Gelmini e il rapporto OCSE del 9-9-2008 (ovvero non si fanno le nozze con i fichi secchi)

9 settembre 2008

Noi parlavamo di OCSE…

e l’OCSE ha appena emanato i suoi dati annuali su tutti i sistemi educativi e la loro comparazione.

I dati contraddicono le politiche del centro-destra (ma anche quelle dell’ex-centrosinistra).

Quello che più colpisce chi si occupa dell’Università è che l’OCSE mette nero su bianco che l’Italia fra il 2000 e il 2005 (governi bipartisan) ha fermato gli investimenti pubblici nell’università (educazione terziaria) mentre gli altri paesi l’hanno accresciuta.

Comunque si invitano i ric prec internauti a leggere per intero i documenti e commentarli (ci sono molti dati interessanti che contraddicono molti luoghi comuni del tipo in Italia siamo in linea con gli investimenti, spendiamo tanto e riceviamo poco, ecc..).

Clicca e analizza il rapporto completo

Clicca e Scarica il resoconto OCSE che compara schematicamente l’Italia con gli altri paesi.

…… dimenticavo ecco il commento dell’attuale ministro sul Rapporto OCSE appena uscito:

Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini all’uscita dalle Terme di Fiuggi ha cosi’ commentato i dati Ocse diramati questa mattina e riguardanti la qualita’ dell’istruzione in Italia e il fatto che Messico e Cile ci superano per quanto riguarda il numero dei laureati: “Stiamo lavorando fortemente – ha detto il ministro – per cercare di risolvere le problematiche inerenti la scuola. Appena fatto questo, punteremo la nostra attenzione sull’universita’”. (AGI) – Fiuggi, 9 set.

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PER UN CALDO SETTEMBRE PRECARIO

30 luglio 2008

Riceviamo e  pubblichiamo una lettera aperta di tre colleghi “storici” che nelle varie mailing list ha già (in breve tempo) sollevato discussioni e riflessioni (utili); si tratta inoltre di un invito alla partecipazione per i ricercatori precari romani di università ed enti.

E così siamo arrivati alla fine.

Entro l’estate la privatizzazione dell’Università sarà legge dello Stato.

Più di un decennio di tagli, interventi furbescamente disegnati per compiere piccoli passi verso un’università privata ma soprattutto drasticamente ridimensionata e ora arrivano loro. In un colpo solo Tremonti realizza quello che fu il sogno di Modica, Berlinguer e tanti altri (Mussi ci rifiutiamo anche di citarlo): fondazioni, cooptazione di “diritto privato”, drastico disimpegno economico dello stato centrale ben visibile nella decurtazione prevista per il FFO. E per la scuola le cose non vanno meglio, il “Piano triennale” (per fortuna non ancora quinquennale) prevede tagli del personale (ovvero di teste precarie) per più del 20% degli organici.

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