All’on. Mariastella GELMINI
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Oggetto: il precariato della docenza e della ricerca nell’Università
Signor Ministro, da molti mesi, come previsto dal DL 180, convertito in legge il 9 gennaio 2009, il paese aspetta invano il decreto attuativo di definizione dei criteri di valutazione dei titoli e delle pubblicazioni nei concorsi a ricercatore. Un decreto che promette maggiore trasparenza nello svolgimento dei concorsi e che renderebbe possibile sia lo sblocco dei concorsi già banditi dagli Atenei sia l’avvio della seconda e della terza tranche del reclutamento straordinario. Se la situazione dell’università italiana in questo momento è critica, lo è particolarmente per quella fascia di studiosi che ancora non ha un rapporto lavorativo a tempo indeterminato con gli Atenei e che però, con dedizione, competenza e sacrificio, da molti anni fa quella ricerca grazie alla quale l’Italia continua a essere ai vertici internazionali. Da molti anni a questa parte, infatti, quasi la metà del personale impegnato a tempo pieno in ricerca e docenza negli Atenei è reclutato con contratti parasubordinati (assegni di ricerca, cococo…) e borse di studio, la maggior parte dei quali privi delle più essenziali tutele previdenziali ed assistenziali. L’elevata professionalità dei ricercatori e docenti precari è dimostrata dal bagaglio delle numerose esperienze in materia e delle pubblicazioni, contribuendo direttamente al prestigio degli Atenei italiani. Così come quasi la metà dei corsi universitari è sostenuta da quello stesso personale precario, il cui lavoro permette agli Atenei il raggiungimento di un corretto rapporto tra docenti e studenti, che tiene l’Italia ai livelli europei. Purtroppo, la sovrapposizione di diverse riforme, che non sono mai state rese completamente operative, ha generato una situazione di devastante stallo generale e, in particolare, una sostanziale e gravissima sospensione del reclutamento, cioè dei concorsi a ricercatore banditi a livello nazionale. Grazie ad alcune indagini, si stima infatti che nelle Università italiane vi siano circa 50.000 precari impegnati a tempo pieno nella ricerca e docenza (Fonti dei dati: CRUI e MIUR del 2006 su 33 Università censite, MIUR del 2008 più autocensimento nel 2008). I dati rilevati in questi casi, sebbene parziali, evidenziano inoltre una crescita cospicua e costante del precariato nei ruoli di docente e ricercatore universitario. Se guardata dal punto di vista dello Stato, questa circostanza non permette di utilizzare al meglio quelle risorse umane per la cui formazione e qualificazione sono stati spesi centinaia di milioni di euro. Ora più che mai il fenomeno dei cosiddetti ‘cervelli in fuga’ è diventata un’emergenza, ma qual è la sua reale pericolosità? In termini di economia di sistema, le nostre Università hanno formato studiosi di altissima levatura scientifica, che però metteranno il loro sapere a disposizione non della nostra nazione e dei nostri giovani ma di altri paesi. Questo, nel migliore dei casi. Altrimenti saranno destinati a vedere ignorati e mortificati il loro impegno e la loro qualificazione. Se invece questa situazione la si guarda con gli occhi dei singoli ricercatori e docenti ancora precari, si vedrà un pericolosissimo fenomeno sociale per cui decine di migliaia di giovani e, purtroppo ormai di ex giovani, da un giorno all’altro non riusciranno più a sostenere quello sforzo economico, sociale e umano che finora gli ha dato la forza di aspettare una svolta nella propria vita lavorativa. E questo è particolarmente grave per quegli studiosi che non possono contare su una condizione sociale di partenza agiata. È questa la selezione che cercava, Signor Ministro? Questi ricercatori e docenti il proprio dovere – anzi, molto più del proprio dovere – lo hanno fatto, lo stanno facendo e hanno intenzione di farlo. Si tratta però di dargliene la possibilità concreta. Occorre in primo luogo dare finalmente attuazione a un piano di reclutamento straordinario non più procrastinabile e il ruolo del Suo Ministero è anche quello di dettare quanto prima le linee guida per una campagna di reclutamento ciclico e ordinario sulla base delle reali esigenze di didattica e ricerca degli atenei, che prenda il via col prossimo Anno Accademico. È necessario inoltre, da subito, assicurare ai ricercatori e docenti precari i diritti minimi di ogni lavoratore: retribuzioni adeguate, diritti pensionistici ed assistenziali, ammortizzatori sociali, rappresentanza negli organi accademici. Tutto ciò con l’obiettivo di mantenere sempre alto il livello di didattica e ricerca nei nostri Atenei italiani e conservare nel nostro paese un livello di civiltà del lavoro degno di questo nome. Ricordiamo, infine, che non è più accettabile la stipula di contratti di docenza a titolo gratuito, modalità indecente diffusasi in molti Atenei del paese in conformità a quanto previsto dalla L. 230/2005, art. 1, c.10. L’assenza di retribuzione è infatti inevitabilmente correlabile con la riduzione della qualità dell’offerta didattica e soprattutto con un inaccettabile trattamento dei lavoratori. Proprio per la gravità del quadro sopra descritto riguardo la ricerca e docenza precaria, e per organizzare e difendere i lavoratori precari della conoscenza che operano nelle università italiane si è costituito il Coordinamento nazionale dei precari dell’Università. Dalla lotta per un reclutamento straordinario, dall’opposizione alla ristrutturazione antidemocratica dell’Università alle vertenze locali per i diritti negati, il Coordinamento porterà la voce dei precari dell’Università dovunque sarà necessario. Per la particolarità e l’urgenza che purtroppo caratterizzano la condizione di questi lavoratori, abbiamo la necessità di un confronto immediato e diretto al fine di comprendere con chiarezza quali sono le misure che Lei, e il governo di cui fa parte, abbiano previsto per una soluzione efficace e tempestiva del reclutamento dei ricercatori universitari. Prima di un punto di non ritorno.
Distinti saluti,
Coordinamento Nazionale dei precari dell’Università FLC-CGIL
Io penso che sia fondamentale disporre di cifre chiare e leggibili sul precariato nell’Università italiana.
E’ un problema annoso e non ancora risolto in modo soddisfacente – molto probabilmente perchè non interessa risolverlo (neanche questo!) a nessuna delle parti, per diversi motivi.
Finche’ vengono agitate cifre varie omnicomprensive e senza una tassonomia condivisa, saremo sempre distanti da quanlsiasi soluzione del problema.
I numeri?
Eccoli, per l’Universita’ per il 2007/2008:
(fonte: http://statistica.miur.it/)
-altri dati ottenibili da:
Assegnisti 2007/08: 11724 (di cui ~800 dottorandi)
Professori a contratto: 28336
Ricercatori TD: 481
Borse di studio postdoc: 570
Contratti di formazione specialistica dei medici: 20143
Collaboratori linguistici: 2012
contratti di tutorato e attivita’ didattiche integrative (?): 18132
Mettiamo anche i dottorandi, sebbene definiti studenti:
Dottorandi con borsa: 22753
A questi andrebbero aggiunti gli Enti di ricerca.
Da notare che i numeri non possono essere semplicemente sommati; per es. ci sono assegnisti che sono prof a contratto, o prof. a contratto con altri incarichi etc…
a pisa esiste da qualche anno un’anagrafe dei precari.
è stata il frutto di una lunga battaglia compiuta dai precari stessi.
Non so se avete visto:
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/114065-la-super-classifica-dei-mega-atenei-padova-1-il-ranking-di-campus-bocconi-migliore-in-ass.html
Chiaramente è tutto un complotto.
No è una classifica casereccia Repubblica – Sole 24 Ore miscelata a qualche ranking internazionale in proporzioni non definite sulla base di parametri non specificati che da’ risultati del tutto diversi da quelli delle principali graduatorie straniere.
le graduatorie straniere degli atenei italiani!!!
Mai sentite… dove le hai viste?
Le graduatorie internazionali classificano anche le università italiane e l’ordine che forniscono è completamente diverso da quello di questa classifica all’amatriciana.
per i prefessionisti del distinguo qui i dettagli:
Rivo, cianno rotto le balle con ‘ste classifiche der cavolo. Sveja che le figurine per l’album le lasciamo a chi vuole giocare.
Interesserbbe, invece, una seria discussione su qualita’ e informazione trasparente molteplice e chiara.
euronoiosoooooo…
“seria discussione su qualita’ e informazione trasparente molteplice e chiara”
mamma mia… ma hai studiato alla scuola del PD ?
Scusate ma il post? Secondo me bisogna dare il bentornato nel mondo dei vivi alla FLC-CGIL che finalmente si accorge dell’esistenza di un certo disagio fra i precari…
ben venga il risveglio della flc, dopo un lungo sonno…
a quanto ne so son da ringraziare i torinesi per la nascita del coordinamento nazionale.
speriamo che seguano iniziative coerenti e vigorose, presso il miur come presso i singoli atenei.
Diciamo che lo scetticismo su fini e mezzi di ogni aggregazione sociale e politica in Italia la fa da padrone.
Comunque ho letto il comunicato e anche quello sul sito FLC-CGIL al momento del lancio del Coordinamento.
Faccio un semplice appunto analitico, e spero chiaro.
Il Coordinamento affermava:
“Noi continuiamo a ricordare a tutti l’art. 36 della Costituzione italiana: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”
Il Sindacato – la CGIL intendo – pensa che sia compatibile questo principio con cio’ la 230/2005, art. 1, comma 10, a cui si accenna in questo comunicato, che afferma:
“10. Sulla base delle proprie esigenze didattiche e nell’ambito delle relative disponibilità di bilancio, previo espletamento di procedure, disciplinate con propri regolamenti, che assicurino la valutazione comparativa dei candidati e la pubblicità degli atti, le università possono conferire incarichi di insegnamento gratuiti o retribuiti, anche pluriennali, nei corsi di studio di cui all’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270, a soggetti italiani e stranieri, ad esclusione del personale tecnico amministrativo delle università, in possesso di adeguati requisiti scientifici e professionali e a soggetti incaricati all’interno di strutture universitarie che abbiano svolto adeguata attività di ricerca debitamente documentata, sulla base di criteri e modalità definiti dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con proprio decreto, sentiti la Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI) e il CUN. Il relativo trattamento economico è determinato da ciascuna università nei limiti delle compatibilità di bilancio sulla base di parametri stabiliti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro per la funzione pubblica.”
Cioe’:
a) Il “gratuiti” e’ possibile/costituzionale?
b) dove sono “i parametri stabiliti con decreto…?
@ euroscience
quel che dici è sacrosanto.
mi permetto di aggiungere che sulla questione fa testo il più recente dm 8 luglio 2008.
anche quello però attende un ulteriore dm che stabilisca i parametri, ma è passato solo un anno….mica possiamo aspettarci che in un anno solo il miur sforni parametri.
domanda: se flc-cgil ritiene che la legge violi il principio dell’equa retribuzione sancito dalal costituzione perché non impugna la legge? perché non impugna i bandi dei singoli atenei?
APPUNTO – questo sto dicendo.
Se fosse un sindacato di sinistra come i sindacati dei Paesi nordici lo avrebbe gia’ FATTO.
Invece e’ un sindacato di destra, corresponsabile della diffusione del fascismo (vds. difesa degli interessi dei baroni e degli strutturai) del familismo, (vds. tutti i contratti collettivi in cui si tramanda il posto di lavoro di padre in figlio), dell’antimeritocrazia (vds. carriere e stipendi in base all’anzianita’, all’affiliazione sindacale o di partito), del magna-magna (vds. badilate di soldi pubblici date anche al sindacato e tutti i benefit di legge ai sindacalisti).
E poi magari si domandano perche’ in Italia non c’e’ piu’ la sinistra e invece c’e’ tutta ‘sta destra.
Tze’!
caro euroscience, per una volta son completamente d’accordo con te. figurati che apprezzo tutto, pure il tono.
Siamo d’accordo a criticare il PD, che è il partito delle baronie universitarie e dei peggiori interessi corporativi di qualche strutturato interessato a carriere facili e garantite, ma accusare di conservatorismo anche la CGIL insomma…
Tolti i quindici aderenti del collettivo ultrarivoluzionario unitario antimperialista di sociofisica occupata e i sedici iscritti a sinistra sovversiva critico leninista di lotta, la CGIL con tutti i suoi moderatismi è l’unica cosa di sinistra che sia rimasta in Italia.
le graduatorie saranno pure taroccate…
ma ci vuole anche coraggio per scrivere questa filata di … :
“L’elevata professionalità dei ricercatori e docenti precari è dimostrata dal bagaglio delle numerose esperienze in materia e delle pubblicazioni, contribuendo direttamente al prestigio degli Atenei italiani. Così come quasi la metà dei corsi universitari è sostenuta da quello stesso personale precario, il cui lavoro permette agli Atenei il raggiungimento di un corretto rapporto tra docenti e studenti, che tiene l’Italia ai livelli europei.”
Dei paper che leggo (chiaramente relativi alla mia area scientifica) 1 ogni 1000 è di italiani che lavorano in italia… ricercatori virtuosi italiani in italia mai visti.
Poi la docenza (notoriamente ortogonale alla ricerca) è caratterizzata principalmente dall’esperienza…
per capirci meglio un prof. magari non geniale ma che spiega con pazienza e dovizia che un virtuoso sociopatico…
quindi non capisco come da giovani (pur precari) si possa essere dei grandi docenti…
bho… misteri italiani.
per capirci…. meglio un prof. magari non geniale ma che spiega con pazienza e dovizia che un virtuoso sociopatico…
Quello è vero: da me c’è una Prof che con la ricerca ha litigato da piccola ma a lezione è una dea, solo che sai lei a quanti anni ha cominciato a tenere corsi come assistente incaricato? 27 anni, e grazie tante se uno si esercita per 35 anni o è un impedito o un po’ di mestiere lo acquisisce…
Il problema è che a noi non ci fanno comincià se non con mozzichi di corsettini…
hanno nominato un comitato per il voto elettronio (sito MIUR)
a France,
se riuscite a spingere Marino a portare il dibattito congressuale anche sui finanziamenti alla ricerca pubblica, forse il mio voto alle primarie lo prendete.
Però daje, non ho letto un cazzo di riga di post su nessuno dei blog dei tuoi amici piombini su università e ricerca, tutti fissati co’sta storia dei diritti civili e della laicità…
Alè! Ci mancava il “Comitato voto elettronico”, come se non ci fossero già abbastanza magagne. Si noti l’assenza di ogni termine temporale entro il quale i nostri eroi dovranno portare a compimento quest’ennesima riformicchia.
Un’altra chiara mossa dilatoria del ministero. E noi continuiamo a prenderlo nel baugigi!
“CONSIDERATO che le apparecchiature di cui in atto dispone il Consorzio Interuniversitario CINECA sono obsolete ed è necessario, oltre che sostituire le stesse, introdurre un nuovo sistema di voto più flessibile, che sia in grado di utilizzare più sofisticati meccanismi al fine di assicurare la sicurezza e l’integrità del voto;”
Quanto ci vorrà?
MA il voto _in quanto tale_ lo avrebbero risolto come procedura? Perche’ il fatto tecnico e’ un’altra cosa.
Finche’ ci muoviamo su ‘sti livelli di chiarezza stiamo solo aggiungendo dilazioni opache a dilazioni opache.
Sapete come la penso.
Ma in ogni caso è evidente la tattica dilatoria. Dopo i micro-SSD ora tirano fuoriil computer che non funziona, poi daranno l’appalto ad una ditta esterna per installare le macchine e sviluppare un nuovo software, poi il software andrà testato… Geniale!
Lassie
Proprio ieri s’e’ cercato di aprire il dibattito. Che, hai ragione, per ora e’ chiuso. Oggi fanno vedere sta mozione, vediamo se qualcosa s’e’ mosso, altrimenti ricominciamo a picchiare duro. Negli incontri specifici Marino ha espresso posizioni molto radicali, ma nero su bianco ancora non c’e’ nulla…
uscito programma cdm domani. ZERO ASSOLUTO su anvur e compagnia bella…ancora una volta gli annunci della gelmini si dimostrano fuffa.
una bugiarda professionista
Gia’ – peraltro ho chiesto lumi ad un giornalista il quale mi ha detto che secondo le sue informazioni il Regolamento ANVUR dovrebbe esserci.
Comunque vediamo.
Cari amici,
interrompo il mio silenzio per riferire una voce che forse vi interesserà:
SEMBRA che la Corte costituzionale abbia dichiarato l’illegittimità della norma che aboliva retroattivamente il fuori ruolo.
Saluti e baci.
Tom
caro bomba,
ti confermo questa voce. Si attende la pubblicazione della sentenza.
Se avviene prima del 1 nov, in molti rientreranno.
Questo paese ha una irresistibile vocazione al suicidio.
tutti nella vita siamo precari!! … la verità è che voi più che il posto fisso, ambite ad un posto al sole!! …. semplice … direi … come tutti gli statali … (il vero tarlo dell’Italia) … c’è chi produce …. e c’è chi prende i frutti di quella ricchezza …. spero che vi duri a lungo .. almeno fino a quando: artigiani, commercianti, operai …ecc. non smettano, pure loro di lavorare …
E quel giorno saranno guai!! per voi!!
Questa situazione dimostra che l’intero impianto giuridico e’ una pagliacciata, una cosa poco seria.
Se il datore di lavoro, cioe’ lo Stato Italiano, per bocca del suo Parlamento, rappresentante del popolo sovrano, non puo’ modificare le norme che regolano il rapporto di lavoro dei propri dipendenti, allora siamo proprio dentro una macchina impazzita che neanche se si sta andando a sbattere su un muro puo’ essere fermata.
Fra l’altro ci sono norme, come quella del pensionamento dei dipendenti pubblici con 40 anni ci contributi, che sono alquanto piu’ ficcanti di quella dell’abolizione del fuori-ruolo.
Se un’amministrazione non puo’ neanche decidere gli elementi generali della propria disciplina dei rapporti di lavoro, figurarsi se entrassimo un minimo nei contenuti…
Poi c’erano quelli che si lamentavano della trasformazione delle Universita’ in Fondazioni…
PER DIRETTISSIMA BISOGNEREBBE FARLO… CHIUDERE SUBITO QUESTO PATETICO TEATRINO DEI PUPI DOVE QUALUNQUE MASCHERA PUO? IMPORRE LA DITTATURA A TUTTO IL SISTEMA!!!
E forse la mossa e’ proprio per favorire quello, cioe’ la trasformazione in Fondazioni. Siccome non si puo’ fare nulla (riforma del reclutamento, pensionamenti anticipati, limiti di eta’, licenziamenti), allora facciamo tutte fondazioni e mani libere. Peccato che delle Fondazioni in Italia non ci sia granche’ da fidarsi…
No, in realta’ si tratta di un avvinghiarsi alle prerogative esistenti da parte di figuranti che hanno in comodato d’uso il sistema.
In realta’ ci sarebbe un passo intermedio prima del passaggio alle fondazioni, e cioe’ la privatizzazione del rapporto di lavoro dei docenti universitari (come venne fatto per quasi tutti gli altri dipendenti pubblici lo scorso decennio).
Ma sul fatto che lo strumento “fondazione” sia del tutto corretto, non ci piove. Del resto, vi farebbe schifo avere 77 Bocconi anziche’ una?
Si
Sai, dipende da quanto schifo, perche’ anche questo sistema fa schifo.
oggi alle 17:30 a Milano (diretta su youdem e sky) Marino presenta la sua mozione.
sono pronto a sbobinarla e a costruire una tag cloud per misurare le dimensioni delle parole “università” e “ricerca”.
France, quando usi la prima persona plurale, ti riferisci ai ricercatoridemocratici?
No, intendo i singoli dispersissimi sostenitori disseminati per tutta Europa. R&D dovrebbe servire per la prossima fase (che’ la mozione non puo’ essere troppo specifica, mi hanno detto), ovvero l’elaborazione delle proposte, il piu’ possibile corale da parte di quelli che hanno firmato il manifesto e hanno mandato una email, da far portare in giro al candidato e ai supporters nei due mesi di campagna per le primarie. E poi, hopefully, da incorporare nel programma del PD. Da parte mia spero che gia’ nella mozione qualche accenno venga fatto ma non mi aspetterei troppo visto che le mozioni son cose un po’ generiche…
MA vi rendete conta cosa comporta la decisione della corte costituzionale? già così molti atenei hanno seri problemi col bilancio 2010, figuriamoci se non possono mandar via i vecchietti….
o rifinanziano il sistema o qui crolla tutto.
ke paese di merda
E così cade anche l’ultima cosa buona che aveva fatto il governo Prodi per l’università.
http://ricercatoridemocratici.blogspot.com/
aderite aderite…
rilanciamo i temi del merito e della modernizzazione dell’università italiana in senso europeo e internazionale nel campo della politica progressista
Così finisce pure la disputa sulle sessioni 2008. Con i tagli della 133 e il ripristino del fuori ruolo le università non potranno chiamare alcun vincitore prima del 2015.
E’ un massacro un po’ per tutti. Con l’eccezione, naturalmente, dei diretti interssati.
Ho visto presentazione Ignazio Marino
mi ha colpito molto positivamente.
Potrebbe essere una ottima alternativa a Modica.
L’unico appunto è che in passato quando ha fatto inserire la norma sul finanziamento ai “giovani ricercatori” ha usato come criterio la somma dell’Impact Factor (senza neppure una standardizzazione!).
Ho paura che sia uno scientista ma probabilmente più aperto al cambiamento (anche delle proprie idee) di Modica Ghizzoni ecc…
GB, tieni conto che tutta la politica di Univ e Ricerca del PD, fin qui, e’ passata attraverso il filtro Modica. Che si e’schierato con Franceschini.
Pessima notizia!!!
Ma la fonte?
Non l’ho trovata su:
Repubblica
Corriere
Ansa
Stampa
Oppure è una indiscrezione da insider IUS- ?
In effetti, la mia è una indiscrezione da insider, e non so neppure se sia vera, ma la fonte era autorevole (e del resto anche V. ha sentito la stessa cosa).
In ogni caso, se così fosse, la sentenza sarebbe giusta. Non è una questione di merito, ma di metodo.
Nordeuropa sostiene che “siamo in una macchina impazzita” se il datore di lavoro Stato non può modificare (unilateralmente: questo lo aggiungo io) il contratto con i suoi dipendenti.
Non siamo in una macchina impazzita, siamo in uno Stato di diritto, in cui dovrebbe valere per tutti, e anche per lo Stato, il noto brocardo:
PACTA SUNT SERVANDA!
Per questo ho sempre sostenuto che la proposta potesse essere fatta valere solo per l’avvenire…
Certo, in passato hanno sbagliato ad accordare simili assurdi privilegi: vuoi rimanere oltre la pensione?..vabene, ma allora lavori gratis (tanto percepisci la pensione). Ma sarebbe ugualmente sbaglito cambiare unilaterlamente le regole di un contratto, solo perchè uno dei due contrenti è lo Stato. E, com’è noto, due torti non fanno una ragione.
Comunque, è ovvio che questa sentenza – se davvero esiste – va contro i nostri diretti interessi, e dunque la stagione si chiude davvero in bellezza…
Ari-Ciao
Tom
Bombarolo sostiene che Pacta Sunt Servanda – ma qui il funzionario pubblico della piu’ pura specie come il Prf. Universitario ( e il magistrato, ecc.) e’ appunto un “senza-contratto”, perche’ il suo stato giuridico, i suoi doveri e i suoi diritti sono fissati dalla Legge.
E la Legge non e’ mica immodificabile – bisogna vedere che cosa si vuole modificare e come.
L’avvocato ha ragione. Lo Stato non può mica fare come Darth Fener:
“[..] Ho cambiato il nostro accordo. Prega che non lo cambi ancora.”
Scivolamento subculturale a parte, il vero problema sarebbe un cedimento generaizzato delle facoltà (o, peggio, un ritorno alla vecchia normativa) sul “+2”.
Cioe’ secondo te se lo Stato cambia le regole di pensionamento non puo’ applicarle da subito ma deve aspettare che si presentino all’eta’ della pensione quelli che prendono servizio adesso…
Guarda che il fuori ruolo è stato ABOLITO: la questione riguarda solo quelli che si sono trovati nel transitorio
Quindi secondo te il transitorio dura quarant’anni.
credo che la non retroattività riguardi solo chi aveva iniziato il triennio fuori ruolo prima dell’approvazione della legge, quindi quattro gatti. Tutti gli altri che cominciano dalla data di approvazione sono coinvolti… e sono tanti, stavolta, il famoso tsunami “demografico” è atteso dal 2010 in poi o giù di lì.
mica bisogna aspettare 40 anni.. per carità.
questa mi pare l’interpretazione corretta.
Prima mi trovo d’accordo con Bombadillo, poi con untenured, che sta succedendo?
UnRicercatore, cominci a preoccuparmi.
Ma ti do subito un motivo per dissentire. Se l’abolizione del fuoriruolo per le cariatidi ce l’hanno segata, allora dobbiamo trovare altre forme di persecuzione (eh, senti il linguaggio giacobino, le forche e i forconi, ti faccio arrabbiare…). Tipo: si escludono i fuori corso da tutto cio’da cui possono essere esclusi, tranne, ovviamente, l’occupare una scrivania e fare lezione. Niente cariche accessorie, niente commissioni d” esame, nemmeno commissioni di laurea o dottorato.
visto che questo sito aveva gentilmente ospitato la protesta pisana sui contratti gratuiti vi informo degli sviluppi.
1. i precari hanno impugnato i bandi, denunciando varie irregolarità formali al miur e chiedendo a questo di intervenire per far rispettare leggi, dm e circolari
2. l’azione dei precari ha portato (almeno a lettere) a far si che per 25 posti aggratisse non si presentassero candidati.
3. oggi il cdf di lettere ha attribuito gli incarichi a chi ha fatt domanda e ha deciso di ribandire i contratti gratuiti per i 25 posti non assegnati. si è registrata una prima frattura interna al cdf.
4. abbiamo ottenuto (come precari) l’appoggio di cgil, cobas, rifondazione. tutti costoro erano oggi con noi a presidiare e a volantinare davanti alla sede del cdf. (il pd immancabilmente tace….)
la battaglia è stata persa onorevolmente, ma la guerra non è finita. si annuncia un autunno caldissimo
quanto ai prepensionamenti. se la sentenza esce prima di ottobre è una catastrofe. conosco più di un’università che va in bancarotta se deve accollarsi ancora le spese dei vecchietti….
addenda:
sarebbe il caso che anche altrove si provasse a impugnare i bandi (non è difficile perché disolito li scrivono coi piedi) e a contestare i contratti gratuiti in ogni modo. solo coordinando le iniziative locali otteremo risultati significativi
“Italia oggi” annuncia per il Consiglio dei Ministri di oggi una caterva di provvedimenti della Mary Star (tra cui Anvur e sblocco concorsi)… sarà l’ennesima fregatura?
Sul sito del Governo l’unica cosa che vedo e’
DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici (ISTRUZIONE);
Ma sappiamo che il decreto sui criteri non deve passare dal CdM, per cui MSG potrebbe benissimo utilizzare il CdM solo come vetrina per comunicarlo. Sull’Anvur non so dire.
Ma siamo certi che la sentenza riguarda solo chi aveva già iniziato il fuori ruolo e non un ipotetico 69enne attuale?
solo il fuori ruolo iniziato.
L’arzillo 69enne si può mettere già a riposo con la capoccetta!
..vedo che Nordeuropa mi da del bombarolo, ovverosia del terrorista.
Dallo Zingarelli, infatti: bombarolo: Chi compie attentati terroristici deponendo bombe in luoghi e locali pubblici, su treni e simili.
Il che mi da il diritto di sporgere querela contro di lui, per diffamazione aggravata, ex art.595, co.3, c.p. Diritto che, beninteso, non ho alcuna intenzione di esercitare; ma ciò non diminuisce il disvalore della condotta di Nordeuropa.
Il fatto, poi, che qualcuno – e, per altro,proprio un aspirante docente universitario – possa pensare che i docenti universitari siano senza contratto di lavoro, e che valga lo stesso per la fantomatica categoria giuridica “dei funzionari pubblici della più pura specie”, è, quantomeno, sorprendente.
Tom
Qualcuno sa spiegarmi perchè le università non bandiscono i 1000 posti di ricercatore 2008 (II sessione)?
perchè aspettano di vedere i soldi. ancora non gli hanno versato il ffo del 2009…
a)Perche’sono degli infingardi.
b) Perche’non sanno quanti soldi avranno a disposizione
c) Perche’le nuove regole non sono ancora state normalizzate con un bel DM che dica “fate come cazzo vi pare”
d) Perche’se aspettano ancora le nuove regole andranno in prescrizione e allora forse si ricomincera’da capo con regole nuovissime
e) Perche’sono dei cialtroni e non si rendono conto che rimandando alla fine Tremonti si riprendera’i soldi e addio 1000 (+1000 +?1000) posti….
Sul sito del corriere la classifica degli atenei per la ripartizione del 7% dei fondi
beh, ora si sa di cosa hanno discusso al CdM.
http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_24/atenei_ricercatori_0701fec6-783e-11de-96fb-00144f02aabc.shtml
MIIIIIIIIIIII
Dové’il testo?
Vogliamo il testo!
non c’è alcuna traccia di questo testo in http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/testo_int.asp?d=48654
Il testo del DM non deve passare dal CdM. Bisogna tenere d’occhio http://www.miur.it/0002Univer/index_cf2.htm
Comunicato Stampa MIUR
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/240709.shtml
Per i testi, penso che possiate andare a mangiare e anche a dormire. Oggi e’ vederdi’, e ve li metteranno on-line la settimana prossima…
In particolare nel DM si segnala come indicazione che ogni titolo scientifico sia valutato separatamente e specificamente, per evitare giudizi sommari e approssimativi. Viene inoltre richiesto, per i settori scientifici, il ricorso a valutazioni di indici oggettivi e a sistemi di valutazione internazionali (peer review). Si dovrebbero, in questo modo, ridurre i margini di arbitrio delle commissioni.
Su questo punto sibillino si gioca il risultato di mesi di tira e molla. Dipende da come e’scritto, ovviamente…
Vabbe’, continuiamo con le pratiche onanistiche
“Le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. ”
Fatemi capi”: IL MEMBRO INTERNO E’ UN ASSOCIATO e quelli esterni ORDINARI??????????????? E questa da dove piove?
Ragazzi, risposta dall Uni Molise sui bandi che continuano a prevedere prove orali:
Oggetto: mancato recepimento delle procedure concorsuali previste dalla legge
112009. Richiesta di intervento del MIUR
Nel riscontrare la nota pervenuta via fax di pari oggetto, al fine di fare chiarezza si
precisa quanto segue.
Nei bandi per n. 5 posti di ricercatore, i cui avvisi sono stati pubblicati sulla G.U. n. 48
del 26 giugno 2009, con i termini “prova orale” si intende semplicemente la testuale
“illustrazione e discussione da parte del candidati dei propri titoli” davanti alla
commissione, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente. Pertanto,
sul piano sostanziale, il termine prova non è stato utilizzato nel significato di prova in
senso tecnico come. invece, era prevista dalla legge n. 21 011 998. Dai bandi emerge
chiaramente che non vi sono prove scritte e10 orali, in quanto la valutazione è
effettuata esclusivamente sui titoli e sulle pubblicazioni, ivi compresa la tesi di
dottorato, e sull’illustrazione e la discussione da parte del candidato dei propri titoli.
La conoscenza della lingua straniera è un elemento di valutazione nell’ambito della
illustrazione e della discussione dei titoli e non è oggetto di specifica piova orale.
Si conferma, pertanto, che i bandi di cui sopra soni in perfetta linea e coerenti con
quanto stabilito dalla normativa in vigore.
Fto il rettore Cannata
sti kazzi.
non puoi dire che la prova non è da intendersi come prova!!!!
e ke kazzo, sti bandi li devono scrivere meglio.
ti voglio vedere poi, quando fai a far la prova orale dirgli alla commissione che quella è solo una chiacchierata e non una “prova prova”.
Beh, comunque li abbiamo obbligati ad una specie di rettifica. Ed ho il fax in pdf, protocollato, cc ala Capo Dipartimento del MIUR, al Presidente CODAU e Presidente CRUI. Per i concorsi in oggetto, se qualcuno ne avesse bisogno, APRI e’a disposizione…
France,
si tratta della solita lettura parziale delle norme da parte dei giornilisti, che prevedendo la possibilità che il membro interno possa essere un associato l’hanno buttata lì, come spesso accade.
Anche il richiamo a 1800 concorsi è errato. La I2008 contiene: 724PO, 1143PA, 254Ric
La sostanza è che potremmo essere ad una svolta, con buona pace di quanti nella speranza del sine die si atteggiavano a soloni nel tempio
ai tenutari del blog, o a chi ne capisce più di me, dal momento che io mi sono davvero perso.
Domande precise:
1) “Cosa impedisce ad oggi agli atenei di bandire nuovi posti da ricercatore?”
2) “I soldi del cofinanziamento Mussi 2008, utilizzati per i bandi delle 2 sessioni 2008, prevedono anche la possibilità di essere utilizzati per eventuali bandi 2009?”
3) “E’ possibile bandire nuovi posti da ricercatore nel 2009 anche se non sono stati espletati i concorsi delle 2 sessioni 2008?”
danke
Chi vivra’ vedra’. Il fatto e’ che molti stanno per morire. I contratti scadono a settembre e se i concorsi partono le assunzioni non verranno prima di un anno.
Molti atenei non rinnovano piu’ assegni e borse.
1) Ho fatto un elenco poco sopra. secondo me, in due parole, paura e malefede
2)Credo che i soldi che ti danno per il 2008 tu li debba impegnare nel 2008. Nel 2009, se te li danno, son altri
3)A regola si, solo che verranno espletati dopo gli altri….
Ho chiesto al MIUR se ci mandano il testo del dm…
http://www.affaritaliani.it/cronache/univesita_ecco_riforma_gelmini140709.html
GLI UNICI CONTRO IL PRECARIATO http://youtu.be/5esa58AE9eA