Non solo i ricercatori!

Ecco il comunicato congiunto RNRP-APRI sul pensionamento.

Col presente comunicato, i ricercatori precari intendono prendere posizione su una
 delle numerose vertenze suscitate dall’approvazione del 
DL133. In base all’art. 72, comma 11 della Legge 133 /08,
le Universita’ possono ricorrere al del pensionamento
forzoso dei ricercatori e tecnici/amministrativi che abbiano 
maturato 40 anni di anzianita’ contributiva. Da molte parti,
 sia a livello sindacale che a livello accademico, si sono 
levate proteste e denunce, in quanto il provvedimento
 sarebbe iniquo, irrazionale e discriminatorio, essendone 
esclusi i professori associati e ordinari. I ricercatori precari condividono in pieno tali affermazioni, ed invitano quindi Governo e Parlamento ad ESTENDERE SU TUTTO IL PERSONALE DOCENTE, ivi compresi professori ordinari ed associati, la possibilita’ di pensionamento forzoso di coloro che abbiano raggiunto i 40 anni di contributi.

RNRP-Rete Nazionale Ricercatori Precari
APRI- Associazione Precari della Ricerca Italiani

Era già passato tra i commenti del post precedente, quindi ridiscutiamone pure…

42 Responses to Non solo i ricercatori!

  1. lassie ha detto:

    non faccio parte né dell’APRI né della RNRP (credo…), ma comunque condivido il comunicato al 100%.

  2. Barbalbero ha detto:

    Fosse per me mandarei tutti, anche gli ordinati, in pensione a 65 anni, e per chi vuole
    continuare a fare ricerca o didattica dopo (e se lo merita) dei contratti tipo assegni di ricerca
    o contratti di insegnamento.

  3. mino ha detto:

    Caro Barbalbero,
    posso chiedere anche a lei se pensa che ci sarà un ricorso massiccio ai contratti a tempo determinato ex-legge Moratti a causa dei due emendamenti passati al Senato e che hanno escluso tali contratti dalle “nuove regole”? Se ne parla nei corridoi o nei consigli di facoltà?

  4. Barbalbero ha detto:

    Risposta a mino (ma qui non ci si da’ tutti del tu?):
    la mia personale percezione e’ che nessuno stia capendo
    niente di cosa succede, e che siano tutti “sul chi vive”
    in attesa di capire meglio e di vedere come le linee guida
    verranno tradotte in qualche disegno di legge. Pero’ e’
    vero che molti dicono: tanto tra 5 anni i ricercatori a tempo
    indeterminato non ci saranno piu’, e allora tanto vale
    iniziare adesso a fare contratti a tempo determinato, tanto
    piu’ se questo non contribuisce al famoso limite del 90%.

  5. Bombadillo ha detto:

    Evviva i comunicati congiunti. Ma io un ordinario che si mette a fare l’assegnista non me lo vedo proprio…

  6. Barbalbero ha detto:

    In molti paesi in verita’ dopo i 65 rimani all’universita’ solo con contratti
    annuali di ricerca e/o docenza. Da noi puo’ sembrare assurdo concepire
    il grande barone che accetta un piccolo assegno di ricerca…Tanto meglio
    se molti inutili baroni non lo accettessero. Rimarrebbero solo i buoni,
    quelli che fanno ricerca e didattica perche’ in fondo ci credono.

    Precarizzazione a posteriori. A me suona bene.

  7. Anna ha detto:

    Se proprio vogliono la precarizzazione del mondo della ricerca (cosa che non esiste da nessuna parte al mondo!), che sia precarizzazione PER TUTTI, non solo per gli ultra 65enni ma anche ad esempio per i 50enni!

  8. perplesso ha detto:

    Salve a tutti. Una domanda: nessuno di voi ha notizia del decreto MIUR sulle modalità di svolgimento delle elezioni e del sorteggio per i bandi 2008 ? Il comma 6 dell’art.1 d.l. 180 non ne fissava l’emanazione entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto?

  9. Lorena ha detto:

    Ma di cosa vi illudete? Sono SCHIAVISTI.

  10. cattivo.maestro ha detto:

    perplesso
    in molti qui hanno creduto che quel decreto sarebbe arivato entro 30 giorni.
    Ora ti spiegheranno che arriverà trenta giorni dopo la conversione in legge del decreto.
    Senza polemica, io dico… speriamo!
    A questo punto è l’ancora di salvataggio per evitare il blocco dei concorsi.
    E speriamo che sia fatto bene, per favorire effettivamente chi ha tanti e buoni titoli e pubblicazioni.
    In questo momento nero non mi illudo più di niente…

  11. perplesso ha detto:

    @ c.m.
    Grazie. Anch’io mi ero dato una risposta analoga, ma… devo aver saltato qualche passaggio! Ossia: nel d.l. si faceva espresso riferimento alla data di entrata in vigore del decreto, non della sua conversione. Quindi? Illuminami, da giurista quale sei!

  12. anatol ha detto:

    Ti rispondo io, spero ti vada bene lo stesso. Il decreto sta per essere convertito in legge e durante la sua discussione al senato e’ stato emendato qua e la. Uno degli emendamenti passati ha procrastinato i decreti attuativi non a 30 giorni dal decreto 180 ma a 30 giorni dalla sua conversione in legge. Che dovrebbe avvenire la settimana prossima. E’ infatti calendarizzato in aula a montecitorio a partire da lunedi sera, e visto che non ci sono i tempi tecnici per un suo eventuale ritorno al senato dovrebbe passare (o venire abbandonato…) cosi’ come licenziato dal senato, diciamo il 18 per fare un’ipotesi.

  13. perplesso ha detto:

    Anatol,
    grazie per la delucidazione. Come sempre, non ci resta che aspettare e sperare. Ma chi visse sperando…

  14. mino ha detto:

    …. oppure, più che aspettare e sperare, cercare di fare pressioni perchè il D.M. possa contenere norme a nostro favore …. altre categorie più in alto di noi e più furbe di noi queste pressioni le fanno continuamente.

  15. insorgere ha detto:

    e anche l’unica associazione di precari presente in Italia ha fatto la sua parte.
    L’apri ha fatto proposte precisi e concrete e sta facendo tutte le pressioni possibili.

  16. rdp ha detto:

    Io non studio biologia ma il decadimento neuronale è un fatto. 65 anni sono anche troppi. Propongo massimo 50 anni per ordinari, e associati, poi precariato per loro, a 1.450.000 euro lordi, come i ricercatori confermati.
    misà che troveremmo tutti un posto…
    rdp

  17. MALA TEMPORA ha detto:

    Pare che abbiano diviso tra le Università lo stanziamento del RECLUTAMENTO STRAORDINARIO.
    Che ne sapete?

  18. cattivo.maestro ha detto:

    da me è arrivato un contributo che è la metà dello scorso anno. Ancora una volta io penso di essere fuori!

  19. kjandre ha detto:

    Maestro, lo scorso anno girava una tabella tipo excel con le ripartizioni per ateneo ed il corrispettivo numero di posti cofinanziati.
    Sai dove si può trovare qualcosa di simile per questa tornata?

  20. Muzio Scevola ha detto:

    Lo stanziamento complessivo è la metà dello scorso anno (20 milioni invece di 40). Le proporzioni della ripartizione dovrebbero restare le stesse: a tutte le università la metà dello scorso anno.
    Un bello schifo. Altro che nuove regole, sorteggi e decreti, se poi non ci sono i soldi per i posti.

  21. Untenured ha detto:

    mi sa che è sempre stato noto che la ripartizione del reclutamento straordinario fosse così:

    I anno, 20 milioni (nuovi posti 2007)
    II anno, 40 milioni (50% nuovi posti 2008 + 50% posti 2007)
    III anno, 80 milioni (posti 2007 e 2008 + nuovi posti)

    Quindi nessuna sorpresa. E’ ridicolo che al di là di tanti proclami l’attuale governo si stia facendo bello con i soldi stanziati dal governo Prodi, già di per sé pochi.

  22. Bombadillo ha detto:

    Ciao untenured, quindi anche tu sostieni la tesi che 20 milioni del 2008 vadano a coprire gli stipendi del 2007, e che, conseguentemente, i milioni per nuove assunzioni nel 2009 saranno 40 (più 40 per stipendi 2007 e 2008).
    Mi sai citare la fonte normativa?
    La questione mi pare fondamentale. La prossima battaglia dovrebbe essere proprio per gli 80 milioni 2009, che cofinanziati diventerebbero 160: certo che se fossero tutti per le assunzioni, e non per gli stipendi, sarebbero una somma discreta.

  23. Untenured ha detto:

    caro Bomba
    non ho fonti normative, ma ricordo qualcuno che citava fonti sindacali esperte dunque autorevoli.

    cmq secondo me gli 80 milioni del 2009 saranno così ripartiti:

    – 60 milioni per i posti del 2007 e 2008 (40m per i 2 anni di 2007 e 20m per 1 anno di 2008)
    -20 milioni per nuovi posti

    quindi anche per l’ultima annualità il numero di posti rimarrà lo stesso, se è come penso io.

  24. mino ha detto:

    Anch’io non ho la fonte normativa, ma ho ricordato dove avevo letto questo fatto della suddivisione. L’avevo letta in una dichiarazione resa al Cun dall’allora capo-gabinetto di Mussi, il quale illustrava al Cun come sarebbe avvenuta la suddivisione dei fondi.

    Il recente D.M. credo vada esattamente in quella direzione: 20 ml quota 2007 (da dividersi secondo la tabella fatta a suo tempo da Mussi) e altri 20 ml quota 2008 (da suddividersi, secondo me, secondo una tabella che deve essere ancora emanata, oppure è stata emanata ma non è sul sito del Miur).

    Stando sempre alle dichiarazioni del capo di gabinetto di Mussi, o da quello che ricordo, nel 2009 non dovrebbe andare come dice Untenured, ma leggermente meglio per noi: degli 80 ml infatti 20ml andrebbero alla quota 2007, 20ml andrebbero alla quota 2008 e i restanti 40ml andrebbero alla quota 2009. Quindi nel 2009 i posti sono il doppio.

    In tutto, quindi, circa 3000 concorsi in tutto il 2008 e 2009 (anche questo in accordo con i proclami dell’allora ministro Mussi).

    Credo inoltre che i fondi 2009 verranno sbloccati non subito, ma verso la fine dell’anno, perchè altrimenti ci vorrebbero altri 6000 ordinari per stare in commissione, creando seri problemi alla costituzione delle commissioni.

  25. Untenured ha detto:

    secondo me non esistono fonti normative in materia, ma prassi applicative dove vale la discrezionalità dei tecnici ministeriali, quindi le intenzioni e ancor meno le dichiarazioni del ministro Mussi potrebbero valere poco… vediamo, ovviamente speriamo che sia Mino, ma in ogni caso è fondamentale lottare per un’espansione del reclutamento straordinario, ovvero denunciare che il governo non c’ha messo una lira (un euro) sinora.

  26. Untenured ha detto:

    intendevo:
    speriamo che sia come dice Mino

  27. insorgere ha detto:

    ragazzi, secondo me la questione cruciale è invece insistere che la quota del 60% del turnover sia per ricercatori TI e NON td….

    considerando i pensionamenti è quello il bacino potenziale di posti più rilevante

  28. CAVE CANEM ha detto:

    LA TABELLA CON LA SUDDIVISIONE DEI FONDI?

  29. Untenured ha detto:

    @insorgere
    l’uno (estendere temporalmente e finanziariamente il reclutamento straordinario) non esclude l’altro (abolire il riferimento ai TD nella legge di conversione del 180)

  30. carbonaro ha detto:

    ve la state guardando la diretta sul sito della camera?

  31. carbonaro ha detto:

    la ghizzoni ha fatto riferimento alla nostra posizione sui contrattisti
    brava ghizzoni

  32. Che pena! ha detto:

    “Che bello la Ghizzoni mi ha guardato… ma, che dici, ci sta?”

    Che pena!

  33. cattivo.maestro ha detto:

    non ho visto le tabelle, non sono state rese pubbliche…

    Anch’io non saprei citare la fonte normativa, ma so che i 40 milioni di euro vanno a coprire, per venti milioni, i concorsi banditi lo scorso anno. E’ certo, perchè ho visto il bilancio del mio Ateneo.

    E’ veramente scandaloso e deprimente che questo governo non abbia ancora speso un centesimo sull’università e la ricerca. Se queste sono le premesse, i prossimi cinque anni saranno durissimi!

  34. Bombadillo ha detto:

    Amici, secondo dei fondi destinati per legge, testualmente, al reclutamento, se non vi è una norma che ne muta la destinazione, non possono essere destinati al pagamento degli stipendi (nel qual caso, però, dovrebbe valere la versione offerta da mino, in quanto il numero dei reclutati nel 2007 è sempre uguale, e quindi pagare loro lo stipendio dovrebbe costare sempre uguale).

    A me, poi, pare che cattivo maestro sostenga una cosa ancora diversa, perchè la circostanza che 20 milini vadano a coprire i concorsi banditi lo scorso anno, potrebbe voler dire che i 20 milioni lo scorso hanno non sono stati dati, ma solo promessi, e che ora finalmente gli stanno dando (per cui Tremonti ha detto a Stellina: il passato è passato, quest’anno più di 40 non ne dai): in particolare, se ho ben capito, questa è la versione della Lupa.

    Io non ho una mia versione, e sto ancora tentando di arrivare ad un punto certo.

    Mi rendo conto che questo tema può appassionare poco.

    Ma, secondo me, soprattutto ora che non vie è nessuna speranza diversa di distogliere il 60% del turn-over dai contrattisti ex legge moratti (insomma bisognerebbe fare una battaglia – persa in partenza – Università per Università), e che le nuove regole, buone o cattive, sono in arrivo, il tema del reclutamento straordinario diviene il tema centrale.

    Dovremmo concentrare i nostri sforzi per chiedere di farlo rifinanziare!
    …così, per altro, non avranno fondi per fare incontrattisti!

  35. cattivo.maestro ha detto:

    Non mi sono spiegato bene.
    All’ufficio del personale, da me, mi hanno spiegato:
    20 milioni nel 2007 hanno finanziato circa mille concorsi.
    40 milioni nel 2008, per 20 milioni finanziano nuovi concorsi per 20 milioni coprono al 50% gli stipendi dei reclutati 2007.
    Nel 2009 dovrebbe esserci una ripartizione simile.

    Pare che ci sia un principio secondo cui in caso di cofinanziamento il Ministero copre parte della stipendialità per tre anni.

    Io non so da dove derivi questa lettura. Io non ho una mia idea al riguardo. Non ho in questi giorni il tempo di fare una ricerca.

  36. alex ha detto:

    cattivo maestro, anche a me è stata fornita la seguente lettura, già lo scorso anno e ribadita ancor oggi

  37. cattivo.maestro ha detto:

    certo che siamo aggrappati a dei fondi stanziati a fine 2006… da allora più niente!

  38. rdp ha detto:

    Simpatico leggere ad ogni post, qualunque sia l’argomento, il rimbalzo della disperata ricerca dell’ultima notizia, dell’ultimo censimento, dell’ultimo fondo. Ma non vi stancate mai di essere pred a di schizofrenici dictat? Capisco la pagnotta, ma che ognuno chieda alla propria università o mammasantissima, piuttosto che all’altro. o no?
    rdp

  39. perplesso ha detto:

    @ rdp

    “Capisco la pagnotta, ma che ognuno chieda alla propria università o mammasantissima, piuttosto che all’altro. o no?”

    in che senso?

  40. insorgere ha detto:

    @ rdp
    voler capire cosa sta succedendo, in un momento in cui tutto è molto confuso, non mi pare sia sbagliato

  41. rdp ha detto:

    Perplesso:
    il sistema università è uguale in tutta Italia, chi attende un concorso è figlio (intellettule) di chi lo vinse e magari fa l’ordinario.
    Insorgere:
    confuso? a me pare la solita storia, solo che prima c’erano i soldi e quindi il concorso lo si vinceva più facilmente, oggi la pagnotta è tosta per tutti.
    in sintesi:
    che ognuno possa preoccuparsi di capire la confusione è legittimo, ma capire cosa accade nella propria università dove i giochi si fanno è essenziale.
    Dunque penso che è triste, voler salvarsi in un sistema che è ormai fuoricontrollo, non solo economicamente.
    rdp

  42. flc ha detto:

    http://www.flcgil.it/notizie/news/2008/dicembre/le_norme_sulla_messa_in_quiescenza_dei_docenti_universitari_la_posizione_della_flc_cgil

    Le norme sulla messa in quiescenza dei docenti universitari: la posizione della FLC Cgil 22-12-2008 | Università Com’è noto, le recenti disposizioni sui pensionamenti dei dipendenti pubblici assegnano alle università la facoltà di concedere o meno al proprio personale la proroga del mantenimento in servizio per il biennio successivo al raggiungimento dei limiti di età e di mettere in quiescenza i dipendenti con 40 anni di contributi. Da tale ultima misura sono esclusi i magistrati e i professori universitari.

    Tali disposizioni si inseriscono in un quadro normativo, già reso complesso dalla riforma Amato del 1992 e dalle successive modifiche, che determina trattamenti previdenziali differenziati (regime contributivo, retributivo e misto), ma anche dal differente stato giuridico degli operatori dell’Università.
    Per ciò che riguarda l’area della docenza (professori e ricercatori), le nuove misure rischiano di rendere ancora più intricata una situazione che si presenta come una vera e propria giungla pensionistica, caratterizzata dalla stratificazione nel tempo di norme spesso incoerenti tra loro e contraddittorie. Abbiamo infatti professori che possono andare in pensione a 75 anni, altri a 72 o a 70 e ricercatori a 65 o a 67 anni; nello stesso tempo è già presente un contenzioso amministrativo innanzi ad alcuni TAR contro alcuni provvedimenti di messa in quiescenza, contenzioso che potrebbe dilatarsi oltre misura se non si trattassero i ricercatori allo stesso modo dei professori di ruolo.

    Durante l’iter legislativo della cosiddetta legge Moratti, abbiamo ripetutamente denunciato il carattere strumentale dell’attribuzione solamente nominalistica del titolo di professore aggregato ai ricercatori, ribadendo per contro la nostra proposta di istituire all’interno del ruolo unico della docenza la terza fascia con eguali diritti e doveri delle altre fasce. Ora che, però, tale titolo di professore aggregato è stato attribuito, sia pure solo nominalmente, ai ricercatori, sono da contestare scelte eventuali degli Atenei che configurino un trattamento differenziato rispetto ai professori universitari di ruolo con la messa in quiescenza d’ufficio dei soli ricercatori.

    Tale situazione riguarda un’area lavorativa sostanzialmente bloccata da diversi anni, in cui si registra un’età media patologicamente elevata per tutte le figure docenti (60 anni per i professori ordinari, 53 anni per i professori associati, 45 anni per i ricercatori). Questo dato emerge ancora di più nella sua gravità se si osserva che il 35% dei professori ordinari italiani ha più di 65 anni e solo il 20% ne ha meno di 55, mentre il 31% dei professori associati ha più di 60 anni e solo il 18% ha meno di 45. Per ciò che riguarda i ricercatori il 30% ha più di 55 anni e solo il 10% meno di 35.

    In questo quadro è cresciuto a dismisura il precariato ed il necessario ricambio generazionale è gravemente ostacolato dalle limitazioni sul turn-over previste dalla legge 133 e dal decreto 180, in via di conversione.

    In particolare, pur salvaguardando i diritti e le tutele previdenziali di quanti già operano nelle università, è opportuno favorire l’ingresso di nuove risorse umane nel circuito del lavoro universitario contribuendo a recuperare lo svantaggio della minore tutela previdenziale di tali nuove leve dovuto all’innalzamento dell’età media di ingresso.

    Auspichiamo quindi che nell’ambito di un riassetto organico della docenza universitaria si preveda un unico limite d’età di collocamento a riposo per tutte le figure docenti.

    Nell’immediato, con riferimento alla legislazione attualmente vigente, chiediamo alle università di adottare scelte omogenee per ricercatori e professori che perseguano i seguenti obbiettivi:

    favorire il ricambio generazionale;
    evitare trattamenti differenziati nelle modalità di applicazione delle attuali norme per le diverse figure del personale docente e ricercatore.
    Per favorire il ricambio generazionale, in un quadro di applicazione uniforme della normativa, potrebbe eventualmente essere presa in considerazione l’ipotesi di non concedere a nessun professore (ordinario o associato) ed a nessun ricercatore la proroga del mantenimento in servizio di due anni oltre i limiti di età attualmente previsti. Ciò anche in considerazione del fatto che le Università potrebbero, sulla base degli strumenti già a disposizione, utilizzare la eventuale disponibilità dei singoli a continuare a fornire un contributo scientifico e/o a partecipare ad attività di tutorato.

    Roma, 22 dicembre 2008

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