Se il Ministro non va dai precari, i precari vanno dal Ministro….

Riceviamo dai colleghi dell’Apri e volentieri pubblichiamo, sperando che alle parole seguano i fatti:

 

 

Carissimi amici e colleghi,

senza alcuna ragione apparente, il MIUR ha bloccato i concorsi da docente universitario. Inspiegabilmente, infatti, non si sta procedendo alla formazione delle Commissioni giudicatrici per i concorsi già banditi, e si sta limitando fortemente la possibilità di bandirne di nuovi, ritardando l’emissione del d.m. sulla valutazione delle pubblicazioni nei concorsi da ricercatore, che è indispensabile perché tali concorsi – gli unici che, in questo momento, possono essere banditi – siano espletati.

Quello che più stupisce, tuttavia, è che il d.m. di cui trattasi, che doveva essere adottato entro il 9 febbraio u.s., risulta – da un fax inviato dal MIUR all’APRI -, testualmente, “alla firma” del Ministro da, oramai, quasi due mesi.

Due mesi per mettere una firma? Brunetta dovrebbe guardare prima in CdM, invece di dare la caccia ai fannulloni solo dalle altre parti.

A parte le provocazioni, si tratta di un fatto davvero sconcertante, che, per altro, è aggravato dalla circostanza di non poco momento che, pure due mesi fa, ovvero quando è stato posto alla firma, il d.m. in questione era già in forte ritardo.

Che dire, poi, del contenuto della bozza di d.m., ampiamente circolata on-line, perché già presentata al CUN, che prevede dei criteri di valutazione delle pubblicazioni assolutamente inidonei a vincolare la discrezionalità delle commissioni giudicatrici?

Non possiamo non reagire davanti ad un tale atteggiamento che rischia di “mandare al macero” una intera generazione di precari della ricerca, rei solo di aver chiesto procedure concorsuali più trasparenti e meritocratiche.

Allora, l’APRI ha deciso di organizzare una manifestazione per il 13 luglio, dinanzi alla sede centrale del MIUR, per “festeggiare” i due mesi in cui la Gelmini non è riuscita a mettere una firma. 60 precari della ricerca – uno per ogni giorno di inerzia della Ministra -, con delle magliette gialle, con uno slogan davanti, ed il numero sul retro, distribuiranno penne per la firma del d.m., ed un volantino, a tutti quelli che entreranno al MIUR. Il volantino sarà costituito dal fax di Masia, e, sul retro, da un brevissimo comunicato, nel quale: da un lato, lamenteremo 1) i due mesi per una firma, e, più in generale, il forte ritardo del d.m. sulla valutazione delle pubblicazioni, 2) l’assoluta inadeguatezza dei criteri previsti nella bozza di d.m., 3) il blocco della formazione delle commissioni; e, dall’altro, proclameremo l’astensione dalla didattica, e da tutte le attività non retribuite, ad oltranza, fino a quando non sarà emesso un d.m. sulle pubblicazioni vincolante per le commissioni e la formazione di quest’ultime non verrà regolarmente ripresa.

Chi vuole far parte dei 60 “coraggiosi”, mi contatti via e-mail – vito@plantamura.it -, e riceverà il modulo da adesione da compilare, firmare, e rispedirmi via fax. O siete solo dei dibattenti?

Tom Bombadillo – Signore della Vecchia foresta

657 Responses to Se il Ministro non va dai precari, i precari vanno dal Ministro….

  1. Bombadillo ha detto:

    Grazie Ario!
    Forza amici, un po’ di coraggio!
    Tom

  2. Perplesso ha detto:

    Astensione dalla didattica e da tutte le attività non retribuite? Che senso ha proclamarla il 13 luglio?

  3. Gianluca ha detto:

    @ Bombadillo

    Alcune domande su dettagli organizzativi:
    – dove ci si trova ed a che ora? Per chi viene da lontano e’ fondamentale saperlo con un buon anticipo.
    – pensate di preparare un striscione – l’unico realmente visibile per le fotografie da parte della stampa?
    – nel caso (paventato da Euroscience) in cui pubblichino il DM, avete definito se annullare la manifestazione – nel qual caso entro quale data si deciderebbe l’annullamento?

    Aggiungo che non sarebbe male se ciascuno dei 60 partecipanti a titolo personale inviasse lo stesso giorno agli indirizzi elettronici istituzionali presenti sul sito web del Miur il comunicato che sara’ stampato come volantino. Meglio se inviato anche in copia a qualche giornale (ammesso di avere gli indirizzi e-mail).

    Gianluca

  4. Bombadillo ha detto:

    Caro Perplesso,
    l’astensione ha senso perchè è AD OLTRANZA!
    Iniziamo a non andare a fare gli esami al secondo appello di luglio, a non seguire i tesisti, a non fare i tutorati….e poi, a settembre, se le nostre richieste non saranno state ancora accolte, si continuerà, appunto, AD OLTRANZA!

    Caro Gianluca,
    l’ora delll’appuntamento e gli altri dettagli operativi sono contenuti nel modulo di adesione che puoi ricevere se mi mandi una e-mail, così ti assegno un numero, poi lo compili, lo firmi, e me lo invii via fax.
    Per il resto, chiunque ha una idea in più (striscione, etc.) la realizzi. Io mi fido interamente degli altri miei colleghi precari.
    Del resto, anche per lo slogan sulla maglietta, ognuno si sceglie il suo. Se lo striscione lo fai tu, mi pare giusto che decida tu cosa scriverci.

    Per il resto, è chiaro che se questi escono con un d.m. fatto bene e sbloccano le commissioni prima del 13 la manifestazione è annullata, ed io contatterò telefonicamente ogni partecipante per avvisarlo.
    Ma mi sembra una fantasia inutile.

    Tom

  5. Bombadillo ha detto:

    ..ovviamente, tenteremo di contattare la stampa e le TV. E.. ..quasi dimenticavo…

    io domani parto, quindi, da domani a domenica, la e-mail per chiedere il modulo di adesione le dovete inviare a France presidente@aprit.org

    Tom

  6. RivoluzioneItalia ha detto:

    idea per striscione: “Voglio un’ università libera come in UK o USA”

  7. Gianluca ha detto:

    @ Tom

    grazie per le info, mail inviata. Spero di riuscire a coinvolgere qualche altro da queste parti.

    Gianluca

  8. Untenured ha detto:

    queste parole di Draghi potrebbero essere stampate su magliette e cartelli alla manifestazione

    http://www.corriere.it/economia/09_giugno_22/draghi_scuola_ricerca_d90e1258-5f19-11de-bd53-00144f02aabc.shtml

  9. Dingo ha detto:

    Scrivo per la prima volta per associarmi ai colleghi che chiedono il ritiro dei bandi da associato e ordinario. Questo indecoroso magna magna da 5000 posti in un periodo di crisi nera è un insulto alla miseria dei precari!

  10. Perplesso ha detto:

    @ Dingo
    La vera risposta non è ritirare i concorsi da associato e ordinario, ma fare tutto il possibile perchè essi siano aperti al merito.

  11. Perplesso ha detto:

    E comunque per quelle Università che sono in miseria, il problema si risolve da sè, nel senso che non chiameranno gli idonei…

  12. mino ha detto:

    Credo che piuttosto che non chiamare gli idonei, quelle università non bandiranno concorsi da ricercatore per i prossimi N anni.

  13. Untenured ha detto:

    @ Perplesso
    sicuro che sei un precario? giuralo su qualcuno di caro e sono disposto a crederci

  14. Spartacus ha detto:

    Non divaghiamo… credo che tutti debbano riconoscersi integralmente nell’ottimo post di Bombadillo! Altrimenti si fa solo il gioco del nemico.

  15. Untenured ha detto:

    dai spartacus, facci litigà un pò, sennò che sfizio c’è.. che noia il buonismo

  16. Bombadillo ha detto:

    Grazie Spartacus,
    allora aspetto la tua iscrizione.
    Rivoluzione, sai bene che io e l’APRI siamo d’accordo con quello che dici. Se io avessi la bacchetta magica, che purtroppo non ho, vorrei fare proprio quello che dici tu.
    Dunque, se vuoi, vieni con quello slogan sulla maglietta, e, se vuoi, pure su di uno striscione. Nel caso, io mi prenoto per reggerlo assieme a te.
    Forza ragazzi non siate timidi!
    ISCRIVETEVI, ISCRIVETEVI, ISCRIVETEVI.
    Attendo le vostre e-mail.
    Tom

    P.S.: mino sono due giorni che provo a chiamarti, ma hai sempre il tel spento, o hai cambiato numero?

  17. Bombadillo ha detto:

    P.S.: non vado più fuori, e dunque, anche domani, potete continuare ad inviare le e-mail a me.

  18. euroscience ha detto:

    Ma qui ora il punto e’ un altro, cioe’ la situazione sta “slittando” su altre “determinanti”.
    Se ti stanno praticamente dicendo che ci sono questi e quest’altri problemi, insomma ammettono il casino “oggettivo”, il punto non e’ solo la volonta’ del Ministro o la mancanza di penne: degli atti firmati poi si risponde in un modo o nell’altro (i politici politicamente, e i dirigenti anche pecuniariamente).
    Bisogna appurare _seriamente_ quali siano gli intoppi, e capire quali misure amministrative possono essere messe in campo, e – se no – quali quelle legislative.
    Purtroppo il destino delle procedure dei concorsi da ricercatore e legato a quello per PO e PA in quanto la formazione delle commissioni, in base al Decreto 27 Marzo 2009, soggiace agli stessi metodi.

    Tuttavia non c’entrano con questo casino tutte le procedure di valutazione comparativa indette per il reclutamento di ricercatori prima dell’entrata in vigore del decreto-legge n. 180/2008 convertito dalla legge n. 1/2009, se alla suddetta data si erano gia’ svolte le votazioni per la scelta dei componenti elettivi (Art. 1 del decreto 27/3/09).

    Eppero’ se si trova (non so come/quando)una soluzione per il problema tecnico delle commissioni, rimane solo un fatto politico il decidere eventualmente di bloccare le procedure per i soli PO/PA. Il problema si porra’ allora.

    Per il momento si tratta di capire come uscire fuori, se possibile, dal problema tecnico.

  19. avvenTizio (o preCaio) ha detto:

    ah, il 13 luglio, in aria di rivoluzione, ci prepariamo alla presa della Pastiglia per tirare avanti un altro anno…

  20. Perplesso ha detto:

    @ Untenured
    Sono un precario. Lo posso giurare su chi e cosa vuoi.

  21. Perplesso ha detto:

    @ France
    Ottimo il tuo articolo. Perchè non inviarne una parte, come se fosse una mail, ad una serie di indirizzi stampa e ad alcuni parlamentari? Ad esempio a quelli dell’Italia dei Valori?

  22. France ha detto:

    @Perplesso
    ah ah ah, l’IdV… gli indirizzi stampa… i parlamentari… Te lo posso dire con sincerita’? Quello che ogni tanto riusciamo a far passare e’ il massimo che ci concedono, spesso random….

  23. Perplesso ha detto:

    Ci credo, ma non si sa mai. Possono essere a corto d’argomenti per la polemica contro il governo (specie d’estate) e allora forse anche l’Università può tornargli utile…

  24. Bombadillo ha detto:

    Perplesso, ma tu ci vieni alla manifestazione?

  25. insorgere ha detto:

    ULTIMORA Il disegno di legge della Riforma dell’Università di Mariastella Gelmini sarà approvato nel prossimo consiglio dei ministri previsto per il 26 giugno.

  26. insorgere ha detto:

    va da sé che se non vedo non credo

  27. Albert ha detto:

    Bravo Dingo, insistiamo sul ritiro!

  28. GiordanoBruno ha detto:

    ULTIMORA Il disegno di legge della Riforma dell’Universit di Mariastella Gelmini sar approvato nel prossimo consiglio dei ministri previsto per il 26 giugno.

  29. GiordanoBruno ha detto:

    Era già arrivata …sorry

  30. Untenured ha detto:

    oggi giavazzi è tornato a farsi sentire sulle cose universitarie sul Corriere.. forse è davvero la volta buona che esce questo DDL (e chissà pure il DM sui concorsi a questo punto)

  31. ario ha detto:

    a me risulta che il 26 verrà approvato dal CdM il disegno di legge sull’ANVUR non quello sulla governance…

  32. carbonaro ha detto:

    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=7

    buon articolo sulle docenze a contratto su repubblica

  33. Asvero ha detto:

    Il ritardo ahimè è strumentale e voluto sia dalla CRUI che dal CUN. Vogliono aspettare che un certo numero di docenti vada in pensione nel frattempo, senza assumere nessuno in modo da incrementare i punti organico disponibili e il numero degli Atenei virtuosi. Per quanto riguarda i concorsi già banditi, vogliono aspettare che “qualche membro interno” scada per anzianità, vada in pensione e venga sostituito. Il ministro, ovviamente, si presta egregiamente al gioco di questa frangia di universitari maneggioni che, guarda caso, è dello stesso colore politico.

  34. Miriam ha detto:

    Un consiglio alla frangia di universitari maneggioni: accelerate il processo di pensionamento dei membri interni, mandate tutti in pensione a 65 anni. Vi conquisterete il nostro plauso eterno!

  35. France ha detto:

    Sai che se ne fanno del nostro plauso…

  36. Miriam ha detto:

    Alla ministra magari interessa…

  37. insorgere ha detto:

    @ asvero
    ti spiace articolare meglio?

  38. France ha detto:

    @Miriam
    Solo se risiedi in Lombardia…

  39. Giovanni ha detto:

    Il problema dell’emanazione del dm e’ da inqudrare nel problema piu’ ampio di un attacco ideologico di questo Governo degli anziani nei confronti dei giovani. Anche al CNR ed in tutti gli EPR i concorsi sono inspiegabilmente bloccati, ma il tutto si inquadra facilmente nella politica che il Governo ha scelto.
    Hanno fatto due conti: quanti sono gli anziani in Italia?
    E quanti i giovani precari?
    Bene, affondiamo i secondi.

  40. euroscience ha detto:

    Testo Decreto ripartizione FFO 2009

    Fai clic per accedere a Decreto%20FFO%202009.pdf

    (ancora da emanare, serve il parere CUN, CRUI e CNSU)

  41. Bombadillo ha detto:

    ..ma questi giovani, quando si tratta di scendere in piazza per difendere i propri diritti, diventano timidi. Forse siamo davvero una genrazione bamboccioni!
    Tom
    SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!
    Manifestazione il 13, ci sono ancora posti liberi nei 60, datevi una mossa.

  42. Giovanni ha detto:

    Bombadillo, e’ vero: siamo dei bamboccioni.
    Ma secondo me dall’altra parte ci sono i carri armati di Tienammen, guidati da anziani.

  43. insorgere ha detto:

    ah gianniiiiiiiiii…. ci vuole coraggio per manifestare a teheran, non per scendere in piazza in italia a criticare il sistema universitario.

    è vero molti precari hanno paura della propria ombra, però sarebbe anche il caso di crescere e di smettere di aver paura del buio

  44. Luca ha detto:

    E intanto rispunta il prof. Giavazzi che invita le università ad alzare significativamente le rette per gli studenti!

  45. Miriam ha detto:

    Giavazzi, un altro sessantenne che prima si manda in pensione meglio sarà per tutti. In particolar modo per l’Italia e per la sua università.

  46. Dingo ha detto:

    Ho appena letto che Giavazzi ha lo stesso numero di articoli internazionali che ho io, con una carriera che è durata meno di un terzo della sua.

    Che dite, se domattina scrivo al Corriere della Sera me lo pubblicano un articolo o si deve essere amici di qualcuno di importante?

  47. Albert ha detto:

    Questi della Bocconi che spiegano come si dovrebbe migliorare l’università sono come i giocatori della Reggina che vogliono spiegare al Palermo come mai non si è qualificato per la coppa UEFA.

    Lavorano in una università che non è riuscita neppure ad entrare nei ranking mondiali e pontificano sulle università pubbliche che quanto meno riescono a farne parte.

  48. insorgere ha detto:

    al di là di tutto l’articolo di giavazzi contiene falsità(la creazione della terza fascia docenza contenuta nella proposta, peraltro miserrima, del pd non è né può considerarsi un ope legis)e faziosità (in che modo si possa considerare coraggioso l’attuale blocco dei concorsi mi risulta incomprensibile così come il perché si possa considerare il taglio dei fondi come atto che responsabilizza gli atenei).

    in sostanza cazzate a cuor leggero. l’unica verità è che se non restituiscono soldi al sistema qui crolla tutta la baracca. e peraltro che le tasse universitarie siano relativamente basse in italia non è poi così assurdo, ma la cosa andrebbe tratta in altri termini.

  49. Davide ha detto:

    Ma non sarebbe meglio se la redazione del Corriere cestinasse gli articoli di Giavazzi per utilizzare lo spazio per qualche racconto sulle notti del Cavaliere? Il livello resterebbe lo stesso, ma almeno ci divertiremmo un po’.

  50. Elena ha detto:

    x Giovanni: guarda che la ragione per cui i nuovi concorsi al CNR sono “inspiegabilmente” (come dici tu) bloccati, in realta’ si conosce benissimo: e’ il CdA, diretto emanazione di Gelmini/Tremonti/Quagliariello ad averli bloccati, probabilmente per risparmiare.

  51. RivoluzioneItalia ha detto:

    @bombadillo

    Ma quali giovani… noi siamo i più vecchi di tutti…

    Mi fa ridere la pioggia di critiche sull’articolo di Giavazzi… denotano provincialismo assoluto.

    Vi ricordo qualche importante dettaglio del nostro paese:

    – terzo debito pubblico al mondo
    – primi in EU per costo delle pensioni
    – 80% energia importata
    – PIL ridicolo (composto da scarpe prosciutti e mobili).
    – stipendi più bassi d’europa
    – primo ateno italiano al 200 posto nel ranking mondiale.

    Ma come riuscite (se non per tornaconto personale… ma questo è un blog pubblico) a criticare Giavazzi che fondamentalmente riporta quello che già accade nel resto del mondo…

  52. insorgere ha detto:

    una domanda: qual’è il costo (lordo amministrativo) di un ricercatore nei primi tre anni di servizio?

  53. insorgere ha detto:

    @ r.i.
    semplicemente giavazzi mente sapendo di mentire oppure distorce la realtà in maniera faziosa.
    non è partito preso, è amor di verità.

  54. Untenured ha detto:

    su un punto l’analisi di Giavazzi, per altri versi reticente e opportunistica, coglie nel segno: per i precari il problema non sono i 60enni, ma quei ricercatori e associati ormai ultra40enni o addirittura ultra50enni ormai sfiniti, frustrati e senza motivazioni scientifiche di carriera ma che hanno davanti a sé ancora molti anni di servizio. Sono loro la nostra palla al piede, non gli ordinari anziani che ormai non hanno più nulla da chiedere come promozioni e al massimo sono impegnati a contendersi altri riconoscimenti (presidenze etc.)

  55. unimediapisa ha detto:

    @ RivoluzioneItalia

    riguardo al posizionamento degli atenei nel ranking mondiale, penso si debba prendere queste classifiche con le pinze.

    In Italia puo’ accadere che, in un medesimo ateneo, convivano punte di eccellenza e sacche di indecenza, mediando si ottiene una brodaglia mediocre. Altrove le differenze son piu’ nette; la qualita’ e’ piu’ uniforme.

    Prendere le classifiche per oro colato puo’ portare a risultati paradossali, perfino in atenei con composizione piuttosto “omogenea”.
    Per esempio: dovremmo forse concludere che la Bocconi sia un covo di fancazzisti solo perche’ non compare nella top 500 della classifica Jiao Tong?
    Io credo di no.

    Quello che bisogna fare e’ capire se i provvedimenti proposti possano migliorare la situazione, oppure se sia tanto fumo e poco arrosto.
    In assenza di uno straccio di bozza ufficiale, difficile dirlo. Tuttavia -da quello che trapela- io mi son fatto l’idea che ci troviamo nel secondo caso: l’arrosto e’ poco
    (e pure bruciacchiato).

  56. Miriam ha detto:

    Bocconi covo di fancazzisti magari no, ma sicuramente è una struttura universitaria molto molto lontana dall’eccellenza. Altrimenti un misero 499° posto sarebbe riuscita a raggranellarlo.

  57. RivoluzioneItalia ha detto:

    @unimediapisa

    non siamo allo stadio… non è una questione di tifo forza bocconi, forza scuola pubblica… continuiamo pure con i distinguo… la classifica col le pinze etc…

    NON C’E’ PIU’ NULLA DA CAPIRE c’è da agire… la politica non è ne filosofia ne ricerca… è implementazione… continuiamo a far fancazzeggiare i nostri politici dando loro l’alibi del “bisogna capire se i provvedimenti proposti possano migliorare la situazione”… cosi se ne inventano degli altri superinnovativi…

    Basta italietta, basta fare i soliti furboni… chiediamo regole e metodi internazionali.

    L’università italiana non ha capacità di produrre ricchezza… attualemnte la consuma… quindi sacche o non sacche a me non interessa sapere che un professore su 100 è molto bravo… coloro che lo sono lo rimarranno di sicuro anche dopo una riforma internazionale.

  58. ricercatore pragmatico ha detto:

    Bravo RivoluzioneItalia. Pienamente d’accordo. E’ giunto il momento di agire. Per questo, conto di vederti il 13 luglio davanti al MIUR con lo striscione “Università libera come in UK o USA”.

  59. Oronzo ha detto:

    E anche nel prossimo consiglio dei ministri non è previsto l’esame del DDL sull’università nè di quello relativo all’ANVUR.

    http://www.governo.it/Presidente/Comunicati/dettaglio.asp?d=47334&pg=1%2C2110%2C3067&pg_c=1

  60. Miriam ha detto:

    R.I.: non essere infantile, rilevare come le varie Luiss, Bocconi e amichette varie siano università quanto meno di secondo ordine è un dato rilevante che contraddice molti luoghi comuni. Quando Giavazzi e Perotti, dopo averci spiegato in lungo ed in largo come mai l’università pubblica non funziona, spenderanno qualche parola anche sul livello altrettanto basso delle università private?

    Sarà che il problema reale non è la struttura del sistema, ma il magna magna che gli ultrasessantenni hanno reso la regola generale del nostro Paese, dalle università pubbliche e private al più sperduto comune della penisola?

  61. Spartacus ha detto:

    Ennesima mozione della Crui (sul sito)… ma la stellina se ne impippa anche di questa..

  62. ario ha detto:

    QUI IL QUADRO SI DETERIORA GIORNO PER GIORNO. LA RIDUZIONE DEGLI FFO DEL 13%

    Mozione della CRUI

    Roma, 25 giugno. L’Assemblea della CRUI esprime la più viva preoccupazione perché, nonostante l’impegno del Ministro Gelmini, viene continuamente rimandata la presentazione al Consiglio dei Ministri del DDL sull’università, in corso di predisposizione ormai da vari mesi e dopo che le relative linee guida hanno suscitato un positivo clima di discussione e molte attese. Contemporaneamente, per quel che riguarda l’altro problema-chiave e strettamente correlato delle risorse, nulla di concreto è stato finora garantito.

    La CRUI ribadisce, il proprio convinto impegno per interventi incisivi ed efficaci sui nodi, decisivi per il rilancio della vita universitaria, della governance e della revisione dei sistemi di reclutamento della docenza, nonché sugli altri aspetti toccati dal provvedimento di riforma in corso di elaborazione e il cui iter parlamentare deve iniziare al più presto, anche per contrastare il clima di frustrazione e di incertezza che sta crescendo negli atenei.

    Inoltre, non può più essere rimandata, anzi è prioritaria, l’emanazione del regola­mento relativo all’ANVUR, in attesa anch’esso da troppi mesi di essere varato dal Consiglio dei Ministri.

    La CRUI riafferma, nel contempo, l’assoluta insostenibilità dei tagli previsti per il 2010 e il 2011, di dimensioni tali da rendere del tutto ingestibili gli atenei statali e non statali, con conseguenze irreparabili per la formazione e la ricerca e sulla mera possibilità di presentare entro il prossimo novembre, come stabilito dalle norme in vigore, i bilanci di previsione per il prossimo anno.

    La CRUI chiede con forza al Governo di provvedere senza indugi al varo dei provvedimenti di riforma e al contestuale rifinanziamento del sistema che ne assicuri le possibilità di sopravvivenza e di rilancio ed eviti il sicuro determinarsi, alla ripresa autunnale, di situazioni gravissime e di vera e propria paralisi del sistema che i rettori non potrebbero più avallare.

  63. Bombadillo ha detto:

    ..certo, ricercatore pragmatico, ma io mi aspetto di vedere anche te.
    Aderite, aderite, aderite. E spicciatevi pure a farlo.
    Altrimenti, se pensate – vabbé ci penseranno gli altri – vi meritate di essere in completa balia delle scelte, o delle inerzie, di questo governo.

    Ieri ho visto un vecchio – e bellissimo – film di De Sica, su di una situazione affato più tragica, ovverosia quella determinatasi all’indomani dell’8 settembre.

    Uno dei 20 condannati a morte, dai nazisti, per rappresaglia – era stato ucciso un gerarca fascista -, si lamentava con gli altri che, assieme a lui, aspettavano l’esecuzione: ma io non ho fatto niente, se la prendano con il generale (badogliano) della Rovere (De Sica, che però non era generale manco per niente), o con i partigiani, io non ho fatto niente, è la verità, dovete credermi!

    Gli risponde un bancario (in realtà, uno dei capi della resistenza): Ragioniere, ma io ci credo che lei non ha fatto niente. Ma vede, è proprio questa la sua colpa. In una situazione come la nostra, infatti, non si può non fare niente, e lasciare che siano solo gli altri ad accuparsene…

    E’ chiaro che, come ho già affermato, si trattava di una situazione affato più tragica. Ma si trattava pure di rischiare la vita.

    Qui – a limite – si tratta di fare qualche piccolo sacrificio, familiare e lavorativo, e di attirarsi qualche antipatia in “alto loco”. O siete come il ragioniere, e volete lasciare fare tutto agli altri?

    Tom della Rovere Bombadillo

  64. RivoluzioneItalia ha detto:

    @miriam che dice
    “Sarà che il problema reale non è la struttura del sistema, ma il magna magna che gli ultrasessantenni hanno reso la regola generale del nostro Paese, dalle università pubbliche e private al più sperduto comune della penisola?”

    Quindi secondo è una questione di DNA… tutti gli italiani superati i 60 anni iniziano a “rubare”… e a “schiacciare” i giovani… Interessante…

    Hai documenti, articoli, indizi che in qualche modo giustificano questa tua tesi?

  65. PaoloK ha detto:

    @Rivoluzioneitalia.
    Non è una questione di DNA ma di anagrafe: non è che l’italiano quando supera i 60 anni inizia a rubare, ma è che l’italiano che ora ha 60 anni ed è nato ta il secondo dopoguerra e gli anni 70 che ha una forma mentis votata a ciò (secondo me rimarrà così fino a che non arriveranno al potere quelli nati dopo il 1984 anno di abolizione della NAIA la migliore scuola di “Italianeria”, fancazzizo, fuberia e leccaculismo).
    Il problema generazionale è evidente.

  66. unimediapisa ha detto:

    @rivoluzioneitalia (9:53 a.m.)

    Forse non mi sono spiegato bene.

    Sono d’accordo: ci sono modelli di organizzazione che funzionano meglio del nostro (non ci vuol molto) e non avrei
    obiezioni a che si vada in questa direzione (purche’ lo si faccia seriamente).

    Pero’ -solo per fare un esempio- non conosco alcun modello che preveda la designazione dei commissari mediante elezione+sorteggio (e dubito fortemente che sia un metodo efficiente – sia come tempi che come risultati). Personalmente penso che, per castrare le cricche di potere dal peso scientifico irrilevante basterebbe imporre una severa soglia minima al livello scientifico dei commissari, soglia che potrebbe tranquillamente esser calcolata in maniera (semi)automatica.

    Per il resto devo dire che, nonostante io abbia trovato irritanti alcune forzature presenti nel libro di Perotti, trovo che l’analisi riguardo alle ricette per rimettere sui giusti binari il sistema accademico sia piuttosto interessante.

    Purtroppo il pamphlet di Perotti e’ stato usato piu’ per demolire (=tagliare i fondi, indiscriminatamente) piuttosto che per costruire (= individuare meccanismi che premino il merito).

    E nelle bozze che si son succedute in questi mesi mi sembra di aver visto la riproposizione di molti degli errori “da manuale” stigmatizzati dal Perotti piuttosto che la realizzazione di alcune “buone pratiche” proposte nel libro.

    Questa, per lo meno, e’ l’impressione che ho avuto finora: se domani dovesse uscire un decreto meraviglioso saro’ felice di ricredermi.

  67. Albert ha detto:

    Non è solo un fatto di modelli di organizzazione. C’è evidentemente anche un aspetto culturale: perché in UK nessuno supera sulla corsia di emergenza, parcheggia in seconda fila, oltrepassa i limiti di velocità? Eppure il codice della strada è lo stesso…

  68. France ha detto:

    @PaoloK
    “così fino a che non arriveranno al potere quelli nati dopo il 1984 anno di abolizione della NAIA…”
    Tipo Francesco D’Alema?

  69. France ha detto:

    A sproposito, Giavazzi ha 60 anni…. Prof, ci va in pensione fra 5 anni?

  70. euroscience ha detto:

    Nel mentre che si aspettano battiti di colpi dal Ministro, segnalo questo commento – globalmente interessante – sulla bozza di ddl da parte del cartello sindacale CNU

    Fai clic per accedere a 2009-6-cnu_sulloschemaddl-gelmini.pdf

    C’e’ un punto rilevante in tutta la discussione fatta finora: non si è mai considerato il fatto che, a mente della Legge Moratti (che in molte parti e’ pur rimasta lettera morta) il ruolo dei ricercatori a tempo indeterminato dovrebbe andare ad esaurimento a partire dal 2013, lasciando in vita solo ricercatori a tempo determinato.
    Come si concilia questo fatto con le discussioni, fatte anche nel ddl Gelminiano, sui “rapporti numerici” fra le fasce? Ci si deve aspettare un cambio di prospettiva rispetto alla messa ad esaurimento (peraltro non esplicitato affatto nella bozza)?
    Mah…

  71. Bombadillo ha detto:

    ..unimedia.
    Quello che abbiamo adesso – o, meglio, che avremmo se si decidessero a farlo funzionare – IN PRATICA è un sistema di sorteggio puro dei commissari, che non è affatto il miglior sistema possibile, ma almeno evita che invece di una commissione, il candidato esterno si trovi davanti un plotone d’esecuzione.

    Chi mazzafionda è Francesco D’Alema?

    Tom

  72. insorgere ha detto:

    @ euroscience
    l’apri della questione dei ricercatori che andrebbero a esaurimento dal 2013 (secondo la legge moratti) si è preoccupata da tempo.
    Tra le proposte formulate al miur c’è quella di inserire una norma nel ddl che consenta di mantenere i ricercatori t.i.

    cmq del ddl non ci dobbiamo preoccupare troppo. un uccellino mi ha detto che le divisioni nel governo (tra alcuni ministri) sono tali e tante riguardo quel provvedimento che è del tutto improbabile che vedrà mai la luce nelle forme a noi note (e comunque non presto).
    lo stesso uccellino canterino afferma che questi sono i motivi per cui viene annunciato in cdm e poi ne esce: tira e molla tra gelmini, da un lato, e altri ministri (tra cui sicuramente brunetta) dall’altro. ovviamente la gelmini non conta una sega e non riesce a condurre in porto la sua riforma.

    che poi in tutto questo sia fermo anche il dm sui criteri e – peggio ancora – la formazione dlele commissioni della prima sessione 08 NON FREGA NULLA A NESSUNO

    • euroscience ha detto:

      Si’, in effetti avevamo immaginato che le cose stessero cosi’.

      Si vedeva chiaro e tondo dalle bozze che non sanno minimamente cosa sia una politica dell’istruzione superiore, e poi il metodo “inter eos” e’ quello all’italiana: partita a rugby, spintoni, calcetti negli stinchi, ecc. ecc.
      (ovviamente va considerato anche il fatto che la Politica in Italia non esiste piu’ da tempo, in generale)

      Comunque le cose dovranno venire esplicitate, entro breve – non si puo’ far sparire il lavoro di tutto ‘sto ambaradan sotto il tappeto.

  73. insorgere ha detto:

    infine il medesimo uccellino mi faceva notare che per evitare i ricorsi che seguirebbero a cancellazione prima sessione, ma per bloccare comunque le migliaia di idoneità, basta non far mai partire la nomina delle commissioni. o almeno ritardarla di un bel po’, infondo che sono uno, due, tre anni?

    • euroscience ha detto:

      Beh, qualcuno si muovera’ per chiedere al TAR un giudizio su tale situazione/comportamento.
      Qualche inadempiuccia la dovranno riscontrare…

      • insorgere ha detto:

        sicuro che sia possibile fare ricorso al tar per concorso non espletato? se fosse così bisognerebbe farlo….

  74. RivoluzioneItalia ha detto:

    @albert che dice:
    “Non è solo un fatto di modelli di organizzazione. C’è evidentemente anche un aspetto culturale: perché in UK nessuno supera sulla corsia di emergenza, parcheggia in seconda fila, oltrepassa i limiti di velocità? Eppure il codice della strada è lo stesso…”

    Su questo punto insieme anche alle raccomandazioni, alle conoscenze importanti e alla famiglia che ti mantiene a vita hai perfettamente ragione… cmq io non dico di eliminare certe comodità culturali…
    dico solo di continuare a dire che in generale certi modelli internazionali per l’università costituiscono almeno dei valori condivisi da tutti noi…
    chiaro poi che quando si parla di interesse particolare privato… lì come dici tu c’è l’aspetto culturale che legittima la nostra diversità e ci garantisce di poter fare diversamente…

  75. Untenured ha detto:

    @ insorgere

    se è vero quel che racconta la tua fonte, dobbiamo manifestare, lottare – in tutte le forme a nostra disposizione – per chiedere che vengano sbloccati *solo* i nuovi concorsi a ricercatore.

    Possono tener bloccati indefinitamente i concorsi a due idoneità per ass. e ord. ma non quelli a ricercatore con le regole più meritocratiche da essi stessi introdotte.

  76. Miriam ha detto:

    E ora finalmente siamo d’accordo. L’aspetto culturale del nostro paese, imposto dalla generazione che attualmente occupa i posti di potere, ma che purtroppo comincia ad essere trasmesso anche alla nostra generazione, prevarrà sempre sulle virtù di modelli importati dall’estero.

    In fin dei conti, l’ampliamento dell’autonomia universitaria non è stato (per i promotori, ma anche per i detrattori e per gli osservatori) un tentativo di importare elementi di sistema anglosassone in Italia? E quale è stato il risultato? Un magna magna generalizzato: i rettori si gestiscono i soldi come vogliono, i docenti e i ricercatori si autopromuovono e cancellano qualsiasi abbozzo di sistema piramidale, i concorsi sono locali e i vincitori sono noti con anni di anticipo, il livello della nostra ricerca è sceso a livelli bassissimi mentre il mondo corre..

    Se le università conquistassero maggiori autonomie si renderebbe solo più ricco il magna magna…

  77. Spartacus ha detto:

    Nessuno sembra ricordare che i concorsi di prima e seconda fascia sono bloccati da 5 anni, mentre nel frattempo se ne sono svolti molti da ricercatore… è possibile pensare ad un blocco di altri 2-3 anni?

  78. Voltaire ha detto:

    @spartacus
    quello che affermi non è la realtà. I conc. di I e II fascia sono stati bloccati solo nella I e II sessione 2007 (vedi sito reclutamento).

    Si all’annullamento dei conc. I e II fascia. Giù le mani dai concorsi per ricercatore e dai fondi Mussi. Che tutto sto casino e sti ritardi nascono perchè i benpensanti bipartisan con il proditorio milleproroghe del 2008 hanno (re)introdotto la porcata della seconda idoneità.
    Se ne devono annà a casa…………………..

  79. Untenured ha detto:

    @ Spartacus
    in tutta onestà, ma sei davvero un ric precario? Non ci credo neppure se lo giuri su una persona cara..

  80. Miriam ha detto:

    I concorsi non vanno banditi per saziare gli appetiti di autopromozione del personale universitario, ma per esigenze di organico. Se queste esigenze non ci sono (ed in un sistema 1:1:1 è innegabile che non ci siano), è ovvio e giusto che non vengano svolti (a dire il vero non avrebbero mai dovuto essere banditi).

    Vanno invece svolti i concorsi da ricercatore, perché sono quelli che ricreerebbero un minimo di sistema piramidale, ridando efficienza e funzionalità alla ricerca italiana.

  81. insorgere ha detto:

    @ untenured, miriam, euroscience

    sono d’accordo con voi, però mi sono convinto che non c’è nulla da fare.
    io sono stanco e stufo. a settembre scado per l’ennesima volta. oggi ho dovuto dire a uno studente che mi chiedeva la tesi che non posso perché non so se e dove mai avrò una posizione (precaria).

    forse riesco a far tradurre in inglese un mio libro e a quel punto emigro. qui non c’è nulla da fare, siamo impantanati. io ci ho voluto credere/provare che si potesse spingere per un cambiamento vero, il risultato è stata solo la paralisi.

  82. Mike ha detto:

    Ci risiamo con la questione culturale. Se la premessa e` la cultura diversa e la conseguenza e` l’adozione di provvedimenti che non hanno eguali al mondo, il risultato finale e` il solito pasticcio all’italiana.

    Qui non si tratta di cambiare la mentalita` di tutti gli italiani. Si tratta di modificare i comportamenti di poche migliaia di individui che gestiscono le universita`.

    Gente che ha studiato, viaggia e magari ha vissuto all’estero, che conosce e collabora con i colleghi stranieri. Gente che sa benissimo come funzionano le cose dove funzionano. Se si comportano da mafiosi, non e` per un vago retaggio culturale, ma perche` fa piu` comodo e niente e nessuno glielo impedisce.

  83. insorgere ha detto:

    BRAVO MIKE!

  84. Miriam ha detto:

    Non è la diversa cultura personale, ma la diversa cultura del luogo. Se in un luogo vige la cultura delle pastette, presto tutti si comporteranno di conseguenza.

    Un tedesco in gita in Italia butta la lattina di coca cola per terra, un italiano in Germania girerà ore alla ricerca di un cestino.

    Altrimenti spiegami come mai in UK non si violano le norme del codice della strada e in Italia le strade sono un far west dove si fa a gara a chi è più stronzo.

  85. Miriam ha detto:

    Comunque non distraiamoci con questi discorsi inutili. Concentriamoci sul solo obiettivo serio: sbloccare i concorsi da ricercatore, tenere bloccate le auto-promozioni degli strutturati che si sono auto-banditi centinaia di concorsi fregandosene altamente delle reali esigenze di organico delle università.

  86. RivoluzioneItalia ha detto:

    @miriam

    “non dico di eliminare certe comodità culturali…[…]”
    “chiaro poi che quando si parla di interesse particolare privato… lì come dici tu c’è l’aspetto culturale che legittima la nostra diversità e ci garantisce di poter fare diversamente…”

    Questo era sarcasmo…

  87. Miriam ha detto:

    Ad ogni modo il solo fatto in campi nei quali vigono le stesse identiche regole in Italia ed in UK si osservano comportamenti diversi mi pare illuminante sul fatto che e non si fa a monte un lavoro culturale (e volendo anche repressivo, nel senso di allontanare i docenti mafiosi e/o fancazzisti) qualsiasi riforma ispirata dall’estero produrrà solo un altro magna magna. Più grande o più piccolo dell’attuale in base alle opportunità di saccheggio concesse.

  88. Bombadillo ha detto:

    ..parole, parole, parole..

    ..parole, parole, parole..

    ..parole, parole, parole..

    ..parole, soltanto parole, parole fra noi..

    Tom

  89. RivoluzioneItalia ha detto:

    @Miriam
    Ma dove le vedi le stesse regole?

    Le regole non sono fermarsi allo stop e dare la precedenza… le regole sono quelle relative al mercato ed ai diritti civili…

    @bombadillo
    Certo… molto meglio fare lo zelante capopopolo contro i mulini a vento…

  90. Voltaire ha detto:

    Ma dimmi un pò RI, tu che faresti?

  91. France ha detto:

    @Voltaire
    Brucio RI sul tempo
    Autonomia economica agli atenei, liberalizzazione delle rette per gli studenti e degli stipendi per i prof. E il diritto allo studio? Borse di studio ai meno abbienti pagate con le tasse dei ricchi.
    (Si inchina di fronte al pubblico, TELA)

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      si queste sono le riforme internazionali necessarie… ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…

      operativamente dovremmo costituire un movimento politico/culturale/lista_civica per comunicare e far digerire certi temi e certe riforme… poichè ne siamo troppo digiuni…

      C’è gente che se parli di mercato (del lavoro) dentro un’università italiana si fa il padre nostro…. insomma come bestemmiare in chiesa…

  92. Bombadillo ha detto:

    ..e no, caro r.i., il dato oggettivo è che qui il nemico è reale, e non immaginario, come nel d.C.
    Quindi, io non so se sono zelante, o se sono un capopopolo, ma sicuramente chiedo di combattere contro un nemico REALE che ci sta condannando alla MORTE ACCADEMICA, tramite la sua inerzia.
    Altro che mulini a vento.
    Tom

  93. Perplesso ha detto:

    @Bombadillo
    Alla manifestazione verrei volentieri, ma non ho ancora capito (visto quel che si dice su questo blog) se avete intenzione di chiedere l’annullamento dei concorsi da associato e ordinario. In questo caso mi astengo perchè sono arciconvinto che non faremmo altro che peggiorare le cose

  94. carbonaro ha detto:

    è stato ripetuto tante volte che la manifestazione chiederà LO SVOLGIMENTO dei concorsi (e non l’annullamento), bombadillo lo ha chiarito sin da subito

  95. Bombadillo ha detto:

    Perplesso, chiedere l’annullamento dei concorsi sarebbe un boomerang.

    Certo, sarebbe meglio se non avessero mai bandito i posti da prof. ordinario ed associato: tutta colpa del milleproroghe.

    Ora, però, se non vogliamo che tutto si blocchi, anche sotto valanghe di concorsi, dobbiamo chiedere che tutto si sblocchi.

    Non a caso una delle 3 cose che chiederemo è, appunto, che si proceda alla formazione delle commissione (e dunque, conseguentemente, che i concorsi si sblocchino, perchè quelli già banditi è appunto su quello che sono bloccati).

    Basta leggere il mio post, che, sul punto, mi pare inequivocabile, come ricorda anche carbonaro.
    E quindi?
    Sei dei nostri?

    @France
    ..in definitiva, r.i. non propone niente di pratico-operativo, ma solo

    ..parole, parole, parole..
    ..parole, parole, parole..
    ..parole, parole, parole..

    ..parole, soltanto parole, parole fra noi..

    Tom

  96. Albert ha detto:

    @RI: mi sembra che si stia rasentando il colmo dell’irrazionalità. I tuoi discorsi starebbero in piedi se avessimo una università inefficiente all’interno di un contesto che per tutto il resto è altrettanto efficiente di quello inglese. Allora si potrebbe dire che è un problema di regole universitarie, mercato concorrenza e via discorrendo.

    Poiché però così non è e in Italia tutto funziona molto peggio che in UK e ovunque c’è gente che ci marcia (nell’università, nei trasporti, nelle poste, nella P.A.) mi sembra evidente che il problema è un po’ più vasto. O vogliamo dire che i comuni inglesi rilasciano i certificati in 5 minuti e quelli italiani in 5 giorni perché in UK ci sono 3 comuni che si fanno concorrenza amministrando la stessa città?

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      Quello che dici è vero…

      Tu cmq da conoscitore dell’ambiente accademico preoccupati di quello che conosci… e di quello che ritieni giusto…

      E’ evidente poi che ad esempio vi sono delle riforme vicinissime a quelle accademiche che devono essere fatte…(in primis gli albi professionali che fanno lavorare gratis diversi neolaureati… per non parlare delle tariffe minime che uccidono il mercato).

      • Albert ha detto:

        Il punto sul quale non ci troviamo d’accordo, caro R.I., è che tu sei convinto che la maggiore efficienza del sistema UK (non solo in ambito accademico) sia dovuta esclusivamente alla superiorità delle loro regole rispetto alle nostre (riducendo all’osso, all’esistenza di un sistema premiale/punitivo che valorizza chi si impegna mediante maggiori retribuzioni e opportunità e punisce chi non si impegna mediante licenziamenti e minori retribuzioni). Io ritengo che questa analisi spieghi solo parte del problema ed una parte delle differenze sia legata ad un maggior “senso civico”. Ora tu dirai che questa è una spiegazione che si rifà a differenze culturali e risponderai con un po’ di sarcasmo, ma il ruolo del senso civico ti è stato ampiamente dimostrato da tutti gli esempi in cui il meccanismo premiale/produttivo è assente, eppure le cose in UK vanno decisamente meglio che da noi (efficienza dei comuni nel rilascio dei certificati, codice dela strada…). Passare avanti in una fila è vantaggioso sia in Italia che in UK, ma qui è un comportamento comune, lassù piuttosto raro. Perché?

  97. noemi ha detto:

    PS fossimo inglesi o francesi avremmo già fatto un casino tale da far cambiare le cose……..e invece siamo qui con la paura di compromettere un rinnovo per un pò di sana e genuina protesta, intanto ci fottono il futuro.
    Ah ah ah ahhh ahhh ahh
    ”Spachemo tutto” è l’unica soluzione

  98. euroscience ha detto:

    Il CUN e’ stato informato che si procedera’ alla formazione delle Commissioni dei concorsi non appena risolti i “problemi tecnici”
    relativi ad alcuni SSD

    Fai clic per accedere a informacun_2009_06_25_045.pdf

  99. Spartacus ha detto:

    La notizia riferita da CUN ha dell’inquietante… E’ ora che intervenga il moralizzatore Brunetta. Dopo 6 mesi di indefessa elucubrazione gli apparati ministeriali (con a capo la stellina) non sono ancora in grado di risolvere i “problemi tecnici” di un semplice sorteggio (perchè di questo si tratta). Che stiano astutamente fregando lo stipendio in barba a qualsiasi minimo criterio di produttività (per non dire di meritocrazia)!

  100. unimediapisa ha detto:

    @Bombardillo (25.6 10:23 pm)

    Concordo: il sistema di designazione delle commissioni e’ (quasi) equivalente ad un sorteggio puro (per essere sorteggiabili -spesso- basta auto-votarsi), solo un po’ peggio. Cerco di argomentare questa mia affermazione.

    Non mi sembra che queste procedure scompaginino davvero i giochi di potere, anzi. Le varie cricche punteranno a piazzare il maggior numero di commissari (non importa dove) in modo da avere “merce di scambio”; cosi’ potra’ succedere che per predeterminare un posto in una certa sede ciascun gruppo di potere andra’ ad inquinare concorsi anche in numerose altre sedi, e le decisioni saranno (in gran parte) determinate da accordi tra i vari boss.

    Per contro un ordinario sicientificamente attivo non avra’ *alcun* incentivo a ‘candidarsi’ a commissario: perche’ rompersi le palle per una sede che non si conosce? Peraltro con la prospettiva di soccombere di fronte a decisioni predeterminate da qualche cupola. Insomma, se si desidera perder tempo, ci son modi piu’ divertenti.

    Su una cosa mi trovo molto d’accordo con le analisi di Perotti: e’ un’illusione pensare di risolvere il problema dei concorsi truccati inventando procedure sempre piu’ bizzarre (e farraginose). Piu’ complicate saranno le regole, maggiormente saranno favoriti i professionisti dell’imbroglio.

    Ovviamente posso anche sbagliarmi, e in effetti sono abbastanza curioso di vedere cosa succedera’ con la prossima tornata di concorsi. Quando arriveranno.

  101. PaoloK ha detto:

    @Rivoluzione Italia
    hai la partita IVA?
    se non hai la partita IVA non parlare di tariffe minime!!!
    Gli Ordini professionali sono (quasi) l’equivalente delle associazioni sindacali. Ti faresti curare da u medico non iscritto all’ordine dei medici?

    ti sei dimenticato di dire l’altra demagogia: “aboliamo le province”

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      certo che si… se è laureato e gode di buona reputazione… perchè non dovrei?

      Attento ai ruoli… i sindacati difendono gli operai.

      Il professionista non ha bisogno di sindacato… se non è in grado di stare nel mercato può cmq sempre averne uno andando a fare l’operaio.

      Gli ordini professionali non garantiscono nulla… pensi che un esame di stato sia un test infallibile?

      Migliaia di neolaureati lavorano gratis in studi di commercialisti, notai, avvocati, architetti, ingegneri… ad aspettare che il padrino lasci loro un giorno una fetta di clientela…

      Poi ci lamentatiamo degli ultrasessantenni che non ci danno spazio…

      • PaoloK ha detto:

        se è laureato e gode di buona reputazione.
        Se è solo laureato come fa esperienza?
        Lavorando gratis in attesa che gli lasci una fetta di clientela, si chiama apprendistato, il problema è che questo apprendistato è gratuito o sottopagato ed, in alcuni casi, obbligatorio.
        E questo è COLPA ESCLUSIVA dell’Università, incapace di formare i professionisti.

        La laurea non garantisce nulla, pensi che qualche hanno di studio universitario consenta di affrontare la libera professione?

        Gli Ordini professionali “difendono” (quando funzionano) i professionisti iscritti, che abbiano un lavoro oppure no! Il fatto che non funzionino bene non ne sminuisce il loro ruolo.

        Il mercato dei professionisti (avvocati, notai, architetti, ingegneri) non è proprio incentrato sulle competenze, ma prevalentemente sulle conoscenze (di persone).

        La frase, “se non è in grado di stare nel mercato può cmq sempre averne uno andando a fare l’operaio” ha un qualcosa di reazionario!

    • euroscience ha detto:

      In tutto il mondo esistono schemi di certificazione per l’abilitazione professionale.
      Europa
      http://ec.europa.eu/internal_market/qualifications/index_en.htm
      Illinois (coem esempio di Stato USA)
      http://www.idfpr.com/DPR/
      (senza considerare altre categorie indirettamente accreditate da Albi ed Ordini di diritto privato)

      Solo i Professionisti della Menzogna e dell’Inganno, ben rappresentati nello Stivale, possono continuare a fare tarnquillamente la loro professione di anarchia.

  102. euroscience ha detto:

    In tutto il mondo esistono schemi per la l’abilitazione professionale.
    Europa
    http://ec.europa.eu/internal_market/qualifications/index_en.htm
    Illinois (come esempio di Stato USA)
    http://www.idfpr.com/DPR/
    Se in Italia tutto quanto l’ambaradan e’ gestito male, non significa che nel resto del mondo non sia ben funzionante e adatto allo scopo.

  103. euroscience ha detto:

    Stante il fatto che dall’8 al 10 luglio c’e’ il G8 all’Aquila, l’ultimo Consiglio dei Ministri utile prima del 13 e’ quello del 3 luglio.
    Peraltro, l’emanazione del decreto con i criteri potrebbe essere fatto in un qualunque giorno (modulo, poi, una registrazione alla Corte dei Conti, ritengo).
    Da tutti i ragionamenti fatti anche qua, comunque, e’ improbabile che firmi il decreto con i criteri senza che anche una buona parte del pacchetto globale legislativo-regolamentare esca – e in particolare la soluzione (se esiste) al problema della formazione delle commissioni.

  104. ario ha detto:

    Resto convinto che non esce proprio niente, per tutta l’estate…

  105. cattivo.maestro ha detto:

    il d.m. non passa dal consiglio dei ministri!

    • euroscience ha detto:

      Si’, ma ribadisco che avevamo discusso che il d.m. non puo’ essere stand-alone – sta in un pacchetto di accordo politico e di via libera per varie cose.

  106. euroscience ha detto:

    Non dimenticate di chiedere notizie anche del bando FIRB-Futuro in Ricerca
    http://futuroinricerca.miur.it/
    cioe’ a che punto sono con le valutazioni (meritocratiche!?) a 4 mesi dalla presentazione dei progetti.

  107. France ha detto:

    euro, ma te non avevi dtto che presentavano tutto il 26? Certo a furia di fare previsioni alla fina una si azzecca….

    • euroscience ha detto:

      France, io traducevo banalmente in cifre le parole che erano state dette nel mese scorso (e comprendendo i ballottaggi).
      Tant’e’ che anche da altre parti (CRUI, FLC-CGIL, ecc.) si e’ fatta una simile osservazione con prese di posizione “di stupore”.

  108. ario ha detto:

    Ricercatori di nuovo in pensione… i professori no.

    Commi 25 e 26 dell’art. 17 del “decreto legge «anti-crisi»” approvato dal Consiglio dei Ministri del 26 giugno 2009:

    “25. Il comma 11 dell’art. 72 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 è sostituito dal seguente: “11. Per gli anni 2009, 2010, e 2011, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30
    marzo 2001, n. 165 possono, a decorrere dal compimento dell’anzianità massima CONTRIBUTIVA, di 40 anni del personale dipendente, nell’esercizio dei poteri di cui all’art. 5 del citato decreto legislativo n. 165 del
    2001, risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro ed il contratto individuale, anche del personale dirigenziale, con un preavviso di sei mesi fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di
    decorrenze dei trattamenti pensionistici. Con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previa delibera del
    Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, dell’interno, della difesa e degli affari esteri, sono definiti gli specifici criteri e le modalita’ applicative dei principi
    della disposizione di cui al presente comma relativamente al personale dei comparti sicurezza, difesa ed esteri, tenendo conto delle rispettive peculiarita’ ordinamentali. La disposizione di cui al presente comma si applica anche nei confronti dei soggetti 23 che abbiano beneficiato
    dell’art. 3, comma 57 della legge 24.12.2003, n. 350. Le disposizioni di cui al presente comma NON SI APPLICANO a magistrati, ai PROFESSORI UNIVERSITARI ed ai dirigenti medici responsabili di struttura complessa.”
    26. Restano ferme tutte le cessazioni dal servizio per effetto della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro a causa del compimento dell’anzianita’ massima contributiva di 40 anni, decise dalle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto
    legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, in applicazione dell’art. 72, comma 11, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel
    testo vigente prima dell’entrata in vigore della legge 4 marzo 2009, n. 15 e della modifica apportata dall’articolo 6, comma 3, della stessa legge, nonche’ i preavvisi che le amministrazioni hanno disposto prima della medesima data in ragione del compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni e le conseguenti cessazioni dal servizio che ne derivano.”

    Fonte andu

    • euroscience ha detto:

      Si’, in pratica ripristina la norma che era caduta per un emendamento dell’opposizione buffona, che portava l’anzianità contributiva a quella lavorativa (vanificando quindi la quasi totalita’ delle situazioni oggettive che si venivano a creare).
      Tuttavia anche in quel caso i Professori erano esclusi, quindi da questo punto di vista non c’e’ niente di nuovo sotto il sole: il Barone se la gode e se la ride a carico del contribuente e del precario.

  109. euroscience ha detto:

    Ricordo che in Gran Bretagna:
    – l’eta’ di pensionamento e’ di 65 anni per tutti (le eccezioni CONFERMANO la regola)
    – la scala stipendiale arriva al massimo livello (il 51) di 55,259 sterline (si noti anche che essendo il sistema previdenziale pubblico meno generoso, il costo aggiuntivo per la parte di contributi in carico al datore di lavoro e’ inferiore rispetto a quello italiano)
    – in linea di principio si puo’ licenziare a seguito di ridondanza (quindi anche NON per “giusta causa”), sebbene cio’ sia piu’ una possibilita’ teorica che un’evento concreto (ma anche la possibilita’ teorica conta, ed influenza il resto, fra cui lo stesso concetto di “giusta causa”). Inoltre, essendo le Universita’ britanniche degli enti privati, i dipendenti NON sono funzionari pubblici.

    Confrontare tutto cio’ con la situazione italiana, e tosto impugnare l’ascia di guerra.

  110. France ha detto:

    Dopo aver detto svariate volte che la norma dei 40 anni di anzianita’ poteva andare bene, mi rimangio tutto e dico che e’ una stronzata. E’ UNA STRONZATA che questi vigliacchetti nani bastardi del governo continuino a riproporre questo giochetto ipocrita e fariseo dei 40 anni di anzianita’ per tecnici e ricercatori e non abbiano il coraggio e le palle per dire TUTTI IN PENSIONE a 65 anni, tecnici ricercatori associati e ordinari. A me, personalmente, questi (acondroplastici prima di tutto cerebrali) hanno rotto i coglioni. Evidentemente hanno paura di inimicarsi i sodali prof universitari che, fosse per loro, rimarrebbero in sella fino alla mummificazione.

  111. Bombadillo ha detto:

    ..unimedia.
    Vedi che ti sbagli, praticametne tutte le liste saranno formate per INCLUSIONE, dunque non ci sarà bisogno neppure di autovotarsi, uno si troverà a fare il commissario punto e basta.
    Sempre, beninteso, che questi concorsi che nessuno vuole, proprio perchè nessuno è sicuro di poter piazzare il suo, si svolgano veramente (prima o poi).
    Tom

    • unimediapisa ha detto:

      Hai dei dati precisi?

      Anche io avevo questa sensazione: da un lato la consistenza di alcuni settori è inferiore al triplo dei posti banditi, dall’altro la partecipazione alle elezioni per le commissioni è sempre stata molto bassa (meno del 20%, se non ricordo male).
      Però non saprei quantificare.

      Per questo non capisco assolutamente a cosa serva questa ridicola tornata elettorale prima del sorteggio (se non a
      perder tempo).

      Vi dirò: il sorteggio non mi convince (che io sappia, è un caso unico – almeno nei paesi avanzati); tuttavia, se si vuole davvero percorrere questa strada, almeno lo si faccia semplicemente, senza perder tempo dietro a demenziali (ed inutili) complicazioni procedurali.

  112. Untenured ha detto:

    lettera di rita clementi, ricercatrice precaria di medicina che dà l’addio all’Italia

    http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_29/ricerca_clementi_e10bae7e-646a-11de-91da-00144f02aabc.shtml

    meriterebbe un post specifico.

  113. euroscience ha detto:

    Ma il punto, nella lettera della Clementi, e’ che pare segnalare la “malattia” del sistema ricerca quasi in modo “avulso” dal resto della societa’ italiana.

    La ricerca e’ malata come la politica e’ malata, la Pubblica Amministrazione e’ malata, l’impresa privata ha prodotto un Marchionne ma dopo numerosi tentativi sbagliati e molti sussidi di Stato, e dopo che non c’e’ piu’ l’Olivetti, non c’e’ piu’ l’industria chimica, non c’e’ nessuno che produce televisori ne’ telefoni cellulari.
    Poi possono trovare che abbiamo tutta la piccola azienda che fa occhiali, scarpe, piastrelle, ecc. ecc. e che ci tiene a galla, ma una struttura produttiva di un paese moderno e’ un’altra cosa.

    Dice la Clementi:
    “Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie­ne, poiché in Italia la benevo­lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro”
    Ma questo cosa c’entra in modo specifico con la ricerca? E’ un punto da sviluppare oltre i soliti lamenti: e’ la descrizione di un tipo umano, di un sistema di valori.
    Il problema, bisogna ripetere, e’ del modo di comportarsi delle persone, quindi dell’etica distorta, del rapporto individuo-organizzazione sfasciato…

    Dice la Clementi:
    “È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostu­me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con­seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi­tà e gli enti di ricerca come feu­do privato e che così facendo distruggono la ricerca.”
    Va ribadito che se uno non analizza la “malattia” e non ne affronta le cause, non potra’ illudersi di sanare da solo “il settore della ricerca”.

  114. Untenured ha detto:

    €uroscience
    ma tu stai a sempre sparare sentenze e fare il moralista? Ma sei un ricercatore o un pastore anglicano?

    • euroscience ha detto:

      Ma che sentenze? Analisi, contributi alla riflessione, “sociologia spicciola” ma necessaria…
      Di certo non penso che il problema si risolva se poi il Governo tira fuori qualche soldo (dalle tasche dei bambini e dei neonati) ma non e’ certo qualcosa che volevo “addebitare” alla lettera. Stavo proponendo di saltare alcuni passi rituali (coro di invettive) e andare oltre.

  115. Untenured ha detto:

    €uro
    lasciamo l’analisi sociologica a chi la sa fare e pensiamo a quella politica..

  116. ricercatore pragmatico ha detto:

    euroscienze dice: “Di certo non penso che il problema si risolva se poi il Governo tira fuori qualche soldo”

    Scusa euroscienze, ma questo è esattamente quello che dice Rita Clementi. Dice: “dare più soldi avrebbe come unica con­seguenza quella di potenziare le lobby”.

    Ma tu che lettera hai letto? Che palle questi troll. Sinceramente, fra te e RivoluzioneItalia mi fate passare la voglia di leggere questo blog.

    • euroscience ha detto:

      Scusa prammatico, chi stava negando o contraddicendo quello che dice Rita Clementi? Si stava favorendo l’analisi, come puoi vedere anche dai commenti alla lettera pubblicati sul Corriere online.

      Che palle questo blog. Fate proprio passare la voglia di fare politica per il cambiamento.

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      grazie pragmatico…

      Io sono anni che in questo blog dico le stesse cose della clementi…

      Mi dispiace se ti annoio… hai dei consigli da darmi per essere più affabile?

  117. Untenured ha detto:

    a proposito di analisi politiche, scommettete che i gestori di questo blog non dedicheranno mai un post alla lettera di Rita Clementi?

    La sua analisi non è politically correct per i loro standards(meritocrazia, inutilità di aumentare i fondi senza riforme etc.)

    Questa cosa che un blog come questo – che è il principale strumento di confronto tra i ricercatori precari universitari italiani – sia gestito da 1-2 ricercatori in tutta apparenza ex precari che lo usano per pubblicizzare una già potente sigla sindacale, la FLC-CGIL, mi sembra anch’esso sintomatico delle storture di questo paese, ci negano anche l’autonomia del dibattito!

  118. Simone Lupoi ha detto:

    ma perché, chi è che gestisce questo blog?
    non sono i ricercatori precari dell’APRIT?

  119. ario ha detto:

    no, il blog è gestito da esponenti della vecchia – e ormai defunta – rete nazionale del ricercatori precari (RNRP).

    L’Apri ha un suo sito che è http://www.ricercatoriprecari.it/

  120. Mike ha detto:

    Appello all’APRI.
    la lettera di Rita Clementi sul corriere riceve centinaia di commenti, il cui tenore generale e`: fai bene ad andare via perche` il sistema in Italia fa schifo.
    Credo che sarebbe il caso di intervenire spiegando che non bisognerebbe andare via per trovare condizioni migliori, bisognerebbe importare le condizioni migliori qui da noi. Aggiungendo magari che Rita ha ragione nel dire che non e` (solo) una questione di soldi.

    Penso sarebbe il caso che lo facesse l’APRI in via ufficiale, in seconda istanza lo puo` fare ciascuno di noi a titolo personale.

  121. Mike ha detto:

    Dimenticavo, oggi a Firenze prima giornata di studio dei turboliberisti di noisefromamerika, presenti Valditata e Modica.

    radiocronaca in tempo quasi reale su noisefromamerika.org

  122. Bombadillo ha detto:

    ..unimedia, vuoi un dato preciso?

    Nel mio settore – ius 17 – ci sono 85 ordinari, e ci sarebbe bisogno di 240 commissari sorteggiabili. Dunque, stando a quanto espressamente previsto nel d.m., NIENTE ELEZIONI, ma direttamente sorteggio da una lista formata per inclusione di tutti e 85 gli ordinari.
    Scommettiamo che è così anche nel tuo settore, e, comunque, è così nella stragrande maggioranza dei casi?
    Tom

    P.S.: Mike, la lettera di Rita è bella ma, secondo me, ha il grave torto di non indicare un modello alternativo.

    Insomma, non si capisce precisamente COSA chiede, COME dovrebbero cambiare le cose secondo lei… e quindi, in definitiva mi sembra, ancora una volta, la riproposizione di un caso singolo eclatante, che non è di grande utilità generale. Ma pare proprio che agli italiani, troppo abituati a veline e calciatori, interessino solo questo tipo di discorsi, nel quale il lato sentimentale è ampiamente preponderante.

    Io mi sono rotto, e non ho alcuna intenzione di commentare l’ennesimo sfogo di una collega che, per quanto illustre scientificamente, mi pare politicamente immatura.

    @Untenured: mi sembra che tu sia troppo severo con Ario, intanto lui, che pure si è strutturato, è disponibile a partecipare ad una manifestazione dell’APRI, senza la presenza di alcuna sigla sindacale.

    E voi precari che fate, DORMITE?

    Iscrivetevi, iscrivetevi, iscrivetevi!

    • cattivo.maestro ha detto:

      …è una lettera scritta alla vigilia della fuga. Non è la lettera di una che ancora resiste. A 47 anni non si può più resistere e lottare per un sistema migliore, ma si può solo pensare ormai a sopravvivere. Io capisco e apprezzo lo sfogo di Rita Clementi e la ringrazio per aver con la lettera contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica.

      P.s. Avete mai parlato con un elettore della Lega del lavoro che facciamo?

    • unimediapisa ha detto:

      Se non sbaglio (ma forse son rimasto indietro) hai ragione, ma a metà: tutti e 85 gli ordinari saranno sorteggiabili, ma bisognerà tenere elezioni comprendendo sottosettori contigui per allargare la lista dei sorteggiabili.

      comunque sarebbe interessante avere i numeri globali (magari anche solo aggregati): qualcuno li sa?

      Io ricordo un interessante articolo su lavoce.info, ma riguardava solo economia

      RS–Archivio

  123. Mike ha detto:

    Bombadillo d’accordo, non propone nulla di alternativo e non fa un’analisi approfondita. Proprio per colmare la lacuna proponevo di introdurci nel dibattito.

    In difesa della Clementi, tieni presente che si tratta di una lettera aperta, mica di una tesi di laurea o un trattato per tecnocrati. Se scrivi su Focus junior usi un linguaggio diverso da quello che usi se scrivi su Science. La Clementi, non nuova ad iniziative di denuncia, ha il merito di aver riesumato un dibattito che sembrava sopito

    A 47 anni e con pubblicazioni di prestigio cosa dovrebbe chiedere? E` gia` tanto che non si sia presentata in laboratorio armata.

  124. Untenured ha detto:

    @ Bombadillo
    niente di personale contro chi è strutturato e ovviamente contro Ario, ma ci vuole un rinnovamento del “ceto dirigente” anche nel movimento dei ric prec, non solo nel pd o negli altri partiti. Se la vecchia guardia tiene arcignamente le posizioni di comando le nuove leve non saranno mai invogliate a esprimere protagonismo e autonomia di proposta e d’azione

  125. France ha detto:

    Se un centesimo di quelli che scrivono qui sopra avesse un millesimo dei coglioni che ha Rita, alla manifestazione ci sarebbe una folla oceanica. MA voi vi rendete lontanamente conto di cosa vuol dire doversene (DOVERSENE!!!!!) andare a 47 anni e con 3 figli?? Voi che pontificate e magari state pure a Roma e non vi schiodate per una manifestazione di mezza giornata?

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      Pippe…

      In un mondo libero il DOVERSENE non esiste…

      Farà pure quello che vuole… E’ una scelta privata quella di andrsene… questa storia del rispetto è patetica…

      La rita clementi avrebbe dovuto spendere alcune parole sulle differenze fra ITalia e USA a riguardo…

      • France ha detto:

        Rivoluzione, te lo so che ci scrivi da un’amaca sotto una palma sorseggiando cocktails da bicchieroni rosa con l’ombrellino, pero’ devi imparare che nel mondo della domanda-offerta-mercato esiste anche qualcosa chiamato “persone”. Io il paese l’ho abbandonato, per fare il lavoro che averei potuto anche fare in Italia, o facendomi un fegato grosso come un bidet ed facendomi passare addosso col cingolato, oppure, peggio ancora, fregando come fanno tanti e adesso sarei un immeritevolissimo associato. BEne, ti garantisco che lasciare il proprio paese, crescere i figli in un paese straniero dove TU sarai sempre, per quanto PhD, una handicappato sociale, abbandonare la famiglia e vederla invecchiare e poi morire attraverso la webcam di skype, costa, mio caro.
        Riponi lo sparasentenze per un po’ e vatti a fare un bagno nella laguna dell’atollo, poi ne riparliamo…

  126. ario ha detto:

    Rita ha pagato duramente la sua condizione di precarietà.

    Per chi non lo sa o non lo ricorda Rita ha militato a lungo nella RNRP e le sue posizioni sono state sempre molto più articolate e lungimiranti di quanto emerge dall’intervista che – non lo dimentichiamo – è prodotta dal giornale che quindi selezione quello che vuole selezionare.

    La sua fuga è anche la sconfitta di un movimento che dal 2004 non ha portato a casa quasi nulla, eccetto – forse – il reclutamento “straordinario” di Mussi.

    Ricambio del ceto dirigente? Io non sono “ceto dirigente” di nessuno nel movimento o nel blog. Ed oggi poi meno di ieri. Del resto se si vuole il ricambio dove è il problema? chi vuole fare la nuova dirigenza si faccia avanti e diriga pure. Tuttavia ricordo a untenured che per lavare i piatti bisogna sporcarsi le mani… E sporcarsi le mani non è scrivere su un blog.

  127. noemi ha detto:

    Perchè non riusciamo a ribellarci? I numeri sono dalla nostra parte, ma….cosa ci frena?
    Ho bisogno di risposte

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      ci sono problemi profondi di coscienza… l’unica cosa che ci accomuna è in realtà è la rendita di posizione del posto fisso all’università…

      Ed è evidente che senza veri valori condivisi nessuna forma di rivoluzione è possibile…

  128. Untenured ha detto:

    @ ario

    da quando frequento questo circolo di matti che è il mov di ric prec (cioè dal 2004) ho sempre – rigorosamente – evitato di fare vittimismo personale.. ma se tu dici che non mi sono sporcato le mani, considera che:

    – sono emigrato in cerca di fortuna accademica lontano dalla mia sede d’origine, seppur in Italia (ma in un isola come sai! quasi un esilio), in condizioni precarissime contrattualmente.. che devo dire di più

    su rita
    – essendo sempre stato tentato dalla prospettiva dell’emigrazione estera, e avendola sinora sempre scartata essenzialmente per motivi familiari, preferisco invidiarla anziché compatirla e leggere il suo addio come un urlo di liberazione anziché di disperazione come ha detto qualcuno qui

    PS poi Boston è una bellissima città e ben collegata con l’Europa..

  129. France ha detto:

    Untenured
    Credo che per sporcarsi le mani ario intendesse fare/organizzare manifestazioni et al.
    Certo, faccio notare io, se uno sta gia’ a Roma e’ MOOOOOOLTO piu’ semplice sporcarsi le mani che non stando a Cagliari o a Rotterdam…

  130. Bombadillo ha detto:

    Cari amici,
    la mia non voleva essere una critica a Rita – che, per altro, non sapevo si fosse impegnata, in passato, su fronte dei precari della ricerca – ma ai nostri media, ed alla loro utenza.
    Sembra, cioè, che ad alcuni interessi scrivere, e ad altri interessi leggere, solo questioni che hanno un risvolto umano, personale e, in definitiva, sentimentale. Viceversa il problema è politico, e credo che sia nostro compito formulare delle proposte.

    Ebbene, per la c.d. fase 1 l’APRI le sue proposte le aveva formulate (belle o brutte che fossero) nella famosa petizione nata su questo blog. E sembrava pure che il Governo le stesse accogliendo.
    Poi c’è stata una battuta d’arresto, secondo me, fondamentalmente per motivi economici (molto semplicemenre Tremonti avrà detto di rimandare tutte le prese di servizio il più possibile).

    A questo punto, dobbiamo decidere:
    a) accettiamo supinamente quello che ci passa il Convento (se e quando ce lo passa);
    b) facciamo tutto il poco che possiamo – ovverosia la manifestazione del 13 – per fare pressione sul Governo.

    Io sono evidentemente per la b), ma non è che ci posso andare solo il 13, o con i pochi che hanno fin qui aderito. Voglio dire: si tratta di trovare 60 persone, mica 600, o 6000 (che pure sarebbe una cifra più che compatibile con quella complessiva dei precari della ricerca italiani).

    Tuttavia, si incontrano delle resistenze, a mio avviso dovute essenzialmente ad una mancanza di coscienza di classe. Questo è in parte dovuto al fatto che nessuno vuole essere un precario della ricerca, ma aspira naturalmente ad entrare nell’ “olimpo” degli strutturati. Mentre non è che il metalmeccanico pensa che diventerà Agnelli (o, comunque, il “padrone del vapore”).

    I nostri colleghi però, dovrebbero capire che noi non portiamo avanti rivendicazioni che servono ad una categoria (i precari della ricerca), ma all’intero sistema dell’università e della ricerca. E poi, è vero, si tratta essenzialmetne di avere voglia di “sporcarsi le mani”. E, mi pare, per questo siamo tutti un po’ troppo fighetti.

    Inoltre, c’è il numeretto in fila.
    E’ quello che veramente ci frega.
    Stracciatelo quel numeretto.
    Ma forse io parlo così perché non lo ho mai avuto….o forse non lo ho mai avuto perchè ho sempre parlato così. Ba? In ogni caso, sono convinto che la storia del numeretto in fila è solo una grande fregatura.

    Davtevi una mossa, però, che bisogna pure chiede l’autorizzazione, e quindi, entro questa settimana, o raggiungiamo i 60, oppure non se ne fa niente.

    Tom

  131. euroscience ha detto:

    Parlando di politica, e di politica universitaria ovviamente, segnalo la riunione dei Rettori delle Universita’ del Sud, avvenuto oggi a Taormina con il coordinamento di Salvo Ando’, Rettore della KORE
    http://ww1.unime.it/rassegna_stampa/viewBlob.php?num=23225
    e di cui leggeremo domani il resoconto.

    Sono eventi come questo che indicano le poste in gioco e le mosse (o non mosse) politiche di interesse.

  132. euroscience ha detto:

    Inequivocabile “la Sicilia”:
    “Per le Università del Sud rischio di scelte inique”
    http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-06/090629/MR2LM.tif

  133. RivoluzioneItalia ha detto:

    caro bombadì

    ne hai ancora di strada da fare… (forse r.i. è troppo avanti ed è per questo che non viene ancora capito)

    La coscienza comune fra i ricercatori sono anni che la predico… l’avrò scritta 1000 volte… non mi “rubare” le idee…

    rubala pure… ma se continui a fare gossip sui decreti legge, le coscienze rimangono immobili…

    Riassuntino sul cosa fare:

    Obiettivo:
    1) Valori meritocratici chiari e internazionali… indiscutibili (i.e. modello accademico anglosassone).
    2) Partecipazione (idee condivise)

    Metodo:
    Discutere e divulgare conoscenza in merito per convincere e convincerci. Creare un movimento culturale di valori con una coscienza comune (Coscienza Comune Collettiva Modello Accademico Anglosassone).

  134. unimediapisa ha detto:

    Riguardo alla lettera della Clementi: mi e’ sembrata molto equilibrata.

    Il problema e’ che i media continuano a riproporre cliche’ consunti invece di cogliere l’occasione per approfondire le questioni.

    Per esempio: cosa e’ stato fatto negli ultimi sei mesi?
    Boh, nessuno lo sa. E sembra che neppure importi un granche’.

    La riforma doveva uscire ad inizio aprile, ma ad aprile c’e’ stato il terremoto in Abruzzo, a maggio il lo tsunami Noemi, a giugno il monsone Elezioni, a luglio e’ previsto l’uragano G8 …

    Insomma, il Governo ha sempre qualcosa di piu’ urgente a cui pensare, ed Mary Star (nominalmente con Ministro portafoglio) sembra incapace di far avanzare la riforma autonomamente.

    Inutile continuare a dire che e’ tutta colpa dei baroni: l’unico modo per stanare i baroni (che indubbiamente ci sono) e’ presentare uno straccio di riforma che almeno cominci a minarne il potere.

  135. Untenured ha detto:

    @ France
    guarda che io di manifestazioni universitarie ne ho fatte a iosa..

    “sporcarsi le mani”, in politichese universitario, significa entrare nel sindacato e lottare per le stabilizzazioni. Io mi sono sempre rifiutato e ho sempre preferito una strada meritocratica-riformista

  136. Gianluca ha detto:

    Trovo veramente incredibile che in tutta Italia non si riescano a convolgere 60 precari per la manifestazione… Tutti contenti della situazione attuale??? Allora – scusate il qualunquismo – ce la meritiamo!

    Io sto cercando di spingere tra i precari del mio ateneo, usando i contatti diretti, le ML e quant’altro a mia disposizione. Se proprio non potete venire, fate altrettanto!

    Forza!!!

  137. France ha detto:

    CAri Bomba e Untenured, spero non abbiate preso male quel che ho scritto. Io mi riferisco a chi scrive su questo blog esortando gli altri a fare le cose che lui stesso non ha il coraggio di fare, e che critica poi chi prende una qualsiasi decisione. Se non altro noi dell’APRI ci abbiamo sempre messo la faccia, le mani e le gambe!

  138. Precaria ha detto:

    Notate che la lettera della Clementi che lascia l’italia non dice chi e’ il responsabile del suo andarsene via. E’ la solita lettera qualunquistica: tutto va male e niente soldi senza vera meritocrazia. La meritocrazia poi sara’ quella dei padroni del corriere della sera per cui i soldi devono solo andare alle universita’ private. Vedi Bocconi, Luiss + i vari politecnici. Se poi la Bocconi e la Luiss siano Universita’ di mentecatti senza nessuna visibilita’ internazionale (in che classifiche sono?) , chi se ne frega? Attenti apristi che questa logica e’ quella con cui non verra’ fatto nessun concorso nei prossimi anni.

    Se volete ottenere qualcosa bisogna fare nomi e cognomi dei Baroni. La parola Baroni senza nome proprio e’ quello che portera’ alla morte dei precari. Se si vogliono eliminare i Baroni bisogna fare la lista dei baroni. Poi con la vostra logica dei 65 anni la Clementina all’eta di 47 anni non avrebbe nessun diritto ad aspirare ad un posto in universita’.

    Parlando di rientro di cervelli. Non so’ nei vostri istituti ma in quelli che frequento io e’ servito soltanto a fare rientrare dei mentecatti appoggiati da un vero Barone (non faccio nomi perche’ scoprireste chi sono) e quindi smettiamola con questo rientro degli scarsi che non riescono a fare carriera all’estero. Perche’ senno’ non tornerebbero!

    Il fatto che il sorteggio non crei nessuna meritocrazia e’ cosi’ banale che non riesco ancora a capacitarmi che qualcuno se lo sia bevuto.

    Vi saluto…. comunque di concorsi da qua’ al 2012 se ne vedranno pochini, cercate di organizzarvi per sopravvivere fino ad allora.

    Precaria nello stipendio ma non nello spirito.

  139. Voltaire ha detto:

    @precaria
    siamo alla solita retorica.
    Ma comincia a farli tu i nomi se ritieni che questo sia l’argomento principale.
    L’APRI è comunque uno dei pochi strumenti che abbiamo a disposizione.
    è comodo pontificare sul blog, ricorerre al ‘benaltrismo’, regalare nefaste profezie.

    Bisogna darsi da fare!!!!!
    Tutti al MIUR il 13 luglio

  140. Precaria ha detto:

    Io non faccio retorica. I nomi … leggete tutti i verbali del CUN e controllate chi e’ diventato professore con il rientro di cervelli.

  141. Precaria ha detto:

    Ho detto che se usate la parola Barone dovete fare il nome della persona. La retorica viene dall’uso della parola barone. Io ho usato la parola barone pensando ai famosi rientri dei cervelli.

  142. Voltaire ha detto:

    Ma tu non ti riferisci solo a quelli.
    Tu ritieni, a ragione, che l’elemento umano (i baroni, non tutti aggiungo io) al vertice della gestione accademica siano i responsabili del decadimento della ricerca e di un sistema di reclutamento che non si bassa sulla produttività scientifica. Tutto perfettamente vero. Tutti perfettamente in accordo.
    Ma poi?
    Come pensi di risolvere tali questioni? Semplicemente spu*****do gli aguzzini? è più facile che querelino te che non avviino una inchiesta sui concorsi truccati.
    Se vuoi difendere i tuoi diritti, ti devi esporre in prima persona, rischiando ed uscendo dall’anonimato. Per farlo devi averne la statura morale e scientifica (di cui sono sicuro che tu nìnon difetti) e soprattutto devi avere il coraggio di rompere il vizioso baratto tra l’attesa del tuo turno e la rinuncia a difendere i tuoi diritti e le tue aspettative.

  143. Voltaire ha detto:

    refuso c’è un non di troppo:
    è più facile che querelino te che avviino una inchiesta sui concorsi truccati.

  144. Precaria ha detto:

    Io non sto’ aspettando il mio turno. Non ho mai avuto occasione di subire un torto che meritasse di procedere per vie legali. Io avevo le mie possibilita’ ma i blocchi dei concorsi introdotti dal governo prodi (con la scusa delle stabilizzazioni) e da questo governo (con la scusa della meritocrazia) me le hanno tolte.

    Il decadimento e’ responsabilita’ della politica e dei professori entrati con le ope legis di inizio anni 80.

    Saluti.

  145. Voltaire ha detto:

    Il riferimento al turno era più generale e non indirizzato a te specificamente.

    Tutti noi viviamo lo stesso tuo problema.
    Se credi che esistono margini di difesa continua a lottare. Se sei rassegnata, finirai per fare il loro gioco.

  146. Precaria ha detto:

    Sono quelli che parlano di meritocrazia e di nessun concorso se non meritocratico (dove meritocrazia puo’ essere tutto o nulla) che mi stanno togliendo le speranze.

    Cominciamo con il dire che la Bocconi e a tutte le universita’ private niente soldi. In primis quelle cattoliche. Volete andare alla universita’ privata? pagatevela.

    Ora vado. Devo guadagnarmi la pagnotta.

  147. Precaria ha detto:

    p.s. altra proposta. Tutti i professori universitari che esercitano la libera professione devono versare il 50% delle loro parcelle all’universita’ di appartenenza.

  148. Bombadillo ha detto:

    Caro Untenured,
    il punto è: quali manifestazioni?
    La mia non è una domanda retorica, in quanto veramente non so quello che hai fatto in passato.
    Il punto, però, è che se erano manifestazioni stile onda dello scorso autunno, secondo me hanno un valore affatto relativo.
    Tu ne avrai fatte sicuramente di diverse, non è una questione personale. E’ solo che, in generale, mi pare che i precari – e gli studenti – sono pronti a manifestare quando, come lo scorso autunno, c’è la protezione politica del sindacato e dei rettori, ma lo sono molto meno quando si tratta di FARLO DA SOLI, soprattutto perchè si temono ritorsioni.
    Come si evince principalmente da questa fissazione dell’anonimato.
    E veniamo a Precaria..

    Precaria, ma davvero non ti rendi conto della manifesta contraddittorietà della tua posizione?
    Da un lato, infatti, critichi la Clementi, perchè non ha fatto i nomi di quelli che si sono comportati male con lei, e, dall’altro, affermi di avere timore che qualcuno possa SEMPLICEMENTE scoprire chi sei. E questa è la posizione di una persona che non ha mai subito torti?
    Può esserlo solo nella misura in cui non ha mai subito torti… perchè si è sempre preoccupata di non DISPIACERE nessuno.
    E comunque il problema non sono i torti personali, ma le regole.

    Cosa significa più merito nei concorsi?
    E’ molto semplice, significa togliere scritti ed orale, e far valutare solo le pubblicazioni, e dunque il merito scientifico. E questo lo abbiamo ottenuto.
    Significa, inoltre, avere delle commissioni meno unilaterali, ed anche questo lo abbiamo ottenuto, chiedendo e, appunto, ottenendo, che le commissioni fossero composte da soli ordinari e che i commissari esterni fossero sorteggiati e non eletti.
    Perchè, vedi, non è che il sorteggio lo hanno proposto loro, e noi ce lo siamo bevuto, no, no, IL SORTEGGIO LO ABBIAMO PROPOSTO NOI.

    Certo, si può discutere se questo comporti un miglioramento integrale, oppure solo un piccolo miglioramento, ma sicuramente nessuno potrebbe negare, se non a costo di rendersi ridicolo, che le vecchie commissioni, con un ordinario presidente di commissione che aveva chiamato il posto, e due soggetti “influenzabili” (un associato ed un ricercatore, per altro eletti), rappresentassero il perggior sistema possibile per garantire l’imparzialità del giudizio.

    E cosi’, dulcis in fundo, arriviamo ad r.i.
    Caro, io non faccio gossip, e posso facilmente rispoderti su questo, come ti ho risposto sulla questione dei mulini a vento.

    PER DEFINIZIONE, infatti, il gossip attiene alla vita privata, o comunque ai comportamenti personali. Qui, invece, si tratte di norme di legge: proprio di quelle norme di legge che dovranno regolare il reclutamento, che poi è si ampiamente dimostrato il settore peggiore della nostra normativa univesitaria.
    Ti faccio notare, inoltre, che anche gli slogan che tu proponi dovrebbero essere tradotti in norme. Non si può regolare una materia – nello specifico il reclutamento universitario – con degli slogan.
    Gli slogan vanno tradotti in norme, e COME VENGONO SCRITTE quelle norme e qual è il loro contenuto specifico è essenziale pee l’attuazione pratica dello slogan, altro che gossip.

    Tom

    P.S.: Precaria, non per fare l’apologia del Governo Prodi, ma ti faccio notare che Mussi – facendo bene – aveva bloccato i concorsi da professore – poi sbloccati dal milleproroghe, quando il Governo era alla frutta -, non quelli da ricercatore, che erano gli unici che si potevano fare.
    NON E’ CHE SEI UNA RICERCATRICE IN ATTESA DEL “TUO” CONCORSO DA ASSOCIATO? Se è così, è indubbio che l’introduzione del sorteggio ti ha danneggiato.

  149. France ha detto:

    Comunicazione di servizio: Bomba leggi la posta

  150. precaria ha detto:

    Magari fosse in attesa del concorso da associato….
    forse con le regole moratti….infatti e’ stata la Moratti a bloccare i concorsi da associato ed ordinario mentre Mussi li ha riattivati con il milleprorroghe. Infatti si fanno con una legge non piu’ in vigore e il sorteggio si applica ad una legge non piu’ in vigore. Se volevate i concorsi meritocratici perche’ non avete chiesto allora i decreti applicativi della legge moratti? dovresti saperle te queste cose non io…

    Io comunque non ho scritto al corriere della sera per farmi strumentalizzare, altrimenti ci avrei messo nomi e cognomi.

    Concorsi migliori? quali concorsi?
    non ci saranno piu’ concorsi perche’ nessuno fara’ mai uscire un concorso in cui un ordinario esterno a sorteggio faccia vincere il proprio precario a sorteggio.

    Ma … cosa ne pensi del 50% delle parcelle? e quali sono le universita’ virtuose di eccellenza italiana?

    Saluti.

  151. Rita ha detto:

    scrivo per mettere in chiaro alcune cose.
    1 ho sempre ritenuto il silenzio una forma di complicità. per questo mi sono SEMPRE esposta in prima persona e come tale HO PAGATO (anche in questa occasione si stanno preparando a coprirmi di m…)

    2 non è mio compito, in una lettera personale, scrivere la riforma dell’Università
    3.Penso che voi,invece di farvi, scusate, le solite seghe mentali, muovete il culo, protestate perchè anche a questa lettera le Istituzioni non hanno risposto,
    andate numerosi alla manifestazione.
    Insomma, non sezionate la mia lettera, usatel il richiamo mediatico che ha suscitato

  152. Untenured ha detto:

    @ Bombadillo
    non intendevo dire che le manifestazioni sono inutili, se rileggi il thread capisci che il senso era altro, si riferiva il “non voler sporcarsi le mani” che il tuo nuovo alleato Ario 🙂 mi aveva imputato..

    e comunque le manifestazioni contro la Moratti non erano inutili, si trattava di fermare l’abolizione del ricercatore a t.i. siamo solo riusciti a posticiparla, ma inutili non erano.

    in ogni caso sono pronto a partecipare a 10 100 1000 manifestazioni che ritenessi giuste, compresa quella del 13, se mi fosse possibile logisticamente

  153. precaria ha detto:

    Sapete quanti posti si libererebbero se gli ordinari che fanno la libera professione dovessero scegliere tra tempo parziale (e tenersi le parcelle) o tempo pieno (e dare il 50% delle parcelle all’universita’?). Vedreste quanti posti da ricercatore escono a Legge ed Economia!!!

    Altra proposta concreta (e questa e’ la terza oggi). Le supplenze devono essere pagate un minimo di 2000 Euro a credito.

    Altro che sorteggio e pensionamento a 65 anni.

    Saluti.

    • insorgere ha detto:

      cara precaria quanto a quelle che chiami supplenze (che sono immagino docenze a contratto e che non suppliscono in senso stretto) allo stato esiste una circolare del miur che indicherebbe che dovrebbero essere pagate 14000 euro lordi l’anno oppure essere gratuite. Inutile dire quale delle due opzioni stanno scegliendo le università….

      • precaria ha detto:

        Si, si, mi riferivo al contratto di insegnamento. non conoscevo questa circolare del miur. A me hanno sempre offerto sui 2000 euro con la scusa che ho anche un assegno… Quest’anno non ho accettato (ho detto di no!) perche’ non si possono fare 40 ore di lezione a 2000 euro.

        Si, imagino quale scelgano… giocano sulla disperazione di chi ha solo quello e vuole giustamente rimanere aggrappato all’universita’.

  154. France ha detto:

    @precaria
    Proposta concreta: mi dici chi sei e dove lavori e perche’ sei ancora precaria e io poi mi prendo la briga di risponderti.

  155. ricercatore pragmatico ha detto:

    Ok, diamo inizio al toto-precaria.

    Vediamo se indovino. Precaria è nel settore medico e lavora nel ridente nord-est italico (Padova?). Nonostante avesse il numeretto, si è vista soffiare il posto da un cervello rientrato dall’estero – cervello formatosi in una qualche università privata italiana – da cui il rancore verso espatriati e bocconiani.

    Precaria, sto scherzando naturalmente (ma dimmi se ho indovinato settore e città).

  156. precaria ha detto:

    Mancanza di argomenti dialettici.
    Ho fatto tre proposte…sono buone o fanno schifo?

    Comunque questo non e’ il sito Apri. Non capisco perche’ APRI lo usa come il suo strumento di propaganda.

    La regola di questo sito e’ l’anonimato. La regola del sito Apri e’ che ognuno si firma con il suo nome e cognome. Quando vorro’ firmare con nome e cognome lo faro’ nel sito Apri.

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      @precaria
      quelle non sono proposte… quelle sono illusioni…
      talune anche illiberali…

      Ti consiglio di dare un’occhiata in giro e farti un idea di come funzionano le università internazionali (EU UK e USA) poi riproverei con una nuova terna di proposte.

      • precaria ha detto:

        chi te lo ha detto che io non sappia come funzionino le cose (per esperienza diretta) in germania, UK, irlanda, spagna, francia, stati uniti? + una serie di altri paesi che voi non considerate primo mondo….dalla tu l’occhiata in giro, io ho passato piu’ anni all’estero che in italia, e tu?

        p.s. nominate un paese del primo o del secondo o del terzo mondo dove si fanno le estrazioni per i concorsi. C’e’ un racconto “la lotteria a Babilonia” nella racconta Finzioni di Borges che mi sembra faccia al vostro caso…

  157. ario ha detto:

    Ach qui l’Apri si fa propaganda? E io che credevo che a farsi propaganda era la FLC! Mah, visto che funziona quasi quasi vediamo se il Ministro si vuole fare propaganda pure Lei, a pagamento però… 😉

  158. Bombadillo ha detto:

    ..Rita, è tutto molto bello e giusto quello che scrivi, ma non puoi esattamente parlare di una lettera personale, in quanto era una classica lettera aperta.
    Comunque, in bocca a lupo per tutto, e, se vieni attaccata, se ritieni, sono pronto a difenderti gratuitamente.

    @Precaria.
    Adesso pure la Moratti? E dove stanno i concorsi meritocratici nella l. Moratti che, per altro, dei ricercatori non si occupava affatto (se non per eliminarli)?
    Io mettevo in luce solo una contraddizione nel tuo pensiero, non vedo perchè scomodare l’APRI.
    Del resto, io ho sempre detto il mio nome, cognome, etc., sin da sempre, quando l’APRI non esisteva. Ma è noto che uno se il coraggio non lo ha non se lo può dare.

    Tom

    P.S.: e che ne so di quali sono le Università migliori in Italia? Sull’altra questione, invece, non sono affatto d’accordo, e comunque non risolverebbe nulla, perchè il punto principale, per come lo vedi tu, è più soldi, ma, per come lo vedo io, è più merito.

  159. France ha detto:

    L’anonimato su questo blog non e’ obbligatorio. E chi non ha avuto paura di rivelarsi e’ sempre vivo. Chi invece parla agli altri come se non capissero un cazzo senza mostrare credenziali (per quanto misere, tipo le mie che solo l’ultimo degli stronzi) e’ inevitabile che venga richiesto :da che pulpito….”. Tu, cara precaria, chi sei? Dove lavori? Da dove trai il tuo infallibile metro di giudizio?

    • precaria ha detto:

      che ridere il toto-precaria… sempre rimanendo nel tema della lotteria….

      France io non conosco il tuo vero nome e nemmeno quello degli altri, e non mi interessano affatto! mi sono persa qualcosa? Devo essere insultata solo perche’ le mie idee non sono condivise da te?

      Ma smetto subito di scrivere tanto non cambia nulla.

  160. RivoluzioneItalia ha detto:

    @precaria

    Se conosci le unievrsità internazionali come puoi ancora chiedere soldi allo stato per fare le riforme?

    Dovresti chiedere le riforme che portino le nostre università a poter competere con le altre.

    pensioni, stipendi aggiuntivi, pene pecuniarie a professori professionisti… mi sembrano proposte molto lontane da quei paesi internazionali che tu conosci.

  161. insorgere ha detto:

    anonimato, paure e schiavitù

    ragazzi parliamoci chiaro, molte – quasi tutte – le paure dei precari che temono di esporsi sono infondate. a quanto mi consta nessuno che si sia esposto con nome e cognome (in rete, con petizioni, o con iniziative locali) ha mai perso per questo un concorso.

    la verità è che tanti fra noi hanno paura della propria ombra. e finchè regna la paura è impossibile organizzarsi, mobilitarsi e far valere i propri diritti.

    in questi giorni alcuni precari pisani stanno subendo pressioni dirette per accettare contratti gratuiti. questo avviene perché come precari ci siamo mobilitati avviando la campagna “IO GRATIS NON LAVORO”, raccogliendo moltissime adesioni di precari che hanno firmato la loro indisponibilità a lavorare gratis.
    ora avviene che alcuni soloni dell’università abbian deciso di fare pressione su alcuni singoli che dovrebbero coprire insegnamenti ritenuti fondamentali. ancora una volta l’accademia mostra il suo lato più squallido e meschino. stavolta però i precari sono più che mai uniti.

    sta a noi tutelare la nostra diginità. è il momento, anche perché è evidente che i baroni ricattatori non hanno nulla da offrire: chiedono prestazioni gratuite ma non possono realisticamente promettere nulla in cambio.

    è l’ora di alzare la testa. chiedo a tutti i precari ovunque di rifiutarsi di lavorare gratis e in particolare di non presentarsi ai concorsi per l’assegnazione di contratti d’insegnamento a titolo gratuito. se saremo compatti vinceremo.
    ricordate che ognuno è responsabile delle proprie azioni: chi accetta di lavorare gratis non può lamentarsi che il sistema fa schifo.

  162. Bombadillo ha detto:

    @insorgere, che dirti, io è una vita che propongo di proclamare l’astensione dalle attività gratuite.

    @precaria, a sentire te sembra che si voglia individuare il vincitore dei concorsi tramite sorteggio; mentre, appunto tramite sorteggio, si vogliono semplicemente individuare i commissari.

    Mi spiace deluderti, poi, ma il sorteggio – o, comunque, l’assegnazione CASUALE – è il metodo NORMALE in tutti i Paesi, e in tutti i campi, quando si vuole garantire l’imparzialità. E la commissione di un concorso dev’essere innazitutto IMPARZIALE….

    …che poi lo strumento concorsule sia in sé obsoleto è un altro paio di maniche…ma per eliminarlo ci vuole una riforma costituzionale, lo ho sempre detto…

    Tom

  163. insorgere ha detto:

    caro bombadillo, in questo caso hai torto.
    il sorteggio ha senso solo nel nostro sistema marcio in cui si presume che per un concorso a topolinia ci vogliano un tot di membri esterni.

    nel mondo avanzato se devono chiamare un esperto in palloni aerostatici al dipartimento di aerostikazzi di paperopoli è lo stesso dipartimento che comunica l’apertura di una posizione e fa la selezione. e nessuno sorteggia nulla. ma nel resto del mondo gli atenei e i dipartimenti sono in competizione….

  164. Bombadillo ha detto:

    Caro insorgere,
    io non mi sbaglio mai.

    Che vuoi farci?..qualcuno deve pure assere infallibile nel campo sociale, come il Pontefice lo è in quello spirituale.

    Scherzi a parte, mi pare evidente che volete comparare le mele con le arance.
    Io non sto difendendo il sistema concorsuale – lo ho detto io per primo che non è affatto il sistema migliore -, ma mi sembra assurdo compararlo con sistemi che, a parte le definizioni nominalistiche (ché altrimenti Nordeuropa inizia con le sue solite menate…), non sono concorsuali: perchè mai, in questi ultimi, dovreste ritrovare il sorteggio?

    Cosa vuol dire imparziale? E’ molto semplice. Significa che, nel suo operato, la commissione non deve favorire nessuna delle parti in causa (nella specie, nessuno dei candidati), a svantaggio delle altre.

    L’imparzialità, per altro, è uno dei principi che governa l’attività della pubblica amministrazione e, per altro, la procedura concorsuale è prevista..sapete perché? Teoricamente, appunto per garantire l’imparzialità (del resto, si tratta di due disposizioni contenute nel medesimo articolo della Costituzione).

    Tom

  165. Bombadillo ha detto:

    ..per altro, il sorteggio (o comunque il meccanismo causale) per l’idividuazione dei commissari nei concorsi è così NORMALE che si tentò perfino di ottenere la dichiarazione di incostituzionalità, per violazione degli artt.3, 33, 51 Cost. (ma meglio avrebbero fatto ad invocare l’art.97) – della Berlinguer, proprio perchè non conteneva neppure uno “straccio” di sorteggio: c’è da dire, però, che i sorteggi che erano previsti in precedenza erano “finti” e manipolabili, mentre questo è un vero e proprio sorteggio PURO, con un meccanismo molto astuo (il d.m. è fatto proprio bene), per cui non è manipolabile.

  166. insorgere ha detto:

    vabbè, ciò che conta è che ci siamo capiti.

  167. Bombadillo ha detto:

    ..che poi io davvero non vi capisco.

    Ma, scusate, secondo voi un commissario di concorso cos’è, se non un “giudice”: infatti, il suo compito è appunto quello di giudicare quale candidato è il migliore.

    Allora, però, quale esempio più eclatante della casualità nel accoppiare giudice e processo (o commissario e concorso), che quello offerto proprio dal sistema giudiziario.

    Dove, proprio per garantire l’IMPARZIALITA’, i singoli processi vengono assegnati ai singoli giudici (o collegi) mediante meccanismi casuali, con tanto di sorteggi e/o estrazioni, automatismi, per cui si crea una lista in ordine alfabetico (per altro, come fatto nel d.m. sui concorsi uninversitari), si estrae uno, e poi si scorre la lista, si utilizzano i numeri progressivi di r.g, e cose così.

    A me sembra di così solare evidenza che il sorteggio, ovverosia il caso, è imparziale, e che una delle garanzie dell’imparzialità di colui che giudica (il commissario o il magistrato) è quella che l’oggetto del suo giudizio gli deve essere stato assegnato MEDIANTE MECCANISMI CASUALI, che ho davvero difficoltà a comprendere i processi mentali di chi revoca in dubbio un fatto tanto scontato da essere, addirittura, banale.

    Ma ve lo immaginate un sistema in cui i magistrati potessero decidere su quali processi giudicare facendosi votare dai propri colleghi?
    Tu mi voti in come giudice in quel processo, che interessa a me, che poi io ti voto come giudice in quell’altro processo, che interessa a te…
    ..roba da far venire i brividi!

    Bene: è proprio quello che avveniva con la Berlinguer (in effetti, nella pratica, avveniva così anche prima, per via dei meccanismi di casualità manipolabili). E noi stiamo qui a discutere se l’introduzione della casualità VERA, nell’accoppiare giudicante e oggetto del giudizio, sia o meno un fatto positivo?

    MA NON C’E’ NIENTE DA DISCUTERE; C’E’ SOLO DA CAPIRE! CHI RIESCE A CAPIRE E’ BENE, CHI NON CI RIESCE….

    Tom

  168. Bombadillo ha detto:

    ..ma certo, scusate, è una tombola anche quella.

  169. euroscience ha detto:

    Mentre voi giocate a tombola e nel resto del mondo si continuano a fare concorsi, basati sulla responsabilita’, la professionalita’ e la correttezza etica delle commissioni giudicatrici nominate all’uopo per espletare i compiti assegnati, segnalo che l’argomento del momento e’ il decreto di ripartizione dell’FFO 2009, che – acquisito il parere del CUN, deve ottenere anche quello della CRUI e del CNSU.
    Gia’ abbiamo segnalato movimenti di varia natura attorno a questo topos, fra cui si segnalano quello dei Rettori delle Universita’ del Sud, e altre critiche e rimostranze fra cui si segnalano quelle relative all’aumento da 4,5 a 8,5 milioni di uno speciale capitolo dedicato alle chiamate dirette di studiosi provenienti dall’estero, vds. anche questa lettera di rimostranze del Sindacato CIPUR

    Fai clic per accedere a LETTERA%20MINISTRO%20GELMINI%20FFO%202009.pdf

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      non si chiamano concorsi… e dai…

      “Call for application”

      • euroscience ha detto:

        “call for application” –> bando

        come sanno tutti coloro che hanno fatto concorsi per le istituzioni europee, il neolatino “concorso” e’ tradotto con “open competition”

        …e dai…

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        oh ma sei tremendo…

        ok per bando

        ma “il neolatino” concorso lo conoscerà il 5% della popolazione… perchè devi fare il pomposo?

        la parola concorso allude a pubblico quindi stato…

        call for application non allude a pubblico…. allude ad una autonomia economica e responsabilità dipartimentale… non statale/centrale.

      • euroscience ha detto:

        cum-currere –> correre assieme, cioe’ competere (cum-petere) in una gara.

        Che il banditore di questa gara sia pubblico o privato non cambia un ciccio sul punto essenziale di cosa sia/debba essere quella cosa li’…

        Certo che l’ideologia e’ una brutta bestia…

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        l’ideologia non c’entra nulla…

        l’eleganza della generalizzazione (che tu esasperi) in certi casi è nociva alla comunicazione.

  170. precaria ha detto:

    Un anno fa’ ho segnalato questo problema del rientro dei cervelli (che e’ molto grave) e nessuno qui mi ha considerato. Comunque, il rientro di cervelli e’ quanto di meno meritocratico si possa fare. In francia c’e’ la disponibilita’ di borse di tre anni per far venire studiosi di chiara fama ma poi devono fare un concorso ‘normale’ per avere il posto in maniera definitiva. Ovvero i tre anni servono per dare il tempo allo studioso di chiara fama di vincere un concorso.

    Poi non capisco perche’ uno che e’ stato all’estero per molti anni e poi rientrato in italia debba essere trattato diversamente a chi all’estero si trova in quel momento…o da chi e’ tornato solo l’anno prima…

    • euroscience ha detto:

      Ma infatti anche noi avevamo e abbiamo il programma di Rientro dei Cervelli fatto in quel modo, cioe’ con contratti a tempo determinato
      http://cervelli.cineca.it/

      Cio’ che viene lamentato nelle varie prese di posizione, e’ l’esistenza di un fondo speciale, che quindi “incentiva” le chiamate dirette (= su posizioni di ruolo, a tempo indeterminato) mentre ovviamente i Sindacati, il CUN e compagni vari sostengono gli italiani “idonei” (in coppie/terne di concorsi gia’ svolti) e che comunque di per se’ non hanno nessun diritto speciale, ma che non possono beneficiare, ovviamente, dell’incentivo in questione.

  171. Fra ha detto:

    Ok, scusate lo sfogo ma mi preme condividere alcune considerazioni.

    Secondo me il motivo per cui in Italia non cambierà mai nulla è che il cambiamento non lo vogliono né i padroni (i cosiddetti baroni) né i servi (ovvero i ricercatori precari).

    A parte pochi coraggiosi, la maggior parte dei precari ha paura di esporsi, ma soprattutto ha paura della competizione (altrimenti non si spiegherebbe tanto astio nei confronti degli espatriati che cercano di rientrare).

    In questo senso una manifestazione (come quella che si vorrebbe organizzare il 13 luglio) servirebbe soprattutto come segnale: per spezzare il rapporto di sudditanza dei precari nei confronti dei docenti.

    Per quanto riguarda poi il rientro dei cervelli, sull’esistenza di un fondo speciale è difficile esprimersi: dipende da come viene gestito. Ad esempio se gli scienziati vengono chiamati a ricoprire un ruolo analogo a quello che hanno all’estero, non ci vedo nulla di male. I trasferimenti da una università all’altra mi sembrano una cosa normale, e almeno in Europa frontiere culturali non dovrebbero esistere.

    Ma il vero problema non sono questi programmi dalle cifre ridicole (8 milioni sono circa 60 ricercatori TD per 3 anni, senza contare le spese di ricerca, 1/50 di quello che è costato l’ultimo referendum). Io credo che l’odio nei confronti degli espatriati sia ben più radicato. Tempo fa un tipo di cui non faccio il nome voleva far domanda per una borsa postdoc finanziata dall’UE, da spendere in una università italiana (ovvero, il suo stipendio se lo sarebbe pagato da solo, senza che l’università sganciasse un euro). E’ stato fortemente sconsigliato perché avrebbe avuto uno stipendio più alto dei precari locali, che inoltre si sarebbero sentiti minacciati dalla concorrenza di un estraneo.

    Con una mentalità del genere, che possiamo fare? Forse ha ragione chi dice che molti precari sono semplicemente degli “aspiranti baroni”.

  172. Miriam ha detto:

    Io non citerei un caso verificatosi chissà quando, come e dove per trarre regole generali sull’atteggiamento dei precari. Non vedo cosa autorizzi a pensare che sempre ed ovunque le cose debbano andare in quel modo.

    Il limite del rientro dei cervelli, a mio parere è che viene fatto su posizioni miserevoli. Bisognerebbe che i “cervelli” rientrassero (o magari entrassero per la prima volta, se si tratta di studiosi stranieri) su posizioni adeguate, da associato e ordinario. Ma chi mai può desiderare tornare o venire in Italia per fare l’assegnista o il TD ad un livello stipendiale infinitamente inferiore agli standard internazionali? Solo uno che fuori non è riuscito a trovare nulla.

    Questi programmi, che condivido appieno, dovrebbero cercare di far rientrare i cervelli migliori, quelli che all’estero occupano posizioni di rilievo, non i cervelli peggiori, quelli pronti ad accontentarsi di un assegno o di un TD senza prospettive.

    Un vero rientro dei cervelli dovrebbe essere fatto solo su posizioni da ordinario, se è fatto su contratti precari o è una presa in giro, o è una posizione in malafede sostenuta da qualcuno che intende mandare i propri pupilli fuori per qualche periodo con l’intenzione di tenerseli poi da precari con un contratto offerto dal ministero.
    Ma ce le vedete le nazioni nordeuropee che fanno rientrare i migliori cervelli con contratti da 1200 euro al mese?

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      Miriam… non ci siamo… non puoi davanti ad un blog inventarti delle regole cosi impulsivamente…

      E’ tutto già noto… bisogna solo essere partecipativi all’internazionalizzazione degli atenei italiani.

  173. insorgere ha detto:

    ooooohhh finalmente!
    e brava miriam. il punto vero è che se vogliamo competere a livello globale dobbiamo pagare di più i ricercatori!

    e questo vale per quelli che ri-entrano ma anche per quelli che non sono mai usciti e che non vorremo far uscire.

    tutti i discorsi sulla competitività del sistema universitario sono inutili. la questione vera è che se davvero vogliamo i migliori dobbiamo pagarli adeguatamente.

    a questo proposito mi chiedo e vi chiedo: che senso ha avere stipendi fissi (bassi) uguali per tutti? perchè uno bravissimo che entra in ruolo deve essere pagato quanto uno degno ma mediocre? che senso ha che gli stipendi di un nobel e di un degno mestierante siano gli stessi?

  174. euroscience ha detto:

    Ma i programmi di mobilita’ internazionale post-doc (quindi non tanto sulle posizioni di ruolo “ordinarie” o di alta qualifica) esistono dappertutto – e non solo in Europa a livello di Unione Europea (Marie Curie, intendo).

    L’archètipo di mobilita’ accademica pagata da un singolo Stato e’ il servizio di intercambio tedesco gestito dal DAAD
    http://www.daad.de/en/index.html
    che si rivolge sia a stranieri che vengano in Germania (contribuendo cosi’ ad istituzioni tedesche e quindi a fare Grande la Nazione Germanica), sia a tedeschi che vanno all’estero, contribuendo all’esperienza e alla professionalita’ dei Grandi Tedeschi.

    La Gran Bretagna ha il British Council
    http://www.britishcouncil.org/new/
    (mission e scope, certo, non sono overlapping, ma il senso e’ quello), ecc. ecc.

    Per non parlare, comunque, dell’apertura all’estero dei bandi ordinari, e la conseguente meritocrazia.
    Noi ottenemmo a suo tempo di fare il portale europeo della mobilita’ dei ricercatori, come strumento ordinario di connessione e informazione delle posizioni offerte (ora portale EURAXESS)
    http://ec.europa.eu/euraxess/index_en.cfm?CFID=28170782&CFTOKEN=87513207
    ma poi chissa’ quanti lo usano (e’ gratis…)

    Come ha scritto Fra, in Italia si tratta di una questione di chiusura e di familismo, e certamente i Cervelli Precari sono innanzitutto dei Cervelli Italiani…

  175. Fra ha detto:

    Ok Miriam, ma euroscience parlava di rientro su posizioni a tempo indeterminato, e che proprio questo generava malumori. E poi, tu ce lo vedi un barone a mandare il suo pupillo 3 anni all’estero ? (il vecchio programma di rientro dei cervelli prevedeva la soglia minima di 3 anni, se non sbaglio)

    Il vero limite di questi programmi, come tu giustamente fai notare, sono gli stipendi, che per chi lavora all’estero sono poco appetibili.

  176. euroscience ha detto:

    Gli 8,5 milioni (anziche’ i 4,5 del 2008) sono un capitolo del FFO 2009 proposto dalla Gelmini.
    Il programma di Rientro dei Cervelli e’ un’altra cosa, ed ha subito alterne vicende.
    Con il blocco dei concorsi, la possibilita’ di chiamare direttamente su quel fondo di incentivazione e’ l’unica opzione “attualmente” operativa, per le Universita’.

  177. insorgere ha detto:

    quel che dice euroscience è perfettamente corretto.

    il problema è che con i concorsi bloccati – anche se non lo fossero c’è il blocco del turnover – le chiamate dirette dall’estero sembrano praticamente l’unica via per reclutare.

    che questo sia anomalo e improprio è evidente

  178. mar ha detto:

    Anche se sono consapevole che sono futili carotine agitate davanti agli asini ed inoltre sono già pre-assegnati…….sono iniziati i referaggi dei FIRB. Fonte: Prof. che ha ricevuto un FIRB da referizzare tempo concesso : 10 giorni. Per quel che vale, condivido la notizia…

    • euroscience ha detto:

      Beh, non sono carotine – sono quasi quanto tutto il PRIN.
      Gli e’ che comunque i proponenti dovevano mettere in carico al progetto delle risorse “proprie” che evidentemente non potevano che richiedere al loro “Papa’”.
      Tuttavai si tratta pur sempre di un tentativo di far condurre i progetti al giovane anziche’ al Babbione.
      E poi sono progetti singolarmente molto sostanziosi, e non impongono dei Network.
      Dovrebbero essere tutti cosi’ i Grant di Ricerca – cioe’ nel resto del mondo si fa cosi’, ma in Italia non e’ possibile causa acidita’ di stomaco alla competizione e impossibilita’ cerebrale di valutazione meritocratica.

  179. France ha detto:

    Se vuoi un altro esempio, Miriam, so di qualcuno che ha preso un Marie Curie per lavorare in Italia (cosa difficile ma possibile), e dalla sua borsa, siccome prendeva uno stipendio dignitoso e non i tre bicci che danno agli assegni di ricerca, ci pescavano soldiper pagare i congressi agli altri. Quando questiha osato obiettare che non era giusto, l’hanno trattato da traditore e dissidente “con tutto quello che gudagni e’ il minimo che tu possa fare per gli altri”.

  180. Untenured ha detto:

    @ precaria (ma secondo me sei strutturatissima e questo tuo mentire ti rende sgradevole)

    il mio gruppo ha appena fatto rientrare (con contratto t.d.) un collega che qualche anno fa emigrò all’estero (da precario e vero cervello in fuga, figlio di nessuno) e nel frattempo – beato lui – è diventato professore (in italia chissà che percorso periglioso avrebbe dovuto affrontare ancora). Quindi a fronte di alcuni casi di “raccomandati” non buttiamo il bambino con l’acqua sporca, con posizioni corporative e esterofobe

    @ Fra
    non è – se vogliamo – colpa, se l’Italia universitaria non cambia, né dei baroni conservatori né dei molti precari servili, ma del governo (dei governi) che non fà le riforme con decisione e volontà di innovazione

  181. Fra ha detto:

    @ Untenured
    sicuramente gran parte delle colpe ricadono sul governo (o meglio, sui governi). Ma se noi ci facessimo sentire numerosi, forse sarebbero incentivati a darsi una mossa.

    Inoltre non bisogna sottovalutare le colpe della mentalità italica. Tanto per fare un altro esempio: il programma “futuro in ricerca”. 50 milioni non sono molti, ma sarebbero certamente di più se le università non trattenessero il 60% con la scusa del rimborso forfettario per spese generali (quali spese? i gessetti?). Il governo ogni tanto ci getta un tozzo di pane, ma il problema è che una volta pagato il pizzo alle università a noi non rimane neanche quello.

  182. Untenured ha detto:

    @ Fra
    in un sistema a dir poco paludato come quello universitario italiano non ti aspettare che il popolo – per miracolo – si metta a chiedere le riforme “vere” (meritocrazia, internazionalizzazione etc.)

    possono farlo singoli individui gruppi o istituzioni, ma non la grande maggioranza degli attori del sistema che invece tende all’autoconservazione

    E’ il governo che deve fare le riforme, così è in tutto il mondo, anche a costo di andare contro interessi costituiti. Ne ha da guadagnare perché l’opinione pubblica potrà apprezzare tali riforme e ricompensarlo a livello elettorale

  183. unimediapisa ha detto:

    In questo momento, in onda su Radio24, c’è la trasmissione di Oscar Giannino: si occupa di università, meritocrazia, agenzie di rating etc.

    C’è anche Rita Clementi in studio.

  184. Precaria ha detto:

    per Untenured e tutti quelli che la pensano come lui:

    Precaria = Alessandra Feo
    fis/02
    pubblicazioni 52 tutte su riviste internazionali in english, yeah (cercate la lista su google)
    indice h=14
    due lauree in fisica, di cui una all’estero ed una a pisa. un dottorato di ricerca a pisa.
    6 anni all’estero… rientrata causa matrimonio…:-)
    Circa 62 seminari all’estero tra cui invited talks, invited plenary talks, colloquia, etc.
    Referee per Physical review and Physical review letters, Review of moderns physics, etc.
    Volete anche la mia foto? no grazie.
    ….NON sono su facebook.
    Sono sposata con un figlio.

    Ora che mi sono presentata ho una domanda per voi. Ma la Gelmini vi paga per dire quello che dite?

    Un altra domanda. Ma voi pensate che tutti qui mentano?
    lo pensate perche’ anche voi mentite?

    saluti precari.

    p.s. tra un biberon e l’altro uno deve pur passare il tempo….. 🙂

    p.p.s. posso continuare a chiamarmi precaria?

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      Non c’era bisogno di fare outing…

      C’è solo bisogno di capire perchè, se conosci cosi bene l’estero, non parli di riforma anglosassone per i nostri atenei.

    • Pasquale Palladino ha detto:

      In bocca al lupo!

      SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI DI TRIESTE
      Ricostruzione completa del testo dell’atto CONCORSO (scad. 3 agosto 2009)

      Avviso di indizione delle procedure di valutazione comparativa per la copertura di due posti di riceratore universitario di ruolo, ex decreto ministeriale 10 novembre 2008, n. 298, in regime di cofinanziamento. (GU n. 50 del 3-7-2009 )

      Con decreto direttoriale n. 132 di data 15 giugno 2009 sono state indette le procedure di valutazione comparativa per il reclutamento di due ricercatori universitari di ruolo per i seguenti settori scientifico-disciplinari come di seguito specificato: settore scientifico-disciplinare MAT/07 – Fisica matematica dell’area 01 scienze matematiche e informatiche – Settore di fisica matematica – posti uno; settore scientifico-disciplinare FIS/02 – Fisica teorica, modelli e metodi matematici dell’area 02 scienze fisiche – Settore di particelle elementari – posti uno. Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione, redatte in carta semplice secondo il modello allegato al bando e indirizzate al Direttore della S.I.S.S.A. – via Beirut n. 2-4 – 34151 Grignano – Trieste, scade il trentesimo giorno successivo a quello della data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Per ulteriori informazioni gli interessati potranno prendere visione del bando sul sito Internet http://www.sissa.it/main/?p=A3_B4& what=pdo oppure potranno rivolgersi all’Ufficio risorse umane della S.I.S.S.A., via Beirut n. 9 – 34151 Grignano – Trieste – tel. 0403787226 o 0403787200 – fax 0403787240 e-mail: ufficiorisorseumane@sissa.it Responsabile del procedimento: rag. Gabriella Pippan Barduzzi – tel. 0403787207 – fax 0403787249 e-mail: barduzzi@sissa.it

  185. Untenured ha detto:

    @ precaria
    le più umili scuse

  186. unimediapisa ha detto:

    … ne approfitto per rimbalzare una segnalazione che ho sentito poco fa in trasmissione: mi sembra interessante.

    Fai clic per accedere a 01MI23086.PDF

  187. France ha detto:

    OOOOOOOHHH evviva l’outing! Brava precaria, ora mi stai decisamente piu’ simpatica! E vedi che si vive meglio senza stare nascosti in the closet?
    A me la Gelmini non mi paga, le piacerebbe essere quella che mi paga perche’ sarebbe un Ministro vero in un paese civile, non il pupazzetto piazzato dietro la scrivania dal Sultano in preda al priapismo (indotto) senile.
    Io ho detto, in un incontro ad Amsterdam proprio in merito ad una legge sul rientro dei cervelli, che e’ un blando infiammatorio usato per curare una setticemia. L’unica legge che permetta alla gente di rientrare e agli stranieri di venire in Italia e’ quella (ora RI mi bacia in bocca, ma voi lo sapete cosa intendo) del mercato: quando il sistema italiano sara’ attraente, e non respingente, non dovremo piu’ porci il problema. Come fare? Un paio di indicazioni le abbiamo date, tanto tempo fa…

    • Precaria ha detto:

      caro France, alle 4:04 del 30 giugno hai detto che se dicevo chi ero rispondevi alle mie domande. Sto’ aspettando.

      Altra domanda. Se l’universita’ e’ cosi’ malata come tu dici, che vantaggio e’ avere l’estrazione tra gente corrotta? e cosa ci hanno guadagnato con 9 mesi di blocco dei concorsi? se la bonta’ dell’azione si giudica dai risultati …

      Ripetero’ qui quello che ho detto alcuni mesi fa. Per me l’universita’ italiana e tanto buona quanto cattiva quanto le universita’ straniere. almeno nel mio settore. L’unica vera differenza sono gli stipendi e la certezza dei concorsi.

      p.s. non ho certo bisogno del tuo incoraggiamento o del tuo plauso per uscire dalla armadio (e l’ho scritto in italiano). Pero’ questo era un blog in cui si era deciso di scrivere anonimamente e questo per tutelare quelli che non possono identificarsi. Vedi i contributi degli strutturati che vogliono farvi notare cose che possono esservi utili a capire. Ma qua’ il discorso anonimato/metterci la faccia e’ sempre stato visto come un argomento dialettico per dare dei falsi o dei bugiardi a chi la pensava diversamente!

      • Precaria ha detto:

        ti e’ chiaro o devo dirlo con parole piu’ semplici?

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        sarai pure un’ottima precaria… ma non mi sembra tu abbia colto la differenza accademica tra italia e resto del mondo….

        Energeticamente questo è l’equilibrio:

        stipendi + concorsi = Mercato del lavoro

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        Mercato del lavoro vuol dire: liberalizzare l’università… quindi autonomia economica, abolizione valore legale titolo, libertà di fissare rette e stipendi, abolire concorsi pubblici (quindi sostituire con CALL FOR APPLICATION la cui responsabilità è del “capo” dipartimento).

  188. insorgere ha detto:

    @ precaria
    siamo tutti stressati, cerchiamo però di non azzannarci tra noi.

    provo a risponderti io: quanto al sorteggio, è un pessimo sistema, ma migliore di quello precedente. perché? perché col sistema precedente il docente interno organizzava la commissione mettendoci dei tirapiedi che avrebbero solo confermato il suo giudizio.

    quanto al blocco: è indecoroso. detto questo, con le vecchie regole i concorsi erano una farsa. si sapeva chi avrebbe vinto prima ancora che il posto fosse bandito. siccome i soldi sono pochi sprecarli in concorsi farsa sarebbe inaccettabile. resto convinto che ogni euro speso con le vecchie regole era speso male, non prechè tutti i vincitori fossero necessariamente dei cialtroni ma perché il sistema era corrotto.

    il ministro, con il dl 180 poi confermato in legge a inizio anno, ha introdotto poche semplici modifiche che rendono meno pilotabili i concorsi. questo è un bene. che poi abbiano bloccato tutto senza giustificazioni è una responsabilità politica che la gelmini si porterà dietro per sempre e certo non è colpa dei precari.

    • Precaria ha detto:

      avete cominciato voi ad insultarmi mettendo in dubbio la mia buona fede. Cosi’ come avete fatto con la buona fede di altri che non scrivono piu’.

  189. insorgere ha detto:

    io non credo di averti mai insultata

  190. RivoluzioneItalia ha detto:

    far RIentrare i cervelli è una ca%%ata spaventosa… solita italianità…

    i cervelli devono ENTRARE non RIentrare…

    Concorrenza, Competizione, Mercato del lavoro

    Sono parole che deveono entrarci in testa… sveglia

    Sempre a ridiscutere delle solite nevrosi italiote.

  191. Bombadillo ha detto:

    Cara Precaria,
    l’identità di una persona mascherata è, per definizione, incerta. Se una persona con una maschera addosso vuole che la sua identità sia riconosciuta dagli altri… non ha che da togliersi la maschera, fino a quel momento, invece, vale una presunzione di dubbio, che non è offensiva.

    E poi ti devo dire che se, con tutte quelle pubblicazioni, non sei ancora strutturata, vuol dire che non hai carisma e personalità (non mi ricordo bene, ma mi pare che fosse proprio “carisma e personalità” o, comunque, una cosa del genere…).

    Tom

    P.S.: quasi dimenticavo. Mi hai beccato: è vero, sono sul libro paga della Gelmini (ma non lo dire troppo in giro).

  192. Bombadillo ha detto:

    ..a, Precaria (vedi come è bello sapere con chi si ha a che fare),
    e il bando R5?

    Com’è che tutti i tuoi colleghi si scagliavano contro, chiedendo che fosse valutato il merito scientifico, facendo una petizione, e tu, invece (in quel caso, però, senza preoccupati dell’anonimato), difendevi la posizione di chi tale procedura aveva previsto, tutta concentrata sull’esame, invece che sulla valutazione dei titoli/pubblicazioni?

    dal suo studio in rosso
    il tuo affezionatissimo
    Tom Bombadillo

    P.S.: ovviamente, chi è per gli esami, per coerenza, non può che essere contro il sorteggio dei commissari.

  193. RivoluzioneItalia ha detto:

    Il baronismo è un sintomo non una causa…

    E’ l’eccesso di stato negli ateni che appiattisce tutto non favorendo le diversità e quindi il merito.

    • euroscience ha detto:

      Ancora con questa ideologia?

      In Scandinavia ad es. il sistema d’istruzione superiore e’ statale ancora piu’ dell’Italia, e pure pressoche’ gratuito (in Finlandia, ad es. non si paga un euro) ma lo fanno funzionare piu’ o meno come un sistema totalmente privato quale quello del Regno Unito.

      E anche il fatto di avere un sistema duale (Universita’/Politechnics), con il secondo canale piu’ professionalizzante e piu’ legato al territorio, non toglie che siano tutte istituzioni statali. In Finlandia, ad es., ci sono 24 Universita’ e 26 Politechnics.

      Cio’ non toglie che io sia pure favorevole alla privatizzazione anche in Italia, ma questo e’ un altro discorso.

  194. unimediapisa ha detto:

    @RivoluzioneItalia

    Sul rientro dei cervelli: perfettamente d’accordo.
    Quello che bisogna fare è creare condizioni che possano attirare le migliori competenze, indipendentemente dalla loro nazionalità. La realtà è ben diversa: alla situazione poco invitante dell’accademia si sommano gli effetti collaterali di alcune minchiate del Governo, che rendono un reclutamento internazionale quasi impossibile:

    Fai clic per accedere a SIG4059.PDF

    Invece, sulla privatizzazione dell’Università, ho più di qualche dubbio: il mercato -in Italia- è drogato da conflitti d’interesse, monopoli, corruzione etc.
    Certo, anche negli USA, ogni tanto, qualcuno organizza una bella truffa. Ma sono casi isolati: quando li beccano sono cazzi. Avete presente come han trattato Madoff? mi sembra che il nostro Tanzi abbia ricevuto un trattamento un po’ diverso …

    Quando sento parlare di privatizzazione dell’Università comincio a preoccuparmi. Sarà perché mi viene in mente quella di Alitalia?
    In effetti può darsi che la strategia governativa sia la stessa: portare l’Università sull’orlo del fallimento economico per poi costringerla alla privatizzazione (con la pistola alla tempia).

  195. Untenured ha detto:

    @ precaria
    sarai pure precaria ma se sostieni che l’università italiana è buona e cattiva quanto quelle straniere, non ci siamo proprio.. penso che le nostre visioni sono proprio incompatibili..

    infatti le tue tre proposte sono perfettamente compatibili con lo stato di cose esistenti, non riformerebbero un bel niente, ma solo piccoli correttivi

    se credi che non ci sia bisogno di una riforma “strutturale” dell’università italiana, penso che viviamo in due mondi diversi

  196. euroscience ha detto:

    Toh, domani in CdM c’e’ una “discussione preliminare” sul Regolamento dell’ANVUR. Che quindi dovra’ aspettare almeno altre 2 settimane.
    Come il resto…

  197. precaria ha detto:

    a bombadillo. Io non mi sono mai permessa di dare opinioni personali sul perche’ voi siete precari. Una cosa e’ sicura: la logica non e’ il tuo forte.
    In base al tuo ragionamento uno ne deduce che
    1. nel meritocratico sistema italiano, visto che io sono cosi’ valida, avrei dovuto avere gia’ un posto.
    visto che non c’e’ l’ho non sono valida.
    2. Ma se i concorsi italiani sono cosi’ validi perche’ li vuoi cambiare? comunque la vita e’ piu’ complicata di quello che voi credete.

    riguardo al R5. Io sono gia’ idonea e non vedo perche’ dovevo dire a dei giovani di non conseguire la stessa idoneita’. Certo che c’e’ gente gia’ idonea li che ha suggerito ad altri di non diventare idonei….

  198. Spartacus ha detto:

    Fuori dal coro:
    la reazione contro gli argomenti di Precaria mi sembra davvero isterica… Direi che questo dimostra come l’azione di governo sia pienamente riuscita nel suo abietto obiettivo: “divide et impera”, fai sì che i tartassati si tartassino tra loro e goditi lo spettacolo!
    Heu nos miseros!

  199. Mike ha detto:

    Leggo questo http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=18 e faccio alcune considerazioni.

    Al solito, ma se questo tizio e` cosi` innamorato della ricerca, perche` non va in pensione ed accetta un contratto a progetto, un assegno di ricerca o che so io?

    Il tale sembra bravissimo, ma siamo sicuri che in Italia o all’estero non ci sia qualcuno altrettanto o piu` bravo di lui pronto a sostituirlo?

    Ma possibile che per tenerci quei pochi che sono bravi dobbiamo tenerci anche tutte le mezze s***e?

    Tra parentesi, il prof. ci spiega a chiare lettere che “ho bisogno di potere decisionale: non si tratta di stare davanti a un computer e di fare ricerche, ma di prendere scelte operative…”.

    Senzza parole.

  200. Fra ha detto:

    Boh. A me sembra che Precaria abbia espresso delle opinioni, ed alcuni commentatori le hanno risposto. Questa reazione isterica di cui parla Spartacus non la vedo. O dobbiamo tutti pensarla allo stesso modo?

    In ogni caso le parole di Precaria non fanno altro che confermare quanto dicevo qualche commento fa: il cambiamento non lo vogliono neppure i precari! A parte naturalmente poche voci fuori dal coro.

    Ora, senza offesa, io capisco che in alcuni settori vada meglio che in altri, ma dire che l’Italia non ha nulla da invidiare al resto del mondo civilizzato vuol dire spararla un pò grossa.

  201. Fra ha detto:

    Tornando all’argomento del post: almeno sul fatto di voler sbloccare i concorsi dovremmo essere tutti d’accordo. Oltretutto non c’è da temere ritorsioni, visto che non è una manifestazione contro i baroni. E’ una manifestazione contro una ministra infingarda e fannullona. Allora, che aspettate ad aderire?

  202. Miriam ha detto:

    Il problema non sono i vecchi prof che non vogliono passare la mano, ma i giornali che sprecano carta ed inchiostro per intervistarli.

  203. Bombadillo ha detto:

    Cara Precaria,
    in effetti, la logica è proprio il mio forte: sono tomista.
    Mentre lo scherzo non è il tuo.

    Infatti – evidentemente – stavo solo scherzando, citando un’altra “ragazza” che, qualche tempo fa, “imperversava” su questo blog, dicendo che se uno ha molte pubblicazioni prestigiose, ma non è strutturato, vuol dire che non ha carisma, personalità, o cose così: diciamo che gli manca “quel certo non so che”.

    Perchè la citavo?

    E’ molto semplice: il suo argomento non è più assurdo del tuo contro la valenza imparziale del sorteggio. Solo che oggi, proprio perchè le persone non sono più abituate alla logica “classica”, si può sostenere tutto o il contrario di tutto.
    Non sarà mica colpa mia?..prenditela con la rinascenza, il protestantesimo, l’illuminismo, Hegel,
    etc., etc.

    Ma non finisce qui…

  204. unimediapisa ha detto:

    @mike
    non mi si apre il link: puoi specificare giornale e titolo dell’articolo?

  205. Marco ha detto:

    Che succede al CNR? Corre voce che sia stato approvato un bando con centinaia di posizioni…

  206. Bombadillo ha detto:

    ..ed infatti continua.

    Vedi come è utile saper con chi si ha a che fare, con tanto di nome cognome? ..e come è utile porre delle domande, senza farsi prendere da alcuna isteria, come pretenderebbe ario?

    Abbiamo scoperto, infatti, che natura hanno i tuoi argomenti.

    Dalle mie parti, infatti, c’è una espresione precisa per definirli: “strumentali”.

    Insomma, i tuoi colleghi si organizzano per protestatare contro l’ennesima vessazione contro i precari della ricerca, e portano tanti validi argomenti contro questo bando R5, e tu scrivi che sei a favore (con tanto di nome e cognome)?

    Scatendando un pandemonio, con la gente che non capiva e se la prendeva con te, ed altri che si sforzavano a tutti i costi di capire: cosa ci sarà di buono in questo bando R5? ..ma, ovviamente, non capivano, e in buona fede ti chiedevano: scusa ma ci spieghi cosa ci trovi di buono? Ma io non ho letto una tua risposta su quel blog…

    …la leggo, però, su questo.
    Perchè andava bene il bando R5?
    Semplice – rispondi candida – perchè è una cosa che io già avevo.
    Il bene pubblico, cioè, è quello che è individualmente utile a te – è una cosa che io ho, perchè dovrebbe la sua valenza dovrebbe essere revocata in dubbio? -, da qui: o la mancanza di argomenti; o il ricorso, appunto, ad argomenti strumentali.

    Allora, però – nel metodo -, avverso chi sostiene tesi strumentali – con o senza argomenti – non è il caso di replicare.
    Passo e chiudo.

    Tom Placido Bombadillo

  207. gefinitib ha detto:

    Scusate, ma cos’è il “bando R5”?
    Sono in tempo per fare domanda?

  208. precaria ha detto:

    sei proprio penoso. riferisci una storia senza sapere i dettagli.

  209. France ha detto:

    Grazie per avermi rielencato le tue domande, precaria.
    Secondo me l’universita’ e’ malata: gli esempi di isole felici, sian essi un settore, un dipartimento o un ateneo, sono facilmente ribaltati dai molti esempi negativi, che non elenco per noia.
    Le “riformicchie” finora presentate (e nemmeno rese operative, ma che colpa abbiamo noi?) non cambiano tutto, solo alcuni aspetti marginali, ma comunque importanti: il sorteggio, l’abolizione di scritti e orali, la valutazione di soli titoli e pubblicazioni. Anche la pianta di ficus (il candidato interno ideale nel mio bestiario dell’Univ italiana) sa che queste cazzatelle danno noia agli equilibri pregressi e tagliano fuori i peggiori. E mi vanno pure bene, se poi non dureranno in eterno e si addiverra’ a quella riforma organica cui tutti pensano. Il blocco dei concorsi? Sbagliato, ovviamente, cosa dovrei dire? Infatti vorremo manifestare per sbloccare i sorteggi e il dm sui criteri che sbloccherebbero i concorsi. Ma nessuno ci vuol venire a questa manifestazione, chissa’ poi perche’…. Mi sembra di aver risposto alle tue domande.
    Veniamo alle proposte: via i finanziamenti pubblici alle Univ private: d’accordissimo, non ho mai mancato un’occasione per rimarcare che una uniov privata che prende il 52% (in media) del budget dalla Stato e’ una Univ a maggioranza pubblica!
    50% dai prof con attivita’ esterne: boh, si, mah. Si puo’ fare legalmente? Sembra un po’ un esproprio proletario, la vedo difficile.
    Pagare dignitosamente le docenze a contratto: certo che si.
    Hai altre domande?
    PS Rileggendo, non mi sembra di averti mai insultata. Solo esortata a fare outing, dato che le sentenze lanciate su Rita, che un nome e cognome ce li ha sempre messi, non erano troppo edificanti…

  210. euroscience ha detto:

    Comunque il problema e’ che, come mi ha detto un uccellino, i tagli di Tremonti rimarranno… almeno questa e’ la situazione odierna…

  211. France ha detto:

    Eh si, visto anche che deficit/pil=9.3%. Ve lo ricordate, vero che, doveva stare sotto al 3….

  212. Voltaire ha detto:

    Ormai è quasi ufficiale, secondo fonti bipartisan, che le elezioni I2008 si svolgeranno in settembre.

    E così pure questo anno so semo levati dalle P***e

    A maggior ragione MANIFESTAZIONE il 13 LUGLIO

    Diamo un segnale, arriviamo a 60 aderenti.

  213. Mike ha detto:

    @ unimediapisa,

    aricolo nella rassegna stampa CRUI, apparso su la repubblica firenze

  214. Marcus ha detto:

    @ Marco:

    >Che succede al CNR? Corre voce che sia stato
    >approvato un bando con centinaia di posizioni…

    Si sa chi saranno i vincitori/rici?

  215. Bombadillo ha detto:

    @gefintib, vatti a vedere http://www.buconero.eu, che poi è il sito dei precari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

    Tom

  216. Dingo ha detto:

    Penso di si.

  217. Emanuele ha detto:

    Laciatemi capire. C’è una precaria che espone delle sue legittime idee e le si risponde da più parti, senza entrare nel merito delle sue idee, che forse non è una precaria e che anche se lo fosse è troppo facile parlare da anonimi. D’altra parte fin qui non c’è niente di nuovo: questo giochetto è stato già fatto con altre persone dissenzianti che hanno deciso di non intervenire più sul blog, stufe di sentirsi accusate di avere il concorsino truccato già pronto.
    Ma qui c’è un colpo di scena. La precaria getta coraggiosamente la maschera e ha un CV fantastico. A questo punto un interlocutore, noto nel blog per il suo narcisismo e un non meglio identificato spirito di esaltazione, si permette di fare dell’ironia sui meriti della precaria e recupera polemicamente alcune prese di posizioni che la precaria ha fatto apparire con nome e cognome su un altro blob.
    Direi che c’è da vergonarsi: e se uno dicesse all’avv. bomabadillo che per lui l’Università è solo una prebenda come per molti altri avvocati e che può far finta di inseguire il “concorso perfetto” perché si guadagna da vivere in altro modo?
    E poi si stupisce che non trova i precari che lo seguono: uno che dichiara che l’unica verità è quella del Papa e che è meglio non fare concorsi che farli come prima sembra veramente creato dagli sceneggiatori del Miur.

  218. insorgere ha detto:

    @ emanuele
    non è solo bomba a dire che i concorsi con le vecchie regole è meglio non farli. in fondo è abbastanza semplice da capire: con le vecchie regole vanno solo ai paraculati, dunque meglio risparmiare i soldi e farli con regole meritocratiche (chenon richiedono lustri, basta la volontà politica)

  219. Emanuele ha detto:

    i concosi con le vecchie regole hanno ANCHE messo in cattedra gente degnissima e le nuove regole non impediranno ANCHE ai mediocri di entrare.
    ANCHE per ANCHE almeno mi tengo un sistema che PROCEDE! e che cazzo!!!

  220. euroscience ha detto:

    LEGES SINE MORIBUS VANAE
    (cfr. anche http://cnu.cineca.it/)

    Il problema e’ dato sia dalle regole, sia dall’etica, sia dagli incentivi.
    Non vi e’ contrapposizione fra le diverse modalita’ spesso richiamate per intervenire in un certo settore della vita sociale e organizzata. Qualcuno lo fa, ma senza grossi appigli filosofici (in genere trattasi di economisti che vorrebbero far corrispondere la realta’ ai loro sistemi di equazioni, ma – accidenti – non e’ cosi’ triviale).

  221. France ha detto:

    Fratelli carissimi
    Io ve lo dico con spirito ecumenico e cercando di vedere il buono che c’e’ in ognuno di noi: chi scrive su questo blog, salvo rarissime eccezioni, e’ gente che non e’ paraculata, per un motivo o per un altro. E’ quindi nell’interesse di tutti che quaggiu’ si discuta del modo migliore per consentire ai non paraculati di potersela giocare ad armi pari, per lo meno, con i paraculati. Le riforme devono pur scontentare qualcuno, sempre che le riteniamo necessarie. Vi chiedo: se domani dicessero riapriamo i concorsi e scordiamoci delle riforme, voi sareste contenti? Cambierebbe qualcosa per Insorgere, Bombadillo, Untenured, nerzin, marcmond, Rita Clementi…? Se qualcuno pensa che sia meglio non cambiare nulla, si faccia avanti, coraggio!

  222. France ha detto:

    @oimmei euroscience
    Omnia munda mundis.

  223. Buezza ha detto:

    TITOLO I
    ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO

    Articolo 1
    Autonomia e responsabilità delle università

    1. Le università sono sede della libera formazione e della trasmissione critica dei saperi, coniugano in modo organico ricerca, trasferimento di competenze e tecnologie al sistema produttivo e didattica avanzata e continuata e operano per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica.

    2. In attuazione dell’articolo 33 della Costituzione ciascuna università opera ispirandosi a principi di autonomia e di responsabilità entro i limiti previsti dalle leggi dello Stato.

    3. Al fine di rimuovere le barriere di accesso al’istruzione universitaria degli studenti meritevoli e privi di mezzi il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, di seguito denominato “Ministero”, attua e monitora specifici programmi per la concreta realizzazione del diritto allo studio.

    4. Il Ministero fissa obiettivi e indirizzi strategici per il sistema universitario e le sue componenti e ne verifica e valuta i risultati secondo criteri di qualità, trasparenza e promozione del merito, anche in riferimento alle migliori pratiche diffuse a livello internazionale, garantendo una distribuzione delle risorse pubbliche coerente rispetto agli indirizzi e ai risultati.

    Articolo 2
    Organi di governo delle università

    1. Le università statali, nel quadro del complessivo processo di riordino della pubblica amministrazione, provvedono entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge a modificare i propri statuti ai sensi dell’articolo 6 della legge 3 maggio 1989, n. 168, secondo principi di semplificazione, efficienza ed efficacia, con l’osservanza dei seguenti vincoli e criteri direttivi:
    a) adozione di un codice etico anche al fine di individuare le situazioni di incompatibilità e di conflitto di interesse e predisporre opportune misure per eliminarle;
    b) attribuzione al rettore della rappresentanza legale dell’università e delle funzioni di indirizzo, di iniziativa, di coordinamento; della responsabilità primaria nell’attuazione di tutte le attività istituzionali dell’ateneo e delle delibere del consiglio di amministrazione secondo criteri di qualità e nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza, trasparenza e meritocrazia; del compito di proporre e dare attuazione al documento di programmazione strategica triennale di ateneo di cui all’articolo 1-ter del decreto legge del 31 gennaio 2005, n. 7, convertito con modificazioni nella legge n. 43 del 2005 e successive modificazioni e del bilancio di previsione annuale; di tutte le funzioni non espressamente attribuite ad altri organi;
    c) determinazione delle modalità di elezione con voto ponderato del rettore tra i professori ordinari e associati in servizio presso qualunque altra università italiana, o di livello equipollente in una università straniera, in possesso di comprovata competenza ed esperienza di gestione, anche a livello internazionale, nel settore universitario, della ricerca o delle istituzioni culturali;
    d) durata della carica di rettore per non più di due mandati ed un massimo di otto anni, ovvero sei anni nel caso di mandato unico non rinnovabile;
    e) attribuzione al senato accademico, costituito per almeno due terzi da docenti di ruolo dell’università, e comunque da un numero di membri proporzionato alle dimensioni dell’ateneo non superiore a 35 unità, compresi il rettore e una rappresentanza degli studenti, della competenza a formulare indirizzi e pareri in materia di didattica e di ricerca, ad approvare i regolamenti ad esse relativi previo parere favorevole del consiglio di amministrazione e a svolgere funzioni di coordinamento e di raccordo con i dipartimenti e con le scuole di cui alla lettera n);
    f) attribuzione al consiglio di amministrazione delle funzioni di indirizzo strategico, di approvazione della programmazione finanziaria e contabile, di vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle attività istituzionali e di controllo; della competenza a nominare, su proposta del rettore, il personale docente e tecnico-amministrativo, ad attivare corsi e sedi, ad adottare il regolamento di amministrazione e contabilità, a deliberare il conto consuntivo e, su proposta del rettore e previo parere del senato accademico per gli aspetti di competenza, il documento di programmazione strategica di cui alla lettera b); il regolamento di amministrazione e contabilità è trasmesso al Ministero, ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 168 del 1989, nonché al Ministero dell’economia e delle finanze;
    g) composizione del consiglio di amministrazione nel numero massimo di undici componenti, compreso il rettore membro di diritto; previsione che i restanti componenti siano designati o prescelti secondo modalità previste dallo statuto, anche a seguito di avvisi pubblici, tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovate competenze in campo gestionale e di un’esperienza professionale di alto livello; previsione della non appartenenza di almeno il 60 per cento dei consiglieri ai ruoli dell’ateneo a decorrere dai tre anni precedenti alla designazione, per tutta la durata dell’incarico e nei tre anni successivi; previsione che il presidente del consiglio di amministrazione sia eletto dal consiglio a maggioranza qualificata di due terzi degli aventi diritto;
    h) durata in carica del consiglio di amministrazione per un massimo di quattro anni e rinnovabilità del mandato per una sola volta;
    i) divieto per i componenti del consiglio di amministrazione, fatta eccezione per il rettore e limitatamente al senato accademico, di ricoprire altre cariche accademiche; di essere componente di altri organi dell’università salvo che del consiglio di dipartimento; di rivestire alcun incarico di natura politica per la durata del mandato e ricoprire la carica di rettore o far parte del consiglio di amministrazione o del senato accademico di altre università statali o non statali; previsione di una clausola di decadenza per i consiglieri che non partecipano con la dovuta continuità alle sedute del consiglio;
    j) sostituzione della figura del direttore amministrativo con la figura del direttore generale, da scegliere tra personalità di elevata qualificazione professionale ed esperienza in campo organizzativo e gestionale, titolare di incarico conferito dal consiglio d’amministrazione su proposta del rettore e regolato con contratto di lavoro a tempo determinato di durata non superiore a quattro anni; determinazione del trattamento economico spettante al direttore generale in conformità ai parametri fissati dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di seguito denominato “Ministro”, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze; previsione, in caso di conferimento dell’incarico a dipendente pubblico non appartenente al ruolo dell’ateneo, del collocamento in aspettativa del medesimo senza assegni per tutta la durata del contratto; attribuzione al direttore generale della gestione e dell’organizzazione complessiva dei servizi e del personale tecnico-amministrativo dell’ateneo; previsione che il direttore generale partecipa, senza diritto di voto, alle sedute del consiglio di amministrazione;
    k) composizione del collegio dei revisori dei conti in numero di cinque componenti di cui tre effettivi e due supplenti, di cui un componente effettivo con funzioni di presidente ed uno supplente scelti dall’università tra dirigenti e funzionari del Ministero dell’economia e delle finanze ed uno effettivo ed uno supplente tra dirigenti funzionari del Ministero; rinnovabilità del loro mandato per una sola volta; previsione che l’incarico di revisore non può essere ricoperto da personale dipendente della medesima università;
    l) composizione del nucleo di valutazione con numero di componenti in prevalenza esterni all’ateneo; attribuzione al nucleo di valutazione del compito di verificare la qualità e l’efficacia dell’offerta didattica tenuto anche conto degli indicatori individuati dalle commissioni paritetiche docenti-studenti, anche ai fini delle procedure di accreditamento di cui all’articolo 7;
    m) riorganizzazione e semplificazione della articolazione interna degli atenei, con contestuale attribuzione al dipartimento delle responsabilità e delle funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative a tutti i livelli nonché delle attività rivolte all’esterno ad esse correlate o accessorie;
    n) riorganizzazione, fatto salvo quanto previsto alla lettera r), dei dipartimenti assicurando che a ciascun dipartimento afferisca un numero di professori e ricercatori a tempo indeterminato non inferiore a 30, ovvero 40 nelle università con un organico di professori e ricercatori a tempo indeterminato superiore a mille unità, e di ricercatori di cui all’articolo 1, comma 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, afferenti a settori scientifico-disciplinari omogenei;
    o) facoltà di istituire tra un congruo numero di dipartimenti, raggruppati in relazione a criteri di affinità o complementarietà disciplinare, ampie strutture di raccordo e supervisione denominate “scuole” che svolgono compiti di supervisione e razionalizzazione delle attività e dei servizi comuni, promuovono l’attivazione dei corsi di studio e ne coordinano il funzionamento e coordinano le proposte in materia di personale docente formulate dai dipartimenti in coerenza con la programmazione strategica di cui alla lettera b); il numero complessivo di tali strutture è proporzionato alle dimensioni dell’ateneo e in ogni caso non superiore a otto ovvero dodici nel caso di università con oltre tremila professori e ricercatori di ruolo a tempo indeterminato;
    p) afferenza dei corsi di laurea e laurea magistrale, anche ai fini della gestione amministrativa e contabile, al dipartimento i cui docenti svolgono la maggior parte degli insegnamenti di base e caratterizzanti del corso, garantendo in ogni caso a tutti i docenti afferenti al corso di prendere parte alle deliberazioni ad esso relative; afferenza alle scuole dei corsi a prevalente carattere interdisciplinare;
    q) individuazione dell’organo deliberante delle scuole, ove istituite, in un collegio composto dai direttori dei dipartimenti in esse raggruppati, da una rappresentanza dei coordinatori dei corsi di studio e di dottorato che vi afferiscono e da una rappresentanza degli studenti; attribuzione delle funzioni di presidente del collegio ad un professore ordinario afferente alla scuola eletto dal collegio stesso ovvero nominato secondo modalità determinate dallo statuto; previsione della durata triennale della carica, della rinnovabilità della stessa per una sola volta e incompatibilità dell’incarico di presidente di scuola con le funzioni di direttore di dipartimento e coordinatore di corso di studio o di dottorato;
    r) facoltà, per le università con un organico di professori e ricercatori a tempo indeterminato inferiore a cinquecento unità, di individuare una articolazione organizzativa interna semplificata cui attribuire unitariamente le funzioni di cui alle lettere o), p) e q);
    s) previsione dell’istituzione in ciascun dipartimento di una commissione paritetica docenti-studenti per l’assicurazione della qualità della didattica, con la competenza ad esprimere il proprio parere sull’attivazione di nuovi corsi di studio, svolgere attività di monitoraggio dell’offerta formativa e contribuire alla valutazione dei risultati della stessa;
    t) previsione di principi a tutela della rappresentanza studentesca, ivi inclusa la possibilità di accesso, nel rispetto della vigente normativa, ai dati necessari per l’esplicazione dei compiti ad essa attribuiti; previsione della facoltà di attivare organi di coordinamento delle rappresentanze studentesche;
    u) previsione che le ulteriori modifiche dello statuto siano adottate con le procedure di cui al comma 3.

    2. Gli istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale adottano, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica, proprie modalità di organizzazione fatto salvo quanto previsto alle lettere a), b), c), d), f), g), h), i), j), k), l), e s).

    3. Il testo contenente le modifiche statutarie di cui ai commi 1 e 2 è predisposto da apposito organo istituito con decreto rettorale e composto da non più di 5 membri, incluso il rettore con funzioni di presidente, designati pariteticamente dal senato accademico e dal consiglio di amministrazione, inclusa una rappresentanza degli studenti, e adottato con delibera del senato accademico e del consiglio di amministrazione, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.

    4. In caso di mancato rispetto del termine di cui al comma 1 il Ministero assegna all’università interessata un congruo termine per adottare le modifiche statutarie; decorso inutilmente tale termine, il Ministro costituisce una commissione composta da presidente e due membri in possesso di adeguate competenze professionali, con il compito di predisporre le opportune modifiche statutarie da sottoporre alla successiva approvazione ministeriale ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 168 del 1989. Ai componenti della commissione spetta esclusivamente il rimborso delle spese di missione con onere a carico dell’apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero.

    5. Il rispetto dei principi di semplificazione, efficienza ed efficacia di cui al presente articolo rientra tra i criteri di valutazione delle università valevoli ai fini dell’allocazione delle risorse statali.

    Articolo 3
    Fusione e aggregazione federativa degli atenei

    1. Al fine di migliorare la qualità, l’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica, di ricerca e gestionale e di ottimizzare l’utilizzazione delle strutture e delle risorse due o più università possono fondersi, ovvero aggregarsi, anche limitatamente ad alcuni settori di attività, in strutture federative sulla base di un progetto contenente, in forma analitica, le motivazioni, gli obiettivi e l’indicazione della procedura da seguire per l’adozione dello statuto della struttura federativa e le modifiche da apportare ai rispettivi statuti in conformità a principi di semplificazione, trasparenza ed efficienza. Il progetto dà conto altresì della compatibilità finanziaria della fusione ovvero dell’aggregazione.

    2. Il progetto di cui al comma 1, approvato, su proposta del rettore, dal consiglio di amministrazione di ognuno degli atenei interessati, sentito il rispettivo senato accademico, è sottoposto all’esame del Ministero, il quale emana il decreto di fusione ovvero di aggregazione federativa, che dispone altresì in merito ai trasferimenti finanziari e di personale.

    TITOLO II
    RIORDINO DELLA DISCIPLINA CONCERNENTE IL RECLUTAMENTO DEI PROFESSORI E RICERCATORI UNIVERSITARI

    Articolo 4
    Istituzione dell’abilitazione scientifica nazionale

    1. E’ istituita l’abilitazione scientifica nazionale, di seguito denominata “abilitazione”. L’abilitazione ha durata quadriennale ed è distinta per le funzioni di professore di prima fascia e di professore di seconda. L’abilitazione attesta la qualificazione scientifica che costituisce requisito necessario per l’accesso rispettivamente alla prima e alla seconda fascia dei professori, fatte salve le procedure di chiamata diretta o per chiara fama di cui all’articolo 1, comma 9, della legge 230 del 2005, e successive modificazioni.

    2. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con uno o più regolamenti emanati ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della pubblica amministrazione e dell’innovazione, sono disciplinate le modalità di espletamento delle procedure finalizzate al conseguimento dell’abilitazione in conformità ai criteri di cui al comma 3.

    3. I regolamenti di cui al comma 2 prevedono in ogni caso:
    a) l’attribuzione dell’abilitazione a seguito di motivato giudizio fondato sulla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche ed espresso sulla base di criteri e parametri differenziati per funzioni e per area disciplinare, definito con decreto del Ministro;
    b) la previsione di meccanismi di verifica quinquennale dell’adeguatezza e congruità dei criteri e parametri di cui alla lettera a) e di revisione o adeguamento degli stessi con apposito decreto ministeriale;
    c) l’indizione, con frequenza annuale, delle procedure per il conseguimento dell’abilitazione;
    d) la fissazione dei termini e delle modalità di espletamento delle procedure di abilitazione, distinte per settori scientifico-disciplinari, e l’individuazione di modalità idonee a consentire la conclusione delle stesse entro sei mesi dall’indizione, ovvero tre mesi per quelle da ricercatore; la garanzia della pubblicità degli atti e dei giudizi formulati dalle commissioni giudicatrici;
    e) la formazione, per ciascun settore scientifico-disciplinare, di un’unica commissione nazionale di durata biennale, mediante sorteggio di quattro commissari all’interno di una lista di professori ordinari costituita ai sensi della lettera g) e sorteggio di un commissario all’interno di una lista di studiosi e di esperti di pari livello in servizio presso università di un Paese aderente all’OCSE curata dall’ANVUR;
    f) che della commissione di cui alla lettera e) non può far parte, di norma, più di un commissario della stessa università; la previsione che i commissari in servizio presso atenei italiani possono, a richiesta, essere parzialmente esentati dalla ordinaria attività didattica, nell’ambito della programmazione didattica e senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, e che ai commissari in servizio all’estero è corrisposto un compenso determinato con decreto non regolamentare del Ministro, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;
    g) che il sorteggio di cui alla lettera e) è effettuato all’interno di liste, una per ciascun settore scientifico-disciplinare, contenente i nominativi dei professori ordinari appartenenti allo stesso i quali hanno presentato domanda per esservi inclusi producendo adeguata documentazione sulla propria attività scientifica complessiva, con particolare riferimento all’ultimo quinquennio; i predetti professori devono essere stati positivamente valutati ai sensi dell’articolo 7, comma 2, ed essere in possesso di un curriculum, reso pubblico per via telematica, coerente con i criteri e i parametri di cui al comma 1, lettera a), riferiti alla fascia e al settore di appartenenza;
    h) l’integrazione della lista del sorteggio con i professori appartenenti a settori scientifico-disciplinari affini, che presentano la propria candidatura, nel caso in cui i professori afferenti a settori scientifico-disciplinari oggetto del bando e che si sono utilmente candidati ai sensi della lettera g), sono in numero inferiore a venticinque;
    i) il divieto per i commissari di far parte contemporaneamente di più di una commissione di abilitazione, fatta salva l’ipotesi di cui alla lettera h), di commissioni di conferma in ruolo e, per tre anni dalla conclusione del mandato, di commissioni per il conferimento per l’abilitazione relativa ad altro settore scientifico-disciplinare;
    j) la preclusione, per coloro i quali non conseguono l’abilitazione, di partecipare alle procedure indette nel biennio successivo per la medesima funzione, ovvero nel triennio per la funzione superiore, anche se concernente altro settore scientifico-disciplinare;
    k) le apposite modalità per il riconoscimento dell’abilitazione scientifica nazionale a studiosi italiani o stranieri appartenenti a qualificate università o istituti di ricerca esteri e di norme volte a garantire pari opportunità di accesso alle procedure di abilitazione anche a studiosi italiani o stranieri operanti all’estero;
    l) che il possesso dell’abilitazione costituisce titolo preferenziale per l’attribuzione dei contratti di insegnamento ai sensi dell’articolo 1, comma 10, della legge n. 230 del 2005;
    m) lo svolgimento delle procedure per il conseguimento dell’abilitazione presso università dotate di idonee strutture e l’individuazione delle procedure per la scelta delle stesse; le predette università assicurano le strutture e il supporto di segreteria nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili e sostengono gli oneri relativi al funzionamento di ciascuna commissione; di tale onere si tiene conto nella ripartizione del fondo di finanziamento ordinario.

    Articolo 5
    Reclutamento e progressione di carriera dei professori e dei ricercatori universitari

    1. Le università procedono alla copertura di posti di professore di prima e seconda fascia e di ricercatore e di ricercatore a tempo determinato mediante procedure, disciplinate con proprio regolamento, nel rispetto dei seguenti criteri:
    a) accesso al ruolo di professore di prima e seconda fascia mediante procedure selettive pubbliche cui possono partecipare studiosi in possesso dell’abilitazione per il settore scientifico-disciplinare e per le funzioni oggetto del bando, ovvero per funzioni superiori purché non siano precedentemente assunti nelle medesime funzioni presso altro ateneo; accesso alle posizioni di ricercatore e di ricercatore a tempo determinato mediante procedure selettive pubbliche cui possono partecipare studiosi in possesso del titolo di dottore di ricerca; inserimento nei bandi, resi pubblici anche in rete, di informazioni dettagliate sui diritti e i doveri relativi alla posizione e sul trattamento economico e previdenziale spettante;
    b) avvio delle procedure di cui alla lettera a) sulla base della programmazione triennale di cui all’articolo 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e di cui all’articolo 1-ter del decreto-legge n. 7 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 43 del 2005;
    c) non più di un terzo dei posti di professore di ruolo di prima e di seconda fascia la cui copertura è programmata dall’ateneo può essere destinato a procedure di selezione riservate al personale in servizio presso l’università banditrice e almeno un terzo dei posti di professore di prima e di seconda fascia complessivamente attribuiti dall’ateneo è coperto da professori non in ruolo presso l’università banditrice da almeno un triennio;
    d) istituzione, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, di una commissione di almeno cinque componenti con il compito di istruire le procedure di selezione e composta da tutti i professori ordinari della scuola di cui all’articolo 2, comma 1, lettera o), afferenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del bando, ovvero, qualora questi siano in numero superiore a sette, da una rappresentanza eletta al loro interno; limitatamente alle procedure di selezione relative a ricercatori o a ricercatori a tempo determinato la commissione è composta anche da professori associati confermati della medesima scuola afferenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del bando, in misura non superiore a un terzo del numero dei professori ordinari che fanno parte della commissione; detta rappresentanza è eletta da tutti i professori associati della scuola afferenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del bando; qualora il numero dei professori ordinari ovvero associati in servizio nell’ateneo sia inferiore a cinque, la commissione è integrata con docenti di pari livello di settori affini ovvero con docenti del medesimo settore scelti all’interno della lista di cui alla dell’articolo 4, comma 3, lettera f);
    e) disciplina delle modalità con cui sono selezionati i candidati che possono essere invitati a tenere una lezione pubblica nella sede banditrice; sono escluse prove di esame scritto o orale;
    f) formulazione della proposta di chiamata da parte del dipartimento, cui è attribuito il posto, con voto favorevole della maggioranza dei professori di prima fascia, relativamente alle chiamate dei professori di prima e seconda fascia, e dei professori di prima e seconda fascia relativamente alle chiamate dei ricercatori e dei ricercatori a tempo determinato; la proposta, corredata del parere favorevole del collegio di cui all’articolo 2, comma 1, lettera q), è deliberata dal consiglio di amministrazione su proposta del rettore.

    2. Il Ministro destina annualmente una quota del finanziamento ordinario delle università al finanziamento di bandi per il reclutamento di ricercatori a tempo determinato e indeterminato da destinare, su base nazionale e per raggruppamenti di settori scientifico-disciplinari, a studiosi di elevate e comprovate capacità valutati sulla base dei criteri e parametri di cui all’articolo 4, comma 3, lettera a), e della presentazione di specifici programmi di ricerca. Ai vincitori è attribuita l’abilitazione per le funzioni di ricercatore.

    Articolo 6
    Valutazione dei professori e ricercatori

    1. Nei casi di mancata conferma di ricercatori o professori universitari ai sensi degli articoli 23 e 31 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, il fondo di finanziamento ordinario dell’ateneo presso il quale prestava servizio il ricercatore o il professore è ridotto di una quota del centocinquanta per cento del costo stipendiale medio per la fascia o ruolo di riferimento.

    2. La produzione scientifica dei professori di seconda fascia e dei ricercatori cui sono attribuite, nei due trienni successivi all’assunzione ovvero alla nomina, rispettivamente, le funzioni di professore di prima ovvero di seconda fascia è oggetto di valutazione da parte dell’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) e costituisce specifico parametro per l’allocazione del fondo di finanziamento ordinario. Costituiscono altresì criteri premiali:
    a) la percentuale di ricercatori assunti in ciascun ateneo che hanno conseguito in altra università italiana o all’estero il titolo di dottore di ricerca o equivalente, ovvero il diploma di specializzazione medica ovvero che abbiano maturato almeno tre anni come assegnisti di ricerca o come ricercatori presso altre università e centri di ricerca nazionali e internazionali;
    b) la percentuale di professori e ricercatori titolari, in qualità di responsabili scientifici, di progetti di ricerca internazionali e comunitari nell’arco dell’ultimo triennio.

    3. I ricercatori a tempo determinato sono sottoposti, dopo un triennio dalla nomina, ai fini del rinnovo del contratto, secondo procedure stabilite dall’università sulla base di apposito regolamento di ateneo che prevedono la presenza nella commissione giudicatrice di almeno un professore ordinario appartenente ad altro ateneo e sorteggiato all’interno della lista di cui all’articolo 4, comma 3, lettera h). Ai ricercatori a tempo determinato che ottengono un giudizio positivo è attribuito, ai sensi del comma 14, articolo 1, della legge 230 del 2005, un secondo contratto triennale e la durata dell’abilitazione in loro possesso è estesa per un quadriennio.

    4. Il mancato rispetto delle quote di cui all’articolo 5, comma 1, lettera c), determina la decurtazione del fondo di finanziamento ordinario nella misura corrispondente al costo stipendiale delle unità di personale chiamate in eccedenza rispetto alle quote stesse.

    TITOLO III
    INTERVENTI PER LA QUALITA’ DEL SISTEMA UNIVERSITARIO

    Articolo 7
    Obbligatorietà dell’accreditamento dei corsi di studio

    1. Con decreto del Ministro, adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988, è disciplinato un sistema di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio universitari sulla base di specifici requisiti didattici, strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti, definiti dall’ANVUR.

    2. Per i fini di cui al comma 1 le università, anche avvalendosi dei propri nuclei di valutazione, attivano opportune forme di verifica della qualità ed efficacia delle proprie attività formative, tenendo anche conto dei contributi provenienti dalle commissioni paritetiche di cui all’articolo 2, comma 1, lettera r).

    Articolo 8
    Riordino del dottorato di ricerca

    1. Al fine di sviluppare un organico ed efficiente sistema nazionale di dottorati di ricerca improntati alla valorizzazione della qualità e del merito secondo criteri di un ottimale utilizzo delle risorse e dell’adesione alle migliori pratiche internazionali, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro, adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 sono definiti, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 4 della legge 3 luglio 1998, n. 210, i principi ed i criteri per l’istituzione e la disciplina dei corsi di dottorato di ricerca e delle relative scuole.

    Articolo 9
    Impegno didattico e scientifico dei professori e ricercatori

    1. Al fine di determinare l’impegno complessivo dei professori universitari secondo principi di trasparenza e responsabilità, all’articolo 1, comma 16, della legge n. 230 del 2005 il secondo ed il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti:
    “Il trattamento economico dei professori a tempo pieno, ivi compresi quelli in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, è correlato ad un impegno complessivo per lo svolgimento di attività di ricerca, aggiornamento scientifico, didattica e di eventuali compiti istituzionali e gestionali, svolti anche in altri organismi ed istituzioni culturali non a scopo di lucro, quantificato, anche ai fini della rendicontazione dei progetti scientifici nazionali e internazionali, in 1512 ore annue, di cui almeno 350 sono riservate, sulla base di criteri e modalità stabiliti con regolamento di ateneo, a compiti didattici e di servizio per gli studenti in relazione alle esigenze dei corsi di studio di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale n. 270 del 2004. L’impegno scientifico, svolto nei modi propri di ciascun ambito disciplinare, è attestato dai titoli prodotti e dalla relazione di cui all’articolo 5. Il medesimo impegno complessivo è determinato, per i professori a tempo definito, in 750 ore annue, di cui almeno 250 destinate a compiti didattici e di servizio per gli studenti.”.

    2. La posizione di professore e ricercatore a tempo pieno è compatibile con incarichi di ricerca retribuiti anche comportanti responsabilità direttive in enti esterni purché regolati da convenzioni e in funzione di obiettivi di interesse dell’ateneo fermo restando il rispetto degli obblighi istituzionali.

    Articolo 10
    Relazione sull’attività didattica e scientifica

    1. Lo scatto biennale di cui agli articoli 36 e 38 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382 è attribuito a seguito di presentazione da parte dell’interessato di apposita richiesta corredata da una relazione sul complesso delle attività svolte nel biennio e di valutazione positiva di quest’ultima. La relazione è pubblicata sul sito istituzionale dell’ateneo.

    2. Una o più commissioni di ateneo nominate dal rettore, che possono includere anche professori di altri atenei italiani o stranieri, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, provvedono alla valutazione di cui al comma 1, sulla base di criteri definiti con decreto del Ministro, previo parere dell’ANVUR.

    3. Ai fini della stipula di contratti individuali integrativi di cui al comma 16, articolo 1 della legge 230 del 2005, è considerato, sulla base di criteri definiti con decreto del Ministro e dei regolamenti di ateneo, il raggiungimento di risultati particolarmente significativi nel campo della ricerca, della didattica, del trasferimento tecnologico o dell’acquisizione di risorse esterne.

    Articolo 11
    Misure in materia di mobilità professionale dei professori e ricercatori
    1. In deroga all’articolo 15 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.382, i professori universitari possono, a domanda, essere collocati per un periodo massimo di 5 anni in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati, anche operanti in sede internazionale, i quali provvedono anche al relativo trattamento economico e previdenziale.
    2. Il collocamento in aspettativa è disposto dal rettore sentito il dipartimento e la scuola cui il professore interessato risulta assegnato.
    3. Al collocamento in aspettativa disposto ai sensi del presente articolo si applicano le disposizioni di cui all’articolo 13 commi 4, 5 e 6, del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382.
    4. È sempre ammessa la ricongiunzione dei periodi contributivi a domanda dell’interessato, ai sensi della legge 7 febbraio 1979, n. 29, presso una qualsiasi delle forme assicurative nelle quali abbia maturato gli anni di contribuzione. Quando l’incarico è espletato presso organismi operanti in sede internazionale, la ricongiunzione dei periodi contributivi è a carico dell’interessato, salvo che l’ordinamento dell’amministrazione di destinazione non disponga altrimenti.

    Articolo 12
    Dotazione di personale delle università

    1. La programmazione triennale delle università di cui all’articolo 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e di cui all’articolo 1-ter del decreto-legge n.7 del 2005, convertito, con modificazioni dalla legge n.43 del 2005 individua modalità di ripartizione delle risorse idonee a garantire il riequilibrio nella composizione dei ruoli del personale docente, ricercatore e tecnico amministrativo delle università e la sua sostenibilità, assicurando comunque che in ciascuna università, ad eccezione degli istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale, la dotazione dei ricercatori a tempo indeterminato sia pari ad almeno il 40 per cento della dotazione di personale docente, la dotazione dei professori di seconda fascia sia superiore a quella dei professori di prima fascia e la dotazione di personale tecnico amministrativo non sia superiore quella del personale docente e ricercatore.

    2. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della presente legge le università sottopongono all’approvazione del Ministro un piano di sviluppo del fabbisogno di personale docente e tecnico-amministrativo volto al conseguimento entro e non oltre tre anni degli obiettivi di cui al comma 1.

    3. La mancata attuazione, parziale o totale, del piano di cui al comma 2 nei termini stabiliti determina la mancata erogazione della quota di fondo di finanziamento ordinario relativa alle unità di personale che eccede i limiti di cui al comma 1.

    Articolo 13
    Responsabilità finanziaria degli atenei

    1. Le università sono tenute ad adottare un sistema di contabilità economico-patrimoniale e di strumenti di monitoraggio dei flussi finanziari secondo principi omogenei su base nazionale. Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definiti i principi contabili, lo schema-tipo di bilancio e le modalità per la transizione al nuovo sistema di contabilità.

    Articolo 14
    Delega al Governo in materia di commissariamento degli atenei

    1. Il Governo è delegato ad adottare, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze uno o più decreti legislativi, in materia di procedure di commissariamento delle università in caso di dissesto finanziario sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi:
    a) previsione dei casi di dissesto finanziario nelle ipotesi in cui l’università non può garantire l’assolvimento delle proprie funzioni indispensabili ovvero nell’ipotesi in cui l’ateneo non può far fronte ai debiti liquidi ed esigibili nei confronti dei terzi ovvero quando il disavanzo dell’ateneo risulta superiore al 30 per cento del proprio bilancio;
    b) disciplina del procedimento di commissariamento con la previsione della preventiva diffida e della concessione di un termine per la predisposizione di un piano di rientro finanziario da sottoporre all’approvazione del Ministero, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da attuare nel limite massimo di un biennio; previsione delle modalità di controllo periodico dell’attuazione del predetto piano;
    c) disciplina delle modalità di assunzione della delibera di commissarimento da parte del Governo, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, nelle seguenti ipotesi:
    1. mancata predisposizione del piano entro il termine indicato nella diffida di cui alla lettera b);
    2. mancato adeguamento del piano alle prescrizioni contenute nell’eventuale diniego di approvazione;
    3. mancata attuazione del piano;
    d) nomina governativa, su proposta del Ministro, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, di uno o più commissari con il compito di provvedere alla predisposizione ovvero all’attuazione del piano di rientro finanziario.

    Articolo 15
    Riduzione del numero dei settori scientifico-disciplinari

    1 Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge il Ministro, con proprio decreto, ridetermina i settori scientifico-disciplinari, assicurando l’afferenza di almeno 50 professori di prima fascia in ciascun settore.

    TITOLO IV
    DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI DIRITTO ALLO STUDIO

    Articolo 16
    Oggetto e durata della delega

    1 Al fine di dare attuazione agli articoli 3, secondo comma, 33, 34 e 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione il Governo è delegato ad adottare, su proposta del Ministro, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi in materia di diritto allo studio universitario, sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi:
    a) riordino della normativa vigente in materia di diritto allo studio nelle università e nelle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, di seguito denominate istituzioni di istruzione superiore, anche al fine di definire i livelli essenziali delle prestazioni destinate a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’accesso ed il conseguimento della laurea, della laurea magistrale e del dottorato di ricerca agli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi;
    b) individuazione dei beneficiari delle prestazioni di cui alla lettera a) con riguardo agli studenti iscritti ai corsi di studio delle istituzioni di istruzione superiore;
    c) disciplina con decreti ministeriali a cadenza triennale, adottati previo parere del CUN, della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, del Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU), del Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica musicale e coreutica (CNAM) e della CRUI dei seguenti aspetti:
    1) requisiti di eleggibilità relativi al merito ed alla condizione economica degli studenti sulla base della situazione economica equivalente di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni;
    2) importi minimi delle borse di studio e il termine massimo per l’erogazione dei relativi ratei;
    3) criteri per l’attribuzione alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano delle risorse statali allo scopo destinate e della relativa rendicontazione;
    4) facoltà per le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano di prevedere prestazioni ulteriori rispetto ai livelli essenziali di cui alla lettera a);
    d) previsione di accordi di programma tra Ministero, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e istituti di istruzione superiore compresi nel loro ambito territoriale, al fine di elaborare strategie di intervento per il miglioramento dei servizi in favore degli studenti;
    e) previsione di accordi di programma tra Ministero, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano per favorire la trasferibilità transregionale delle borse di studio e dei sussidi assegnati al fine di favorire la mobilità studentesca;
    f) disciplina dei requisiti minimi necessari per l’accreditamento dei collegi universitari da parte del Ministero.
    2. Sugli schemi di decreti legislativi di cui al comma 1 è acquisito il parere della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

    Articolo 17
    Norme transitorie e finali

    1. Ai fini dell’articolo 4 l’idoneità conseguita ai sensi della legge n. 210 del 1998 è equipollente all’abilitazione scientifica nazionale limitatamente al relativo periodo di durata di cui all’articolo 1, comma 1, lettera g), della stessa legge.

    2. In relazione a quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione dei nuovi statuti nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana i competenti organi universitari avviano le procedure per la costituzione dei nuovi organi statutari.

    3. I mandati degli organi statutari in scadenza nel periodo di predisposizione e approvazione delle revisioni statutarie ai sensi dell’articolo 1 si concludono alla data di costituzione dei nuovi organi. I mandati dei rettori con scadenza successiva alla data predetta sono portati a compimento secondo quanto previsto dagli statuti vigenti alla data di approvazione della presente legge.

    4. Ai fini del computo della durata massima del mandato o delle cariche di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), e), e f), è considerato anche il periodo di durata delle stesse già maturato al momento della entrata in vigore dei nuovi statuti.

    5. Le università provvedono entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge a risolvere, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, il rapporto lavoro dei professori di prima e seconda fascia e dei ricercatori che abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno di età con un preavviso di sei mesi.

    6. All’articolo 1, secondo comma, del decreto legge 2 marzo 1987, n. 57, convertito nella legge 22 aprile 1987, n. 158, è soppressa la seguente parola: “confermati”.

    7. All’articolo 1, comma 9, della legge 4 novembre 2005, n. 230, come sostituito dall’articolo 1-bis del decreto-legge n. 180 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 1 del 2009, al primo periodo, dopo la parola “cervelli” sono inserite le seguenti: “o di programmi di ricerca finanziati dal Ministero stesso”.

    8. A decorrere dalla data di entrata in vigore delle modifiche statutarie, adottate ai sensi dell’articolo 2, comma 1, sono disapplicate le seguenti disposizioni:
    a) l’articolo 16, comma 4, lettere b) ed f), della legge n. 168 del 1989;
    b) l’articolo 17, comma 110, della legge 15 maggio 1997, n. 127;
    c) l’articolo 3 della legge 3 luglio 1998, n.210.

    9. A decorrere dalla data di entrata in vigore dei regolamenti di cui all’articolo 4, comma 2, è abrogato il decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 164, ad eccezione degli articoli 13 e 14, comma 4.

    10. A decorrere dalla data di entrata in vigore dei regolamenti di ateneo di cui all’articolo 5 sono disapplicate le seguenti disposizioni:
    a) l’articolo 1, comma 8 e 15, della legge n. 230 del 2005;
    b) l’articolo 3-ter, commi 1, 2 e 3, del decreto-legge n. 180 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 1 del 2009.

    11. A decorrere dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui all’articolo 15, è abrogata la legge 2 dicembre 1991, n. 390.

    12. Dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  224. Miriam ha detto:

    “i concorsi con le vecchie regole hanno ANCHE messo in cattedra gente degnissima”

    Quale percentuale ad una sola cifra?

  225. mino ha detto:

    Euroscienze o Buezza, per favore potresti dirmi a quale data risale la bozza che hai diffuso?
    Infatti sul sito dell’Apri ne è stata diffusa una simile, datata il 20 maggio, ma con alcune differenze sostanziali, la prima che mi salta in mente è che per diventare ricercatori nella tua bozza NON occorre l’abilitazione nazionale.

    • euroscience ha detto:

      Chiedere a Buezza, io questa bozza la vedo per la prima volta adesso.
      Pare una specie di versione 1.33 dello stesso rolling document che si agita nei desktop dell’Ufficio Legislativo del Ministero da mesi (o magara una variante branchioide a cura di qualcun’altro li’ attorno)

  226. Bombadillo ha detto:

    Caro Emanuale,
    ti faccio notare che:

    1. la manifestazione del 13 luglio non è mica a favore del Papa-Re, altrimenti – ma è solo un esempio paradigmatico – non penso proprio che uno che ha come nikname Voltaire (arggh, che ho scritto, mi si è incendiato il dito!) ci verrebbe. Dunque, come vedi, si possono avere estrazioni culturali molto diverse, ma trovarsi d’accordo sull’esigenza di aprire al merito ed alla responsabilità l’Università italiana (obiettivo dell’APRI), o anche, più semplicemente, sulle 3 richieste oggetto della manifestazione che, per altro, non è affatto mia personale, ma dell’APRI e, se fosse ancora operativa, probabilmente anche della R.N.R.P., che era stata invitata ad apporre la sua sigla;

    2. tu sostieni che io non abbia risposto nel merito alle obiezioni di Precaria avverso il sorteggio dei commissari, ma questo è OGGETTIVAMENTE NON CONFORME AL VERO, perchè io ho risposto ampiamente argomentando, per altro, su una questione di così solare evidenza…

    3. tu affermi che io abbia fatto dell’ironia sui meriti della Precaria, ma anche questo è OGGETTIVAMENTE NON CONFORME AL VERO, io ho fatto ironia, come ho spiegato, su quell’altra (vera o presunta) precaria che sostenva che chi ha molte pubblicazioni prestigiose e non è strutturato vuol dire che non ha CARISMA; questo, ovviamente, mi serviva per anche per confermare che, oramai, siamo così allo sbando che si potrebbe sostenere qualsiasi cosa.

    4. bisogna prendersi la responsabilità delle proprie opinioni. Io lo faccio sempre, anche di alcune mie “opinioni” mooolto più scomode e “politicamente scorrette” di quelle di Precaria sul bando R5. Allora, però, non vedo proprio di cosa dovrei vergognarmi, se ho messo Precaria – come sarei pronto a mettere, in primis, me stesso, e chiunque altro – davanti alla responsabilità di quanto da lei affermato in altra sede, e le ho chiesto spiegazioni.

    5. se, poi, la sua spiegazione lungi dal convincermi della bontà di quanto da lei affermato, mi ha convito che Precaria è pronta a fare affermazioni strumentali, ed io quindi preferisco non discuterci, da me che vuoi? Devo pensarla per forza come te?

    6. Io, almeno, diversamente, tanto da Precaria (sei penoso), quanto da te (noto per suo marcisismo e spirito di esaltazione) riesco ad esprimermi senza aver bisogno di ricorrere alle offese personali.

    7. non credo che qui nessuno abbia mai affermato che con le vecchie regole non siano passate persone (tu, mi sembra, scrivi DEGNISSIME) io, invece, dico BRAVISSIME. Il punto, però, è che non sono passate grazie a quelle regole, ma NONOSTANTE quelle regole. I non meritevoli, invece, sono passati proprio GRAZIE a quelle vecchie regole. Solo che ora non ci sono soldi, e non possiamo più permetterci di sprecare neppure un posto.

    Tom

    P.S.: non so dove vivi tu, ma a Bari vi è una inflazione di avvocati ECCEZIONALE e tutti i giovani senza uno studio di famiglia, o, comunque, un qualche forma di appoggio alle spalle, trovano delle difficoltà. Figurati uno che, come me, ha sempre fatto al 99% ricerca, e, al prossimo novembre (mi scade l’assegno), si troverà a dover iniziare a puntare sulla professione, ma quando è ormai un “vecchietto”.

  227. Bombadillo ha detto:

    ..mino, ti do un consiglio fraterno. Lascia perdere le bozze.
    Tom

  228. Ricercatore Confermato ha detto:

    Cari amici:
    visto da dentro…. se passa una bozza del genere o una qualsiasi riforma dei concorsi non esce un posto per 2 anni (motivi tecnici di adattamento del sistema), per cui i primi posti saranno nel 2011.

    Se escono i decreti attuativi dei concorsi legge Moratti i primi posti sono a novembre/dicembre 2010.

    Molti di voi per quelle date saranno scaduti, ma forse questo e’ lo scopo di tanto parlare di meritocrazia. Con la legge attuale del decreto Gelmini ed i tagli in finanziaria non riesco ad immaginarmi un Univerista’ che bandisca.

    Decidete un po’ voi su che cosa volete battervi ma ricordate che per banali motivi tecnici ogni assunzione sara’ gestita dagli attuali ordinari e questo indipendentemente dalle regole che saranno scelte.

  229. France ha detto:

    Domanda: ma la legge sul rientro dei cervelli che la GElmini annuncio’ per il 100mo compleanno della Montalcini qualcuno l’ha materialmente vista? In giro trovo solo i comunicati stampa, ma la bozza…. bbbboh?

    • euroscience ha detto:

      Si tratta di uno stanziamento previsto nel decreto di ripartizione FFO, attualmente in consultazione.

      All’art. 6 si legge:
      “6.000.000 € vengono destinati per l’avvio di un programma denominato “Programma per giovani ricercatori”a favore di giovani studiosi ed esperti italiani e stranieri, in possesso di titolo di dottore di ricerca o equivalente da non più di 6 anni e impegnati stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio, finalizzato alla realizzazione di programmi di ricerca autonomamente proposti presso Università italiane, attraverso la stipula di contratti ai sensi dell’art. 1, comma 14, della legge n.230/05, sulla base di criteri e modalità stabiliti con decreto del Ministro.”

  230. Enrico ha detto:

    Bomba, mi sei simpatico, ma qualche volta esageri:
    dare a qualcuno del narcisista e dirgli che ha uno spirito di esaltazione non è offenderlo.
    L’ironia per te va bene solo a senso unico?

    Forza tutti il 13 in piazza!

    Domanda: ma chi ha detto che le votazioni saranno a settembre?

  231. insorgere ha detto:

    questa bozza è ovviamente ancora diversa dall’ultima.
    è caduto il rif. ai punteggi numerici per ciascun titolo/pubblicazione.
    la punizione per chi assume uno che non passa la valutazione è aumentata dal 100 al 150% dello stipendio medio. tra le tante cose tristi c’è che così ci sono punizioni ma non premi.

    inoltre è ovvio che se si aspetta che i conocrsi partano con queste regole resta tutto fermo per almeno 2 anni. per questo l’apri chiede da tempo direttamente al miur e a mezzo stamap che nel frattempo si svolgano i concorsi con il dm 180 e dunque che esca lo strabenedetto dm sui criteri

  232. insorgere ha detto:

    per inciso:
    io scado, per l’ennesima volta, a settembre.

  233. Voltaire ha detto:

    @enrico

    Le indiscrezioni delle votazioni I2008, che per altro anche altri avevano ipotizzato qui e sul sito APRI, è di provenienza, ancorchè indiretta, del CUN.

    Che sia verosimile si evince dal fatto che oggi è 2 luglio e che, anche se dovessero essere indette domani le elezioni, tra la pubblicazione degli elenchi di elettorato attivo e passivo e altri mazzi burocratici, gli ordinari sarebbero chiamati a votare a metà agosto. Già li vedo che si avviano al seggio telematico col solleone….
    Quindi settembre. E speriamo che sia davvero settembre.
    Mi scuso per il pessimismo.

  234. insorgere ha detto:

    io sapevo novembre, dunque settembre sarebbe ottimo

  235. Voltaire ha detto:

    settembre si indicono le elezioni, quindi voto ad ottobre e sorteggio a novembre, concorsi a dicembre-gennaio, e prese di servizio a marzo2010/novembre2010

    L’ottimismo è il profumo della vita…por

  236. Albert ha detto:

    C’è il solito problema della cancellazione dei bandi da associato e ordinario, cui l’ufficio legislativo del MIUR sta lavorando. Finché non trovano la scappatoia, non si voterà.

  237. Marcus ha detto:

    Organizziamo una petizione on line per chiedere il ritiro dei bandi con doppia idoneità?

  238. insorgere ha detto:

    quindi per la seconda sessione 08 si andrebbe a elezioni a febbraio-marzo?

  239. euroscience ha detto:

    Comunque l'”avvenimento” di oggi, 3 luglio, sara’ l’adozione – da parte del CdM – della versione preliminare del Regolamento dell’ANVUR.
    Per inciso posseggo una versione di questo testo, aggiornata al 25 giugno, quindi abbastanza buona.
    Dal punto di vista politico-mediatico ci sara’ senz’altro un po’ di can-can del Ministro, che magari fara’ una conferenza stampa e potrebbe unire a questo evento anche l’adozione di altre decisioni proprie i.e. financo dei decreti ministeriali pendenti (ove possibile).

    Pero’ c’e’ da tenere presente che questa adozione e’ solo un “esame preliminare”, perche’ adesso il Regolamento ANVUR dovra’ andare:
    1) al Consiglio di Stato (con possibilita’, come accadde con Mussi, di rimando al mittente per modifiche, e indi seconda sentenza a seguire)
    2) alle Commissioni Parlamentari – sia di Camera che di Senato – per la dovuta consultazione e parere
    3) e non parliamo di CUN, CRUI, Sindacati, e balle varie che si confronteranno con il processo in itinere di questo testo.

    Ricordo che Mussi adotto’ la versione preliminare il 5 Aprile 2007, e si ritrovo’ a concludere (e pure in modo imperfetto) con la pubblicazione del relativo DPR nella G.U. del 7 aprile 2008, pochi giorni prima delle elezioni che l’avrebbero scalzato dal sentarino, e quindi impossibilitato a concludere in prima persona il processo.

    Poi arrivo’ la Mary Star, che ci ha messo piu’ di un anno a ricominciare tutto il percorso daccapo.

    Della serie: La Ginnastica Politica come Stipendificio della Casta.

  240. Bombadillo ha detto:

    ..be, ce lo dicevamo per e-mail io e France, proprio l’altro giorno, che l’unica speranza per questa generazione di precari sono questi 3-4 mila posti da ricercatore che dovrebbero andare con delle regole decenti (certo molto dipenderà dal contenuto del d.m., che però si preannuncia pessimo).
    Io ai concorsi con le regole del d.d.l. non ci penso proprio (tente presente che sono a doppio livello e che, in ogni caso, divenuta legge il d.d.l. si rinizierà con la pagliacciata dei regolamenti, senza dei quali la legge non è operativa..).

    ANCHE PER QUESTO E’ ESSENZIALE LA MANIFESTAZIONE DEL 13 (luglio): PER TUTTI QUELLI CHE NON POSSONO – O CHE COMUNQUE NON VOGLIONO – ASPETTARE IL 2013.

    Tom

    P.S.: caro Enrico, ma tu ci vieni alla manifestazione?
    ..e poi sarebbe stato ironico se avesse scritto “l’avv.Bombadillo di che brilla per umiltà e pacatezza.”

  241. martno ha detto:

    ma la bozza di Buezza a quando risale? è più nuova di quelle che circolavano nei giorni scorsi?

  242. ario ha detto:

    Contrariamente a quanto riportato nel sito del Corriere della Sera e da alcuni quotidiani nei giorni scorsi, nel testo del “decreto legge «anti-crisi»” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 150 del 1° luglio il decreto legge 1 luglio 2009, n. 78 “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga
    di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”, non e’ piu’ presente la norma che consentiva il pre-pensionamento dei dipendenti pubblici (anche dei ricercatori universitari) con almeno 40 anni
    di contributi.

    A questo proposito riportiamo la prima parte dell’articolo “Statali, salta la norma sui 40 anni di contributi”, comparso sul Messaggero del 3 luglio
    2009: “Statali, salta la norma sui 40 anni di contributi di PIETRO PIOVANI

    ROMA Ci hanno ripensato un’altra volta. Dal decreto del governo e’ sparita quella norma che avrebbe aumentato il numero di dipendenti pubblici da
    mandare in pensione forzata: era scritta nel testo approvato dal Consiglio
    dei ministri venerdì scorso, ma nel testo pubblicato ieri in Gazzetta
    ufficiale non c’e’ piu’. Quindi il pensionamento del personale con 40 anni
    di contributi figurativi non si fara’ piu’, anche se non e’ detta l’ultima
    parola: ora il provvedimento comincia il suo iter parlamentare, e durante i
    lavori di Camera e Senato potrebbe sempre rispuntare in un emendamento.
    L’esodo. Gia’ dall’inizio di quest’anno nello Stato, negli enti locali e
    nella sanita’ si sta attuando, senza troppo clamore, una sorta di grande
    piano di prepensionamenti. Le amministrazioni possono mandare a casa tutti
    i dipendenti che hanno raggiunto i 40 anni di contributi. Cosi’ ha previsto
    un articolo del decreto finanziario del 2008. Finora alla norma si e’ data
    un’interpretazione ristretta: per calcolare la soglia di 40 anni contano
    solo gli anni di lavoro reale, mentre non valgono quelli della laurea e del
    servizio militare (i cosiddetti “contributi figurativi”). Ma più volte il
    governo ha cercato di affermare l’interpretazione piu’ estensiva.
    L’eta’ contributiva. Se si includessero nel conto anche i contributi
    figurativi, il numero di dipendenti pubblici che hanno maturato 40 anni di
    contributi crescerebbe notevolmente. Secondo quanto riferisce l’Inpdap, nel
    solo 2009 si arriverebbe a quasi 140 mila pensionamenti, cioe’ il doppio
    dell’anno scorso. Rientrerebbero nel limite, ad esempio, tantissimi medici
    che hanno riscattato gli anni dell’universita’ e della specializzazione.
    Non a caso qualcuno sospetta che siano proprio le regioni a spingere
    perche’ prevalga questa interpretazione piu’ larga. Sta di fatto che la
    versione estensiva della norma era stata scritta dal governo gia’ lo scorso
    anno, ed e’ stata poi riproposta in altre occasioni. L’ultima la settimana
    scorsa, all’interno del decreto con le misure anticrisi. Le proteste di
    questi giorni hanno evidentemente convinto i ministri a ripensarci.”

  243. insorgere ha detto:

    ecco, questa è una questione su cui dare battaglia.

  244. Miriam ha detto:

    Riproponiamo i 65 anni anche per i prof?

  245. insorgere ha detto:

    @ miriam. ho appena proposto all’apri di contattari di capigruppo di tutit i partiti nelle commissioni di camera e senato (credo sia la commissione bilancio) per chiedere che venga introdotta la possibilità del prepensionamento con 40 anni di anziantà contributiva per ric. ass e ord.

    e nel frattempo magari tenteremo di fare pure un po’ di casino a livello mediatico.
    non ci conterei troppo, ma un tentativo va fatto.

  246. insorgere ha detto:

    BREAKING NEWS:

    parrebbe (il condizionale è d’obbligo) che oggi in conferenza stamap dopo cdm la ministra dovrebbe annunciare – insieme ad anvur – anche l’uscita dell’agognato dm sui criteri.
    così mi riferisce uccellino che svolazza nei pressi di palazzo chigi.

    ovviamente se non vedo non credo.

  247. Miriam ha detto:

    Grande insorgere! Ti appoggio al 100%.

    Ma oggi la ministra si “limiterebbe” ad annunciare il dm, mica a firmarlo? Se è solo annuncio non mi sembra un gran progresso. La politica italiana pullula di annunci di cose dati oggi per cose realizzate fra due anni.

  248. insorgere ha detto:

    dovrebbe annunciare che l’ha firmato, a quanto ho capito.
    ma ribadisco che se non vedo non credo

  249. Voltaire ha detto:

    Esco dal coro.

    Premetto di rispettare i punti di vista espressi negli ultimi post, ma la questione pensionamenti mi sembra una questione secondaria.
    Non mi entusiasma affatto codesta battaglia sui pensionamenti a 65 anni.
    Anzi mi colpisce che qualcuno si infervori per tale questione e che sulla ripresa dei concorsi, DM criteri, e pericolo di perdere i fondi Mussi ci sia un tiepido interesse.

  250. insorgere ha detto:

    @ voltaire non è che ci sia tiepido interesse sulla ripresa dei concorsi.
    e quanto ai prepensionamenti, senza quelli scordiamoci pure che si aprano spazi nel breve-medio termine.

  251. Ricercatore Confermato ha detto:

    Come vedete Giavazzi si fa sentire e fa sapere che la soluzione a tutti i mali dell’università e alla fuga della Rita sia dare piu’ soldi e piu’ potere alle universita’ private. Medidate gente … medidate…

  252. Fra ha detto:

    Giavazzi nell’articolo citato dice di aumentare le tasse per l’università pubblica (idea comunque discutibile, io personalmente non la condivido), non parla di aumentare i fondi alle università private.

  253. France ha detto:

    Ma la bozza buezza, al punto 5 delle n orme transitorie, prvede di mandarli tutti in pensione a 65 o ci vedo male?

  254. insorgere ha detto:

    si, lo prevede.
    mi chiedo se sia possibile per quelli già in ruolo o sia inteso per il futuro

  255. mino ha detto:

    Grande France! non me ne ero accorto di questa norma!
    Non passerà mai in parlamento, ma sono totalmente d’accordo.
    Che abbiano letto le proposte dell’Apri che inviammo ai primi di giugno? (consultabili su http://www.ricercatoriprecari.it/documenti/Proposte%20APRI/Proposte_per_DDL_su_governance_e_reclutamento.pdf)?

    • Gianluca ha detto:

      Leggo le proposte APRI sul DDL solo adesso. Perche’ per l’RTD non avete richiesto uno stipendio superiore (per esempio 120-200% dell’RTI)? Ritengo che il rischio che la precarieta’ implica debba essere remunerato.

      Gianluca

  256. mino ha detto:

    No no insorgere … vale per quelli già in ruolo!

  257. France ha detto:

    Grande Lucas che me lo ha fatto notare due minuti fa, pure io non me ne ero accordo. Secondo me e’ la conferma che la bozza e’ uno scherzo.

  258. insorgere ha detto:

    hahhahha
    ke ridere questo skerzone.

    certo che al miur sono dei gran burloni.

  259. insorgere ha detto:

    spero che passi. ma temo che in ogni caso sarebbero sommersi dai ricorsi

  260. Pasquale Palladino ha detto:

    Per chi volesse ricordarlo a Giavazzi, la PRIVATA e cattolica università del sacro cuore di MILANO è riuscita a far vincere concorsi in medicina a laureate in lettere e filosofia, imparentate con i baroni.

    http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/laureata-lettere/laureata-lettere/laureata-lettere.html?rss

  261. France ha detto:

    Voglio fare il bastian contrario ma secondo me Giavazzi, nel suo piccolo, ha ragione. Lui chiede solo agli uomini del Governo di fare outing (ancora sta parola) e invece di continuare a annunciare le nozze coi fichi secchi di presentarsi per quello che sono, ovvero dei sanguinari autarchi che dello Stato, se potessero, lascerebbero le macerie. L’Universita’ la paghino gli studenti, cazzo, 7000 milioni di euro da domani ce li teniamo in tasca: diviso per 1777000 studenti fa 4000 euro di tasse l’anno a testa, che non ce li avete, razza di pezzenti?

  262. Fra ha detto:

    Non so se è già stata segnalata, comunque ecco l’ennesima bozza datata 9 giugno 2009: http://www.bo.infn.it/~spurio/senato/ddl-gov.pdf

    E’ estremamente simile a quella postata da Buezza. Potete divertirvi a trovare le differenze. Io da una lettura veloce ho trovato le seguenti:

    Punti nella versione di Buezza ha che mancano nella versione pdf:

    Articolo 2, punto 1n : riorganizzazione dei dipartimenti

    Punti nella versione pdf che mancano nella versione di Buezza:

    Articolo 2, punti 5 e 6.
    Articolo 4, punto 3c : punteggi numerici per l’abilitazione
    Articolo 4, punto 3n : obbligo di avere il dottorato per conseguire l’abilitazione
    Articoli 4, punti 4,5,6
    L’articolo 8 (riordino del dottorato di ricerca) manca.
    Articolo 15 (16 nella bozza di Buezza): Oggetto e durata della delega, manca il punto 2

    Le norme transitorie sono differenti. In particolare nel pdf manca il pensionamento a 65.

  263. Miriam ha detto:

    In questo paese i diritti spuntano come funghi. Soprattutto quelli dei professori ordinari.

    Loro rivendicano il diritto di andare pensione a 135 anni. Il 95% del paese va in cassa integrazione e perde il lavoro. Ma un po’ di solidarietà sociale no, eh?

  264. Mario ha detto:

    Da una analisi comparativa, l’ordine cronologico sembrerebbe essere:

    bozza 18 maggio
    bozza 9 giugno
    bozza postata sopra

    Infatti la 9 giugno è una via di mezzo fra le altre 2.

  265. Bombadillo ha detto:

    Sono completamente d’accordo con V.
    ..per il resto..

    Caro Giorgino,
    diverse università bandiscono – se pur con il contagocce – posti da ricercatore, per la semplice ma fondamentale ragione che fino al 31 dicembre 2009 (se non ricordo male: ma bisognerebbe controllare sul d.l. 180/08) si possono bandire tali concorsi che dovranno essere espletati con le nuove regole (però ancora incomplete: manca il famoso d.m. sulla valutazione delle pubblicazioni) e comunque non operative (il d.m. sul sorteggio c’è, è fatto molto bene, ma per motivi strumentali non si procede alla formazione delle commissioni).

    La norma dei 65 anni è chiaramente giusta, ma, in difetto di una espressa dizione contraria, deve intendersi valevole solo per il futuro (cfr. art.11 delle c.d. preleggi). Meglio così. Perchè, altrimenti, ci si sarebbe ritrovati davanti solo ad una pioggia di ricorsi DESTINATI AD AVERE ESITO POSITIVO.

    A proposito di ricorsi, io non ho letto i bandi delle altre università, che hanno appunto bandito con le regole nuove. Secondo me, però, il bando “linkato” è illegittimo, perchè vuole introdurre una verifica della lingua straniera in sede di, testualmente, prova orale, che invece non è prevista dalle nuove norme: nè la verifica, nè la prova orale.
    Badate: non ne faccio una questione di merito, ma di metodo.
    Se c’è una legge bisogna rispettarla, a partire dai bendi, altrimenti, proprio a partire dai bandi, si trasmette ai commissari l’idea di poter trasformare la discussione dei titoli in qualcosa di completamente diverso, ovverosia in una prova orale: e indovinate chi la vincerà? Il passato è duro a morire.

    Tom

  266. Miriam ha detto:

    Bisognerebbe allora incentivare in qualche modo i prof ad andare volontariamente in pensione.

  267. insorgere ha detto:

    @ bombadillo
    penso che quello che hai scritto sull’illegittimità di quel bando sia corretto. perchè non butti giu una letterina da spedire al rettore di quell’ateneo a nome apri per segnalargli la questione (con minaccia di ricorsi)

  268. insorgere ha detto:

    @ miriam
    visto che, giustamente, ti accalori per la questione del pensionamento perché non provi a scrivere due righe da mandare ai membri delle commissioni parlamentari per chiedergli di inserire il pepensionamento con 40 anni di anzianità contributiva?

    poi la rivediamo e la mandiamo come apri (oppure se vuol farlo rnrp…)

  269. Giorgino ha detto:

    Grazie delle spiegazioni, se ho capito bene, dunque, i (pochi) concorsi che si stanno bandendo sono operativamente non espletabili, almeno finchè non esce il d.m. sulle pubblicazioni. Ma allora perchè bandire? O visto dall’altra parte: perchè il resto degli atenei non bandisce?

  270. Roberta ha detto:

    Salve a tutti. Avrei una domanda, che penso possa riguardare molti di noi.
    Da vari discorsi, sentiti dai professori con cui collaboro, mi pare di aver capito che per quanto riguarda i docenti che sono diventati Associati (forse anche Ordinari, ma non ne sono sicura) dopo una certa data (credo il 1998) ci sia la possibilità (o l’obbligo?) di andare in pensione a 67 anzichè a 70 anni. E’ vero?
    Grazie mille.

  271. France ha detto:

    Se non sbaglio era un provvedimento di Mussi… Ma, hem, ricorsi?

  272. mino ha detto:

    Cara Roberta,
    quella che poni è una questione “annosa”. Infatti l’età di pensionamento è una funzione di più variabili (complesse) … fra cui alcune davvero divertenti come se sei diventato professore associato vincendo un concorso oppure via ope-legis (in quest’ultimo caso, incredibilmente, puoi andare in pensione più tardi!), oppure appunto quando sei diventato professore associato, o quando il concorso (eventuale) che ti ha fatto diventare associato è stato bandito. Completano il quadro: la proroga di 2 anni (che la legge 133 non ha reso più automatica ma a discrezione dell’ateneo concederla o meno) e il fuori ruolo (che Mussi ha gradatamente abolito, ma su cui si deve esprimere niente poco di meno che la Corte Costituzionale).
    Comunque a questo sito, curato dal mio bravissimo ex-professore di Fisica Matematica, trovi tutte le spiegazioni:
    http://xoomer.virgilio.it/alberto_pagliarini/EtaPensioneSenzaFR.htm

  273. France ha detto:

    Notizie dal CdM?

  274. Miriam ha detto:

    C’è stata una conferenza stampa della Gelmini su un tema decisamente più importante dall’ANVUR: la violenza sulle donne.

  275. insorgere ha detto:

    ke merde

  276. mino ha detto:

    @ France

    Procedi.

  277. Gianluca ha detto:

    Torniamo a discutere della manifestazione del 13: ci siamo? Possiamo prenotare il torpedone?

    @France: avete gia’ consegnato la petizione alla ministra?

    http://www.gopetition.com/petitions/decreto-ministeriale-concorsi-a-ricercatore.html

  278. Gianluca ha detto:

    @ Miriam

    Senza dubbio ci sono molti temi piu’ importanti dell’ANVUR (vedi anche disastro di Viareggio).

    Il problema che anche se non c’e’, c’e’ sempre qualcosa di piu’ importante o urgente dei provvedimenti (seri) per l’Universita’ …

  279. euroscience ha detto:

    MA che piu’ importanti e piu’ importanti!

    Hanno fatto una riunione del CdM che e’ durata 45 minuti!

    Lavorassero un po’ invece di fannullonare!

  280. Miriam ha detto:

    @Gianluca: volevo dire esattamente questo!

  281. Gianluca ha detto:

    Ah … scusa Miriam, non avevo colto l’ironia…

  282. euroscience ha detto:

    La violenza contro le donne e’ quella che Tremonti, Brunetta, Quagliariello e Valditara (tutti Prof. Ordinari) impongono a Mary Star – per non parlare dei Mastini del Ministero, e il tira e spingi dei celoduristi leghisti che vorrebbero chiudere all’istante tutte le Universita’ del Sud.

    Pero’ non e’ mica obbligatorio strare li’ su quella poltrona se girano troppi individui sconsiderati o maniaci.

  283. marco ha detto:

    La presa per il culo del cdm di oggi conferma che l’immondo nano (anche se non scherzano pure il simpatico Giulio e l’altro nano, si capisce) è nemico mortale (aggettivo da intendersi in senso non metaforico ma letterale) di università e universitari. E grazie agl’itagliani ce lo teniamo almeno per altri 10 anni

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      di itagliani ce sono parecchi… pure troppi talvolta è addirittura pericoloso usare questo termine… pena il paradosso…

      ad esempio come ti diversifichi tu dall’itagliano medio in materia di università?

  284. euroscience ha detto:

    Non c’e’ solo l’Universita’ che attende provvedimenti: si sta aspettando il DPEF (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) che – anche quello – non e’ ancora passato in CdM. Oggi c’era sul Sole un articolo a riguardo, con titolo “Fini: bisogna accelerare il DPEF”, che la dice lunga sul daffare e sui problemazzi non ancora risolti.
    Ricordo che l’anno scorso Tremonti “governo'” con il DPEF, tant’e’ che tutte le manovre piu’ massicce furono appunto anticipate a luglio, anziche’ messe in coda per la Finanziaria.
    Quindi c’e’ da aspettarsi che sia questa partita a dirigere tutto l’ambaradan nella seconda meta’ di luglio, e condizioni ogne altra politica.

  285. Bombadillo ha detto:

    Caro Gianluca, mi sa proprio che non ci siamo!

    Insorgere, il ricorso può farlo solo uno che si iscrive al concorso. Per il resto, si tratta dell’università che ha ritirato alcuni bandi da professore quando sono uscite le nuove regole sulla formazione delle commissioni, figurati…

    Giorgino…be, chi bandisce guadagna tempo..d’altra parte, però, secondo me molte Università non bandiscono perchè il quadro delle regole non è chiaro.

    Tom

  286. Roberta ha detto:

    @ Mino
    Grazie mille delle informazioni tempestive e puntuali che ci hai fornito sulla questione dei pensionamenti!

  287. ario ha detto:

    Corriere: Far crescere la cultura del merito per combattere la fuga dei cervelli 04-07-2009 Far crescere la cultura del merito per combattere la fuga dei cervelli

    di MARIASTELLA GELMINI *
    Caro Direttore, rispondo volentieri alle sollecitazioni che Francesco Giavazzi mi pone nel suo articolo di ieri. Sono particolarmente sensibile, anche per motivi generazionali, alle difficoltà che giovani studiosi di valore incontrano quando vogliono mettere a disposizione del nostro Paese le loro competenze e le loro energie.

    Se vogliamo trovare una soluzione a questo problema dobbiamo prima di tutto averne ben chiare le cause, che, come Giavazzi giustamente ricorda, non sono di carattere economico, ma organizzativo e «culturale». In pochi anni il corpo docente è cresciuto del 27% ma gli ordinari sono oggi il 41% in più del 2000: se tanti giovani in gamba sono a spasso o all’estero non dipende dal fatto che sono mancati i soldi, ma dal fatto che le priorità del sistema, lasciato a se stesso, sono evidentemente altre. I nostri docenti vanno in pensione molto più tardi dei loro colleghi stranieri; non ne viene mai valutata la produttività scientifica, se non quando partecipano ai famosi «concorsi». I fondi sono distribuiti a pioggia. Non importa se si assumono studiosi scadenti o geniali. Per questo la decisione più importante che abbiamo preso in questi mesi è stata quella di distribuire 550 milioni del fondo di finanziamento delle università su base meritocratica. È la prima volta che accade. Finalmente le università potranno toccare con mano la differenza tra chi assume studiosi seri e chi preferisce sistemare, per pigrizia mentale o peggio, i soliti noti. L’anno prossimo voglio aumentare la quota premiale, perché è solo rendendo chiara e netta la connessione tra qualità e risorse che si può spingere il sistema universitario sulla strada del merito. Se si crede nella qualità si deve poter contare su un’agenzia di valutazione forte, autorevole e indipendente. Il 17 luglio il Consiglio dei Ministri varerà il nuovo regolamento dell’Anvur, un regolamento innovativo che recepisce soprattutto l’esigenza di rendere l’agenzia più autonoma rispetto a quanto previsto nella precedente legislatura. Non sarà più il ministro a scegliere il presidente e neppure a nominare il comitato di selezione per individuare i membri del consiglio direttivo.

    Questi ultimi saranno nominati con un decreto del Presidente della Repubblica, non dal governo, proprio per garantire terzietà e indipendenza. Mi attendo dall’Anvur un contributo decisivo per far crescere la cultura del merito, la sola che può spingere a una nuova etica del reclutamento.

    Il disegno di legge quadro sulla riforma dell’università e della ricerca sarà presentato in autunno quando il calendario parlamentare, oggi fortemente intasato, consentirà una rapida approvazione del testo. La riforma dunque entrerà in vigore per l’anno accademico 2010-2011 così come previsto.

    Un anno che segnerà una svolta epocale. Le direttrici della riforma sono note: organi di governo degli atenei più snelli e responsabili, forme di reclutamento più vicine alla migliore prassi internazionale.

    Nelle settimane che ci separano dal varo del ddl vorrei ancora approfondire il dibattito pubblico su alcuni e specifici temi. Oggi, ad esempio, si diventa ricercatori in media a 37 anni, dopo un’estenuante attesa che frustra i talenti migliori proprio in una fase di grande produttività scientifica e opera nei fatti una selezione in base alla ricchezza. Vorrei riuscire ad abbassare drasticamente l’età di ingresso nel sistema, sperimentando forme innovative di reclutamento.

    Intanto già quest’anno ho destinato 8,5 milioni per finanziare sia le chiamate dirette dall’estero, che la nuova legge del gennaio scorso ha reso possibili anche per i ricercatori, sia un programma di contratti «Rita Levi Montalcini» per studiosi italiani o stranieri che vogliono venire a lavorare in Italia. Su questi temi sono aperta al contributo di tutti coloro che hanno a cuore la nostra università e specialmente dell’opposizione, con la quale mi auguro che si possa impostare un dialogo sereno e trovare un’intesa su punti qualificanti. Quanto poi alle presunte lobby che intendono bloccare la riforma voglio rassicurare il professor Giavazzi: nessuno è in grado di far desistere il ministro e questo governo dalla volontà di riformare profondamente il sistema universitario italiano.

    *Ministro dell’Istruzione

    Come potete leggere, è tutto un faremo, vedremo, saremo… e dei concorsi bloccati neppure ne parla

  288. insorgere ha detto:

    e silenzio totale sul dm sui criteri.
    è chiaro che ci aspetta un altro anno di blocco totale.

    e poi il discorso sulle “forme di reclutamento innovative” per far entrare in ruolo più giovani mi atterrisce. non sia mai che ripeschino l’idea dei limiti d’età o ipotesi analoghe che servono solo a spazzare via un’intera generazione

  289. insorgere ha detto:

    ah, e non dice una parola sulle risorse in più che giavazzi chiedeva (giustamente)

  290. Ricercatore Confermato ha detto:

    Ma non l’avete capito che era tutto organizzato:

    1) Lettera di Rita
    2) Commento di Giavazzi
    3) Maria Stella che dice che a settembre risolvera’ tutti i problemi dell’universita’ che non e’ un problema di risorse ma di “Governance” e malcostume.

    Molti precari gli danno ragione dicendo niente concorsi se non dopo aver risolto il problema della meritocrazia e cosi’ sonno tutti contenti.

    Il lettore medio disinformato plaude a Maria Stella e fino al 2012 niente concorsi e poi via con gli strumenti innovativi che permetteranno di far entrare in Università solo i soliti noti. Meglio il sistema che c’era prima …

  291. Giordano Bruno ha detto:

    occorre un post specifico

  292. mino ha detto:

    Con tutto il rispetto, ma non credo che Rita si sia messa d’accordo con Giavazzi e la Gelmini … ci vuole un minimo di rispetto per una collega che, a 47 e con 3 figli a carico, è stata costretta ad andare negli USA.

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      vedi mino…

      in questo discorso si nascondono mille difetti italiani…

      “rispetto”, “costretta”

      non c’è nessun da dare rispetto ne costrizione…

      IL MONDO E’ LIBERO OGNUNO E’ RESPONSABILE DELLE PROPRIE AZIONI…

      preoccupiamoci delle nostre coscienze di cui non abbiamo rispetto…

      il riassunto finale di anni di questo blog e’ che:

      I precari sperano ancora nella rendita di posizione a vita…

  293. Ricercatore Confermato ha detto:

    Non e’ la Rita che si e’ messa d’accordo. Lei ha scritto una lettera in buona fede. Prima di pubblicarla si sono messi d’accordo … il direttore ha probabilmente informato in maniera preventiva il Gavazzi (come lui stesso afferma di aver scritto su sollecitazione del direttore) e la ministra. La lettera (sottolineo in buona fede) della Rita e’ stata strumentalizzata da altri, contro la sua volonta’, per altri fini.

    Quando si fa qualcosa bisogna stare attenti che non si presti a strumentalizzazioni verso altri fini. Cosi’ come ogni attacco ai concorsi esistenti e’ usato, in modo strumentale, per bloccare i concorsi. Ora e’ in vigore la legge Moratti (che non e’ il mio sistema di reclutamento ausipaco, ma che sicuramente e’ inviso alla nomenclatura universitaria) e con la scusa di fare il sistema migliore del mondo e di eliminare le storture del sistema non vengono fatti i decreti attuativi (dovuto da ormai piu’ di tre anni (altre che i 4 mesi dei criteri dei concorsi da ricercatore).

    La RITA ha tutto il mio rispetto e ammirazione il GAVAZZI e la MINISTRA NO!

    • euroscience ha detto:

      Ma se il giudizjo sui concorsi svolti in questi anni e’ negativo, in modo assodato, da diverso tempo, il minimo che si potesse fare era di bloccarli.
      Il punto e’ che ci si mette molto per cambiare, a causa delle frizioni sciroppose del sistema e del fatto che bisogna mettere d’accordo parecchia gente, tutte pronte a taglieggiare e minacciare.

    • insorgere ha detto:

      veramente il sistema concorsuale che vige ora è quello del dl 180

  294. mino ha detto:

    Ok, ora è più chiaro.

  295. Untenured ha detto:

    @ Giordano Bruno
    chiesi un post specifico sulla questione Clementi a Ario (ormai gestore-dittatore di questo blog) fin dalla pubblicazione della lettera.. ma lui è stato restio a farlo, perché la lettera di Clementi differiva dalla linea ritenuta (da lui) accettabile!

    Quando si dice la “democrazia della rete”..

    • ario ha detto:

      democrazia della rete non significa che io devo scrivere a comando. Io non sono l’amministratore del blog, posso solamente scrivere articoli e moderare il dibattito non posso fare altro. Dovresti sapere che spesso ci sono livelli di gestione diversi. Cosa che ti ho spiegato infinite volte ma siccome ci tieni alle polemiche personali e alle tue crociate continui a ignorare.

  296. Ricercatore Confermato ha detto:

    Dovreste chiedere un post su come sbloccare i concorsi. La lettera della RITA si puo’ prestare solo a strumentalizzazioni sul perche’ sia giusto bloccare i concorsi fino a che non si e’ eliminato il marcio dell’università.

  297. Ricercatore Confermato ha detto:

    Sull’età pensionabile Mino ricordava che: “Infatti l’età di pensionamento è una funzione di più variabili (complesse) … fra cui alcune davvero divertenti come se sei diventato professore associato vincendo un concorso oppure via ope-legis (in quest’ultimo caso, incredibilmente, puoi andare in pensione più tardi!)” perche’ non fate un post per pensionare con effetto immediato tutti professori associati che lo sono diventato via ope-legis e non attraverso concorso ?

  298. Untenured ha detto:

    @ ricercatore confermato
    in questo blog dovremmo mirare più in alto, non perderci in penose guerre corporative.. lo so che voi “compatibilisti” volete questa deriva, ma noi resistiamo, l’università la vogliamo cambiare dalle fondamenta

  299. Ricercatore Confermato ha detto:

    Dovresti concentrarvi su quello che potete ottenere.

  300. Untenured ha detto:

    io voglio ottenere un ambiente scientifico che garantisca diritti e autonomia ai ricercatori, opportunità di carriera e di perseguimento dei propri progetti scientifici.

    Non so se a te tutto questo interessa, per molti ricercatori precari della mia generazione queste sono le priorità dell’agenda politica.

    Se si mandano in pensione un pugno di opelegizzati si potranno avere un pò di risorse in più ma certo non basta a conseguire tutti questi obiettivi.. se non si tiene in mente la strategia, le richieste puntuali scatenano solo guerre corporative (in cui noi perdiamo peraltro perché non abbiamo i sindacati dalla nostra parte tantomeno i parlamentari)

  301. Ricercatore Confermato ha detto:

    @untenured: “ottenere un ambiente scientifico che garantisca diritti e autonomia ai ricercatori, opportunità di carriera e di perseguimento dei propri progetti scientifici.” e’ lo scopo tuo e di molti che sono gia’ dentro all’università. In gergo militare lo definiresti l’obbiettivo strategico.

    Ora dovreste pensare a come raggiungere questo obiettivo strategico attraverso attraverso piccoli passi che permettano di avanzare verso questo risultato. In gergo militare cio’ si chiama tattica.

    Fin dalla notte dei tempi e’ noto che la conoscenza da parte del nemico del tuo scopo e’ di ostacolo al sio raggiungimento.

    COSI CHI VUOLE UN UNIVERSITARIA ELITARIA, DI ECCELLENZA PER POCHI E PRIVATA non dichiara questo come suo scopo ma parla di eliminazione delle storture del sistema. Io vorrei un università come quella che vuoi tu. Pero’ se passa l’idea del GIAVAZZI di un UNIVERSITARIA ELITARIA, DI ECCELLENZA PER POCHI E PRIVATA a me puo’ star bene anche se non sono d’accordo.

    Se i “baroni” sono arrivati ad essere “baroni” un qualche merito anche scientifico di sicuro lo hanno ma prima di tutto sanno come raggiungere i loro obbietivi meglio di giovani precari. Si puo dire che “la vecchia volpe ti frega non perche’ volpe ma perche’ vecchia.”

    • RivoluzioneItalia ha detto:

      che chaos…

      E’ un’accrocchio di idee per difendere una rendita di posizione.

      Paura di perdere il posto?
      Non ti preoccupare nessuno ti toglierà nulla almeno per questa vita.

      • Ricercatore Confermato ha detto:

        Io non ho nessuna paura di perdere il posto e non e’ certo un problema per me se nei prossimi 10 anni non esce nessun posto da ricercatore nel nome di una università meritocratica. Anzi per me e’ meglio. Per voi invece cambia. Cosi’ per quelli di vuoi che lo meritano cambia se dei 100 posti disponibili 50 vanno per rientro di cervelli, 30 per stabilizzazioni e 20 in strumenti innovativi.

        Non tutti gli strutturati sono vostri nemici. Certo che se si sente dire che tutti gli strutturati sono entrati senza merito …. forse ci si comporta in modo differente.

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        per favore di chiacchiere di chi è al di la della sponda ne ho sentite fin troppe…

        Non mi interessa se vi è un 5-10% di eroi strutturati che volgiono ope legis stabilizzazioni etc…

        qui ci vuole una riforma anglosassone…

        la massima vergogna degli strutturati italiani è che NESSUNO ha mai speso una parola a favore degli atenei internazionali…

        la stessa Clementi (precaria DOC) avrebbe potuto spendere due parole nella suo video da star… sul fatto che siamo una massa di furboni che attendiamo tutti la posizione di rendita a vita… e che l’unica soluzione è quella di internazionalizzare i nostri atenei…

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        Dimanticavo anche di dirti che in particolare tu NON sei SOGGETTO A NESSUN MERCATO DEL LAVORO…

        potresti startene tutto il giorno a cazzeggiare e nessuno si accorgerebbe di nulla… tu mi dirai io ho la coscienza apposto e tanti altri come me…. ma a me di promesso ideali non importa… nelgi atenei vi deve essere competizione… i più forti devono vincere… non ci sono ca%%i… è come lo sport

        Peccato che tu e la tua classe sociale a tutte le gare arrivate primi senza nessuna forma di agonismo…

        Prima di parlare su certi temi la vostra categoria deve premettere SEMPRE: “io sono un privilegiato”…

      • Ricercatore Confermato ha detto:

        Internazionalizzazione non e’ sinonimo di qualità e non è che l’estero sia sempre e di miglior qualità dell’Italia. A me piacciono, con i loro difetti e pregi, sia il sistema Francese che il sistema Inglese (dove i concorsi, almeno a livello di “Lecturer”, non so a livello di professore, ci sono e sono anche abbastanza formali). Pero’ che sia il sistema Inglese o Francese e non la loro versione all’amatriciana.

        Quanto alla competizione posso anche essere d’accordo pero’ bisogna vedere cosa intende per competizione. Non e’ cosi’ semplice passare da vuote affermazioni alla pratica. Tutti amano i bambini …. anche i pedofili.

        Se vuoi fare la guerra a tutti gli strutturati …. continua … io non ho nessun problema al riguardo.

      • RivoluzioneItalia ha detto:

        ma quale guerra… magari… la guerra si fà quando almeno c’è una probabilità non nulla di vincere…

        Io mi appello solo alla tua coscienza ed a quella di quelli appartenenti alla tua categoria che parlano spesso a sproposito… troppo spesso…

        Poi in particolare il sistema Francese sebbene di gran lunga migliore del nostro, non è un sistema meritocratico. Per fartela sbrigativa quel sistema costa tantissimo alla comunità… ed riescono a mantenerlo a suon di centrali nucleari…

        Noi paese col terzo debito pubblico al mondo… importiamo l’80% dell’energia e non ci possiamo permettere certe raffiniatezze accademiche…

        Non c’è poi da definire nulla… la competizione è quella che è già presente nei migliori atenei del mondo…

        So benissimo che quelli come te ridefiniscono i ranking internazionali, la competizione… insomma “ridefinire per discettare”… tanto il posto fisso a vita c’è… tutto il resto è ininfluente.

        Per finire… ricordati che io non c’è l’ho personalemnte con te ne con nessun altro appartenente alla tua categoria… io stesso non mi tirerei certo indietro ad un posto fisso da ricercatore….

        Però…. quando parli di certi argomenti IN PUBBLICO… bhè devi usare “parole di velluto”…

  302. euroscience ha detto:

    Quello che la Gelmini dice sul Regolamento ANVUR e’ piuttosto ridicolo. A parte che non ha detto perche’ ci ha messo un anno per fare la “sua” versione, e nemmeno perche’ – a ‘sto punto – non l’ha fatto adottare ieri, tutto quello che dice non corrisponde al vero:

    – circa “l’esigenza di rendere l’agenzia piu’ autonoma rispetto a quanto previsto nella scorsa legislatura” faccio notare che, in base alla versione che ho in mano io (datata 25 giugno) – e anche in altre precedenti – l’Agenzia viene esplicitamente definita come Agenzia ex d. lgs. 300/99 (come l’Agenzia delle entrate, del demanio, ecc.) quindi una mera articolazione tecnico-strumentale di un Ministero, anziche’ come “generico” ente pubblico (che a priori puo’ essere definito come si vuole – personalmente il mio modello preferito sarebbe quello di ente di ricerca strumentale, tipo l’ISTAT). Nel Regolamento Mussi-Modica, in vigore attualmente, l’ANVUR era definita come generico ente pubblico

    – poi il Ministro dice che “non sara’ piu’ il Ministro a scegliere il Presidente”. Beh, nel Regolamento Mussi-Modica era il Consiglio Direttivo che eleggeva il Presidente, come nella attuale versione che ho in mano. Pero’ in una versione precedente era il Ministro che proponeva il Presidente, tant’e’ che Luigi Berlinguer, in un’intervista, ebbe a lamentarsi di questo punto, pur in un contesto in cui “voleva” dar credito al Ministro di riprendere in mano lo strumento legislativo Mussiano, dopo che un anno fa la Gelmini aveva sparato cannonate sull’ANVUR

    – il Ministro dice che “non sara’ il Ministro a nominare il Comitato di selezione per individuare i membri del Consiglio Direttivo”. Ora in tutte le versioni esistenti, il Comitato di selezione faceva sempre una rosa di nomi, fra cui il Ministro sceglieva i 7 del Consiglio Direttivo. In questa ultima versione, c’e’ scritto che il Ministro sceglie in una rosa di 10-15 nomi proposti dal Comitato di selezione. In quella di Mussi-Modica, il Ministro sceglieva 5 nomi italiani in una rosa di 15-20, e 2 stranieri in 2 rose di 3 nomi proposti rispettivamente da European University Association e European Research Council. L’unica differenza sostanziale e’ che in questa versione e’ definita a priori la composizione del comitato di selezione, con 5 persone nominate una dal Ministro, una dal Presidente dell’Accademia dei Lincei, una dal Presidente del CNSU, una dal Presidente dell’European Research Council e una dal Segretario Generale dell’OCSE. Di per se’ non viene previsto che 2 dei 7 debbano nominati essere stranieri, anche se e’ lasciata la possibilita’ che siano “anche” stranieri. Comunque alla fine il fatto che il Decreto sia del Presidente della Repubblica anziche’ del Consiglio dei Ministri cosa cambia? Finche’ e’ il Ministro che sceglie in una rosa non cambia niente.

    Comunque in generale, nel testo, non vedo nessuna “maggiore autonomia” rispetto al Regolamento in vigore, casomai il contrario. Aspettiamo…

  303. Bombadillo ha detto:

    Ricercatore confermato, tu scrivi, testualmente, che “se i baroni sono arrivati ad essere baroni qualche merito anche scientifico DI SICURO lo hanno” (il maiuscolo è mio).

    Questo ti caratterizza definitivamente come parte, non della soluzione, ma del problema.

    Che un barone sia scientificamente valido può anche accadere, ma casualmente e non causalmente.

    Le caratteristiche che consentono di diventare barone, infatti – ovverosia, in definitiva, ordinario capo-cordata -, non riguardano il merito scientifico, ed anzi, in simili carriere, spesso può accadere che proprio quelli che si fanno meno “scrupoli” scientifici siano i più avvantaggiati.

    Del resto, se fai entrare uno molto bravo ed autonomo, quello, dopo, vorrà dire la sua; mentre, se fai entrare uno che non vale niente, o che, se anche non è malaccio, comunque non ha le palle (rectius: non è autonomo), ecco che guadagni forza numerica pura.

    E’ il bello della democrazia: il voto dello strutturato che è diventato tale patologicamente (ovverosia tramite una qualsivoglia logica di scambio: sesso, denaro, parentela, lavoro professionale, favore pubblico contro favore pubblico, etc.; o, anche, “in virtù” del suo ASSOLUTO ASSERVIMENTO) vale esattamente come quello dello strutturato più meritevole.

    Solo per fare un esempio, se penso al “barone rosso”, ovverosia all’ordinario che è stato, in assoluto, lo sponsor accademico di più strutturati che io conosca -parliamo di una persona, di un’area diversa dalla mia, che aveva il controllo diretto su decine e decine di voti -, penso anche al “barone nero” (in confronto, appena un “baronetto”) che mi ha raccontato di come la prima pubblicazione del “barone rosso” sia stata estratta dalla tesi di (seconda) laurea del fratello “barone nero”, che quest’ultimo – già docente – aveva provveduto a redarre.

    La morale?
    Hai delle sicurezze davvero sospette.

    Tom

    • unimediapisa ha detto:

      Penso che la questione dipenda fortemente dall’area.

      Per esempio: nel campo delle scienze dure (tipo matematica o fisica) è abbastanza raro che un vero barone non abbia combinato nulla. Certo: pure in queste aree possono esserci anche docenti mediocri, ma non mi sembra che comandino.

      Probabilmente in altri campi la situazione è molto diversa (come sembra suggerire il post di Bombardillo), ma mi sembra sciocco attaccare qualcuno (come è avvenuto nel caso di ‘precaria’) solo per il fatto che ha esperienza di un ambiente scientifico un po’ meglio della media: ciò genera lotte intestine che non sono solo controproducenti. Sono proprio stupide.

  304. Bombadillo ha detto:

    ..a parte le chiacchiere, questo è il mio ultimo appello al riguardo:

    LE ISCRIZIONI ALLA MANIFESTAZIONE SI CHIUDONO DOMANI ALLE 20.00.

    SE VOLETE CHE LA MANIFESTAZIONE SI FACCIA, ISCRIVETEVI ENTRO QUELL’ORA, ALTRIMENTI VI MERITATE QUELLO CHE PASSA IL CONVENTO/GOVERNO (SE E QUANDO LO PASSERA’).

    Tom

  305. Davide ha detto:

    Il problema non è il blocco dei concorsi tout court. Bloccare quelli con doppia idoneità è doveroso. Una richiesta ragionevole e moderata dovrebbe essere di sbloccare solo gli altri.

    In tutto questo che sta facendo il PD? Segue la linea Modica-Rettori o prova a guardare ai precari?

  306. Bombadillo ha detto:

    @Unimedia…veramente, quelli che “attaccavano” Precaria erano proprio i suoi colleghi precari di fisica: vatti a vedere la discussione sul sito dei precari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
    E le chiedevano spiegazione della sua “strana” posizione…ma io su quel sito non l’ho letta; e la spiegazione che Precaria ha dato qui non mi ha convinto “manco per niente”; anzi.

    Tom

  307. unimediapisa ha detto:

    Bah,… diciamo che mi sembra poco sensato combattere ferocemente su questo (o altri) blog quando le decisioni verranno comunque prese altrove.

    Io penso che il blog sia utile per far circolare idee, e personalmente mi interessano più le idee di chi la pensa in maniera diversa da me rispetto a quelle che confermano le mie convinzioni. Prendere in considerazioni anche questi punti di vista non è una questione di buona educazione: è essenziale per farsi un’idea più precisa su questioni che -oggettivamente- hanno aspetti piuttosto complessi (e controversi).

  308. Untenured ha detto:

    @ unimedia
    le posizioni di precaria sono indefendibili, ai limiti della presa in giro, diciamolo con franchezza… non è vero che fisica o matematica sono oasi felici, smettiamo di raccontare fandonie, conosco tanti fisici costretti ad abbandonare e a emigrare (con successo) all’estero e tanti fisici ben più mediocri di loro che hanno il posto

    il sistema va riformato integralmente

    • unimediapisa ha detto:

      OK, d’accordo, forse mi sono allargato troppo. Diciamo pure che le “oasi felici” riguardano singoli dipartimenti, più che singole discipline.

      In questo senso non trovo nulla di sospetto nelle posizioni di precaria: lei sosteneva *basandosi sulla propria esperienza* di non aver incrociato comportamenti tanto scorretti da essere penalmente rilevanti. Ciò non vuol dire -immagino- che nelle selezioni a cui ha partecipato sia stato sempre scelto il migliore, ma piuttoso che spesso la scelta finale è stata condizionata *anche* da altri fattori (rapporti di forza tra gruppi di ricerca, politiche di sviluppo del Dipartimento etc.), cosa che peraltro avviene anche all’estero.

      Il vero problema -a mio avviso- non è tanto la discrezionalità della scelta (nei sistemi che spesso vengono osannati -USA e UK- la scelta è completamente discrezionale) quanto il fatto che, in Italia, di questa scelta nessuno sia chiamato a rendere conto, in maniera diretta o indiretta.

      In ogni caso, penso che un blog sia un blog, non un’arena. Apprezzo di gran lunga di più chi esprime le proprie idee in maniera chiara ed argomentata piuttosto che gli attacchi personali, che spesso sono così confusi e poco circostanziati da essere incomprensibili (per lo meno per me: non sempre ho il tempo di ripassare gli ultimi 50 interventi per ritrovare il filo di polemiche che hanno ben poca sostanza).

  309. Fra ha detto:

    Che fisica e matematica siano oasi felici è assolutamente falso. Forse in alcune università, ma si contano sulle punta delle dita. Recentemente (ieri) mi sono dovuto ricredere riguardo un posto che ritenevo “oasi felice”, così il mio personale conto delle oasi passa da 1 a 0.

    Riguardo i fisici costretti ad emigrare, di quelli che hanno fatto il PhD con me (SISSA) neanche uno è rimasto in Italia. Non vale come statistica, ma rende l’idea.

  310. Precaria ha detto:

    Io non ho mai detto che fisica o matematica siano isole felici. Poi non capisco perche’ vuoi distruggere tutto quello che c’e’ e ricominciare dalle fondamenta. Non e’ detto che quello che rinasca sia meglio.

    Ora la mia opinione e’ che le estrazioni ed i famosi criteri, quando usciranno, renderanno i concorsi ancora meno meritocratici. A parte il fatto che con questa scusa il ministero ha bloccato i concorsi a tempo indeterminato. E questo si sapeva gia’ da settembre, e qualcuno lo aveva detto.

    Perche’ non cominciamo a chiedere:
    1. aumento delle borse di dottorato e post-dottorato (anche quelle gia’ in essere) di 200 euro al mese (per fare una cifra) a carico dei bilanci di ateneo (non dite che non e’ possibile perche’ e’ gia’ stato fatto).

    2. trasformazione degli assegni di ricerca (anche quelli gia’ in essere) a ricercatore a tempo determinato (con i contributi, ferie, e il cartellino e orario di lavoro). Cosi’ se l’universita’ vuole del personale precario almeno lo paghi come il personale a tempo indeterminato.

    3. sistema concorsuale francese con due fasi, idoneita’ nazionale in base a titoli scienfitici e accademici a scadenze fisse ogni 15 settembre per fare una data, e una seconda fase con un concorso locale con interview, seminario sull’argomento di ricerca (chiaramente a carico dell’universita’ che bandisce!)
    con un comitato di selezione che coinvolga non solo quelli del settore. Chiaramente tutto cio’ sia per ricercatori, associati ed ordinari!

    4. in principio mi piace il sistema anglosassone ma nell struttura italiana lo vedo poco adatto. Oltretutto favorisce troppo la crescita di universita’ di serie A,B,etc. invece tutte devono essere di buona qualita’.

    5. Chiaramente sarebbe utile avere una differenza di stipendio con una parte variabile decisa dall’agenzia di valutazione (come i summer salary americani). Ma di questo si puo’ parlare solo una volta che l’angenzia di valutazione c’e’ e funziona.

    6. io sono assolutamente contraria alla abolizione del valore legale del titolo di studio. La sua abolizione favorirebbe solo i ricchi che vanno alle universita’ private.

    Queste sono le mie posizioni, certo non capisco come possono essere giudicate indifendibili….

    Saluti.

  311. Fra ha detto:

    La posizione indifendibile è quella di chi dice: “Per me l’universita’ italiana e tanto buona quanto cattiva quanto le universita’ straniere, almeno nel mio settore. L’unica vera differenza sono gli stipendi e la certezza dei concorsi.”
    Chi è che l’ha detto?

    Sui sei punti qui sopra credo nessuno abbia nulla da obiettare. ( ma le borse di dottorato non erano state già aumentate? )

    Cito: “Ora la mia opinione e’ che le estrazioni ed i famosi criteri, quando usciranno, renderanno i concorsi ancora meno meritocratici.”

    L’abolizione di scritto e orale è cosa ottima. I concorsi prima erano pilotati, magari lo saranno pure dopo. Ma almeno se uno vuole tentare la sorte, non è più costretto a smettere di lavorare per 2-3 mesi per preparare uno stupido esame (ci pagano per fare ricerca, non per preparare esami che in teoria abbiamo già passato svariati anni or sono).

    Contro il blocco dei concorsi qualcuno ha provato ad organizzare una manifestazione. Visto la partecipazione quasi nulla, vuol dire che la maggior parte della gente è contenta così. Tu ad esempio Precaria perché non vieni a Roma il 13 luglio?

    • Precaria ha detto:

      confermo. Nel mio settore le cose sono cosi’. Dimostrami che non e’ vero.

      A me risulta che l’aumento delle borse di dottorato sia finanziato per tre anni. Quindi finito i tre anni ritornano quelle di prima. Ma magari mi sbaglio…

      Comunque, portiamolo a 1200 euro che mi sembra uno stipendio piu’ ragionevole, visto sopratutto che i dottorandi rimangono non pagati per altri 6 mesi…(fine stipendio a dicembre, esame tra marzo e giugno…).

      Se nessuno ha nulla da obbiettare sui sei punti allora facciamo le battaglie su quei sei punti!

      Perche’ devo venire ad una manifestazione che chiede di fare i concorsi lotteria?

      Saluti.

      • Fra ha detto:

        Boh, forse a FIS/02 di Unipr è realmente così. Ma allora è lecito chiedersi come mai non sei ancora ordinaria, visto che hai un curriculum superiore ad alcuni ordinari del tuo dipartimento.

        In ogni caso io ero nel tuo stesso settore (prima di passare a matematica), e mi sono fatto un opinione completamente differente. Tanto che prima ho cambiato materia, e poi ho cambiato paese.

        Riguardo i 6 punti, una precisazione. Io volevo dire che li ritengo “difendibili”. Questo però non significa che li condivido. Ad esempio, in Francia non è assolutamente vero che le università sono tutte buone allo stesso modo: ce ne sono alcune eccellenti e altre meno buone. E così deve essere! E’ naturale che i ragazzi si muovano per andare a studiare in università migliori. Bisogna incentivare la mobilità e la competizione fra atenei, non pretendere che ci sia una università eccellente ogni 50 km.

        E non credo che abolire il valore legale favorirebbe le università private. L’argomento a favore dell’abolizione è che senza valore legale la gente sarebbe portata a scegliere le università che ti garantiscono una formazione migliore, piuttosto che quelle che garantiscono un pezzo di carta senza valore.

  312. Untenured ha detto:

    @ precaria
    oltre a ricordarti la tua frase già citata da Fra sull’università italiana tanto buona e tanto cattiva.. voglio ricordarti la tua “terna” di propostine dell’altro giorno.. ora mi fa piacere che ti ravvedi e cerchi di essere un pò più ambiziosa

  313. Untenured ha detto:

    …ma poi perché dovremmo adottare il “sistema francese” quando la stessa Francia lo sta abbandonando a favore di quello “internazionale” o anglo-americano che dir si voglia?

    davvero curiosa come posizione

  314. PaoloK ha detto:

    le Borse di Dottorato, sono borse per partecipare ad un corso di studio di Dottorato e NON UNO STIPENDIO!
    Al pari delle Borse di studio per studenti meritevoli che seguono il percorso di laurea.

    La società paga per la vostra formazione, e sarebbe bello che pensaste a come utilizzare il titolo di studio di Dottorato anche al di fuori della carriera universitaria!

    Grazie!

  315. Fabrizio Nesti ha detto:

    Gente, per non avvitarci.. l’effetto del blog.

    Precaria (ciao) ha buttato giù delle proposte ottimissime (già sentite dal 1996 peraltro), tutto sta a capire che lo sono, e non cadere nella tentazione di chiedere una riforma totale dell’università, dei cervelli, dell’italia, dell’economia mondiale, del sistema capitalistico.

    E capendo questo dovremo capire anche quanto valiamo come ricercatori, sia individualmente che come categoria, ed evitare di cadere nell’italianità di chiedere un’ope legis per noi poveri precari (e trovarci poi coi nostri figli che ci vorranno prepensionare, e via e via secula seculorum).

    O no?

    ciao,
    F

  316. Precaria ha detto:

    Ciao Fabrizio!
    sono pienamente d’accordo con te. Cosi’ come questa idea del sistema francese e’ molto che gira. Speriamo sia la volta buona…
    Saluti.

  317. Fabrizio Nesti ha detto:

    Detto questo, per me:

    – la proposta di abolizione della porcata degli assegni a favore di contratti seri, è SACROSANTA (e minimale).

    – le borse di dottorato aumentiamole, o chiediamo un contributo nelle grandi città, tutto si può fare se si vuole.

    – in mancanza di feedback sulle scelte locali, l’idoneità nazionale per tutti i concorsi è il minimo. Era stata anche pensata da Berlinguer; penso che sia stata osteggiata dalle università stesse, nel 1997-8 (primo governo Prodi).

    – Altri punti sono possibili ma limitiamoci a un messaggio alla volta!

    riciao,
    F

  318. Bombadillo ha detto:

    ..ba, sul reclutamento si tratta di una proposta vuota.

    Questa idoneità nazionale come si prende?
    Sulla base di scritto ed orale, come nei vecchi concorsi (e nel bando R5 difeso da Precaria)? E le commissioni da chi sono formate, E COME?

    Questi sono i punti in discussione se – ma questa in prospettiva non è la mia idea – si vuole parlare di concorsi PUBBLICI: nei quali, per altro, E’ NORMALE CHE LE COMMISSIONI SIANO COMPOSTE MEDIATE SORTEGGIO!

    Ripeto: addirittura si tentò di ottenere la dischirazione di incostituzionalità della Berlinguer, perchè era caratterizzata questa “stranezza” di non aver nessuna forma di sorteggio (o, comunque, meccanismo casuale) per la formazione delle commissioni.

    Si potrebbe parlare di concorso lotteria nell’ipotesi in cui fossero i vincitori ad essere scelti a caso tra una lista di candidati, e non quando ciò avviene per i commissari.

    La casualità nella formazione della commissione è una maggiore garanzia di imparzialità: questo è un fatto, mica una opinione. Contraddirlo è illogico..o forse STRUMENTALE?

    Tom

    P.S.: per altro, la manifestazione non verte affatto su la questione del sorteggio dei commissari o sulle modalità comcorsuali da noi proposte e già recepite nel d.l. 180/08 (perchè dovremmo continuare a chiedere una cosa che abbiamo già ottenuto?).
    Proposte sulle quali, comunque, ricordo che si trovarano d’accordo 1.000 tra precari e strutturati di tutte le materie e da tutto il mondo (anche dal MIT) in pochissimo tempo, con tanto di firme e senza anonimato. E non mi pare che al MIT ci stiano gli umanisti.

    LA MANIFESTAZIONE, in PRATICa, VERTE SULLO SBLOCCO DEI CONCORSI: ma forse anche tra i precari c’è qualcuno che teme così tanto questi concorsi più imparziali, e quindi meritocratici, che pensa: meglio nessun concorso che questi concorsi così insicuri (riguardo agli esiti).
    Secondo me, la “vera verità” è proprio la seconda.
    La maggior parte dei precari, cioè – non diversamente dalla maggior parte degli strutturati ancora in carriera – HA PAURA di concorsi dagli esiti incerti. Il resto sono solo chiacchiere STRUMENTALI per non ammetterlo.

    P.P.S.: quadsi dimenticavo, nelle GARE PUBBLICHE, è NORMALE ricorrere al sorteggio pure trai concorrenti, quando due (o più) abbiano ottenuto lo stesso punteggio. Il caso, infatti, è per definizione imparziale. E dunque, a parità di merito/punteggio, si fa decidere al caso.

  319. insorgere ha detto:

    ma prima di fare nuove proposte (inevitabilmente vaghe) vi siete presi la briga di vedere le proposte dettagliate fatte per es. dall’apri?

  320. Fabrizio Nesti ha detto:

    @Bombadillo: personalmente la ricerca del “criterio perfetto” mi lascia abbastanza freddo (sono gli usi che sono corrotti, per qualsiasi criterio..)

    Quindi ben venga la proposta dell’APRI (@insorgere: sì la conosco) ma la vedo dura, è un tentativo di commissariare le commissioni 🙂

    Per me un sistema normale dovrebbe per es contemplare anche punti per un colloquio (so che sono arbitrari, ma il reclutamento _deve_ essere discrezionale, per evitare il pensiero unico) perché ho visto gente con centinaia di citazioni e non meritoria. A questo fine, non sono nemmeno contrario agli scritti-esame (ma questo può dipendere molto dal settore!) e non credo che uno debba averne paura, se fatti una volta l’anno. Io le cose penso di saperle decentemente, solo che non ho il tempo di ristudiare ogni santa volta per concorsi dove effettivamente non si è mai “candidati”.

    E ora ristudio ancora per questo R5 di dopodomani, dove non posso permettermi di non andare, e vedremo come va e come lo gestiscono..

    riciao
    F

  321. Fabrizio Nesti ha detto:

    PS: Per chiarire, appoggio la manifestazione per lo sblocco dei concorsi! Purtroppo non ci posso essere, ma sono con chi ci va!

  322. perseus ha detto:

    Non esiste il concorso perfetto semplicemente perché il concorso non è il modo naturale con il quale un’università deve assumere/adottare i propri docenti. Non è detto che il migliore in un concorso sia il più bravo.

  323. Miriam ha detto:

    @insorgere: benissimo per le due righe. Ci lavorerò. Non capisco nulla di analisi comparativa dei testi, ma anche a me sembra che l’ordine cronologico possa essere quello che di ce Mario, in tal caso la bozza che prevede già i 65 anni sarebbe l’ultima. La norma è quasi uguale (a parte il suo essere specifica per le università) a quella della 133 che consente alle P.A. di pensionare i dipendenti con 40 anni di anzianità, per cui non vedo come possa essere oggetto di ricorsi. Se andava bene la 133 deve per forza andare anche questa.

  324. Bombadillo ha detto:

    Cari amici,
    vi faccio notare che la mia posizione pesonale e, quello che più importa, la posizione dell’APRI, sulla questione, è coincidente con la vostra: non esiste il concorso èpubblico perfetto, e l’Univeristà non deve reclutare mediante concorso pubblico, ma tramite chiamata diretta RESPONSABILE.

    Detto questo, si trattava di dover assegnare 3 – 4 mila posti da ricercatore (gli ultimi per diverso tempo) tramite concorso pubblico, e quindi l’APRI ha ritenuto che dovesse essere fatto mediante un concorso pubblico, se non perfetto (perchè è impossibile), almeno migliore di quello precedente: del resto, inventarsene uno peggiore sarebbe stato difficile.

    Quindi, siccome il problema principale dei vecchi concorsi pubblici da ricercatore era che tutti quanti sapevano prima, nella stragrande maggioranza dei casi (altrimenti ci saeà sempre qualcuno che dirà: ma no, nel mio settore…, ma no, nel mio ateneo.., etc.), il vincitore del concorso, è su quello che abbiamo lavorato, per avere finalmente dei concorsi APERTI ad ogni esito.
    Ed è per quasto, poi, che abbiamo elimiato scritti ed orali: innanzitutto, perchè sono le prove più MANIPOLABILI e meno verificabili in sede giurisdizionale.
    Per quanto attiene, poi, alla discussione orale, anche su questo siamo sempre stati d’accordo (e, per altro, c’è nel d.l. 80/08), perchè possono esservi casi in cui una persona risulta autorice di pubblicazioni che non sono le sue, o è del tutto priva di capacità espositiva orale (il che non possibile per un docente).
    La discussione orale, dunque, deve servire come valvola di sicurezza, per evitare casi del genere; ma non può essere una PROVA ORALE, che servirebbe solo per far risultare migliore chi, invece, fino a quel momento, ha dimostrato di meno (ovvero ha meno titoli/pubblicazioni).

    Tom

    Ma la notizia di oggi non è questa…

  325. Bombadillo ha detto:

    ..la notizia del giorno è che:
    LA MANIFESTAZIONE E’ ANNULLATA.

    Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno dato la loro disponibilità, non li dimenticherò.
    Purtroppo, però, non siamo riusciti ugualmente a raggiungere il numero di adesioni che ci eravamo prefissi.
    Sulle ragioni e i motivi, se ritenete, interrogatevi voi. Io me ne vado in sospensione feriale, ci “rivediamo” a settembre (ma se ci sono novità eclatanti contattatemi via e-mail).
    A tutti una buona estate.

    Tom Bombadillo
    Signore della Vecchia Foresta

  326. Voltaire ha detto:

    Questa è chiaramente una sconfitta su cui riflettere.
    Che non si siano trovate 60 persone tra APRI e altri gruppi per chiedere il riavvio dei concorsi (che interessa tutti) mi induce a pensare che il nostro contributo al malfunzionamento del sistema universitario è pari a quello dei cd “baroni”.

    Detto ciò, molti fanno parole su questo blog e poi vogliono la pappa pronta. Profondiamo energie e tempo a parlare dei massimi sistemi e quando si tratta di trovare 16 ore per pretendere il diritto alla competizione e il ripristino della legalità ci si scopre tutti impegantissimi ed impossibilitati.

    La ragione (e pure il cuore) dei precari è anestetizzata.

  327. Fra ha detto:

    Come già detto, resto convinto che molti precari sono semplicemente “aspiranti baroni”. Poi ci sono quelli che manifestano per cappellate come autoformazione e didattica alternativa, ma si tirano indietro se c’è da manifestare contro le bugie del ministro (creati 4000 nuovi posti da ricercatore?!) ed i ritardi. Infine ci sono i dormienti (“non posso venire a Roma perché ho il gatto ammalato” e simili). Con queste premesse c’è poco da fare.

  328. euroscience ha detto:

    Tutto il mondo recluta tramite concorsi, il problema serio e’ che voi italiani non sapete cosa sia un concorso perche’ – come diceva alche il Verga – chi va con Zoppi all’anno zoppica.

    • Fra ha detto:

      Si, vabbeh, ma che c’entra?! A parte i problemi di semantica: io dove sto ora sono stato reclutato tramite telefonata (“Hi, are you FD? Do you want to work with us?” “Yes, with pleasure.”, click fine del ‘concorso’). Dicevo, a parte la semantica, qui si parlava del fatto che i precari subiscono senza reagire.

      Possibile che un ministro menta spudoratamente (in TV e sui giornali), e non si trovino 60 persone disposte a scendere in piazza per sputtanarlo/a.

      • euroscience ha detto:

        Quello che hai descritto infatti NON e’ un concorso; e non e’ il metodo ordinario, certamente non lo e’ per assumere Lettori ed altro personale di ruolo permanente.
        Ritengo, a naso, che sia un classico posto di assistente di ricerca finanziato su un progetto, di cui il responsabile ha ampia autonomia gestionale.
        Non mi pare che un simile sistema sia un progresso, se applicato su larga scala. Ma anche per posti a TD come questi, nella maggior parte dei casi il responsabile decide di fare un concorso (che puoi certamente descrivere come sburocratizzato, snello, tutto quello che vuoi), cioe’ fissa i criteri scientifici specifici della job description, pubbloca una call for application, e procede ad una fair selection fra gli applicants, tipicamente facendo una shortlist per invitare un 3-4 persone ad una interview.
        Misurando (valutando) le evidenze prodotte ripetto ai criteri predefiniti, giunge a stabilire chi sia il migliore per quel posto, e fa inviare una job offer al prescelto.

      • Fra ha detto:

        @ euroscience
        Sì, infatti non era un concorso, e non era per una posizione permanente. Ma ripeto, il punto è: che c’entra?

        Non capisco che vuol dire rispondere, ad un post in cui si lamentano bugie e ritardi del governo, che noi non sappiamo cosa è un concorso. Non è per fare polemica, ma proprio non vedo il nesso logico. In quale modo questo dovrebbe giustificare le bugie del ministro o la mancanza di reazioni dei ricercatori precari?

      • euroscience ha detto:

        No, era riferito ad affermazioni di qualche post piu’ sopra.
        Sulle bugie, mancanza dui reazioni, ecc. ecc. siamo d’accordo.
        Il ricercatore precario e’ schiavizzato e, “de facto”, con il suo comportamento mostra che la strategia del barone e’ stata vincente.

  329. Marcus ha detto:

    Il comma 5 dell’ultimo articolo della bozza postata la settimana scorsa è fantastico. Finalmente una mossa da veri statisti! Guarda se la cosa migliore per la nostra università non finirà per farla la Gelmini…

  330. Voltaire ha detto:

    Si tutto vero euroscience,
    ma questo lo sappiamo già. Qui si sta solo riflettendo che non si è capaci di reagire.
    Non basta sviscerare argomenti e immaginare assetti universitari più vari.
    I concorsi (selezioni, call for application e mille altre definizioni similari)in questo paese non si fanno da 1 anno. Questo è il punto.
    Abbiamo una norma nuova che è meglio della vecchia, ma i concorsi non si fanno.
    Quando il DDL verrà presentato (si spera ci sia uno snellimento della procedura e soprattutto una seria valutazione ex-post) potremo suggerire migliorie e modifiche.

    Rimane il fatto che non si capisce bene (tranne pochi casi) dai post di questo blog come si intende esercitare pressione su chi definisce gli assetti dell’università, come si intende procedere concretamente.

  331. euroscience ha detto:

    Si’, la situazione attuale mostra che la strategia e la tattica del Barone e’ stata giusta, corretta, dal loro punto di vista. Non per niente sono Baroni, impiegano la gran parte del tempo e delle attivita’ cerebrali a Baroneggiare, e sanno bene come funziona l’Italia e gli Italiani.
    DA un punto di vista operativo, il mio suggerimento e’ questo: manifestazione o non manifestazione, non ne farei un dramma.
    Serve invece un coordinamento, ed altre azioni concertate, bisogna catalizzare altre forze politico-sociali.
    Oggi sulla Stampa c’e’ un bell’articolo di Flavia Amabile sul nonnismo della societa’ italiana. Bisogna produrre idee buoni, fatti, statistiche, evidenze – e con quelle diffondere messaggi di solidita’ inattaccabile, cercando alleanza piu’ verso il basso (con studenti, ecc. ecc. che verso l’alto).

  332. Miriam ha detto:

    Gentile Senatore/Onorevole,

    come annunciato dal ministro Gelmini, il prossimo autunno il Parlamento si occuperà di una legge di riforma dell’università. Anche se negli ultimi mesi è calato il silenzio sullo stato della nostra università, sui suoi problemi e sul ruolo che essa potrebbe/dovrebbe svolgere per la crescita economica, sociale e culturale della nazione, riteniamo che la riforma avrà una enorme impatto sul futuro dei nostri concittadini. In particolare, saranno di considerevole importanza i provvedimenti atti ad introdurre modernità, trasparenza e meritocrazia nel nostro sistema universitario. Per conseguire questi obiettivi, riteniamo che sia particolarmente importante introdurre un articolo che preveda il pensionamento obbligatorio di tutti i professori, ordinari ed associati, al conseguimento del sessantacinquesimo anno di età. Tale provvedimento, oltre alla ovvia conseguenza di svecchiare il corpo docente e ammodernare le tematiche di ricerca, consentirebbe di sostituire i pensionandi con giovani selezionati con regole migliori e più meritocratiche (che ci auguriamo vengano introdotte dalla riforma stessa) e di allontanare dalle università gli attuali detentori di quel potere accademico che tanti danni sta facendo all’efficienza ed alla trasparenza del nostro sistema accademico.

  333. insorgere ha detto:

    grazie miriam.
    io aggiungerei solo una noticina ricordando che 65 anni è la norma nel mondo civile.

    cmq ora ci sono due possibilità.
    o procediamo a bombardamento mail individuale di ciascuno di noi su cianscun senatore/onorevole delle commissioni interessate oppure possiamo far mandare mail dall’indirizzo del presidente apri.

    visto che hai scritto tu, decidi tu.

  334. Miriam ha detto:

    Gentile Senatore/Onorevole,

    come annunciato dal ministro Gelmini, il prossimo autunno il Parlamento si occuperà di una legge di riforma dell’università. Anche se negli ultimi mesi è calato il silenzio sullo stato della nostra università, sui suoi problemi e sul ruolo che essa potrebbe/dovrebbe svolgere per la crescita economica, sociale e culturale della nazione, riteniamo che la riforma avrà un enorme impatto sul futuro dei nostri concittadini. In particolare, saranno di considerevole importanza i provvedimenti atti ad introdurre modernità, trasparenza e meritocrazia nel nostro sistema universitario. Per conseguire questi obiettivi, riteniamo che sia particolarmente importante introdurre un articolo che preveda il pensionamento obbligatorio di tutti i professori, ordinari ed associati, al conseguimento del sessantacinquesimo anno di età, come avviene negli altri paesi sviluppati. Tale provvedimento, oltre alla ovvia conseguenza di svecchiare il corpo docente e ammodernare le tematiche di ricerca, consentirebbe di sostituire i pensionandi con giovani selezionati con regole migliori e più meritocratiche (che ci auguriamo vengano introdotte dalla riforma stessa) e di allontanare dalle università gli attuali detentori di quel potere accademico che tanti danni sta facendo all’efficienza ed alla trasparenza del nostro sistema accademico.

    Se riuscissimo a farlo sottoscrivere da qualche associazione sarebbe meglio, per esempio francesco potrebbe provare ad avere il sostegno di rnrp, come ha fatto altre volte.

    • luke ha detto:

      MA i fondi che si liberano devono essere utilizzati in maniera vincolata per il reclutamento dei ricercatori!!! Se vanno a fare cassa da Tremonti a noi che ci viene? E se i concorsi restano bloccati a noi che ci viene?

      • Miriam ha detto:

        I pensionamenti a 65 anni avrebbero una infinità di benefici effetti per l’università e quindi, di conseguenza, per l’Italia. La maggior facilità per l’inserimento dei giovani sarebbe naturalmente uno di questi. Comunque il punto che sollevi è più che corretto: bisognerebbe chiedere che la quota di f.f.o. ricavata dalle anticipate cessazioni non ricada sotto i vincoli al turn-over (ovviamente noi vorremmo cancellare ogni vincolo al turn-over, ma questa è un’altra battaglia).

  335. Mauro ha detto:

    Brava Miriam, ottimo. Nella mail di presentazione ricorderei che l’UK in questo modo ha costruito uno dei sistemi universitari migliori del mondo.

  336. Precario in Trincea ha detto:

    Finalmente una iniziativa mediatica, dopo tanti giorni di pippe mentali sul concorso prefetto. Sottoscivo parola per parola. Grandissima Miriam!

  337. Voltaire ha detto:

    Ma aggiungere una parolina su DM criteri e ripresa concorsi no??

  338. Miriam ha detto:

    Sono questioni distinte. Non mescolerei le diverse iniziative: per ciascuna il suo comunicato, altrimenti si fa solo confusione.

  339. insorgere ha detto:

    @ miriam

    rnrp a me risulta morta, cmq fate vobis

    l’apri la spedirebbe in un secondo ed è l’unica associazione di precari su piazza

  340. Miriam ha detto:

    Di solito france la spedisce sulla ml di questo blog e chiede di votare a favore o contro entro un paio di giorni. Dopodiché si contano i voti ed eventualmente si aggiunge la sigla. Ma se preferite mettere solo la firma apri per me va bene, vi ringrazio comunque per averla fatta vostra!

  341. Spartacus ha detto:

    Indiscrezioni dai bassifondi ministeriali parlano di votazioni per le commissioni dei concorsi (tornate 2008) nel mese di ottobre. Chi di voi ha informazioni convergenti?

  342. Davide ha detto:

    Tutti. Lo ha detto valditara nell’intervista pubblicata on line da il sussidiario. Ma secondo me a ottobre diranno che saranno a febbraio.

  343. France ha detto:

    Per la lettera: va indirizzata a chi? Ai senatori e deputati? E’ esercizio di aquaporing, ma se volete lo rifaccio. Come l’ho gia’ fatto altre 10 volte almeno. Mandarlo alla stampa idem, ed avremo gli stessi risultati, Flavia Amabile ci pubblica sul suo blog, fine. MA se volete lo rifaccio, di nuovo. Io ve lo dico, fra un anno secondo com’e’ brucio il passaporto come fece Gandhi, e vaffanculo. Mi sembra che nessuno, a parte pochi cocciuti idealisti, abbia intenzione di mostrare un po’di dignita’.
    @ Euroscience; Bravo si, vai a cercare alleanze tra gli studenti… Tutti con l’Honda, al mare…

    • euroscience ha detto:

      Non so cosa vuoi dire; qui la situazione e’ grave, e io ho dichiarazioni *professionalmente certificate* che la formazione accademica italiana e’ gravemente sballata.
      Gli studenti, questi dormienti della societa’ italiana, dovrebbero essere i primi interessati.

      • Fra ha detto:

        Vuol dire che i pochi studenti attivi (circa 20 dalle foto di Repubblica), istigati da FLC CGIL, preferiscono occupare il rettorato della Sapienza per protestare contro il G8 piuttosto che pensare seriemente a quello che non va nelle università. Che c’entra poi il rettore Frati col G8 lo sanno soltanto loro.

        In ogni caso i primi a doversi dare una svegliata sono i ricercatori precari.

  344. insorgere ha detto:

    caro france,
    la lettera di miriam l’avevo sollecitata io. sarebbe da mandare per ora alle commission bilancio di camera e senato che stanno discutendo il pacchetto in cui c’era la norma brunetta per i prepensionamente e che poi è caduta….

    quanto al futuro, non è grigio è nero. ma non dobbiamo smettere di lottare

  345. gefitinib ha detto:

    Cari difensori delle “vecchie regole”, l’avete letta la risposta del Preside della Facoltà di Medicina a Rita Clementi?

    http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/09-07/090707/MTIL7.tif

    C’è bisogno di commentarla?

    Dovete decidervi: state con Rita Clementi o state con i Baroni?

  346. gefitinib ha detto:

    Lo capite ora che non si poteva andare avanti con le “vecchie regole” e con i temini?

  347. France ha detto:

    Capito, dai, Rita e’ solo un’ignorante che non sa scrivere un temino su ciclo cellulare a cancro, roba che lo trovi in terza pagina su Sorrisi e Canzoni ormai… Viso cari i miei balenghi che il sistema e’ perfetto e gli asini siete voi?

  348. PaoloK ha detto:

    @gefitinib.
    certo che c’è bisogno di commentarla!
    cosa dice la riposta a Rita Clementi? che si son svolti due concorsi ai quali si è presentata e ritirata o non si è presentata: per quale ragione? questo non viene spiegato in nessuna delle due lettere.
    il concorso era truccato? si sapeva chi era già il vincitore? il tema non era di pertinenza? altro?
    Non lo so, l’unica cosa che emerge, dal punto di vista mediatico, è “i concorsi sono truccati bla bla bla bla” e “non è vero si sono svolti regolarmente bla bla bla”, a che serve?

    Serve l’eliminazione del concorso e la chiamata RESPONSABILE, ma chi ha le palle per farlo?
    o anche tu sei uno di quelli che guarda Report pensando che sia “la verità”?

    • euroscience ha detto:

      Ma che vuol dire chiamata responsabile? Ma stai scherzando? Il datore di lavoro pubblico, come quello privato, conosce (cioe’ DEVE conoscere) solo le caratteristiche generiche ed astratte delle proprie posizioni lavorative. E cerca la persona migliore che possa ricoprire _quella_ mansione, per questo la mette a concorso.
      Il concorso permette sia ai concorrenti che al datore di lavoro di produrre delle evidenze che la commissione giudicatrice DOVRA’ valutare, a cominciare dal curriculum, ma eventualmente anche attraverso prove specifiche, fra cui certamente un colloquio (come prova finale).

      • PaoloK ha detto:

        Se serve il concorso, perchè la FIAT e le grandi aziende, non assume i propri dirigenti per concorso?

      • euroscience ha detto:

        Perche’ sono itagliani, caro PaoloK.
        Se apri un giornale straniero, vedrai con sicurezza degli avvisi (bandi) anche per posizioni dirigenziali e financo per Chief Executive Officers.

        Non sono mica scemi, gli stranieri. Loro credono, e si comportano in funzione, alla competizione e al merito.

      • PaoloK ha detto:

        Guarda che anche sul Corriere ci sono i bandi. Si chiamano “annunci di lavoro”.

      • PaoloK ha detto:

        Anche sul Corriere della Sera e il Sole24ore ci sono, si chiamano “annunci di lavoro”.

  349. Miriam ha detto:

    Se non ti presti è colpa tua.

  350. Lucas ha detto:

    Ma cosa vogliamo fare dell’appello? Lo postiamo sulla mailing list e lo mettiamo in votazione?

  351. France ha detto:

    Si, dai, postiamo in ML. MA il sito ricercatoriprecari . org che fine ha fatto?

  352. Lucas ha detto:

    Boh. Chiediamolo ai colleghi calabresi.

  353. insorgere ha detto:

    BRUNETTA INSISTE SUL PREPENSIONAMENTO:
    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=7

    a maggior ragione va mandata a tutti i parlamentari (senato e camera) della commissione bilancio la lettera di miriam!

  354. insorgere ha detto:

    alleati imprevisti. un ordinario di firenze propone il pensionamento a 65 anni:http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=28

    RIBADISCO CHE LA LETTERA DI MIRIAM VA SPEDITA ALLA STAMPA E AI PARLAMENTARI

  355. insorgere ha detto:

    e già che ci siamo la manderei anche a mary star e a brunetta

  356. insorgere ha detto:

    ci si potrebbe fare anche un petizione (che a occhio in questo caso raccoglierebbe parecchie adesioni) per chiedere il pensionamento a 65 anni….

  357. Lucas ha detto:

    Guarda anche l’articolo sul corriere fiorentino della rassegna stampa crui: c’è esattamente la richiesta dei 65 anni, avanzata da Carlo Fusaro (ex deputato PRI, sito http://www.carlofusaro.it).

  358. Mangani ha detto:

    A me della lettera di Miriam non convince la chiusa “e di allontanare dalle università gli attuali detentori di quel potere accademico che tanti danni sta facendo all’efficienza ed alla trasparenza del nostro sistema accademico”.
    1) mi sembra generalista, esattamente come il nostro premier (tipo “Università covo di comunisti”)
    2) non credo sia il caso di aggiungere altro olio al sacro fuoco purificatore.
    3) fa scadere la serietà dell’appello, che invece batte giustamente sulla meritocrazia, trasparenza etc.

  359. insorgere ha detto:

    volendo si può togliere l’ultima frase. d’altra parte è ragionevole che, quando ci si appresta a cambiare le regole, si cambi anche la classe dirigente. in uk negli anni 80 avevano fatto proprio così.

  360. miriam ha detto:

    Infatti l’idea che avevo era un po’ quella di sfruttare a nostro favore le posizioni del PdL, ma se non piace la si può sostituire con “…e rinnovare la classe dirigente del sistema accademico, come necessario che accada dopo ogni importante intervento legislativo.”

    Però la formulazione attuale è in linea con ciò che si è sempre detto sul rinnovamento inglese del 1980.

  361. Università che funzioni ha detto:

    Bravissimi. L’appello è condivisibilissimo. Era ora che si tornasse all’azione!

  362. bartlindon ha detto:

    Sorbole!

  363. Salvo ha detto:

    “sfruttare a nostro favore le posizioni del PDL”…
    vedrete in questo modo quanta strada faremo!
    Intanto un altro anno di blocco ai concorsi non ce lo toglie nessuno.

  364. Augusto ha detto:

    L’intervento di salvo ripropone il tema della richiesta di ritiro dei bandi da ass. e ord. e contestuale sblocco dei concorsi da ricercatore. Chi se ne occupa?

  365. insorgere ha detto:

    @ augusto, salavo e tutti coloro che vogliono il ritiro dei concorsi da ass. e ord.

    sic stantibus rebus anche se gli danno l’ideoneità non potrebbero chiamarli perché il dl 180 poni vincoli precisi alle assunzioni.

    inoltre è prevista la reintroduzione della pianta organica. se è fatta bene non ci saranno spazi per nuovi ord, forse qualche ass. è su come viene disgnata la pianta organica che vale la pena battersi, non su altro. quello declinerà i rapporti tra le fasce per i decenni a venire

  366. insorgere ha detto:

    @ ario
    ke ne dici di un nuovo post, se non alto perché stiamo arrivando a quota 500

  367. Albert ha detto:

    Insistiamo sui rapporti fra le fasce e combattiamo la logica baronal-pd dei rapporti 1:1:1 !!!!

  368. insorgere ha detto:

    @ albert
    la questione è cruciale quanto complessa. in una prima bozza del ddl governativo si stabiliva una quota del 40% per i ricercatori, computata sul totale dei dipendenti (inclusi i tecnici). siccome il personale amministrativo è numericamente ingente questo voleva dire tanti, tantissimi ricercatori.

    nell’ultima bozza rimane quota 40% ma computata solo sul totale del personale docente. questo vorrebbe dire pochissimi, o anche nessun ricercatore.

  369. perseus ha detto:

    “Questa è chiaramente una sconfitta su cui riflettere.
    Che non si siano trovate 60 persone tra APRI e altri gruppi per chiedere il riavvio dei concorsi (che interessa tutti) mi induce a pensare che il nostro contributo al malfunzionamento del sistema universitario è pari a quello dei cd “baroni”.”

    Avevi bisogno di qualche dimostrazione? La mentalità dei baroni è uguale a quella dei precari, identica a quella di questa italietta così ridicola.

  370. Dingo ha detto:

    Insorgere, scusa ma il comunicato che avete inviato alla ml dovrebbe essere votato? Specificalo più chiaramente perché seconfo me nessuno lo ha capito. Coma al solito, poni un limite temporale alla votazione (tipo giovedì o venerdì sera).

  371. Miriam ha detto:

    Purtroppo sulla questione-piramide c’è un trend peggiorativo costante.

    Il Pd è arroccato su posizioni ultra-reazionarie e baronali.

    Il PdL gioca a fregarci: prima è partito con il 60:30:10 sulle risorse della 01/2009, che era eccellente, se non fosse che il 60 includeva anche i TD; poi si è arrivati ad un 40:33:27 sulle persone, molto peggiore del precedente, ma almeno riferito al solo organico a TI; nelle ultime bozze si è scesi a un 40:30:30 sempre sugli organici con inclusione dei TD nel 40. Fra un po’ troveranno l’unico accordo della legislatura con i baroni rossi per un 1:1:98 con l’1% di soli ricercatori TD.

    L’unica persona seria sembrerebbe essere Valditara, che sta perdendo una disperata battaglia personale, ma almeno continua a denunciare quel sistema cilindrico che tutti gli altri paiono addirittura teorizzare (vedete l’intervista dell’altro giorno http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=29294 che nessuno ha ancora inspiegabilmente segnalato).

  372. Spartacus ha detto:

    Sì, le dichiarazione di Valditara sono un capolavoro di paraculaggine… penso che,…molto probabilmente,… auspico… sicuramente il ministro farà… Per uno che rappresenta il partito che governa mi sembra il massimo!

  373. giorgio ha detto:

    Ma a che serve fare concorsi se tanto entrano solo i raccomandati? Lascino solo la possibilità di fare i ricercatori, così tutti gli indegni ma avidi di soldi andranno a depredare da un’altra parte.

  374. unimediapisa ha detto:

    … e anche la ripartizione meritocratica del FFO non sembra
    esser riuscita ad andare molto piu’ in la’ dei buoni propositi:

    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001193.html

  375. Voltaire ha detto:

    Le modalità di calcolo sono raggelanti.

    Il trionfo di Bisanzio.

    Fanno c+++re

  376. Miriam ha detto:

    Di solito una non va a fare i concorsi che ritiene truccati. Serve solo a prendersi una bella inca**atura e a farsi maltrattare dai commissari. Se ci va, lo fa solo per vedere se il vincitore prestabilito non è morto la notte precedente.

  377. Miriam ha detto:

    Di solito una non va a fare i concorsi che ritiene truccati. Serve solo a prendersi una bella inca**atura e a farsi maltrattare dai commissari. Se ci va, lo fa solo per vedere se il vincitore prestabilito non è morto la notte precedente. Dopodiché scrive due righe e se ne va.

  378. Salvo ha detto:

    Vedo che molti qui si lasciano andare a dichiarazioni del tipo “meglio niente concorsi che farli senza nuove regole”. Ma, mi domando:
    le regole nuove già ci sono, dunque prima di incasinarci su sistemi perfetti di reclutamento non sarebbe necessario che si sbloccassero i concorsi già banditi?
    e soprattutto: chi scrive certe cose lo fa perchè è di famiglia agiata e può permettersi il lusso di aspettare qualche anno, oppure ha assegni pluriennali grazie ai quali attendere tempi migliori?
    Io scado a marzo prossimo e se nel frattempo non riesco a partecipare neppure a un concorso penso proprio che darò addio all’università.

  379. perseus ha detto:

    Una cosa positiva c’è. Dato che questo caos sembra peggiorare di giorno in giorno c’è solo d’augurarsi che ci sia una grande implosione e ricominci tutto d’accapo.

    P.S.
    non esistono sistemi perfetti.

  380. insorgere ha detto:

    @ salvo

    io scado a settembre (per l’ennesima volta scado). ho 34 anni (dottorato, post-doc 2 anni, 4 di assegno, più varie borse per periodi più brevi). ciononostante sono convinto che meglio niente concorsi che concorsi truccati.

    è inutile sprecare risorse. se i concorsi sono una farsa comunque non entrano i migliori.

  381. Davide ha detto:

    Ma sui 65 anni la ml cosa ha risposto?

  382. Salvo ha detto:

    Caro Insorgere, figuriamoci se io sia a favore dei concorsi truccati, non avendo fra l’altro nessun santo in paradiso! Tuttavia con le regole nuove qualche chances credo di averla, viste le mie pubblicazioni, e prima di gettare la spugna un pò di concorsi vorrei provare a darli. Anche perchè come dicevo posso resistere per alcuni mesi, non certo per 2-3 anni. Beato te, se ce la puoi fare: se così fosse evidentemente hai alle spalle una famiglia o un reddito che te lo permette…

  383. France ha detto:

    Certo, non sapevi che gli apristi sono tutti stipendiati in nero dalla Gelmini?

  384. Salvo ha detto:

    France,l’ironia forse puoi permetterla tu dall’Olanda. Io no.

  385. insorgere ha detto:

    @ salvo
    francamente non so cosa farò dal primo di ottobre. purtroppo molto probabilmente non avrò nulla. peraltro mia moglie è assegnista e scade a gennaio e abbiamo pure un bimbo di 6 anni.

    anche io spero che i concorsi ripartano presto, per potermi misurare in una gara onesta e senza trucchi. ma voglio che i concorsi si svolgano con regole decenti e per questo è fondamentale che mary star emani un serio dm sui criteri di valutazione di titoli e pubblicazioni.

    ciò detto, come apri abbiamo fatto tutto quel che potevamo per spingere il miur a emanare presto e bene il dm. il ritardo certo non è colpa nostra.

  386. insorgere ha detto:

    @ davide
    la ml non si è degnata di rispondere

  387. Salvo ha detto:

    Ragazzi, ma chi ha detto che è colpa vostra? Figuriamoci! Solo che io mi spavento a sentir dire “meglio niente concorsi”, perchè l’università è la mia unica fonte di reddito e non potrò avere più rinnovi. Quanto a Mary Star… stendiamo un velo pietoso: che a lei dei precari gliene importa meno della metà di un c…o

  388. insorgere ha detto:

    è anche la mia unica fonte di reddito….

  389. Albert ha detto:

    @insorgere: o specificate alla Mailing che chiedete una votazione con si e no entro una certa data, oppure rinunciamo alla firma di rnrp. Secondo me però ha ragione Miriam che due sigle fanno più effetto di una, ma i tempi sono stretti. Bisognerebbe chiudere per venerdì sera e usare il we per inviarla.

  390. insorgere ha detto:

    @ albert
    puoi scriverci pure tu in ml….io ora sono in partenza

  391. France ha detto:

    Grazie Albert.
    @Salvo
    Non te la prendere, la pioggia battente costringe all’ironia costante….

  392. France ha detto:

    E mi sono accorto oggi (perche’ mi arriva tardi rispetto all’Italia) che ci ha pubblicato una lettera il Vernacoliere. Ragazzi, piu’ di cosi’ non mi potete chiedere…

  393. Spartacus ha detto:

    E’ vero che il ministero ha emesso un comunicato in cui si dice che la definizione dei criteri è rinviata a novembre, e le votazioni per le commissioni dei concorsi a gennaio 2010? Chi ne sa qualcosa?

  394. marino ha detto:

    Spartacus,
    oggi nel mio dipartimento qualcuno diceva la stessa cosa, ma non ne so niente di piu

  395. ario ha detto:

    Il Consiglio Universitario Nazionale ha dedicato gran parte della seduta alla predisposizione di un proprio documento sulla revisione dei Settori Scientifico Disciplinari.

    La discussione proseguirà ancora, a partire dalla prossima seduta prevista per i giorni 21, 22, 23 luglio.

    Nei giorni precedenti la seduta CUN sono state, in varie forme, consultate dai comitati di area le comunità scientifiche di riferimento, per poter giungere ad un ipotesi che abbia la più ampia condivisione possibile.

    La discussione ha riguardato il modello su cui articolare la revisione e rideterminazione dei settori scientifico-disciplinari, attraverso l’individuazione di parole chiave fisse e parole chiave variabili.

    Approvate anche due mozioni sul ritardo nella nomina della commissione per il progetto FIRB “Futuro in ricerca” e sul finanziamento previsto nel FFO per le chiamate dirette, mentre permane il blocco dei concorsi.

    Da segnalare l’emanazione da parte del Ministero di una circolare sui lettori di scambio (articolo 24 legge n.62 del 1967).

    Forse, ma ormai gli annunci a cui non seguono i fatti si sprecano, sarà portato nel Consiglio dei Ministri della prossima settimana, il decreto sull’ANVUR.
    Del disegno di legge su Governance e reclutamento si sono ormai perse le tracce anche se è ventilata una sua presentazione verso l’autunno.
    Anche per i concorsi si parla, da parte del Ministero, di far uscire l’ordinanza entro il mese di luglio. Anche se così fosse, ma non c’è certezza. I concorsi non potrebbero materialmente svolgersi che a fine anno o ad inizio del 2010.

    Roma, 9 luglio 2009

    http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/luglio/il_cun_dedica_la_propria_seduta_alla_discussione_sulla_revisione_dei_settori_scientifico_disciplinari

  396. insorgere ha detto:

    ma si, rinviamo…tanto mica siamo già in ritardo di 18 mesi….

  397. Giordano Bruno ha detto:

    I settori scientifico disciplinari devono tendere al minor numero possibile come nei paesi anglosassoni invece qui si parla di mantenere ancora centinaia di settori…

    La rivoluzione all’italiana … cambiar tutto per non cambiare nulla.

  398. Miriam ha detto:

    Come ha scritto Albert sulla ML, tutti chiedono di imitare i sistemi stranieri solo quando gli fa comodo. Quando devono ridurre i SSD ed eliminare i loro feudi personali o anticipare a 65 anni il pensionamento (come accade pressoché ovunque) improvvisamente riscoprono l’amore per la bella vecchia Italia delle mafie e dei privilegi di casta.

  399. insorgere ha detto:

    @ miriam
    non “riscoprono” l’amore per i privilegi di casta. non hanno mai smesso di tutelare quei privilegi.
    il cun è parte del problema (parte rilevante), non è da lì che può venire la soluzione.

    quanto al pensionamento. il dibattito in ml è – come previsto – surreale. proporrei di aspettare ancora fino alle 16 e poi – se in ml non si decide nulla come presumo – si spedisca comunque la mail come apri.
    ricordo che brunetta e tremonti stanno lavorando in questi gg. a un maxi-emendamento governativo che sostituisca il provvedimento in discussione ora in parlamento e che è lì che sarà piazzata la norma sul pensionamento con 40 anni di anzianità contributiva. è lì che dobbiamo provare a far inserire norma sul pensionamento degli accademici a 65 anni

  400. università libera ha detto:

    dall’intervista a valditara su sussidiario.net:

    DOMANDA: Senatore Valditara, quali sono le intenzioni della maggioranza al riguardo dei concorsi già banditi? Il Governo intende incassare i risparmi ricavati con il blocco del turnover e rielaborare le procedure concorsuali oppure si darà seguito al bando già in atto?

    RISPOSTA: Non c’è alcuna intenzione di risparmiare risorse, questo lo escludo categoricamente. C’è piuttosto un problema di complessità nell’organizzazione di questi concorsi. Su questo versante so per certo che il Ministero dell’Istruzione ha chiesto un parere tecnico all’avvocatura dello Stato. Il fine di tale procedura rientra nell’ottica di organizzare nel miglior modo possibile i concorsi, con una normativa chiara e trasparente. Ritengo probabile che con l’inizio dell’autunno si organizzeranno le commissioni per l’espletamento dei concorsi.

    DOMANDA: C’è in ballo una bozza di ddl in materia di governance, reclutamento, valutazione e diritto allo studio. Che tempi prevede? Pensa che ci sarà spazio per un dibattito parlamentare?

    RISPOSTA: Auspico che il ddl venga presentato al più presto in CdM. Per quel che concerne il dibattito parlamentare sicuramente sarà ampio e dovrà presupporre un confronto serio con l’opposizione. Il ddl rappresenta un passaggio indubbiamente importante per il rilancio del nostro sistema universitario.

  401. università libera ha detto:

    come fatto notare sopra, “ritengo” e “asuspico” non volgiono dire granchè, comunque si capisce che si traccheggia in attesa del parere dell’avvocatura dello stato, che i concorsi già banditi si faranno (?) (“con l’inizio dell’autunno… commissioni… espletamento”), e che il ddl avra’ una storia lunga e travagliata (“dibattito… ampio… confronto serio con l’opposizione”)

    PS: urge nuovo post, i 509 commenti non mi si caricano piu’

  402. Miriam ha detto:

    Ma i voti (che sono la sola cosa che conta) quanto stanno? Li hai contati?

  403. mino ha detto:

    Anch’io sto seguendo divertito il dibattito sulla mailing list e gli interventi anti pensionamenti a 65 anni.
    Ma non è tanto questa la cosa surreale, quanto il fatto di dover aggiungere la sigla di una associazione (RNRP) che non esiste, che non ha nè iscritti nè presidente … e questo in base ad una votazione su una mailing list.
    Quello che propongo è di rompere gli induci e mandare il documento come Associazione Precari Ricerca Italiani, e anche a tutti coloro che sono a favore del pensionamento a 65 anni (come avviene, ricordo, nel resto del mondo) di iscriversi all’associazione che porterà avanti questa battaglia, per darle più forza.

  404. Miriam ha detto:

    Mino, io non riesco a ricevere la ML da un paio di mesi, non so perché. Quanti hanno votato contro e quanti a favore?

  405. mino ha detto:

    @ Miriam
    Finora i favorevoli sono, credo, 5 e i contrari 3.
    Però guarda che qui non vale la maggioranza: nelle altre occasioni (credo un paio) in cui la sigla RNRP è stata “concessa” (o meglio, sostanzialmente presa da France senza ricevere rimproveri da ex-rnrpisti) la “regola” (stabilita non so da chi) era che RNRP avrebbe aderito solo se dalla mailing list non ci fosse nemmeno un voto contrario. Almeno questo è quello che ho capito.
    Le motivazioni dei contrari sono sostanzialmente due:
    – ci sono tanti professori ordinari e associati bravi, non mandiamoli in pensione
    – se si va in pensione a 65 anni, quando diventeremo noi professori saremo costretti ad andare in pensione prima di quanto accade oggi e quindi non avremo una pensione molto alta

  406. Voltaire ha detto:

    Ma codesta avvocatura dello stato di cui parla valditara è stata chiamata a dare parere su cosa:
    1) DM commissioni?
    2) DM criteri?

    Ma che bisogno c’è di sto parere se la medesima Avvocatura a dato il via libera al DM commissioni?

    Continuo a ritenere che si tratti di operazioni di melina per risparmiare quattrini.

  407. Miriam ha detto:

    Ma no. Era sempre stato che si contavano i voti. 5-3 mi sembra buono. Guardate quanti sono stasera e chiudete la votazione.

  408. Voltaire ha detto:

    refuso:

    ha dato (ovviamente)

  409. insorgere ha detto:

    insomma a voi sembra senato che 8 persone che votano in ml possano deliberare per rnrp?
    mah…ha ragione mino. la rnrp non esiste. chi rappresenta? chi la guida? se anche una volta c’era ora non c’è più.

    cmq fate come volete

  410. insorgere ha detto:

    all’avvocatura si sono rivolti perché temono ricorsi

  411. Voltaire ha detto:

    @insorgere
    pur ragionevolmente considrando che si siano rivolti alla AVV per timore di ricorsi, ricordo bene che la stessa AVV aveva già dato parere favorevole al DM concorsi.
    Quindi il Min non si fida del I parere dell’Avv e decide di consultare la stessa Avv per un altro parere sul medesimo argomento.
    Bah!

    Per inciso pare ormai che sia deciso che MaryStar non sarà più ministro da settembre.

  412. Miriam ha detto:

    Argomentazioni inconsistenti:

    1) i prof bravi potranno andare in pensione e fare contratti di lavoro gratuiti per continuare a lavorare. I contratti gratuiti sono una vergogna se applicati e dei poveracci come noi, ma per pensionati ultrabenestanti quali saranno loro non ci sarebbe nulla di male.

    2) per i ricercatori non cambia nulla e se uno è diventato ass. o ord. non farà certo la fame. Però intanto è entrato.

  413. insorgere ha detto:

    @ voltaire
    non chiedere conto a me della coerenza degli atti del miur. riferisco solo quel che so.

    anche a me risulta che mary star è in procinto di lasciare il miur. e non nascondo che la cosa mi preoccupa perché si rischia di ricominciare da capo….

    a me risultano papabili g.q. e valdymort. tu che voci hai raccolto?

  414. università libera ha detto:

    si’, anche io avevo sentito GQ e Valdemort… per il DDL, se è il secondo, ci si aspetta una continuità con MSG, mentre col primo si riparte da capo?
    …invece per le commissioni, oltre che l’avvocatura, il gossip sul cambio del ministro sicuramente non accelera i processi, anzi, altro che “con l’inzio dell’autunno”!

  415. Voltaire ha detto:

    @insorgere
    infatti nè te nè io possiamo stare nella testa dei tecnici MIUR, possiamo solo basarci sui rumors. In ogni caso continuo a stupirmi di come questa gente gestisce le cose…ed hanno la prestesa di cambiare il paese!!!

    Qualche rumors suggerisce lo scorporo dell’università dal MIUR con capezzone alla p.i. e BONDI all’univ.

    tra q. valdy e BONDI non saprei dove sta il meglio (o il peggio).

  416. Voltaire ha detto:

    Per altro, credo che il cambio di ministro possa invece accelerare le cose.
    Se la MS andassse via, in quanto candidata a Gov. della Lombardia, sarebbe per lei utile porsi come quella che ha modificato i concorsi in senso più virtuoso e non come quella che ha bloccato l’accesso ai più giovani sine die.
    Se i concorsi non ripartono per MS è una sconfitta politica.
    Confidiamo sulla sua ambizione?? (guarda come siamo ridotti!)

    • Fra ha detto:

      Non è una sconfitta se nessuno sa che i concorsi sono bloccati. Per l’opinione pubblica ha addirittura creato nuovi posti da ricercatore.

      • Voltaire ha detto:

        Vero. Però in una campagna elettorale in lombardia verrebbe sicuramente fuori.
        Il suo avversario le potrebbe rinfacciare la cosa, imputandola di inaffidabilità ed incapacità.

  417. mar ha detto:

    Valditara tutta la vita…

  418. Miriam ha detto:

    Fra i 3 (Gelmini, Valditara, Quagliarello), meglio Valditara.

    Fra i 4 (Gelmini, Valditara, Quagliarello, Modica), meglio Valditara.

    Fra i 5 (Gelmini, Valditara, Quagliarello, Modica, il gatto di insorgere), meglio il gatto di insorgere.

  419. insorgere ha detto:

    peccato che non ho un gatto

  420. insorgere ha detto:

    sono le 16 e 38. tutto tace sulla ml.

    che si fa si manda a nome delle due sigle o solo apri.

    BISOGNA MANDARE SUBITO

  421. Fra ha detto:

    Mandiamo tutto a nome APRI.

  422. mino ha detto:

    Mandiamo a nome di Apri. Se e quando la rnrp deciderà di aggregarsi, manderà lei (immagino “nora precisa”) un comunicato ai vari parlamentari; temo che non accadrà…

  423. Lucas ha detto:

    Mi sembra che una maggioranza netta di quelli che hanno votato sia stata favorevole. Mando un paio di sms e vi faccio sapere.

  424. Ricercatore Confermato ha detto:

    Da wikipedia:

    1) Gaetano Quagliarielli (Napoli, 23 aprile 1960): È oggi ordinario di Storia contemporanea presso la LUISS di Roma.

    2) Giuseppe Valditara ( (Milano, 12 gennaio 1961) ): È professore ordinario di istituzioni di diritto romano nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino e Coordinatore del corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma, dove insegna anche Diritto Pubblico Romano.

    Entrambi ordinari (voi li chiameresti Baroni), entrambi coinvolti con università private ed entrambi di materie dove l’internazionalizzazione e la RICERCA SCIENTIFICA non sono di casa per non dire malviste.

    Il solo fatto che facciate questi nomi la dice lunga su cosa dovete aspettarvi.

  425. Miriam ha detto:

    Mica li facciamo noi questi nomi.

  426. Ricercatore Confermato ha detto:

    Infatti. Ma dai nomi si sa cosa succederà. Io sono solo molto trieste nel vedere finire quel che di buono che vi era nell’università Italiana. Nel nome della moralizzazione, del eliminate i “baroni” e con il ripeter che tutti i concorsi sono truccati non vi sara’ nessun concorso, i precari senza santi in paradiso saranno eliminati dalla competizione e via con la privatizzazione dell’università.

    Sono solo molto trieste e vedervi perde il vostro tempo dietro la richiesta del concorso perfetto (che non esiste) mi intristisce ancora di più.

    • Miriam ha detto:

      1) Ma è vero o no che tutti i concorsi sono truccati?

      2) Se la risposta alla domanda precedente è “no”, quale percentuale di concorsi secondo te, a spanne, è truccata? Se la risposta è “si” allora la questione diventa: “meglio il rinvio dei concorsi o meglio concorsi truccati?”, ma di questo abbiamo discusso fino allo sfinimento.

    • Tito ha detto:

      Bella Trieste … tu stai “molto” lì?

  427. Lucas ha detto:

    Entro la serata si cercherà di dare una risposta qui sui commenti.

    Comunque Albert aveva posto il termine della votazione per questa sera e ora sono ancora le 18, perciò si chiede ancora un po’ di pazienza.

  428. gefitinib ha detto:

    Il DM per i criteri di valutazione dei concorsi a ricercatore DOVREBBE (e ripeto DOVREBBE) uscire il 17 Luglio (2009).
    Almeno questo è quanto ho appena letto sul forum dell’APRI.

  429. insorgere ha detto:

    Per completezza d’informazione la notizie viene da qui:

    Fai clic per accedere a Resoconto%20CUN7-8-9-7-9.pdf

    In ogni caso mi sfugge, davvero mi sfugge PERKE KAZZO UN DECRETO MINISTERIALE DEBBA PASSARE DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI. Non ha nessun senso giuridico e nessuna giustificazione politica, è peraltro un decretino banale banale e rientra in tutto e per tutto nelle prerogative del ministro mary star. SECONDO ME E’ UNA STRONZATA

    in ogni caso l’apri aveva sollecitato il ministro la settimana scorsa chiedendo una rapida uscita del dm e l’abbandono dell’idea del pacchetto (uscita insieme dm più ddl) che la ministra aveva coltivato.

    mah….

  430. insorgere ha detto:

    peraltro la situzione del ffo (di solito distribuito a marzo e attualmente bloccato) pare parecchio delicata. il tesoro sta creando vari problemi e tutto è rimandato all’autunno.

    è ovvio che senza i soldini gli atenei non fanno nulla. tantomeno bandiscono concorsi

  431. pierstronzolo ha detto:

    ma annassero tutti affff

  432. pierstronzolo ha detto:

    cmq complimenti a quelli dell’apri
    sempre sulla notizia!

    cosa bisogna fare per iscriversi?

  433. gustavo ha detto:

    ma fatime capire na cosa, ma le regole dei concorsi non scadono a fine anno?
    e poi che succede?
    e i concorsi della seconda session 2008 che non si saranno svolti entro la fine dell’anno con che regole avranno luogo?

  434. euroscience ha detto:

    insorgere et al.

    il punto sta in un “accordo politico ampio” su un certo insieme di provvedimenti, non tanto che qualcuno debba passare dal CdM e qualcun’altro no.
    Qui il pacchetto,l e’ un “pacchetto valutativo”, e comprende certamente diverse cose in sospeso, anche se non l’orbe terracqueo dei provvedimenti attesi.

    Tuttavia faccio notare che:

    A] per quanto riguarda l’ANVUR, l’iter prevede
    1) il passaggio al Consiglio di Stato (con possibilita’ teorica di rimando al mittente per modifiche, e indi seconda sentenza a seguire, come accadde con Mussi)
    2) il parere delle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato (consultivo, ma obbligatorio)
    3) nel frattempo, le solite consultazioni “politiche” con CUN, CRUI, Sindacati ecc. ecc.
    4) l’adozione della versione definitiva dal CdM e la firma del DPR con pubblicazione in G.U.
    5) la fase di messa in opera con le procedure di nomina del Consiglio Direttivo, e poi del Direttore, ecc. ecc.
    –> e ricordo che lo scorso Governo adotto’ il testo in versione preliminare il 5 Aprile 2007, e si ebbe alla fine la pubblicazione in G.U. il 9 Aprile 2008 – pochi giorni prima delle elezioni che avrebbero scalzato il Ministro e quindi bloccato il processo; quindi i cavilli non mancheranno.

    B] per i concorsi, bisogna vedere come stanno “risolvendo” il problema della formazione delle commissioni.

    • insorgere ha detto:

      scusa euroscience ma sta cosa dell’accordo politico ampio non regge.
      e non regge perché il dm sui criteri non c’entra una fava col resto. il dl 180 poi convertito in legge dal parlamento delega al ministro dell’università la stesura di un dm non regolamentare per indicare i criteri di valutazione di titoli e pubblicazioni.

      su tale material il cdm non ha nulla da dire. è competenza esclusiva del ministro. solo che noi invece di un ministro abbiamo uno zerbino ben pettinato

      • euroscience ha detto:

        L’accordo sta nel lanciare un pacchetto che ha un impatto politico. Il fatto che sui criteri sia un d.m. non significa che la ragazza faccia tutto da se’, e segnatamente senza il NOQI di alcuni prof.

  435. France ha detto:

    @Pierstronzolo (te devi essere un mio conterraneo o giu’ di li’): clicca sul mio nome e arriverai sul sito dell’APRI, poi vai al forum e ti iscrivi…

  436. euroscience ha detto:

    Faccio anche notare che il nuovo esercizio di valutazione della ricerca – erede del primo VTR del CIVR – non e’ stato ancora lanciato (e’ anch’esso formalmente un decreto “alla firma” del Ministro”).
    Si tratterebbe di un esercizio di valutazione quinquennale (2004-2008) che in un prossimo futuro darebbe una base piu’ solida per l’assegnazione meritocratica di fondi alle strutture.
    Intanto il sito del CIVR
    http://www.civr.it/
    e’ in REDEMPTION-NO-PROVIDER da qualche tempo, dopo che il Rettore-Presidente-Padre-Padrone Cuccurullo ha pensato bene di fregarsene assai (anche questo mostra come funzionano le cose in Italia), pur essendoci parecchi documenti interessanti da consultare li’ dentro, incluso la base di dati su cui si assegnera’ un afetta’ del 7% del FFO2009.

  437. insorgere ha detto:

    e te ti stupisci pure che cuccurullo si gratti?

    • euroscience ha detto:

      No, mi stupisco che a un comitato di saggi, che non ha personalita’ giuridica, sia lasciato gestire il sito web istituzionale, e quindi anche fregarsene a loro uzzolo (in questo caso come forma di ricatto verso il ministro).

  438. euroscience ha detto:

    A proposito di Quagliarjello, segnalo questo evento (mi pare rilevante)
    http://www.gaetanoquagliariello.it/node/5911
    da lui stesso, evidentemente, organizzato, che si terra’ martedi’ 14 a Roma, con intervento finale della Gelmini.
    Qualcosa si dira’ e uscira’ fuori.

  439. France ha detto:

    Andiamo tutti a tirargli la popo’??

  440. euroscience ha detto:

    A parte che le date sono spesso state “confermate” prima, ma solo prima, sono convinto anch’io che questa volta sia giunto il momento di presentare qualcosa.

    L’articolo pero’ e’ una specie di “eco di coronaca” – non attinge a chisssaquali fonti primarie specifiche od originali. E poi il contenuto e’ ancora banale e sciatto.
    Ad esempio, attualmente esiste gia’ un Regolamento ANVUR pubblicato in Gazzetta Ufficiale

    Fai clic per accedere a RegANVUR.pdf

    solo che la Gelmini ha deciso di ripartire daccapo.
    Eppoi, ancora con questa fissa della “pagella”agli Atenei…

  441. insorgere ha detto:

    MARIA STELLA SPUTTANATA! (con il generoso contributi di Apri)
    DUE MAZZATE DAL SOLE 24 ORE…. E UNA DA REPUBBLICA

    Fai clic per accedere a 13SIQ1094.PDF

    Fai clic per accedere a 13SIQ1089.PDF

    Fai clic per accedere a 13SIQ1089.PDF

  442. insorgere ha detto:

    tre mazzate a maria stella (con il generoso contributo di apri)
    riposto perché il commento precedente è andato in moderazione…

    Fai clic per accedere a 13SIQ1089.PDF

    Fai clic per accedere a 13SIQ1089.PDF

    Fai clic per accedere a 13SIQ1094.PDF

  443. Fra ha detto:

    Le prime due mazzate mi sembrano uguali. Forse volevi linkare l’articolo di Repubblica?

    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=5

  444. insorgere ha detto:

    right

  445. mino ha detto:

    Un giorno o l’altro dovremo fare una raccolta di firme per chiedere che Gianni Trovati venga nominato Direttore de IlSole24Ore!!!

  446. Marco ha detto:

    Mercoledì 8 luglio la Corte Costituzionale si è riunita per deliberare sulla riduzione del cd. “fuori ruolo” (v. Calendario dei lavori sul sito web della Corte). I giuristi della lista sanno dire quale è stato il pronunciamento?

  447. insorgere ha detto:

    a me risulta che non siano uscite ancore deliberazioni

  448. Renzino l'Europeo ha detto:

    La Gelmini dice (riporato sul Corriere.it):
    «Una scuola che promuove tutti è una scuola che non fa il bene del ragazzo. Io ho idee diverse»

    Gia’, peccato che nei criteri “premiali” per le Università, ad esempio nella bozza FFO 2009 in discussione, ci sia “il rapporto fra il numero di crediti formativi per studente assegnati dall’Università, rispetto alla media (nazionale)”

    Quando si dice averci le idee chiare…

  449. insorgere ha detto:

    l’incontro di domani è una passeralla inutile.
    come quello precedente, cui ho partecipato

    la verità è che han deciso di non decidere e di rinviare tutto, il resto è fuffa

  450. Albert ha detto:

    Intanto Giavazzi, dall’alto della sua cattedra nel prestigioso ateneo milanese che a causa di un complotto internazionale non è riuscito ad entrare in nessuna delle graduatorie delle migliori università del mondo, torna a tuonare per un aumento delle tasse universitarie? Da dove? Dal corriere della sera, quotidiano dei poteri forti del paese:

    http://www.corriere.it/editoriali/09_luglio_14/giavazzi_universita_ipocrisia_e18e6d2e-7035-11de-9fc1-00144f02aabc.shtml

  451. Albert ha detto:

    Intanto Giavazzi, dall’alto della sua cattedra nel prestigioso ateneo milanese che a causa di un complotto internazionale non è riuscito ad entrare in nessuna delle graduatorie delle migliori università del mondo, torna a tuonare per un aumento delle tasse universitarie. Da dove? Dal corriere della sera, quotidiano dei poteri forti del paese:

    http://www.corriere.it/editoriali/09_luglio_14/giavazzi_universita_ipocrisia_e18e6d2e-7035-11de-9fc1-00144f02aabc.shtml

  452. RivoluzioneItalia ha detto:

    Su articolo giavazzi:

    Quale sarebbe la riforma ambiziosa chiusa nel cassetto della gelmini?

    Qui Giavazzi non è effettivamente molto chiaro:

    le tasse NON devono essere alzate dal governo centrale…
    bensi gli ateni devono essere liberi di scegliersi le rette in autonomia economica.

    Saranno gli studenti e le famiglie a scegliere il merito.

    • Renzino l'Europeo ha detto:

      Ma figurati se questa e’ “la riforma che sta chiusa nel cassetto della Gelmini”.

      Questo sara’ un desiderio di Giavazzi, e niente piu’.

      In Europa l’istruzione superiore e’ anch’essa largamente gratuita, e questo fatto e’ largamente indipendente dai contenuti e dai livelli di qualita’ che vengono mantenuti e gestiti con (altri) strumenti appropriati

  453. euroscience ha detto:

    I lanci d’agenzia sulla Tavola Rotonda organizzata dal PdL a Roma non offrono nessuna notizia che gia’ non si sapesse…
    http://www.asca.it/news-UNIVERSITA___GELMINI__PROBLEMA_RISORSE_NON_DEVE_ESSERE_OSTACOLO_RIFORME-845867-ora-.html

  454. insorgere ha detto:

    col contagocce stanno venendo banditi posti mussi.
    sulla g.u. di oggi i 2 posti di como

  455. GioBru ha detto:

    Guardate questa email fatta girare da Frati nella mailing list della Sapienza questa sera…nel giorno della ennesima propaganda organizzata dalla Gelmini sulla sua riforma fantasma…

    Cari colleghi,
    al fine di rendere partecipe l’intera comunità universitaria degli eventi più significativi che riguardano la gestione della nostra università, nello spirito di condivisione particolarmente importante in questo difficile momento di congiuntura economica, è stata messa a disposizione sul nostro sito, nella pagina web della Ripartizione Ragioneria, l’intera documentazione relativa al conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2008, recentemente approvato dal Consiglio di Amministrazione e condiviso dal Senato Accademico.
    Lo sbilancio, ridotto a circa 13 milioni di euro, è riportato a pareggio ricorrendo all’utilizzo di quota parte dei crediti corrisposti all’Università dalla gestione commissariale del Policlinico.
    Per la massima trasparenza e comprensione dei fenomeni economico-finanziari, sono state pubblicate le relazioni di accompagnamento corredate da una serie di tabelle che espongono alcuni significativi indicatori i cui dati sono rapportati alla rilevazione del decorso triennio.
    Lo sforzo fatto consente di avanzare con autorevolezza la richiesta al Governo ed al Parlamento di modificare la previsione finanziaria 2010 (D.P.E.F. 2009), integrando il F.F.O. di almeno 400 milioni di euro. Al riguardo ribadisco che, in difetto di un congruo stanziamento, proporrò al C.d.A. dell’Università di chiedere al Governo il commissariamento della gestione finanziaria del nostro Ateneo (non avverrà mai che si riducano ulteriormente con il nostro consenso gli stanziamenti per le voci variabili, e non per questo meno importanti: ricerca scientifica, dottorati, dotazione ai centri di spesa, etc.).

    Cordiali saluti,
    Il Rettore

  456. Albert ha detto:

    La rnrp non firma il comunicato. A questo punto va spedito con la sola firma APRI. Poi magari un giorno si dovrà parlare del fatto che una parte dei precari si è strutturata ed è passata sulle posizioni di Merafina.

    • insorgere ha detto:

      caro albert, la rnrp è morta e anche quand’era viva era una sorta di ectoplasma….

      cmq apri dovrebbe aver già spedito…

  457. euroscience ha detto:

    Segnalo, per chi fosse proprio sdaffarato, la registrazione della Tavola rotonda di oggi, su Radio Radicale

    http://www.radioradicale.it/scheda/283505/tavola-rotonda-dal-titolo-universita-verso-la-riforma

  458. insorgere ha detto:

    c’è una notiola a margine dell’incontro di oggi:
    il decreto anvur e tutto il pacchetto (incluso, forse, l’agognato dm) è stato rinviato di un’altra settimana. lo ha detto mary star nel chiudere l’inutile parlatoio di oggi

    • euroscience ha detto:

      Sara’ che c’e’ un CdM domani, fatto per presentare il DPEF (sono gia’ in ritardo di 15 giorni rispetto a termini di legge). Quindi non saprei se c’e’ un CdM anche venerdi’, pero’ se ci fosse sarebbe venerdi’ 17, e quindi un brutto viatico per presentare la nuova versione del Regolamento ANVUR…

  459. insorgere ha detto:

    doveva essere “notiziola”

  460. unimediapisa ha detto:

    Colpo di scena:
    http://www.corriere.it/politica/09_luglio_14/riforma_atenei_gelmini_71c89b08-709f-11de-9fc1-00144f02aabc.shtml

    A mio avviso ci sono due notizie, una buona ed una cattiva.
    La buona: tra le norme che vengono annunciate ce n’e’ una molto interessante, ovvero

    ” Scatti stipendiali solo ai prof migliori: […] in caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.”

    Inutile commentare: queste due righe, se implementate correttamente, potrebbero rappresentare una vera rivoluzione. Fine della carriera automatica e dei commissari fantoccio.
    Ovviamente bisogna fare attenzione che queste norme annunciate non vengano rese inefficaci al momento di renderle operative.

    E adesso viene la cattiva notizia (che, piu’ che altro, e’ un presagio inquietante):

    Mariastella Gelmini, ha rivolto un «appello al Parlamento e all’opposizione» affinchè la riforma dell’Università possa avere «una durata superiore a quella di un governo[…]».

    Non vorra’ mica tracheggiare fino a fine legislatura?

    Qualcuno sa se c’e’ un testo ufficiale?

    • euroscience ha detto:

      Ma quale colpo, e’ il resoconto dell’incontro di ieri a Roma di cui abbiamo gia’ scritto: niente di nuovo che gia’ non si sapesse.
      La presentazione del testo va a dopo le vacanze, e sostanzialmente dopo la Finanziaria, visto che a ottobre si apre la sessione di Bilancio.
      Sugli scatti stipendiali: ma questo e’ gia’ legge (si tratta dell’emendamento Valditara nella conversione in legge del decreto 180).

      La presentazione sui giornali di questo incontro, a cui come al solito un po’ tutti hanno contribuito con 5 minuti di banalita’ a testa, e’ quasi scandalosa. Continua la politica della disinformazione e dei giochi mediatici.

  461. Miriam ha detto:

    Tutti i prof. saranno giudicati meritevoli degli scatti stipendiali, tranne forse 5 o 6 che davvero non fanno un tubo, ma che probabilmente avranno già enormi entrate da attività esterne. PDL e PD si stanno scatenando in una autentica gara di prese in giro. Ma avete visto l’intervento di Fioroni che afferma che il loro ddl finalmente impedisce le piramidi rovesciate????? Hanno presentato il ddl con il peggior rapporto ric.:ass.:ord. fra tutti quelli che abbiamo visto e vanno in giro a raccontare che stanno lottando contro le autopromozioni!!!!

    @Albert: ma davvero non hanno voluto sottoscrivere l’appello? Affidiamolo al solo insorgere allora.

    @Insorgere: l’appello è tutto tuo!

  462. RivoluzioneItalia ha detto:

    @unimediapisa

    “se implementate correttamente, potrebbero rappresentare una vera rivoluzione”

    Sono d’accordo, anzi prevedo che con una buona implementazione tra max un’anno i nostri migliori atenei scaleranno la classifica dei top ranked posizionandosi tra princeton stanford harvard o cambridge….

  463. Lucas ha detto:

    @GB: ma hai letto la relazione finale? Ad un certo punto si esprime soddisfazione perché il gettito delle tasse universitarie è risultato più alto del previsto in virtù di un aumento degli studenti nelle fasce di reddito alte e di una diminuzione in quelle basse.

    Combinando queste osservazioni con il dibattito sull’innalzamento delle rette richiesto da Giavazzi (e recepito da Tremonti, ma respinto per ora dalla Gelmini) si ha l’impressione che davvero si voglia (e si riesca ad) andare verso una istruzione universitaria riservata ai ricchi.

  464. Miriam ha detto:

    Ma questo chi ce l’ha invitato?

  465. France ha detto:

    Messaggio di richiesta d’aiuto
    C’e’ qualche volenteroso che mi manda gli indirizzi email dei senatori in commissione bilancio? Perche’ ogni tanto ho l’hobby del biologo e passare le giornate a scaricare indirizzi email mi vine male…

    E anche: ma un post, anche vuoto, si potrebbe mettere? qui i commenti si caricano un tre ore…

  466. insorgere ha detto:

    ragà, non vi preoccupate degli ultimi rumors.
    skommetto la palla ke mi resta (l’altra la persi in una skommessa analoga) che il ddl non finirà il suo iter prima che noi diventiamo nonni.

    ciò che conta è il dl 180 poi convertito in legge 1/09. se fanno il dm e se prorogano la validità di quella legge (che scade a fine anno) sarà con quelle regole che noi ci giocheremo le nostre chance di entrare. il resto è fuffa

  467. unimediapisa ha detto:

    @insorgere

    Scusa, sono a Bonn e faccio fatica a seguire il mirabolante mondo della politica italiana (e capire quel che succede dalla coda di un thread di 500 messaggio non sempre e’ facile)
    sospettavo che non ci fosse molto di nuovo, tuttavia l’esclusione dalle commissioni di chi non ha attivita’ scientifica documentata non l’avevo ancora mai letta nelle varie bozze governative.

    @Miriam

    Sono d’accordo con te, infatti ho scritto “se correttamente implementate”. Certo, finche’ non viene scritto nero su bianco quali siano le procedure, e’ tutta fuffa (di seconda mano, pergiunta). Infatti se finisce tutto come con la valutazione degli atenei, dove ciascuno stabilisce il metodo col quale vuole essere valutato, finira’ come dici tu.
    Ma una valutazione seria permetterebbe di castrare le cricche accademiche scientificamente scadenti, renderebbe la carriera universitaria poco appetibile per maneggioni e fancazzisti e soprattutto libererebbe risorse. Secondo me una seria valutazione lascierebbe fuori almeno un 20% di docenti.

    @Rivoluzione Italia

    Ti sembra poco? Allora aspetta di vedere che pasticcio ci cucinera’ la premiata forneria PD-PDL: basta solo pazientare un po’.

    Per come la vedo io, la semplice corretta implementazione di questi due punti sarebbe gia’ un enorme passo avanti. Il mio timore e’ che questo passo, alla fine, non verra’ compiuto.

    ###
    Out topic. Domenica, a Berlino, ho visto la prima pagina di Die Zeit: una foto gigante di un Silvio Berlusconi amiccante capeggiava sopra il titolo “Der grosse Verfuerer” (il grande seduttore). E il riferimento non era tanto alle ragazze e ragazzine quanto alla capacita’ di rimanere popolare senza combinare nulla.

  468. Miriam ha detto:

    Guarda la legge 01/09 (conversione del D.L. 180/08), già in vigore:

    http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09001l.htm

    articolo 3-ter

    Questi si riciclano le stesse cose ogni 6 mesi.

  469. Miriam ha detto:

    P.S.: se la cosa di 500 messaggi ti è faticosa, nella prima pagina del blog vai sul riquadro “commenti recenti” in basso a sinistra e clicca sull’ultimo commento. Ci arrivi direttamente senza scorrerti tutti i 499 commenti precedenti.

    • unimediapisa ha detto:

      In realta’ il problema e’ che con 500 messaggi ci sono almeno un centinaio di threads che si intersecano, per cui uno finisce per perdere un po’ il filo (specie se legge le cose da una connessione sfigata su un PC Winzoz ancora piu’ sfigato).

      Un miglioramento si avrebbe sfruttando la feature “comment threading” di WP.

  470. Mike ha detto:

    Caro unimediapisa, invidio il tuo ottimismo.

    Quando puoi permetterti 4 o 5 assegnisti/dottorandi che lavorano per te, cosa assolutamente facile visto il loro costo irrisorio, ci vuole poco a costruirti un curriculum da paura.

    Dobbiamo metterci in testa che con il nostro lavoro e mentre aspettiamo i concorsi, chi ci sta sopra (non sempre metaforicamente parlando) vince PRIN e concorsi da PA e PO. Ci sono intere carriere costruite sul lavoro altrui

    • unimediapisa ha detto:

      In verita’ non sono particolarmente ottimista su quel che verra’ fatto (non spero piu’ nella rivoluzione 😉 pero’ credo che qualcosina di buono si *potrebbe* fare.

      Tieni conto che l’universita’ dove lavoro (Pisa, dove son strutturato come ricercatore) fa ogni anno una valutazione (piuttosto grossolana) della produzione scientifica di ciascun docente. Mi sembra di ricordare appunto che (nella facolta’ di scienze) la percentuale di coloro che non hanno pubblicato niente negli ultimi 5 anni si aggirasse sul 20% (ma posso sbagliarmi – e sarei confortato da una smentita).

      Detto questo, hai in parte ragione: probabilmente il sistema si adatterebbe ed aumenterebbero le firme incrociate, meccanismo peraltro gia’ (ab)usato.

      Tuttavia, in un sistema minimamente meritocratico, anche il lavoro “non strutturato” avrebbe tutt’altro valore, e valorizzare la ricerca modificherebbe i rapporti di forza tra chi la produce (precari e non) e chi invece vive di rendita (strutturati e non).

      Eliminare gli automatismi nella progressione stipendiale e’ forse solo un piccolo passo, ma ritengo sia fondamentale al fine di debellare la logica perversa della “coda” di attesa per iniziare la carriera accademica (su questo -in definitiva- si basa il fenomeno che segnali).

  471. France ha detto:

    Miiiii
    Spedito appello per pensionarli tutti. Tanto non ci cagheranno mai. Vedrai se era la Piaggio a fare i prepensionamenti non ci pensavano due volte…

  472. Miriam ha detto:

    Grande France. Facci sapere se hai riscontri o se succede qualcosa.

  473. UnRicercatore ha detto:

    @Mike

    perchè tu forse fai ricerca tutto da solo?
    “Fai gruppo a te” come spera quell’altro che scrive dall’Olanda?

    La ricerca in molti settori (almeno negli SSd che conosco io) si fa in gruppetti/-uscoli. Da solo, stante la concomitanza degli impegni didattici, è impossibile tenere il ritmo degli altri produttori di carta.
    Quando provavo a parlare di PROSPETTIVE era anche a questo che mi riferivo.
    NB Qualcuno i corsi deve pur tenerli, anche se le pregiate intelligenze dei meritocrati così vanno sprecate (?)

  474. France ha detto:

    I piu’ bei riscontri sono i numerosi messaggi che indicano che un terzo dei senatori in commissione bilancio non apre la posta elettronica da mesi…

    • euroscience ha detto:

      E’ sempre stato cosi’, pare che al Senato sia piu’ piccola che alla Camera…
      scommetto che ti e’ tornata indietro anche da valditara, franco, zavoli, giambrone, levi montalcini…

  475. France ha detto:

    @UnRicercatore
    Te stai in una botte di ferro, non preoccuparti…
    Firmato
    Quell’altro che scrive dall’Olanda

  476. insorgere ha detto:

    @ france
    manderei per conoscenza anche a mary star

  477. Miriam ha detto:

    E’ tornato il ricercatore…

  478. gefitinib ha detto:

    Complimenti all’APRI, che ha sposato in pieno la sacrosanta battaglia dei pensionamenti a 65 anni. Tra l’altro ho notato che avevate già presentato questa proposta agli inizi di Giugno nelle vostre proposte per il DDL.

    Per quanto riguarda RNRP … mi cascano le braccia. Non posso credere che un’associazione di precari, o presunta tale, trovi anche la più minima esitazione nel chiedere che i settantenni lascino spazio ai giovani.

    • euroscience ha detto:

      settantenni che reclamano in modo arrogante ci sono solo in Itaglia. i due o tre rnrp saranno dei servitorelli del sistema.

  479. euroscience ha detto:

    In questa intervista alla Stampa
    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scuola/grubrica.asp?ID_blog=60&ID_articolo=1090&ID_sezione=255&sezione=
    il Ministro riesce a passare in poche riche dall’elogio della fermezza e della severita’ negli esami scolastici all’autogiustificazione per aver scelto Reggio Calabria per l’abilitazione ad avvocato – in questo caso avanzando la scusa che a Brescia “c’era il tentativo di programmare l’ingresso nel mondo del lavoro”.
    Ah, si? E tutti i corsi di studio a numero chiuso, allora?
    E perche’ l’ordine professionale “non e’ la sede del merito”? Non e’ un esame anche quello?

  480. Mike ha detto:

    @ UnRicercatore

    scommetto che la tua idea di gruppo e` un bel cilindro. Uno fa la ricerca e scrive l’articolo, uno lo rilegge e lo firma, un altro lo firma e basta.

  481. GB ha detto:

    @lucas

    non ho letto i documnti per leggerli devi avere ip sapienza

    domani controllo

    Ciao

  482. bartlindon ha detto:

    Ho perso il filo..

    Un nuovo post?

  483. insorgere ha detto:

    «O tutti o nessuno»

    Appello a boicottare il bando dell’8.7.2009 per incarichi di insegnamento

    presso le facoltà di Lettere e Scienze dell’Università di Pisa

    14 luglio 2009

    I ricercatori e i docenti precari dell’Università di Pisa, riuniti in Assemblea per definire la propria posizione sui bandi pubblicati l’8.7.2009 a firma del Rettore, per il conferimento degli incarichi di insegnamento delle Facoltà di Lettere e Scienze, hanno deciso di rivolgere il seguente appello a tutti coloro che intendono concorrere ai 175 posti banditi.

    Ricordando che l’Assemblea dei ricercatori e dei docenti precari dell’Università di Pisa

    si è sempre battuta non per tutelare il proprio particulare, ma per attuare una riforma di sistema degli atenei italiani, atenei che in assenza di risorse adeguate, regole eque e capacità gestionali, hanno fatto della precarietà e dello sfruttamento del lavoro qualificato una condizione della propria sussistenza;

    ha subito denunciato gli effetti negativi per la dignità dei lavoratori e la qualità della didattica, nonché per la comunità universitaria nel suo complesso, del nuovo Regolamento d’Ateneo sugli incarichi di insegnamento che ha recepito al ribasso il decreto ministeriale 8 luglio 2008, generalizzando il ricorso a contratti gratuiti anche per i soggetti esterni all’università non riconducibili a figure professionali con status ed entrate proprie, ossia per i professori a contratto precari che negli anni passati hanno assicurato la didattica dietro compensi simbolici;

    con la campagna «Io gratis non lavoro», cui hanno aderito 91 precari e 20 strutturati, l’Assemblea ha voluto annunciare all’Ateneo l’indisponibilità dei precari agli incarichi gratuiti, ma anche ribadire la richiesta di una piena equiparazione dei diritti tra personale strutturato e non, equiparazione per altro contenuta nelle tariffe retributive annunciate dallo stesso Ministero, ma finora non promulgate.

    Considerato che

    la delibera del Consiglio d’Amministrazione del 23 giugno 2009 fissa parametri retributivi orari e non annuali, assai lontani dall’equità (80-120 euro lordi/ora) e non inclusivi delle ore impiegate per la preparazione delle lezioni, i ricevimenti, gli esami e le eventuali tesi, anche se il decreto ministeriale chiedeva di tenerne esplicitamente conto;

    i bandi dell’8 luglio 2009 distinguono in modo arbitrario tra corsi, anche fondamentali, dati a contratto remunerato e altri dati a titolo gratuito, introducendo una illegittima disparità di trattamento;

    gli stessi bandi, là dove si tratta di contratti a titolo gratuitio prevedono l’affidamento attraverso la sottoscrizione di una semplice lettera dell’interessato, senza garanzie esplicite di assicurazione della persona in caso di incidenti;

    i bandi relativi ai corsi di Lettere richiedono la disponibilità dei vincitori a svolgere esami per i tre anni successivi al corso.

    L’Assemblea dei ricercatori e dei docenti precari ritiene che

    la posizione più coerente e incisiva da prendere sui bandi dell’8 luglio, dati i forti dubbi di costituzionalità e di legittimità che li riguardano, sia il boicottaggio dei bandi stessi da parte di tutti i soggetti precari, indipendentemente dalla natura gratuita o remunerata del posto per cui essi potrebbero concorrere;

    vada rifiutata la prassi discriminatoria contenuta nei bandi, tra posti remunerati e gratuiti, tesa oltretutto a dividere l’Assemblea dei precari facendo leva sulle diversità delle rispettive posizioni e prospettive lavorative;

    vada rifiutata la logica dell’assenza di alternative, secondo la quale non ci sarebbero fondi in bilancio per pagare adeguatamente tutti i docenti precari di cui l’università ha bisogno, una volta assicurato che tutti i docenti strutturati svolgano il numero di ore previsto come loro dovere istituzionale;

    vada confutata l’idea che i contratti gratuiti o simbolicamente remunerati costituiscano una misura transitoria, cui si potrà rimediare in futuro, e comunque un titolo da spendere in un concorso, dato che il combinato disposto dei tagli della legge 133/08 e del blocco del turn-over della legge 1/09 (ex decreto 180) metterà dal 2010 in serie difficoltà l’intero sistema universitario italiano, generalizzando il ricorso alla precarietà gratuita;

    il rifiuto generalizzato di partecipare ai bandi in questione abbia maggiori possibilità di incidere sulla programmazione didattica e sul prossimo anno accademico, quale strumento di pressione sui presidi e, attraverso di loro, sul governo dell’Ateneo per ottenere contratti dignitosamente remunerati, sulla base di un principio non discriminatorio di pari retribuzione a parità di mansioni.

    L’Assemblea dei ricercatori e dei docenti precari chiede pertanto a tutte e tutti i precari di

    non depositare la propria domanda di partecipazione ai bandi o di ritirarla;

    partecipare al presidio davanti l’Ufficio Protocollo dell’Università di Pisa, situato in Lungarno Pacinotti 43/44, venerdì e lunedì prossimo, dalle ore 10

  484. insorgere ha detto:

    visto che siamo a oltre 600 messaggi e visto che il precedente messaggio è un appello contro il lavoro gratuito, un esempio di lotta che si può e si deve fare e che non riguarda solo il caso pisano, chiederei a chi gestisce il sito di FARE UN NUOVO POST RIPRODUCENDO L’APPELLO POSTATO SOPRA

    grazie

  485. RivoluzioneItalia ha detto:

    @mike

    non è detto che con 4 o 5 ricercatori ti fai un curriculum da paura….

    Devi essere un bel guru… altrimenti crei un sacco di paper spazzatura e basta.

  486. marcello ha detto:

    @ insorgere

    Domanda tecnica:
    poichè non sono del settore, ma vi leggo per un’analisi ampia dei tagli governativi, il documento che hai linkato dal miur a che soldi si riferisce?
    Non è mica la distribuzione del FFO?
    Ne fa parte?

    Ti ringrazio per l’aiuto e mi scuso per l’intromissione.

  487. Mike ha detto:

    @ rivoluzioneitalia

    quel che dici e` vero, ma sei ingenuo.

    Un sacco di paper spazzatura, magari farciti da una montagna di autocitazioni, per gli standard italiani e` un curriculum da paura.

  488. stefano ha detto:

    Segnalo che l’università del Molise, il Politecnico di Milano l’istituto universitario di Trieste hanno bandito posti per ricercatore (anche Fis 02 e Fis 08).

  489. vixs72 ha detto:

    Segnalo come il bando dei posti da ricercatore del politecnico di Milano da poco pubblicato e relativo a tre posti da ricercatore contenga, oltre alla valutazione di titoli e pubblicazioni due prove scritte e una orale come prima dell’introduzione della legge 1/2009.
    La motivazione che mi pare leggersi tra le righe nell’ultimo articolo del bando (non sono ujn giurista) e’ che tutto cio’ che non e’ esplicitamente vietato per legge puo’ considerarsi permesso, ivi comprese le vecchie regole concorsuali.
    Spero che questo esempio non prenda piede…

  490. Lucas ha detto:

    E la tassa da 25 euro? E’ la prima volta che la sento.

  491. Fra ha detto:

    “tutto ciò che non è esplicitamente vietato per legge può considerarsi permesso”

    Neanche io sono giurista, ma direi che l’introduzione di un nuovo regolamento dovrebbe rendere automaticamente fuori legge quello precedente.

    Il ragionamento qui sopra (norma generale esclusiva) si applica nei casi in cui non è prevista alcuna norma giuridica specifica.

    (qui bisogna evocare Bombadillo, sperando che non sia già in qualche spiaggia caraibica)

  492. insorgere ha detto:

    metto in moto apri e vedremo di inviare una lettera al rettore del politecnico e al miur per fargli ritirare quel bando che è palesemente illegittimo

  493. insorgere ha detto:

    @ marcello
    neanche a me la situazione cui si riferisce quel documento miur è chiarissima. non so darti particolari specifiche al momento

  494. France ha detto:

    Si, certo, si manda subito un bel reminder a Masia e Tomasi, e a mr.politecnico. Senno’ veramente ci prendono per il culo…

  495. UnRicercatore ha detto:

    @mike

    Come offesa è grottesca, non foss’altro perchè come ricercatore è ben difficile che abbia schiavi.
    Non voglio neanche affrontare il piano personale.

    Ovviamente uno degli scopi di qualsiasi docente è proprio quello di allevare uno o più persone in grado di preparare -almeno- semilavorati di livello adeguato.
    E’ quello che fanno su scala industriale (ma, diciamolo, spesso senza molta fortuna sul piano qualitativo) i boss nordeuropei e USA che certuni e che fanno il bello e il cattivo tempo sulle “loro” riviste. O pensi che la loro superproduzione sia “meritocratica”?

    PS Sarebbe bello se tu smettessi di guardare fiction sui precari vs. strutturati e dessi un’occhiata a come fuinzionano le università vere.

  496. UnRicercatore ha detto:

    **che certuni VENERANO**

  497. Miriam ha detto:

    I precari e gli strutturati sono oggettivamente in conflitto. I primi anelano ad una stabilità lavorativa ed esistenziale, i secondi desiderano che le stesse risorse vengano utilizzate per garantirgli posizioni con stipendi più alti.

  498. UnRicercatore ha detto:

    Miriam,
    ma tu ci credi veramente?
    Ti chiedo solo di prevedere le tue posizioni personali quando -una volta stabilizzata, auspicabilmente- qualche genio ti dirà che il tuo stipendio DEVE rimanere bloccato perchè:

    a. Toglieresti risorse ai precari
    b. Nell’agognata piramide non hai certo spazio per salire
    c. Lo stesso genio che conosce a memoria le tabelle stipendiali, poniamo, del Regno Unito, ti dice che in ogni caso non hai diritto a nulla secondo le medie europee.

    La guerra tra poveri in cui ti getti con tanto ardore non ti porterà poi così lontano. Nel TUO mondo ideale, una tua ora di lavoro varrà una ventina di euro netti (a dir tanto).

  499. Miriam ha detto:

    Meglio ricercatori a stipendio “bloccato” (avete gli scatti biennali), ma sicuro fino a 65 anni, o precari a stipendio bloccato (per davvero, gli a.d.r. sono fermi dal 2003), e contratto in scadenza fra 6 mesi?

  500. Miriam ha detto:

    E poi nella piramide lo spazio per salire c’è eccome. in un rapporto (molto utopistico) 60:30:10 un ricercatore su due diventa ordinario. Sono i non meritevoli a restare bloccati.

  501. Miriam ha detto:

    Pardon:

    E poi nella piramide lo spazio per salire c’è eccome. in un rapporto (molto utopistico) 60:30:10 un ricercatore su due diventa associato. Sono i non meritevoli a restare bloccati.

  502. UnRicercatore ha detto:

    Mica sono “io” che ti tengo così!
    Se ti danno l’assegno di ricerca vuol dire che fai capo ad un professore purchessia, che ti sta abbindolando da sei anni. Oppure stai in un settore saturo, che non bandisce, ecc.
    E’ molto semplice.
    Cosa c’entra questo con “me” ricercatore?
    La risposta è: nulla.
    Cosa c’entra con la tua “guerra”?
    ancora niente.
    Tra l’altro chi ti fa avere l’assegno dev’essere ancora scientificamente attivo, sennò glie ne fregherebbe zero.

    LO stipendio “sicuro” in cambio del mio lavoro è un DIRITTO, e capisco che scocci molto i vostri editorialisti confindstriali preferiti. Ma che scocci te?

  503. UnRicercatore ha detto:

    In ogni caso, miriam,
    parlarne è del tutto inutile.
    Voi non avete la minima idea dell’università che volete, salvo i troll confindustriali e quelli che come loro vogliono distruggere l’univ pubblica.
    quelli come te che stanno sotto schiaffo vogliono più che altro nuocere a chi vedono immediatamente sopra di loro (eesemplare la campagna conro la I sessione 2008).
    Del fatto che siamo TUTTI usciti da QUESTA università non si parla mai perchè nullificherebbe gli slogan dell’avanguardia rivoluzionaria e magari constringerebbe anche te a guardare la foresta e non le foglie.

    Tempo perso.
    Vado a revisionare un articolo scritto da gente eveidentemente più meritevole

  504. Miriam ha detto:

    E’ un fatto di semplici calcoli matematici. Un dipartimento può scegliere di promuovere un ricercatore ad associato ed un associato ad ordinario oppure può usare le stesse risorse per fare un concorso da ricercatore.

    La prima soluzione aumenta le retribuzioni dei due promossi e tiene precario il precario, la seconda tiene ferme le retribuzioni dei due strutturati e struttura anche il precario. Ecco la contrapposizione di interessi. Se poi volete sostenere che questa contrapposizione non esiste perché al precario conviene restare precario e brindare per le promozioni dei due strutturati, fatelo pure. Ma difficilmente troverete qualcuno di noi che vi verrà dietro.

  505. euroscience ha detto:

    Mah, il punto reale non e’ “opporsi” alla progressione di carriera degli strutturati, bensi’ chiedere che gli standard siano allineati/compatibili con quelli di una sana gestione delle risorse umane di una qualsiasi organizzazione (e quindi non italiana, si intende, visto che abbiamo detto “sana”).
    Quindi non ha senso fare calcoli geometrici sui solidi in posizione strana, visto che l’organizzazione in questione dovra’ innanzitutto calcolare il fabbisogno in termini di mansioni.
    Questa cosa del 60% di ricercatori non c’e’ da nessuna parte del mondo, mica le Universita’ sono delle fiere campionarie di tutta la ricerca dell’orbe terracqueo – devono averci genete che insegna, intanto.
    Eppero’ delle progressioni stipendiali scandalose come in Italia non ci sono altrove, va cambiata la scala, e tolta la meccanicita’.
    E soprattutto va _IMPEDITO_ il lavoro gratuito: dove sono i “cosiddetti” Sindacati? A fare i servitorelli del sistema?

  506. Fra ha detto:

    A proposito di lavoro gratuito, qualche ex-RNRP potrebbe anche sentire che dicono i compagni di FLC CGIL. Possibile che mobilitano gli studenti contro il G8 (e che c’entra con l’università?!) e non gli frega nulla che delle persone vengano sfruttate e fatte lavorare gratis?

  507. insorgere ha detto:

    piccola aggiunta a quanto ha detto bene miriam:
    il problema a mio avviso è che uno davvero brillante non può – se non è figlio di …. – diventare direttamente associato o magari pure direttamente ordinario. è la progressione tra le fasce che è assurda.
    in un sistema meritocratico uno mica deve passare tutti i livelli per forza

  508. UnRicercatore ha detto:

    @euroscience

    Almeno tu ti sei accorto che qualcuno DEVE tenere corsi, pena l’estinzione.
    Lo scandalo della progressione stipendiale non esiste: senza, non avrebbe senso entrare strutturato, a meno di non essere masochisti.
    Vedi, se dovessi stare sotto schiaffo non solo per il concorso ma anche per la *minima* dinamica salariale in questione (giacchè non abbiamo adeguamenti contrattuali) la vita “aziendale” sarebbe impossibile.
    Invece così sapendo che se il mio turno verrà sarà tardi e solo per la II fascia, posso mandare aff.. chiunque: cosa che tra l’altro ho già fatto a più riprese.

    Ciò detto, per miriam:
    la pianta organica del’università è determinata in buona misura dalle esigenze didattiche. Non è che si possa raddoppiare senza chiedersi cosa accadrà domani.
    In buona misura tu proponi di fare proprio quello che ci ha portato qui, ma con la correzione masochista del “tanto poi i soldi bastano perchè si resta al livello iniziale”.
    E siamo noi quelli che pensano servilmente?

  509. euroscience ha detto:

    @ un ricercatore,

    Si’, e in effetti il mio pensiero va opportunamente completato con la riforma della Governance. Si deve togliere la democrazja dall’Universita’, che non c’entra un cazzo.
    Il tuo stipendio e la valutazione sul tuo operato non possono stare dentro un sistema di ricatto elettoralistico e di giochi di potere politici: va responsabilizzata la Gestione dell’Azienda.

  510. UnRicercatore ha detto:

    @miriam
    in generale, hai introiettato per bene il messaggio degli ultimi trent’anni: il lavoratore dipendente non ha diritto a *nulla*.
    Capisco che lo dica chi può chiedere x euro/ora a piacere, o meglio chi risparmia sulle paghe dei suoi dipendenti, ma gente che aspira a fare il dipendente…. non è una scelta di campo brillantissima.

    • euroscience ha detto:

      Solo per aggiungere info: secondo noi, in Europa, il ricercatore precario e quello a TI sono _entrambi_ lavoratori dipendenti, e hanno DIRITTO [*] ad un trattamento congruente con il loro profilo professionale e i doveri della loro mansione, incluso le progressioni di carriera. Cioè non ci deve essere questo burrone fra strutturati e non strutturati [**].

      [*] Direttiva sul lavoro a tempo determinato
      [**] Carta Europea dei Ricercatori

      • UnRicercatore ha detto:

        Dunque? Una bella soluzione alla Ichino, riduciamo lo stipendio TI così si colma il burrone?

      • euroscience ha detto:

        Mah, io stavo parlando in termini di diritti, cioe’ di definzione delle condizioni al contorno.
        Poi la soluzione per le risorse noi l’abbiamo gia’ proposta: pensionamento ordinario a 65 anni.

  511. Miriam ha detto:

    Unricercatore disse: “la pianta organica del’università è determinata in buona misura dalle esigenze didattiche.”

    FALSO: la pianta organica è determinata da dinamiche mafioso-baronali che tendono a favorire le progressioni di carriera motivate sia da un voto di scambio nell’elezione delle cariche accademiche (si diventa direttori o presidi con i voti degli strutturati e non con quelli dei precari) sia da una sorta di transizione affaristica: supporto incondizionato al proprio capo in cambio di promozioni facili.
    Le esigenze didattiche, in un regime nel quale tutti i ricercatori tengono uno o più corsi, spingerebbero a piramidalizzare il sistema, in quanto aumenterebbe il numero di unità di personale docente (fra due ricercatori oppure un ordinario, la prima soluzione garantirebbe una unità in più).

    Il problema non è togliere diritti ai dipendenti, ma razionalizzarli. Molti entrano come ricercatori, alcuni diventano associati e ancor meno ordinari. In modo da valorizzare il merito. Ciò che voi proponete è invece l’automatismo de facto delle promozioni, che non è un diritto. Il diritto è avere la possibilità di progredire se lo si merita, non averne la certezza qualunque cosa si faccia.

  512. Fra ha detto:

    @ UnRicercatore
    Le università si possono permettere di usare i fondi per le promozioni interne perché tanto le esigenze di organico le risolvono facendo lavorare gratis i precari (persone pagate ufficialmente per fare ricerca e che invece si trovano spesso a fare didattica).

    Iniziassero a pagare adeguatamente chi tiene i corsi. Poi vediamo se gli conviene ancora mantenere un rapporto 1:1:1.

  513. UnRicercatore ha detto:

    Nelle nostre università la pianta organica, intesa come numero totale di docenti+ricercatori si giustifica solo in base ad esigenze didattiche.

    Nei momenti di abbondanza si sono creati corsi e corsi e corsi per giutificare la creazione di nuove posizioni: all’epoca non tutti i ricercatori tenevano corsi, semmai il contrario,

    L’aritmetica del tuo ragionamento mi sfugge: se tutti tengono corsi, servono meno persone in assoluto.

  514. Miriam ha detto:

    Ci sono università dove i docenti non bastano a tenere i corsi (tanto che li danno in affidamento). Se queste università barattassero un ordinario con due ricercatori avrebbero in organico due persone per tenere corsi anziché una sola.

    Per questo una sana politica legata alle sole esigenze didattiche dovrebbe tendere a piramidalizzare il sistema. Anche questa è matematica elementare. Se poi i baroni si mettono a giustificare i cilindri sulla base delle esigenze didattiche sparano ca**ate.

  515. UnRicercatore ha detto:

    @Fra

    Non dico che tu non non sappia di cosa parli, ma ad esempio, nella mia facoltà (tutt’altro che piccola e irrilevante) i corsi tenuti da precari sono quasi anomalie statistiche.
    Ancora più ingenuo nel parlare dei corsi: i docenti sono TENUTI ad insegnare, quindi visto che i docenti ci stanno già il problema si risolve dando k crediti a testa ai professori che poi li subappalteranno a dottorandi vari.
    Certo non assumendo nuovi ricercatori.

  516. Miriam ha detto:

    Mandiamo qualche nonnetto 70enne a tenere 5 corsi. Fosse la volta buona…

  517. UnRicercatore ha detto:

    Le università che non riescono a coprire i corsi li hanno creati per giustificare nuove posizioni rivelatesi chimeriche.

    Non mi sembra proprio che ci sia bisogno di creare nuove università/facoltà/corsi nel contesto attuale

  518. Miriam ha detto:

    Non sequitur.

    Si è dimostrato che è del tutto privo di fondamento affermare che le attuali piante organiche 1:1:1 siano il risultato di esigenze didattiche.

    Se poi vogliamo buttarla in caciara mettendo nuova acqua nella minestra e parlando della proliferazione dei corsi di laurea, facciamolo pure. Ma resta il fatto che nessuna esigenza didattica può essere addotta a giustificazione di un organico cilindrico.

  519. Fra ha detto:

    UnRicercatore dice: “Non dico che tu non non sappia di cosa parli, ma ad esempio, nella mia facoltà (tutt’altro che piccola e irrilevante) i corsi tenuti da precari sono quasi anomalie statistiche.”

    Se fosse vero, come te li spieghi ad esempio i contratti non retribuiti a Pisa, la campagna “Io gratis non lavoro”, etc. Forse è la tua facoltà ad essere una anomalia statistica.

    Anche il “subappalto”, come lo chiami tu, a me non sembra una pratica molto corretta. Io, che sono ingenuo, lo chiamerei sfruttamento.

  520. euroscience ha detto:

    Le piante organiche 1:1:1 sono il sequitur in regime autonomistico delle piante organiche in regime centralistico, allorche’ il DPR 382/80 introdusse le fasce dei Professori Associati e dei Ricercatori, stabilendo (pero’ entro un tempo di vari anni) l’ammontare di:
    PO 15.000
    PA 15.000
    RU 16.000
    Poi venne il 1989 e l’autonomia di Ruberti, indi il 1998 e l’autonomia di bandire concorsi di Berlinguer.
    Ma il senso originale sta la’: PO e PA insegnano, gli RU fanno ricerca, esercitazioni e seminari. Poi agli RU fu concessa la possibilita’ di essere titolari di supplenze/affidamenti, e indi si scateno’ un progressivo casino.

  521. UnRicercatore ha detto:

    @Fra
    Pisa è un caso anomalo e deprecabile.
    In ogni caso, la mia facoltà non è affatto “strana” come pensi.
    Servirebbero statistiche, ovviamente.

    Circa il subappalto, non hai colto l’ironia. Io lo trovo ripugnante, oltre che truffaldino. Ma provavo a spiegare a miriam che se vuole giustificare una drastica espansione del ruolo ricercatore, le esigenze didattiche non sono una buona strada, visto che molti docenti (I e II fascia) potrebbero prendere più crediti, almeno nominalmente.

  522. Albert ha detto:

    Veramente Miriam sostiene che le esigenze didattiche non sono una buona argomentazione per giustificare i cilindri, come inizialmente affermava Unricercatore. Il suo ragionamento è “casomai, giustificherebbero le piramidi”. Riguardatevi i post.

  523. UnRicercatore ha detto:

    Albert,
    ma quali piramidi se il carico didattico si assegna A A PARTIRE DALL’ALTO? Iprofessori sono TENUTI a fare didattica. Se ci fosse un deficit di coperture, basterebbe “riattivare” nominalmente un po’ di prof prima fascia che spesso non fanno -per motivi storici- molti crediti.

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