, invece, che pure lo seguiva senza soluzione di continuità, hai affermato che il motivo per cui non siamo strutturati è che noi abbiamo le pubblicazioni, ma non il carisma.

    Quindi, il dato oggettivo è che da un punto di vista intellettuale i tuoi post si pongono molto al di sotto della media dei frequentarori di questo blog, e non al di sopra, come pure tu pretendi. E vedi che non mi riferisco affatto alla provocazione, che ci può pure stare, ma alla circostanza che non riesci ad essere coerente, e contraddici te stessa nello spazio di poche righe.

    Risulta evidente, infatti, che delle due l’una: o siamo fannulloni e non abbiamo pubblicazioni, e per questo non siamo strutturati; oppure siamo bravi, produttivi, abbiamo mote pubblicazioni, ma non siamo strutturati perchè non è quello che fa il buon ricercatore (il che, ovviamente, è un ossimoro, perchè il ricercatore, per definizione, è quello che fa ricerca, e non quello che ha carisma, e la ricerca è attestata dalle pubblicazioni).

    Non vedo, quindi, perchè mai dovrebbe interessarci – almeno a me non interessa – il progetto di riforma di una che non è d’accordo neppure con se stessa.

    Inoltre, ti faccio notare che l’APRI è per la selezione dei migliori, e non per le stabilizzazioni, quindi la tua critica sul punto, almeno nei confronti di noi dell’APRI, è quantomeno fuori luogo. E adesso torno a lavorare.
    Ciaociao (cordiali saluti?)

  155. Bogotà ha detto:

    Questa carlotta mi ricorda la Stefania Ariosto nello sketch di Grillo, a proposito della quale Previti diceva: … ‘na mezza matta… ‘na bocchinara!

  156. Birillo ha detto:

    @carlotta

    Mi sa che tu il mondo dell’università non sai neanche cosa è.
    In ricercatore, dal nome, dovrebbe fare soprattutto, se non solamente, ricerca. Al più la tua obiezione implicherebbe che un buon ricercatore che non spiega bene non potrebbe passare al ruolo di professore. Ma potrebbe continuare a fare il ricercatore. Che c’entra con le persone che come noi fanno ricerca nonostante siano sottopagate e la cui lotta non è per diventare professori ma per ottenere maggiori diritti e maggiore retribuzione, oltre ad una migliore università, lo sai solo tu?
    Per quanto riguarda le pubblicazioni poi hai una confusione ancora più grande.
    Pensi che per pubblicare su una rivista scientifica basti mandare qualche bella foto od una lettera del tipo: pubblicatemi altrimenti piango.
    Le pubblicazioni, in numero e qualità, sono un indice (nel campo scientifico che è il mio affermerei che sono l’indice) della qualità del ricercatore. E secondo te avere numerose pubblicazioni su riviste internazionali è compatibile con il non avere talento?
    Come diceva Totò: Ma mi faccia il piacere!

    Marco

    P.S. Scendi dal piedistallo. Potresti accorgerti, leggendo un po’ prima di sparare sentenze peggio di Solone, che la maggior parte di chi scrive qui è a favore della chiamata diretta (con alcune differenze ma più o meno siamo li).

  157. carlotta ha detto:

    Quando dicevo che non avete abbastanza pubblicazioni era una provocazione, in quanto ho notato che qui dentro bazzicano sempre le stesse persone… che senz’altro tolgono del tempo alla ricerca. Nel secondo post invece non era una provocazione, ma la realtà tale e quale è… so che avete delle pubblicazioni ma forse se non siete stati “strutturati” vi è mancata quella marcia in più che altri invece hanno avuto… io non sono italiana e forse mi esprimo un poco male ma volevo dirvi a tutti che lìimmagine che esce fuori è impietosa… volete a tutti i costi far credere che tutti i professori ordinari e associati e i ricercatori già strutturati sono solo una banda di manigoldi che non fa niente e passa il tempo a piazzare gente affiliata nell’ìuniversità, non è proprio giusto perchè non corrisponde al vero è falso e non fa onore nè a voi nè all’università italiana.

  158. France ha detto:

    Dai Bogota’, non mi fare il sessista…

  159. carlotta ha detto:

    Relativamente alla “bocchinara” credo di aver capito che vuole dire…
    dovresti vergognarti della tua enorme volgarità… del resto sei nato in un paese dove vi drogano a suon di footbal e cosce nude in tv che cosa potrei aspettarmi se non insulti?
    da questo blog si evince solo un fatto: l’enorme regressione culturale di cui è preda attualmente l’Italia che procede di pari passo a quella sociale, politica ed economica…mi dispiace.

  160. cattivo.maestro ha detto:

    Grazie blomkvist
    per le segnalazioni. Come era immaginabile occorrerà seguire con grande attenzione il dibattito parlamentare relativo alla legge di conversione.
    I giochi sono tutti ancora aperti.

  161. Bombadillo ha detto:

    ..lampade di chi? Ammazza, noi è già tanto se abbiamo le lampadine di scorta.

    Comunque, sono piuttosto fiero della nostra redazione di periferia, e se le scuole fossero giudicate dalla produzione scientifica, penso proprio che il nostro gruppetto non risulterebbe secondo a molti.

    P.S: forse non mi sono spiegato, vedi che ci sta la biblioteca aggiornata, con libri, riviste, codici (pure stranieri, etc.). Ed anche noi, senza, non potremmo fare nulla, ma il punto è che ci sta dovunque ci sia un Facoltà di giurisprudenza, e quindi è UGUALE se vieni assunto da una parte o da un’altra.
    Ora però fatemi andare che altrimenti Brunetta mi licenzia.

    P.P.S.: vuoi vedere che Carlotta è una ispettrice di Brunetta?

  162. Birillo ha detto:

    @Carlotta

    Continui ad arrampicarti sugli specchi..
    Non sprecherò altri Bit per te.

    Un’ultima cosa. Un risultato lo hai ottenuto
    Hai messo d’accordo me e Bombadillo.

    Miracolo!!!!!

    Marco

  163. Bogotà ha detto:

    @France,
    quando ce vo, ce vo…

  164. Bombadillo ha detto:

    ..ci scusiamo tutti con Carlotta per Bogotà, ma abbiamo i nervi tesi.

  165. Bogotà ha detto:

    caro Bombadillo
    grazie, ma non ho bisogno del tutore… e poi citavo soltanto una celebre gag di Beppe Grillo; che c’è di male?
    Comunque questa carlotta – come avrebbe detto W. Allen – non so agli scritti [da ricercatrice], ma agli orali avrà certo preso trenta e lode!

  166. carlotta ha detto:

    Sai che ne faccio delle scuse? siete tutti attaccati in modo cosi miope alle vostre idee e al tanto desiderato posticino… invece di guardare oltre… avete la vista troppo corta sapete? ancora non l’avete capita qual’è la posta in gioco. Ok. Continuate pure. Anzi… vi do perfettamente ragione… lottate pure contro i “baroni”… ma ricordatevi che i vostri nemici stanno altrove. E detto questo mi ritiro da questo blog. buona fortuna a tutti voi.

  167. France ha detto:

    No, per favore, non te ne andare Carlotta. Dicci chi sono i nemici, dicci qual’e’ la posta in gioco, dicci come dovremmo riformare i concorsi (o la chiamat diretta).

  168. carlotta ha detto:

    Leggo solo ora l’ulteriore insulro di bogotà…
    nel mio paese non esistono nè scritti nè orali ma la cooptazione diretta…
    nell’università italiana vengo periodicamente come visiting professor…
    perciò restituisco al mittente le tue ennesime volgarità degne di un maschio becero italiota. siete in drammatica regressione culturale… ricordatevelo e questo blog ne è solo la cartina di tornasole.

    Viso gero!

  169. Bogotà ha detto:

    Credo che ci mancherà molto questa carlotta… era proprio originale, ma soprattutto simpaticissima… Peccato averla così crudamente maltrattata… Sono sempre il solito: per il gusto d’una battutta, comprometterei un’amicizia di sempre… Dai, ripensaci! dicci tutte quelle cose che sai e che noi non scopriremo mai…

  170. Birillo ha detto:

    @Bogotà

    Per rafforzare il tuo messaggio delle 4:19

    Non solo ci sono i costi delle macchine che nel campo scientifico hanno spesso 4,5 o anche sei zeri (in euro). Ma c’è anche il costo di utilizzo che è elevatissimo.
    Prendere un ragazzo che lavora con queste macchine e metterlo in un’altra università dove queste macchine non ci sono significa o
    a) comprargliele e dargli anche i soldi per farel funzionare.
    b) Mandarlo a spasso.

    Non so’ perchè ma temo che accada più spesso la b)

    Marco

  171. carlotta ha detto:

    Ah no, me li tengo per me… del resto ha detto giusto bogotà (mi pare) sono una pazza b……….! levo il disturbo. Buona fortuna a tutti.

  172. France ha detto:

    Ma anche te, o Carlo-Bogota’, perche’ devi farli fuggire tutti cosi’?
    Dai Carlotta ripensaci: lo frusto io personalmente questo turbo-maschilista maledaucato!

  173. Bogotà ha detto:

    Se “carlotta” è il risultato dello scherzo di qualche anonimo buontempone devo dire che il gioco è riuscito magnificamente… chapeau!

  174. France ha detto:

    Allora, Birillo, le opzioni che rimangono sono
    a) NON facciamo i concorsi finche’ una riforma radicale (quale necessita) avra’ abolito i concorsi e inserito la chiamata responsabile (tempo minimo, se vogliamo essere seri, 3-4 anni)
    b)continuiamo con i concorsi farsa per far vincere quelli piu’ “adatti”, non quelli piu’ bravi
    Che scegli?

  175. France ha detto:

    Bogota’, la vuoi smettere? Vergogna!

  176. Bogotà ha detto:

    France, hai dimenticato il punto c): i concorsi ce li blocca la Gelmini/Tremonti.
    Ti rimando al commento “notturno” di Nicola (il mio guru giuridico):

    “Cara Mariastella”

  177. 5annidiassegni..avuoto ha detto:

    E’ un peccato non aver saputo da Carlotta qual è la posta in gioco e quali sono i nostri nemici.
    Magari era Mariastella in incognito e l’avete fatta scappare.

  178. Birillo ha detto:

    @France

    Per prima cosa quello che ho detto nell’ultimo messaggio è una cosa semplicissima da controllare. Vai su google e fai una ricerca sul prezzo dell’elio liquido e di quanto ne serva in alcune macchine. Più difficile, ma non impossibile, è anche fare una ricerca su quanto costino magneti super performanti (campo maggiore di 10 Tesla), attrezzature per la deposizione su substrati di semiconduttori, microscopi a forza atomica. E queste macchine sono solo quelle che ci sono nel laboratorio di fisica delle basse temperature di fronte (non tutte ma alcune) che è un laboratorio ultra scrauso (scarso).
    Poi nell’ambito scientifico sono fondamentali le riviste i cui abbonamenti sono costosissimi. E spesso mancano a molte università gli abbonamenti a quelle più importanti (e costose). Io, personalmente, mi salvo perchè mi sono dottorato alla Sapienza, ora non sono più li, e molti articoli che mi servono me li faccio faxare dagli amici. Ma devo stargli a rompere le bip ad ogni piè sospinto.
    Questa è la situazione oggettiva. Almeno nelle facoltà scientifiche.
    Se non consideriamo questo stiamo parlando, almeno per le facoltà scientifiche del sesso degli angeli.
    Da questo penso che si capisca bene il mio punto di vista. Per uno che lavora in una facoltà scientifica che, già adesso, ha difficoltà ad andare avanti il punto uno, anzi zero perchè è proprio il punto di partenza, è il ritiro della 133. Altrimenti le facoltà scientifiche le chiudiamo. Oppure le trasformiamo in un Liceone in cui si insegna e non si fa ricerca.

    Poi possiamo pensare ai concorsi.
    Sinceramente non vedo molto altro oltre alla chiamata diretta + valutazione del gruppo (non del dipartimento ma proprio del gruppo di ricerca come in Inghilterra).
    Lo so che è il processo è lungo ma so anche che se non si parte non si arriva mai.

    Posso raccontarti un piccolo episodio accadutomi?
    Un paio di anni fa ho partecipato ad un concorso di ricercatote a TD presso il XXXXX.
    Il posto era per una Tizia che non aveva mai fatto nulla, con pochissime pubblicazioni, alcune addirittura in italiano (nell’ambito scientifico valgono quanto il giornalino di Topolino) e con un numero di citazioni globali minore di quelle del mio articolo più citato. Tuttavia, poichè il concorso era per soli titoli e pubblicazioni (niente esami) e poichè avevano messo un titolo molto simile a quello di alcuni miei articoli più importanti ho provato il furto. Qualche giorno dopo venni a sapere che oltre a me e ad altri con un curriculum peggiore del mio aveva fatto domanda anche Caio, un mio amico che ha un curriculum enorme nel mio stesso campo (tra l’altro due Nature) che in un paese normale sarebbe professore.
    Per fartela breve la classifica del concorso solo titoli con una commissione NAZIONALE (scusa il maiuscolo ma voglio rimarcarlo per bene) di un concorso solo di TITOLI e PUBBLICAZIONI era la seguente:

    Tizia 61 (Il minimo per essere vincitore era 60 )
    IO e CAIO e gli altri (Insufficiente)

    Quale concorso vuoi fare con questa gente?

    Marco.

    P.S: Scusa la lunghezza

  179. 5annidiassegni..avuoto ha detto:

    @bogotà, bombadillo e birillo

    riguardo alla questione delle attrezzature. Dalla mia piccola esperienza di ricercatore in ambito scientifico posso dire che le attrezzature, intese come macchinari, sono un elemento fondamentale per lo svolgimento del nostro lavoro, e spesso un elemento molto costoso.
    Essendo da otto anni nello stesso posto (3 di dottorato + 5 di assegni) posso ben dire di aver contribuito personalmente ad accrescere la dotazione del mio dipartimento. Alcuni programmi di finanziamento sono in effetti direttamente a mio nome, ma questo non mi permetterà di portarmi via quanto acquisito se dovessi andarmene da un’altra parte. Io però non ho rinunciato ad iscrivermi a concorsi anche in altra sede, perchè ho la speranza, se dovessi vincere da qualche altra parte, di poter continuare ad accedere alla attrezzature del mio attuale dipartimento attraverso collaborazioni; l’italia non è poi così grande. Quindi in fondo la questione delle attrezzature è un po’ un alibi secondo me dietro cui ci si nasconde

  180. Birillo ha detto:

    @5annidiassegni

    Sarebbero un alibi se non ci fosse il taglio dell FFO, il blocco dei PRIN e chi più ne ha più ne metta. Anch’io sono per la circolazione dei ricercatori. L’ho anche scritto in un altro messaggio. Mi sono laureato, dottorato e ora sono assegnista in tre università diverse con tre capi diversi. Però io sono un teorico. Con i tagli, per uno sperimentale installare un laboratorio da zero è quasi impossibile. Toglierei anche il quasi.
    Poi è ovvio che se l’alternativa è la pagnotta non facendo un bip oppure lavorare gratis allora qualcuno sceglierà la prima. Ma per l’università questa non è la soluzione migliore

    Marco

  181. France ha detto:

    Birillo, sebbene io sembri donna e penalista, sono uomo e biologo. Quindi lo so benissimo che senza attrezzature e materiali costosi, e gruppi di ricerca ampi, e riviste online, e stabulari SPC non si fa nulla. Lo so che se tagliano i fondi non licenzieranno certo chi non fa un cazzo da una vita, e non ridurranno gli amministrativi, e non smetteranno di pagare gli emolumenti al rettore, al prorettore, al consiglio di amministrazione. Lo so.
    Ma, mi chiedo, si puo’ sospendere l’UNiversita’ a tempo indeterminato perche’ nel farttempo bisogna fare la riforma? Facciamo didattica e basta per 4 anni? Oppure nemmeno quella? Io credo che non si possa mettere tutto in azoto liquido nel tempo, che non e’ certo breve, che l’agenzia di valutazione dipartimento per dipartimento, i settori disciplinari, i fondi, la chiamata diretta e tutto quello che ci vuole sia introdotto e messo a regime. Per lo meno non si puo’ prospettare a chi oggi ha tra i 30 e i 40 anni, perche’ significa piu’ o meno chiudergli la porta in faccia, e per sempre, in un paese che non ha alternative (NdA: io in Olanda ho trovato lavoro fuori dal”accademia in 3 mesi, e domani vado a discutere del contratto).
    E allora ti ripeto la mia domanda: fermi tutti fino a data da destinarsi? Oppure vecchie regole e altri 3000 capre?

  182. carlotta ha detto:

    E perchè no in formaldeide?? tanto l’università italiana è un bellissimo cadavere ormai… dai mettiamola pezzo per pezzo in flaconi verdi in cui ci potremo specchiare ogni notte anche noi, bramando la nostra conservazione postmortem nel succo gustoso della formaldeide.

  183. carlotta ha detto:

    France ma perchè sei cosi convinto che quei tremila che sarebbero entrati sono tutti capre?? Forse perchè tra quei tremila non ci sei anche tu??
    e se invece fossi stato anche tu tra quei tremila “fortunati”?? anche tu… scelto da un barone?
    sono convinta che ora non staresti qui a blaterare… e che non daresti del “capra” a poveretti che nemmeno conosci e che magari stanno li ad aspettare il concorso da un decennio.
    stai capendo dove voglio arrivare o no?? su… non fare il finto tonto…

  184. Birillo ha detto:

    @France

    Non c’è bisogno di bloccare nulla.
    Quando in inghilterra fu riformata l’università non bloccarono nulla.
    Quando in italia sono cambiate le regole della pensione non si è bloccato nulla.
    Le assunzioni a TI nel mondo della ricerca verranno definitivamente bloccate con questo d.l. associato, come diceva anche Nicola, al taglio dell’FFO. Non subito ma tra due anni.
    Ed in questi due anni entreranno, tranne rarissime eccezzioni, le stesse capre, o gli stessi geni, che sarebbero entrati anche con l’altro concorso come la mia esperienza mi dimostra.

    Marco

  185. carlotta ha detto:

    @birillo

    sante parole.
    basta terribilismo apocalittico.

  186. France ha detto:

    Ma guarda che io ormai qui faccio l’etologo-psicologo, piu’ che la parte in causa. Me lo dice pur mi’moglie di smettere di buttare via tempo con RNRP, APRI e compagnia. Ma e’ piu’ forte di me, sono empatico. Ti perdono perche’ sei nuova e agguerrita: io sto in Olanda e ci voglio rimanere, quindi nessun rancore, nessuna invidia, nessun secondo fine. Solo il punto preso di vedere infine realizzate in Italia una Universita’ e Ricerca competitive e al passo con i paesi civili.
    I concorsi come sono strutturati oggi sono strutturati per far vincere chiunque si voglia, a prescindere dal merito. Siccome il blocco sostanziale dura da anni, ad oggi i possibili papabili di un botto da 3000 concorsi sarnno con ogni probabilita’ non quelli che hanno il miglior curriculum, e che meriterebbero di vincere, ma quelli che hanno resistito attaccati alla cinghia di papa’ o di tesoruccio caro o del mio signore e padrone. Magari son anche bravi, ma la condivisione di un 50% del DNA sara’ in genere la marcia in piu’….

  187. France ha detto:

    Per venire alla tua esperienza, birillo, il concorso per il TD al CNR, o all’INFN, non prevede una commissione tutta “interna” e mai e poi mai sorteggiata?

  188. Birillo ha detto:

    @France

    Il concorso non era ne al CNR ne all’INFN. La commissione non era sorteggiata ma non era neanche ad HOC poichè i posti a TD erano una ventina in tutta italia e la commissione di tre ordinari decideva su tutto.

  189. France ha detto:

    20 posti in tutta Italia e tre ordinari a decidere si presta certamente ai “voti di scambio”. 3 ordinari per ogni posto sarebbe meno manipolabile, concordi?

  190. Birillo ha detto:

    @France

    Nessun voto di scambio.
    Solo la legge non scritta che a casa sua ognuno fa li cazzi sua
    Legge che resta anche con la rosa e con il gladiolo

  191. Bogotà ha detto:

    Caro France,
    devi essere un po’ stanco (lo dico con simpatia), possibile che non ti accorgi che il problema non sono i 20 posti, ma i 3 ordinari?

  192. Birillo ha detto:

    @Bogotà

    Amen.

    E’ la mentalità degli ordinari.
    Io, quando tocca a me non rompo il cxxxx a te perchè tu, quanto toccherà a te, non li romperai a me

  193. Bogotà ha detto:

    P.S. Adesso ho il terrore di scrivere commenti per il timore che “la Carlotta” mi dia ragione? ma cos’è un’arma segreta di Bombadillo per gettare discredito sul gruppo dei “critici” (o se preferite “criticisti”) ed accreditare surrettiziamente i “pragmatici” dell’Apri?

  194. Birillo ha detto:

    Ho scritto in un italiano indecente
    scussero 🙂
    Marco

  195. Birillo ha detto:

    @Bogota

    Ho anch’io lo stesso terrore

  196. Bombadillo ha detto:

    Caro Bogotà,
    io non ho alcuna arma segreta, nè pretendo di essere il tutore di alcuno, solo che non mi piacciono gli insulti. E sono uno che non ha paura di chiedere scusa, anche per fatti di altri, ed anche a persone come Carlotta che, era facile intuirlo, non sanno cosa farne.
    Per di più, non mi piacciono in particolare gli insulti alle donne su base sessuale, che ci vuoi fare?

    Sulla questione dei finanziamenti, poi, siamo tutti d’accordo, quello che volevo fare notare io è che non è vero, come sostiene r.i., che uno bravo nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università x sarà produttivo; mentre nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università y non sarà produttivo. Un giurista bravo sarà ugualmente produttivo in qualsiasi Università. E penso che questo valga, tranne poche eccezioni, per quasi tutti i settori. Quindi, il bene individuale di quello bravo, che passa il concorso, non esclude, come dice r.i., ma contribuisce al bene comune dell’Università.
    Il punto era questo, infatti…r.i., cioè, sosteneva che facendo vincere quello bravo facciamo del bene a lui, ma non otteniamo il bene comune, anzi.

    Oggi sono stato a studio dal prof. Loiodice, che è un ordinario di costituzioanle che fa l’amministrativista, e che recentemente ha vinto un ricorso proprio per un concorso da ricercatore perchè qui geni dei commissari, invece di far passare il candidato interno sulle prove (2 scritti ed un orale), sono stati così furbi da voler forzare la mano, dicendo ceh il canddato interno era più forte di quello esterno pure sui titoli.
    Visto, però, che così non era, il TAR ha annullato senza problemi.

    La morale, perchè Birillo non ha fatto ricorso?

    Inoltre, come cerco di spiegare, se vogliamo un concorso minimo-minimo decente dobbiamo ottenere tutte le condizioni richieste, se ne viene meno una, si torna al passato.
    Se poi non capite la differenza tra 20 ordinari per un posto, e 3 ordianri che si spartiscono 20 posti, penso sinceramente che con voi ci sia ben poco da discutere.

  197. Bombadillo ha detto:

    Caro Bogotà,
    io non ho alcuna arma segreta, nè pretendo di essere il tutore di alcuno, solo che non mi piacciono gli insulti. E sono uno che non ha paura di chiedere scusa, anche per fatti di altri, ed anche a persone come Carlotta che, era facile intuirlo, non sanno cosa farsene.
    Per di più, non mi piacciono in particolare gli insulti alle donne su base sessuale, che ci vuoi fare?

    Sulla questione dei finanziamenti, poi, siamo tutti d’accordo, quello che volevo fare notare io, è che non è vero, come sostiene r.i., che uno bravo nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università x sarà produttivo; mentre nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università y non sarà produttivo. Un giurista bravo sarà ugualmente produttivo in qualsiasi Università. E penso che questo valga, tranne poche eccezioni, per quasi tutti i settori. Quindi, il bene individuale di quello bravo, che passa il concorso, non esclude, come dice r.i., ma contribuisce al bene comune dell’Università.
    Il punto era questo, infatti…r.i., cioè, sosteneva che facendo vincere quello bravo facciamo del bene a lui, ma non otteniamo il bene comune, anzi.

    Oggi sono stato a studio dal prof. Loiodice, che è un ordinario di costituzionale che fa l’amministrativista, e che recentemente ha vinto un ricorso proprio per un concorso da ricercatore, perchè quei geni dei commissari, invece di far passare il candidato interno sulle prove (2 scritti ed un orale), sono stati così furbi da voler forzare la mano, dicendo che il candidato interno era più forte di quello esterno pure sui titoli.
    Visto, però, che così non era, il TAR ha annullato senza problemi.

    La morale, perchè Birillo, sui soli titoli, non ha fatto ricorso?

    Inoltre, come cerco di spiegare, se vogliamo un concorso minimo-minimo decente, senz abisogno dei ricorsi, dobbiamo ottenere tutte le condizioni richieste, se ne viene meno una, si torna al passato.
    Se poi non capite la differenza tra 20 ordinari per un posto, e 3 ordianri che si spartiscono 20 posti, penso sinceramente che con voi ci sia ben poco da discutere.

  198. Bombadillo ha detto:

    Caro Bogotà,
    io non ho alcuna arma segreta, nè pretendo di essere il tutore di alcuno, solo che non mi piacciono gli insulti. E sono uno che non ha paura di chiedere scusa, anche per fatti di altri, ed anche a persone come Carlotta che, era facile intuirlo, non sanno cosa farsene.
    Per di più, non mi piacciono in particolare gli insulti alle donne su base sessuale, che ci vuoi fare?
    Sulla questione dei finanziamenti, poi, siamo tutti d’accordo, quello che volevo fare notare io, è che non è vero, come sostiene r.i., che uno bravo nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università x sarà produttivo; mentre nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università y non sarà produttivo. Un giurista bravo sarà ugualmente produttivo in qualsiasi Università. E penso che questo valga, tranne poche eccezioni, per quasi tutti i settori. Quindi, il bene individuale di quello bravo, che passa il concorso, non esclude, come dice r.i., ma contribuisce al bene comune dell’Università.
    Il punto era questo, infatti…r.i., cioè, sosteneva che facendo vincere quello bravo facciamo del bene a lui, ma non otteniamo il bene comune, anzi.
    Oggi sono stato a studio dal prof. Loiodice, che è un ordinario di costituzionale che fa l’amministrativista, e che recentemente ha vinto un ricorso proprio per un concorso da ricercatore, perchè quei geni dei commissari, invece di far passare il candidato interno sulle prove (2 scritti ed un orale), sono stati così furbi da voler forzare la mano, dicendo che il candidato interno era più forte di quello esterno pure sui titoli.
    Visto, però, che così non era, il TAR ha annullato senza problemi.
    La morale, perchè Birillo, sui soli titoli, non ha fatto ricorso?
    Inoltre, come cerco di spiegare, se vogliamo un concorso minimo-minimo decente, senz abisogno dei ricorsi, dobbiamo ottenere tutte le condizioni richieste, se ne viene meno una, si torna al passato.
    Se poi non capite la differenza tra 20 ordinari per un posto, e 3 ordianri che si spartiscono 20 posti, penso sinceramente che con voi ci sia ben poco da discutere.

  199. carlotta ha detto:

    @Birillo e Bombadillo
    ma io vi ho dato già ragione… nell’altro post…
    inoltre siccome sarei in età da marito (da tanto tempo ormai) vorrei sistemarmi proprio con un ricercatore… precario…
    si dice che a letto siate molto bravi, forse perchè sfogate le frustrazioni del lavoro…

    ovviamente al mantenimento ci penserò io visto che sono già associato…
    il mio favorito era però france, peccato che è in olanda e che ha già preso moglie…

  200. Bogotà ha detto:

    Chi era a scandalizzarsi quando ho detto che mi sembrava una “mezza matta”?!?

  201. Bombadillo ha detto:

    ..io sto a Bari, ma ho preso moglie uguale. E poi sono troppo orgoglioso per essere una seconda scelta, ed inoltre se sei in età da marito da molto tempo non potresti essere, in ogni caso, il mio tipo. Del resto, con il tuo stipendiuccio da associato già devi dire grazie se ti mantieni tu, figurati mantenere gli altri.

    Per Bogotà: una mezza matta va bene, erano quelle altre cose che non andavano, almeno secondo me…

  202. carlotta ha detto:

    <ricordati che i matti sono quelli che hanno cambiato il mondo
    e che il genio è sempre un mezzo matto e una cassandra inascoltata… anzi in questo caso una carlotta inascoltata.

  203. France ha detto:

    Allora lasciamo le vecchie regole, non facciamo i concorsi fino alla messa in opera della riforma e vediamo di farci dare subito il 3% del PIL. Cosi’ vediamo come fanno gli ordinari a dire che siamo fannulloni….

  204. carlotta ha detto:

    No… secondo me questi concorsi vanno fatti con le vecchie regole poiché sono stati banditi con quelle regole, vedrai quanti ricorsi fioccheranno… non è giusto che se io ho deciso di partecipare ad un concorso con certe regole ora che la giostra è cominciata mi cambiano le carte in tavole, solo in un paese allo sfascio come questo potrebbe mai avvenire una robaccia del genere.

  205. Bombadillo ha detto:

    Cari amici,
    oggi sono stato a studio da un pro ordinario di costituzionale che f l’avvocato amministrativista e recentemetne ha vinto – beniteso: come difensore – il ricorso contro il vincitore di un concorso da ricercatore. Sapete lo sbaglio dei commissari?
    Invece di far vincere il concorrente interno sulle prove hanno avuto la bella pensata di farlo risutare superiore sin dalla fase dei titoli nonostante la spoporzione tra i sui e quelli del candidato esterno. Il risultato, il TAR ha optuto tranquillamente annullare il concorso, cosa che non avrebbe potuto fare se non avessero commessot tale “ingenuità”.
    La morale? Perchè Birillo non ha fatto ricorso? Lo avrebbe sicuramente vinto.
    In più, senza bisogno di fare ricorsi, con nua commissione frutto di un sorteggio puro non esiste che cose del genere possano accadere, se poi non riuscite a comprendere la differenza tra 100 commisari (potenziali) per un posto, e 3 commissari che si spartiscono 20 posti, la discussioen è inutile…
    Di fatto, i più imbestialiti sono i commisari interni dei concorsi da ordinario, e io so per certo che alcuni si stanno muovendo politicamente per far togliere il sorteggio, perchè si dovrebbero prendere tutto questo fastidio?

  206. Bombadillo ha detto:

    Sulla questione dei fondi, poi, vi è un malinteso.
    Io non dico che non ci vogliono i fondi.
    Io dico che uno bravo che vinca nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università x, y, o z, sarà ugualmente produttivo, e questo vale per la quasi totalità dei casi.
    Quindi, non è vero, come dice r.i.,che anche se facciamo passare quelli bravi non avremo perseguito il bene comune, perchè non saranno produttivi, se non passano proprio in quella Università x.

  207. 5annidiassegni..avuoto ha detto:

    esistono ambiti diversi da giurisprudenza dove invece contano altri fattori. Io sono per la mobilità, tanto è vero che sono iscritto a 3 concorsi in questo momento in università diverse, ma sinceramente capisco che per chi fa ricerca scientifica la collocazione geografica conta eccome. Non basta avere una biblioteca e un tribunale vicini

  208. Bombadillo ha detto:

    In fine, sulla questione carlotta, a me danno fastidio gli insulti, e, ancor di più, mi danno fastidio gli insulti su base sessuale alle donne, che volete farci?

    Non si tratta di tutoraggio, ma io non ho paura di chiedere scusa quando sbaglio, e non mi da fastio neppure chiedere scusa per conto di altri, anche a chi, con ogni probabilità, non saprà che farsene come carlotta.

    Saremo pure degli straccioni precari. Ma cerchiamo di essere degli straccioni precari con un minimo di stile.

    Qusi quasi mi dispiace che la nostra proposta del sorteggio sia stata applicata anche ad associati e ordinari, perchè la posta in gioco è diventata troppo alta, e i commissari stanno reagendo, a livello politico, pur di salvare i loro carismatici candidati interni.

    Pensate che nel concorso di cui vi riferivo prima (area ICAR) il candidato interno aveva la laurea breve e un master in giardinaggio e nessuna pubblicazione, mentre quello esterno 3 dottorati, di cui 1 alla Sorbona, e 45 pubblicazioni.

    Ma mi rendo conto che ha ragione carlotta, dev’essere proprio che l’esterno non aveva carisma, mentre l’interno era più figo dello 007 originale.

  209. 5annidiassegni..avuoto ha detto:

    Questo articolo è una perla che consiglio a tutti di leggere

    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=19

    ( se non funzionasse il link di cui sopra http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_p1.asp
    Ignazi – Cari professori, bene il merito ma serve autocritica sull’etica)

    In fondo basta poco per far riprendere la boccheggiante università italiana. Una bella dichiarazione solenne dei professori che si impegnino a valutare solo il merito!!!

  210. carlotta ha detto:

    Noto che Bombadillo continua ad usare le mie parole senza averne capito il senso…
    dai che anche tu hai capito che cosa significa avere carisma…
    detto questo ti dico che il caso da te riportato è comunque scandalosissimo.

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