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Giro anche a voi la mail che ho mandato a Tommaso
Gastaldi, gestore del
noto sito anti-sofisticazioni universitarie
“Concorsopoli” (che certo
conoscerete)
scusate se mantengo
l’anonimato, capirete i motivi della
discrezione
cosa posso fare?
Devo partecipare tra un mese a un
concorso per ricercatore in xx
presso la facoltà di x dell’Università
di Palermo, dove, a quanto ho
capito,
nonostante io possieda titoli
nettamente superiori (circa 20
pubblicazioni sulle riviste più
importanti in Italia nel settore
penalistico, oltre a periodi di studio
all’estero come visiting
researcher) sono dato già in partenza per
perdente rispetto a un mio
collega, di sei anni più vecchio, che nella
vita fa invece tutt’altro
(pensate che lavora a tempo pieno in uno
studio prefessionale), ed è
in possesso di 1 sola nota pubblicata su
rivista, oltre a un libro-
truffa (non vedo altri modi per definirlo),
pubblicato con un editore
di Palermo assolutamente sconosciuto, la cui
rilevanza e diffusione
ovviamente non è superiore a quella del suo
condominio: è stato
infatti stampato nella tipografia della nostra
stessa Università e non
possiede nemmeno un codice ISBN (sigh! non mi
esprimo naturalmente sul
fatto che contiene errori, persino nel
titolo!!)
(naturalmente se
volete posso anche mandare titoli e
riferimenti più precisi di quello
che dico)
La mia sensazione di
sconforto è aggravata dal fatto che
per dare una parvenza di regolarità
alla procedura è stato invitato a
presiederla un professore di Milano,
oltre la settantina, già
sostanzialmente in pensione ma designato
proprio dal principale
supporter del mio rivale (professore di Palermo
anch’egli
ultrasettantenne, ma evidentemente ancora in grado di fare il
bello e
il cattivo tempo, in questa gerontocrazia italiana), che è un
suo caro
amico (sai, a quella età, ci si intende…)
Altri colleghi
hanno già
rinunciato a partecipare, visto come si stanno mettendo le
cose, e per
non urtare le suscettibilità, pensano di ritirare la
domanda.
Io non
ho intenzione di mollare, sarà che non riesco ad
rassegnarmi al clima
di assoggettamento che regna in questa città,
all’università poi in
particolare.
Ma c’è qualcosa che concretamente
si può fare in via
preventiva? so che poi potrei fare ricorso, ma i
tempi sono biblici…
non lo so, si possono chiamare ispettori dal
ministero o fare qualcosa
di concreto per prevenire?
Grazie per quello
che fai per l’Università
italiana, hai coraggio e ti stimo molto, per
noi è davvero importante
a presto
giovane dottore di ricerca: o
meglio in cerca d’autore (e di
un lavoro)
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