Le scelte del governo su scuola, università e ricerca sono gravissime. E il silenzio degli organi di stampa sulla portata reale dei provvedimenti del governo ci lascia, ancora una volta, allibiti. Solo oggi, dopo settimane dall’approvazione del Decreto Legge 112/2008, il quotidiano la Repubblica pubblica una intervista alla Gelmini che vale la pena discutere punto per punto.
1. Si tagliano 500 milioni di euro sul FFO delle Università e i rettori minacciano di alzare le tasse agli studenti. La Gelmini risponde: “Non sono previsti aumenti delle tasse universitarie, la cui quota è fissata per legge”. Solo che gli aumenti NON li prevede il Ministero ma le università che – il Ministro dovrebbe sapere – sono autonome e che, se vogliono, POSSONO aumentare le tasse che NON sono fissate per legge.
2. Il Ministro punta sui giovani perché “ha sbloccato 20 M di euro per il reclutamento di 1000 ricercatori” e ha aumentato di 240 euro le borse di dottorato. Peccato che 1000 nuovi ricercatori per il prossimo anno siano meno dellà metà di quanto “ordinariamente” reclutano le Università e che l’aumento delle borse di dottorato – oltre ad essere un una tantum triennale – coinvolge un numero minimo di “precari”. E che nel frattempo si blocca il reclutamento dei ricercatori per i prossimi anni e che i nuovi 1000 posti nei fatti saranno tutto quello che potranno reclutare le Università nel prossimo triennio.