Contro il “Mercato della Conoscenza”

5 marzo 2009

Ci sarebbe piaciuto aggiornare il blog con qualche bella notizia, o almeno con una qualche notizia. Invece nulla. E purtroppo per noi precari non vale il detto “nessuna nuova, buona nuova”. Possiamo solo segnalare le adunanze del CUN, che lasciano intendere la lentezza e le incertezze dei processi in atto (oltre ad informarci della avvenuta registrazione alla camera del disegno di legge a firma Valditara). Preferiamo invece ignorare il proseguio della querelle sulla “messa in quiescenza dei ricercatori” (e non solo di questi) e dello scontro sull’ “AmmazzaPrecari” di Brunetta (che comunque coinvolge direttamente solo i ricercatori precari degli EPR e non delle Università).

Ed allora pubblichiamo un appello stilato e sottoscritto da tanti colleghi francesi a favore di una mobilitazione europea contro il “Mercato della conoscenza”. Sappiamo bene che qualche assiduo contributore al nostro blog non apprezzerà l’appello, ma ci perdoni e lo consideri semplicemene come uno spunto al dibattito e l’occasione offerta a tutti di dire quello che pensa.

Noi avremmo voluto discutere di milioni di euro investiti nel reclutamento di ricercatori, in una qualche proposta di riforma (seria) dell’università, di proposte di legge sulla valutazione. Ed invece possiamo solo osservare che nulla si muove. A dispetto delle dichiarazioni del ministro che – mentendo – sui TG nazionali continua a ripetere di aver reclutato 4000 nuovi ricercatori. Ed invece ha solo bloccato tutti i concorsi sine die, in attesa di una riforma dei meccanismi concorsuali che sembra destinata alla stessa infelice conclusione della proposta che fu di Mussi. 

Vi segnaliamo, in tal senso, che è stata depositata una interrogazione parlamentare al Ministro Gelmini dalla deputata Manuela Ghizzoni (PD) – che per questo ringraziamo – sollecitata dall’associazione Apri  e dalla Rete Nazionale Ricercatori Precari.

Infine, il 18 marzo è proclamata una giornata di sciopero della scuola, dell’università e della ricerca dalla FLC-CGIL (questo il link alla sezione dedicata allo sciopero con le info sulle iniziative)  che si articolerà con manifestazioni regionali: Qui la piattaforma. Ma dedicheremo un post ad hoc sullo sciopero ( e su altre iniziative in programma) nei prossimi giorni.

 

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I ricercatori non vogliono più

7 dicembre 2008

00353106Sempre lui, il nostro professore-editorialista-ministroombra preferito, Francesco Giavazzi, non più di un mese fa affermava con la sua solita ed estrema sicurezza che gli associati (e quindi anche i ricercatori) erano ben felici di non dover più partecipare alle commissioni di concorso.

Ne è un segno il tentativo (fortunatamente fallito) di modificare in extremis il testo del decreto per consentire ai professori associati di partecipare alle commissioni. Un vecchio trucco: gli associati devono ancora essere giudicati (per diventare ordinari) quindi sono facilmente ricattabili. E infatti a premere per estendere l’eleggibilità ai più giovani erano gli anziani non gli stessi associati.

Evidentemente la cronaca (come la storia) si vendica sempre dell’eccessiva fiducia nelle proprie certezze. E’ da poco stato diffuso un documento firmato da molti ricercatori dell’Università di Bari che affermano (tra le altre) di essere contrari proprio a quell’esclusione.
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Resistenza!

26 luglio 2007

Ad oltre un anno di governo per i ricercatori precari dell’Università il governo non fa nulla:

Niente riforma del reclutamento

Niente investimenti per i concorsi

Niente ipotesi di stabilizzazione dei precari storici

E’ tempo di attuare una decisa resistenza democratica.

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