Inchiesta

La Rete Nazionale Ricercatori Precari ha curato la realizzazione di un numero di “Inchiesta. Trimestrale di ricerca e pratica sociale”. Il volume tutto dedicato alla precarietà nel mondo della ricerca contiene interventi di singoli ricercatori precari o di associazioni sparse in tutta Italia che bene rappresentano la storia, le posizioni, le lotte e le idee della RNRP.

Il volume contiene anche i risultati di una serie di indagini sul ruolo e le dimensioni del precariato nell’univerista’ e nella ricerca oltre ad alcuni saggi di sociologi, economisti e giuristi del settore, come Riccardo Bellofiore, Laura Balbo o Fabio Marcelli.

“I ricercatori precari e il futuro dell’Universita’”
Anno XXXV, n.150, ottobre-dicembre 2005, ISSN 0046-88-19.
Inchiesta costa 11 euro, ed e’ disponibile nelle principali librerie italiane o via mail, all’indirizzo ordini@edizionidedalo.it.
Questo numero e’ pubblicato con licenza Creative Commons.

5 Responses to Inchiesta

  1. Emanuele Isidori ha detto:

    Molti assegnisti di ricerca hanno fatto un regolare concorso, in niente differente da quello di un comune ricercatore, per ricoprire questo incarico. Molti di loro hanno questo contratto da molti anni ed hanno raggiunto un altissimo livello di competenza scientifica e di esperienza. Per questo è giusto e doveroso trovare una adeguata sistemazione per questi ricercatori “precari” (concorso speciale riservato interno o nazionale – come è già stato fatto per i tecnici con laurea – per professore e ricercatore stabilizzazione/trasformazione a tempo indeterminato del rapporto..)
    Io sono con voi!!!La battaglia deve esere vinta per forza!

    Emanuele isidori
    Professore Asssociato di Pedagogia generale e sociale
    Università IUSM di Roma

  2. Ilaria Stambelli ha detto:

    Carissimi,

    finalmente una buona notizia: sembra che un esponente del PD, ultimo Presidente della Margherita in Campania, abbia sperimentato un infallibile metodo per combattere il precariato.

    Si sa, negli enti di ricerca il fenomeno è abbastanza diffuso, e, nonostante i nostri giovani ricercatori producano ottime pubblicazioni, alcuni tra loro sono costretti a trovare lavoro all’estero, dove il merito scientifico è ancora apprezzato.

    Molti pensano che sia inutile aspettare il posto da ricercatore in Italia, che viene solo dopo una lunga trafila. Ecco però che il rettore dell’università di Salerno, ultimo Presidente della Margherita in Campania, voluto da De Mita, alla quale l’università è “votata”, escogita una bellissima trovata, sperimentata sul proprio figliolo. L’idea consiste nel rompere il circolo vizioso del precariato della ricerca immettendo gli studenti, ancor prima di aver conseguito un dottorando di ricerca e senza nemmeno una pubblicazione, a godere di un posto di ricercatore universitario, mediante un concorso “a concorrente unico”, indetto tra luglio e agosto, per non perdere tempo inutile, cosicché la nomina può essere fatta immediatamente dopo le vacanze, quasi all’insaputa di tutti.

    La sperimentazione è andata bene, come anche la stampa ha riconosciuto (vedesi inchiesta pubblicata su “Cronache del Mezzogiorno” del 24, 25, 26, 27 Novembre 2007 da Aldo Bianchini). Peccato che l’esperimento non sia stato poi replicato su più vasta scala.

    Quando si dice che la politica deve trovare i rimedi ai mali della società: ecco un esempio di buona politica.

    Buon Natale a tutti i precari d’Italia, e della ricerca, in particolare.

    Ilaria Stambelli

  3. steppen wolf ha detto:

    Soltanto un suggerimento: dovreste dare la possibilità a quelli che frequentano questo blog di scaricare la versione elettronica dell’Inchiesta gratis.

    Ha senso che uno debba pagare per la copia cartacea, ma visto che l’accesso all’Inchiesta e’ regolato dai Creative Commons, quella elettronica dovrebbe essere gratuita.

    Insomma, il mio e’ soltanto un suggerimento. In bocca al lupo a tutti!

  4. acf ha detto:

    Il numero di Inchiesta e’ disponibile al link:

    http://dl.dropbox.com/u/4423983/Precari_Inchiesta_2005.zip

  5. adultixe ha detto:

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