
Aggiornamento al post.
Molte sono state le posizioni critiche rispetto ai due comunicati marxiani sui bandi di concorso provenienti dal ministero (vedi tutto il post e le risposte) ma ora c’è anche una critica del sottosegretario Modica che ha emanato il seguente comunicato (vi ricordate la gag di Totò che non si preoccupava di essere stato preso a schiaffi – anzi la cosa lo faceva sorridere – perché tanto lo schiaffeggiatore si era sbagliato e lo aveva scambiato per un tal Pasquale) :
“E’ un caso di masochismo amministrativo” commenta amaro il Sottosegretario all’università Luciano Modica. Parla delle due circolari ministeriali che qualche giorno fa hanno seminato il panico nelle università italiane e gettato nello sconforto i giovani aspiranti ricercatori. Spiega Modica: “La prima finanziaria del Governo Prodi ha stanziato 80 milioni di euro per assumere ricercatori universitari con nuove procedure concorsuali celeri, trasparenti e allineate agli standard internazionali. In questo modo si coglievano insieme due punti del programma di governo: dare spazio ai giovani talenti e puntare sul merito, e solo sul merito, per le assunzioni nelle università”. Attualmente le nuove procedure sono in attesa del via libera finale della Corte dei Conti. Nelle more della conclusione dell’iter, per assumere subito nuovi ricercatori sono stati temporaneamente autorizzati concorsi con le vecchie regole. Sono stati così banditi circa 1000 nuovi posti con il cofinanziamento straordinario dello Stato e molti altri con il reclutamento ordinario delle università. Due circolari ministeriali del 5 e del 7 febbraio hanno ora generato un’indicibile confusione sulle scadenze e sulla validità dei bandi. “Il risultato è paradossale. Il Ministero che voleva investire sui giovani – commenta Modica – mette improvvidamente e improvvisamente fuori gioco una serie di bandi di concorso per ricercatore già pubblicati e scaduti. Il tutto a totale insaputa del sottosegretario delegato all’università. Facile prevedere che ci sarà subito molto lavoro per avvocati e tribunali amministrativi, nonché molto discredito sul sistema universitario. Ora le mie speranze – conclude – sono che si possa subito rimediare all’accaduto e che la Corte dei Conti dia al più presto parere favorevole alle nuove procedure di valutazione del merito, internazionali per metodo e spirito. Così si potranno bandire gli altri 3000 posti il cui cofinanziamento statale è già assicurato. L’università ha bisogno assoluto di certezze, di fiducia e di giovani.”
Roma, 13 febbraio 2008
