Nuova proposta di legge delega governativa sull’Università

E’ di queste ore una nuova proposta di legge delega dell’intero sistema universitario fatta girare ormai in numerose mailing list, la fonte è attendibile ed è di governo.

Ecco l’occasione di leggerla e commentarla nei molti risvolti che suggerisce.

Personalmente mi sembra un nuovo specchietto attira-allodole che si scontrerà con un muro di gomma. E alla fine cambia tutto …per non cambiare nulla.

bozzanuovoddluniversitagoverno

141 Responses to Nuova proposta di legge delega governativa sull’Università

  1. belzebu ha detto:

    “La fonte è attendibile ed è di governo”
    Che vuol dire? La Gelmini frequenta qualche pub in zona Sapienza frequentato da precari?

  2. Giordi ha detto:

    Mai dire mai…ha una doppia vita e che vita!

  3. Francesca ha detto:

    Ma quale specchietto attira-allodole? E’ una roba ultra-reazionaria.

  4. Giordi ha detto:

    Qualche commento del tutto personale.

    Il progetto mira ad una riforma abbastanza ampia della 382/1980 e tutte le successive leggi.

    Per quanto riguarda il precariato unifica le forme contrattuali del ricercatore a contratto senza entrare in merito alla retribuzione e nulla dice dei contratti di insegnamento che dovrebbero essere riformati con compensi minimi.

    Interviene integrando gli stipendi di coloro che mostreranno una produttività stabilita dall’Anvur.

    Anche qui non si capisce il rapporto docenza/ricerca che non può considerarsi così differenziato come ancora appare nella bozza.

    Infatti sono mantenuti i ricercatori come primo livello della docenza (professore aggregato) a TI e non viene riconosciuto il ruolo unico ma permangono passaggi di livello con concorsi tutti nazionali (con spreco di risorse e tempi).

    Da questo punto di vista non sono accolte le voci del CUN e delle altre organizzazioni che da anni chiedono la riforma dello stato giuridico del ruolo.

    Tra l’altro occorrerebbe chiarire meglio la relazione fra tempo peno e parziale, professione e intramenia…qui si potrebbe riformare sul serio così si evitano gli ordinari che fanno i professori per hobby.

    Il concorso di entrata sarebbe su titoli solo per coloro che hanno il dottorato e 3 anni di contratto di ricerca (non male perché così non entrano le capre totali).

    Il dottorato e le specializzazioni UE (anche se sull’essere UE o meno ci sarebbero problemi applicativi seri) dovrebbero essere un elemento da valutare per entrare nella PA. Occorrerebbe renderlo obbligatorio (alternativamente alla specializzazione) per i ruoli dirigenziali della PA ma anche delle aziende parastatali e private! Così molti andrebbero nella PA che preferirebbero alle università.

    Occorrerebbe controllare poi il lavoro sia dei dottorati che delle specializzazioni (che mi pare siano delle istituzioni decadenti frammentate e maschere dello sfruttamento istituzionale dei neolaureati).

    Il considio di amministrazione diventa di diretta emanazione del Rettore e un organismo di controllo finanziario (cosa in sé non disprezzabile ma non credo risolutiva visto che gli amministratori pubbici/privati in questi anni non si sono rivelati dei gran amministratori).

    Nodi non sciolti: Il voto ai precari per le elezione dei direttori di dip, dei presidi e dei Rettori (essenziale), la rappresentatività politica nel Senato Accademico di tutte le componenti e l’eccessiva durata del mandato al rettore 8 anni. Anche se in Italia oggi ci sono rettori caudillos di provincia in carica da 15 anni.

    Un dato introdotto è quello della restituzione di una cifra a rate alle università una volta che i laureati avranno trovato un lavoro e guadagnato oltre 10000 euro si presume anche perché aiutati dalla formazione universitaria ricevuta.

    Personalmente il principio non è disprezzabile (se ti metto in grado di lavorare e guadagnare tu mi paghi posticipatamente delle tasse per integrare l’investimento che su di te ha fatto l’erario pubblico).

    Però la soglia dei 10000 euro è bassa diciamo che chi diventa ricco o è ricco deve pagare di più o prima o dopo alla università che lo ha messo in grado di studiare(così gli exstudenti saranno fieri forse di quello che hanno fatto).

    Qui o si modernizza o si crede nel festival di san remo e in “amici” per sempre….

    Occorre ridare la dignità perduta al lavoro di didattica e di ricerca universitaria.

    Poi consiglierei di andare a vedere anche come lavorano le ASL e gli enti come reclutano e spendono i loro soldi (forse si trovano cose peggiori di quelle accademiche e nessuno ne parla).

  5. Giordi ha detto:

    @francesca

    perché è ultrareazionaria?

    Mica prescrive il confino dei professori antifascisti o limita le libertà individali.

    Io entrerei nel merito se no siamo fritti e invoglierei la “nuova sinistra che probabilmente si riunirà” a fare una proposta più ampia ed alternativa e non i punticini assurdi del prof. M…ca.

  6. Francesca ha detto:

    Ci sono aspetti positivi e negativi, ma… cosa è questa storia dei finanziatori privati che entrano nei CdA? E questa somma da versare dopo la laurea, che sarebbe aggiuntiva e non sostitutiva delle tasse universitarie? E questo reclutamento fatto per chiamata individuale su un numero illimitato di idonei?

    Buoni il contratto unico e i fondi aggiuntivi recuperati da tabacco ed alcolico per le università migliori.

  7. insorgere ha detto:

    Per I e II fascia si parla di idoneità doppie rispetto ai posti. Per ricercatore idoneità senza limite. Sapete cosa vuol dire? tutti idonei, compresi cani e porci, poi ovviamente le universtià chiameranno i soliti predestinati.

    sarebbe molto meglio che uscissero i decreti attuati e si svolgessero i concorsi secondo il dl 180.

  8. Lucas ha detto:

    Non capisco una cosa: se si ha in mente un sistema di tipo anglosassone con il CdA formato da componenti esterni all’università nominati dal rettore, due dei quali addirittura espressione di finanziatori dell’università, cosa c’entra l’elezione del rettore. Confesso la mia ignoranza, ma in un sistema di tipo anglosassone il rettore non dovrebbe essere nominato dal CdA il quale a sua volta nominato da un soggetto esterno? C’e’ una differenza sostanziale: nel sistema della bozza l’elezione del rettore è influenzabile dai potentati accademici, nel sistema con nomina esterna evidentemente no.

  9. GioBru ha detto:

    @lucas

    l’università italiana è una istituzione nata come libera e liberale con organismi politici eletti e rappresentativi di coloro che devono essere governati.

    Adesso i meccanismi di elezione sono a dir poco non democratici.

    La bozza non estende la rapprsentatività ma affianca al Rettore un organismo dirigenziale che teoricamente dovrebbe essere più snello e competente degli attali CdA.

    Il problema è l’elezione e il diritto di voto per tutti.

    Il voto dà diritto di cittadinanza anche ai precari o ai contrattisti.

  10. insorgere ha detto:

    la questione del voto è cruciale.
    perché negli ultimi anni ci sono stati molti più avanzamenti di carriera che nuovi ingressi di ricercatori?

    è semplice, perché i precari NON sono rappresentati. dunque chi vuole raccogliere consesso lo fa concedendo risorse a chi è già dentro e può dare il suo voto per eleggere direttori di dipartimenti, presidi di facoltà, rettori…

  11. insorgere ha detto:

    per lucas:
    perché ti stupisci? mica vogliono sistemare le cose per il meglio…vogliono soltanto evitare di perdere il potere…

  12. bartlindon ha detto:

    La presenza degli esterni (i cosiddetti stakeholders) non è una novità; l’università di rivolge anche all’esterno, e riceve soldi dall’esterno. Il pericolo è che la rappresentanza esterna manovri le scelte strategiche. Da qui nasce la necessità di un senato (organo che definisce le strategie) con funzioni indipendenti dal CdA, e che preservi l’autonomia. La rappresentatività si può esprimere in vari modi, in senato o nelle strutture periferiche.
    Di fatto fino ad ora molti CdA erano rappresentativi, ma si sono mostrati spesso incompetenti, o ridondanti e lenti nelle decisioni da prendere, anche perchè i singoli membri (di un organo esecutivo) erano “sottomessi” alle spinte corporative.

    La rappresentanza dei non strutturati diventa così essenziale là dove si definiscono le strategie (senato) e vengono prese le decisioni di ricerca e didattica (dipartimenti/facoltà).

  13. Francesca ha detto:

    Ma ‘sti esterni vorranno essere pagati? Neanche poco, visti i compensi dei consiglieri di amministrazione delle varie aziende pubbliche. Quanto inciderà questo sui bilanci delle università già scombussolati dai tagli?

  14. franco ha detto:

    Questa è una proposta della Crui-valditara oppure è del ministro?

  15. ario ha detto:

    Di chi sia la proposta non è dato sapere, certamente non è area “ministeriale”. Probabilmente area Valditara.

    Bene la discussione su questa bozza, ma attenzione: il testo è pieno di contraddizioni, sostanzialmente inapplicabile in molti punti, in profonda contraddizione con la legislazione vigente e con le stesse linee di indirizzo Gelmini (per non parlare della 130 – Moratti).

    Non appassionatevici troppo, insomma.

  16. Miriam ha detto:

    E’ evidentemente una bozza provvisoria e forse non ascrivibile al ministero, ma la dice lunga sulle linee che la maggioranza seguirà nell’annunciata riforma universitaria.
    La contraddizione con la legge vigente che significa? Un riforma sostituisce le leggi precedenti, per cui non le è richiesto di esservi coerente.

  17. Cristina ha detto:

    ma quando sbloccano i concorsi da ricercatore già approvati????!!!!

  18. Miriam ha detto:

    Intanto sulla stampa parte la crociata pro-ordinari settantenni e anti-giovani…

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scuola/grubrica.asp?ID_blog=60&ID_articolo=940&ID_sezione=255&sezione=

  19. franco ha detto:

    Cristina, sul sito del Miur ci sono diversi concorsi da ricercatore 1 e 2 sessione 2008.

  20. CAVE CANEM ha detto:

    Ma che significa?
    C’è una sessione straordinaria?

    http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0015Atti_M/7607Elezio_cf2.htm

  21. GioBru ha detto:

    E’ una sesione per votare comissioni vecchie e mai votate e un modo per azzerare il pregresso. Il problema sono le sessioni 2008 che ad oggi risultano bloccate per mancanza di decreti.

    Il TG1 ha detto che la Gelmini in risposta al Presidente della Repubblica ha dichiarato che ha appena bandito grazie a suoi decreti 4000 posti da ricercatore…

    Ci stanno prendendo in giro di brutto

  22. ario ha detto:

    già, andrebbe fatto girare velocemente un comunicato rete, apri e chivuole su questa storia dei concorsi…

    I tg sono inguardabili.

  23. Ex ha detto:

    Cara Nora, cari amici,
    da ex-ricercatore precario (e attuale ricercatore scaduto) mi domando da un po’ che fine abbiano fatto i contratti ex-Moratti. Possibile che non interessino nessuno? Chi sa dirmi se sono stati già utilizzati in qualche università?
    Un caro saluto e grazie
    Ex

  24. paolo ha detto:

    … troppo tardi il messaggio è passato!

  25. insorgere ha detto:

    scusate ma a me sembra di capire, dalla lettura del documento miur linkato da Cave Canem, che sono coinvolti anche i bandi 2008. Del resto le regole per le commissioni sono le stesse, le prime sessioni 2008 e gli avanzi di sessioni precedenti dipendono dal dl 180 poi convertito in legge.
    sbaglio?

  26. Marco ha detto:

    No, si tratta delle suppletive della II sessione 2007 più le frattaglie delle precedenti.

  27. Ex ha detto:

    … bene, e i contratti ex-Moratti?

  28. ario ha detto:

    ancora nessuno li ha attivati, qualche bando per ricercatore biennale o triennale(diciamo a tempo determinato) mette tra la legislazione di riferimento la 230 ma ancora non sono effettivamente in atto perché la 230, ad oggi, è legge dello stato approvata ma non applicata.

  29. CAVE CANEM ha detto:

    Ma perchè queste votazioni si fanno con le vecchie regole?
    Vuol dire che prima di emanare le nuove ne passerà di tempo

  30. marco ha detto:

    @ CAVE CANEM
    Queste votazioni si fanno con le vecchie regole perché non riguardano nemmeno uno dei concorsi, quelli della I e quelli della II sessione 2008, interessati dal decreto 180. Ovvio che, tenendosi questa sessione di voto a metà aprile, anche nella più rosea delle ipotesi elezioni e sorteggi per la composizione delle commissioni dei concorsi interessati dal decreto 180 non si terranno prima di maggio. Ma la realtà è molto peggiore. Ci sono numerosi ricorsi al TAR contro il decreto 180 che, come tutti sanno, interviene (con dubbissima legittimità) con effetto retroattivo su migliaia di concorsi i cui bandi erano scaduti molto prima della sua emanazione; appare più che verosimile che il TAR accolga i ricorsi e che, a quel punto, parta il ricorso della Gelmini avverso la sentenza del TAR; considerati i tempi della magistratura e della giustizia amministrativa, è probabile che di ricorso in ricorso e di attesa di sentenza in attesa di sentenza si arrivi a dicembre, quando verosimilmente si assisterà allo spettacolo della Gelmini che deve ripristinare le regole Berlinguer per i concorsi con bandi scaduti prima del 10 novembre 2008, cioè per ritrovarci al punto di 13 mesi prima

  31. Michela ha detto:

    @marco

    interessante e rosea prospettiva…

    Non pensate invece che questo blocco sia stato creato “di proposito” al fine di attendere il 2010 anno in cui la Gelmini ha annunciato diverse volte una riforma radicale secondo le linee guida? Dalla governance, al dottorato, alla riforma del reclutamento? (che poi riesca a farla questo è un altro paio di maniche…)

  32. CAVE CANEM ha detto:

    Non credo riesca a tenere i concorsi fermi per così tanto tempo

  33. ario ha detto:

    e perché CAVE CANEM?… ieri sera la Gelmini ha detto al TG che hanno fatto 4000 posti da ricercatore. Qualcuno ha smentito?

    Il mese prossimo ne faranno altri 2000, alla fine della legislatura il TG dirà che hanno fatto 10 o 15000 posti.

    Lo dice la TV quindi è vero. Il problema è risolto.

  34. marco ha detto:

    @ Michela
    Che il blocco sia stato creato di proposito è fuor di dubbio. E quand’anche nel 2010 venisse realizzata la riforma, resta il problema delle migliaia di concorsi delle due sessioni 2008 che devono essere espletati e che non potranno mai effettuarsi con le regole stabilite dalla riforma, e probabilmente nemmeno (almeno quelli, che sono la netta maggioranza, i cui bandi sono scaduti prima del 10 novembre) con le regole contenute nel decreto 180. Ciò che si spera di evitare (ma davvero non si vede come) è la bella situazione per cui a inizio 2010 arrivi magari la riforma, concernente ovviamente i concorsi banditi da quel momento in poi, ma intanto non siano neppure partite (o siano appena partite) le operazioni di effettuazione delle migliaia di concorsi datati 2008

  35. marco ha detto:

    CAVE CANEM
    @ il “piano di rinvio” potrebbe invece arrivare tanto lontano nel tempo proprio grazie alle lentezze della giustizia (che così il governo avrebbe un’ulteriore occasione di deprecare). A questo proposito, in questo momento occorrerebbe stimolare il TAR (ma davvero non so come questo sia possibile) a emettere le sue sentenze (che siano favorevoli o sfavorevoli al governo) il più presto possibile; lo scenario più sciagurato sarebbe quello in cui l’iter di svolgimento dei concorsi cominciasse mentre ancora il TAR non si fosse espresso. Non escluderei che il ritardo nell’emanazione dei decreti ministeriali possa essere determinato anche dall’intenzione, che sarebbe ragionevole, di conoscere prima il pronunciamento del TAR, il che lascerebbe sperare che esso sia relativamente imminente

  36. Cristina ha detto:

    sono molto triste, mi sento impotente. sono stati aprovati 2 concorsi da ricercatore per i quali potrei concorrere e sono bloccati, fino a quando? Il mio assegno di ricerca scade alla fine dell’anno, poi sì si potrà prorogare, ma veramente non ce la faccio più. Ho mandato un’application in Olanda, mi hanno scritto dopo 1 giorno una mail che mi vorrebero (praticamente basta che telefoni per definire), così, leggendo il mio CV. In Estonia mi hanno già offerto 2000 euro netti ed io ho rifiutato. Ma si può andare avanti così?

  37. paolo ha detto:

    @Cristina
    vai via da questo paese!!!

  38. France ha detto:

    Cristina, vieni in Olanda!!!! Cosa andresti a fare? Di che ti occupi? Se ti hanno offerto un postdoc, in base all’esperienza, ti dovrebbero offrire un contratto da un anno rinnovabile per altri 2-3, 1800 euro al mese di base (piu’ 13ma e 14ma)… Strutture per la ricerca che non hanno nulla da invidiare a UK o USA, un sistema che ti scarica di tutte le boiate burocratiche che ti sei sorbita finora come assegnista… E poi c’e’ un welfare che in Italia ce lo sogniamo, specialmente se si hanno figli, l’auto te le puoi dimenticare, la vita costa relativamente poco… Scappa finche’ puoi!

  39. Cristina ha detto:

    mi occupo di epidemiologia genetica/biostatistica. Mi hanno offerto un post doc, all’University Medical Center Groningen, la conosci? Nel campo dell’epidemiologia genetica sembra facciano cose molto interessnati. Alternative appunto Università in Estonia (ancora in piedi) e Agenzia WHO a Lione dove sono già stata alcuni periodi (e tra l’altro Lione è bellissima). Peccato che ho appena comprato casa ed avrei in mente anche di sposarmi, ma se la situazione non cambia entro 6 mesi (cioè bandiscono sto concorso e lo vinco) ci penso seriamente.

  40. France ha detto:

    AAAAHHH! Groninga ha l’ospedale universitario piu’ all’avanguardia d’Europa (ne hanno parlato un annetto fa pure i giornali italiani). Ci sono stato un paio di volte ed e’ spaziale!!!! Non conosco il campo dell’epidemiologia genetica (sono un biologo cellulare, sorry), ma e’ sicuramente uno dei posti meglio attrezzati che esistano in Olanda. Groninga non e’ collegata benissimo come aeroporti (ce n’e’ uno ridicolo)… Ma insomma e’ fattibile, meglio che l’Estonia, suppongo. Se pensi di comprare casa in Italia, tieni conto che con a Groninga dalle parti dell’ospedale (che e’ in centro) ci trovi un appartamento per 2000 euro/mq… dai un’occhiata su www. funda .nl/koop
    Lione non so, WHO da sicuramente piu’ garanzie di CNRS o universita’ (che ora sono nel casino anche li’), ed e’ sicuramente piu’ a portata di mano…

  41. Marco ha detto:

    Cristina, o vai in Olanda oppure fai causa al Ministero per danno biologico (non scherzo).

  42. Marco ha detto:

    Qualcuno può citare almeno 1 caso di ricorso al TAR?

  43. Miriam ha detto:

    Questi si costruiscono le loro carriere politiche sulla nostra pelle. Che schifo di nazione che siamo diventati.

  44. marco ha detto:

    @ Marco
    personalmente non conosco nessuno di coloro che hanno fatto ricorso, ma è certo che i ricorsi ci sono e sono numerosi. Non a caso a un certo punto dell’articolo “La cacciata dei baroni” apparso su “La stampa” di ieri si legge: “La legge Gelmini ha bloccato i concorsi, compresi quelli banditi, scatenando un’ondata di ricorsi…”

  45. Ex ha detto:

    Grazie Ario.

  46. insorgere ha detto:

    a me sfugge qualcosa….perché mai la ministra doveva impegnarsi per far passare la sua riformina per poi bloccare tutto? perché il governo doveva mettere la fiducia? perchè berlusconi in persona si è presentato in aula per votare la fiducia sulla conversione del dl 180? che senso ha tutto questo se tanto non si fa nulla e anzi, mentre si blocca tutto, si pensa a una riforma della riforma?

  47. 5annidiassegni... ha detto:

    @insorgere

    per rispondere alla pressione generata dalla visibilità mediatica dell’onda. Ora l’onda si è infranta e l’università non interessa più a nessuno. Men che meno interessa la sorte dei precari!

  48. marco ha detto:

    @insorgere
    si è trattato di un intervento volutamente e consapevolmente sgangherato sul piano legislativo (se intervieni con effetto retroattivo sconvolgendo le regole di migliaia di concorsi i cui bandi sono chiusi da settimane, sai benissimo di esporti a ricorsi e di avere ottime probabilità che ti diano torto) perché l’intento principale (quasi certamente su input di Tremonti) era ed è quello di differire al massimo l’effettuazione dei concorsi e le conseguenti prese di servizio dei loro vincitori; e, en passant, anche di tenere molto lungamente a rosolare e quindi dare una lezione a un ambiente che il mandriano d’Arcore, a torto o a ragione, percepisce come uno degli ultimi che non gli si siano completamente sottomessi.
    Del resto, diciamoci la verità: possibile che ci vogliano più di tre mesi per elaborare il decreto con le regole di elezioni e sorteggi? Stando al resoconto dell’ultima riunione del Cun, si sarebbero arenati sulla questione se far formare una lista di sorteggiabili per ciascuno dei tre livelli di concorso, oppure una lista per ordinari e associati e una per i ricercatori, oppure infine una sola per tutti e tre i livelli. Come credere che ci vogliano quasi quattro mesi per definire una cosa del genere?
    Ciò non toglie che, nel contesto di un’operazione che mira fondamentalmente ad altro, resta positivo e quasi miracoloso il mutamento del concorso a ricercatore. Si tratta solo di vedere se si riuscirà a sostenere qualche concorso con le nuove regole prima di Pasqua 2010

  49. walter41 ha detto:

    I concorsi per ricercatore anno 2008 ora bloccati(I e II sessione)si svolgeranno con commissioni sorteggiate. Comporteranno ancora la prova scritta origine di tante “disfunzioni”? Come interpretate la legge nr. 1 -2009 al proposito ?

  50. belzebu ha detto:

    L’onda solleva ma una volta passata si resta li’ dove si era, se con le braccia non ci si mette a remare.
    Fuor di metafora l’onda ha ottenuto il suo effetto, ma e’ mancata poi la forza, volonta’, capacita’ ragionevolezza e senso di realta’ per convogliare quell’energia in qualcosa di piu’ concreto, ovvero nel influire sulle scelte decisionali, locali e di governo. Si e’ preferito rimanere sull’idealismo della lotta, del cambiare tutto dal basso e soprattutto nel pensare che l’onda, informe e senza obiettivi precisi, avrebbe potuto da sola cambiare le dinamiche che determinano le decisioni nelle universita’.
    Non mi si fraintenda: le proteste sono necessarie, indispensabili, ma non possono essere la forza che modifica le cose. Ancor piu’ fuori di metafora: e’ necessario confrontarsi con chi (giustamente) si contesta, con il belzebu’. Sì, scendere a patti con il diavolo.

  51. France ha detto:

    Ma l’Onda ha prodotto delle proposte (torna indietro di qualche post…). Secondo me assurde, ma ha lasciato tracce, in fin dei conti. Il vero problema e’ che la mobilitazione di studenti, professori e precari TUTTI INSIEME non puo’ portare a nulla di serio. Siccome non siamo nel paese dei coniglietti rosa, e ognuno pensa ai casi propri, bisogna (bisognava) realizzare che questa e’ una guerra dei precari contro tutti…

  52. Paolo ha detto:

    Credo che al momento non esistano ricorsi al TAR contro il disegno di legge Gelmini e i giornalisti che scrivono di Università vanno davvero presi con le molle, perché oltre a saperne pochissimo e coommettere strafalcioni su strafalcioni, tendono al sensazionalismo di stampo qualunquista. L’unica concreta class action ventilata è stata contro la decisione dei Rettori di non riaprire i bandi. Il motivo tecnico per cui non si possono fare i ricorsi è semplice: mancano i decreti attuativi! Non escludo naturalmente che quando usciranno ci saranno ricorsi al Tar, ma chi farà ricorso avrà come controparte l’Avvocatura di Stato che non a caso è stata già allertata. A meno che, per la serie “ci sarà pure un giudice a Berlino”, l’Avvocatura dichiari nelle prossime settimane l’illegittimità della legge.

    Morale amara: la decretazione d’urgenza per modificare regole concorsuali in atto è stata la negazione di ogni stato di diritto, non dissimile in natura (a parte il risvolto drammatico) dal decreto “Englaro”, che invece ha giustamente risvegliato sopite coscienze civili. Il fatto che il nostro comparto abbia accettato supinamente questa violazione la dice lunga sulla debolezza e l’isolamento dell’Università nel nostro paese. L’opinione pubblica e ahimé molti di noi si sono lasciati infinocchiare dall’assunto strumentale che il “sorteggio — nelle parole del mandante Giavazzi — spariglia le carte”. A parte che questo assunto è molto per settori davvero organizzati, resta il fatto che il sorteggio spariglia le carte anche nei concorsi sani. Si è dimenticato poi che il sorteggio è stato già sperimentato per 18 anni (1980-1998) con risultati spesso sconcertanti all’insegna della logica dell’”adesso o mai più”, con cui il commissario sorteggiato giustificava le sue scelte.

  53. stefano ha detto:

    I concorsi si fanno con le nuove regole. Vedrete che le commissioni saranno votate e costituite entro l’ estate 2009

  54. MALA TEMPORA ha detto:

    @Stefano
    Come fai ad essere sicuro?
    Hai qualche notizia che vuoi condividere?

  55. belzebu ha detto:

    Si, l’onda e i vari movimenti di precari hanno prodotto proposte, anche buone. Ma non basta, bisogna remare. Le proposte vanno attuate. Per attuarle bisogna parlare, confrontarsi con e ‘sensibilizzare’ (non trovo termine migliore…) chi le puo’ attuare, il ricercatore, il professore, il rettore, il senato, il barone, il diavolo. Questo ancora non riusciamo ad accettarlo.

  56. Miriam ha detto:

    Occhio, giovani.
    Quel sindacatello corporativo che chiamasi ANDU ha lanciato la battaglia contro i pensionamenti a 70 anni. Non vorrei arrivasse qualche intrigo parlamentare anche su questo punto!

    Intanto hanno trovato l’appoggio del rettore di Bari: “Un
    dibattito serio sul futuro dell’Universita’ non puo’ certo incentrarsi sul pensionamento due anni prima o dopo dei docenti. Non passa da qui la volonta’ politica di investire sui giovani,”. Ah no? E da dove passa allora?

    E poi: “parliamo di professori universitari, spesso di scienziati. Su argomenti come questi il populismo e soprattutto il principio della cassa non può valere”. Eh no, di una generazione che ha regalato all’Italia premi Nobel a decine non possiamo certo pensare di privarcene facilmente…

  57. France ha detto:

    Ma Valditara di che parla? Il personale T-A a t ind e’ di 59000 unita’, i prof ord+ass+ ricercatori sono 61.000. Il rapporto e’ quasi 1:1 su scala nazionale!

  58. bartlindon ha detto:

    E’ vero, il rapporto TA-docenti e’ circa 1 a livello nazionale; magari tra i docenti hanno incluso anche altre figure (assegnisti, docenti a contratto). Ma e’ comunque vero lo squilibrio di Napoli: ovvero alla Federico-II ci sono il doppio di TA rispetto ai docenti (e tutti a tempo indeterminato).

  59. ario ha detto:

    vi segnalo, proposta bipartisan
    appena trovo il link ve lo invio:

    PROPOSTA DI LEGGE
    D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

    NARDUCCI, BARBA, BOBBA, DI BIAGIO, FEDI,
    GARAVINI, LAGANÀ FORTUGNO, SAMPERI, TIDEI

    Istituzione del ruolo unico della docenza universitaria e disciplina relativa al reclutamento e alla valutazione dell’attività scientifica e didattica dei docenti universitari

    Presentata il 23 ottobre 2008

  60. ario ha detto:

    ecco:

    http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/32627.htm

    il primo firmatario è PD, non credo che la proposta andrà avanti più di tanto ma potrebbe essere parte di un accordo maggioranza-“opposizione (ha ha ha)” sulla questione università

  61. France ha detto:

    Grazie per la segnalazione, Ario. Ad Aprile la Garavini (una dei cofirmatari)viene in Olanda, e dovrebbe discutere di “leggi sul rientro dei cervelli”….

  62. insorgere ha detto:

    la proposta è agghiacciante

  63. France ha detto:

    No, dai insorgere: al pari di quella targata Valditara e’ solo il tentativo di ricodificare la cooptazione irresponsabile (anche se qui e’ vero che sono previste delle sanzioni da parte dell’ANVUR, ma sono abbastanza ridicole…) finora vigente…

  64. Miriam ha detto:

    Spaventosa!

  65. franco ha detto:

    Sono tutte semplici proposte di legge. Ne fanno a centinaia senza prospettiva di approvazione.La riforma è già stata fatta e si chiama Gelmini.

  66. France ha detto:

    Davvero? Il DL133 e il DL180 sono una riforma? Allora io sono il Presidente della Repubblica…

  67. marco ha detto:

    Faccio notare una notiziola agghiacciante. Dal resoconto della seduta del Cun conclusasi oggi, appena apparso nel sito della Flcgil: “Il direttore generale del MIUR ha richiesto al CUN, in applicazione dell’art. 1, comma 7, della Legge 1/2009, di individuare i parametri da utilizzare per la valutazione dei ricercatori universitari per l’adozione di un DM, come disposto dalla normativa vigente”.
    Ovvero, la stesura di uno dei due decreti ministeriali previsti dal decreto 180 che il MIUR avrebbe potuto-dovuto cominciare a elaborare dal giorno successivo alla pubblicazione in G. U. del decreto stesso, ovvero dall’11 novembre, e che la legge stabiliva fossero pronti per il 9 febbraio, viene affidata al Cun il 26 febbraio (e meno male che non hanno aspettato il 26 marzo) e quindi di fatto deve ancora iniziare. Resta qualche dubbio sul fatto che, se non l’unico, certo il principale obiettivo dell’intera operazione sia tirare indefinitamente in lungo?

  68. franco ha detto:

    Secondo me non si riesce a fare nessuna altra riforma. Ora partecipiamo ai concorsi che ci saranno.

  69. Untenured ha detto:

    di proposte di legge sull’università se ne sono viste molte in questi anni… nessuna ha avuto mai la benché minima speranza di andare in porto.

    e sarà così anche stavolta. A questa maggioranza dell’università non frega nulla. Non farà mai una riforma legislativa organica del sistema. Possiamo solo strappare singoli provvedimenti a nostro favore al governo come è successo col decreto Gelmini. Per un’università “europea” bisognerà aspettare ancora molto, temo.

  70. Giordano Bruno ha detto:

    E’ incredible come oramai coloro che sono stabili nell’università vivano fuori dal mondo…non sanno interpretare le leggi…non sanno cosa sta succedendo….ecco l’esito di avere stipendi con scatti biennali …l’assoluta latitanza di coscienza politica…il menefreghismo fascista.

    Mi spiego

    Seguendo le discussioni degli strutturati sia sulle loro liste che su questo blog molti non si rendono conto di cosa dicano la legge 1/2009 non si rendono conto del fatto che i concorsi sono bloccati ovvero impugnabili (finché eventualmente non usciranno decreti a norma della 1/2009 inoppugnabili ovvero …mai) non si rendono conto che comunque i tempi per le eventuali prese d servizio non ci sono perché le prese di servizio nel 2010 saranno bloccate grazie all’effetto sforamento del 90%…

    Una situazione allucinante siamo vittime di una classe dirigente che non ha più coscienza politica e vive secondo logiche degli anni 80 ovvero a quando risale la legge/decreto (382/1980) che ha istituito questo sistema assurdo in cui ci muoviamo.

    Molti credono che si stanno per votare le commissioni non sanno neppure leggere le note del ministero!

  71. insorgere ha detto:

    sul cun e il decreto relativo ai criteri:

    in realtà posso dirvi che il lavoro del cun in merito è ad uno stadio piuttosto avanzato. Il presidente della mia associazione disciplinare ha comunicato una settimana fa che il cun avrebbe chiesto (a gennaio) a tutte le associazioni di indicare parametri per i settori di competenza.

    A quanto pare tali indicazioni saranno tenute in conto. Molto dipende da quali indicazioni verranno. Per il mio settore (storia contemporanea) la nostra ssociazione sta elaborando una graduatoria (serie A, serie B, C e D) di riviste e anche – in prospettiva – di collane scientifiche (per le monografie). Se fatto bene questo è un lavoro utile e fondamentale per una valutazione corretta e meritocratica delle pubblicazioni.
    So anche che in altri settori si intende far ricorso a parametri come impact factor et similia.

  72. Lucas ha detto:

    L’interrogazione parlamentare che avevamo chiesto è stata presentata. Domani saprò dirvi qualcosa di più.

  73. Gio Bru ha detto:

    @insorgere

    scusa ma sono proprio le risposte come le tue che mi fanno inca.zza.re

    Il CUN ha già deliberato sui criteri ma ti pare che questo basta?

    In realtà non possono esserci criteri elementistici ed ogni area si è fatta criteri prodomosua ed è per questo che non escono i decreti perché sono dei mostri burocratici.

    Insomma cari precari e strutturati occorre fare uno scatto di intelligenza e seguire meglio le cose che avvengono se no precari per sempre

  74. Untenured ha detto:

    una volta tanto mi trovo d’accordo con Giordano Bruno: l’idea di stabilire criteri di valutazione “rigidi” è idiota e irrealizzabile, se avulsa da un processo più ampio di valutazione dei dipartimenti e delle altre strutture universitarie. Cosa che il governo – come quelli precedenti – si guarda bene dal fare, al di là di timidi proclami.

    Ci illusero a un certo punto con la valutazione del CIVR 2001-2003, che però è rimasta un esercizio puramente formale, senza effetti pratici. Comunque di lì in poi nulla.

    Finché non ci sarà valutazione, internazionalizzazione e autonomia dei dipartimenti nel reclutamento, ogni micro-provvedimento normativo non potrà che essere velleitario o perfino dannoso.

    I criteri di valutazione potranno, ben che vada, fotografare l’esistente e così facendo mortificare i CV eccellenti.

  75. Untenured ha detto:

    eppur qualcosa si muove sul fronte valutazione
    http://rassegnastampa.crui.it/minirass/esr_visualizza.asp?chkIm=8

  76. insorgere ha detto:

    @ Giordano Bruno:

    io mi sono limitato a riferire dei dati. mica dicevo che è bello e giusto così….

  77. Livore ha detto:

    In questa nuova legge, più dei criteri di valutazione oggettivi, pagherei per sapere cosa significa e quanto conta “l’illustrazione e la discussione dei titoli davanti alla commissione”. Non è che è la solita scusa per non cambiare niente, nel senso che il membro interno avrà il compito di massacrare le “discussioni” dei candidati esterni al suo gruppo ?

  78. UnRicercatore ha detto:

    @untenured

    Che intendi per “valutazione dei dipartimenti” e come la distingui dagli elementi quantitativi (pubblicazionali) cui faceva riferimento “insorgere”??
    Per certificarne una specie di idoneità del dipartimento ad assumere? (Nota che ad un dip. possono afferire elementi di, poniamo, tre SSD diversi che nell’attività di ricerca non si incrociano neanche).
    Poi, perchè una fotografia dell’esistente mortificherebbe i CV eccellenti?
    Ci sono gruppi di ricerca ben funzionali e brillantemente rappresentati nel panorama internazionale, almeno “on paper”. E non sono neanche pochi.

  79. UnRicercatore ha detto:

    “certificare”, ma vabbè.
    Insomma non si capisce perchè ora gli elementi numerici siano diventati anatema.
    Quanto alla variabilità dei criteri, è inevitabile. Per dire, nel mio SSD (ed in molti altri), l’impact factor in pratica “non esiste” perchè, nel bene e nel male, c’è una chiarissima ed incontestata gerarchia delle riviste.

  80. Untenured ha detto:

    @ Unricercatore, ovunque la valutazione è basata sui dipartimenti (almeno in UK, Olanda, USA etc.). In Italia i dipartimenti sono spesso strutture frammentate che rispondono a interessi particolaristici: una riorganizzazione (ossia chiusura di alcuni, accorpamenti etc.) dei dipartimenti sarebbe il compito prioritario di un governo veramente impegnato per l’università, ma dubito abbiano forza e voglia di fare ciò.

    I dipartimenti sono la struttura nevralgica di un sistema universitario veramente orientato alla ricerca e devono superare le facoltà in quanto a potere di reclutamento. Il primato incontrastato delle facoltà è uno dei problemi principali delle università italiane.

    Per i criteri concorsuali limitarsi a fotografare l’esistente (l’approccio dei criteri minimi di CUN e associazioni disciplinari) vuol dire non premiare chi si è distinto scientificamente e operare una valutazione al ribasso invece che l’inverso come dovrebbe essere.

  81. insorgere ha detto:

    scusa untenured ma come fai a criticare i criteri di valutazione che ancora non ci sono? perché non sono (spero) quelli minimi del cun…

    quanto alla valutazione dei dipartimenti. Hai ragione. Ma quello non riguarda, almeno non direttamente, il reclutamento. Sono d’accordo con te che ci vorrebbe un sistema di valutazione dei dipartimenti (non degli atenei) e in base a tale sistema andrebbero ripartite le risorse (perché infatti premiare o punire un intero ateneo non ha senso, ci possono essere nello stesso ateneo ottimi fisici e pessimi filologi). Però allo stato si discute dei criteri di valutazione dei titoli per il reclutamento….

  82. Untenured ha detto:

    @ insorgere
    in verità oltre ai criteri di valutazione concorsuali la Gelmini – secondo i giornali di oggi – si appresta a rifinanziare il CIVR per valutare il periodo 2004-2009.

    come ricorderai fin dal dibattito dentro APRI sono stato molto critico verso l’individuazione di criteri “rigidi” di valutazione. In alcuni casi potrebbe rivelarsi molto dannoso e io non voglio assumermi la responsabilità di annientare le speranze di carriera anche di un solo ricercatore precario, soprattutto se molto meritevole.

    il funzionamento delle università deve essere improntato alla combinazione dei principi di ‘libertà’ (accademica, di ricerca, di pubblicazione) e ‘responsabilità’ (individuale e collettiva). L’idea di criteri “rigidi” è contro quest’idea di università.

  83. insorgere ha detto:

    caro Untenured,
    come ricorderai anche durante il dibattito interno ad apri la mia posizione non era lontana dalla tua.

    non credo peraltro che usciranno criteri molto rigidi (vedremo) in ogni caso non credo sarebbe tua la respnsabilità.

  84. kjandre ha detto:

    Rigidi o non rigidi… MA CHE ESCANO questi criteri!!!

    Va tutto così piano in questo paese e intanto si diventa vecchi.

  85. whoami ha detto:

    @untenured

    Ti ricordi un’annetto fà quando eri un corservatore?

    Forse questo blog serve a qualcosa…

  86. France ha detto:

    Boh, non so se scrivere un commento amaro sullo stile “tanto ci fregano lo stesso”, un commento ironico sugli strafalcioni di rivoluzioneitalia (maremma cane accenti e apostrofi, voi che ce li avete, usateli ammodino!!!!), o un commento costruttivo del tipo “gia’ il fatto che ci siano sorteggio e non piu’ scritti e orali e’ qualcosa”…
    Dato che sono in piedi dalle 5 ed e’ sabato propendo per il commento amaro…

  87. Barbalbero ha detto:

    Finche’ il ministero consulta il CUN e la CRUI (ricettacoli della peggiore specie di baroni old-style) non si va da nessuna parte….

  88. Stefano ha detto:

    Finche’ il ministero consulta il CUN e la CRUI (ricettacoli della peggiore specie di baroni old-style) non si va da nessuna parte….

    Invece Maria Stella fino adesso ha capito tutto, non è vero? Hanno fatto un decreto che è un mostro giuridico e il problema è il CUN adesso.. Ma dai. .Chi dovrebbe consultare la coldiretti?

  89. Barbalbero ha detto:

    Sono quasi certo che a consultare la coldiretti si farebbero riforme migliori.

    Scherzi a parte, diciamola cosi’: il CUN e la CRUI sono anch’essi parte del problema.

  90. franco ha detto:

    Sul sito del Miur- reclutamento ho visto che ci sono dei concorsi la cui domanda scade il 2.3.09; qualcuno sa se rientrano nei 1.000 posti del 2008 distribuiti alle università?

  91. Ric. Pre. ha detto:

    Frati da http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331145

    «Sì. Visto il quadro economico internazionale, non si può dare denaro a pioggia, com’è accaduto in passato. Le facoltà con basso numero di iscritti non devono continuare a vivere a spese della “comunità” e corsi di laurea con pochi studenti, specie se non sono strategici come ad esempio fisica o matematica, devono essere penalizzati più di altri dal punto di vista economico».

    La valutazione all’italiana. Così, c’e’ uno dei migliori dipartimenti scientifici d’Italia e d’Europa e rettore, ministro e stampa pensano di cominicare i tagli da lì…

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331145

    «Sì. Visto il quadro economico internazionale, non si può dare denaro a
    pioggia, com’è accaduto in passato. Le facoltà con basso numero di iscritti
    non devono continuare a vivere a spese della “comunità” e corsi di laurea con
    pochi studenti, specie se non sono strategici come ad esempio fisica o
    matematica, devono essere penalizzati più di altri dal punto di vista
    economico».

  92. RP ha detto:

    Frati da http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331145

    «Sì. Visto il quadro economico internazionale, non si può dare denaro a pioggia, com’è accaduto in passato. Le facoltà con basso numero di iscritti non devono continuare a vivere a spese della “comunità” e corsi di laurea con pochi studenti, specie se non sono strategici come ad esempio fisica o matematica, devono essere penalizzati più di altri dal punto di vista economico».

    La valutazione all’italiana. Così, c’e’ uno dei migliori dipartimenti scientifici d’Italia e d’Europa e rettore, ministro e stampa pensano di cominicare i tagli da lì…

  93. Marco ha detto:

    Su “Italia Oggi” del 28 febbraio è uscito un articolo intitolato “Sbloccati i vecchi concorsi per i ricercatori”.

  94. Untenured ha detto:

    @ Insorgere infatti nel dibattito APRI di dicembre presentammo una mozione comune 🙂 sulla valutazione “europea”, ossia flessibile, internazionale e condotta sul “modello CIVR”.

    Passò invece la mozione che scendeva sul terreno dei “criteri rigidi” (per 2 voti!).

    Ora però vedo che tu ti compiaci del lavoro della tua associazione disciplinare e ti poni favorevolmente all’approccio dei criteri rigidi, una roba potenzialmente pericolosissima. Insomma non capisco…

  95. marco ha detto:

    @ insorgere
    vedo che nel sito di apri riferisci che fonti attendibili darebbero i due decreti previsti dal decreto 180 per pronti a fine primavera? Intendi dire che, criminalmente perché deliberatamente, il MIUR pubblicherebbe verso il 15 giugno ciò che doveva essere pubblicato entro il 9 febbraio?

  96. marco ha detto:

    Ovviamente dopo “primavera” ci vuole il punto e non il punto interrogativo

  97. insorgere ha detto:

    @ untenured

    non mi compiaccio di nulla…mi limitavo a riportare un’informazione. non ho fiducia nell’associazioni di categoria o nel cun, a questo punto posso solo sperare che non facciano troppi pasticci. che altro fare?

    @ marco
    non so cosa sia deliberato, cosa sia incidentale. anche in questo caso mi limitavo a riferire notizie che sono giunte al mio orecchio. se poi fine primavera significhi giugno non so dirlo. Ovviamente spero che tutto si chiarisca prima.

    tuttavia, tenuto conto del fatto che per aprile sono previste le elezioni per le tornate precedenti a quelle con le nuove regole, mi pare ragionevole ritenere che prima di giugno difficilmente ci saranno nuove tornate elettorali.

  98. Mike ha detto:

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  99. Untenured ha detto:

    @ insorgere
    tu scrivevi:
    “A quanto pare tali indicazioni saranno tenute in conto. Molto dipende da quali indicazioni verranno. Per il mio settore (storia contemporanea) la nostra ssociazione sta elaborando una graduatoria (serie A, serie B, C e D) di riviste e anche – in prospettiva – di collane scientifiche (per le monografie). Se fatto bene questo è un lavoro utile e fondamentale per una valutazione corretta e meritocratica delle pubblicazioni.”

    ma come fai a dire che stavi solo riportando fatti? Mi sembri soddisfatto del lavoro, o almeno speranzoso… io invece sono pessimista: non mi fido affatto..

    Ma come si fa a stabilire una graduatoria delle “collane scientifiche”? Perché il Mulino dovrebbe essere migliore di Rubettino? Chi lo stabilisce? Una cosa è stabilire classifiche sulla base dell’IF, altra – come si farebbe in campo umanistico – dire che una casa editrice è migliore di un’altra giusto perché ha più visibilità. Non si fa così in nessuna parte al mondo…

  100. insorgere ha detto:

    @ untenured
    penso che una graduatoria delle riviste sia possibile e necessaria (a prescindere a impact factor che per materie umanistiche non è possibile).

    poi per le case editrici, una cosa sono le collane altra le case editrici. il mulino ha collane serie e altre meno serie…
    cmq cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, preferisci vedermi in lacrime?

  101. marcello ha detto:

    Scusatemi se vi tedio su un argomento già trattato, ma rileggendo l’articolo di Italia Oggi “Sbloccati i vecchi concorsi per i ricercatori” e la nota Miur del 20.2.2009, mi sono sorti dei dubbi. Siete proprio sicuri che tali votazioni si riferiscano soltanto ai bandi di prima del 2008? Leggendo attentamente la nota, essa dice che “e’ stata indetta una sessione straordinaria per le procedure di valutazione comparativa per le quali non si sono ancora formate le commissioni giudicatrici e che necessitano di elezioni suppletive da svolgersi ai sensi del DPR 117/2000”, ma soprattutto che “a tale sessione afferiranno, INOLTRE, le procedure di valutazione comparativa per posti di PROFESSORE UNIVERSITARIO DI I° E II° FASCIA BANDITE PRECEDENTEMENTE ALLA I° SESSIONE 2008 per le quali non si sono mai svolte le votazioni”.
    Il riferimento ai bandi ante I° sessione 2008 c’è ma si riferisce soltanto ai prof I e II fascia, questo perchè per il DL 180 le nuove regole delle commissioni valgono per i bandi da prof della I e II sessione 2008.
    Il DL 180 dice che le nuove regole valgono invece per TUTTI i concorsi da ricercatore.
    Quindi i citati concorsi da ricercatore che vengono sbloccati quali sono? Solo quelli che hanno bisogno di elezioni suppletive? Perchè per loro le nuove regole (per ora inesistenti) non dovrebbero valere?
    E perchè “Italia Oggi” parla di sblocco dei concorsi da ricercatore banditi nel 2008?

  102. Untenured ha detto:

    @ insorgere
    l’area delle scienze umanistiche è molto variegata: in alcune discipline a livello internazionale è già invalso l’uso di riviste IF mentre in Italia si pubblica come in passato (senza peer-review ed esclusivamente a livello nazionale). In questi casi, esplicitare criteri “rigidi” di valutazione (inevitabilmente al ribasso se a farli sono associazioni disciplinari e CUN) è molto pericoloso: è preferibile la situazione attuale di autonomia delle commissioni giudicatrici.

  103. Miriam ha detto:

    Bene. Per la prima volta dobbiamo applaudire Brunetta.

  104. Lucas ha detto:

    Grazie all’ottima ricerca di Mino, ecco il link dell’interrogazione parlamentare che avevamo richiesto all’associazione 20 maggio:

    http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=9926&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+IN+COMMISSIONE%27

    Aspettiamo…

  105. Untenured ha detto:

    non nominate la Ghizzoni che a qualcuno scattano i nervi in questo blog.. prima nemica delle stabilizzazioni e alleata della Crui, poi resuscitatrice dei ricercatori recalcitranti al pre-pensionamento e alleata delle corporativissime associazioni dei docenti.. è finalmente sulla strada della redenzione la nostra deputata Democrat?

  106. Miriam ha detto:

    Siamo laici su questo blog. Applaudiamo le iniziative positive e critichiamo quelle negative indipendentemente dai nomi e dai partiti dei proponenti.

    Oggi mandiamo due “bravo”: uno alla Ghizzoni, l’altro a Brunetta.

    All’insegna della massima obiettività.

  107. Cristina ha detto:

    MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO
    Il Senato Accademico dell’Università di Padova, riunitosi il 2 marzo 2009, esprime il proprio
    sconcerto e la propria ferma protesta per l’ingiustificabile allungarsi dei tempi per le valutazioni
    comparative bandite nel luglio 2008 (I sessione 2008) e tuttora bloccate dal mancato rispetto delle
    scadenze previste dalla normativa in vigore. Sottolinea in particolare che, a differenza di quanto
    previsto dall’art. 1 co. 6 della legge 9.1.2009, il Regolamento relativo alle modalità di svolgimento
    delle elezioni che il Ministro aveva l’impegno di emanare con proprio decreto entro trenta giorni
    dalla data di conversione della legge, non è stato a tutt’oggi definito e che si prevedono tempi ancor
    più lunghi e indeterminati per quanto concerne i concorsi di ricercatore.
    Nel ricordare i gravi e molteplici danni che derivano da questo immotivato ritardo (valutazioni
    effettuate su pubblicazioni scientifiche lontane nel tempo, “vacatio” di apicalità nel settore
    assistenziale, conseguenze negative sulle carriere personali e più in generale sul necessario processo
    di ricambio generazionale),
    il Senato Accademico auspica che l’inaccettabile dilazione, che non trova giustificazioni di sorta e
    crea solamente danni pesanti, abbia al più presto a cessare e che si dia luogo con la massima
    urgenza agli adempimenti previsti dalla legge, per consentire un rapido espletamento dei concorsi in
    oggetto.
    Padova, 2 marzo 2009

  108. Stefano ha detto:

    @ Miriam
    “Oggi mandiamo due “bravo”: uno alla Ghizzoni, l’altro a Brunetta”.

    Naturalmente è solo un omonimo del Brunetta autore del decreto ammazza-precari dell’ottobre scorso e che ironizzava in tutti i media sui falsi precari della ricerca.

    Resto francamente allibito. Sapevo che questo è un paese senza memoria, ma che almeno la nostra memoria non sia precaria, E dopo 4 mesi è davvero grottesca questa giravolta in nome di un malinteso senso di “laicità”.

  109. insorgere ha detto:

    la memoria non è corta.
    va riconosciuto e merita il nostro plauso un’iniziativa che va nella direzione auspicata da molti – e per la quale molti qui e altrove si sono spesi.

  110. cattivo.maestro ha detto:

    …ma la risposta all’interrogazione della Ghizzoni?

  111. Miriam ha detto:

    Infatti, peraltro lo stesso articolo riporta di iniziative di Brunetta molto pesanti nei confronti dei precari pubblici (non universitari), che passeranno dalle procedure di stabilizzazione al non rinnovo dei contratti. E’ ovvio che il plauso si riferiva ad una singola iniziativa.

    A proposito, ma siamo sicuri che in una fase di crisi nella quale è indispensabile cercare di sostenere i consumi sia tanto sensato togliere certezze, prospettive e lavoro a qualche centinaio di migliaia di persone, peraltro nella fascia di età maggiormente orientata proprio al consumo? (Mi riferisco al precario non universitario, ovviamente)

  112. cattivo.maestro ha detto:

    Miriam sono molto d’accordo con le tue considerazioni su precariato e consumi. Perchè però escludi i precari universitari?

  113. Miriam ha detto:

    Il provvedimento si applica ai non universitari. Quelli universitari le stabilizzazioni non le avevano.

    Tornando sulla questione, l’iniziativa mi sembra un po’ suicida: le stabilizzazioni del centrosinistra non avevano vincoli temporali, prevedevano il diritto alla stabilizzazione e nel frattempo la proroga automatica del contratto. Il governo poteva benissimo continuare a non stabilizzare per 5 anni e lasciare solo il diritto alla proroga automatica: in tal modo i costi per lo stato sarebbero stati nulli e i precari avrebbero avuto qualche certezza che senz’altro avrebbe sostenuto la loro propensione al consumo. Ora invece, voglio vederli questi precari che fra 4 mesi perdono il posto e però corrono ai concessionari a comprare macchine e la sera si presentano al ristorante.

  114. France ha detto:

    Domanda piuttosto cretina: ma siamo sicuri che siano il numero di volte che si va al ristorante o quanto di frequente cambiamo macchina il vero metro dell’ “economia che gira”? Insomma, sono solo i consumi “voluttuari” a spingere in su il PIL, o forse l’economia spiegata dal tg2 fa un po’ acqua?
    Detto questo, mi sembra che il governo sia al solito a corto di idee, un po’ va a traino degli altri a mettere soldi a disposizione delle banche, un po’allunga contentini inutili come le social card e i mitici “sgravi a imprese e famiglie” (che si traducono in altrettante fregature a precari e single). Insomma, tirano andreottianamente a campare, anche perche’ nessuno ormai li insidia, opposizione in parlamento e in piazza. Forse e’ veramente il momento di chiedere soldi, hai visto mai che ce li danno?

  115. Miriam ha detto:

    France, erano degli esempi. C’e’ pure chi va al discount anziché al supermercato o al negozietto sotto casa, chi non paga l’affitto, il minor gettito irpef… Ma insomma, il senso non cambia.

  116. cattivo.maestro ha detto:

    Miriam,
    certo che lo so che le stabilizzazioni non riguardavano i precari dell’Università…
    dicevo che sottoscrivo, più in generale, questa tua considerazione “ma siamo sicuri che in una fase di crisi nella quale è indispensabile cercare di sostenere i consumi sia tanto sensato togliere certezze, prospettive e lavoro a qualche centinaio di migliaia di persone, peraltro nella fascia di età maggiormente orientata proprio al consumo?”
    L’aumento dei consumi passa anche per una politica di investimento per il lavoro dei precari, di tutti i precari.

  117. France ha detto:

    Chi suda il salario, chi ama la zia, chi va a Porta Pia…
    …ma il cielo e’ sempre piu’ blu…

  118. France ha detto:

    Ma non vi preoccupate, di lavoro precario ce n’e’ quanto ne volete… Se non vi rinnovano piu’ come postdoc vi faranno un cococo, o senno’ aprite una partita IVA e diventate impreditori di voi stessi…

  119. Untenured ha detto:

    m’è giunto (indesiderato) l’ennesimo comunicato ANDU contro il prepensionamento dei ricercatori anziani. Si conclude inneggiando, come altre volte, alla Francia, quasi per dire qualcosa di sinistra dopo tanto rivendicazionismo corporativo un pò imbarazzante.

    In ogni caso, ma c’è il socialismo in Francia, mi son perso qualcosa? Costoro non comprendono che la Francia – per quanto sia un sistema universitario per molti aspetti bloccato, sottofinanziato e ‘depresso’ – non è infestata dai fenomeni di corruzione, nepotismo, familismo e chi più ne ha più ne metta che invece infestano l’Italia? O ci vorrano dire che – dopo il capitalismo familiare italian-style cui inneggia qualche premio Nobel e ora anche qualche berluscones – bisogna elogiare l’università familiare, la ricerca fatta con moglie, nipote e cognato o semplicemente con l’allievo fedele di una vita?

  120. insorgere ha detto:

    a proposito di prepensionamenti.
    mi chiedo e vi chiedo, ma siamo sicuri che l’annunciato decreto brunetta si applichi ai ricercatori universitari?

    Mi è infatti giunta notizia (non verificata) di una sentenza del Tar Lazio che equipara ricercatori e docenti rendendo dunque impossibile il prepensionamento. Infatti ricordo che sia la legge poi modificata con l’emendamento Turco che il decreto Brunetta escludono i professori universitari (insieme ad altre figure) dalla possibilità di applicare il prepensionamento al raggiungimento dei 40 anni di attività contributiva.

    Qualcuno ha informazioni più precise?

  121. France ha detto:

    Per quel che ricordo, il TAR aveva “reintegrato” un ricercatore che aveva chiesto ed ottenuto la proroga, e poi glie l’avevano revocata col prepensionamento.
    Semmai ANDU & cercavano di appigliarsi alla definizione di prof aggregato che e’ data ai ricercatori che fanno didattica…

  122. insorgere ha detto:

    spero sia come dici tu, France.
    In questo caso, se e quando uscirà il dl brunetta dovrebbe essere risolta la questione.

  123. anonima ha detto:

    Scusate ragazzi, ma non vi rendete conto che state sbagliando completamente?
    Se anche i ricercatori andranno in pensione forzosamente credete che saranno bandite nuove posizioni? NO, semplicemente perche’ i soldi non ci sono.
    State facendo il gioco del governo e vi fate prendere per i fondelli anche voi come il resto degli italiani.
    sappiamo bene che ci sono storture nell’universita’ ma questa guerra tutti contro tutti (e guarda caso tra i ceti bassi dell’accademia) non fa che gioco ai cosiddetti baroni.
    svegliatevi! bisogna unire, non dividere!

  124. insorgere ha detto:

    @ anonima
    gli interessi dei precari e quelli dei ricercatori sono oggettivamente in contrasto. i ricercatori vogliono passare associati e così facendo succhiano risorse che potrebbero andare verso nuove assunzioni.
    peraltro se non ci saranno i prepensionamente la maggior parte degli atenei finiranno inevitabilmente sopra quota 90 e dunque non potranno fare alcun concorso.

  125. France ha detto:

    Poi, o anonima, un conto e’ confrontarsi con quello che questo scarsissimo governo propone (si ricordi, con una maggioranza che puo’ fare qual che vuole, se vuole), e quindi essendo sul piatto il genocidio dei ricercatori anziani, discutiamo di quello; un altro e’ avanzare noi proposte comuni, tipo il genocidio di tutti gli strutturati con piu’ di 45 anni e dei loro primogeniti maschi (quelli notoriamente piu’ perniciosi) e faregliele mettere all’ordine del giorno…

  126. gwincio ha detto:

    Come diceva Attila……VIUUULEEENZA!!!!

  127. anonima ha detto:

    Quello che mi dispiace e’ che vedo un avvitamento su voi stessi.
    Vi seguo in silenzio da tempo e ho apprezzato e partecipato a vostre iniziative (petizione) che ho trovato assai piu’ sensate di quanto associazioni di vario stampo riuscivano a fare.
    Allora proviamo a fare il punto:
    esistono 50.000 o forse piu’ precari in ambito accademico. Il che quasi equivale al corpo docente.
    Chiunque ha le sue ragioni, ma in ogni campo non ci saranno promozioni per tutti.
    Quello che un movimento deve fare e’ unire persone che hanno una simile aspirazione a fare si che ci sia la possibilita’ di competere per questa aspirazione.
    Per un precario e’ di entrare in ruolo, per chi e’ gia’ nell’accademia di vedere riconosciuto il proprio impegno mediante promozioni (che ripeto devono essere su base MERITOCRATICA).
    Ricordiamoci che Se non si stimola una persona questa prima o poi tendera’ a non fare piu’ nulla.

    Ora la situazione economica attuale tragica e questo lo sappiamo, ma a parita’ di situazioni tragiche (o addirittura maggiori) c’e’ chi ritiene di investire maggiori risorse sul futuro e sulla ricerca (vedi USA, SVEZIA ecc).

    Quello che il nostro attuale governo ha messo in opera e’ la deleggitimazione del corpo docente e considerando la ricerca e l’istruzione al pari di uno spreco di danaro pubblico. In questo quadro si tagliano le risorse ( e vi ricordo anche che fondi assegnati all ricerca sono stati deviati per affari tipo Autotrasportatori e Alitalia) e fomenta l’odio che peraltro si acuisce in condizioni di ristrettezze economiche.
    E’ chiaro che annebbiati da situazioni precarie che si protraggono all’infinito quando a pari eta’ i nostri genitori avevano un bel posto e una bella famiglia, diventa molto facile vedere come unica via di uscita l’eliminazione fisica di chi si frappone tra noi e l’agognata meta.
    In questo caso i ricercatori anziani.
    Ma vi siete mai chiesti per quale motivo si rottamino i ricercatori e non professori ultrasettantenni imbullonati al loro scranno? o magistrati o primari?

    Ripeto, e’ l’esito di un lavoro fatto per minare e DIVIDERE una parte che se invece fosse invece unita potrebbe mandare a gambe all’aria queste operazioni.

    Il bandolo della questione e’ puntare a una selezione seria, a tutti i livelli della carriera, NON puntare alla eliminazione fisica.

    Credo fermamente che se si combattera’ per questo fine se ne uscira’ altrimenti non ci sara’ nulla per NESSUNO e in primis per i precari.

  128. bartlindon ha detto:

    Ho gia’ espresso in concetti di anonima varie volte in questo blog. Quindi apprezzo.
    Siamo tutti bravi a buttar m… su chiunque non la pensi come noi. Piu’ difficile e’ trovare posizioni comuni che ci portino a raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo. Nel nostro caso 2 obiettivi. Nell’immediato ottenere una posizione da ricercatore (altrimenti non capirei perche’ si aspetta tutti con ansia le nuove regole/regolamenti sui concorsi), e 2. una universita’ che funzioni su dinamiche piu’ eque e virtuose. Ma le dinamiche interne di qualunque organismo richiedono tempi lunghi (basta guardare alla storia….).

  129. bartlindon ha detto:

    Mi piacerebbe quindi che questo blog servisse anche perche’ ci si muova nelle nostre Universita’ per cambiare le cose e costruire idee, anche per piccoli passi.
    Bene per es. quanto fatto dall’APRI, che ha chiesto di avere informazioni sul regolamenti della 180, ottenendo l’interrogazione parlamentare.

  130. France ha detto:

    Ragazzi come siamo nervosi, mi sa che se non rimetto il disclaimer IRONIA faccio la fine di Sofri…
    A me fa sorridere il benaltrismo che scappa fuori ogni volta che il governicchio delle mezze tacche (e provate asmentirmi su questo) tira fuori un provvedimento che potrebbe scalfire una posizione di rendita (per quanto misera) consolidata. Il realissimo sottofinanziamento dell’Universita’, gli stipendi bassi, l’umiliazione della terza fascia, il familismo amorale, tutto va nel calderone ogni volta che si profila un cambiamento di una di queste immutabili verita’: all’universita’ si accede tramite concorso, chi e’ assunto ha diritto ad avanzare di carriera fin tanto che puo’, in pensione ci va chi vuole, chi ha vinto un concorso e’ e sara’ inamovibile. Io, scusate tanto, se la Brunetta o Stellina o Tremorti hanno troppo poche palle per riuscire a mandare in pensione tutti i vecchi, e riescono a mandarci solo i ricercatori, posso lamentarmi per i due terzi di bicchiere vuoto, ma se invece mi lamento del bicchiere pieno per un terzo, allora hanno ragione a dirmi che me la son cercata…
    Intendiamoci, il metodo e’ sbagliato, discriminatorio, vessatorio, brutale (porelli…), ma il risultato?
    Poi, bartlindon, e’ anche ora di smetterla di distinguere fra breve e lungo periodo. Oggi e’ il lungo periodo di dieci anni fa, e sempre nella stessa merda siamo. Il programma dell’APRI prevede che ci diamo da fare per riformare l’universita’ e la ricerca, in toto, e da subito. Perche’ nel lungo periodo saremo tutti morti, sai?

  131. Miriam ha detto:

    A parte il fatto che andare in pensione con 40 anni di contributi non mi pare una “eliminazione fisica”, ma un privilegio che la nostra generazione non vedrà mai, noi abbiamo chiaramente avanzato la richiesta di estendere il pensionamento anche ai professori, per cui non siamo coinvolti in una guerra fra poveri o fra ultimi, ma in una guerra dei poveri contro i ricchi.

    Comunque, sarà forse che non ci fidiamo dei ricercatori strutturati? Perché si invoca questa unità ora e non prima, quando chiedevamo di fare una battaglia contro la piramide inesistente, contro le promozioni facili, contro l’orgia di promozioni che hanno dissanguato le casse tanto quanto i tagli dell’ultimo decennio?

    Prima facciamo una bella battaglia comune per il ripristino della piramide e poi potremo lanciarci in battaglie di altro tipo.

  132. France ha detto:

    No, dai Miriam, ma che dici, la piramide non esiste da nessuna parte, ce la siamo sognata noi su questo blog. Infatti
    Ricercatori/associati/ordinari
    Italia 23.571/18.733/19.625
    Francia 37.489/-/20.072
    Germania 131.529/-/37.694
    Olanda 10.655/1.925/2.181
    Spagna -/39.908/11.007
    UK 88.670/33.650/16.485
    P.S. Grazie Mino, sei una miniera di diamanti!

  133. France ha detto:

    Ah, qui
    http : // www . sis-statistica.it / magazine/spip.php?article116
    Qualcuno ha calcolato cona cambia se mandiamo in pensione i ricercatori a 65 e gli ordinari a 72 oppure i ricercatori a 63 e gli ordinari a 70.
    1000 ricercatori in piu’ nei prox 6 anni. OK, son pochi per dire che si svecchia l’universita’, pero’, come dire… buttali via…

  134. anonima ha detto:

    leggete bene l’articolo che e’ illuminante, ma tenete ben presente che la legge 1/09 prevede che il 60% del budget liberato dalle pensioni sia impegnato in nuovi posti da ricercatore MA specifica che essi possono essere ricercatori a TD!

  135. France ha detto:

    anonima, a ma illuminano di piu’ i numeri delle parole. 1000 in piu’ sono e rimangono 1000 in piu’. TD o TI e’ un altro problema (e comunque se anche fossero 1000 assegnisti o borsisti o contrattisti che diventano 1000 TD non lo vedrei mica male….o no?)

  136. Mike ha detto:

    Argomenti ridicoli.

    Anche ammettendo che qualcuno in Italia si preoccupi delle valutazioni, da nessuna parte si valuta l’età media del corpo docente.

    I sindacati fanno terrorismo psicologico per sostenere la loro posizione, che è sempre solo la stabilizzazione per anzianità.

  137. Berard ha detto:

    Carissimi tutti, ho letto tutto d’un fiato i vostri commenti..quasi mi suicidavo. L’unico concorso da ricercatore a cui ho fatto domanda era in scadenza Gennaio 2008, quindi purtroppo rientra nel “blocco Gelmini”, allora ho subito mandato in giro il CV e sono fuggito per un Post Doc in Francia, che purtroppo pero’ é solo di 1 anno. Errore, perché ovviamente il governo, ormai é ovvio, bloccherà tutto almeno per più di anno…che mi consigliate, continuare a coltivare la speranza che un paese civile mi permetta di fare ricerca dove sono nato o devo cominciare a prendere “seriamente” in considerazione l’idea di restare (ovviamente se possible) all’estero a vita?…

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